www.spiritoconlascure.it

[pbreeze]

Al solito, mi ritrovo perfettamente coi giudizi di doc lester

[Kramer76]

io no

[Angelo1961]

[Doc Lester 1975]

Mi sono divertito perché comunque l'impostazione a storie brevi rende piacevole la/e lettura/e, almeno non annoia come alcuni Maxi-mattoni...

Il 4 a Sacrificio umano mi sembra giusto: è senza dubbio una storia pessima anche per me, sotto tutti i punti di vista: soggetto, sceneggiatura, dialoghi, disegni, antagonista, il rapporto sessuale buttato là così... però 0 non si mette mai, secondo me
In fin dei conti è una storia breve e quindi lascia il tempo che trova, non incide sulla saga...
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Supercoppa, Milan-Inter 0-3
Campionato, Inter-Milan 1-0
Champions, Milan-Inter 0-2
Champions, Inter-Milan 1-0
Campionato, Inter-Milan 5-1

[Angelo1961]

[wakopa]

[Walter Maddenbrook]

Aspettavo con ansia questa seconda uscita dei racconti, dopo il botto del primo numero, ma tradisce in quella che era la sua qualità più lucente e che ne giustificava il senso: l’alternativa, la sperimentazione.
Le regole del gioco parevano essere: o si chiama un autore inedito a cimentarsi con lo Spirito con la scure, o si arruola un autore già presente ma con l’indicazione di lasciarsi andare ad osare ciò che sulla Zenith non può venire fatto.
E invece? Nel primo caso siamo numericamente scarsini dato che gli autori nuovi sono una minoranza, ma è soprattutto la seconda regola a venire disattesa.
La sperimentazione deve avvenire infatti su un piano in primis stilistico (che è tra l'altro l'effetto che si ritiene di ottenere implicitamente con l'arruolamento di uno autore nuovo e/o fuori dai canoni zagoriani), e non basta quindi affidarsi in toto al genere, che peraltro non è certo inconsueto su Zagor (anzi, per taluni ha piena cittadinanza alla pari con l'avventuroso, e purtroppo certe tendenze recenti paiono confermarlo) e che in ogni caso finisce per creare solo un effetto ripetizione, che disinnesca da sé la novità portata dalla presunta sperimentazione.
L'anno scorso la Contu scrisse una storia molto sentimentale e poco zagoriana, ed è stata bellissima, ma proprio perché era una. Se fosse uscito un intero Maxi di storie "rosa" avrebbe vanificato l'effetto.
Ma i testi sono ancora il meno, perché con l'idea horror/Poe ci si è almeno provato.
La cosa più grave la rilevo invece sul versante grafico. Qua le regole del gioco sono state bellamente ignorate. A parte Troiano, che ha un tratto così "altro" di suo e lo strepitoso Bisi che ha in effetti rimescolato il layout (bravo!), gli altri si sono comportati esattamente come fossero sulla Zenith o altro.
Non ci siamo.
E non sto parlando di resa, eh. Che per me Mangiantini è stato ottimo e Barison migliorato senza quei neracci caricati. Sto parlando del senso di questa pubblicazione.
Per esempio, proprio Mangiantini l'anno scorso usò una particolare mezzatinta molto efficace, mentre quest'anno niente.
Eh no, mi dispiace ma non era questo il patto.

Poi c'è la qualità delle storie, che è abbastanza scarsa.
Prima di tutto, l’idea di renderli simili agli short di Poe non riesce, perché quelli godevano ognuno del fascino della novità: il non conoscere i personaggi, lo stuzzichìo del capire la situazione, il fatto che poteva succedere di tutto, compresa la morte del protagonista.
Qua invece ogni racconto è costretto allo schema: introduzione del mistero ==> comparsa di Zagor ==> lotta ==> inevitabile vittoria di Zagor, e così la cosa non funziona più.
E poi vabbè, la prosa di Poe, che insomma è un po' diversa. Anche facendo la dovuta tara tra i due generi letterari, si confronti quella de "La morte rossa", che pure ha una trama esile, con l'epigona contenuta in quest'albo e la differenza apparirà in tutto il suo imbarazzo.

