www.spiritoconlascure.it

[polpetta]

Direi che la storia procede molto bene e appassiona.
Bella la figura del giovane stregone Alrek e del rapporto che lo lega al defunto maestro Ragnar, e molto riuscite anche le figure dei i guerrieri-lupo. Finalmente vediamo in faccia il villain Starkad... e ha indubitabilmente le fattezze del Loki di Tom Hiddleston.

Belli anche i disegni. L'unico appunto che posso fare è che ogni tanto trovo troppo cariche le espressioni di Zagor, una per tutte la terza vignetta di pagina 17, ma è davvero una piccola cosa. Dinamicissime le matite di Sedioli, e mi piace un sacco la pennellata di Verni, bravissimo come disegnatore ma eccezionale come inchiostratore.
In un contesto all'americana sarebbe il Tom Palmer o il Tony De Zuniga della situazione, artisti che con le loro chine riuscivano a dare una marcia in più alle matite che ripassavano.

Copertina anonima, e non poteva essere diversamente.

[Cactus Pete]

SPOILER













Mi è piaciuto il riferimento alla prima storia dei Vikinghi, e anche vedere un Cico più sveglio del solito. Il sacrificio del ragazzo mi ha fatto pensare a Akoto.
Non mi è piaciuta la macabra vignetta finale. Sinceramente non mi sembra molto zagoriano, un finale con un cadavere che prende fuoco.

[Cain68]

S

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Storia avvincente, personaggi ben caratterizzati, anche i comprimari, un cattivo tosto e la cui fine lascia aperta la possibilità di un ritorno (complimenti a Sedioli e Verni per l'ispirazione al Loki marveliano ), Zagor ben protagonista ma anche Cico finalmente smette di essere sempre e solo un pasticcione, qui ha il suo momento di gloria (strameritata).
I disegni sono di ottimo livello, quindi ottima lettura e complimenti a Jacopo Rauch, che non sbaglia un colpo, e complimenti alla premiata ditta Sedioli/Verni.
Mi piacerebbe leggere più spesso storie di questo spessore.

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L'ORGANIZZATORE E' SEMPRE AL LAVORO.....
Sergio e Gallieno adesso sono insieme a Darkwood, grazie per tutti i sogni che mi avete regalato.

[wakopa]

S
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L
E
R
Storia solida che si fara' ricordare nella saga vikinga da Sigfrid a Starkad
Rauch conosce e padroneggia la materia zagoriana e sembra aver preso il meglio e rimosso il peggio degli autori principali succeduti a Nolitta
Certa tipica coralita' boselliana ad esempio, tenendosi lontano pero' da bimbominkiate e finali lieti
Ne e' esempio il finale struggente col sacrificio di Alrek;a cui vanno aggiunti anche Massika e il capitano Jordan;
la presenza indiana costante (Sauk e Cree) tipica di Toninelli oppure certa scenografia cruda e truce piu' consona all'eastern zagoriano introdotta dai Toninelli e dai Burattini e pazienza se i Sig. Emilio cactuseranno
Qualcosa che non mi ha convinto a pieno:
ben venga il protagonismo di Cico , ma il modo in cui e' sfuggito al sacrificio mi e' sembrato un tantino esagerato per i nostri tempi...
forse troppe le visioni di Starkad ed Alrek, quando poi zagor dice:"le loro visioni sono vaghe e da decifrare" mi e' venuta in mente l'altrettanto forzata teoria dell'equilibrio a cui e' ricorso recentemente Burattini circa kiki manito e il wendigo

Ottimi i disegni del duo col solito punto debole di non rendere al meglio le espressioni dei sentimenti nei volti dei protagonisti a cominciare proprio da zagor.

[Kramer76]

i sette vikinghi
ogni volta che esce una grande storia su zagor, puntuale il mantra dei tradizionalisti: "è una storia alla nolitta"... ma io qui di nolitta vedo poco...
vedo molto di più il boselli pugnace, è il capolavoro fantasy che boselli non ha mai scritto, rauch ha da sempre uno stile più asciutto e spietato
e vedo burattini che smacchietta i caratteristi nolittiani, guthrum si lascia persino andare a riflessioni esistenziali, finale sublime come l'ultimo mortimer
in pratica in questi tre albi c'è la risposta più imbarazzante al dilemma zagoriano: fantasy e smacchiettizzazioni? dipende sempre da chi li scrive....
ultimo albo che, per quanto mi riguarda, raggiunge la perfezione, preceduto da due albi di altissimo livello, è probabilmente la migliore storia di rauch
insieme a "le nere ali della notte", perfetto connubio tra epicità, magia e dark, indiani ostili, l'inquietante scia di sangue rituale, due ottimi personaggi
come alrek e starkad, quest'ultimo ennesimo grande nemico inventato da rauch che sicuramente tornerà in futuro, evidente che non è morto....
simpatico aggancio all'albo "ramath il fakiro", ma ripeto, questa storia è molto più della minestra riscaldata che piacerebbe a qualcheduno, si va oltre nolitta
dopo aver affrontato l'horror (i mannari in "viaggio senza ritorno", gli zombi nel secondo color), i vikinghi approdano inevitabilmente nel fantasy
l'inizio della storia mi ha ricordato le bisbocce dei nani tolkeniani... e ho gradito moltissimo la gag cichiana nell'ultimo albo, antifantozziana...
verni e sedioli all'altezza della situazione, fanno sempre un buon lavoro pressoché privo di sbavature, nell'ultimo albo poi c'è un salto di qualità
mi sono piaciute moltissimo le varie quadruple, l'apparizione di starkad ai salteaux wendigo, l'imboscata, il palo della tortura, infine la splash page
con i sette vikinghi più zagor e cico che sbaragliano una torma di assatanati, situazione più epica di così... si muore... che volere di più??
dopo "zombi a darkwood" altra storia perfetta e degna del sessantennale.. ma allora lo zagor attuale non fa tutto schifo, eh? manca la continuità....
copertine di piccinelli a dir poco splendide, a me piace anche quella celebrativa, mi piacciono anche le medagliette e il restyling

