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LE STORIE DI GUITAR JIM - ZAGOR + n° 5
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Autore Messaggio
simon
Iper Zagoriano
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MessaggioInviato: Mer Giu 01, 2022 9:10 am    Oggetto: Rispondi citando

Kramer76 ha scritto:
per me tra calcio e zagor non cambia nulla...


ottenebrato resti Laughing
(scherzo)
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Doc Lester 1975
Iper Zagoriano
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MessaggioInviato: Dom Giu 05, 2022 10:14 am    Oggetto: Rispondi citando

La cornice trovo che sia in assoluto la più insipida tra tutte le storie di raccordo pubblicate finora.
Molto piatto il personaggio di Guitar Jim, riconoscibile perché canta, suona, ha le lentiggini ed una pistola nascosta nella cassa della chitarra, ma a livello di personalità sembra non avere più nulla dello straordinario charachter nolittiano, uno dei miti del lettore storico zagoriano.
Non mancano il solito accenno alla violenza sessuale e, per contrasto, la classica frase ad effetto buona per la nostra sensibilità contemporanea: "Che tuo padre ti abbia venduta o no a questi uomini non conta... La cosa che importa è quello che pensi tu, ragazza". Quando si ambienta una storia in un'epoca diversa dalla nostra, bisognerebbe rispettare/accettare/mostrare (anche se scoccia) quelli che erano usi e costumi di quell'epoca, senza precorrere i tempi a livello etico.
Voltolini direi che se la cava bene come sempre, anzi, più che bene, senza eccellere ma sapendo egregiamente accompagnare la lettura. Disegni di stampo classico da me sempre graditi.
Voto: 5,5

Non riesco a capire il senso di due storielle davvero miserelle come Fuga nella foresta e A rotta di collo Sad
Perniola è un autore collaudato, Moreno è Moreno, non stiamo a parlare di due esordienti da testare. Perché storie brevi come queste? Per riempire un albo in più da mandare in edicola? Mah Think Si tratta di due pim-pum-pam in cui c'è poco da commentare. Nella prima storia si può volendo salvare l'idea di dare a Cico il ruolo di deus ex machina, ma è davvero troppo poco; nella seconda si ripetono le impressioni che avevo già avuto con la storia La diga di ghiaccio (perché sviluppare un soggetto in 40 pagine se poi devi stringerlo al massimo nelle fasi di raccordo tra le sequenze e devi inserire flashback e spiegazioni Brick wall )... Se l'intenzione era quella di inserire una punta di giallo non è andata benissimo, perché qualsiasi lettore munito del minimo sindacale di intuito comprende immediatamente che dietro alle minacce alla povera Norma ci sta il signor Knopfer.
Laurenti in fase calante, disegni un po' tirati via e comunque non sono mai stati tra i miei preferiti (troppo dinamici), anche se riconosco l'importanza di questo illustratore per la saga di Zagor; del maestro Chiarolla sapete tutti quel che penso: belle tavole che sembrano dei dipinti, ma il tratto sporco e le figure "deformi" non mi hanno mai agevolato la lettura di un fumetto. Per me è un malus.
Voti: 5 a Perniola/Laurenti, 5- a Burattini/Chiarolla.
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Supercoppa, Milan-Inter 0-3
Campionato, Inter-Milan 1-0
Champions, Milan-Inter 0-2
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Campionato, Inter-Milan 5-1

Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.
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Doc Lester 1975
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MessaggioInviato: Dom Giu 05, 2022 12:42 pm    Oggetto: Rispondi citando

