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[Spiritello senza scure]

Come cattivi Dismal e il colonnello Blackwell fanno un pò sorridere, specie il secondo. Non dico Gianni & Pinotto ma siamo al livello degli ingenui antagonisti delle primissime storie. Due mezze tacche che però, allora, Zagor si beveva col sorriso e ora invece riescono a metterlo in seria difficoltà
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«La maggior parte degli uomini trascorre la propria esistenza immersa nel fango. Alcuni lo fanno guardando le stelle»

« Se Karl Kraus avesse scritto Il Capitale, lo avrebbe fatto in tre righe »

« Nulla di veramente grande è mai stato fatto senza passione. »

« A chi vede sempre il bicchiere mezzo vuoto consiglio di travasare tutto in uno più piccolo e di non rompere i coglioni »

“Il sesso è una delle nove ragioni della reincarnazione. Le altre otto sono prive di importanza.”

[cama69]

Carovane combattenti (titolo singolare) è la prima storia di Pelizzari, il risultato di questo esordio non è riuscito a causa di diverse scelte che fanno storcere un pò la bocca.
Il soggetto si fonda su un traffico di armi dall'esercito ad una banda di indiani ribelli organizzato da un colonnello. Come si può notare la trama è di stampo realistica abbastanza consolidata almeno in ambito western, questo non è un difetto perchè è anche normale aspettarsi da un esordiente un soggetto assestato, semmai i problemi sono altri e riguardano soprattutto la descrizione dei protagonisti.
Il sergente Cannon è ben caratterizzato e la sua presenza costituisce un elemento positivo che arricchisce la storia, anche la sua evoluzione mi sembra ben descritta e in linea con le caratteristiche originali del personaggio, quindi la conclusione più logica è proprio quella della storia dove Cannon e Zagor diventato amici, in fondo il sergente è un pò burbero ma è una persona onesta e leale.
Il tenente Dern ci starebbe anche bene cosi come la sua evoluzione che lo porta da avversario a amico di Zagor. Tuttavia mi sembra eccessivamente esagerato il comportamento di avversione di Dern verso Zagor e ciò rischia di far sconfinare il personaggio da presuntuoso e arrogante ad un vero e proprio idiota ottuso praticamente irrecuperabile. Non so se riesco a spiegarmi, ma l'accusa che Dern fa a Zagor è così allucinante che veramente il lettore si chiede ma questo è normale? percui risulta un pò difficile da accettare la sua descrizione nel finale della storia dove ci viene mostrato un personaggio che da un lato rinsavisce ma comunque è sempre stato onesto e realmente intenzionato a scoprire il traditore. Detto ciò capirei un atteggiamento inziale di ostilità di stampo razzista nei confronti di Zagor e capirei anche l'accusa di tradimento se effettivamente le cose fossero state descritte in modo che Zagor poteva essere in un certo modo sospettato, ma visto il modo con cui Pelizzari imbastisce gli avvenimenti Dern sa benissimo che Zagor li aveva messi in guardia dal possibile agguato e soprattutto sa benissimo che ha combattuto al suo fianco e gli ha anche salvato la vita, allora se nonostante questo accusa Zagor di essere il traditore o dovrebbe essere in cattiva fede e quindi essere lui il vero traditore (ma questo non è vero come ben sappiamo) o dovrebbe essere completamente pazzo, ma neanche questo è vero perchè alla fine diventerà un buon soldato. In realtà sembra che Dern venga descritto in modo dilettantesco o approssimato, all'inizio sembra animato da sentimenti di razzismo nei confronti degli indiani anche se non in maniera maniacale ma poi alla fine lascia andare tranquillamente tutti i giovani indiani ribelli senza opporsi minimamente pur sapendo che avevano massacrato molti soldati, mah mi sembra tutto cosi approssimativo. Non nego che Zagor gli ha assicurato che i giovani ribelli sarebbero stati puniti severamente dai rispettivi capi tribù però colpisce molto la sua remissività che ora sembra un altro personaggio. La cosa curiosa è che qualche tavola dopo Chilckat afferma che deve correre dal padre a far preparare un sontuoso banchetto per festeggiare il lieto fine della vicenda alla faccia della durissima punizione, non sarà una grande contraddizione ma anche da questi aspetti si vede la cura di una storia. Ma il personaggio Dern continua a stupire anche a causa delle sue tortuosità mentali, infatti inizialmente si fida ciecamente del suo superiore il colonello Blackwell e questo è normale, poi scopre che il traditore è proprio lui e si stupisce in maniera