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Autore Messaggio
Walter Maddenbrook
Iper Zagoriano
Iper Zagoriano


Registrato: 17/11/03 14:25
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MessaggioInviato: Ven Lug 12, 2019 2:43 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:
la mia valutazione globale su questo episodio è più che altro "emotiva"; è che non mi ci sono particolarmente affezionato quando era uscita (forse per me era una storia troppo "adulta", all'epoca). Think
Dovessi darle un giudizio solo "di testa", allora sarebbe di certo maggiore.

No no, io proprio di cuore lo do'.
L'ho sempre considerata come una delle storie a maggior impatto emotivo, proprio perché Nolitta riesce a caratterizzare il villain in una maniera divina, rendendolo (in apparenza) completamente negativo, ma non certo un semplice criminale o qualcuno mosso dalla becera sete di potere.
Si tratta invece di un uomo intelligente, e perfettamente coerente in tutto ciò che dice. Lui è davvero convinto che i pellerossa siano solo dei selvaggi, che se qualcuno sbaglia va punito e senza pietà, e che lui sia "il Bene", l'inevitabile strumento della Giustizia universale che va a sistemare le cose.

Dico che Nolitta fa un lavoro sublime, perché è molto difficile caratterizzare un personaggio così negativo ma senza renderlo una macchietta. Lui pensa veramente che sia giusto, per quanto doloroso, sacrificare il sergente e gli altri per un bene superiore, che non possa che punire chi ha rapito Cinzia, e punire TUTTI, indiscriminatamente. Non fa distinzioni, i pellerossa non sono persone, sono un "mucchio".
"I pellerossa" (quali? Quanti?) hanno rapito Cinzia, e noi li puniamo. Tutti. Quale è il problema?
E' un uomo che sa che "il bene" è seguire le regole, punto. Che altro c'è da sapere? Per questo è sinceramente indignato quando Zagor non ubbidisce ai suoi ordini per andare a salvare il sergente, perché sta compiendo un atto di insubordinazione, uno spregio alle regole, che sono il suo faro. E DEVONO esserlo di chiunque.

Ma non è affatto tagliato con l'accetta, la sua cattiveria è solo apparentemente monomaniaca: dimostra invece di possedere dell'umanità e del perdono quando, una volta raggiunto il suo obbiettivo, una volta puniti i colpevoli e ripristinato il sistema di regole, firma l'atto di scarcerazione di Zagor. Mostra di non essere per niente un "cattivo", non ha interesse a vendicarsi dei nemici, a lui interessava solo riportare "il bene" dove deve stare.
Quando Zagor dice: "Strano... Raskin deve davvero sentirsi molto sicuro della sua posizione e delle sue influenti amicizie al Ministero della guerra, per lasciare circolare un pericoloso testimone", dimostra di non avere capito nulla di lui.
Se Raskin lo sentisse, penserebbe: "Pericoloso testimone? Amicizie? Ma di cosa sta parlando? Io sono un eroe, io ho salvato una donna bianca dall'orrore di quei selvaggi, io ho punito i colpevoli, ho riportato il bene e la giustizia in queste terre perdute".
E così pensano sicuramente tutti gli altri facenti parte di quel mondo. E' Zagor il pazzo, perché pensa che la giustizia non può essere mai tagliata nettamente, che anche i nemici hanno le loro ragioni, che le regole sono solo carte scritte da uomini, e in particolare che anche le altre etnie hanno gli stessi diritti nostri.

Raskin rappresenta quindi l'incarnazione cartacea di una tipologia di persone DIFFUSISSIMA nei centri di potere della vita REALE, ovvero la miscela di convinzione/ambizione personale e rifiuto di ascoltare usato ad arte. Non solo in ambito militare, ma anche politico, religioso, un padre di famiglia, ecc.
Qualcuno il cui mondo è costituito da un insieme di regole intoccabili, che ha deciso che la Verità è quella, e non ammette discussione alcuna. Nemmeno con sé stesso.
Un fanatico, insomma.
Uno di quelli che rifiutano il confronto ("dispute accademiche"), che rifiutano di scalfire la loro posizione che hanno elevato in anni di mattoni fatti di menzogne.
Che pensano, molto semplicemente, che "la verità è la giustizia stiano tutte da una parte sola".

