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IL GRANDE INGANNO - aguzzini -maschera odio - torre pietra
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Autore Messaggio
Spiritello senza scure
Iper Zagoriano
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MessaggioInviato: Lun Ago 28, 2017 1:38 pm    Oggetto: Rispondi citando

Beh ma un finale sbagliato sia pure di poche vignette può senza dubbio rovinare le decine di pagine buone precedenti. Stessa sorte per l ultimo Hellingenanche se per motivi diversi. Think
_________________
«La maggior parte degli uomini trascorre la propria esistenza immersa nel fango. Alcuni lo fanno guardando le stelle»

« Se Karl Kraus avesse scritto Il Capitale, lo avrebbe fatto in tre righe »

« Nulla di veramente grande è mai stato fatto senza passione. »

« A chi vede sempre il bicchiere mezzo vuoto consiglio di travasare tutto in uno più piccolo e di non rompere i coglioni »

“Il sesso è una delle nove ragioni della reincarnazione. Le altre otto sono prive di importanza.”
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Esploratore Scomparso
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MessaggioInviato: Lun Dic 16, 2019 9:13 pm    Oggetto: Rispondi citando

Bellissima storia, fino ad ora la migliore di Castelli!
Tanti spunti e idee, sequenze emozionanti (la morte di Mycroft, la lotta di Zagor con il ninja dal "palmo vibrante", il carcere, il superamento delle prove, la vecchia della torre di pietra), tante situazioni incredibili e originali.
Cico splendido protagonista col mitico ventrillo, una degna spalla di Zagor non solo comica.
Per me la scena più emozionante è quella dove viene ordinato a Zagor di sparare a Cico... da brividi...
Peccato per una cosa... per me i disegni di Donatelli sono inappropriati per la storia...troppo scarni ed essenziali...perchè poi disegnare le ultime pagine così di fretta e raffazzonate : l'esplosione del covo del Tessitore non si può vedere
Shame on you e nell'ultima pagina gli animali che scappano sembrano uscire dalle pagine di Topolino...mah.
A parte questo, per me si avvicina al capolavoro.
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Akkron96
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MessaggioInviato: Gio Apr 23, 2020 4:00 pm    Oggetto: Rispondi citando

Uno dei primi classici post-nolittiani e una delle storie più lunghe del personaggio. Castelli gioca sulla dilatazione e sulla frammentazione, costruendo una trama a compartimenti stagni che ricorda la struttura a livelli di un videogioco.
Dopo il presagio iniziale, in cui il morente Mycroft semina le informazione generali necessarie, si ritarda per decine di pagine il ritorno del Tessitore al centro dell'attenzione. Da qui in poi si proseguirà in una serie di situazioni già vista su Zagor (la rapina, il trasferimento in carcere ecc.) che però vengono raccontate con un tono diverso a partire dalla scansione temporale delle vicende. In questa storia ad ampio respiro (anche geografico) si alternano momenti ingenui della sceneggiatura e passaggi sbrigativi dei disegni a elementi originali e inediti (il ventrillo, i ninja e la morte ritardata di Zagor, le agitazioni cittadine) che vanno a comporre uno dei cult più sconclusionati e indimenticabili della serie, a ricordare che su Zagor si può leggere di tutto.
Peccato per la figura del Tessitore, che poteva arrivare a ricoprire il ruolo di antagonista ricorrente.
_________________
LETTURA IN CORSO

- Serie regolare fino a 524 (Zagor contro Mortimer) da 654 a 670 (I sette vikinghi)
- Speciali fino al 23 (La danza degli spiriti)
- Maxi fino al 10 + 31, 35, 37, 38, 39, 40 e 41
- Almanacchi fino al 10 (Uomini nella tempesta)
- Color fino al 2 + 11, 12

COMPLETATI

- Le Origini
- Darkwood Novels
- Strisce (collane Darkwood e Scure)
- Giganti
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Ivan
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Messaggi: 1043

