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[Doc Lester 1975]

A me piacerebbe molto se questa operazione fosse ripetuta con le primissime storie di Zagor, da La foresta degli agguati fino a La preda umana esclusa
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Simone C. - Io di calcio non capisco alcunché

Supercoppa, Milan-Inter 0-3
Campionato, Inter-Milan 1-0
Champions, Milan-Inter 0-2
Champions, Inter-Milan 1-0
Campionato, Inter-Milan 5-1
Campionato, Milan-Inter 1-2

[cama69]

Farò un'analisi completa delle serie tra qualche giorno, adesso ho appena finito di leggere l'ultimo capitolo che ho trovato molto bello

SPOILER

Cosi a volo mi vengono in mente un paio di considerazioni:
1) Scene di azioni molto ben tratteggiate che danno un senso di realismo, il giovane Pat dimostra di essere un abile combattente deciso e determinato, dopo aver scoperto che un gruppo di guerrieri Wyandot di Oga-Ito ha attaccato una fattoria in cui viene mostrata anche una scena molto cruda, li attacca con decisione uccidendoli tutti eccetto uno che deve portare un messaggio al suo capo. Il duello con Oga-Ito è reso molto bene e rispetto alla storia originale risulta più crudo
2) Il giovane Pat incontra e conosce il primo trapper che guarda caso è Water Doney con la sua fissazione della volpe a pallini, ed è il personaggio che Burattini ha fatto morire nel finale dell'ultima storia con Mortimer
3) Ad un certo punto Romeo propone a Pat il nome di Ajax, una citazione al primo nome che venne in mente a Nolitta prima di accorgersi da un cartellone pubblicitario che era già usato.
4) Le parole di Tobia Sullivan a pag 55 sono una precisazione di stampo politically correct che forse potevano anche essere evitate.

Infine, nel consiglio di primavera dovè c'è il battesimo di Zagor è presente anche un giovanissimo Tonka il quale dimostra lungimiranza e saggezza scontrandosi con i propositi bellicosi di Oga-Ito. Forse si crea una piccolissima incongruenza con lo speciale la congiura degli dei che racconta il primo incontro tra Zagor e Tonka. Nello speciale di Boselli, Tonka si dirige verso la capanna di Zagor a chiedere il suo aiuto con un forte scetticismo, infatti, sospetta che dietro alle morti di due capi della lega ci possa essere anche lui, infatti si dirige verso la capanna solo perchè lo convince la moglie interpretando un sogno ricorrente del marito. Invece in questa storia, appena Zagor uccide Oga-Ito Tonka non solo prende le sue difese ma lo invita immediatamente a visitare il suo villaggio dimostrando quindi di accettare che divenga il giustiziere/mediatore di darkwood. Però veramente si tratta di pelouovismo.

Come ho detto all'inizio l'albo mi è piaciuto molto, Burattini ha scritto quest'ultimo capitolo chiudendo in bellezza, ha introdotto delle novità rispetto alla storia originale che a su questa parte è abbastanza rapida e essenziale, forse un pò troppo. Il costume come era da immaginare lo ha deciso il giovane Pat basandosi sul wakyan-tanka che si staglia verso il sole. Anche la messa in scena in cui compare per la prima volta Zagor è più articolata e suggestiva, infatti c'è anche un aquilone a forma di aquila che viene incendiato dando l'impressione che il wakyan-tanka che cade sulla terra da cui poi compare Zagor
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[Walter Maddenbrook]

