www.spiritoconlascure.it

[wakopa]

[simon]

kiki è fantastico

[Angelo1961]

[Gunny Bill]

C'è da dire che a me non è dispiaciuto questo Maxi. Forse un po' sopravvalutato su FB, ma viene anche dopo la pessima (IMHO) storia di Hellingen.

Storie brevi dalla trama piuttosto esile, ma gradevoli e disegnate molto bene. Torricelli sforna tavole spettacolari anche se per una storia con l'elemento fantasy che secondo me è la peggiore del lotto. Le altre sono tutte abbastanza godibili compresa la storia cornice.

[Puro Veleno]

[Cactus Pete]

Non mi piacciono le vignette scontornate... Mi ricordano troppo il Piccolo Ranger.

[Gunny Bill]

[Kiki Manito]

S
P
O
I
L
E
R


Lo snallygallinaccio

Non avevO mai sentito della leggenda di questa creatura di cui qui vengono riprese un po' tutte le caratteristiche che nei secoli gli sono state attribuite. Fantasy sì, ma del tipo giusto per Zagor, senza andare a disturbare altri mondi e dimensioni ma pescando nella mitologia locale.
Bravo Torricelli che secondo me offre una delle prove migliori di sempre. I suoi disegni iperdinamici, con uno Zagor plastico ma anche agile come nenache l'Uomo Ragno, sono valorizzati dall'assenza della gabbia bonelliana. E' evidente che grazie alla libertà di sperimentare abbia voluto eccedere in virtuosismi ma magari sempre!

"Posso fare nulla per sdebitarmi"?
Provate ad immaginare se c'era Dago, o anche Magico Vento, al posto dei nostri...



Intermezzo: talmente straniante ripiombare nella noia di 'sti tizi seduti a parlottare perché non hanno nient'altro da fare (a pensarci, una situazione meravigliosa per Burattini) che ho saltato le tre pagine. Giusto il tempo di leggere all'inizio che la sospensioe dell'incredulità nei lettori è merito del dono dell'affabulazione. Un dono che qualcuno perde spesso e volentieri quando i suoi personaggi parlano come un libretto per le istruzioni...



E ora vediamo se indovino come è andata

Le capacità intuitive di Zagor sono così avanzate che pur non avendo vissuto un evento è in grado di ricostruirlo in flashback quasi alla perfezione! :P

Il punto debole di questa storia è che basta un po' di esperienza e saper leggere i gesti del nostro Sherlock per capire all'istante che il bandito si era sostituito allo sceriffo.
Altri bellissimi disegni senza gabbia bonellina. alcune sequenze di Velluto sono da guardare e riguardare.


Intermezzo: ah, il flashback rimembrante! Poteva mancare?



Qualcuno ha scoperto quello che abbiamo fatto, fattino, fattuccio!
Non noi...non ne sapevamo nulla!

"Zagor! Ma che cosa..?"
"Hanno ucciso Buddy Horne, Cico." Quei bastardi, figli di centomila serpenti!







Quando Zagor dice che ha fame e vuole offrire il pranzo, non si mangia di sicuro perché poi succede sempre qualcosa.

Una storia il cui valore sta tutto nel colpo di scena finale davvero sorprendente.


Intermezzo: c.v.d.!

A-ah Lo sapevo! Ammetto che il racconto della donna, così dettagliato, mi aveva fatto un po' vacillare, ma alla fine era una serpe come avevo sospettato da subito. L'unica sorpresa è stata il nano malefico, non il primo nano che crepa male nella vita di Zagor.

Voti:

Burattini: 6 (4 per averci infilato Poe e avermi fatto pensare ad Altrove)
Voltolini: 7

Burattini: 6
Romeo: 7,5

Eccher: 6
Bertolini: 9

Testi: 6,5
Torricelli: 9

Perniola: 6
Velluto: 9

Altariva: 6,5 (9 al colpo di scena)
Pozza / Corda: 7

Che cosa fa Zagor tra un'uscita e l'altra, quando non lo vediamo?
Tromba? Fa la cacca? No, semplicemente si allena:



Ecco perché è così bravo!

p.s.



