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Autore Messaggio
simon
Iper Zagoriano
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Registrato: 09/05/04 13:01
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MessaggioInviato: Mer Apr 03, 2019 8:17 am    Oggetto: Rispondi citando

si, ma solo qu..eemdndhjrfhrkdkdf mpfff Silenced
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Kramer76
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MessaggioInviato: Mer Apr 03, 2019 11:16 am    Oggetto: Rispondi citando

aperto questo topic (di grande successo) a dicembre, siamo ancora a marzo e le storie rientranti nella "deriva" sono già 4

e aspettiamo la resa dei conti con il wendigo...
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Zagrosky
Trapper del forum


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Località: Avezzano

MessaggioInviato: Mer Apr 03, 2019 11:36 am    Oggetto: Rispondi citando

Se Moreno riesce nell'impresa di eliminare il Wendigo e di riportare Hellingen ad essere un semplice scienziato, e farlo in maniera congrua allo sviluppo delle storie passate, lo applaudirò!
_________________
Sacco di carbone, faccia di limone spremuto, muso di terracotta, figlio di centomila vermi....ipocriti dementi schiavi del politically correct , finitela di romperci i cogl....



Arbitra, avvocata, sindaca, ministra...

qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani! Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno!

Qui non si serve il piatto negro nazionale...


SE DO LA MANO A UN MILANISTA, POI MI LAVO...
SE DO LA MANO A UNO JUVENTINO, POI MI CONTO LE DITA...
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Angelo1961
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MessaggioInviato: Mer Apr 03, 2019 11:54 am    Oggetto: Rispondi citando

Soprattutto non sia uno scienziato paleonazista...
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DAL GIUGNO 1970 ININTERROTTAMENTE LETTORE DI ZAGOR!
Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa)
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Mer Apr 03, 2019 11:57 am    Oggetto: Rispondi citando

Spiritello senza scure ha scritto:
La tanto sbandierata commistione di generi che Nolitta ponderava, centellinava e rendeva avvincente, si è trasformata, negli anni, in un pretesto per costruire le trame più folli in un minestrone indistinto dove la miscellanea di generi (qualcuno più di altri) è diventata la regola piuttosto che la felice eccezione. Sceneggiatori da w.e. con i soggetti più bislacchi e assurdi trovano troppo spesso spazio in Zagor " perché tanto Zagor nasce come fumetto di pura avventura indistinto e non inquadrabile". Bene, se questo è il risultato mi domando se non era meglio blindarlo un pochettino, dargli una connotazione più marcata ed evitare in questo modo certe derive imbarazzanti. In fin dei conti, Tex che, al contrario, è blindatissimo, se la cava da sempre egregiamente senza trappers spaziali, wendighi, mastrolindi, ultramondi e supermercati Carrefour.

Condivido tutto, però secondo me il problema non è tanto derivato dalle regole di blindatura, quanto proprio dalla qualità dello sceneggiatore, e/o dalla sua voglia di applicarsi molto a non oltrepassare quel confine che fa scollinare nel trash.
Le storie magico-fantastiche-ecc. sono materiale molto molto delicato da maneggiare, proprio per questa loro caratteristica intrinseca dell'aver bisogno di una dose supplementare di sospensione di incredulità.
Ma anche questa non è un patto che si contrae gratuitamente col lettore: io sono disposto a concederti un credito di accettazione ma tu mi devi stimolare a farlo, costruendo delle premesse credibili, uno svolgimento robusto, e sopratutto - perché questa è la regola del fantastico su Zagor - il soprannaturale deve essere portato come improvviso contrasto ad una situazione sostanzialmente realistica, e questo deve creare stupore e pathos sia nel lettore che nei protagonisti.

Se non si fa questo, se non si sta attenti in ogni vignetta a questo, il rischio di sbracamento è dietro ogni angolo. Per questo parlo di attenzione, ma direi tensione, da parte dello sceneggiatore a mantenersi su quella linea.
Invece, al contrario, proprio questo tipo di tematica diventa per paradosso un "tana libera tutti". Lo sceneggiatore si sente autorizzato a scrivere le cose più assurde e incoerenti, a bypassare buchi e impasse con risoluzioni magiche alla carta, perché "tanto è Zagor che già è aperto alle contaminazioni e blablabla, e in più sono pure nel genere magico ('na pacchia)".
Questa logica, mi dispiace, ma è INTOLLERABILE.
Poi certo, bisogna anche essere capaci di farlo, ma questo è un problema che non mi pongo in quanto voglio dare per scontato che chiunque arrivi a scrivere Zagor lo sia.
Ci sono quelli portati naturalmente, come Nolitta, a cui verrà più facile. Ma anche Boselli lo era, e infatti mi ha colpito il tuo riferimento proprio al Maitre Carrefour: ai tempi, tutto questo soprannaturale che pure era presente, non mi dava alcun fastidio, anzi me lo godevo pure. Perché appunto lo sceneggiatore riusciva a meritarsi la mia sospensione di incredulità, credo più per istinto che per tensione.