tuttosommato contenuta, però quando salva Zagor dice testuali parole:<< che il colonello fosse in combutta con gli indiani me ne ero fatta una ragione ma che potesse sparare lla spalle di un uomo proprio non riesco ad accettarlo>> Perdonate il numero di faccine di shock ma vorrei capire quale è la logica di Dern? o meglio quale è la logica di Pelizzari? se Bleckwell non ha avuto scrupoli a tradire l'esercito e far ammazzare i suoi soldati negli agguati, mi sembra del tutto normale che tenti di sparare a Zagor per scappare visto che in questo frangente stà addirittura rischiando la corte marziale. Se Dern fosse stata una persona normale avrebbe dovuto avere un atteggiamento inverso, cioè di enorme sorpresa e incredulità alla scoperta del tradimento di Blackwell e di normalità quando si accorge del tentativo di sparare alla spalle a Zagor per fuggire.
Poi c'è il problema di Zagor, Pelizzari sceglie purtroppo la descrizione imbolsita, questo mi fa pensare che in fondo anche alla SBE andava bene questa descrizione, forse l'eroe anti-eroe fu anche una scelta per cercare di fermare l'emorragia di lettori. Ricapitoliamo: Zagor viene battuto rovinosamente da Okaji in appena due colpi come un novellino, e quando tenta di scalparlo Chilckat lo ferma dicendo che in fondo Zagor è stato un grande guerriero e che non merita di essere scalpato (effettivamente è stato un grande guerriero, perchè da un pò di tempo è un grande idiota). Okaji avrebbe la possibilità di mostrare a tutti la capigliatura dello spirito con la scure che gli avrebbe dovuto dare gloria e fama illimitate almeno presso gli avversari di Zagor che non si riconoscevano nelle sue leggi e invece lo lascia lì a terra in pasto agli avvoltoi dicendo: <<va bene in fondo l'onore di un guerriero non si misura solo dal numero di nemici sconfitti>>. Forse Okaji ha capito che ormai Zagor il potentissimo spirito con la scure non esiste più da tempo, al suo posto c'è una triste macchietta che si muove nella foresta e quindi giustamente lo equipara ad un qualunque altro nemico ucciso. Almeno Pelizzari è coerente descrive Zagor come un semplice frontier-man e come tale è il suo prestigio. Lasciamo perdere il finale che mi viene da piangere perchè non solo Zagor non si riabilita dell'affronto subito da Okaji sconfiggedolo, infatto lo sconfigge Chilkat, forse è meglio altrimenti avrebbe subito un altra tranvata, ma si fa cogliere impreparato anche da Blackwell e Dismall e viene salvato anche da Dern e come al solito prima della fine della storia fa l'elenco di ringraziamenti a tutti quelli che gli hanno salvato la vita. Ma il colmo dei colmi che mi ha lasciato senza parole è quando Zagor nascosto su un albero vede due, dico due, non venti indiani che passano sotto di lui e si impaurisce a tal punto da diventare mandido di sudore poi tira poi un sospiro di sollievo dopo che sono passati e afferma:<< meno male che non hanno guardato in alto o sarebbe stata la mia fine>>. Non ci posso credere, questo è veramente vergognoso (chiedo scusa per il termine) il vero Zagor se li sarebbe bevuti come una tazzina di caffè a colazione se si fossero accorti della sua presenza, sarebbe saltato giù come un puma e gli avrebbe messi a nanna, peraltro lui era in alto tra il fogliame fitto di un albero quindi in enorme vantaggio e poteva far perdere le tracce quando e come voleva pur se gli altri indiani avessero sentito il rumore dello scontro. Mah non riesco proprio a capire sono sempre più interdetto
Cico come al solito pensa solo mangiare, tutto il resto non lo interessa.
Il colonello Blackwell e Dismall sono nemici senza infamia e senza lode, vorrei però capire come può il colonnello Blackwell far fucilare Zagor cosi senza doversi poi giustificare quantomeno con il colonnello Bragg che ha inviato Zagor in missione, posso capire che organizzi un finto incidente in cui Zagor ci lascia la pelle ma che lo accusi di tradimento in un regolare processo non regge assolutamente. Come poteva Zagor conoscere i tragitti delle carovane nei mesi precedenti? non era neanche al corrente di quello che stava succedendo visto che lo aveva avvisato il colonnello Bragg pregandolo di indagare, va bene lasciamo stare queste ingenuità ci sono cose ben più gravi.
In definitiva, pur non avendo nulla da obiettare sul soggetto la descrizione dei personaggi mi ha lasciato letteralmente senza parole.
I disegni di Bignotti sono buoni, il suo stile non mi fa impazzire ma non ho nulla da ridire.
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[One Eyed Jack]

