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[Ken Parker]

[Walter Maddenbrook]

Premessa: volevo rileggerlo velocemente prima di scrivere questo post ma non sono riuscito... però considerando che l'ho letto qualche giorno fa e già mi sto cominciando a dimenticare di cosa parla (che è sempre un pessimo indizio per capire la qualità di una storia), scrivo adesso dopo solo veloce risfogliatura, anche sollecitato dai discorsi tra gli amici oggi alla pizzata.
Non escludo di cambiare parzialmente idea a fronte di una rilettura futura, anche se non so in quale direzione.

Partiamo dall'inizio, cioè col botto. La prima 15ina di pagine è strepitosa, e mi ha fatto sperare nel capolavoro che attendevo. Accarezza la perfezione mischiando adeguatamente azione, discorsi etici (Adam) e soprattutto una intensità lirica nelle riflessioni dello Zagor solitario e del suo sogno, fino alla coltellata della scoperta della tomba di Lupo grigio.
Davvero una sequenza sopraffina, da gran fumetto.

Poi però, si perde.
Non posso dire che sia scritta male (Boselli è una sicurezza in questo senso), ma... è come se mancasse la storia.
Insomma, se qualcuno mi chiedesse: "Allora su, raccontami di cosa parla, quale è il tema di fondo che è stato scelto per questo epico incontro?", sinceramente avrei difficoltà a rispondere.
Essendomi prima riletto le due fantastiche saghe di Zagor nel Texas (di certo di parecchie spanne superiori), mi è piaciuto molto ritrovare quei personaggi, vedere "come è andata a finire", ritrovarli cresciuti. Questo sì. Ma manca il senso dell'averli riuniti.
Mi è sembrata come se si fossero presi tutti questi personaggi e li si fosse versati là tra le pagine, senza sapere davvero cosa farne. Come quando si buttano un paio di comici sul palco per far star zitto il pubblico, dicendo loro: "Su, improvvisate qualcosa".
Poi qualcosa ti tirano fuori, certo, ma finiscono per essere 128 pagine portate avanti a forza di "semplici" interazioni tra di loro, e che pertanto rimangono a loro stanti, nascono e muoiono lì.

O forse, anzi sicuramente, è anche che questi personaggi sono troppi, ma troppi. Certo, Boselli non è nuovo a queste proliferazioni, ma qua probabilmente si è fatto scappare la mano.
Anche su quei 7 Zenith, pur avendo a disposizione il quintuplo di spazio, mise talmente carne al fuoco che nell'ultimo albo si trovò costretto a procedere molto spedito per tirare le fila, trascurando più di qualcosa. Figuriamoci allora qua, quando le pagine sono solo 128, ci vuoi mettere tutti i personaggi di allora e in più inserirne di nuovi.
La lettura si fa quindi pastosa, ingolfata, diventa impegnativo seguire per bene i fatti. Anche perché - e questo è uno dei difetti più gravi - non si capisce dove vuole andare a parare, cosa sta raccontando di fondo questa storia, e non basta la pur consumata abilità dello sceneggiatore a rendere adeguatamente fluido l’agglomerarsi di personaggi e di micro scene, nonostante qualche momento con dialoghi più che buoni, con tanto di gustosissime strizzate d’occhio ai fans.

Però quello che pesa maggiormente - ed è proprio il peccato sommo nei team up - è la mancanza di EPICA.
Ci si aspettava infatti un pretesto adeguato che giustificasse l'unione delle forze tra i due più importanti personaggi della SBE, dato che si tratta di un incontro auspicato, rimandato e dunque pensato per 50 anni! Ora non dico un'alleanza Mefisto-Hellingen, ma nemmeno una trita vicenda di rapimento e/o di ricerca di un assassino.
Insomma, questa è una banale vicenda western come se ne sono viste migliaia, e sinceramente rappresenta uno sfondo troppo troppo povero per lo storico incontro che dovrebbe reggere!
Che poi, a dire il vero, l'idea di mischiarla con fatti storici come Cynthia Ann Parker, il figlio Quanah e soprattutto la riscossa e fine dei Comanche, avrebbe invece potuto conferire alla grande quell'alone di dramma necessario, ma le maledette 128 pagine strozzano sul nascere qualunque possibilità in questo senso.

