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Intervista agli autori di Flash/Zagor La scure e il fulmine

 
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Baltorr
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MessaggioInviato: Mar Lug 05, 2022 9:33 pm    Oggetto: Intervista agli autori di Flash/Zagor La scure e il fulmine Rispondi citando

IL FORUM SCLS INTERVISTA GLI AUTORI DI “FLASH/ZAGOR: LA SCURE E IL FULMINE”



Se ne cominciò a parlare a Lucca Comics & Games nel 2018: era stato programmato un team-up tra Zagor e Flash, il velocista scarlatto della DC Comics!!!

Poco più di due anni dopo, nelle fumetterie fu disponibile un volumetto di 32 pagine dal titolo “Flash/Zagor n. 0 - La scure e il fulmine” di Mauro Uzzeo e Giovanni Masi (sceneggiatura) e Davide Gianfelice (disegni), edito con due copertine diverse che, unite insieme, formavano un’unica immagine che omaggiava quella della cover storica di The Flash #123 del 1961 (guarda caso, anno di nascita dello Spirito con la Scure).

Nel marzo 2021 è quindi uscito in edicola un albo con il medesimo titolo, nel classico formato bonelliano, di ben 112 pagine e contenente 4 storie a fumetti. Oltre all’avventura già citata “La scure e il fulmine”, che fungeva da prologo alla storia vera e propria, l’albo - interamente a colori – proponeva la storia “Flash dei due mondi”, in cui Barry Allen incontra per la prima volta il Flash originale, Jay Garrick, e la prima apparizione del Re di Darkwood, ripresa dall’indimenticabile “Zagor racconta…”. A completare il menu, “Paura”, un episodio moderno che vedeva Flash alle prese con il letale Gorilla Grodd, le copertine originali delle storie raccolte in questa antologia e un apparato redazionale.

Infine è stato reso disponibile in libreria e fumetteria il volume cartonato di 160 pagine (con cover regular di Davide Gianfelice e cover variant di Gabriele Dell’Otto) “Flash/Zagor: La scure e il fulmine” che contiene, oltre al prologo già più volte pubblicato, la storia vera e propria che vede Flash e Zagor allearsi contro alcuni dei rispettivi nemici per salvare entrambi i loro mondi.

Grazie a Giovanni Boninsegni, responsabile dell’ufficio stampa della Sergio Bonelli Editore, abbiamo avuto la possibilità di porre alcune domande a Mauro Uzzeo e Giovanni Masi, autori del soggetto e della sceneggiatura di questo team-up.



1) Cominciamo col chiedere loro: perché proprio Mauro Uzzeo, Giovanni Masi e Davide Gianfelice per realizzare questo incontro epocale?

Mauro Uzzeo > Il perché di Davide Gianfelice è presto detto: non poteva esserci scelta migliore. In un progetto così delicato che vede per la prima volta uniti gli eroi dell’universo Bonelli con quelli dell’Universo DC serviva necessariamente un disegnatore straordinario che potesse garantire però, a entrambi le case editrici, il massimo rispetto e la massima cura verso i loro personaggi. E Davide in questo rappresenta un unicum irrinunciabile perché se è vero, da un lato, che da oltre quindici anni è un disegnatore in forze alla Sergio Bonelli Editore e quindi ne ha appreso e messo in pratica tutte le regole editoriali che vanno da un determinato tipo di impostazione della pagina, alla narrazione, fino al tenere conto che di un certo tipo di realismo nella messa in scena, dall’altro lato è anche un autore che lavora regolarmente per il mercato statunitense e che, per la DC Comics, ha già disegnato proprio Flash! Questo significa che ha già “risolto” tutte quelle problematiche cui un artista va incontro la prima volta che ha a che fare con un personaggio dalla così grande vita editoriale. Per The Flash, la DC Comics, vuole una messa in scena estremamente spettacolarizzata, come se ogni singola pagina fosse un blockbuster multimilionario, e pretende una sintesi estremamente dinamica che faccia letteralmente esplodere il personaggio dalla pagina. Tutto questo, Davide, aveva già imparato come farlo. Per questo motivo non potevamo essere più felici di avere lui a bordo perché sapevamo che avrebbe realizzato un lavoro straordinario facendo felici tanto le due Case Editrici quanto i fan di entrambi i personaggi! Per quanto riguarda invece il coinvolgere me e Giovanni, dovreste chiederlo al Direttore Michele Masiero e alla redazione… per qualche motivo devono aver pensato che eravamo le persone giuste per dare vita a questa stramba storia. Speriamo, ora che il volume è uscito, che la fiducia che ci hanno concordato sia stata ben riposta!