MessaggioInviato: Lun Ago 31, 2020 7:20 pm    Oggetto: Rispondi citando



IL GRANDE INGANNO

Testi: Alfredo Castelli
Disegni: Franco Donatelli
Pagine: 391
Anno: 1982


Altra storia riuscita di Castelli, con una trama variegatissima: un intrigo politico, una rapina in banca, un avversario invincibile nella lotta corpo a corpo, una lunga parentesi con incarcerazione & evasione, resa dei conti con colpo di scena finale, un Cico in formissima...Insomma, un grande minestrone in cui però i vari ingredienti sono dosati nella giusta misura e ben amalgamati fra loro (Boselli dovrebbe prendere esempio...) Rolling Eyes

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PREGI:

Molto nolittianamente (almeno in questo episodio) Castelli struttura la storia a "compartimenti stagni", ovvero lunghi segmenti che – pur essendo collegati tra loro dalla trama generale – potrebbero essere letti quasi a sè stanti.
1) Il prologo con la spiegazione di Mycroft sul Tessitore e la rapina in banca.
2) L'intermezzo nel carcere.
3) I "test" di reclutamento e lo scontro finale col ninja.

Castelli riprende la leggenda araba del Vecchio della Montagna, in cui un santone addestra un gruppo di discepoli a diventare degli efficientissimi artisti dell'omicidio.
Qui gli Hashishin della leggenda sono impersonati da dei ninja; una sostituzione bizzarra ma affascinante.

La figura del Tessitore incarna bene uno dei temi preferiti di Castelli, cioè che dietro i grandi eventi storici ci sia la regia occulta di qualche "Man in black" potente quanto invisibile.
Qui l'ipotetica l'esistenza di un grande burattinaio nel West dei primi '800 è rappresentata in modo credibile, per ambientazione e psicologia.


Tra gags di passaggio e interventi nella trama "seria", Cico è sfruttato molto bene. Del resto, Castelli ha sempre dimostrato di sapere come usare il messicano; lui e Melloncelli sono gli autori che più si sono avvicinati a cogliere lo spirito nolittiano del personaggio.
Qui spicca la trovata del ventrillo, un oggetto che più volte toglierà dai guai i due protagonisti. Un Deus-Ex-Machina usato però sempre al momento giusto, senza abusarne.

Ben rappresentato lo scontro tra Zagor e il Ninja: l'uomo in nero si dimostra superiore a Zagor sotto tutti gli aspetti (rapidità, forza e resistenza).
Andando a memoria, credo che sia la terza volta che Zagor viene sconfitto in modo PULITO in uno scontro corpo a corpo (dopo Kraus e Supermike), con la differenza che stavolta non riesce a piazzare neppure un colpo all'avversario. Surclassato totalmente.Shocked


Suggestiva la trovata del Colpo del Palmo Vibrante, che viene accantonato dalla trama pur restando sempre in sottofondo, in modo da creare una forte aspettativa sul COME verrà poi risolta questa terribile incombenza.


Avvincente la parte ambientata nel carcere. Qui Castelli sfoggia gli stereotipi classici del genere (guardie carogne e detenuti prepotenti), ma assoggettandoli sempre ad uno scopo ben preciso. Ogni sequenza è funzionale all'evolversi della trama.
È divertente osservare come Cico diventa un detenuto rispettato dagli altri carcerati senza che ciò appaia una forzatura.


L'evasione fallita è un ottimo cliffhanger. In teoria, a quel punto la vicenda sembra ormai arenarsi...ma è proprio quel tentativo di evasione, sia pur fallito, a creare un punto di svolta nella trama (rivelando che il direttore del carcere è un servo del Tessitore, che cercava uomini "di fegato" da reclutare nella organizzazione).


Molto creative le "prove" a cui Zagor e Cico vengono sottoposti per dimostrare di essere degni di far parte della setta del Tessitore.
Pur con qualche forzatura semi-comica, Castelli riesce a far passare il test anche a Cico.

Lo scontro finale tra Zagor e il ninja riprende il tema del Palmo Vibrante, che era stato lasciato in sospeso per lungo tempo.
Ancora una volta è il ventrillo di Cico a risolvere una situazione disperata.