Come già scritto da chi mi ha preceduto, La strada del ritorno è, per distacco, la migliore del lotto. Storia coinvolgente e poetica di redenzione Applause con la quale Secchi conferma quanto di buono avevo già trovato nello Speciale La valle dell'Eden, al quale a suo tempo ho assegnato un bel 7. L'autore scrive bene - i dialoghi sono credibili ed intensi - e pare molto capace di creare atmosfere e scandagliare sentimenti. Un'altra cosa che mi piace è che il suo Zagor sembra essere effettivamente ambientato pienamente nella prima metà del XIX secolo e non, come mi sta apparendo ultimamente nelle storie di altri autori, un po' più in avanti. Cioè, a me piace ritrovare atmosfere da 1830 (sempre, beninteso, con le licenze zagoriane) e invece a volte mi sembra di essere già nel 1845-50 Think
Se devo trovare un rimprovero a Secchi, qui come nello Speciale, direi che a volte risultano superficiali alcuni snodi del plot. Per esempio, è chiaro che è coinvolgente e commovente che Sanders si sacrifichi per salvare una comunità intera, ma se per farlo era sufficiente far saltare in aria un ponte, perché non ci hanno pensato prima? E a seguito del crollo del ponte i pellerossa si disperdono, ok, ma da qui a darli per sconfitti ce ne dovrebbe passare. Potrebbero serrare le fila e riattaccare ancora più arrabbiati. Invece la storia prosegue con un eccesso di serenità collettiva, come se la minaccia fosse stata debellata con certezza assoluta. Ecco, su questi aspetti che riguardano l'avventura, Secchi può migliorare, ma sono quisquilie rispetto alla bellezza delle emozioni che fa provare, che in fondo restano la cosa più importante Applause Applause Applause
Ottimi i disegni di De Fabritiis, che alterna tavole classiche ad altre in cui supera la gabbia (l'ha fatto apposta oppure stava disegnando un ipotetico Speciale che poi è stato trasformato in una breve con tanto, perciò, di sperimentazione?). Splendidi i notturni, che meraviglia i tanti particolari. Davvero un lavoro di spessore Applause Applause Applause Zagor sembra più giovane rispetto a quello di altri disegnatori, e infine m'incuriosisce il personaggio ritratto nella penultima vignetta: dalla posa e dall'aspetto, sembrerebbe un autoritratto o un omaggio a qualcuno, chissà Very Happy Resta la domanda che ho già posto altre volte: uno che disegna così, quanto tempo potrebbe impiegare per realizzare una tradizionale storia di Zagor in due o tre albi? Think
Voto: 7,5
Non di più, mi rendo conto che è poco, ma è la mia forma di protesta per il fatto che una storia del genere, così bella, non sia stata sviluppata per poter diventare uno Speciale o una doppia Zenith Not talking
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Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.
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Doc Lester 1975
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MessaggioInviato: Dom Giu 05, 2022 3:59 pm    Oggetto: Rispondi citando

Lo Zagor+ si chiude con un esordio, quello di Matteuzzi. La sua Dopo la rapina è una storiella senza infamia e senza lode che si lascia leggere. Da un esordiente mi aspetterei di più, però c'è almeno da sottolineare che non pretende di cavarsela a buon mercato inserendo un mostro a cui spaccare la testa a colpi di scure. Il suo Zagor non è certo un supereroe, anzi. Il finale è tragico e questo (per me) è un altro punto a favore perché è realistico e perché significa che si vuole provare a lasciare un'emozione.
I disegni di Bastianoni invece non rappresentano un bonus, non mi hanno del tutto convinto. C'è qualche sproporzione anatomica qua e là e in generale non mi piacciono i volti dei personaggi. Credo che siano illustrazioni più adatte a fumetti ambientati ai giorni nostri.
Voto: 6-

La media-voto delle storie è 5,70.
Il mio voto complessivo all'albo è pertanto 5,5.
Per una volta non ci sono trashate e nessuna storia fantastica, ma il livello generale è bassino.
Zagor non merita questa proliferazione di storie brevi Sad
Adesso aspettiamo le avventure narrate dai marinai della Golden Baby...
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Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.
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cama69
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MessaggioInviato: Dom Giu 05, 2022 7:07 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ho appena finito di leggere lo Zagor+ e complice una bella brezza fresca posso dire che è stata un'oretta e mezza di lettura tutto sommato piacevole. l'albo non contiene storia di chissà quale livello, però devo ammettere che mi aspettavo di peggio.
La storia meno incisiva a mio parere è la prima fuga nella foresta, perchè mi ha lasciato una sensazione di eccessiva semplicità, si tratta alla fin fine di un paio di scontri e nulla più. Mi rendo conto che quaranta pagine sono poche però qualcosina in più si poteva fare mi è sembrata veramente una storiellina scontata scontata. In effetti la seconda storia "a rotta di collo" mi è piaciuta molto di più della prima, mi ha incuriosito quel tanto che basta e poi c'è stato anche il finale con una punta di giallo, insomma la trama ha quel qualcosina in più che che me l'ha resa carina. La strada del ritorno mi è piaciuta, secondo me è una buona storia proprio in senso assoluto, tenendo anche conto del ridotto numero di pagine. L'ultima storia Dopo la rapina l'ho trovata dello stesso livello della seconda, mi ha incuriosito quel tanto che basta senza essere troppo scontata. Infine La cornice mi è piaciuta perchè a mio parere ha assolto egregiamente alla sua funzione di supporto alle altre storie. Ho trovato credibile l'idea di mandare avanti Guitar Jim a controllare la banda dei rapitori e nello stesso tempo a distrarli raccontando delle storie in attesa dell'arrivo di Zagor.
Capitolo disegni: Laurenti non mi sembra più quello di una volta, il maestro Chiarolla si difende ancora anche se gli anni si fanno sentire, però anche stavolta ci sono vignette di un fascino unico, Bastianoni non è il mio preferito, belle le illustrazioni di Voltolini e De Fabritiis

