www.spiritoconlascure.it

[Max75]

[Adriano]

[Axel80]

Anche io penso che questa storia sia penalizzata dai disegni.
Sembra una storia oscura,con atmosfere strane.
Non so che effetto avrebbe fatto disegnata da Ferri.
Di certo comunque non ? una storia cos? negativa come hanno detto alcuni.
Gutruhm penso che un p? macchietta lo fosse anche nella prima storia.
Il primo albo ? obiettivamente scarso,ma poi la storia prende una piega migliore.
A tratti ? anche affascinante.
Un 6.5 lo merita comunque.

[Homerus J. Bannington]

Mistero, viaggio verso l'ignoto, sense of wonder, orrore, un gradito ritorno: a mio avviso non manca veramente nulla a questo episodio, che considero un vero gioiellino...

Certo, il primo albo ? fiacco, ma poi Nolitta si risolleva alla grande: impossibile (se la si legge da bambini) non provare brividi di paura nelle scene del cervo assassino e del forte di vikingi-lupi!!

Pini Segna sfonrna qui la sua prova migliore, rendendo IMO bene sia le scene orrorifiche che quelle umoristiche; il suo Gutrhum ? un degno "erede" di quello di Ferri.

La parte migliore ? certamente rappresentata dall'albo "viaggio senza ritorno" in cui ai nostri ne succedono di tutti i colori, mentre in effetti la fuga dai lupi mannari ? un troppo dilatata...

Insomma, con qualche piccolo accorgimento, avrebbe meritato di essere inserita tra i classici immortali; cos?, ? "semplicemente" una gran bella storia.

Una curiosit? cinematografica: nel film con Renato Pozzetto "La patata bollente" (per altro divertentissimo ), il protagonista ha un alterco "politico" con un taxista, il quale sta leggendo con tutta tranquillit?... "Viaggio senza ritorno"!!

Ciao
Roberto

[patrick]

[quote="Homerus J. Insomma, con qualche piccolo accorgimento, avrebbe meritato di essere inserita tra i classici immortali; cos?, ? "semplicemente" una gran bella storia.

Ciao
Roberto[/quote]

Mah!!!! non ? che hai un p? esagerato????
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" LA VITA E' UN SOGNO CHE TI IMPEDISCE DI DORMIRE "

Oscar Wilde

[cama69]

Lasciando da parte i disegni perch? effettivamente non sono eccelsi, vorrei riportare la mia impressione sulla storia.
Nel complesso giudico questa storia pi? che suffciente, anche se ? una delle meno riuscite di Nolitta dall'inizio della golden age.
In paratica il primo albo non lo riesco proprio a capire, lento e noioso come mai era capitato in una storia di Nolitta. Nulla da eccepire sugli altri due dove la storia decolla e diventa avvincente.
Sono d'accordo che poteva essere risparmiata la spiegazione scientifica del fenomeno del globo infuocato fornita da Zagor.
Ma dal finale dobbiamo pensare che Guthrum dirige un locale, spero di no, penso che il finale sia da non tenere in considerazione per lo sviluppo della saga ? solo un siparietto ironico , qualora dovesse ritornare Guthrum.
In definitiva una buona storia ma nulla di pi?.
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[Piccola Tartaruga]

Ma a proposito di Guthrum, avevo sentito che era in lavorazione una storia per un suo ritorno, poi per? il nulla. Sapete qualcosa? Forse dovremmo chiedere a Moreno, mi sembra che propio lui ne aveva parlato tempo fa.

[rakosi]

S?, s?.... il ritorno di Guthrum ? confermato....

[Axel80]

[cama69]

certamente, non c'? dubbio, per? penso che la gestione di un locale si addice poco ad un capo vichingo.
Mi picerebbe che nellla prossima storia Guthrum ritornato in Florida faccia ritrovare l'antico orgoglio al suo popolo anche a costo di ritornare nelle fredde terre del nord (anche se Guthrum soffrir?) perch? quello ? il loro posto.
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[patrick]

L'idea (molto buona) del popolo vichingo rimasto confinato dal resto del mondo che si evolve nel tempo, non mi sembra sfruttabile pi? di tanto. E la storia in analisi ne ? la pessima conferma.
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" LA VITA E' UN SOGNO CHE TI IMPEDISCE DI DORMIRE "

Oscar Wilde

[Adriano]