***** SPOILER sul n. 6 - L'eroe di Darkwood *****

Bellissimo, forse il più bello della serie.
E non è una lotta facile, specie con i primi due. Possiamo infatti dire, a posteriori, che Burattini è stato particolarmente ispirato nel maneggiare e ridipingere il classico di Nolitta, e non è un caso che tutti i numeri migliori (compreso il 4, anche se più sottotono rispetto agli altri) derivano da Zagor racconta.
I più deboli sono stati infatti quelli ispirati, paradossalmente, da sue opere (il peggiore, di gran lunga, il 3).
Per tutte le parti migliori, è stato soprattutto abile a raccontare con un tono leggero ma carico di intensità, direi con uno stile quasi da manga: molte vignette mute o con pochissime parole, lasciando il compito di grossa parte del racconto alle immagini.
Personalmente non è nemmeno il mio preferito, a me nel fumetto piace soprattutto la parte testuale, ma non posso dire che non sia stato efficace.
L'approccio tecnico è stato quello di chi si avvicina ad una leggenda e sa che quindi non deve raccontare più di tanto il "cosa", dato che è ben conosciuto, ma si limita a suggerire, o a focalizzarsi su un punto, o a giocare alle volte col lettore scafato.
Nelle parti peggiori si è invece secondo me lasciato troppo prendere la mano dall'ansia "fanzinara" di andare a tappare tutti i buchi, finendo per esagerare di revisionismo.
Però questa mini ci restituisce un Burattini quasi inedito, che si dimostra abilissimo in una tecnica (il racconto più per immagini che per testi) che curiosamente si colloca all'esatto opposto rispetto a quella per cui riceve le maggiori critiche (lo spiegazionismo).
Se riuscisse a inserire, anche nella serie regolare, molto più spesso queste sequenze intense in cui si dimostra così bravo, sono convinto che chiunque gli perdonerebbe qualunque eccesso di verbosità.
Dovrebbe semplicemente concentrarsi su queste e dedicarvi quindi il maggior tempo della sua attività di sceneggiatore, anziché usarlo - come sembra fare ora - per far quadrare ogni pulviscolo di trama.

Tornando al numero presente, mi ha commosso tutta la parte iniziale relativa a Manuel, che considero forse la parte migliore dell'albo. E questa è del tutto inedita, quindi anche il concetto di farsi ispirare da Nolitta vale solo parzialmente.
Gustoso l'incontro con Doney e ottimamente dipanata tutta la fase in cui l'eroe matura pian piano la consapevolezza della propria "missione", con più di una strizzata d'occhio al fan. Tipo quando con i Sullivan ripercorre in pratica e in metafumetto la genesi del nome e i relativi scarti proprio come fece Nolitta nella realtà, passando da Ajax a Zagor.
Il taglio dato alle parti di combattimento o drammatiche è molto più crudo rispetto all'originale: ci sta per il target a cui ci si riferisce oggi, che però non può essere messo sullo stesso piano di quello di allora. Per capirci, lo Zagor degli anni '70 era un fumetto pensato per essere consumato da bambini e ragazzini, mentre oggi non credo che darei da leggere a mio figlio (di 10 anni) questa mini.
Però questa crudezza contribuisce di certo a fare avvampare la lettura, e carica di una grande epicità tutta la parte finale, da come Zagor compare al raduno, alla lotta con Oga-Ito, fino alla iconicissima vignetta finale, che chiude maestosamente tutta la sequenza. Se fosse stato un film, su quella chiosa, magari con una adeguata musica di sottofondo, mi sarebbero partiti applausi a scena aperta.

Alla bellezza di questo numero contribuiscono i disegni ma forse ancor di più i colori, così caricati di rosso nella lotta al raduno, ma soprattutto usando una deliziosa tecnica "pastellata" nelle sequenze di ricordi, conferendo così una atmosfera che accompagna splendidamente il tono che la sceneggiatura sta fornendo (sublime la vignetta con Zagor di fronte all'aquila gigante).

In definitiva, una miniserie secondo me riuscitissima (sempre in ottica what if), che anche io vedrei molto bene se continuasse, riprendendo i primi numeri della serie, onestamente datati e spesso mediocri, per attualizzarli e riverniciarli di fresco.
Complimenti a tutti gli autori!
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[Kramer76]

l'eroe di darkwood
miniserie "zagor le origini" numero 6, testi burattini, disegni oskar, colori saponti, matera, coldagelli
ci sono difetti, il volto di zagor inespressivo, specie durante la prima apparizione, confronto impietoso con l'originale
zagor in cerca di una qualifica professionale, "giustiziere", "mediatore di pace", spiegazionismo politicamente corretto
quando si specifica che zagor fa quello che fa non per abbindolare gli indiani.... ma i disegni e i colori mi sono piaciuti
toccante la vicenda del "sandokan" reyes, brutale versione della pietà di michelangelo, omicidio-suicidio di madre e figlia
clima funereo spezzato dai rassicuranti sullivan (il grido "ajax" ideato da bonelli), il povero doney, si chiude un cerchio
con "mortimer ultimo atto", mentre appare assai sbrigativo il riferimento alla capanna nella palude, mah....
discreta copertina

voto 7-

[Spiritello senza scure]

