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LA FRATELLANZA INFERNALE - ZAGOR + n° 6
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Autore Messaggio
Walter Maddenbrook
Iper Zagoriano
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MessaggioInviato: Lun Ago 29, 2022 1:54 pm    Oggetto: Rispondi citando

Wolfenstein1976 ha scritto:
Vedi come le opinioni sono molto soggettive, a me ha divertito leggere La nave fantasma.

Ovvio, se non fossero soggettive non saremmo qua. Però bisogna anche vedere come si motivano, le opinioni.
Dimmi quindi perché secondo te quella storia non è un compitino, nell'ottica di quel che ho detto: "svolgimento tendente al banale, da pilota automatico.
Esempi: scrivere i personaggi stereotipati, o le motivazioni dei cattivi un tanto al chilo, o ancora scene di azione e lotta assurde e esagerate, o ancora buttare là dei mysteri e poi fregarsene di spiegarli."

Wolfenstein1976 ha scritto:
Il discorso, e forse e' questo il punto fondamentale, quando leggo una storia di Zagor non la paragono mai alle storie di Nolitta

Io invece lo faccio sempre, e diecimila volte di più se la storia è brutta.
Ma a parte questo, io non ho citato La marcia per confrontarlo a Nolitta nello specifico, ma solo per portare un esempio lampante di come il soggetto conti molto poco o nulla se non retto dalla sceneggiatura, dato che è SEMPRE questa a fare la differenza.
Potevo usare mille altre esempi, ma ho preso questo dato che sono sicuro che qua sopra l'abbiamo letta tutti.
_________________
"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"
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Wolfenstein1976
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MessaggioInviato: Lun Ago 29, 2022 2:43 pm    Oggetto: Rispondi citando

La dovrei rileggere, comunque adoro le storie con un ambientazione marina, le navi che solcano l'oceano che danno tanto senso di avventura, le isole misteriose ( adoro Jules Verne ), poi c'era anche il discorso dell'esperimento " Philadelphia" che mi aveva appassionato parecchio. Il discorso e' che non tutti i 30000 lettori di Zagor hanno un approccio cosi' analitico come sui forum, credo che alla maggior parte dei lettori basti dire " mi e' piaciuta ", " non mi e' piaciuta ". Per me tra l'altro la lettura di Zagor e' anche un momento di relax dalle brutture della vita quotidiana , senza fare troppe riflessioni, visto che vengo da due anni terribili per la mia vita, e i fumetti mi danno un po di serenita'.'
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Mirko
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Lun Ago 29, 2022 6:22 pm    Oggetto: Rispondi citando

Good luck Wolf.
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https://share.icloud.com/photos/05pGIztDv008xiXfWKbzW4wFw
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Wolfenstein1976
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MessaggioInviato: Lun Ago 29, 2022 6:36 pm    Oggetto: Rispondi citando

ElEmperador ha scritto:
Good luck Wolf.



Thank you
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Mirko
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jupiter973
Il Pasturone Del Forum
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MessaggioInviato: Mar Ago 30, 2022 3:50 am    Oggetto: Rispondi citando

Wolfenstein1976 ha scritto:
Zagor e' anche un momento di relax dalle brutture della vita quotidiana


Addirittura Shocked

Walter Maddenbrook ha scritto:
si vede che Foligno e Cormano fanno uscire due storie ma ci mettono la stessa copertina, sennò non mi spiego!


Very Happy
_________________
bordenchase ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Quando ho visto comparire l'ennesimo bimbominkia boselliano (questa volta cioccolatino) ho ritrovato l'entusiasmo dei giorni migliori

Questa faccenda del bimbominkia mi fa incacchiare più di quanto immaginiate. Il prossimo che lo dice lo vengo a prendere a casa!