Nel complesso ho passato una buona oretta e mezza, non sono proprio un estimatore di questo formato, preferisco quello a storia unica, però mi sono adattato ed è un modo diverso di approcciarsi alle storie di Zagor.... ma si va bene anche cosi....
_________________
Burattini ha scritto:
Zagor è una persona intelligente e curiosa, quindi impara da tutti, continua ad apprendere continuamente, tutto lo arricchisce. Così come prendiamo esempio da lui per il coraggio o l’umanità, mi parrebbe giusto farlo anche per l’atteggiamento positivo verso l’apprendimento di cose nuove.
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Andrea67
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MessaggioInviato: Dom Giu 05, 2022 7:22 pm    Oggetto: Rispondi citando

Le storie di Guitar Jim (Burattini/Voltolini):
Storiella innocua, che vede Guitar Jim offrirci un po’ di azione e Zagor intervenire alla fine. Sufficiente.
Voto alla storia: 6
Voto ai disegni: 7,5

Fuga nella foresta (Perniola/Laurenti):
Classico pim pum pam, che però non dispiace. Del resto, in una storia breve, non è molto semplice scrivere qualcosa di più profondo, e credo che neppure sia ricercato dagli autori. Gli indiani delle foreste sono sempre accattivanti, quindi, nonostante la pochezza di idee, promuovo la storia. I disegni sono incisivi, anche se Laurenti, ultimamente, è un po’ calato.
Voto alla storia: 6,5
Voto ai disegni: 7

A rotta di collo (Burattini/Chiarolla):
Sicuramente non ha l’ambizione del giallo, visto che il possibile colpevole era uno solo e che Moreno, come è ampiamente provato, i gialli li sa scrivere. È un’onesta storiella riempitivo con uno Zagor tostissimo e senza nessuna pretesa. E aggiungo che sono anche soddisfatto di ciò. Non sia mai che Moreno mi sprechi un bel soggetto per una storia breve quando potrebbe impiegarlo nella serie regolare. La conclusione di questo ragionamento è che gli autori di queste storie brevi, se si continuerà a volerle pubblicare, dovrebbero essere autori esordienti o giù di lì, per non costringere i cosiddetti titolari a scervellarsi anche per questo. Io, comunque, sono solo per le lunghe.
Voto alla storia: 6,4
Voto ai disegni: 7

La strada del ritorno (Secchi/De Fabritiis):
Sicuramente la migliore nonostante abbia anche i suoi difetti. Sembra un romanzo e meritava di essere approfondita, almeno, su uno Speciale tutto per sé, e questo conferma la teoria dell’inutilità o, addirittura, della dannosità, di questi Maxi.
Voto alla storia: 7,3
Voto ai disegni: 9

Dopo la rapina (Matteuzzi/Bastianoni):
Questa storia ha il suo perché, in quanto è scritta da un esordiente e ci sta che compaia su questa collana. Di azione ce n’è tanta, ed inoltre c’è il tentativo di offrire un colpo di scena, che però è piuttosto telefonato. I disegni sono nella media delle prime due storie.
Voto alla storia: 6,4
Voto ai disegni: 7

Nel complesso, sicuramente migliore del precedente, che era quasi illeggibile, visti i soggetti offerti. Questo, almeno, tratta di storie Darkwoodiane e concrete, però il problema è sempre quello: se si tratta di farle scrivere e disegnare ad autori esordienti, come una sorta di banco di prova, la motivazione è valida, anche se il risultato potrebbe risultare insoddisfacente. Se, invece, a scrivere queste ministorie devono essere anche i Rauch ed i Burattini, allora il discorso cambia, perché, o sono in possesso di un buon soggetto, e potrebbero sprecarlo, oppure scrivono senza impegnarsi molto, offrendo sicuramente un prodotto appena sufficiente o insoddisfacente. Speriamo lo capiscano in alto loco e prendano una decisione definitiva.
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MessaggioInviato: Dom Giu 05, 2022 9:16 pm    Oggetto: Rispondi citando