2) L’incontro tra Zagor e Flash è stata subito la scelta iniziale o avevate pensato ad un crossover diverso? E nel caso, chi con chi?

Giovanni Masi > Quando si incontrano due eroi così importanti per le rispettive case editrici, l'accordo che viene fatto è ad altissimi livelli. Questo significa che, quando è stata annunciata il team-up tra Zagor e Flash, io e Mauro non ne sapevamo davvero nulla! L'abbiamo scoperto come tutti nel tradizionale keynote che la Bonelli tiene a Lucca Comics ogni anno. In quell’anno, Mauro ed io eravamo molto presi dalla presentazione della nostra serie Il Confine e restammo senza parole quando vedemmo proiettati i simboli di Zagor e Flash. La nostra prima reazione fu: “e a chi l’hanno affidato? Chi saranno gli autori?”. Solo dopo Lucca siamo stati contattati dalla Redazione. Quindi non siamo stati tanto noi a scegliere il crossover, quanto il crossover scegliere noi!

3) Conoscevate bene entrambi i personaggi oppure avete dovuto documentarvi a fondo per prepararvi a quest’opera?

Mauro Uzzeo > Io ho LETTERALMENTE imparato a leggere con Zagor e ne conosco la storia a memoria, ma sapevo davvero molto poco di Flash. Al contrario, Giovanni era preparatissimo sul velocista scarlatto ma di Zagor aveva letto solo gli albi più importanti. Quindi, semplicemente, una volta saliti a bordo, ci siamo presi qualcosa più di cinque mesi solo ed esclusivamente per STUDIARE. Io ho recuperato tutti gli albi di Flash usciti dal 1986 (anno della famosissima Crisi sulle terre infinite che ha ridefinito il personaggio) a oggi e li ho letti tutti, imparando prima a conoscere poi ad amare tanto Wally West quanto Barry Allen e tutta la allegra Flash Family. E Giovanni, di par suo, ha letto tutte le storie di Zagor partendo da quella famosa Foresta degli agguati e arrivando fino all’ultimo albo presente in edicola. Questo perché ci eravamo imposti una regola: tutti gli elementi necessari per realizzare il team-up avrebbero dovuto già essere presenti all’interno delle due serie. Niente Elseword, quindi, e niente What-if, niente stravolgimenti della continuity dei due personaggi. Tutto doveva svolgersi all’interno delle rispettive realtà che vivono mensilmente affinché un incontro così apparentemente strampalato, si rivelasse invece assolutamente naturale.

4) Quanto tempo avete impiegato a realizzare la storia e quali sono state le maggiori difficoltà che avete incontrato?

Giovanni Masi > Non abbiamo avuto particolari difficoltà e, più che altro, abbiamo investito un po’ di tempo all'inizio per “fare i compiti a casa”, ovvero rileggere bene le storie dei nostri personaggi. Questo perché, una volta che ci hanno proposto di scrivere questo storico incontro, per prima cosa ci siamo domandati che cosa effettivamente volevamo raccontare. Ci avevano dato la completa libertà di proporre noi un soggetto, cosa non comune visto che normalmente questi incontri hanno sempre delle regole editoriali che nascono da accordi presi tra le case editrici, così con Mauro abbiamo preso tempo all'inizio, circa sei mesi, per rileggere bene i personaggi che ci avevano affidato. Io ho letto tanto Zagor perché lo conoscevo meno bene, Mauro al contrario ha letto più Flash. Ed ecco che alla fine ci siamo ritrovati a con un'idea di team up che celebrasse i due eroi e cercasse di raccontare una bella storia di Flash e una bella storia di Zagor. L’abbiamo proposta a Bonelli e DC Comics e ci è stata approvata praticamente al primo invio.