Zeb Dowler ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Rauch non fare il timido sappiamo che hai rispolverato Stiletto dal suo oblio cheers

E' talmente nell'oblio, che ho dovuto ricercarlo sugli Index, per vedere di chi parlavi... Laughing

cama69 ha scritto:
L'utilizzo del nome Jupiter per il capo discepolo di Hellingen vale il costo di tutti e tre gli albi della storia
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Doc Lester 1975
Iper Zagoriano
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Registrato: 16/11/15 23:07
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Località: Foligno

MessaggioInviato: Mar Ago 30, 2022 8:51 am    Oggetto: Rispondi citando

Le obiezioni che mi muove Walter Maddenbrook sono validissime, ed io mi rendo conto di poter apparire indifendibile nella difesa di questa storia Wink
Però continuo a sostenerne la straordinaria validità in potenza. Ripeto: si tratta del miglior soggetto degli ultimi non so quanti anni, soggetto che non è stato valorizzato e non è stato messo nelle condizioni di spiccare un meraviglioso volo.
I difetti, le incongruenze e i refusi (aggiungo la confusione tra Africa occidentale ed orientale) li ho visti e li ho elencati anch'io, ma io di una storia tecnicamente perfetta e precisa ma che non mi emoziona, oppure con un soggetto lontano anni-luce dai miei gusti, non so cosa farmene. Preferisco una storia confusionaria e all'apparenza sciatta nella prima parte, che però mi emoziona, fosse anche soltanto per una settantina di tavole.
I passaggi emozionanti o riflessivi?
ATTENZIONE, CI SONO SPOILER
...
Il racconto di Kyle Ormond, la scelta di Hale (e quella di Grace), il passato sfortunato dei banditi, i dubbi su una seconda chance nell'esistenza e sull'uso del potere di ridare la vita ai morti, la sequenza della (seconda) morte di Kyle e il "diario" finale di Ann.
...
FINE SPOILER
Insomma, le ultime 70 pagine si divorano, ti fanno sentire dentro l'albo, sono scritte con delicatezza, passione e coinvolgimento Applause Applause Applause
Mi succede come quando guardo un film Very Happy Se è buono ma il finale mi delude o non mi lascia nulla, me lo dimentico subito; se è così così ma il finale mi piace, mi strappa la lacrimuccia e mi fa pensare, io lo promuovo e lo inserisco nella "mia filmografia".
Tornando allo stile di Zamberletti, è grande come sempre la sua capacità di inserire nuovi comprimari caratterizzati (anche se, purtroppo, le troppe poche pagine a disposizione ne impediscono un maggiore sviluppo) e anche quella di fare a meno dei comprimari ricorrenti, che a mio avviso spesso si rivelano specchietti per le allodole, non aggiungono nulla alla trama e diventano zavorre.
Zagor incide poco, è più spettatore che attore? Sì, probabilmente sì (anche se è protagonista "da contratto" delle scene d'azione), e allora? Non accadeva la stessa cosa in Vudu, in Acque misteriose o in Tigre? A me lo Zagor di Zamberletti, seppur inevitabilmente basato sull'eroe freddo ed invincibile degli ultimi anni, appare comunque ancora umano e ancora capace - minimamente, eh - di stupirsi.
Condivido la sintesi di Wakopa per quanto riguarda i contrastanti disegni di Mangiantini: confusionarie le sequenze d'azione (particolarmente quelle fantastiche), buone invece le tavole che invitano alla riflessione. Mangiantini mi sembra avere un dono particolare per i costumi e le ambientazioni del passato, in particolare dei secoli XVII e il XVIII Applause Capitano spesso nelle storie che gli vengono commissionate.
Insomma, una storia potenzialmente stupenda, non perfetta (anzi), ma che si è posta - come soggetto - nella tradizione zagoriana, ed ha saputo colpirmi ed emozionarmi Applause Applause Applause
Voto: 8-
_________________
Supercoppa, Milan-Inter 0-3
Campionato, Inter-Milan 1-0
Champions, Milan-Inter 0-2
Champions, Inter-Milan 1-0
Campionato, Inter-Milan 5-1

Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.


Ultima modifica di Doc Lester 1975 il Ven Set 02, 2022 10:13 am, modificato 2 volte in totale
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CharlyD67
Zagoriano Junior
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MessaggioInviato: Mar Ago 30, 2022 9:35 am    Oggetto: La fratellanza infernale - ZAGOR PIU' N.6 Rispondi citando

Buongiorno a tutti.

Ho letto con molto interesse tutti gli interventi su “La fratellanza infernale”. Il grosso delle critiche è mosso verso l’opera del “povero” Zamberletti, al punto che se fossi un neofita mi parrebbe di leggere i commenti relativi alle reazioni collaterali di un farmaco e non di un fumetto. Ma, a parte l’omonimia, credo che si stia affrontando la lettura di questo albo in una maniera non consona: proverò a spiegarne i motivi partendo da una premessa.