In alto loco non frega niente di cosa pensano i lettori che gli sorreggono la baracca. Da un pezzo, ormai...
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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.
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MessaggioInviato: Dom Giu 05, 2022 10:12 pm    Oggetto: Rispondi citando

No.
They are in a kind of gamble…
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Personnally I give 1 year for Zagor.
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This aint Zagor.
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Kiki Manito
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MessaggioInviato: Sab Giu 18, 2022 4:07 pm    Oggetto: Rispondi citando

S
P
O
I
L
E
R

La prima storia di Perniola/Laurenti è uno scontro con gli indiani condito da testi burattiniani. Burattini, esci da questo corpo!

La seconda di Burattini/Chiarolla la si poteva intitolare "Nuovi modi di flashbackare". Nel classico stile dell'autore si alteranano azioni dinamiche (plastiche nel caso del maestro Chiarolla) a sedute per gli spiegoni ai fini della trama. Finale alla tenente Colombo con Zagor che inchioda il birbaccione con la potenza delle chiacchiere.

La terza storia di Secchi/De Fabritiis fa promuovere entrambi. Secchi scrive un bel racconto e De Fabritiis non è certo l'ultimo arrivato (se non su Zagor). Il suo Patrizio in alcune vignette è un po' troppo giovanile ma in generale ha fatto bene.

La quarta storia di Matteuzzi/Bastianoni non è male ma si comincia a sospettare che il fuggitivo non l'abbia raccontata giusta molto prima di Zagor perché la sua determinazione nello sparare non è da semplice colono. I disegni offrono una riuscita atmosfera notturna e alcune belle azioni. I volti dei personaggi però sono assai da miglioare secondo me.
Uno dei banditi inseguitori, quello che indossa il capello borchiato, mi piacerebbe sapere se è ispirato a uno dei fratelli della banda Wingate in "Sam, il ragazzo del West". Magari è solo una mia impressione.

La storia di raccordo di Burattini/Voltolini non può non ricordare le scene iniziali di Continuavano a chiamarlo Trinità. Io aspettavo che Jim dicesse: "Rompetevi le ossa e quello che resta in piedi lo lascio vivo." Laughing Naturalmente era chiaro che Zagor sarebbe comparso alla fine.
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Kramer76
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MessaggioInviato: Sab Giu 18, 2022 5:26 pm    Oggetto: Rispondi citando

infatti ha fatto lo stesso percorso di terence hill, da simpatica canaglia a don matteo...
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Kiki Manito
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MessaggioInviato: Sab Giu 18, 2022 7:27 pm    Oggetto: Rispondi citando

"Da quando fu redento..." (a sganassoni - e non pochi - da parte di Zagor Laughing)

A proposito di tizi dentro un saio, aspettiamo di vedere come sarà trattato il Superpenitente. Considerando il precedente di Hellingen, penso che Burattini in questo caso recupererà l'originale nolittiano e tutti contenti (si spera).
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Angelo1961
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MessaggioInviato: Lun Giu 20, 2022 12:17 pm    Oggetto: Rispondi citando

Mi crescevano 10 euro in tasca e li ho buttati sullo speciale, anche se odio le brevi. Ma erano 10 euro arrivati di riva in giù.


Le storie di Guitar Jim (Burattini/Voltolini):
Banalità... E' un bicchiere di vino col fagiolino la banalità. E poi, che un gruppo di balordi conosca un termine medioevale di origine provenzale come "menestrello", tanto da ripeterlo 4-5 volte in poche pagine per indicare un suonatore di chitarra... Beh... Devo sospendere di molto l'incredulità. Anche se probabilmente "maanchenolitta"...
Voto alla storia: 4
Voto ai disegni: 7,5

Fuga nella foresta (Perniola/Laurenti):
Azione, vista e rivista, ma sempre gradita. Potabile. Grandi i disegni!
Voto alla storia: 6
Voto ai disegni: 7,5

A rotta di collo (Burattini/Chiarolla):
Si capisce chi sia il colpevole appena entra in scena.
Storia "forzata".
Storia voto 4
Voto ai disegni: 4