Ottima e spietata analisi, vecchio mio.
Ma ovviamente, vox populi dice che la mediocrità del periodo è colpa di Toninelli. Spero che la CSAC riesca a far sparire questa diceria sciocca.
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Dicono di me...

"Direi che si qualifica per quello che è: un buzzurro ignorante."

"Qualcuno che spesso emette un latrare fastidioso mentre pratica l'ondinismo"

"Come volevasi dimostrare, il Guercione non capisce un tazzo di fumetti!! Bravo, continua a legge' 'ste stronzate!!!"

[Cactus Pete]

Adesso la colpa è di Pelizzari che ha scritto 2 storie.
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[Zagrosky]

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Sacco di carbone, faccia di limone spremuto, muso di terracotta, figlio di centomila vermi....ipocriti dementi schiavi del politically correct , finitela di romperci i cogl....



Arbitra, avvocata, sindaca, ministra...

qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani! Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno!

Qui non si serve il piatto negro nazionale...


SE DO LA MANO A UN MILANISTA, POI MI LAVO...
SE DO LA MANO A UNO JUVENTINO, POI MI CONTO LE DITA...

[Spiritello senza scure]

Ottima analisi Cama
In effetti, visto che il Zagor di Toninelli è lo stesso che piace a Pelizzari, ovvero la versione "ex eroe" che le busca da chiunque, c'è da chiedersi se era quello il modello che in quel periodo in SBE avevano in mente. Altrimenti non si spiega come sia stato fatto passare uno Zagor così anomalo
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«La maggior parte degli uomini trascorre la propria esistenza immersa nel fango. Alcuni lo fanno guardando le stelle»

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« Nulla di veramente grande è mai stato fatto senza passione. »

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[Zarkoff]

Riletta pochi giorni fa
Storia davvero scarsa IMHO, il tenente è caratterizzato malissimo (cujone maximo per tutta la storia e poi fa l'eroe? suvvia... ), Zagor è imbolsito peggio che con Toninelli, Cico è inutile, Cannon sarebbe anche accettabile ma continua a chiamare Zagor "zagrosky" anche quando dovrebbe benissimo sapere chi è, salvo poi cambiare di punto in bianco verso la fine. I nemici non sono per nulla memorabili, ma tanto con uno zagor così bastano e avanzano. Il tutto di un'ingenuità disarmante, insomma, in parte salvato dai disegni di Bignotti che qui trovo però meno belli del solito
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[jupiter973]

[Zarkoff]

con la CSAC ho riletto anche Fantasmi e Thunderman, tanto valeva leggere pure questa per vedere se invecchiando migliorava
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[simon]

[One Eyed Jack]

A quell'epoca Sergione spariva anche per uno o due mesi per farsi i suoi viaggi intorno al mondo. La gestione di Zagor toccava per lo più a Sclavi.