Mandare di traverso il pranzo in questo modo è da criminali.
_________________
Frog went a-kkkkk-courtin', and he did ride, kkkkkk-crambone!

[Kramer76]

[Kiki Manito]

Da un'intervista al disegnatore Davide Perconti (Leags Weaver, Agenzia Alfa):

[Andrea67]

Miglioramento rispetto al Maxi storie brevi di Poe, ma leggero passo indietro rispetto al primo della stessa serie.

Storia di raccordo: (Burattini/Voltolini)
Da questa idea, l’autore avrebbe ben potuto sviscerare un racconto più lungo, considerato che c’erano tutti i topoi dell’avventura pura. Voltolini ci offre un taglio classico e, per questo, molto piacevole. Molto meglio le scene all’esterno di quelle nel treno.
Voto alla storia: 6,8
Voto ai disegni: 7,5

Il lupo e la luna: (Burattini/Romeo)
Storia di amore e di vendetta, questa di Burattini, discretamente disegnata da Val Romeo, che rende molto bene sia le scene d’azione che i paesaggi innevati. Buono anche il suo Zagor, pur essendo raffigurato molto giovane.
Voto alla storia: 6,5
Voto ai disegni: 8

Eden Falls: (Eccher/Bertolini)
La cosa migliore della storia sono i disegni, visto che il resto è ben poca cosa. Bertolini convince, mentre Eccher continua ad essere rimandato, così come era già successo dopo la sua prima storia sullo Speciale.
Voto alla storia: 6
Voto ai disegni: 8,5

Le ali nere: (Testi/Torricelli)
La peggiore del lotto, il cui unico pregio è quello della brevità. Non riesco, infatti, ad immaginarmi una storia così che duri più pagine. Non c’è niente da fare, Testi non ne vuole sapere di liberarsi da questa convinzione che Darkwood è popolata solamente da mostri. Esistono anche degli esseri umani, normali o non, sui quali si potrebbe scrivere una bella storia. Nel mio inguaribile ottimismo, però, gli darei una terza chance (sperando che non ci ricaschi con l’horror o con il fantasy), per poi lasciarlo navigare, in caso negativo, verso altri lidi a lui più consoni.
Torricelli, invece, è a casa sua e si vede.
Voto alla storia: 5
Voto ai disegni: 8,5

L’uomo con la stella: (Perniola/Velluto)
Perniola delude ancora, dopo il recente Speciale, ma stavolta fa meno male, visto che si tratta di una storia breve. Praticamente, è lo stesso discorso che si potrebbe fare per Testi. Il presunto giallo è di una debolezza talmente disarmante che credo che non ci sia cascato nessuno, complici anche i disegni dell’ottimo Velluto che, come faceva la celebre EsseGesse, ci fa capire subito chi sia il cattivo.
Voto alla storia: 5,5
Voto ai disegni: 9

I quattro assassini: (Altariva/Pozza-Corda)
Buon ritorno di Altariva, che migliora la qualità espressa dagli ultimi esordienti e ci fa ben sperare per le sue prossime prove. Bella storia Darkwoodiana con colpo di scena, inaspettato, finale. Molto bravi i due disegnatori, dal taglio ferriano.
Voto alla storia: 7
Voto ai disegni: 8,5

In definitiva, la cosa migliore del Maxi sono i disegni, tra i quali ho apprezzato molto quelli di Velluto e Bertolini, oltre ai rassicuranti Torricelli e Pozza/Corda. La Romeo si dimostra già in palla e si capisce subito che è suscettibile di miglioramento. Voltolini, infine, conferma la buona prova del penultimo Maxi.
Per quanto riguarda gli sceneggiatori, Burattini, pur senza strafare, dimostra di avere una marcia in più, mentre Altariva è la piacevole sorpresa, dopo una lunga assenza. Il resto è da bocciare. Perniola continua a deludere, nella speranza che si riprenda, avendo già dimostrato di saperci fare. Eccher inconsistente ma non assolutamente insufficiente. Testi forse è fuori posto.

