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Che cos'è la nolittianità?
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Autore Messaggio
Maurizio Vincenzo Ricci
Zagoriano Expert
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MessaggioInviato: Ven Gen 03, 2014 10:31 am    Oggetto: Che cos'è la nolittianità? Rispondi citando

Leggo frequentemente in giro per il forum parlare di nolittianità, di fedeltà allo stile di Guido Nolitta che dovrebbe conformare di sé ogni storia che pretenda di essere autenticamente zagoriana nei suoi punti cardine.

Però, in più occasioni, ho anche notato che a volte questo concetto di nolittianità è un po' nebuloso, sfuggente, combattuto, non sempre condiviso fra tutti gli utenti. Non sempre infatti si è concordi nel ritenere questo o quell'elemento di stile puramente nolittiano.

Apro quindi questa discussione perché ritengo possa essere interessante stilare una specie di compendio su quali siano le caratteristiche che determinano la nolittianità di un autore. Una spiegazione comprensiva di cosa ognuno di noi intende per nolittianità e cosa questa oggettivamente sia.

Qualcuno ne ha già scritto negli anni in altre discussioni presenti sul forum, in quel caso potrebbe benissimo copiare e incollare qui le proprie cogitazioni al riguardo.
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God87
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MessaggioInviato: Ven Gen 03, 2014 10:52 am    Oggetto: Rispondi citando

La regola per me più importante, quella che oggi non è più rispettata quasi da nessuno.

Zagor è un essere umano, e anche se ha alcuni valori incrollabili che non vengono mai meno, ha più dubbi che certezze sul mondo che gli sta attorno, e proprio per questo si interroga spesso su di lui e si meraviglia quand'è diverso a come è abituato nella sua palude a Darkwood (in senso positivo e negativo). Insomma è un individuo che ama scoprire il mondo, condizione del resto necessaria affinché possa avvenire empatia tra lui e il lettore.

Tra tutti gli elementi di nolittianità, per me questa è quella davvero irrinunciabile che è anche un manifesto della poetica zagoriana. E proprio per questo mi lamento che è da un sacco di tempo che manca completamente.
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Cactus Pete
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MessaggioInviato: Ven Gen 03, 2014 11:08 am    Oggetto: Rispondi citando

E' l'umorismo messo al momento giusto per spezzare la tensione.
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Ven Gen 03, 2014 11:09 am    Oggetto: Rispondi citando

Pronti via, concordo pienamente con la caratteristica indicata da God87 e l'essere centrale nella poetica zagoriana.
Nella (bruttissima) storia di Mignacco con omaggi a Mister No, Zagor riflette per un attimo sulla bellezza della natura sudamericana che sta attraversando, e leggendola pensai proprio quanto questa sua caratteristica era stata trascurata durante questa trasferta, che invece avrebbe dovuto stimolarlo particolarmente.
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"
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SpiritosoConLaScura
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MessaggioInviato: Ven Gen 03, 2014 11:25 am    Oggetto: Rispondi citando

E' un apostrofo rosa tra le parole "ti amo"...
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Caro Moreno, ho appena letto la tua nuova avventura zagoriana e posso commentarla con una sola parola: bellissima!
Guido Nolitta non avrebbe potuto fare di meglio e con questa storia così bella hai dimostrato una volta di più di essere il suo degno successore.

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Mr. Kellog
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MessaggioInviato: Ven Gen 03, 2014 11:35 am    Oggetto: Rispondi citando

per me la nolittianilità è ben rappresentata dall'albo zagor racconta (la verità non sta mai da una parte sola) e da personaggi tragici e tormentati tipo ben stevens e dai cattivi che non sono solo cattivi (tipo il cugino cattivo ne Il buono ed il cattivo)
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Thunderman
Evangelista del verbo nizziano
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MessaggioInviato: Ven Gen 03, 2014 11:55 am    Oggetto: Rispondi citando

La nolittianità per me la si respira alla grande in storie come Libertà o morte, La scure e la sciabola, Addio fratello rosso. Zagor si deve emozionare, soffrire, ingazzarsi e suscitare gli stessi sentimenti in chi legge. Se non si riesce a rendere questa caratteristica in modo sentito non ci si può avvicinare a Nolitta, non basta certo imitarne i tempi o inserire qualche gag.
Lo Zagor di Nolitta lo vedevi sempre come un uomo spinto da degli ideali, che dava il suo meglio quando si confrontava con situazioni per lui inedite.
Nelle storie di oggi, che io comunque mediamente apprezzo, non trovo mai quell'emozione e quello Zagor "vivo" dell'epoca.

