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[Puro Veleno]

Fa la sua riapparizione nelle edicole italiane dopo quasi mezzo secolo di assenza ZAKIMORT.
Lo fa per merito dell’Editoriale Cosmo che lo edita nella neonata collana “I classici del nero italiano” con un volume di 240 pagine contenente i primi due albi della serie e interessanti redazionali a cura di Stefano Barzi che inquadrano il personaggio nella cornice del suo tempo.

Inserito a pieno titolo nel filone dei neri Zakimort inizia le pubblicazioni nell’agosto del 1965 proseguendo con due serie.
La prima si compone di 91 albi (3 sono ristampe) e si conclude nel dicembre 1972.
La seconda di 24 albi (12 ristampe) dal gennaio 1973 al gennaio 1974 quando cessa le pubblicazioni.
Il 1974 è anche l’anno in cui chiudono Kriminal e Satanik.
La periodicità è a lungo mensile, poi approfittando della inclusione di ristampe diventa quattordicinale.

Gino Sansoni, il marito di Angela Giussani, è l’editore.
Visto il travolgente successo di Diabolik cerca di replicare il successo, ma i risultati saranno inferiori.
A creare il personaggio è Pier Carpi. Le prime due storie hanno come disegnatori Pini Segna, Lino Brazzi ed Erminio Ardigò.

Ho letto le due storie “La morte bionda” e “Sipario di sangue”.
Le prime che leggo del personaggio.
Mi ha sorpreso, fin dal primo numero, che la protagonista, dopo aver vendicato la morte del padre, decida di avere come avversaria la criminalità e quindi di collaborare, a modo suo, con le forze dell’ordine per il trionfo della legge. Mi aspettavo una eroina sulla scia di Satanik o di Eva Kant.
Gli intrecci sono passabili, più la prima storia con le sue venature gotiche (castello, passaggi segreti, “morti” che resuscitano) che la seconda, un po' noiosetta.

La Cosmo fa sapere che pubblicherà i primi 8 albi della serie raccolti in quattro volumetti poi passerà ad altri neri del periodo.
A me, personalmente, non fa impazzire il progetto (anche se lo capisco) di creare una sorta di collana antologica.
Preferirei che a editare la serie fosse una casa editrice specializzata in anastatiche come la Mercury e lo facesse in maniera integrale. Mi piacciono troppo gli albi identici all’originale, che ricreano in tutto il fascino vintage del periodo.
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[teo]

Albo e serie che prenderò di sicuro. Appena leggo il primo volume torno in questa landa
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"Le presentazioni a dopo. Getta quella spingarda, se non vuoi farle direttamente a Messer Satanasso!" Tex n° 745 - "Vancouver"

[Gunny Bill]

Letto anch'io, mi ha ricordato molto Satanik, ma manca quel divertente humour nero che si poteva ritrovare nella creazione di Bunker. Carpi ovviamente ha dato un'impronta diversa alla serie contrapponendo l'eroina al crimine, altrimenti era davvero troppo simile.
Nel complesso una lettura discreta, il secondo episodio è un po' affossato dai disegni. Ma esiste una cronologia della serie con gli autori da qualche parte?
Concordo con PV sulla questione dell'anastatica, ma non so chi si prenderebbe l'onere di pubblicare una serie forse troppo di nicchia, la Cosmo non è proprio l'editore ideale per chi vuole ristampe integrali

[Puro Veleno]

[Gunny Bill]

[stimeex]

Per quel poco che so la Zakimort non è facile, mi pare sia difficile nei numeri più alti, ma non sono sicuro al 100%
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La vita è fatta di scelte. Di alcune ci pentiamo, di altre siamo fieri. Siamo quelli che decidiamo di essere.
Graham Brown.

[teo]

Qualche giorno fa ho letto il primo volume de "I classici del nero italiano" contenente appunto i primi due numeri di Zakimort.
Così di pancia direi che il primo episodio mi ha coinvolto di più, complice anche il voler conoscere il tipo di eroina a cui siamo di fronte. Mi ha sorpreso il fatto che sia lei a combattere il crimine e non la legge a combattere lei. Il plot personalmente l'ho apprezzato, se non altro perché è un qualcosa di diverso.
Il secondo episodio l'ho trovato un pò verboso ma tutto sommato sufficiente, peccato solo per i disegni che ahimé non ho apprezzato a pieno.
Vedremo tra una settimana il prossimo numero cosa riserverà
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