Azzeccato il depistaggio sulla vera identità del Tessitore, che si rivela essere l'assistente della figura incappucciata (la quale in realtà era solo un fantoccio, che Smith faceva parlare grazie a un ventrillo uguale a quello di Cico).


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DIFETTI:

Un po' troppo statica e verbosa la sequenza iniziale di 20 pagine (!) dove Mycroft spiega a Zagor l'esistenza del Tessitore.
Un discorso così lungo si poteva suddividere in 2-3 sequenze, con scenari diversi e intervalli di tempo più prolungati.


Una ricorrenza tipica dello stile di Castelli che non ho mai gradito sono i suoi improvvisi sbalzi temporali.
In questo caso riguarda un passaggio contenuto nell'albo LA MASCHERA DELL'ODIO: in 4 vignette viene raccontato in didascalia come Zagor e Cico sono diventati banditi leggendari compiendo numerose rapine. Una sintesi che, oltre ad essere troppo netta, è anche atipica per lo stile classico della collana. Il cambio di ritmo narrativo rispetto al prima e al dopo questa serie di didascalie si nota in modo assai stridente. Sarebbe stato meglio rappresentare in tempo reale UN singolo episodio di rapina, a seguito del quale Zagor e Cico acquisiscono la fama di terribili fuorilegge.Think


Altro esempio del punto citato sopra: il finale è stato "tirato via" in modo troppo sbrigativo. Dal crollo della casa del Tessitore, si passa subito alla capanna di Darkwood un mese dopo, senza neanche una vignetta di commento alla vittoria appena conseguita. Un cambio-scena decisamente brusco.
Inoltre, manca una chiosa generale alla vicenda. Infatti va rilevato che il Tessitore NON ha subito dei reali danni; la sua organizzazione è ancora perfettamente intatta (non si è nemmeno scoperto quale sia il suo vero volto, né i suoi progetti futuri). In pratica, per il Tessitore tutta questa vicenda ha rappresentato solo un piano fallito, non un reale ridimensionamento del suo potere – e questo fatto andava perlomeno evidenziato, se non altro per creare aspettativa verso un eventuale ritorno del personaggio.

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Storia: 8
Disegni: 7,5




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(POSTILLA ALFREDIANA)

Paradossalmente, questo buon episodio rende ancor più inspiegabile l'alternanza di qualità delle storie firmate da Castelli sulla collana Zagor.
Ci sta che un autore stecchi le sue prime prove su una testata...però, dopo che ha trovato la formula giusta, non può andare indietro come i gamberi. Con Castelli invece è successo; le buone cose proposte in un episodio non sono quasi mai state confermate nell'episodio successivo, rendendo assai incostante il suo contributo alla collana. Per un autore del calibro di Castelli, questa altalenanza di rendimento appare inspiegabile.Think

(Storie riuscite:)
- Molok
- Il ritorno del vampiro
- Il grande inganno


(Storie deludenti:)
- La minaccia verde
- La fortezza di Smirnoff
- Fantasmi
- Piccoli assassini
- Il ritorno di Guitar Jim
- Il ritorno di Supermike
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Lun Ago 31, 2020 10:37 pm    Oggetto: Rispondi citando

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MessaggioInviato: Mar Set 01, 2020 12:21 am    Oggetto: Rispondi citando

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jupiter973
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MessaggioInviato: Mar Set 01, 2020 6:49 am    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:
Per un autore del calibro di Castelli, questa altalenanza di rendimento appare inspiegabile


La cosa ancora più buffa è che Castelli ha messo componentistiche zagoriane dentro alcuni albi di Mystere o in altre testate (Storie da Altrove) dimostrando che gradiva molto il personaggio ma forse ha rinunciato a scriverlo perchè non era nelle sue corde ammettendo lui stesso che scriveva storie scadenti per Zagor.