voto 10

[Tobia Sullivan]

[polpetta]

Piccola annotazione in corso di lettura: il sacrificio della cosiddetta "aquila di sangue" di cui Starkad e Guthum parlano alle pagine 25/26 non è affatto come descritto, come sa chi ha seguito la bella serie VIKINGS. Ma probabilmente entrare in dettagli sarebbe stato troppo splatter per una serie come Zagor.

ADDENDUM

Storia promossa a pieni voti. Bel finale farcito di battaglie epiche, una volta tanto senza consolatori lieto fine, con i personaggi che fanno ognuno egregiamente la propria parte.
Bravissimi i disegnatori specialmente nelle scene d'insieme. Ci sono un paio di splash page o semi-tali che li avranno fatti sudare, ma il risultato è davvero eccezionale. Unica critica che posso muovere è che anche in questo albo ho trovato qua e là troppo cariche e dure certe espressioni facciali di Zagor in situazioni che forse non lo richiedevano. Comunque un lavoro di alto profilo.
Bella la copertina, anche se delle scogliere del titolo non v'è traccia.

[cama69]

Questa è una gran bella storia, complimenti agli autori. Ho appena terminato di leggere l'ultimo albo e posso concludere che ho trovato la storia bella, avvincente ed emozionante, ci sono veramente tutti gli ingredienti per appassionare il lettore (per quelli simili a me).
Per dettagli sulla valutazione prendo in prestito le parole che ha scritto Michele e le faccio mie.
Bene, molto bene, non pretendo che tutte le storie siano di questo livello, però spero che si possa raggiungere una certa continuità qualitativa che nell'ultimo periodo è un pò mancata.
Complimenti a Rauch
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[psycho310]

Io commento poco perché non sono bravo a scrivere ed argomentare ma qui bisogna farsi sentire.. è l'ennesima storia fantastica di Rauch in mezzo ad altre storie molto mediocri. È un segno che Zagor può ancora dare molto nonostante ultimamente, obbiettivamente, un po di perplessità ci sia. Possibile che non ci sia modo di gestire meglio le risorse a disposizione? Sfruttiamo Rauch, frustiamolo.. dateci altre storie così
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W la trama atlantidea!!

[Spiritello senza scure]

Rauch non delude!

SPOILER

Bellissima storia intrisa di avventura e magia ma senza gli sbracamenti kandraxiani e tutto tenuto sotto controllo ed entro il limite del verosimile da un Rauch in stato di grazia che muove i personaggi con abilità pari se non superiore a quanto fa di solito l'altro grande "direttore d'orchestra" quale è Boselli. Zagor, Cico e Gutrhum sono perfettamente mantenuti nel solco della tradizione e il cattivo è inquietante è verosimile al punto giusto. La magia si limita alle "visioni" con cui già eravamo abituati con Ramath. Bene anche il finale amaro con la morte del giovane allievo del vecchio Ragnar mentre l'alter ego malvagio, in una caduta dalla rupe stile primo Kandrax, quasi certamente non è morto e auspico un suo ritorno. Storia dai forti echi nolittiani che rappresenta una cattedrale nel deserto del piattume e delle delusioni recenti. Completano il tutto Verni e Sedioli qui al loro meglio. Lo sforzo di rappresentare uno Zagor meno legnoso e monocorde nelle espressioni c'è, e se ne vede il risultato in alcuni primi piani davvero strepitosi. Da incorniciare.
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«La maggior parte degli uomini trascorre la propria esistenza immersa nel fango. Alcuni lo fanno guardando le stelle»

« Se Karl Kraus avesse scritto Il Capitale, lo avrebbe fatto in tre righe »

« Nulla di veramente grande è mai stato fatto senza passione. »

« A chi vede sempre il bicchiere mezzo vuoto consiglio di travasare tutto in uno più piccolo e di non rompere i coglioni »

“Il sesso è una delle nove ragioni della reincarnazione. Le altre otto sono prive di importanza.”

[Spiritello senza scure]

Rauch non delude!