Nel dettaglio, la migliore, di gran lunga, è quella di Barone: anch’essa è obbligata allo schema di cui sopra, ma si tenta – riuscendovi – di inserirvi comunque un approfondimento dei personaggi, e qualche dialogo intenso. Che è quello che si deve fare nella storia breve: non potendo allungarla, si cerchi almeno di inspessirla.
E’ la stessa logica usata nella parte introduttiva e di raccordo, che infatti è l’altra cosa migliore. Anche se non si può considerarla una vera storia, ma in queste poche pagine i personaggi sono vivi, i dialoghi non banali. Bravo anche Voltolini.
Distante ma passabile, quella di Cavalletto, bravo a creare un’atmosfera angosciante (complici i disegni) e una minaccia horror che nel momento in cui si rivela è veramente violenta e inquetante. Peccato per il finale banalotto anche se forse causato dalla brevità.
Parte bene quella di Paolucci, ma poi diventa confusionaria nel suo svelare il giallo e i relativi rapporti tra tutti i personaggi, impossibili da assorbire in quella manciata di pagine. Anche la componente horror risulta un po' troppo forzata.
Pessime le altre tre, costituite solo da cazzotti, mostri e passaggi narrativi faciloni. E’ di un irritante vedere Zagor usato solo per menare mazzate ad armadi, mostri di bitume e demoni vari... ARGH!
Sono sequenze noiosissime, senza alcun pathos, completamente irreali. Ma perché scrivono questa roba??? Mamma mia!
E sì che le prime due partono anche benino, ma poi si perdono in banalità, passaggi tirati via e soprattutto in una interpretazione/visione di Zagor che fa cadere le braccia. Avrei assai da dire su non poche scene di Barbieri (per non parlare di quel finale: "E anche questa minaccia è stata sventata... e quando ne arriverà un'altra io sarò qui ad affrontarla!". Papparapaaaa! Maddecheeeee!!! ), ma la mia particolare nota di demerito va a Testi, quintessenza di questa logica perché continua l’impostazione, che diede già nel suo Speciale, di uno Zagor supereroe che fa fuori a cazzotti e colpi di scure mostri di tre metri, demoni dell’oltretomba e robette del genere. Ma dove l'ha mai visto? Ma dove???
Anzi, peggio ancora: a vedere queste due storie pare quasi che per lui Zagor sia solo questo. E' questa la cosa più preoccupante di tutte.
No, qua urge massiccia (ri?)lettura di Nolitta, ma proprio dosi da cavallo. Sennò regà, davvero… lasciamo perdere.
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[Walter Maddenbrook]

Last but not least, un post a parte per "la cafonata".
Io davvero non so cosa gli ha preso a Burattini, vorrei che ci spiegasse perché ha scritto una roba del genere. Se dicesse: "Ma sì, ho scritto apposta coi piedi questa truzzata solo per esaltare il tratto di Troiano. Non volevate uno Zagor sperimentale?", non l'approverei ma me la farei ancora andare bene nell'ottica del tipo di Maxi.
Qualunque altra spiegazione davvero non la capirei.
Poi va bene la sperimentazione, ma il livello minimo di qualità è imprescindibile, mentre questa qua davvero totalizza ZERO nel mio "Grafico dell'Emerito Professor Prichard".
Si tratta infatti di una storia: 1) di soli cazzotti - 2) fantasy - 3) con un espediente magico da due soldi - 4) con uno Zagor col pilota automatico incapace di provare sbigottimento o meraviglia - 5) e che scopa (e non perché scopa ma per lo spreco di questo fatto in una storia del genere).
Davvero una delle peggiori cose mai lette su questa testata, ancora più grave data la qualità dello sceneggiatore. Pensare che è lo stesso che l'anno scorso ha scritto la sublime "Brezza di luna", è allucinante.
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[stimeex]

Lo ho preso da un paio di settimane ma non lo ho ancora nemmeno sfogliato.
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La vita è fatta di scelte. Di alcune ci pentiamo, di altre siamo fieri. Siamo quelli che decidiamo di essere.
Graham Brown.