Non è tanto nelle trame o nel modo di raccontare che si è tradito Nolitta, è la caratterizzazione del protagonista che è cambiata decisamente in peggio.
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SpiritosoConLaScura
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MessaggioInviato: Ven Gen 03, 2014 11:59 am    Oggetto: Rispondi citando

Suvvia ragazzi, siamo seri.

La nolittianità lo sanno tutti che non esiste perchè Nolitta nelle sue storie faceva veramente il tazzo che voleva.

E' di fatto un'invenzione postuma per permettere ai detrattori di turno di avere un argomento contro e agli autori un argomento pro, in favore delle proprie storie.

Quando non si hanno più argomenti si tira in ballo questo spauracchio, un po come l'uome nero per i bambini... Wink

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MessaggioInviato: Ven Gen 03, 2014 12:18 pm    Oggetto: Rispondi citando

SpiritosoConLaScura ha scritto:
Suvvia ragazzi, siamo seri.

La nolittianità lo sanno tutti che non esiste perchè Nolitta nelle sue storie faceva veramente il tazzo che voleva.

E' di fatto un'invenzione postuma per permettere ai detrattori di turno di avere un argomento contro e agli autori un argomento pro, in favore delle proprie storie.


Non sono per niente d'accordo, la nolittianità esiste, in quanto visione del mondo e della vita dal punto di vista di Nolitta, ovvero la Weltanschauung nolittiana (tanto per usare un parolone e fingere di essere colto Smile )

Ogni autore, inevitabilmente, trasmette tramite le proprie storie la sua visione del mondo, che lo voglia o no (a meno che non sia uno scribacchino che scrive unicamente utilizzando "formule" e "schemi" altrui) e ancora di più lo fa proprio se può permettersi in toto di scrivere ciò che vuole.

La nolittianità è semplicemente quello e come tale non è replicabile in toto da altri autori, per il semplice fatto che avendo un vissuto differente alle spalle non possono avere la stessa identica concezione del mondo e della vita. Un autore che scrive Zagor può quindi al massimo avere degli sprazzi di nolittianità, ma mai essere davvero nolittiano nel profondo e quindi ci sarà sempre qualcuno che resterà deluso dalle sue opere se cerca l'aderenza totale alla nolittianità.
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MessaggioInviato: Ven Gen 03, 2014 12:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

Numero_Sei ha scritto:

la nolittianità esiste, in quanto visione del mondo e della vita dal punto di vista di Nolitta,


Confutando in realtà confermi quello che dico.

La tua definizione, peraltro molto sensata, è qualcosa di concettualmente diverso da ciò che hanno ipotizzato altri.

E a furia di mischiare capre e cavoli si dimostra che è un concetto per molti versi privo di senso.


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MessaggioInviato: Ven Gen 03, 2014 1:01 pm    Oggetto: Rispondi citando

SpiritosoConLaScura ha scritto:
Numero_Sei ha scritto:

la nolittianità esiste, in quanto visione del mondo e della vita dal punto di vista di Nolitta,


La tua definizione, peraltro molto sensata, è qualcosa di concettualmente diverso da ciò che hanno ipotizzato altri.