Dei primi due albi letti finora salvo il primo. Il secondo è farraginoso e ridondante rispetto a quanto si sapeva di Fitzy, sebbene aggiunga qualche spiegazione riempitiva (il furto dall'avvocato, la zingara...), mentre il primo è ricco di pathos e si inserisce molto bene in Zagor racconta. Bene grafica e colori. Avanti tutta...
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«La maggior parte degli uomini trascorre la propria esistenza immersa nel fango. Alcuni lo fanno guardando le stelle»

« Se Karl Kraus avesse scritto Il Capitale, lo avrebbe fatto in tre righe »

« Nulla di veramente grande è mai stato fatto senza passione. »

« A chi vede sempre il bicchiere mezzo vuoto consiglio di travasare tutto in uno più piccolo e di non rompere i coglioni »

“Il sesso è una delle nove ragioni della reincarnazione. Le altre otto sono prive di importanza.”

[Angelo1961]

Letto gli ultimi 3 albi insieme... Bene. Una bella mini. L'unico difetto che contesto a Burattini è quello di aver cambiato alcune cose rispetto non solo, anzi, non tanto a Nolitta (e ci sta, per rendere plausibili alcune cosa), ma anche, soprattutto, rispetto a se stesso... Peraltro ha cambiato particolari inutili che nulla aggiungono o tolgono... Ma infastidiscono...
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DAL GIUGNO 1970 ININTERROTTAMENTE LETTORE DI ZAGOR!
Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa)

[Enzo]

Letto il numero 6 che dire bello, il primo e l'ultimo sono a mio parere i più belli della serie. Questo poi è scritto veramente bene, bravo Moreno anche se continua a non farmi impazzire questa cosa d dover per forzai spiegare sempre tutto.
Giudizio che rimane comunque positivo.
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Enzo.

Carissimo Sergio, un grazie infinito per tutti i sogni che mi hai regalato.

Sergio Bonelli Editore Forever

[Akkron96]

Questo ultimo numero conferma il mio giudizio positivo sull'iniziativa: i numeri che mi sono piaciuti di meno sono il 2 e il 3, ma in generale è esaltante vedere Zagor che assume una nuova forma senza perdere i propri tratti essenziali, e pensare che in questo modo nuovi lettori possano entrare nella magia di Darkwood.
I colori in questo numero sono ancora più importanti e suggestivi, come alcune tavole di Oskar che regalano emozioni pure e semplici: la visione dell'uccello tuono, il suicidio di Reyes (considerando la poca presenza del personaggio, Burattini è riuscito a imprimergli la giusta carica emotiva), l'apparizione di Patrick al consiglio dei Sakem e l'ultima pagina, che trasuda epicità e riaccende nella memoria del lettore zagoriano tutta l'epopea del personaggio.
Questo numero è forse il più cruento e sfrutta a pieno le possibilità offerte da una miniserie parallela alla testata principale, anche se pure io ho trovato un paio di passaggi forzati: la postilla sulle buone intenzioni di Zagor, esplicitata in maniera poco realistica da Sullivan, e il racconto della sorte di Reyes (Pat ne parla a Sullivan quando poche pagine prima diceva di non volerci più pensare!).

