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[Akkron96]

Chi muove critiche di anacronismo alla battuta sul telefono come se non fosse una battuta ha un problema chiamato ANALFABETISMO FUNZIONALE.

Pagine e pagine di topic a discutere di una tale questione e poi magari ci si lamenta che gli sceneggiatori spiegano tutto senza lasciare nulla all'interpretazione, quando credo che anche un bambino di 8 anni capirebbe che quella è una battuta costruita con effetto "palla di neve" che sfocia sempre più nell'assurdo. È in linea con la comicità usata in tutta la storia, può non piacervi ma certe critiche mancano talmente il punto da far sperare nella malafede, perché sennò si tratta di carenze cognitive o bias pregressi rispetto alla lettura.
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LETTURA IN CORSO

- Serie regolare fino a 524 (Zagor contro Mortimer) da 654 a 670 (I sette vikinghi)
- Speciali fino al 23 (La danza degli spiriti)
- Maxi fino al 10 + 31, 35, 37, 38, 39, 40 e 41
- Almanacchi fino al 10 (Uomini nella tempesta)
- Color fino al 2 + 11, 12

COMPLETATI

- Le Origini
- Darkwood Novels
- Strisce (collane Darkwood e Scure)
- Giganti

[alessandro70]

[stimeex]

[Andrea67]

[Andrea67]

Faraci ha svolto il suo compitino senza strafare e senza alcun particolare guizzo. Sicuramente, tre albi sono troppi per questa storia, che sarebbe andata molto meglio su un Maxi, a cui forse era, in origine, destinata. Poco più che sufficiente, quindi, questa prova, con un soggetto classico, realistico, quindi apprezzato dai più, ma che sembra sia scritto senza cuore. Sembra lo stesso Faraci delle ultime prove su Tex, che avevano tutte lo stesso andamento, e di cui, in questo momento, non abbiamo affatto bisogno. Nulla a che vedere con la recente prova di Zamberletti sul Maxi, che, a questo punto, considero un titolare fisso, mi auguro, della testata.
Mangiantini, invece, a corrente alternata, bravissimo nel descrivere gli interni e la foresta ma assolutamente fuori tema con la figura di Zagor, che invece è ciò da cui si dovrebbe partire. Passettino indietro rispetto ad altre sue prove.
Voto alla storia: 6
Voto ai disegni: 7

[Kramer76]

[Spiritello senza scure]

Dici seriamente?
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«La maggior parte degli uomini trascorre la propria esistenza immersa nel fango. Alcuni lo fanno guardando le stelle»

« Se Karl Kraus avesse scritto Il Capitale, lo avrebbe fatto in tre righe »

« Nulla di veramente grande è mai stato fatto senza passione. »

« A chi vede sempre il bicchiere mezzo vuoto consiglio di travasare tutto in uno più piccolo e di non rompere i coglioni »

“Il sesso è una delle nove ragioni della reincarnazione. Le altre otto sono prive di importanza.”

[Doc Lester 1975]

[alessandro70]

[Walter Maddenbrook]

A me è tutto sommato piaciuta.
Forse anche a causa del solito modus legendi che ho io di spararmi tutta la run di fila una volta uscito l'albo finale. Lo dico perché riscorrendo i vostri giudizi, ho visto che fino al primo mese erano positivi, poi via via sempre peggiori.

Per me infatti il primo albo è molto buono, buono il secondo, e poi il crollo nel terzo.
Ciò che ho apprezzato non è tanto la trama in sé, dato che non si distacca da tematiche simili già viste decine e decine di volte, ma lo stile di sceneggiatura.
Faraci è un autore che mi colpì molto all'epoca del Mickey Mouse Mystery Magazine, e poi leggendo altra roba sua lo pensai adatto a Zagor, in quanto ero convinto che un autore poliedrico come lui, ma particolarmente inzuppato di umorismo, sarebbe stato perfetto per riproporre il cocktail nolittiano, pur con declinazioni personali.
Ci rimasi quindi molto male quando produsse quell'obbrobrio del team up con Brad Barron e lo aspettavo ad un'altra prova, avendo poi apprezzato i suoi Cico.

Ora finalmente questa storia conferma, sia pure parzialmente, le mie tesi. Quel che tiene unite tutte le parti avventurose è infatti proprio Cico, che qua torna ad avere un rapporto di interscambio quasi continuo con Zagor, e lo fa in modo naturale all’interno dello svolgimento dei fatti, anziché essere usato in modo sporadico (come purtroppo vediamo spessissimo) per lamentarsi della fame, quasi fosse una tassa da pagare per contratto.
E' una sceneggiatura sulla quale sono state sparse varie manciate di umorismo, che si sono raccolte di più in certi punti ma sono presenti a granellini quasi ovunque.
Lo stesso messicano è per l'appunto fondamentale a creare la fase di decompressione con i suoi gustosi intermezzi all’interno del negozio, tra un vero Paperone e una folle macchietta viste tante volte nel periodo classico.