[Akkron96]

In generale il mio gradimento per le storie brevi è aumentato con l'avanzare delle pagine: la prima è quella che mi è piaciuta di meno, l'ultima l'ho apprezzata molto.

Cornice (Burattini/Voltolini)
Zagor incontra uno dei suoi padri illegittimi e Burattini si diverte a citare Agatha Christie e a inserire momenti metatestuali e autoriflessivi che inscrivono le storie raccontate da Zagor nel campo del puro intrattenimento, cioè distrazione per passare il tempo. I disegni sono composti e misurati, la dose di classicità che compensa con i tratti meno abituali delle storie brevi. Il colpo di scena raccoglie sapientemente un elemento, il lavoro del giornalista, che si era ben nascosto in mezzo ai dialoghi.

Il lupo e la luna: (Burattini/Romeo)
Storia molto esile come il tratto della disegnatrice. Ho preferito di gran lunga la simile "Brezza di luna".

Eden Falls: (Eccher/Bertolini)
Tra Spencer/Hill e Sergio Leone questa storia vive di qualche momento interessante, ma è sicuramente la più anonima.

Le ali nere: (Testi/Torricelli)
Torricelli sfrutta la maggior libertà della tavola e tocca vette incredibili. La storia è molto semplice e non stona rispetto ad altre con mostri da B movie, grazie alla brevità scorre piacevolmente.

L’uomo con la stella: (Perniola/Velluto)
I testi sono un puro pretesto per far sbizzarrire il disegnatore, che spicca sugli altri di questo Maxi con tagli e inquadrature senza precedenti su Zagor.

I quattro assassini: (Altariva/Pozza-Corda)
Se la storia precedente è quella con i disegni migliori, qui è la scrittura che vale il podio. Altariva sfrutta le poche pagine e riesce a combinare una serie di topoi zagoriani per arrivare a un colpo di scena finale tra quelli che mi hanno più stupito tra le recenti letture zagoriane.


8 euro sono tanti, ma per me valgono la pena: a parte la struttura innovativa del Maxi che ormai va normalizzandosi, è un piacere godersi delle storie leggere ed eterogenee combinate con degli stili grafici diversi da quelli a cui ci ha abituato Zagor.
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LETTURA IN CORSO

- Serie regolare fino a 524 (Zagor contro Mortimer) da 654 a 670 (I sette vikinghi)
- Speciali fino al 23 (La danza degli spiriti)
- Maxi fino al 10 + 31, 35, 37, 38, 39, 40 e 41
- Almanacchi fino al 10 (Uomini nella tempesta)
- Color fino al 2 + 11, 12

COMPLETATI

- Le Origini
- Darkwood Novels
- Strisce (collane Darkwood e Scure)
- Giganti

[Walter Maddenbrook]

Questo Maxi mi è piaciuto quasi quanto il primo, quindi parecchio, e il "quasi" credo sia da imputare solamente al fatto che quello godeva della novità.
Il che porterebbe a riflessioni sui limiti del fare sistematicamente diventare standard qualcosa che ha funzionato (anche) perché speciale, ma vabbè.
Un'altra caratteristica vincente rispetto al n. 2 è stato secondo me la scelta dello scrittore e di conseguenza del genere. A differenza di Poe, l'avventuroso Cooper consente di avere il duplice risultato di scrivere storie più in linea con lo spirito della testata (Zagor non è solo horror), e di poter variare maggiormente le tematiche.