Spero che questo stile venga portato avanti in nuove iniziative, anche solo per la diversa cifra visiva che arricchisce di molto l'azione e la suggestione.
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LETTURA IN CORSO

- Serie regolare fino a 524 (Zagor contro Mortimer) da 654 a 670 (I sette vikinghi)
- Speciali fino al 23 (La danza degli spiriti)
- Maxi fino al 10 + 31, 35, 37, 38, 39, 40 e 41
- Almanacchi fino al 10 (Uomini nella tempesta)
- Color fino al 2 + 11, 12

COMPLETATI

- Le Origini
- Darkwood Novels
- Strisce (collane Darkwood e Scure)
- Giganti

[Zagrosky]

Ultimo numero, ottima la sceneggiatura (facile farlo partendo da Nolitta ), ottimi i disegni!!!
Giudizio globale: gli albi in cui Moreno rimasterizzava Nolitta sono i migliori, gli altri potevo anche non leggerli.
Applauso invece ai disegnatori, pur se non tutti allo stesso livello.
Alla fine l'iniziativa è promossa, ma non sono d'accordo con Moreno che vuol (vorrebbe) proseguire con lo zagor senza Cico.
Sarei invece favorevole ad attualizzare le storie dei primi anni, diciamo le migliori di quel periodo tipo LA FORESTA DEGLI AGGUATI, L'ISOLA DELLA PAURA , I MERCANTI DI SCHIAVI, LA PREDA UMANA, SOLO CONTRO TUTTI , etc.
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Sacco di carbone, faccia di limone spremuto, muso di terracotta, figlio di centomila vermi....ipocriti dementi schiavi del politically correct , finitela di romperci i cogl....



Arbitra, avvocata, sindaca, ministra...

qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani! Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno!

Qui non si serve il piatto negro nazionale...


SE DO LA MANO A UN MILANISTA, POI MI LAVO...
SE DO LA MANO A UNO JUVENTINO, POI MI CONTO LE DITA...

[Angelo1961]

Diciamo che le parti mano riuscite sono quelli del mangiatore di uomini, della vita nel circo e della sacerdotessa delle aquile.
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DAL GIUGNO 1970 ININTERROTTAMENTE LETTORE DI ZAGOR!
Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa)

[Spiritello senza scure]

[Spiritello senza scure]

Completata la lettura. Bellissima e intensa "Furore" anche se la "trasformazione" operata su Kinsky in fanatico ottuso e settario non mi ha convinto e non mi è piaciuta. Questo è forse il "piccolo" stravolgimento più evidente operato da Burattini e si rende, ovviamente, necessario per attenuare/mitigare/giustificare la strage vendicativa operata da Zagor.
Male "La grotta sacra" perchè riprende tutta la paccottiglia della predestinazione, magia indiana, Atlantide, sorellanza dalla quale, purtroppo, non si può più prescindere perchè questo è lo Zagor di oggi.
Si chiude con l'ultimo albo che ci riporta nei binari classici di Nolitta con l'arrivo dei Sullivan, il costume, l'apparizione al raduno.
Serie che nel complesso mi è piaciuta e che ho apprezzato molto. Le deviazioni sono tutto sommato minime e ben gestite e qualche allungo di troppo (Firtzy,il blob, la grotta sacra) non hanno inficiato il piacere della lettura.
Come dice Zagrosky, sarebbe bello riprendere qualche avventura classicissima e riscriverla, non tanto per spiegare o tappare i buchi narrativi, ma proprio per il piacere di rivisitarla in chiave attuale. Penso a storie semplici ma intense come La preda umana, I vendicatori...
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«La maggior parte degli uomini trascorre la propria esistenza immersa nel fango. Alcuni lo fanno guardando le stelle»

« Se Karl Kraus avesse scritto Il Capitale, lo avrebbe fatto in tre righe »

« Nulla di veramente grande è mai stato fatto senza passione. »

« A chi vede sempre il bicchiere mezzo vuoto consiglio di travasare tutto in uno più piccolo e di non rompere i coglioni »

“Il sesso è una delle nove ragioni della reincarnazione. Le altre otto sono prive di importanza.”

[Angelo1961]

Rivedere la foresta degli agguati attualizzata sarebbe fantastico. Così come la prima avventura canadese di Tex!
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Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa)

[Kramer76]

[Walter Maddenbrook]