Personalmente, sono le tipologie di persone che maggiormente detesto, che considero il tumore della società in ogni ambito. Militare, politico, religioso, famigliare, culturale, eccetera.
Per questo, quando Zagor si scaglia su di lui mentre compie quel macello al campo Sauk (ma, io sono convinto, per niente compiaciuto: lui sta solo riportando la Giustizia, se quegli indiani hanno commesso dei reati sono problemi loro, non suoi), io sentivo fin da bambino un'esplosione nella pancia.
Perché i Raskin hanno il potere di trasformare gli Zagor in loro simili. Rifiutando qualunque dialogo, costringono il terreno di scontro solo sul fisico. Zagor, e io con lui, può liberare suo malgrado la sua parte animalesca, violenta, che non guarda più in faccia ad un nemico che ora sta rischiando di uccidere.
Quando gli urla: "Macellaio... Lurido, sporco macellaio! Le vuoi fermare quelle tue belve sanguinarie? Le vuoi fermare?" (per me assoluto zenith e climax liberatorio di tutta la storia) e contemporaneamente lo tempesta di pugni rendendo di fatto impossibile l'esecuzione di quell'ordine che sta invocando, non è più Zagor, ma è diventato il suo nemico. Un uomo che nega il dialogo e che si sente autorizzato alla sola violenza.
E' questa la più orrenda vittoria dei Raskin.

Ci sarebbe ancora tanto da dire su questo villain, ad esempio quando subito dopo questo momento, impone al sergente e a tutti la distorsione della realtà dei fatti (ma per lui probabilmente vera, perché abituato a mentire a sé stesso) dicendogli che parla in difesa di Zagor perché scosso, e infine lo umilia ricordandogli chi comanda in un'azione militare. Ma si farebbe troppo lunga.
Raskin racchiude tanti di quei momenti di deviazione del potere, dall'insabbiamento dei fatti, alla distorsione delle interpretazioni, alla manifestazione di come la stampa sia funzionale al sistema ("Non ti permetteranno mai di distruggere il loro castello di menzogne"), di come il semplice cittadino viene pompato in modo da sostenere a sua volta l'impalcatura, della retorica vuota delle celebrazioni, all'impunità e anzi alla esaltazione per aver commesso crimini, alla storia scritta dai vincitori, e mille mille altri fattori... che si farebbe notte a sviscerarli tutti, ma che dimostrano solo ancora una volta che straordinario narratore sia Guido Nolitta.

Un ultimo pensiero lo voglio invece rivolgere alla sequenza dell'assassinio di Raskin, e in particolare alla resa di Cinzia.
Va subito detto che quanto raccontato in questa storia ha scarsissime probabilità di rappresentare qualcosa di reale: i rapimenti di donne bianche da parte degli indiani (ma anche vicecersa, ovviamente) finivano al 99% in modo molto diverso da quello che vede Zagor al campo Sauk.
Ma assumendo che Nolitta voglia raccontarci un caso di quell'1% e quindi seguendolo in questa situazione, è magistrale quella sequenza, anche sopratutto a livello grafico e di scansione narrativa.
Subito mi colpiva l'abbigliamento di Cinzia, agghingata nei suoi abiti finalmente civili e pudici, e con quel grottesco cappellino, autentico simbolo di un orpello che risulterà ridicolo agli occhi di una pellerossa ma probabilmente molto elegante per una signora per bene.
Dopo averla vista in abiti Sauk, quell'accessorio era un pugno in un occhio, manifestazione concreta del suo doversi piegare a quel mondo che il mondo più forte ha scelto per lei.
Ma Cinzia, come sappiamo, non si piega. Però si spezza. E' sconvolgente il suo sguardo vuoto, la sua espressione assente, e poi il sudore che testimonia lo sforzo del crimine a cui si sottopone. Dov'è finita la donna fiera che parlò a Zagor al campo Sauk?
Quella Cinzia è stata uccisa dai soldati, che hanno infatti salvato un'altra Cinzia, quella che loro volevano salvare, l'unica che la loro mente indottrinata può concepire. L'altra non è mai esistita e ora non possono nemmeno immaginare la dissociazione tra le due.

Si chiude così nel modo più amaro questo capolavoro, e a poco varrà la "testimonianza bomba" promessa (finale che peraltro a me ha sempre lasciato insoddisfatto, con questo troncamento così netto, ma ne capisco da adulto le ragioni).
E non tanto per Cinzia, che ovviamente verrà incarcerata per quante attenuanti possa ottenere, ma anche per il vero obbiettivo, che è la revisione storica dei fatti, che è il sistema. Che è forse evitare "Cinzie" future.
Ma come ha detto bene Cico, il castello di menzogne è inattaccabile perfino dall'eroe titolare di testata, ed è QUESTO, questa impotenza, questo amaro giù per la gola, che rendevano questo fumetto così speciale, che lo facevano elevare così tanto sopra gli altri, e ficcare dentro i cuori di bambini che 40 anni dopo ancora stanno qua a parlarne con tanta passione.
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Ivan
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MessaggioInviato: Ven Lug 12, 2019 5:48 pm    Oggetto: Rispondi citando

Well, Walter:
Applause
Il tuo è un post così accorato che non lo voglio rovinare aggiungendo altro. Grazie per averlo scritto.
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wakopa
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MessaggioInviato: Sab Lug 13, 2019 9:02 am    Oggetto: Rispondi citando

Walter Maddenbrook ha scritto:


questo amaro giù per la gola, che rendevano questo fumetto così speciale, che lo facevano elevare così tanto sopra gli altri, e ficcare dentro i cuori di bambini che 40 anni dopo ancora stanno qua a parlarne con tanta passione.