Secondo me si è trovato nella stessa situazione di Sclavi cioè a scrivere per forza il personaggio su ordini di Bonelli e dopo Supermike e Incubi (in questo caso per Sclavi dopo molti anni che non scriveva più Zagor) si sono liberati dalla pressione del Sergione Think
_________________
bordenchase ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Quando ho visto comparire l'ennesimo bimbominkia boselliano (questa volta cioccolatino) ho ritrovato l'entusiasmo dei giorni migliori

Questa faccenda del bimbominkia mi fa incacchiare più di quanto immaginiate. Il prossimo che lo dice lo vengo a prendere a casa!


Zeb Dowler ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Rauch non fare il timido sappiamo che hai rispolverato Stiletto dal suo oblio cheers

E' talmente nell'oblio, che ho dovuto ricercarlo sugli Index, per vedere di chi parlavi... Laughing

cama69 ha scritto:
L'utilizzo del nome Jupiter per il capo discepolo di Hellingen vale il costo di tutti e tre gli albi della storia


Ultima modifica di jupiter973 il Gio Set 03, 2020 3:51 am, modificato 1 volta in totale
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Mar Set 01, 2020 8:25 am    Oggetto: Rispondi citando

Grande Ivan come sempre! Applause Applause Applause
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MessaggioInviato: Mar Set 01, 2020 9:08 am    Oggetto: Rispondi citando

Concordo con Ivan su tutto, però La fortezza di Smirnoff la collocherei in una via di mezzo tra le due classifiche di gradimento.
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qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani! Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno!

Qui non si serve il piatto negro nazionale...


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MessaggioInviato: Mar Set 01, 2020 9:46 am    Oggetto: Rispondi citando

Assolutamente.

Anzi, più vicina alle storie riuscite che a quelle deludenti! Wink
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Mauro Tozzi
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MessaggioInviato: Mar Set 01, 2020 10:21 am    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:
Sarebbe stato meglio rappresentare in tempo reale UN singolo episodio di rapina, a seguito del quale Zagor e Cico acquisiscono la fama di terribili fuorilegge.Think

Bisogna però considerare che Castelli nella parte iniziale si era già dilungato abbastanza con la rapina a Centerville e il successivo rapimento di Cico. Per poter mostrare un'altra rapina in tempo reale avrebbe dovuto necessariamente accorciare il numero di tavole dedicato a quella di Centerville. Think
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MessaggioInviato: Mar Set 01, 2020 11:37 am    Oggetto: Rispondi citando

simon ha scritto:
Assolutamente.

Anzi, più vicina alle storie riuscite che a quelle deludenti! Wink

I agree.
First version far better than the sequel for me.
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MessaggioInviato: Mer Set 02, 2020 12:57 pm    Oggetto: Rispondi citando

Comunque Zagor che si trasforma in sanguinario fuorilegge, sia pure per uno scopo assai più importante ed elevato, stride completamente con la natura del personaggio. Perfino quando è prigioniero di Hellingen, con una posta in gioco ancora più alta perchè il pericolo era immediato, è preso da dubbi e rimorsi quando si tratta di sopprimere a sangue freddo i soldati che accerchiano il laboratorio.
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Ivan
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MessaggioInviato: Gio Set 03, 2020 2:21 pm    Oggetto: Rispondi citando

jupiter973 ha scritto:
La cosa ancora più buffa è che Castelli ha messo componentistiche zagoriane dentro alcuni albi di Mystere o in altre testate (Storie da Altrove) dimostrando che gradiva molto il personaggio, ma forse ha rinunciato a scriverlo perchè non era nelle sue corde ammettendo lui stesso che scriveva storie scadenti per Zagor.

Non saprei. Riferendosi alla sua esperienza su Zagor, a volte Castelli dice una cosa, a volte ne dice un'altra.
La mia impressione generale è che abbia tentato di immettere nella collana una marcata componente "topolinesca", la quale si adatta bene a Cico ma purtroppo stride con la figura epica dello Zagor di Nolitta. Il Sergione era riuscito a trovare il giusto equilibrio tra Dramma e Commedia, Castelli invece ha calcato troppo la mano sul secondo aspetto.