La strada del ritorno (Secchi/De Fabritiis):
Ecco un piccolo capolavoro che, come dice Andrea, testimonia una volta in più la dannosità delle brevi. Qui ne usciva una storia da ricordare. Disegni m-e-r-a-v-i-g-l-i-o-s-i, anche se Zagor è un po' da rivedere.
Voto alla storia: 8,5
Voto ai disegni: 9,5

Dopo la rapina (Matteuzzi/Bastianoni):
Si capisce tutto subito, compreso il finale.
Voto alla storia: 4,5
Voto ai disegni: 7
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DAL GIUGNO 1970 ININTERROTTAMENTE LETTORE DI ZAGOR!
Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa)
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CharlyD67
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MessaggioInviato: Ven Lug 08, 2022 10:06 pm    Oggetto: Zagor + n.5 Rispondi citando

Buonasera a tutti.

Ho letto tutti i vostri commenti e rilevato quanto segue: i disegni (se escludiamo De Fabritiis e, per pochi di voi, Chiarolla) non sono, in linea di massima, piaciuti; le storie leggermente meglio, ma ci si lamenta della brevità che non consente uno sviluppo armonico del racconto (quelle poche volte che la storia è considerata decente).
Per quanto mi riguarda, per le storie brevi non vedo molte alternative a quanto fatto: se le prevedi, è chiaro che in poche pagine non puoi scrivere un capolavoro (salvo rari casi di sintesi da primato). Pertanto, se le concepisci, vanno prese per quel che sono e non paragonate all’albo classico.
I disegni, personalmente, non saprei nemmeno come catalogarli: stiamo facendo della formazione per alcuni illustratori che devono farsi le ossa? Ok, se è così lo si dica e stiamo tutti tranquilli: ci sta, però secondo me si esagera un pochino. Se, invece, Zagor non è un campo di test, ma viene ancora considerato un fumetto storico che merita doveroso rispetto beh, allora, signori qui siamo al finimondo.

A me non viene neanche da dire che questo maestro è meglio di quell’altro. Eppur, ho una mia opinione ben precisa su ogni cifra stilistica. Ma, il problema, me lo si consentirà, non è se Zagor ha un volto confacente a quello dei disegnatori storici tanto amati (Ferri, Donatelli etc.) o se i dettagli sono ben delineati, seppur non così piacevoli come vorremmo. Qui, a mio avviso, si deve tornare all’abc della capacità registica e della illustrazione fumettistica: prima di dire se mi piace Chiarolla, Laurenti o chicchessia, se permettete, voglio che l’albo mi restituisca tavole fatte come Zagor merita! Cioè, vignette dove sia rispettata una regia della composizione, un livello tangibile di espressività dei protagonisti, una sintesi morfologica che preveda una raffigurazione visibile e necessaria di muscoli/tendini/ossa, l’ossequio alle associazioni tra tavole per lo sviluppo delle atmosfere e dei richiami empatici e mille altre cose che sarebbe lunga descriverle.
E, invece, mi ritrovo a sfogliare un albo (letto due volte, per rispetto di chi lavora) dove trovo: profili un po' troppo naif, campi visuali lunghi con dettagli che scompaiono, primi piani che rivelano poca attenzione nel dare espressività ai protagonisti, vignette che fanno mutare la fisionomia delle figure (anche all’interno della stessa tavola), piani visuali con prospettive poco accattivanti, proporzioni delle sagome rispetto alle inquadrature che sono divenute un optional, avambracci e deltoidi innaturalmente delineati (oltre alle posture che ribaltano la fisica dei corpi umani).