Pure il curatore all'epoca era bambino,Boselli anche piu'grandicello,eppure non hanno interiorizzato la poetica nolittiana come noi Shocked
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Doc Lester 1975
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MessaggioInviato: Sab Lug 13, 2019 9:59 am    Oggetto: Rispondi citando

wakopa ha scritto:
Walter Maddenbrook ha scritto:


questo amaro giù per la gola, che rendevano questo fumetto così speciale, che lo facevano elevare così tanto sopra gli altri, e ficcare dentro i cuori di bambini che 40 anni dopo ancora stanno qua a parlarne con tanta passione.

Pure il curatore all'epoca era bambino,Boselli anche piu'grandicello,eppure non hanno interiorizzato la poetica nolittiana come noi Shocked


Quotone.
Incredibile come davvero non si riesca o non si voglia nemmeno provare a scrivere di nuovo storie così. Anzi, come dimostra il fatto che prossimamente pare che Zagor tornerà a Britannia, la tendenza sembra quasi essere quella di "riparare" queste (peraltro rarissime) perle. C'è da conquistare i giovanissimi, troppo fragili per proporre loro storie amare, meglio puntare su vicende da supereroi.

Al di là dello sfogo, ringrazio tutti per questo thread stupendo Applause Applause Applause a commento di una storia stupenda Applause Applause Applause senza se e senza ma.

PS: speriamo che a nessuno venga in mente, magari leggendo per puro caso questo topic, di scrivere Il ritorno di Cinzia Bradmayer, con la bella ragazza che fugge di prigione e poi tutto si conclude con un bell'happy end grazie a Zagor che la salva da chi vorrebbe riacciuffarla e stuprarla e grazie infine alla brillante difesa dell'avvocato Satko in tribunale per cui Cinzia verrà dichiarata non colpevole.
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Supercoppa, Milan-Inter 0-3
Campionato, Inter-Milan 1-0
Champions, Milan-Inter 0-2
Champions, Inter-Milan 1-0
Campionato, Inter-Milan 5-1

Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.
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MessaggioInviato: Sab Lug 13, 2019 11:15 am    Oggetto: Rispondi citando

Bravo to all.
Walter, Doc... Applause Applause
I share your anxiety Doc concerning a sequel to Cinzia Think .
It would be catastrophic.
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https://share.icloud.com/photos/05pGIztDv008xiXfWKbzW4wFw
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Super Mark
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MessaggioInviato: Sab Lug 13, 2019 11:45 am    Oggetto: Rispondi citando

Interventi grandiosi Applause .
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Super Mark

felipecayetano ha scritto:
se mark fosse stato schliemann, una volta scoperte le prime rovine di troia avrebbe ricoperto tutto pensando di aver trovato i resti di un film di pastrone Brick wall
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cama69
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MessaggioInviato: Dom Lug 14, 2019 11:38 am    Oggetto: Rispondi citando

Poichè sono totalmente d'accordo con quello che ha scritto WB evito di aggiungere qualsiasi cosa visto che risulterebbe superflua. Detto ciò vorrei soffermarmi solo su due aspetti
Walter Maddenbrook ha scritto:
Si chiude così nel modo più amaro questo capolavoro, e a poco varrà la "testimonianza bomba" promessa (finale che peraltro a me ha sempre lasciato insoddisfatto, con questo troncamento così netto, ma ne capisco da adulto le ragioni).
E non tanto per Cinzia, che ovviamente verrà incarcerata per quante attenuanti possa ottenere, ma anche per il vero obbiettivo, che è la revisione storica dei fatti, che è il sistema. Che è forse evitare "Cinzie" future.

