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TIMBER LEE di M. MILANI e J. ARANCIO

 
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Autore Messaggio
Puro Veleno
Iper Zagoriano
Iper Zagoriano


Registrato: 20/01/10 14:25
Messaggi: 20261

MessaggioInviato: Mer Mar 27, 2024 6:19 pm    Oggetto: TIMBER LEE di M. MILANI e J. ARANCIO Rispondi citando

TIMBER LEE

Tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta comparve sul settimanale Skorpio una serie western intitolata Timber Lee.



La scriveva Mino Milani mentre a disegnarla era l’argentino Juan Arancio.
Ho letto nei giorni scorsi uno dei suoi episodi, pubblicato nel fascicolo #1 dell’annata 1979.



Sono dodici tavole.
All’epoca della loro prima pubblicazione avevo letto qualche episodio, ma in maniera saltuaria.
Adesso mi verrebbe voglia di leggere la serie completa e vedere la conclusione.



La trama.
Mentre sono impegnati a procurarsi della selvaggina Timber Lee racconta al suo pard, Kurtz, un episodio della guerra civile americana quando indossava la divisa di ufficiale confederato.
Il tragico conflitto volgeva verso la conclusione, erano gli ultimi giorni di combattimenti e le sorti apparivano ormai segnate. Qualcuno però non si rassegnava all’inevitabile resa. Un generale sudista affida al capitano Timber Lee una missione nelle linee nemiche che pare ormai inutile. Si tratta di far crollare un ponte mentre un treno carico di nordisti lo percorre. Timber Lee sarà accompagnato nella missione da due militari esperti con gli esplosivi. Mentre l’ufficiale sfiduciato si accinge al compito i due giovani soldati appaiono baldanzosi di poter ancora agire e approfittare delle occasioni che la guerra consente. Vestiti abiti borghesi i tre riescono a passare inosservati mentre attorno a loro si notano le scene di disperazione e di sfacelo causati dal dramma bellico.
Giunti nel luogo stabilito i tre attendono la notte per attuare il piano. Le poche sentinelle nordiste presenti in loco non si avvedono della minaccia. Minato il ponte con candelotti di dinamite e sistemate sui binari le capsule che le ruote del treno faranno scoppiare dando fuoco alle micce il più sembra fatto. Come da istruzioni ricevute i due militari possono rientrare, separati, nelle proprie zone mentre il capitano rimarrà sul luogo per accertarsi dell’avvenuta esplosione prima di fare ritorno. Per lui, comunque, è pronto il congedo firmato per questa sua ultima missione.
Trascorrono pochi momenti e Timber Lee è richiamato da grida di aiuto di una donna. Accorre nelle vicinanze e trova i suoi due compari che si sono attardati perché imbattutisi in una donna che viaggiava da sola e ne vorrebbero approfittare. Armi in mano Timber Lee li costringe a mollare la preda e allontanarsi. Parlando con la donna l’ufficiale apprende che si tratta della moglie di un soldato nordista gravemente ferito che, come altri suoi compagni sfortunati, si trova sul treno che li porta dal fronte verso un ricovero. La donna, rimasta appiedata, sta cercando di raggiungere la cittadina dove il treno si sta dirigendo per prestare soccorso non sapendo in quali terribili condizioni versi il marito.
La rivelazione sconvolge l’ufficiale, il quale si rende conto che la missione aveva come obiettivo quello di compiere un atto orrendo per suscitare uno sdegno tale da impedire le trattative di pace/resa e inasprire lo scontro prolungando l’agonia della guerra.
La volontà adesso è quella di impedirne la riuscita. Ma ormai è giorno, mancano pochi minuti al passaggio del treno e le sentinelle nordiste presidiano la tratta ferroviaria impedendo a Timber Lee di levare le capsule dalle rotaie senza essere visto. La sola possibilità rimane quella di colpire le cariche di dinamite facendo crollare il ponte prima che passi il treno. Per farlo Timber Lee deve raggiungere a rotta di collo la posizione migliore per colpire con una fucilata precisa i candelotti. Il preciso tiro riuscirà e l’ufficiale eviterà l’eccidio. Ultima tavola: Kurtz mentre prende di mira un’alce si complimenta con il pard chiedendogli, nel caso, di assisterlo vista la sua bravura con il fucile.

Ho avvertito “echi e sensazioni kenparkeriane” perché il personaggio di Timber Lee ha una sua “poetica dolente”, un suo essere antieroe più che eroe, una sua umanità che, a dispetto delle regole e degli ordini, lo fa agire con una coscienza propria.
Bob Crockett, altro personaggio creato da Mino Milani, era più rivolto ai ragazzini. Questo è già più adulto, più temprato dalle avversità. Mi piace parecchio.
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Doc Lester 1975 ha scritto:
io di calcio non capisco granché.
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