Forse per gusti un po' personali, ma per me la migliore è Eden falls, che mi spingerei perfino a definire un piccolo capolavoro.
Ad un primo impatto poteva sembrare la solita storia del villaggio di religiosi fanatici, e di fondo lo è, ma ciò che fa la differenza è l’approfondimento psicologico raffinatissimo, che riesce ad allontanare dalla macchietta qualcosa che per sua natura vi tenderebbe (come il fanatismo), per restituirci persone vere, per quanto di convinzioni estreme, ma con un loro equilibrio interno che regge.
E' questo che mi è piaciuto tantissimo, che Eccher non ha fatto il compitino elementare di dipingere i cattivoni credenti invasati, in modo da creare dei facili "mostri", e seguire poi il comodo e abusato schema con di qua i buoni e di là i cattivi, ma ha mostrato davvero un sacco di sfaccettature in ognuno dei personaggi. E lo ha fatto in pochissime pagine, che valuto una grande dimostrazione di capacità tecnica.
Così Peter non è una povera vittima di regole fanatiche, ma qualcuno che tali regole le ha accettate nella buona sorte ed ora decide di farlo nella cattiva, anche a costo della vita. Come il reverendo è probabilmente davvero convinto della bontà delle sue leggi, e le applica con dolore sincero, come dimostra nel finale in cui è in fondo contento del trucchetto usato da Zagor, perché gli permette di non trasgredire la legge e insieme di salvare una vita.
Mi è piaciuto anche Zagor che mette in scacco il reverendo usando le sue stesse armi indimostrabili come sono tutte le religioni.

Buona Il lupo e la luna: delicata e romantica pur nella sua conduzione semplice, non si può non farsi coinvolgere dalle vicende del Keto giovane e vecchio. Vero che il paragone con Brezza di luna viene spontaneo, ed è anche vero che quella fu superiore, ma ci sta.
Un'altra similitudine la farei con Il cerchio della vita di Sclavi, che per certi versi mi ha ricordato.
Anche i disegni contribuiscono a rendere più eterea la narrazione, quasi una favola raccontata in una notte di neve.

Quasi stesso giudizio per la cornice che, come nel Maxi di Poe, è ottimamente discorsiva, in modo da far emergere le personalità delle due figure letterarie, e in più permette qualche gustoso divertissement.
Fa perdere qualcosa il finale con il colpo di scena chiamato non vedendosi mai la faccia del bambino e soprattutto le motivazioni degli assassini, un po’ deboli nella loro esagerazione. Nemmeno mi sono piaciuti i riferimenti alle violenze sessuali, che non appartengono alla testata (per me questo è proprio errore da matita rossa).

Sufficiente, per il motivo contrario, I quattro assassini: sembrerebbe un banale pim pum pam se non fosse per la sorpresa finale, talmente originale e ben raccontata che da sola vale il voto, ma che ovviamente non può bastare per portarla oltre.

E’ invece davvero solo un pim pum pam, e pertanto insufficiente, L’uomo con la stella, il cui finale si capisce fin dalla prima vignetta e comunque continuamente fatto intuire dalla sceneggiatura.

Il peggiore è Le nere ali, nella quale ancora una volta sembra che Testi non riesca a scrivere nulla che non preveda esseri mostruosi. Ed è un peccato, perché di suo non scrive niente male, ma le tematiche sono sempre quanto di più improbabile, e soprattutto ogni volta fa ammazzare mostri giganteschi a Zagor a forza di mazzate nella capa, come fosse una specie di Ercole semidivino. Ribadisco: urge massiccia rilettura (ma comincia a venirmi il dubbio che la parola corretta sia solo “lettura”) di Nolitta.

[Ora, la cosa è talmente folle che merita un discorso a parte su questo ragazzo che, giuro, mi sta creando un certo imbarazzo nel commentarlo.
Francesco mio, ma possibile che tu sai solo e unicamente scrivere storie con mostri? Ma che è?! Ma non ti viene voglia, come autore proprio, di scrivere qualcos'altro?
Moreno mio, ma possibile che come curatore non puoi suggerire a questo ragazzo di scrivere qualcosa di diverso?
Ma scusate un attimo, ma mò veramente… questo ha scritto:
- Lo Speciale in cui Zagor prende a mazzate mostri per tutto il tempo... e uno, pur storcendo la bocca, dice: "Vabbè, dai, per una volta…"
- Il Maxi di Poe in cui Zagor prende a mazzate un mostro demoniaco... e uno qua dice un: "Vabbè, però c'era Poe… eehhmmm… daiii…", ma già non più tanto convinto
- E ora, in un Maxi DI TEMA AVVENTUROSO questo riscrive una storia con Zagor che prende a mazzate un mostroooooooo?????????
Ma porc… acc… dannaz…!!!