5) Quale tipo di supervisione avete avuto da parte delle due case editrici? Avete dovuto tornare sui vostri passi per delle scelte narrative che non sono state condivise?

MU > In questo, “l’aver fatto i compiti”, ci ha aiutato molto. Il soggetto che abbiamo consegnato, prima di tutti a Moreno Burattini affinché gli riconoscesse il timbro di qualità Zagoriana D.O.C. (ammetto che se Moreno ce l’avesse bocciato, avremmo fatto un totale retro-front e saremmo ripartiti da capo!) poi a Michele Masiero perché ne approvasse le dinamiche narrative e le ritenesse giuste per rappresentare Zagor e la Sergio Bonelli Editore anche nei riguardi del pubblico statunitense e infine, appunto, lo abbiamo sottoposto agli editori DC. Anche lì, sorprendentemente l’approvazione è arrivata immediatamente. Ci hanno richiesto un cambiamento relativo unicamente alla presenza di un personaggio storico della serie di Flash che, a causa di uno dei loro ciclici rebooth, non era ancora tornato in scena e quindi preferivano tenerlo fuori dalla storia. La cosa però non ha causato alcun cambiamento interno. Sia Bonelli che DC poi, sono stati presentissimi anche in fase di revisione disegni e colori e, soprattutto, in quella dei dialoghi. È stato un bel lavoro di squadra!

6) Cosa accomuna questi due eroi, apparentemente così diversi tra loro?

GM > Una delle cose che più abbiamo cercato all'inizio mentre studiavamo i due personaggi era di rispondere a questa domanda: che cosa si sarebbero detti Flash e Zagor seduti intorno al fuoco in una classica scena da bivacco come tantissime ce ne sono in Zagor. Questo perché per noi era importante che questo incontro non fosse solo tra due eroi, tra i poteri di Flash e le abilità di Zagor, ma che fosse un incontro tra due personaggi che noi amiamo, tra Barry Allen e Patrick Wilding e il loro modo di vedere il mondo, il loro modo di confrontarsi con le avversità, il loro modo di affrontare i rispettivi avversari e di proteggere gli innocenti che incontrano sul loro cammino. Personalmente, per me è stato chiaro che i due avevano qualcosa da dirsi quando ci siamo accorti che i due sono personaggi che sorridono. Una volta che ti hanno salvato la vita, ti sorridono e ti aiutano anche “dopo”. Flash ti porta addirittura la pizza perché così ti passa lo shock. Zagor è comunque un personaggio molto conviviale che a fine avventura spesso si ritrova con le persone che hai aiutato intorno a un fuoco. Questo per noi è molto importante perché due personaggi così, qualcosa da dirsi ce l'avevano eccome.

MU > con questa storia volevamo proprio far capire che i punti di contatto tra questi due character sono molti di più di quanto si possa pensare. Prima di tutto sono due eroi figli della “Silver Age” del fumetto, quell’era in cui l’eroe era ancora puro, senza paura anche se con qualche piccola macchia. L’era che anticipa quella revisionistica e cupa degli anni 70/80 ma che inizia a porre l’eroe classico di fronte ai primi grandi dubbi e Zagor, se vogliamo, è un po’ l’eroe simbolo di questo discorso. Indossano casacche colorate con simboli chiari e inequivocabili. Sono evidentemente al servizio del bene e lo fanno sempre col sorriso sulle labbra, e entrambi sono segnati da una tragedia che ne ha tracciato il cammino. Non la classica “morte dei genitori”, ma qualcosa di più identificativo: la morte della figura materna per una colpa apparentemente legata a quella paterna. Non è una cosa da poco e infatti anche nel volume, i due si confrontano su questo aspetto. L’elemento però che almeno per me rappresenta il punto d’incontro assoluto tra i due personaggi è la loro natura “popolare”, vicina alla gente. Mi spiego meglio. Superman vola alto nel cielo, Batman si nasconde tra le ombre nella notte. E Flash? Lui corre tra la gente. È quello che ha sempre fatto e gli abitanti di Central City glielo riconoscono. In casa Bonelli, invece, Dylan Dog odia l’idea di uscire anche solo di casa e quando lo fa combatte contro gli zombi, Tex corre a cavallo per il Texas coi suoi pard, e Zagor? Zagor percorre l’America a piedi (o saltando tra le liane) col suo Cico e i due si muovono passando per le case degli amici, per i raduni dei trapper, saltando a bordo delle navi guidate dai suoi fedelissimi compagni d’avventura. Entrambi sono eroi “della gente”, che non hanno mai perso il contatto e la vicinanza con le persone e questa mi sembra una caratteristica importante e bellissima.