SPOILER

Bellissima storia intrisa di avventura e magia ma senza gli sbracamenti kandraxiani e tutto tenuto sotto controllo ed entro il limite del verosimile da un Rauch in stato di grazia che muove i personaggi con abilità pari se non superiore a quanto fa di solito l'altro grande "direttore d'orchestra" quale è Boselli. Zagor, Cico e Gutrhum sono perfettamente mantenuti nel solco della tradizione e il cattivo è inquietante è verosimile al punto giusto. La magia si limita alle "visioni" con cui già eravamo abituati con Ramath. Bene anche il finale amaro con la morte del giovane allievo del vecchio Ragnar mentre l'alter ego malvagio, in una caduta dalla rupe stile primo Kandrax, quasi certamente non è morto e auspico un suo ritorno. Storia dai forti echi nolittiani che rappresenta una cattedrale nel deserto del piattume e delle delusioni recenti. Notevole è anche la capacità dell'autore di mantenere tutti gli albi ad un ottimo livello senza le altalene che solitamente si verificano in nelle storie di più ampio respiro. Completano il tutto Verni e Sedioli qui al loro meglio. Lo sforzo di rappresentare uno Zagor meno legnoso e monocorde nelle espressioni c'è, e se ne vede il risultato in alcuni primi piani davvero notevoli. Da incorniciare.
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«La maggior parte degli uomini trascorre la propria esistenza immersa nel fango. Alcuni lo fanno guardando le stelle»

« Se Karl Kraus avesse scritto Il Capitale, lo avrebbe fatto in tre righe »

« Nulla di veramente grande è mai stato fatto senza passione. »

« A chi vede sempre il bicchiere mezzo vuoto consiglio di travasare tutto in uno più piccolo e di non rompere i coglioni »

“Il sesso è una delle nove ragioni della reincarnazione. Le altre otto sono prive di importanza.”

[ElEmperador]

I understand the enthousiasm to send twice the post.
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E M P

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[Spiritello senza scure]

Just an error...
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«La maggior parte degli uomini trascorre la propria esistenza immersa nel fango. Alcuni lo fanno guardando le stelle»

« Se Karl Kraus avesse scritto Il Capitale, lo avrebbe fatto in tre righe »

« Nulla di veramente grande è mai stato fatto senza passione. »

« A chi vede sempre il bicchiere mezzo vuoto consiglio di travasare tutto in uno più piccolo e di non rompere i coglioni »

“Il sesso è una delle nove ragioni della reincarnazione. Le altre otto sono prive di importanza.”

[Esploratore Scomparso]

Ottima storia, ben costruita con una bella varietà di personaggi, è un' avventura pura come un tempo, e non ci sono appesantimenti di spiegazioni, ma solo molta azione e un pizzico di soprannaturale che non guasta.


SPOILER


SPOILER


SPOILER


La fine mi è piaciuta molto, mi domandavo infatti prima delle ultime pagine "possibile che non muoia nessun vichingo nello scontro finale?"
E infatti abbiamo la fine del giovane stregone...molto bella l'ultima pagina con il funerale vichingo, assolutamente appropriato per la storia.

Poi anche Cico è protagonista attivo finalmente, è spassoso il suo tentativo di liberarsi dagli indiani; ci vorrebbero più scene di questo tipo col messicano che con una gag riesce a essere in qualche modo d'aiuto a Zagor.

I disegni non sono eccelsi nel senso che pur apprezzando i due disegnatori non sono i miei preferiti.
Sono comunque molto leggibili , e le splash page sono di impatto e ben dettagliate. Sicuramente le loro tavole non sono mai confuse o "tirate via".

In sostanza la storia non è un capolavoro ma mi è piaciuta molto, classica senza strafare, ma solida e divertente.

[Andrea67]

Finalmente una storia di Zagor! A memoria, non ne leggevo una così, sulla serie regolare, da Sangue Kiowa. Niente da discutere, Rauch è proprio in palla, e si vede, pagina dopo pagina, fino al triste e coinvolgente finale. Tre albi letti tutti d’un fiato, con i Nostri ad affrontare più prove, fino a quella finale. Stavolta l’autore non fa strage di vichinghi, ma si limita a procurar loro varie ferite. È chiaro, infine, che si è lasciato aperto lo spazio per un ritorno.
Chi ha parlato di storia dal sapore nolittiano non ha torto, ma solo per un albo e mezzo. Poi si mette in pratica la lezione boselliana, il che è tutto dire.
Voto alla storia: 8,3
Voto ai disegni: 9

P.S. Dopo gli sperticati complimenti rivolti all’autore, che rinnovo, voglio aggiungere che ritengo Burattini, in assoluto e non al momento, ancora l’autore zagoriano migliore. O almeno il Burattini che mi piace ricordare e che ha scritto tanti capolavori. Quando deciderà di concentrarsi solo su Zagor, togliendo spazio a quegli orribili versacci, alle freddissime pseudo comicità ed agli innumerevoli impegni extra zagoriani, sono certo che ci regalerà altre chicche.
Per ora, godiamoci questo splendido Rauch, che sta facendo bene anche su Tex, in trepidante attesa dell’imminente trasferta.