Ma soprattutto io immagino la scena di quando questo presenta il soggetto.
"Moreno, c'ho una storia fortissima per il Maxi di Cooper… allora, senti qua… c'è un mostro preistorico volante, no… che poi Zagor prende a mazzate nel finale…"
E Moreno: "Wow e doppio wow! Che idea originale, cazzarola! Sei una fucina di idee! Pubblichiamola subito!"


No, davvero, ora io sto un po' cazzeggiando, però cacchio... ma davvero è una cosa incomprensibile, boh?!]


Sul fronte disegni, tanta ma tantissima roba e soprattutto non manca la valenza sperimentale che giustifica il taglio alternativo (che poi - lo ricordo - è il principale scopo di questo tipo di Maxi).
Della Romeo ho già detto.
Grande onore per la presenza della guest star Velluto che lavora da par suo il layout, rimescolandolo o distruggendolo proprio. Il viso di Zagor non perfettissimo, però mi piaceva vederlo interpretato all'americana (nel senso di comics supereroistici).
I più classici Pozza e Corda sentono l’occasione e sfoggiano un lavoro ricchissimo di dettagli, specie nelle zone boscose (fantastica la definizione della corteccia su alcuni tronchi).
L’altro classico Voltolini è ottimo come sempre, ma in mezzo a tanto splendore mi appare quasi il peggiore e se uno che ho appena definito “ottimo” è il peggiore, fa capire il resto.
Ho pensato di dare la palma del migliore allo strepitoso lavoro di Bertolini (che io adoravo su NN), davvero da cavarsi gli occhi a forza di goderne i dettagli, ma col leggero difetto di una gabbia più classica.
E quindi alla fine ho deciso di darla a Torricelli, non solo per la galattica cura profusa in ogni particolare, ma anche per le infinite variazioni nella scelta del layout, per l’atmosfera emanata e per le non poche prospettive di rara veduta.
Ma davvero a questo giro è stata una lotta tra giganti. Applausi.

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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[Andrea67]

[Esploratore Scomparso]

Cornice: (Burattini/Voltolini)
Storia discreta, apprezzabile il colpo di scena finale, intuibile dai dettagli del volto del bambino sempre in ombra. Buoni anche i disegni.

Il lupo e la luna: (Burattini/Romeo)
Ottimi i disegni, finemente tratteggiati, a volte così fini che sembra possibile cancellare con una gomma.
La storia è venuta bene, un misto di amore e sangue, molto poetica.

Eden Falls: (Eccher/Bertolini)
Anche qui disegni molto belli, la prima pagina è spettacolare. La vicenda nel paese immune da odio e violenza è originale e interessante, fa pensare e mi ha stupito l'ultimo ripensamento del mormone, che alla fine sembra essere d'accordo con Zagor sul salvataggio in extremis. Per me la migliore.

Le ali nere: (Testi/Torricelli)
La peggiore insieme alla successiva di Perniola, abbastanza scontata e senza emozione. Non mi sono piaciuti molto neanche i disegni del solitamente ottimo Torricelli, questa volta mi sa che si è adeguato alla pochezza della trama.
Non vorrei vedere più storie così su Zagor, anche se corte.

L’uomo con la stella: (Perniola/Velluto)
Belli i disegni, ma trama rivedibile, anche questa scontata e intuibile. Si arriva alla fine senza troppo interesse.

I quattro assassini: (Altariva/Pozza-Corda)
Originale soluzione della classica caccia ai banditi, Zagor e Cico in questo caso erano arrivati agli ultimi banditi come portatori di buone notizie...peccato che l'avidità e la colpa degli uomini hanno rovinato tutto.
Molto dettagliati i disegni, ottima accoppiata. Rivedrei volentieri tutto il team in una storia più lunga.

In generale, un buon Maxi che vale l'acquisto, anche se questa volta il reparto disegni batte alla grande i testi.
Comunque a me questi "esperimenti" di racconti brevi piacciono molto, l'alternanza dei maxi classici con "I racconti di Darkwood" la trovo interessante, possono uscire storie buone e originali.