Io non so se tutto questo è il frutto di una velocità nelle tempistiche che pare, ormai, insopprimibile; ma, tant’è. Immagino che il grosso sia stato sviluppato con strumenti digitali: lo comprendo e non ci trovo nulla di così sconvolgente. Però, una ottima qualità tecnica nelle tavole voglio trovarcela, visto che spendo i soldi e amo Zagor. Se la tecnologia, la fretta, il fatto di avere tanti prodotti per nutrire un’offerta variegata debbano portare quotidianamente a questo, allora è il momento di fermarsi a ragionare e ripartire. Così, credetemi, ci si fa davvero male, tutti: Bonelli e, quindi, Zagor, chi illustra (perché finisce in un calderone dove tutto è omogeneo e non certo verso l’apice) e noi appassionati della prima ora.
Io leggo Zagor dagli anni ‘70, studio l’illustrazione dagli anni ‘90 e non ho mai assistito a nulla del genere. Ve lo dico con il cuore in mano: fermatevi e ripensate a quel che state facendo. So che la Bonelli ce la mette tutta, che c’è buona fede, ma, proprio non ci siamo. Mi chiedo e vi chiedo: perché Zagor deve sopportare tutto questo? A chi giova? Perché su Dampyr, ad esempio, vedo fior di illustratori che si alternano sulle tavole alzando il livello di diverse spanne rispetto al povero Zagor-te-nay?
Sono amareggiato, non poco, anche perché osservo da anni questo cammino in salita: ho scelto sempre di non esprimermi, pensando che le cose si sarebbero sistemate. Oggi, sinceramente, ho molti dubbi. Ma, lo dico fuori dai denti, non sarebbe meglio avere meno collane e molta più qualità? Si ha la più pallida idea di quanti lettori si perdono dando un prodotto che non può esser considerato competitivo con il resto della Bonelli e di molto altro?
Un’ultima cosa: il livello grafico attuale, secondo il mio modesto parere da piccolo conoscitore delle tavole, può essere migliorato, e di gran lunga. Personalmente, ritengo che non sia nemmeno opportuno paragonare i disegnatori storici di Zagor con quelli attuali, e non per motivi di capacità tecniche: l’illustrazione degli anni 70/90 era un altro mondo e quello che veniva prodotto era ciò che occorreva allora, né più né meno. Quindi, pochi dettagli fisionomici, diversa cura di molte delle tecnicalità cui oggi siamo abituati. Quello che faceva tecnicamente Donatelli oggi non sarebbe giustificabile: oggi c’è una platea di cultori dal palato fine e tantissimi illustratori bravissimi che sviluppano ambientazioni, piani visuali, atmosfere, inquadrature che rendono il fumetto un qualcosa di superlativo e imparagonabile con il passato. C’è la possibilità di fare molto di più, ma occorre ripensare che tipo di prodotto si vuole sfornare. Anche quest’anno, con il Zagor Più di soli 3 mesi fa, abbiamo avuto un esempio eclatante di come si possa fare un ottimo prodotto: lo so io, lo sa la Bonelli, lo sa chi legge queste mie accorate righe. Ma si può passare da “L’acqua che urla” a questo come nulla fosse? È la stessa serie o sono io che sto sognando?
Leggere un fumetto può essere un passatempo per un neofita, è sicuramente molto di più per un vero appassionato: non ho dato voti, mi scuserete, anche perché non avrei saputo da dove iniziare. Zagor è un patrimonio della nona arte, ricordiamocelo sempre.

Buona serata a tutti, soprattutto a chi ha avuto la pazienza di giungere sino a qui.
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Ven Lug 08, 2022 11:49 pm    Oggetto: Re: Zagor + n.5 Rispondi citando

Ottimo intervento, anche se non replico sulla parte grafica, dato che non sono in grado di dargli quell'attenzione che riesci a fare tu.

Voglio commentare solo due punti.

CharlyD67 ha scritto:
Ma, lo dico fuori dai denti, non sarebbe meglio avere meno collane e molta più qualità?

Per quanto mi riguarda, sfondi una porta apertissima. E' un mio cavallo di battaglia da anni. Le pagine che escono sono troppe per le capacità del parco sceneggiatori, è sotto gli occhi di tutti.

CharlyD67 ha scritto:
Si ha la più pallida idea di quanti lettori si perdono dando un prodotto che non può esser considerato competitivo con il resto della Bonelli e di molto altro?

Io penso questo: che lo Zagor che esce in edicola da un po' di tempo in qua non sarebbe minimamente in grado di sostenersi da solo.
Zagor continua a esistere grazie all'affezione dei lettori storici che lo comprano a prescindere. Questa è la verità pura e semplice.
Perché se dovesse reggersi solo sulla propria qualità, durerebbe quanto un Adam Wild o un Brad Barron.
Sfido chiunque legga una boiata come la storia di Golnor o anche le storiucole di questo Z+, ad avere voglia di comprarlo di nuovo.
Quando la Bonelli capirà che deve coccolare i vecchi lettori, e dare loro certe atmosfere che ricercano e che li hanno fatti innamorare, anziché tentare di inseguire giovani lettori che non esistono, forse sarà tardi.
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"
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AAHHYAAAAK
Iper Zagoriano
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MessaggioInviato: Sab Lug 09, 2022 2:57 am    Oggetto: Rispondi citando

Concordo e aggiungo che comunque su Dampyr c'è Boselli di mezzo: ottimo con i migliori, bisogna vedere come se la cava con gli altri...
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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.
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