[zagoriano]

Salve amici è il mio primo post dopo forse più di un anno e lo faccio per commentare questo Maxi. L'ho appena finito di leggere questi sono i miei voti. morte rossa storia 6 disegni 7 mi piacciono i disegni degli Esposito Bros almeno si avvicinano alla si avvicinano alla vera fisionomia di Zagor. Dal profondo della terra storia 6,5 disegni 4 per me su Zagor sono improponibili i disegni di piccatto. La bestia del passato storia 7 disegni 6,5 le radici del male storia 6 disegno 6,5 mangiantini e bisi li metto sullo stesso livello lo spirito della vendetta storia 6 disegni 5,5 non mi piace molto lo Zagor mascellone con viso squadrato di Barison. Sacrificio umano storia 7 burattini sempre una garanzia disegni 4 anche qui ancora più improponibili questi di Troiano per Zagor tutto questo naturalmente secondo il mio parere
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LA MIA VITA, QUESTA VITA, E' STATA BUIO E LUNA PIENA. OGNI TANTO DEI BASTARDI AD ABBAIARMI NELLA SCHIENA.

[stimeex]

Quaa e dico cosa penso sono tazzi amari!
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La vita è fatta di scelte. Di alcune ci pentiamo, di altre siamo fieri. Siamo quelli che decidiamo di essere.
Graham Brown.

[Zagrosky]

Volatili per diabetici!!!
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Sacco di carbone, faccia di limone spremuto, muso di terracotta, figlio di centomila vermi....ipocriti dementi schiavi del politically correct , finitela di romperci i cogl....



Arbitra, avvocata, sindaca, ministra...

qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani! Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno!

Qui non si serve il piatto negro nazionale...


SE DO LA MANO A UN MILANISTA, POI MI LAVO...
SE DO LA MANO A UNO JUVENTINO, POI MI CONTO LE DITA...

[Walter Maddenbrook]

[Andrea67]

Netto passo indietro rispeto al primo Maxi storie brevi. Questa volta si è puntato sull’horror e la scelta è stata, a mio parere, completamente errata. Probabilmente, questo genere ha bisogno di tempi più lunghi per poter dare al lettore quella suspence e quel pathos necessari per un coinvolgimento emotivo dello stesso.

Storia di raccordo: (Burattini/Voltolini)
Non una vera e propria storia com’era stato, invece, nel primo Maxi di questo genere, ma l’occasione per raccontare le avventure seguenti.
Positivo Voltolini.
Voto alla storia: s.v.
Voto ai disegni: 8

La morte rossa: (Testi/Esposito Bros.)
Lungi da me voler criticare l’autore, ma probabilmente e semplicemente non è adatto a Zagor. Forse ha scambiato la testata con un’altra, tipo quella di Dylan Dog, però penso che qualcuno dovrebbe dirglielo. Difficilmente ho letto qualcosa di più inadatto e, a questo punto, contrariamente a quanto avevo pensato dopo il suo esordio nello Speciale, spero che sia finita qui.
Gli Esposito non eccelsi come in altre occasioni, ma sempre, comunque, molto bravi.
Voto alla storia: 4
Voto ai disegni: 8

Dal profondo della terra: (Barbieri/Piccatto-Riccio)
Barbieri, per scrivere questa storia, deve essersi ispirato allo Zagor di Testi e non a quello di Nolitta o di Burattini. Un mostro patetico, giunto dal nulla e senza alcun pathos, una soluzione suggerita a Zagor dallo stesso mostro, che quindi si sarebbe autodistrutto ed un Cico inesistente.
Disegni meno terribili di quelli del famigerato 666, ma Zagor è sempre inguardabile.
Voto alla storia: 5,5
Voto ai disegni: 5

La bestia dal passato: (Barone/Bisi)
Più Darkwoodiana delle precedenti, quantomeno ci regala dei bei personaggi ed un discreto finale. Piacevoli anche i duelli tra Zagor e la belva.
Ottimo il solito Bisi.
Voto alla storia: 6,5
Voto ai disegni: 9

Le radici del male: (Cavaletto/Mangiantini)
Allo stesso livello della precedente, vede Zagor e Cico alle prese con un nemico alieno che viene sconfitto dallo Spirito con la scure grazie ad una geniale intuizione. Molto coinvolgenti le scene d’azione sotto la pioggia e al buio illustrate dal bravo Mangiantini.
Voto alla storia: 6,5
Voto ai disegni: 8,5