Mauro Tozzi ha scritto:
Bisogna però considerare che Castelli nella parte iniziale si era già dilungato abbastanza con la rapina a Centerville...

Pensandoci hai ragione, Mauro. Allora si poteva passare direttamente all'incarcerazione di Zagor e Cico, con un falso ordine di condanna presentato dal colonnello Claymoore. In questo modo si salta tutta quella serie di grottesche didascalie (abbastanza inutile) e si parte subito con la sequenza carceraria, dove Zagor e Cico hanno GIA' una fama di "spietati fuorilegge" (attribuitagli dalla finta condanna del tribunale), senza bisogno di mostrarla visivamente. Tutto più semplice e scorrevole.


simon ha scritto:
Zagrosky ha scritto:
La fortezza di Smirnoff la collocherei in una via di mezzo tra le due classifiche di gradimento.

Assolutamente. Anzi, più vicina alle storie riuscite che a quelle deludenti!

In effetti il termine "deludenti" è inappropriato; lo correggerei in storie "non pienamente riuscite".
Negli episodi di Castelli c'è SEMPRE un impianto molto interessante; è che a volte l'Alfredo scivola in modo clamoroso su una banale buccia di banana. Il Gagliardini del fumetto. Brick wall

LA MINACCIA VERDE: Ha ritmo e pathos, poteva essere un gioiellino...ma è stata affossata da due errori grossolani, evidentissimi persino ad un bimbo di 8 anni (le caratteristiche della pianta aliena che cambiano da una vignetta all'altra senza nessuna logica, e il finale-nonsense).

LA FORTEZZA DI SMIRNOFF: Idem come sopra; storia piacevole e appassionante...ma la gag finale riscrive in chiave farsesca tutto ciò che è stato letto in precedenza, ridicolizzandolo (basta pensare a Smirnoff: quello che fin lì era apparso come un "pericoloso ricattatore internazionale", si rivela essere in realtà un IMBECILLE TOTALE che non si era neppure scomodato a controllare il contenuto della busta rubata. Demenziale.) Brick wall

FANTASMI: Magnificamente costruita l'atmosfera iniziale, ma troppe incongruenze nella spiegazione del mistero.

PICCOLI ASSASSINI: Storia banalotta e senza brio; si segnala comunque per la miglior apparizione "magica" di Zagor ad un concilio dei capi indiani.

IL RITORNO DI GUITAR JIM: Forse è l'unica storia di Castelli che boccerei su tutta la linea: personaggi, trama e ritmo narrativo.

IL RITORNO DI SUPERMIKE: Stroncata all'unanimità e con ragione...però il fatto che Castelli abbia completamente toppato il personaggio di Mike Gordon non deve far dimenticare che IL TRENO FANTASMA sarebbe stata un'ottima storia anche SENZA la inutile presenza di SM (il quale è stato appiccicato in modo evidentemente posticcio ad una trama che funzionava già da sé in modo autonomo).
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Mauro Tozzi
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MessaggioInviato: Gio Set 10, 2020 8:12 am    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:
va rilevato che il Tessitore NON ha subito dei reali danni; la sua organizzazione è ancora perfettamente intatta (non si è nemmeno scoperto quale sia il suo vero volto, né i suoi progetti futuri). In pratica, per il Tessitore tutta questa vicenda ha rappresentato solo un piano fallito, non un reale ridimensionamento del suo potere.

Non è del tutto esatto: nel finale, Zagor trova una lista con i nomi di tutti gli affiliati all'organizzazione del Tessitore e successivamente viene detto che tutte quelle persone sono state arrestate. Mi sembra quindi che l'organizzazione del Tessitore sia stata sgominata eccome, benché lui sia riuscito a fuggire. Ne è prova che nella storia di Burattini dice di aver dovuto ricominciare da zero.Wink
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Ultima modifica di Mauro Tozzi il Gio Set 10, 2020 8:14 am, modificato 1 volta in totale
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