Visto che c'è chi parla dell'interrogarsi del personaggio sulle meraviglie della natura, del suo soffrire, lottare e incazzarsi, direi di no... al limite si può dire che ciascuno elenchi gli elementi della nolittianita che lo hanno colpito senza riuscire a descriverla in toto (anche perché sarebbe un'impresa davvero ardua).
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MessaggioInviato: Ven Gen 03, 2014 1:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

SpiritosoConLaScura ha scritto:
E a furia di mischiare capre e cavoli si dimostra che è un concetto per molti versi privo di senso.

non c'è nulla di insensato... solo che esistono differenti argomenti in cui si può - o non può - parlare di nolittianità. Alcuni fanno riferimento a una questione stilistica, altri alle trame... io dò ragione a God, l'unica cosa che ogni sceneggiatore dovrebbe sforzarsi di preservare "nolittiana" è la caratterizzazione di Zagor e Cico Think
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lupo bianco ha scritto:
In effetti, il fatto che non ci siano più state storie come Incubi può aiutare a spiegare perché Zagor oggi, per la gioia dei talebani, sia una palla di fumetto colossale Laughing
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God87
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MessaggioInviato: Ven Gen 03, 2014 1:13 pm    Oggetto: Rispondi citando

Numero_Sei ha scritto:
SpiritosoConLaScura ha scritto:
Suvvia ragazzi, siamo seri.

La nolittianità lo sanno tutti che non esiste perchè Nolitta nelle sue storie faceva veramente il tazzo che voleva.

E' di fatto un'invenzione postuma per permettere ai detrattori di turno di avere un argomento contro e agli autori un argomento pro, in favore delle proprie storie.


Non sono per niente d'accordo, la nolittianità esiste, in quanto visione del mondo e della vita dal punto di vista di Nolitta, ovvero la Weltanschauung nolittiana (tanto per usare un parolone e fingere di essere colto Smile )

Ogni autore, inevitabilmente, trasmette tramite le proprie storie la sua visione del mondo, che lo voglia o no (a meno che non sia uno scribacchino che scrive unicamente utilizzando "formule" e "schemi" altrui) e ancora di più lo fa proprio se può permettersi in toto di scrivere ciò che vuole.

La nolittianità è semplicemente quello e come tale non è replicabile in toto da altri autori, per il semplice fatto che avendo un vissuto differente alle spalle non possono avere la stessa identica concezione del mondo e della vita. Un autore che scrive Zagor può quindi al massimo avere degli sprazzi di nolittianità, ma mai essere davvero nolittiano nel profondo e quindi ci sarà sempre qualcuno che resterà deluso dalle sue opere se cerca l'aderenza totale alla nolittianità.

Il tuo è un discorso sensato, ma se l'assunto di fondo è che non sia possibile in alcun modo replicare la nolittianità nelle storie, perchè l'entroterra personale degli sceneggiatori è diverso da quello di Sergio... non sono d'accordo. Hai ragione sul fatto che sicuramente non si potrà scrivere esattamente come lui, ma le caratteristiche fondamentali del personaggio per me si possono replicare e, anzi, bisognerebbe sforzarsi di farlo, anche a costo di abbandonare personalmente il proprio modello di scrittura.
Insomma, non penso ci voglia nulla a schiaffare dentro, tra un dialogo e un altro, qualche riflessione di Zagor sul mondo che gli sta intorno, anche se lo sceneggiatore di turno non lo reputa indispensabile. Infatti io ho gradito moltissimo che lo ha fatto Mignacco sulla criticatissima storia dell'Inferno Verde, mentre mi ha stupito che nè Burattini, nè Boselli e neanche Rauch (se non ricordo male, ma la sua storia non la ricordo benissimo) abbiano fatto lo stesso nelle loro. Cioè, Zagor ha incontrato antiche città da sogno, dinosauri (!), uomini delle caverne, terroristi che forse lottano per un nobile ideale, rivolte di schiavi per avere l'indipendenza, è stato nella giungla amazzonica... Insomma, ci sarebbe stato spazio per un sacco di considerazioni e riflessioni su tutte queste cose, e invece abbiamo avuto pochissimo, quasi zero. Per me, anche se lo avrebbero dovuto fare malvolentieri, gli autori lì dovevano metterci dentro qualcosa, era un'occasione d'oro.
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MessaggioInviato: Ven Gen 03, 2014 1:23 pm    Oggetto: Rispondi citando

Numero_Sei ha scritto:


Visto che c'è chi parla dell'interrogarsi del personaggio sulle meraviglie della natura, del suo soffrire, lottare e incazzarsi, direi di no... al limite si può dire che ciascuno elenchi gli elementi della nolittianita che lo hanno colpito senza riuscire a descriverla in toto (anche perché sarebbe un'impresa davvero ardua).