Lo spirito della vendetta: (Paolucci/Barison)
È Paolucci a scrivere la migliore del lotto, nella quale, nonostante l’esiguo numero di pagine, c’è spazio perfino per il colpo di scena finale. Ben caratterizzati anche i vari personaggi e stupenda la location, che meritava, probabilmente, avventura di ben altro respiro.
Barison migliore che in altre sue precedenti prove.
Voto alla storia: 7
Voto ai disegni: 7,5

Sacrificio umano: (Burattini/Troiano)
Onesto con pim pum pam con ciliegina sulla torta finale. Moreno, è chiaro, ha fatto di meglio, ma non griderei allo scandalo per questa mini storia. E neanche per i disegni che, nonostante non siano tra i migliori, sono comunque adatti alla trama.
Voto alla storia: 6,5
Voto ai disegni: 6,5

[Andrea67]

Netto passo indietro rispeto al primo Maxi storie brevi. Questa volta si è puntato sull’horror e la scelta è stata, a mio parere, completamente errata. Probabilmente, questo genere ha bisogno di tempi più lunghi per poter dare al lettore quella suspence e quel pathos necessari per un coinvolgimento emotivo dello stesso.

Storia di raccordo: (Burattini/Voltolini)
Non una vera e propria storia com’era stato, invece, nel primo Maxi di questo genere, ma l’occasione per raccontare le avventure seguenti.
Positivo Voltolini.
Voto alla storia: s.v.
Voto ai disegni: 8

La morte rossa: (Testi/Esposito Bros.)
Lungi da me voler criticare l’autore, ma probabilmente e semplicemente non è adatto a Zagor. Forse ha scambiato la testata con un’altra, tipo quella di Dylan Dog, però penso che qualcuno dovrebbe dirglielo. Difficilmente ho letto qualcosa di più inadatto e, a questo punto, contrariamente a quanto avevo pensato dopo il suo esordio nello Speciale, spero che sia finita qui.
Gli Esposito non eccelsi come in altre occasioni, ma sempre, comunque, molto bravi.
Voto alla storia: 4
Voto ai disegni: 8,5

Dal profondo della terra: (Barbieri/Piccatto-Riccio)
Barbieri, per scrivere questa storia, deve essersi ispirato allo Zagor di Testi e non a quello di Nolitta o di Burattini. Un mostro patetico, giunto dal nulla e senza alcun pathos, una soluzione suggerita a Zagor dallo stesso mostro, che quindi si sarebbe autodistrutto ed un Cico inesistente.
Disegni meno terribili di quelli del famigerato 666, ma Zagor è sempre inguardabile.
Voto alla storia: 5,5
Voto ai disegni: 5

La bestia dal passato: (Barone/Bisi)
Più Darkwoodiana delle precedenti, quantomeno ci regala dei bei personaggi ed un discreto finale. Piacevoli anche i duelli tra Zagor e la belva.
Voto alla storia: 6,5
Voto ai disegni: 9

Le radici del male: (Cavaletto/Mangiantini)
Allo stesso livello della precedente, vede Zagor e Cico alle prese con un nemico alieno che viene sconfitto dallo Spirito con la scure grazie ad una geniale intuizione. Molto coinvolgenti le scene d’azione sotto la pioggia e al buio illustrate dal bravo Mangiantini.
Voto alla storia: 6,5
Voto ai disegni: 8,5

Lo spirito della vendetta: (Paolucci/Barison)
È Paolucci a scrivere la migliore del lotto, nella quale, nonostante l’esiguo numero di pagine, c’è spazio perfino per il colpo di scena finale. Ben caratterizzati anche i vari personaggi e stupenda la location, che meritava, probabilmente, avventura di ben altro respiro.
Barison migliore che in altre sue precedenti prove.
Voto alla storia: 7,5
Voto ai disegni: 7,5

Sacrificio umano: (Burattini/Troiano)
Onesto con pim pum pam con ciliegina sulla torta finale. Moreno, è chiaro, ha fatto di meglio, ma non griderei allo scandalo per questa mini storia. E neanche per i disegni che, nonostante non siano tra i migliori, sono comunque adatti alla trama.
Voto alla storia: 6,5
Voto ai disegni: 6,5