Inoltre l'impostazione tipicamente americana (omaggiata anche dalla scazzottata conoscitiva) per la quale ogni battuta e vignetta viene pesata col bilancino, in modo da impedire che un personaggio prenda la scena più dell’altro (di cui non si capisce peraltro il senso appartenendo entrambi alla stessa casa editrice), diventa ulteriormente deleteria. Infatti così facendo nessuno dei due ha modo davvero di essere sé stesso - cioè protagonista - finendo per risultare entrambi due spalle.
La scelta di presentare i character con l'età sfalsata rispetto alle loro versioni classiche, pur comprensibile su un piano di realismo storico, fa sì che l'incontro tra Tex e Zagor finisca per essere interpretato da un Tex che non è Tex e da uno Zagor che non è Zagor!
Perché questa è la verità: che, pur essendo un buon prodotto frizzante, il giovane Willer NON E' Tex, ma un'altra cosa. Il team up tra Tex e Zagor, per essere tale, sarebbe invece dovuto avvenire tra il VERO Tex e il VERO Zagor, non tra due versioni alternative.
Questo toglie tantissimo all'epica, specie sul versante del ranger, perché diventa davvero difficile vedere in questo giovinastro scavezzacollo il Tex monumentale e granitico di GLB. Che peraltro in un incontro "vero" rappresenterebbe quello più posato dei due, mentre Zagor quello più sanguigno, mentre qua i ruoli sono ribaltati.
Con questo, si badi bene, non voglio dire che Boselli non sia stato bravo a centrare le psicologie e le personalità di un Tex giovane e uno Zagor maturo, che anzi ha reso perfettamente secondo me, ma la scelta di fondo ha portato a quanto sopra.
La prova è che se togliessimo questo Tex e mettessimo a fianco a Zagor un qualunque pistolero inventato al momento, o facessimo una operazione analoga sostituendo Zagor, nulla cambierebbe nella stragrande maggioranza delle scene. Eccezion fatta per quei pochi momenti di confronto al bivacco o altro, che infatti costituiscono l'unica parte prelibata dell'incontro, ma è troppo poco.
Un team up fatto bene è invece quello nel quale, senza quel determinato personaggio, la storia non si può più scrivere senza stravolgerla, come ad esempio il primo tra Martin e Dylan o tra Martin e Nathan. Questa dovrebbe essere proprio la base per mettere giù il soggetto, mentre qua siamo completamente da un'altra parte.
L’assenza, come già detto, di una adeguata posta in palio che giustifichi l’occasione speciale, affossa definitivamente le possibilità di spiccare il volo ai personaggi e quindi all'albo perché non permette loro di giganteggiare come dovrebbero, ognuno per le relative e precipue caratteristiche.

Insomma, un’attesa delusa e un'occasione mezza sprecata.
Da quel che si capisce, poi, ci sarà un seguito o più di uno. Sinceramente se l'impostazione sarà sempre questa, preferirei piuttosto di no ma, se si farà, auspico che per allora si decida di osare maggiormente, e di non trasformare questo incontro che dovrebbe essere specialissimo in una ennesima uscita parallela che in quanto tale finisce per banalizzarsi (e su Zagor ne sappiamo molto più di qualcosa).

Disegni: Assolutamente grandioso come sempre il nostro copertinista (e sì, la copertina è brutta davvero), nelle caratterizzazioni, ambienti, azione, particolari, tutto! Applausi a scena aperta!
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[MarioCX]

[Walter Maddenbrook]

Guarda... pur preferendo di gran lunga le storie individuali anziché corali - motivo per cui non mi sono mai appassionato ai Vendicatori (a parte con Bendis) o agli X-men preferendovi sempre l'Uomo Ragno o Devil - debbo dire che Boselli è uno dei pochi che riesce a non farmi pesare il gran numero di personaggi, e anzi a farmelo perfino apprezzare a volte.
Questo perché anche quelli che appaiono per poche pagine, godono spesso di una tale caratterizzazione che mi fa scattare l'empatia (parlo però soprattutto per Zagor, avendo letto solo parzialmente i suoi Tex).
Poi ci sono volte più riuscite e volte meno, ma non ho mai provato quel fastidio che mi capita con altri autori e che mi fa sbuffare: "Nooo, ancora un altro personaggio?".

Però, poi e ovviamente, vale sempre il rapporto fondamentale:

numero personaggi / numero pagine

Quanto più è basso, quanto più tendenzialmente apprezzo. In questo albo il coefficiente è invece molto alto, e questo crea ai miei occhi una zavorra di fondo.
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[MarioCX]

[Andrea67]

[Walter Maddenbrook]

E perché la cosa ti sorprende?
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[Andrea67]

[Walter Maddenbrook]

[Angelo1961]

Letta. Bella storia, non un capolavoro. Zagor è Zagor ( a volte parla con l'esperienza di un cinquantenne, ma fisicamente nessuno se ne accorge), il giovane Tex Willer è, come nella serie, lo stesso di GLB. Spero in un bis imminente...
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DAL GIUGNO 1970 ININTERROTTAMENTE LETTORE DI ZAGOR!
Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa)

[AAHHYAAAAK]

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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.

[Tizzone d'inferno]

[Angelo1961]

Se vi riferite a me, non capisco cosa intendiate dire.

Il mio apprezzamento alla storia è eccessivo? A voi non è piaciuta altrettanto?

Non avete riconosciuto il vostro Zagor?
Non avete riconosciuto il vostro Tex?
Non sperate in un bis?
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DAL GIUGNO 1970 ININTERROTTAMENTE LETTORE DI ZAGOR!
Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa)

[Magico Vento]

[AAHHYAAAAK]

Zagor non è Zagor e Tex è un moccioso che più bimbominkia di così non poteva uscire
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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.