Esatto, le tue sensazioni sono state identiche alle mie, anche a me il finale lasciò l'amaro in bocca, inoltre la punizione di Raskin seppure fu la morte l'ho trovata sempre troppo blanda doveva soffrire come un cane, è stato uno dei personaggio della collana che ho odiato di più, una schifezza di uomo, doveva soffrire le pene dell'inferno. Naturalmente le mie erano considerazione da giovanissimo adolescente, poi da adulto anche io ho rivisto tutto il finale apprezzandolo, tantissimo. Però ti ripeto mi deve essere rimasto qualcosa dentro per cui è una storia che non riesco a rileggerla volentieri, forse sarebbe stato meglio se l'avessi letta la prima volta quando ero un pò più grandicello. Detto ciò la mia valutazione è massima perchè è una storia perfetta.
Dopo la morte di Raskin la storia era esaurita, almeno nel messaggio che voleva dare Nolitta. Il cosa poteva succedere dopo la testimonianza di Zagor e del sergente agli inviati di Washington era abbastanza facile da prevedere. Visto il drammatico epilogo i papaveri di Washington quasi sicuramente li avrebbero ascoltati senza grosse difficoltà, al limite li avrebbero anche rassicurati che una volta tornati nella capitale avrebbero fatto piena luce. Ma rendendosi conto che della verità visto il comportamento di Cinzia, avrebbero banalmente insabbiato tutto, avrebbero internato Cinzia, impedendole di parlare e facendola passare per pazza a causa dei tanti tanti anni trascorsi con dei selvaggi, mentre Raskin sarebbe rimasto l'eroe del Sandy River con tanto di promozione a colonnello. Era inutile che Nolitta raccontasse questa purtroppo frequente e triste procedura
Walter Maddenbrook ha scritto:

Ma come ha detto bene Cico, il castello di menzogne è inattaccabile perfino dall'eroe titolare di testata, ed è QUESTO, questa impotenza, questo amaro giù per la gola, che rendevano questo fumetto così speciale, che lo facevano elevare così tanto sopra gli altri, e ficcare dentro i cuori di bambini che 40 anni dopo ancora stanno qua a parlarne con tanta passione.

Su questo punto vorrei aggiungere qualcosa, l'impotenza del personaggio è stata realmente rappresentata da Nolitta in tre storie che sono molto poche rispetto alla totalità che ha scritto. Mentre sono più frequenti i passaggi amari che invece compaiono, non dico spesso, ma diverse volte nelle sue storie, ognuno di noi ne potrebbe evidenziare diversi. Secondo me questi passaggi hanno elevato la collana rendendola molto più profonda di quella che può sembrare descrivendo le caratteristiche dei due protagonisti che invece hanno il sapore di personaggi adatti ai bambini anni 60.
WB non dimenticare che Nolitta ha detto di essersi pentito di aver fatto morire Manetola in libertà o morte, quella storia è forse l'unica dove Zagor perde su tutta la linea, infatti è sconvolto anche all'inizio della storia successiva, almeno nella rabbia degli Osages e in questa storia i cattivi muoiono per mano di Wakopa e per mano di Cinzia.
Detto ciò, io credo che sia utile incrementare i momenti drammatici come faceva alcune volte Nolitta, così a naso mi viene in mente: il violinista della marcia della disperazione, il saluto commosso ai soldati in florida e il dialogo finale tra Zagor e Manetola nel loro primo incontro, la morte di Willy il rosso, avversari come l'avvoltoio, ecc ecc ecc.
Sinceramente i finali amarissimi con Zagor che perde su tutta la linea mi stanno pure bene purchè una ogni dieci anni eh Very Happy Very Happy Very Happy
wakopa ha scritto:

Pure il curatore all'epoca era bambino,Boselli anche piu'grandicello,eppure non hanno interiorizzato la poetica nolittiana come noi Shocked

Doc Lester 1975 ha scritto:

Quotone.
Incredibile come davvero non si riesca o non si voglia nemmeno provare a scrivere di nuovo storie così. Anzi, come dimostra il fatto che prossimamente pare che Zagor tornerà a Britannia, la tendenza sembra quasi essere quella di "riparare" queste (peraltro rarissime) perle.

Mah è sempre difficile affrontare questo discorso, Boselli essendo diverso da Nolitta ha perseguito la sua visione di Zagor che aveva sicuramente dei punti in comune con Nolitta ma non su tutti e inoltre ha aggiunto la sua visione del personaggio e della collana.
Evidentemente sia Boselli, ma credo che il discorso sia valido anche per Burattini non convergono con Nolitta negli aspetti che voi ritenete indispensabili e qualificanti della collana. Mentre gli aspetti innovativi che entrambi hanno portato non li ritenete qualificanti oppure non sufficienti a compensare quello che si è perso. Questo è un problema serio, capisco le storie mediamente le leggete con difficoltà
Ma l'unica soluzione che mi viene in mente è l'arrivo di un nuovo autore che abbia un profilo e una formazione culturale tali che possa riproporre con più forza gli aspetti, lo stile e la poetica Nolittiana che voi oggi non trovate. Ma chiederla continuamente a Boselli (tanto non scriverà più Zagor) a Burattini e Rauch è un tentativo destinato all'insuccesso, tutti tre conoscono alla perfezione lo stile di scrittura di Nolitta, non scherziamo su questa cosa siamo seri, inoltre Burattini ha scritto decine di articoli a tal proposito. Se non inseriscono gli elementi Nolittiani che a voi mancano è solo perchè non è nelle loro corde, non sono in grado di farlo, ma gli riesce di inserire altri elementi coerenti con la loro formazione e visione della collana.
Io ho semplicemente accettato da anni che B&B e Rauch su certi aspetti sono diversi da Nolitta e che certi passaggi non ci saranno più o saranno molto sfumati, ma li hanno controbilanciati inserendo la loro visione e i loro elementi, poichè molti mi piacciono per quanto mi riguarda la collana ogni tanto cambia stagione.
Doc Lester 1975 ha scritto:

PS: speriamo che a nessuno venga in mente, magari leggendo per puro caso questo topic, di scrivere Il ritorno di Cinzia Bradmayer, con la bella ragazza che fugge di prigione e poi tutto si conclude con un bell'happy end grazie a Zagor che la salva da chi vorrebbe riacciuffarla e stuprarla e grazie infine alla brillante difesa dell'avvocato Satko in tribunale per cui Cinzia verrà dichiarata non colpevole.

Non credo proprio, almeno lo spero.
Noto che tua la fiducia negli autori è molto alta Very Happy Very Happy Very Happy
_________________
Burattini ha scritto:
Zagor è una persona intelligente e curiosa, quindi impara da tutti, continua ad apprendere continuamente, tutto lo arricchisce. Così come prendiamo esempio da lui per il coraggio o l’umanità, mi parrebbe giusto farlo anche per l’atteggiamento positivo verso l’apprendimento di cose nuove.
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wakopa
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MessaggioInviato: Lun Lug 15, 2019 9:34 am    Oggetto: Rispondi citando

cama69 ha scritto:

Ma l'unica soluzione che mi viene in mente è l'arrivo di un nuovo autore che abbia un profilo e una formazione culturale tali che possa riproporre con più forza gli aspetti, lo stile e la poetica Nolittiana che voi oggi non trovate. Ma chiederla continuamente a Boselli (tanto non scriverà più Zagor) a Burattini e Rauch è un tentativo destinato all'insuccesso, tutti tre conoscono alla perfezione lo stile di scrittura di Nolitta, non scherziamo su questa cosa siamo seri, inoltre Burattini ha scritto decine di articoli a tal proposito. Se non inseriscono gli elementi Nolittiani che a voi mancano è solo perchè non è nelle loro corde, non sono in grado di farlo, ma gli riesce di inserire altri elementi coerenti con la loro formazione e visione della collana.

Io sono d'accordissimo con te che ogni autore non debba scimmiottare nessuno e proporre il proprio stile di scrittura Very Happy
ma una cosa e' lo stile,altro e' la poetica di un fumetto che si e'chiamati a scrivere;
quella non la puoi tradire,perche' e' il motivo per cui noi parliamo ancora con entusiasmo di questo fumetto dopo tanti anni Shocked
non e' possibile che da ragazzetto io leggessi storie come questa,
e ora invece mi toccano spesso delle storie troppo puerili Wink
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Ivan
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MessaggioInviato: Gio Ago 08, 2019 12:24 am    Oggetto: Rispondi citando

Contravvengo al mio proposito e aggiungo una postilla al bel post di Walter che, in maniera più estesa, dipana lo stesso concetto che Joe ha espresso in sintesi:
joe7 ha scritto:
Raskin è il simbolo di un potere che si autoglorifica, si autocomplimenta per il "bene" che ha fatto, senza neanche vedere la realtà.

Alla luce di questi interventi, ho provato a rileggere la parte finale di SANDY RIVER. E in effetti ci sono delle sottigliezze che non avevo colto, soprattutto nella figura del maggiore Raskin.


Qui la comparsa del suo "trofeo di guerra", Cinzia, offre a Raskin l'occasione giusta per parlarsi addosso nel suo massimo momento di gloria.
Raskin non pronuncia un discorso "diplomatico", di circostanza: crede veramente in ciò che sta dicendo. Lo si può notare dal contrasto della sua espressione quando la sua pomposa spavalderia muta d'improvviso in incredulità:

Mi immagino i suoi pensieri nell'istante in cui Cinzia gli punta contro la pistola: "Ma cosa fa? Che motivo ha di avercela con me?"
Se al posto di Raskin ci fosse stato un Sam Fletcher, non sarebbe sorpreso: ha ingannato gli indiani per derubarli, quindi una eventuale vendetta da parte di una sua vittima farebbe parte del gioco. Tutto nella norma.
Invece, Raskin non riesce proprio a capire: ha agito solo per il Bene (o quello che lui crede sia il "Bene"), anzi, Cinzia è la maggior beneficiata dalle sue gloriose azioni. Il fatto che ora gli stia puntando contro una pistola, pronta ad ammazzare il suo salvatore, è spiegabile solo con un attacco di follia.