7) Non temete che i lettori zagoriani possano trovarsi spiazzati dalla presenza nella storia di alcuni nemici storici di Flash che non conoscono? E, naturalmente, lo stesso dicasi per i lettori di Flash che si avvicinassero per la prima volta al mondo zagoriano?

GM > Sapevamo che avere i due nostri eroi protagonisti avrebbe comportato anche avere i loro avversari nell’avventura. Ma più che un problema, abbiamo cercato di trasformarlo in un’occasione per far conoscere i nemici storici dei rispettivi personaggi a chi magari non li leggeva. Abbiamo una doppia splash con alcuni dei cattivi storici di Zagor, abbiamo i due avversari principali della vicenda che spesso interagiscono, abbiamo una carrellata dei Rogues di Flash… lo ammettiamo, ci siamo divertiti da matti a usare tutti questi personaggi negativi incredibili!

8 ) Secondo voi è una storia che potrebbe leggere senza problemi anche chi non conosce i due personaggi?


GM > Ci speriamo! Siamo stati contentissimi quando abbiamo visto alcuni giovani lettori che non erano lettori né di Zagor, né di Flash prendere il volume in fiera. Per noi è davvero importante questa cosa. Se un’operazione del genere grazie all’evento che si crea e all’ovvia copertura pubblicitaria può avvicinare dei nuovi lettori a Zagor e Flash, noi siamo ben contenti.

9) A detta degli sceneggiatori zagoriani, rappresentare al meglio Cico è la prova del nove e lo scoglio spesso insormontabile per chiunque voglia cimentarsi con la testata di Zagor. Per voi è stato difficile gestire questo personaggio?

MU > Ammetto di no, ma sai, lì sarà il lettore a dirci se lo abbiamo fatto bene. Il punto è che sia io che Giovanni amiamo totalmente Cico e crediamo che il segreto del successo di Zagor in tutti questi anni risieda proprio nella chimica meravigliosa che c’è tra i due personaggi protagonisti. Sì, li definisco entrambi protagonisti perché sono l’uno lo specchio dell’altro e la migliore dimostrazione possibile del loro eroismo. Zagor ha bisogno di Cico e Cico ha bisogno di Zagor. Darkwood, invece, ha bisogno di tutti e due. E le storie migliori della serie sono inequivocabilmente quelle in cui il rapporto tra i due risulta più equilibrato!

10) I copertinisti delle varie edizioni sono diversi: Carmine Di Giandomenico ha illustrato le cover dei numeri zero versione fumetteria ed edicola, Davide Gianfelice la cover regular del cartonato e Gabriele Dell’Otto quella variant… Premesso che sono tutte molto belle, quale tra queste preferite, in via del tutto personale?