C'è anche chi parla di tecniche narrative, di stile che sono concetti non del tutto aderenti alla poetica a cui fai giustamente riferimento.

E se non si chiarisce che scrivere "come" Nolitta non significa fare storie "alla" Nolitta, saremo sempre qua a vagheggiare di una "nolittianità" che non rivedremo mai più.

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giaguaro2
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MessaggioInviato: Ven Gen 03, 2014 1:47 pm    Oggetto: Rispondi citando

Io concordo con quanti hanno definito la nolittianità come l’applicazione della personalità di nolitta nel fumetto.
E’ chiaro anche secondo me che nessuno può replicare questa visione, “pari-pari”.
Però penso che tutti gli autori debbano tenerne conto.
Un personaggio a fumetti seriale popolare, è quasi sempre in qualche modo legato al suo creatore. Per questo per molti autori che subentrano in collane create da altri, nasce l’esigenza di fare un proprio personaggio. Io credo che sia dovuto al fatto che molte delle cose intime, personali, non puoi metterle nude e crude in un personaggio che non è tuo, se non col rischio di snaturarlo.
Secondo me, nella parabola di crescita di un autore, dopo una prima fase di studio del mestiere, viene la voglia di fare il proprio personaggio, nel quale convogliare tutte le proprie passioni e desideri, e in genere queste operazioni sono quasi catartiche. Una cosa simile avviene ai registi alle prese con i primi lungometraggi: si mette tanta carne al fuoco, tutta quella che si possiede, che spesso si fa’ fatica anche a gestirla. Nel tempo, si impara a gestire meglio la propria arte, a dosarsi in modo più misurato, più consapevole. Secondo me zagor riflette questa esigenza quasi inconsapevole di nolitta, di mettere la sua personalità in un fumetto, mentre in seguito, sia con mister no che con tex, sergio mantenne una gestione più matura e consapevole del suo essere soggettista ed autore. Per questo credo che parlare di nolittianità sia la stessa cosa di parlare di zagor, per lo meno del vero zagor; nolitta si riversò in zagor senza alcun filtro, e questo diede una credibilità al personaggio raramente riscontrabile. Naturalmente ci sono stati altri zagor: che sono stati veri nella misura in cui gli autori sono riusciti a far rivivere una o più caratteristiche dello zagor nolittiano.
Siccome Nolitta operò con grande impeto su zagor, io credo che la sua mano abbia marchiato in modo indelebile anche la struttura stessa della serie.

E su questa cosa ci tengo a rimarcare il mio distinguo su quanto vede scritto, almeno in modo esplicito, in questo topic.
Io non credo che le peculiarità nolittiane della serie “zagor” siano identificabili solo con un personaggio: intanto inizia con l’incontro con cico, ma è tutto l’universo zagoriano, anzi l’intera serie, ad essere protagonista nella collana. Per questo non basta rispettare il carattere dell’eroe per dirsi a posto, secondo me. Quello è solo una delle tante componenti che nolitta mise nell’orchestra.
Secondo me, su zagor, la nolittianità si esprime al meglio nell’organizzazione globale di tutte le componenti della collana. Questa perfetta alchimia tra le parti (dalla personalità del protagonista, alla sua sensibilità, al ruolo della comicità nelle storie, a dubbi su chi è nel giusto ma al tempo stesso al senso di giustizia, oppure nell’umanità, seppur sconfitta ma presente, dei cattivi, ma anche alla scelta dei disegni, al tipo di testi, all’efficacia delle cover, ecc. ecc) tutto era all’insegna della semplicità e dell’efficacia.


Ultima modifica di giaguaro2 il Ven Gen 03, 2014 1:49 pm, modificato 1 volta in totale
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