Però, attenzione: Raskin non è un "ottuso", è un fanatico. Non è detto che le due cose debbano sempre coincidere.
Il fondamento del Fanatismo è la negazione delle ragioni altrui, e questo può accadere anche senza essere ottusi. Lo si può riscontrare nella fede religiosa, nelle appartenenze politiche, nel nazionalismo, e persino nel tifo calcistico.
Quando Zagor gli espone la sua filosofia sull'integrazione pacifica tra Bianchi e Indiani, Raskin liquida seccamente il discorso come una "disputa accademica". Egli ha una idea precisa di cosa sia il "Bene", e non accetta che venga messa in discussione. (Il che è anche l'atteggiamento di molti gerarchi nazisti nel Dopoguerra, che non hanno mai ammesso di aver servito un ideale "sbagliato" neppure di fronte all'evidenza degli orrori del Nazismo. E' preferibile convincersi di aver servito un "Bene alfine sconfitto" piuttosto che vedere se stessi come dei malvagi, la parte in torto di un conflitto.)

A differenza di Zagor, Cinzia invece ha capito bene la mentalità di Raskin. Per questo non prova a dialogare con lui, non spreca parole a spiegargli il perché del suo gesto. Lo uccide e basta. E forse il maggior castigo di Raskin sta proprio in questo silenzio, che nel suo ultimo istante di vita gli lascia inspiegate le ragioni di quel gesto per lui incomprensibile.


Questo è Raskin. Probabilmente Nolitta se ne è servito come simbolo per rappresentare molte tipologie di personaggi esistenti anche nella Vita Reale della sua epoca (e a ben vedere, pure di quella attuale).

La presenza di questi contenuti celati tra le pieghe di una "banale" storia a fumetti, è probabilmente il fattore che ci ha fatto affezionare così tanto allo Zagor di Nolitta.
Quell'affetto che purtroppo è difficile riscontrare nelle storie di Zagor realizzate da altri autori, che si limitano a concentrarsi sul lato avventuroso del personaggio (magari anche bene, non lo nego) ma ne trascurano il lato filosofico. Ed è forse questo il motivo per cui rimpiangiamo così tanto lo stile narrativo di Nolitta.
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MessaggioInviato: Gio Ago 08, 2019 8:16 am    Oggetto: Rispondi citando

Good comments...
Raskin is a kind of Reagan, Bush Sr, Jr ante litteram.
I dont add Trump who is a personnality ad-hoc.
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MessaggioInviato: Gio Ago 08, 2019 9:20 am    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:

Quell'affetto che purtroppo è difficile riscontrare nelle storie di Zagor realizzate da altri autori, che si limitano a concentrarsi sul lato avventuroso del personaggio (magari anche bene, non lo nego) ma ne trascurano il lato filosofico. Ed è forse questo il motivo per cui rimpiangiamo così tanto lo stile narrativo di Nolitta.


Punto centratissimo. Naturamente utilizzare lo stile di dialogo usato da Nolitta (eccessivamente pomposo e a tratti patetico), che lui usava per i suoi personaggi, risulterebbe oggi decisamente fuori luogo.

Ma molte delle storie di Nolitta, ti davano da pensare. E se finita una storia tu pensi, allora ti porti quella storia anche dopo la lettura e te la ricordi. Se non pensi, la chiudi, forse per sempre.

I dilemmi morali e se vogliamo pure il senso di sconfitta che aleggia su Zagor (paladino di una causa che non potrà mai vincere), sono patrimonio del personaggio di cui spessissimo negli ultimi anni si è fatto a meno (giá con la gestione Toninelli a dire il vero). Sarebbe ora di recuperarli, almeno in un po' di storie.

Pensando in piccolo, mi viene in mente Monument Valley. La maggior parte dei forumisti è concorde nel pensare che la ragazza sia un ottimo villain.

Nulla mi leva dalla testa che sia perchè è effettivamente il "classico" cattivo Nolittiano. Colui che commette gesti irreparabilmente sbagliati, ma le cui motivazioni di fondo, sono invece condivisibili e quindi pone comunque un problema... La storia invece perde qualcosa perchè Zagor non si confronta seriamente con queste motivazioni.

Guardate invece il passaggio nel ritorno di Blondie di Zamberletti, di nuovo il punto focale che trasforma la storia da anonima a comunque memorabile è il confronto tra Zagor e Blondie, in cui la ragazza in poche parole mette Zagor all'angolo, impedendogli di fargli la morale (che cmq non gli avrebbe fatto, dato appunto lo stile delle ultime storie Laughing ). Ma la morala gira nell'aria, permea l'atmosfera ed è rimandata al prossimo incontro.

E di nuovo tutti o quasi gridano alla storia riuscita.
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Vi ho visti crescere su questo forum!

Se mi fossi guardato un porno era meglio
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Ivan
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MessaggioInviato: Ven Ago 09, 2019 3:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

ElEmperador ha scritto:
Raskin is a kind of Reagan, Bush Sr, Jr ante litteram.