MU > Difficile, davvero difficile risponderti, perché ognuna di loro coglie in pieno un’anima di questa lavorazione. Per i due albi zero abbiamo fortemente voluto a bordo Carmine Di Giandomenico perché senza ombra di dubbio il suo è IL Flash del nuovo millennio. L’impronta che ha dato al personaggio è ineguagliabile e tuttora è il punto di riferimento assoluto per gli autori che ci si cimentano. In più, la sua cover omaggia quella di un “altro” Carmine, e sto parlando di Carmine Infantino, l’autore che invece ha letteralmente inventato Flash per come lo conosciamo oggi, codificandone tutti gli stilemi visivi. “Flash dei due mondi”, oltretutto, è la storia in cui nasce letteralmente il multiverso per cui se oggi è possibile anche solo ipotizzare un team-up tra Flash e Zagor è grazie a quell’albo epocale. Infine, il fatto che il suo anno di pubblicazione coincida con quella della nascita dello Spirito Con La Scure ci è sembrato un meraviglioso motivo in più per brindare a quell’immagine così iconica. Per questo, le sue copertine, sono quelle che meglio di tutte celebrano l’esistenza di questo incontro. Passando alla copertina variant, che dire… quando abbiamo pensato all’autore più speciale di tutti per celebrare l’uscita di questo volume, nessun nome avrebbe potuto essere migliore di quello di Gabriele Dell’Otto perché da un lato il suo stile pittorico, ma allo stesso tempo potente e dinamico ha impresso un marchio indelebile in tutto il mondo del fumetto statunitense, ma soprattutto il suo segno realistico, caravaggesco, ha reso al meglio la tradizione legata all’immaginario della foresta di Darkwood e del suo protettore. Il risultato finale, secondo noi, ha veramente unito i due universi come mai prima d’ora e la sua copertina è quella che, più di tutte, sottolinea la straordinarietà del team-up. La cover di Davide Gianfelice (con Adele Matera ai colori), infine, è la degna celebrazione dello straordinario lavoro che hanno realizzato all’interno rendendo spettacolare l’aspetto grafico dell’intero volume ed è quella che, più di tutte, coglie al 100% lo spirito e il gusto della storia che abbiamo raccontato. Mi permetto di aggiungerne una quarta, ossia quella di Emiliano Mammucari realizzata per la versione da edicola dell’albo zero. È talmente bella e potente che non abbiamo resistito e abbiamo dovuto inserirla anche dentro il volume con la storia completa, affinché tutti i lettori potessero conservarla insieme alle altre. Secondo me è quella che più di tutte raccoglie la forza di entrambi i personaggi.

11) Zagor a Central City o Flash a Darkwood, qual’è per voi è la sfida più intrigante?

GM > Zagor a Central City sarebbe stata una storia incredibile, ma avrebbe completamente stravolto la narrazione, perché ovviamente Zagor avrebbe dovuto “imparare a conoscere” il mondo moderno. Quindi ci siamo orientati su Flash a Darkwood, sia perché la foresta di Zagor è un posto a dir poco incredibile, pieno di spunti narrativi, sia perché, per chi ha letto il volume, alla fine un po’ di Central City a Darkwood l’abbiamo portata…

12) Una domanda di “gossip”: ma è vero che Mauro Uzzeo ha chiamato suo figlio Zagor?


MU > Colpevole, vostro onore! Ma permettetemi una piccola specifica. Il suo vero nome è Giuseppe Zagor Uzzeo (senza virgole), perché con la mamma, abbiamo scelto di dargli il nome dei nostri due eroi preferiti, per lei era suo nonno Giuseppe, per me, quello con cui ho imparato a leggere, con cui sono cresciuto e che mi ha insegnato tutto quello che so sul valore del dubbio, del coraggio e della giustizia.

13) Domanda impegnativa…: chi preferite tra Zagor e Flash, e perché?


GM > Ah, ma non si può rispondere! Ormai con Mauro scherziamo sempre che ci piacciono talmente tanto entrambi, li abbiamo studiati così tanto, che siamo pronti per una serie regolare con loro due come protagonisti fissi!

14) Cosa “togliereste” ad uno per darlo all’altro, e viceversa?

MU > Potrebbe essere divertente scambiargli i partner per una storia. Potrebbe essere divertentissimo vedere come Flash, metodico scienziato forense al servizio della polizia di Central City, detective astutissimo, se la cava avendo al fianco quel meraviglioso fannullone, truffatore e divoratore di dispense di Cico. E allo stesso tempo scoprire come Zagor potrebbe trovarsi ad allenare un “suo” Kid Flash, un giovane, piccolo eroe, a cui insegnare tutti i suoi segreti. A pensarci bene potrebbe davvero essere l’inizio per una storia bella e commovente!

15) Dite la verità: state già lavorando su un seguito della storia?

GM > Ne abbiamo in testa decine! Ma purtroppo, non siamo noi a decidere se vedranno mai la luce o meno. Ma se il volume dovesse andare bene… mai dire mai!

16) Ultima domanda: perché un lettore zagoriano “classico” dovrebbe leggere anche questa storia?