Zagor è un personaggio immaginario ideato negli anni Sessanta dal geniale Nolitta. Il nostro eroe ha sempre vissuto in una capanna nella foresta di Darkwood. Stiamo parlando di un “tarzanide”, quindi. Il successo dello “Spirito con la scure”, per decenni, è stato dovuto alla iconica caratterizzazione che Nolitta e Ferri hanno saputo dare sin dal principio, rinfocolandola quando se ne prestava l’occasione. Zagor, pertanto, è stato descritto per un lungo periodo in un modo più o meno confacente a quanto prospettato: un aspetto vissuto con chiome non fresche di parrucchiere, un fisico aitante e muscolarmente significativo, una precisa fisionomia e un’espressività volte a cementare nell’immaginario collettivo la determinazione di un protagonista che colpisce duramente chi merita e sa diffondere sensibilità dove occorre. Un uomo tutto d’un pezzo dunque, rude e gentile al tempo stesso. Uno che irrora la scena di pathos per via di una presenza fisica ingombrante e che non lascia spazio a molti altri protagonismi.

Questo per ricordare chi è Zagor, non per me ma per la “Bonelli” e la storia della nona arte. Ciò detto, vorrei aggiungere che un fumetto non è un romanzo con qualche appiglio visuale, che si avvale di scene illustrate per spiegarne intenti, contenuti, stati d’animo e quant’altro occorra: le tavole di un albo, le cosiddette illustrazioni, sono la vera essenza del fumetto stesso. Quindi, è da lì che bisogna partire per fare un’analisi, seppur minimale. Tutto ciò nulla toglie all’importanza dell’attività autoriale che sta a monte e che prevede la stesura di un soggetto e di una sceneggiatura utili alla raffigurazione delle sagome, degli ambienti e delle atmosfere; insomma, delle scene. In buona sostanza, il fumetto è un corpo unico e si compone grazie all’apporto di autorialità tutte ugualmente importanti ma che sfociano, da sempre, nella realizzazione di un albo in cui la parte grafica è e deve essere assolutamente preponderante. Quindi, ben vengano tutte le considerazioni sulla verbosità degli autori, ma cerchiamo di stare sul pezzo. Seppur, ripeto, molti dei pareri sul corretto utilizzo dei tempi verbali da parte dello sceneggiatore, dell’utilizzo con il contagocce per un autore che parrebbe fare il “compitino” riproponendo un classico cliché, dell’avvento di una fantascienza “sui generis” che poco si adatta con “Zagor” siano argomenti che meriterebbero un serio approfondimento a parte. Ebbene, tornando a bomba, sinceramente, non riesco nemmeno a pensare a cosa non vada in questa storia dal punto di vista narrativo, perché mi fermo molto prima: mi blocco alla caratterizzazione di personaggi che non riconosco, di atmosfere che non trovo, di ambientazioni che non raccontano “Darkwood” o scenari in cui il “nostro” abitualmente si muove. Nello sfogliare l’albo una prima volta ho avuto un sussulto: ho pensato a una parodia su “Za-gor-te-nay”, tale era la distanza nella descrizione dei volti, nella definizione della struttura scheletrico-muscolare e delle proporzioni fisionomiche, nel mancato utilizzo di piani visuali tipici del genere, nel delineare ambientazioni e suggestioni. Scusate, non me ne voglia il malcapitato di turno, ma io in un albo di “Zagor” mi aspetterei di trovarci tecnicamente ben altro. E non lo dico da studioso dell’illustrazione, ormai abituato a profili naif e tratteggi innovativi, ma proprio in veste di lettore. Se, invece, quella che si sta proponendo è una parodia dello “Zagor” storico, beh allora forse sarebbe stato più giusto scriverlo nel retro cover. Comunque, non ne faccio tanto un problema di autori ma di metodo; seppur l’avvalersi di artisti con attitudini molto diverse dal genere avventura costituisca un evidente autogol per chi maneggia “Zagor” e, pertanto, per il sistema fumetto. Un ultimo appunto sulle cover: le trovo davvero poco riuscite, soprattutto nel continuo arrampicarsi in posture improbabili e nella realizzazione di tonalità poco consone al genere.

Per chiudere, e per non buttare tutto a mare: abbiamo recentemente avuto dimostrazione, con lo “Zagor Più – L’acqua che urla” di Barbieri/Barison uscito sei mesi fa, di come si possa fare uno “Zagor” che non annoia, che trascina empaticamente, che impregna la scena con tavole dal piglio possente ed esemplari nella fedeltà ai canoni originari di cui parlavo in premessa. Facciamone tesoro, riportiamo “Zagor” agli splendori di un tempo. Prima che sia troppo tardi.