You know, Eren? I thought the same names, thinking about a possible "modern Raskin"...Rolling Eyes But maybe those are not the right examples. Because when they speak about "Bring democracy" or "War on terrorism", they don't really believe in what they say. They are LIERS. They just need a "noble" public purpose to cover what's their true interests in making wars.
Raskin is different; he really believe to serve a noble aim through killing indians. He's a fanatic, not a lier (and I couldn't say which category is the worst).


druey ha scritto:
...Naturamente utilizzare lo stile di dialogo usato da Nolitta (eccessivamente pomposo e a tratti patetico), che lui usava per i suoi personaggi, risulterebbe oggi decisamente fuori luogo.

Mi pare che questo sia un tuo tema ricorrente, Druey. E in parte lo condivido. Però va precisato che uno "stile" (in questo caso quello di Nolitta) non sta solo nei dialoghi e nel ritmo narrativo. Se così fosse, qualunque autore che scriva dialoghi meno "pomposi" e abbia un ritmo più veloce, dovrebbe realizzare storie di Zagor migliori di quelle di Nolitta. Ma così non è. Ci sono anche altri ingredienti che rendono speciale (ma non inimitabile, n.b.) lo stile del Sergione.
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druey
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MessaggioInviato: Sab Ago 10, 2019 10:57 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:




Mi pare che questo sia un tuo tema ricorrente, Druey. E in parte lo condivido. Però va precisato che uno "stile" (in questo caso quello di Nolitta) non sta solo nei dialoghi e nel ritmo narrativo. Se così fosse, qualunque autore che scriva dialoghi meno "pomposi" e abbia un ritmo più veloce, dovrebbe realizzare storie di Zagor migliori di quelle di Nolitta. Ma così non è. Ci sono anche altri ingredienti che rendono speciale (ma non inimitabile, n.b.) lo stile del Sergione.


Ah assolutamente. Primo tra tutti a mio parere è il non staccare quasi mai dal protagonista e non farci vedere cosa fa l'antagonista. Ciò conferisce mistero alla trama. Oppure il miscelare un umorismo molto divertente, ma che incredibilmente non abbassa il carico di tensione dell'atmosfera... Una qualità davvero notevole che non ho mai ritrovato in nessun altro autore, di Zagor e non
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joe7
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MessaggioInviato: Dom Ago 11, 2019 9:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:
Qui la comparsa del suo "trofeo di guerra", Cinzia, offre a Raskin l'occasione giusta per parlarsi addosso nel suo massimo momento di gloria. Raskin non pronuncia un discorso "diplomatico", di circostanza: crede veramente in ciò che sta dicendo. Lo si può notare dal contrasto della sua espressione quando la sua pomposa spavalderia muta d'improvviso in incredulità: Mi immagino i suoi pensieri nell'istante in cui Cinzia gli punta contro la pistola: "Ma cosa fa? Che motivo ha di avercela con me?"
Se al posto di Raskin ci fosse stato un Sam Fletcher, non sarebbe sorpreso: ha ingannato gli indiani per derubarli, quindi una eventuale vendetta da parte di una sua vittima farebbe parte del gioco. Tutto nella norma.
Invece, Raskin non riesce proprio a capire: ha agito solo per il Bene (o quello che lui crede sia il "Bene"), anzi, Cinzia è la maggior beneficiata dalle sue gloriose azioni. Il fatto che ora gli stia puntando contro una pistola, pronta ad ammazzare il suo salvatore, è spiegabile solo con un attacco di follia. Però, attenzione: Raskin non è un "ottuso", è un fanatico. Non è detto che le due cose debbano sempre coincidere.
Il fondamento del Fanatismo è la negazione delle ragioni altrui, e questo può accadere anche senza essere ottusi. Lo si può riscontrare nella fede religiosa, nelle appartenenze politiche, nel nazionalismo, e persino nel tifo calcistico. Quando Zagor gli espone la sua filosofia sull'integrazione pacifica tra Bianchi e Indiani, Raskin liquida seccamente il discorso come una "disputa accademica". Egli ha una idea precisa di cosa sia il "Bene", e non accetta che venga messa in discussione. (Il che è anche l'atteggiamento di molti gerarchi nazisti nel Dopoguerra, che non hanno mai ammesso di aver servito un ideale "sbagliato" neppure di fronte all'evidenza degli orrori del Nazismo. E' preferibile convincersi di aver servito un "Bene alfine sconfitto" piuttosto che vedere se stessi come dei malvagi, la parte in torto di un conflitto.) A differenza di Zagor, Cinzia invece ha capito bene la mentalità di Raskin. Per questo non prova a dialogare con lui, non spreca parole a spiegargli il perché del suo gesto. Lo uccide e basta. E forse il maggior castigo di Raskin sta proprio in questo silenzio, che nel suo ultimo istante di vita gli lascia inspiegate le ragioni di quel gesto per lui incomprensibile. Questo è Raskin. Probabilmente Nolitta se ne è servito come simbolo per rappresentare molte tipologie di personaggi esistenti anche nella Vita Reale della sua epoca (e a ben vedere, pure di quella attuale).