Ma anche della fase avventurosa ho apprezzato i tempi di conduzione, che sono sostanzialmente lenti, introducendo con la giusta calma i vari personaggi e i relativi ruoli, e dando perciò tempo al lettore di assimilarli vedendoli all’opera. Ognuno ha la sua caratterizzazione, che non sarà straordinaria ma è più che soddisfacente, sia per i cattivi che per i ribelli, e le pedine risultano quindi collocate al loro posto, e ben percepite.
Questo diventa fondamentale affinché lo svolgimento dei fatti successivi venga assimilato senza sforzo alcuno dal lettore, che è uno dei segreti della leggibilità del creatore di Zagor.
Pian piano gli indizi vanno al loro posto da soli e svelano la trama criminale che unisce i cattivi tra di loro, e loro alla passività dei paesani, dei lavorati e della tribù indiana. Non sono poche cioè le sottotrame, ma come ripeto non si fa fatica a capirle e metterle insieme.

Ci sono quindi tutte le premesse perché la storia decolli dalla seconda metà della run e invece, con gran delusione, assistiamo al contrario ad un fragoroso crollo nel terzo albo.
Le scene d’azione, fin qua brevemente dosate in funzione del racconto, tracimano prendendosi quasi la metà iniziale in una lunga pistolettata noiosissima, probabilmente motivata dal solito e quanto mai nefasto allungamento di brodo per far stare ogni storia in un numero prefissato di pagine, che sarebbe anche ora che la smettessero.
Successivamente, assistiamo ad una troppo repentina presa di coscienza e ritrovo della dignità della tribù fino ad allora docile schiava. Altrettanto succede anche ai lavoratori della segheria che improvvisamente trovano la forza di ribellarsi dopo non avere mai mostrato alcun sentimento di ribellione.
Si tratta di due scene di tipo sempliciotto, che mirano al lieto fine in modo elementare e quindi tendenzialmente infantile. Scarseggiano di logica e soprattutto sono prive della adeguata preparazione, assolutamente fondamentale in questi casi, e di conseguenza vengono percepite come innaturali e stridenti col resto.
Troppo ad orologeria anche i cattivi tutti riuniti che spiattellano una confessione proprio nel momento in cui Zagor è dietro la porta.
Carino invece il finale, anche se a quel punto intuibile per esclusione, con la rivelazione e morte del “giustiziere mascherato” Jack.

In definitiva, Faraci mi è sembrato come un buon cantante che ha preso una grave stecca nel finale, ma il timbro di voce e la capacità interpretativa inducono a scommetterci ancora. Secondo me deve impegnarsi di più nella fase di coerenza della trama ed evitare di adagiarsi sulle facili pistolettate, perché il livello generale è a mio parere molto incoraggiante.
Per esempio Altariva è partito abbastanza male, poi di volta in volta è stato chiaro l'impegno a correggere i difetti commessi, arrivando così all'ultima storia, davvero ottima.

Disegni: Buone le parti boscose, di paesaggi e in presenza di abitazioni, riportate con grande precisione lineare. I volti dei protagonisti, invece, già punto debole, paiono ulteriormente peggiorati. E così la legnosità in certe scene d’azione.
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[Kit Teller]

Dopo Zombi a Darkwood, altra storia di ottimo livello.
La gag tra Cico e "zio paperone", che gli fa praticamente il gioco delle 3 carte, vale tutta la storia.

BRAVI FARACI E MANGIANTINI.
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TIE', PIJATE 'STI SPICCI....

[jupiter973]

[Spiritello senza scure]

[quote="Kit Teller"...
La gag tra Cico e "zio paperone", che gli fa praticamente il gioco delle 3 carte, vale tutta la storia.

...[/quote]

Da disneyano di vecchia data è la parte che più mi è piaciuta. L'utilizzo di Cico, in generale, è stato più che buono e tra le cose apprezzabili della storia. Ma d'altra parte la mini di Cico era già stata un ottimo banco di prova per Faraci e forse il messicano è più nelle sue corde rispetto a Zagor di cui deve ancora prendere le misure. Ma è un autore sul quale mi sentirei di scommettere.
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«La maggior parte degli uomini trascorre la propria esistenza immersa nel fango. Alcuni lo fanno guardando le stelle»

« Se Karl Kraus avesse scritto Il Capitale, lo avrebbe fatto in tre righe »

« Nulla di veramente grande è mai stato fatto senza passione. »

« A chi vede sempre il bicchiere mezzo vuoto consiglio di travasare tutto in uno più piccolo e di non rompere i coglioni »

“Il sesso è una delle nove ragioni della reincarnazione. Le altre otto sono prive di importanza.”

[Andrea67]

[Andrea67]