Grazie per l’attenzione e per esser giunti sino a qui.
Aaaayaaakkkk!
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Andrea67
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MessaggioInviato: Mar Ago 30, 2022 3:47 pm    Oggetto: Rispondi citando

Zamberletti é un bravo scrittore che, nel grigiore attuale (Rauch escluso), quasi spicca. Le sue storie mi sono piaciute quasi tutte, pur senza lasciare mai il segno (escludo Blondie, che il segno lo ha lasciato), però due o tre Maxi sono nettamente sopra la media attuale.
Questa storia, a mio gusto, l'ha sbagliata di brutto, così come Marolla aveva sbagliato la sua ultima, ma ciò non vuol dire che lo si debba bocciare, ma fargli capire che determinati tipi di soggetti non sono adatti a gente adulta come noi, a meno che non siano scritti come Cristo comanda.
Ributtandolo nel genere realistico, sono convinto che continuerà a fare bene, perché sa scrivere, perché conosce Zagor e perché non mira a strafare.
La storia attuale meriterebbe di essere inserita direttamente al secondo turno del torneo attuale di PV.
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Puro Veleno
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MessaggioInviato: Mar Ago 30, 2022 3:54 pm    Oggetto: Rispondi citando

Andrea67 ha scritto:

La storia attuale meriterebbe di essere inserita direttamente al secondo turno del torneo attuale di PV.

Ma lo sai che era già la mia intenzione? Shocked
Nel turno che partirà domenica 4 settembre
Così come nel turno successivo inserirò "Una ragazza in pericolo".
Domenica 11 settembre.
Sperando che nel frattempo gli utenti votanti l'abbiano letta.
_________________
Doc Lester 1975 ha scritto:
io di calcio non capisco granché.
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Kramer76
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MessaggioInviato: Mar Ago 30, 2022 8:12 pm    Oggetto: Rispondi citando

il prossimo che nomina marolla invano si becca una cinquina
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Doc Lester 1975
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MessaggioInviato: Mar Ago 30, 2022 9:28 pm    Oggetto: Rispondi citando

Kramer76 ha scritto:
Marolla

Il messia... per 3 (tre) storie in 8 anni, di cui una totalmente avulsa dalla tradizione, da abbandono immediato della serie.
Ma con tutto il rispetto, di cosa stiamo parlando?
Almeno Zamberletti una quindicina di storie le ha scritte, può piacere o non piacere ma si può ormai parlare di autore zagoriano a tutti gli effetti.
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Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.
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MessaggioInviato: Mar Ago 30, 2022 9:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ma infatti! Ha scritto meno storie di Testi… una bella, una poco più che sufficiente e una orribile. Nessuno ce l’ha con lui, ma se scrive una storia ogni tre anni non è colpa nostra.
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jupiter973
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MessaggioInviato: Mer Ago 31, 2022 4:09 am    Oggetto: Rispondi citando

CharlyD67 ha scritto:
Nello sfogliare l’albo una prima volta ho avuto un sussulto: ho pensato a una parodia su “Za-gor-te-nay”

Scusate, non me ne voglia il malcapitato di turno, ma io in un albo di “Zagor” mi aspetterei di trovarci tecnicamente ben altro.

Se, invece, quella che si sta proponendo è una parodia dello “Zagor” storico, beh allora forse sarebbe stato più giusto scriverlo nel retro cover


Io mi sono sempre chiesto chi lo ha messo dentro a Zagor (insieme a Testi) quando ai tempi dicevano che non c'era
posto più per nessuno manco per uno come Altavilla Think
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bordenchase ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Quando ho visto comparire l'ennesimo bimbominkia boselliano (questa volta cioccolatino) ho ritrovato l'entusiasmo dei giorni migliori

Questa faccenda del bimbominkia mi fa incacchiare più di quanto immaginiate. Il prossimo che lo dice lo vengo a prendere a casa!