Detto questo, non va mai scordato che all'epoca al Sergione non piacevano i personaggi eroici, bensì gli antieroi alla Mister No. Ergo, non mi stupisco affatto.
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Dicono di me...

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[SpiritosoConLaScura]

Alla luce di racconti come questi si apprezza ancora di più il lavoro di Toninelli.
Non tanto come intreccio in sè ma proprio per la capacità dell'autore "titolare" nel riprodurre adeguatamente il protagonista e il suo mondo.

Pelizzari infatti nel suo racconto d'esordio appare inevitabilmente “legnoso”, sia per certe forzature nella gestione dei personaggi sia per una trama che non scorre sempre liscia come dovrebbe.

Niente di estremamente grave comunque, il racconto si fa leggere comunque bene e riesce a coinvolgere ed appassionare a sufficienza.

Ed è anche abbastanza per farci sperare di meglio nelle sue prossime prove, quando sarà maggiore la familiarità con le peculiarità della scrittura zagoriana.
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Caro Moreno, ho appena letto la tua nuova avventura zagoriana e posso commentarla con una sola parola: bellissima!
Guido Nolitta non avrebbe potuto fare di meglio e con questa storia così bella hai dimostrato una volta di più di essere il suo degno successore.

[Kramer76]

carovane combattenti
numeri 245, 246 e 247, testi pelizzari, disegni bignotti
storia noiosa e ingenua, vedi il modo in cui evadono zagor e cico, oppure l'uso del grido, sembra una brutta copia delle storie degli anni sessanta
ci sono personaggi storici come il sergente cannon (che chiama ancora i nostri "zagrosky e martinez") e wuwutky, la foresta e gli indiani di bignotti
ma anche macchiette imbarazzanti come il colonnello corrotto identico a kit carson, dismal lo "stiletto" dei trafficanti, il tenente demente che però si riscatta
di buono c'è l'apparizione alla zagor con una funivia improvvisata e la bellissima seconda copertina
titolo senza senso

voto 5

[druey]

Ho capito Kramer, va bene. Rileggendo lo devo ammettere, forse l'associazione Toninelli mercanti di wishkey è forzata. Però è divertente per indicare il fatto non contestabile che il ricorso di Toninelli al soprannaturale è fatto con il contagocce. Tutto lì.
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Vi ho visti crescere su questo forum!

Se mi fossi guardato un porno era meglio

[Kerzhakov91]

La storia di per sé - seppur poco originale e senza chissà quali guizzi - non è così malvagia, si lascia leggere volentieri, ha un discreto ritmo. Però c'è una lunga sequela di difetti/errori che inevitabilmente peggiora il giudizio finale.

Innanzitutto, Zagor in questa avventura è un pivello totale, si fa fregare da chiunque, prende botte in testa a ripetizione, sviene due volte, fatica a sconfiggere qualsiasi avversario a mani nude e, dulcis in fundo, viene salvato dal borioso tenentino.

Quest'ultimo, pur essendo decisamente troppo sopra le righe, poteva essere un personaggio moderatamente interessante... L'autore però ha esagerato nel renderlo così cocciuto (e idiota), e a quel punto la - scontata - redenzione finale è apparsa ancor più banale e fastidiosa (soprattutto per colpa dell'atteggiamento di Zagor, che avrebbe dovuto rifilargli una sonora lezione).

Per nulla approfonditi i cattivi, a conti fatti una delle principali pecche del racconto. Ridicolo il comportamento del comandante del forte...

Anche i rinnegati indiani vengono perdonati troppo in fretta (telefonatissimo il pentimento dell'Oneida), il finale a tarallucci e vino fa scadere ulteriormente l'opera.

Non male invece l'utilizzo di Cico, che tra una lamentela per la fame e l'altra si lascia scappare qualche simpatica battuta.
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"A Zagor sento di aver dato il mio entusiasmo e una buona dose di incoscienza, a Mister No la mia maturità di uomo, a Tex la mia professionalità e la mia gratitudine"
Sergio Bonelli/Guido Nolitta