E' interessante l'approfondimento che hai fatto, sono totalmente d'accordo con te. Ma c'è un dettaglio che vorrei sottolineare: riguarda Cinzia Bradmayer.

Se Raskin era convinto (sinceramente) di fare il bene massacrando degli indiani che lui non reputava neanche umani, anche Cinzia è convinta di fare il bene ammazzando a sangue freddo un uomo che lei non reputa più umano. Malvagio fin che vuoi, OK, ma resta sempre un uomo, e quindi resta un atto di omicidio. Un essere malvagio in meno? OK, ma anche un'assassina in più. Ammazzando Raskin, poi, Cinzia vendica Wanattah e gli indiani, ma gli toglie per sempre la possibilità di rendersi conto di quello che ha fatto, e quindi (chi lo sa?) di ravvedersi, come è successo col padre di Zagor.

Ecco, ho avuto come l'impressione che nel finale abbiano perso tutti e due, Cinzia e Raskin...

Se Cinzia, la vera Cinzia (quella dall'anima pellerossa) era già "morta" con lo sterminio della sua tribù, non le sarà importato molto di diventare un'assassina (o una "giustiziera", se si vuole). Su questo non ci piove.

Ma non cambia la sostanza: Cinzia ha fatto "giustizia" ammazzando uno che lei non considera più un uomo, ma un demonio. E Raskin ha sterminato una tribù di indiani reputandoli demoni e facendo "giustizia" liberando Cinzia. Nel loro modo di pensare c'è molta somiglianza: si reputano entrambi dei giustizieri.

Il punto è che entrambi sbagliano: il primo compiendo un massacro e la seconda compiendo un omicidio volontario, che agli occhi del lettore sarà stato un toccasana, ma resta in sè un omicidio a sangue freddo. Che poi Cinzia fosse morta dentro non cambia di molto il fatto: anche Raskin era morto dentro nell'ordinare uno sterminio.

Cinzia ha voluto vendicarsi soddisfacendo la nostra sete di giustizia, di noi lettori di "Sandy River": per questo tendiamo a giustificarla. Lo capisco benissimo.

Ma, come ho detto, Cinzia ha compiuto lo stesso un omicidio volontario, che di per sè resta un atto sbagliato. Meno grave di quello di Raskin? Va bene, ma un omicidio e mille omicidi non sono equivalenti a, che so, una zolletta di zucchero e mille zollette di zucchero. Guardate che basta ammazzare una sola persona per diventare un assassino, non c'è bisogno di ucciderne mille. Al massimo, in questo caso diventi pluriomicida: ma, come ho detto, basta ammazzare una persona per diventare omicida.

E' per questo che dico - a titolo personale - che a perdere sono entrambi, Cinzia e Raskin...almeno l'ho sempre vista così.
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Lun Ago 12, 2019 12:09 am    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:
ElEmperador ha scritto:
Raskin is a kind of Reagan, Bush Sr, Jr ante litteram.

You know, Eren? I thought the same names, thinking about a possible "modern Raskin"...Rolling Eyes But maybe those are not the right examples. Because when they speak about "Bring democracy" or "War on terrorism", they don't really believe in what they say. They are LIERS. They just need a "noble" public purpose to cover what's their true interests in making wars.
Raskin is different; he really believe to serve a noble aim through killing indians. He's a fanatic, not a lier (and I couldn't say which category is the worst).


druey ha scritto:
...Naturamente utilizzare lo stile di dialogo usato da Nolitta (eccessivamente pomposo e a tratti patetico), che lui usava per i suoi personaggi, risulterebbe oggi decisamente fuori luogo.

Mi pare che questo sia un tuo tema ricorrente, Druey. E in parte lo condivido. Però va precisato che uno "stile" (in questo caso quello di Nolitta) non sta solo nei dialoghi e nel ritmo narrativo. Se così fosse, qualunque autore che scriva dialoghi meno "pomposi" e abbia un ritmo più veloce, dovrebbe realizzare storie di Zagor migliori di quelle di Nolitta. Ma così non è. Ci sono anche altri ingredienti che rendono speciale (ma non inimitabile, n.b.) lo stile del Sergione.

I understand your point of view.
But I think R. Reagan always had the belief to combate for the good will.
He invented the term empire of evil for the soviet bloc.
I think he was sincere.
If I was a nationalist american, I could definitely believe him.
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