Zeb Dowler ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Rauch non fare il timido sappiamo che hai rispolverato Stiletto dal suo oblio cheers

E' talmente nell'oblio, che ho dovuto ricercarlo sugli Index, per vedere di chi parlavi... Laughing

cama69 ha scritto:
L'utilizzo del nome Jupiter per il capo discepolo di Hellingen vale il costo di tutti e tre gli albi della storia
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Doc Lester 1975
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MessaggioInviato: Mer Ago 31, 2022 8:05 am    Oggetto: Rispondi citando

Un attimo però.
Il post di CharlyD67 è interessante e competente. Ma se partiamo dai suoi presupposti, allora il tarzanide Zagor non sarebbe mai dovuto uscire da Darkwood. Mettiamo in discussione ogni ambientazione diversa?
Se parliamo di carattere e personalità, io sono il primo a sottolineare che quello attuale è tanto differente dall'originale, ma riguarda tutti gli autori, non solo Zamberletti che, anzi, ancora un po' umano lo rende.
Se il discorso è "tecnico", mi chiedo e vi chiedo: Zagor va bene se finisce su un altro pianeta o in un'altra realtà e invece non va bene se nelle storie di Zamberletti il contesto è troppo western? Shocked
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Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.
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MessaggioInviato: Mer Ago 31, 2022 4:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

Doc Lester 1975 ha scritto:
Però continuo a sostenerne la straordinaria validità in potenza. Ripeto: si tratta del miglior soggetto degli ultimi non so quanti anni, soggetto che non è stato valorizzato e non è stato messo nelle condizioni di spiccare un meraviglioso volo.

Mah, a parte che non considero tutto sto fenomeno il soggetto, ma ripeto che della validità in potenza non mi frega nulla. A me interessa quello che leggo (ho già fatto l'esempio de La marcia della disperazione dal soggetto inesistente), non quello che avrei potuto leggere. Che anzi, se vogliamo diventa un ulteriore colpa dello sceneggiatore avere un ottimo soggetto e non essere in grado di svilupparlo.
Se contassero le cose in potenza, allora il soggetto del Kandrax di Chiaverotti è uno dei più grandiosi mai visti: se sviluppato bene può portare a una minisaga lunga un anno di storie strepitose per introspezione. Eppure è considerata unanimemente una ciofeca galattica. Penso anche da te.

Doc Lester 1975 ha scritto:
ma io di una storia tecnicamente perfetta e precisa ma che non mi emoziona, oppure con un soggetto lontano anni-luce dai miei gusti, non so cosa farmene. Preferisco una storia confusionaria e all'apparenza sciatta nella prima parte, che però mi emoziona

Ma certo, l'ho sempre detto anche io. Solo che questa mi annoia mortalmente, altro che emozionare. Il punto è questo.

Doc Lester 1975 ha scritto:
Il racconto di Kyle Ormond, la scelta di Hale (e quella di Grace), il passato sfortunato dei banditi, i dubbi su una seconda chance nell'esistenza e sull'uso del potere di ridare la vita ai morti, la sequenza della (seconda) morte di Kyle e il "diario" finale di Ann.

Ora purtroppo (per modo di dire) non ho più l'albo in quanto come ricorderai non l'ho comprato e quindi non posso andare a risfogliarmi queste sequenze.
Però se non le ricordo vuol dire anche che non mi hanno affatto colpito la prima volta. Le parti di Hale e di Ann, benché cortissime, le ho volute assolutamente segnalare tra quelle positive, proprio per cercare qualcosa di buono anche sfrucugliando. Però sono cortissime, e un buon boccone in mezzo a cento cattivi non può salvare il piatto.
Mettendole tutte insieme tu mi dici che arrivano a una 70ina di pagine: anche se fosse proprio questo il quantitativo (e per i miei ricordi non lo è affatto), si tratta sempre di un terzo nella migliore delle ipotesi contro due terzi di noiose pistolettate e spiegazioni: troppo poco. Nei miei ricordi poi, le pagine saranno 10-15, quindi fai te il rapporto soverchiante.

Doc Lester 1975 ha scritto:
Mi succede come quando guardo un film Very Happy Se è buono ma il finale mi delude o non mi lascia nulla, me lo dimentico subito; se è così così ma il finale mi piace, mi strappa la lacrimuccia e mi fa pensare, io lo promuovo e lo inserisco nella "mia filmografia".