MU > Per tanti motivi. Prima di tutto perché è un incontro letteralmente epocale e quindi, anche solo per curiosità, qualora non lo avessimo scritto noi, da Zagoriano di ferro, io non me lo sarei mai lasciato sfuggire. Poi perché abbiamo provato a condensare in un’unica storia, tutto l’amore che proviamo per questo personaggio e la riconoscenza che sentiamo verso tutti gli autori che da quella prima mitica striscia lo hanno traghettato fino a oggi. Abbiamo letteralmente infarcito il volume di omaggi allo Zagor di Guido Nolitta e all’arte del maestro Ferri, ma allo stesso tempo ci sono rimandi anche alle storie e ai personaggi inventati da Alfredo Castelli, Tiziano Sclavi, Marcello Toninelli, Ade Capone, Mauro Boselli, Moreno Burattini e Jacopo Rauch. Il risultato finale è… un gioco. Una piccola lettera d’amore che speriamo possa essere divertente per gli Zagoriani (che immagino riconosceranno immediatamente tutte le varie strizzate d’occhio), per i lettori di Flash ma anche, lo dico con la massima sincerità, per quei giovani e giovanissimi lettori che magari, come noi da piccoli restammo a bocca aperta davanti ai volumi corno che celebravano il primo incontro tra Superman e L’Uomo Ragno, oppure di fronte ai primi team-up di casa Bonelli, possano scoprire con questa storia quanto siano divertenti e straordinari ancora oggi due personaggi come Zagor e Flash.

Cari Mauro e Giovanni, grazie mille per la vostra disponibilità! A presto![/img]
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"Avrei tanto desiderato che tutto ciò non fosse accaduto ai miei giorni!" - esclamò Frodo.
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Baltorr
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MessaggioInviato: Mar Lug 12, 2022 1:54 pm    Oggetto: Rispondi citando

Dai vostri numerosi interventi, vedo che la nostra intervista è stata un successone!!! Laughing Laughing Laughing
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MessaggioInviato: Mar Lug 12, 2022 4:00 pm    Oggetto: Rispondi citando

Baltorr ha scritto:
Dai vostri numerosi interventi, vedo che la nostra intervista è stata un successone!!! Laughing Laughing Laughing


Sono refrattari a questa storia, c'è poco da fare.
A me invece è piaciuta e la ritengo un esperimento editoriale coraggioso e molto interessante.
Considerando ovviamente l'opera un qualcosa di fondamentalmente slegato dalla continuity ufficiale zagoriana.

Ma purtroppo la maggior parte degli utenti urla da mesi al delitto imperdonabile di lesa zagorianità e quindi capita che pure un'intervista così interessante cada nell'oblio... Cool


...
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Kramer76
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MessaggioInviato: Mar Lug 12, 2022 4:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

io ancora non l'ho letta (la storia)
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Mar Lug 12, 2022 4:42 pm    Oggetto: Rispondi citando

Baltorr ha scritto:
Dai vostri numerosi interventi, vedo che la nostra intervista è stata un successone!!! Laughing Laughing Laughing

Perdonami, ma per quanto mi riguarda ero saturo.
In questi mesi non ho mai visto così tante interviste a un autore di fumetti come a questi due, erano ovunque, la SBE li ha promossi tantissimo, segno che ci crede molto nell'iniziativa.
Io ho visto alcune interviste (una delle quali fatta dal nostro Stefano Bidetti) e però vista una, vista due, viste n, alla fine dicono sempre le stesse cose (e giustamente).
Poi un conto era vederle PRIMA di aver letto la storia, che mi caricava anche l'hype e diciamo potevo "credere" a certi proclami di magnifiche sorti e progressive, un altro è DOPO averla letta e dopo che mi sono cascate le braccia durante l'invereconda fase finale.
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MessaggioInviato: Mar Lug 12, 2022 4:58 pm    Oggetto: Rispondi citando

Baltorr ha scritto:
Dai vostri numerosi interventi, vedo che la nostra intervista è stata un successone!!! Laughing Laughing Laughing

Damnatio memoriae...
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Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.
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MessaggioInviato: Mar Lug 12, 2022 7:26 pm    Oggetto: Rispondi citando

This thing does not interest me.
I didnt buy it and I will never buy that kind of thing.
Lets make Zagor , Zagor again.
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