Altre considerazioni . La prima storia con i Vikinghi f? un mito, un capolavoro in termini di fantasia ( Ramath il Fakiro credo sia stata insieme a Fiamme nella notte una delle mie prime storie ) , ma forse infantile o meglio poco plausibile ( fra Erik il rosso e la prima met? dell?ottocento ci sono diversi secoli di mezzo ) . Nel ritorno di Guthrum Nolitta riparte proprio dalla possibile esistenza di un?altra colonia Vikinga , che poi si riveler? la causa dello sterminio di tutti i Vikinghi .
L?autore sembra voglia correre ai ripari in termini di plausibilit? storica e trova l?espediente per far ( aim? :cry: ) morire uno dopo l?altro i compagni di avventure del mitico ubriacone , Guthrum un po? come Ulisse , unico superstite della lunga omerica odissea .
Il finale poi , con i massi scagliati dai mostri ?un po? come Polifemo . La gag finale ? appunto una gag , spassosissima e sulle sorti del ristorante b? lo stesso Zagor ci anticipa come andr? a finire << un ghiottone , e un umbriacone insieme ?che societ? , che razza di societ? !>> ?ma del resto che cosa doveva fare Guthrum nel dieciannovesimo secolo ? cosa doveva fare per non svestire i panni del Vikingo e nello stesso tempo non far venire un colpo o suscitare ilarit? al primo che lo avesse incontrato ? .
Concordo con Homerus che questa ? forse la migliore prova di Pini Segna ! Le belve umane sono rese al meglio , in alcune tavole ? particolarmente convincente ?poi in altre , rimane Pini Segna :cry: ( ) un disegnatore molto poco amato per via di quel suo tratto poco rispettoso delle proporzioni , un po? caricaturale , grottesco adatto al macabro , ma troppo distante stilisticamente dai modelli ( Ferri e Donatelli ) ! ?se posso osare audacia credo che Segna facesse un po? il verso al grande Magnus , l?avrei visto bene su fumetti tipo Alan Ford !

[rakosi]

[Max75]

Nolitta ? sempre Nolitta.
E questa storia, una delle ultime da lui scritte, ancora una volta funge da testimone di questa affermazione.
Nolitta scrive racconti che vanno dritti al cuore, che trasportano il lettore in una dimensione extra-terrena, in un luogo idilliaco fatto di sogni e incubi, di coraggio e paura, di avventura allo stato puro, a 360 gradi, un cerchio perfetto di sensazioni, ricordi,divertimento e suspance....in una parola...emozioni.

E anche in questo episodio, che non ? un capolavoro, n? tanto meno una delle storie migliori, le emozioni non mancano.
Nolitta ci presenti una bella storia, con tutti i capisaldi e gli elementi base della sua sceneggiaura tradizionale:
- il ritorno di un vecchio e simpatico amico, Guthrum, forse un p? eccentrico e lasciato andare, ma simpatico,coraggioso e molto determinato a raggiungere i suoi obbiettivi...cocciuto ma dotato di personalit?;
- il tema del viaggio, del lungo cammino che porta i nostri in un luogo nuovo e sconosciuto...il viaggio verso l'ignoto, la ricerca della terra promessa, temi da sempre cari allo sceneggiatore;
- suspance e mistero che serpeggiano sinistri intorno ai nostri amici lungo tutto il percorso che li separa dalla meta, un crescendo di voci, emozioni, paura e incertezze.....
- arricchimento della narrazione con elementi di fantasia, ma intrisi di miti, leggenda e ricostruzione storica....
forse meno documentata,precisa e esasperata di oggi, ma sempre verosimile e ben delineata...;
- personaggi numerosi ma mai troppi, di spessore ma non invadenti, sempre ben caratterizzati, sempre diversi;
- soprese,colpi di scena e ritmo in abbondanza, senza mai creare confusione nel lettore, senza mai mettere troppa "carne al fuoco"....

Insomma una storia che regala emozioni e coinvolge, caratterizzata da una tensione che cresce e si alimenta pagina dopo pagina, toccando l'apice quando i nostri sono davanti al fortino ed entrano....
la curiosit? del lettore divampa, immerso in questo viaggio, dove ? facile sentirsene parte.... e dove troviamo in anteprima sorprendente (non lo ricordavo neanche) il kraken, che tanti abbiamo amato nella storia di Boselli, e in questo racconto di 20 anni prima, miete le sue prime vittime, ed ? protagonista di scene di effetto incredibile, di paura e sgomento...

I vikinghi, come i dieci piccoli indiani di A. CHiristie, uno dopo l'altro soccombono, vittime di arcani misteri, e di una societ? moderna che non ? + un luogo dove possano convivere con gli altri popoli....
Guthrum rimane solo in uno scenario grottesco, surreale, dopo un'avventura intensa, e una fuga finale mozzafiato.
Le ultime scene, regalano un pennellata di simpatia, un ultimo sorriso grazie al genio di Cico, sempre protagonista con Nolitta, e una riflessione amara sulla "nuova" solitudine del vecchio grande vikingo....

Unici nei: l'inizio poco convincente, spento e quasi pacchiano, le sfere infuocate e relativa spiegazione, e ovviamente i disegni di Pini Segna, irregolari e tenebrosi, anche se forse questa ? la sua prova migliore.

Storia:8
Disegni:5,5


Max
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Un uomo non si deve occupare del serpente che striscia....
solo quando il serpente alza la testa per mordere allora l'uomo gliela schiaccia!!

[patrick]

Un Nolitta manierista a mio parere. Ben lontano dalle trame di Oceano, di Libert? o Morte e via dicendo. Sicuramente il suo talento c'? e non si discute, ma la storia in argomento la metterei fra quelle del "tira a camp?" della collana. Senza per questo disprezzarlo, tanto sono convinto della difficolt? di tenere sempre testa alla certezza del buon risultato. Certo ammetto che i disegni ( :? ) danno una mano a non farmela rileggere.
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" LA VITA E' UN SOGNO CHE TI IMPEDISCE DI DORMIRE "

Oscar Wilde