Ecco, questa è una osservazione interessante che può spiegare la differenza tra di noi. Io infatti, Doc, non mi capacito come uno che ama Nolitta come te, e quindi la sua brillantezza, la sua profondità, possa apprezzare mister noia e ingolfamento Zamberletti. Forse la chiave è questo processo che hai evidenziato.
Io infatti funziono esattamente al contrario: se il film è buono e il finale non all'altezza di solito me ne frego: quando mi hai dato così tanto prima, ti concedo di perdere qualcosa qua e là, o anche alla fine. Anzi, io di solito i finali me li scordo proprio (giuro), e quando rileggo o rivedo un film, 9 volte su 10 mi scervello di ricordare il finale e proprio non mi viene.
A me mi devi acchiappare nella prima mezz'ora, un'ora massimo: se non lo fai, non c'è finale che tenga, tranne rarissimi casi (uno fu proprio La casa dalle finestre che ridono di cui abbiamo parlato poco tempo fa).
Dopo che mi hai fracassato i foglioni con pagine e pagine di cazzotti e pistole, io sono già talmente mal disposto nei tuoi confronti, che anche delle eventuali sequenze positive quasi non le considero. Un caso fu per esempio il primo Gigante Il castello nel cielo. Magari l'idea finale dello scrittore come creatore di mondi era buona, ma dopo 200 pagine di mazzate a mostri, non me ne fregava più nulla.

Insomma, mi pare di poter dire che concordiamo tutti e due sul fatto che Zamberletti è molta segatura e qualche caramella. Solo che a te basta trovare la caramella e ti scordi i chili di segatura cha hai ingoiato; io al contrario.
E aggiungo, quando trovo la caramella quasi mi incazzo ormai perché penso: "Ah, allora le sai fare le caramelle, porcocan! E allora perché cacchio mi hai propinato 20 kili di segatura prima?".
Perché le sue caramelle sono molto buone, niente da dire.

Ma a questo punto, direi che tu dovresti aver adorato L'acqua che urla.
Io ho dato un giudizio positivo nonostante troppi alti e bassi. Ci sono buchi di sceneggiatura e anche importanti, però ci sono alcuni momenti lirici di altissimo ma altissimo livello, certi discorsi da brividi.
Ecco, in questo caso mi sta bene (per quanto non ottimale): Barbieri cade sì in pezzi di legno non perfetti (anche se utilizzabili), ma però quando fa la parte dolce è altissima pasticceria sopraffina. Nel bilancio, ci siamo.
Ma Zamb offre kili di segatura e qualche caramella. La differenza dovrebbe esserti palese.

Doc Lester 1975 ha scritto:
Tornando allo stile di Zamberletti, è grande come sempre la sua capacità di inserire nuovi comprimari caratterizzati (anche se, purtroppo, le troppe poche pagine a disposizione ne impediscono un maggiore sviluppo) e anche quella di fare a meno dei comprimari ricorrenti, che a mio avviso spesso si rivelano specchietti per le allodole, non aggiungono nulla alla trama e diventano zavorre.

Esatto. Come fa dunque questo ad appassionarti è un mistero (è un tuo parente).
Infatti cosa mi stai dicendo? Che mette sempre una barca di personaggi (ingolfamento), e di conseguenza non riesce a caratterizzarli adeguatamente. E questo nei casi migliori. Perché poi, non contento, ne aggiunge perfino altri del tutto inutili che tu stesso definisci "zavorre".
E dunque questo modo di scrivere, invece di stroncarlo, ti piace? Shocked
Scusa ma non ti capisco proprio.
E' come se il sarto ti porta un vestito fatto malissimo e si giustifica dicendo: "Eh ma in potenza l'idea dello stilista era buona, solo che quando mi sono messo a cucire non sono stato capace di farlo bene". E tu te lo porti a casa contento? Laughing

Doc Lester 1975 ha scritto:
Zagor incide poco, è più spettatore che attore?

Non ho detto questo, bensì che è (mi cito) "asettico, che manco se ne accorge perché del resto si sta sfregando la corda contro la roccia e mica ha tempo di fare un plissé di fronte a demoni dell'oltretomba, e che scherziamo eh.
No, per lui sono solo avversari da sconfiggere e non si scompone né di fronte alle apparizioni demoniache né alle orde di simil-zombi. Figuriamoci, 'ste robe o un grizzly per lui è uguale.
Ora io voglio dire: ma in che modo pensi di trasmettere coinvolgimento e paura al lettore, se il tuo stesso personaggio non se li caca di pezza come fossero nemici qualunque?"

Detto che comunque lo Zagor freddo è una costante degli ultimi anni, non certo imputabile solo a Zamb. Però lo fa pure lui.
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