Ma per chi non ce l'ha per istinto, è fondamentale sforzarsi molto.
Oppure - semplicemente - non farlo.
Infatti il guaio è tutto qua: essendo il fantastico ad alto rischio di trash, io mi chiedo: ma perché lo fai? (cit. Masini)

Ora, se ci fosse una incredibile richiesta da parte dei lettori di questo filone, capirei. Ma invece è il contrario. E gli sceneggiatori lo sanno pure! Burattini dice che non fa tornare il suo alieno a causa della massa dei "odiatori viscerali" della tematica. Perniola scrive a proposito del suo Speciale: "Dal primo momento in cui ho iniziato a scrivere questa storia, sapevo che sarebbe stata massacrata dai puristi per la presenza di elementi fantastici".
E allora, se lo sapete, non scrivetele, no?
Se i lettori fanno capire che non le gradiscono (basta farsi un giro su questo forum e sull'altro, così come sulla pagina Facebook), ma perché cavolo le scrivete?
Perché non andare più sul genere realistico-avventuroso (che NON significa "trafficanti di whisky", basta con 'sta scusa!), che è più apprezzato e meno rischioso?
Certo, anche qua può capitare di scrivere qualcosa di brutto, ma al limite sarà una storia noiosa, non TRASH come nell'altro caso.
Ma uno mi può rispondere: "Eh, ma c'avevo un'idea grandiosa e allora..."
Ma purtroppo non mi pare proprio che la situazione sia questa, vista la resa della maggior parte di questo tipo di storia.

Quindi, ribadisco: più che la blindatura a livello di impostazione fondativa della collana, servirebbe una maggiore attenzione (si può pure chiamare blindatura a valle, se vuoi) da parte del curatore a NON RICHIEDERE agli sceneggiatori questo tipo di storia, e se gliela presentano, VAGLIARLA con una attenzione due volte superiore in fase di sceneggiatura, onde evitare facilonerie e trashume vario. Cosa che dovrebbe avvenire sempre, ma nel genere fantastico molto di più.
Regola base, poi: mai e poi mai, in nessun caso, accettare questo tipo di soggetto da parte di un esordiente, in cui il rischio di deriva è per sua natura maggiore (e abbiamo visto i vari Testi, Eccher & Co.). Accettarli solo da autori navigati, in grado di usare il mestiere per ovviare ai rischi, e bisognosi di minor cura.
Basterebbe che Burattini facesse questo e avremmo da un lato meno storie di questo genere (già ottimo di suo) e dall'altro comunque meno scadenti.
Ma so ovviamente che è utopia.
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"


Ultima modifica di Walter Maddenbrook il Gio Apr 04, 2019 2:33 am, modificato 1 volta in totale
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Kramer76
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MessaggioInviato: Mer Apr 03, 2019 1:21 pm    Oggetto: Rispondi citando

effetivamente si sta creando un altro sotto-genere zagoriano, quello della "polverina" Shocked

lo speciale di eccher
lo speciale di perniola
lacrime nere
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Spiritello senza scure
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MessaggioInviato: Gio Apr 04, 2019 9:47 am    Oggetto: Rispondi citando

@Walter Maddenbrook

Sì, intendevo non una blindatura "originaria" sulla collana, ormai impossibile e priva di senso per ovvie ragioni, ma una blindatura delle regole da rispettare prima di avviarsi nei paludosi territori del fantastico. Come giustamente osservi, non si può mandare allo sbaraglio un esordiente in questo campo, dove gli stessi veterani (e che veterani: Boselli in Ombre su Darkwood docet) sono rovinati clamorosamente. A tal proposito , come suggeriva bene Andrea 67, andrebbe fatto un esame di ammissione in "zagorologia nolittiana" ai nuovi aspiranti sceneggiatori. Laughing Laughing
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jupiter973
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MessaggioInviato: Ven Apr 05, 2019 2:02 am    Oggetto: Rispondi citando

Angelo1961 ha scritto:
Soprattutto non sia uno scienziato paleonazista...


La scrive Burattini quindi ovvio che si Think

L'obiettivo di Helly (fra le altre cose) ora è anche una EPURAZIONE totale delle razze inferiori.
_________________
bordenchase ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Quando ho visto comparire l'ennesimo bimbominkia boselliano (questa volta cioccolatino) ho ritrovato l'entusiasmo dei giorni migliori

Questa faccenda del bimbominkia mi fa incacchiare più di quanto immaginiate. Il prossimo che lo dice lo vengo a prendere a casa!


Zeb Dowler ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Rauch non fare il timido sappiamo che hai rispolverato Stiletto dal suo oblio cheers

E' talmente nell'oblio, che ho dovuto ricercarlo sugli Index, per vedere di chi parlavi... Laughing

cama69 ha scritto:
L'utilizzo del nome Jupiter per il capo discepolo di Hellingen vale il costo di tutti e tre gli albi della storia
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Ivan
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MessaggioInviato: Dom Apr 07, 2019 3:01 pm    Oggetto: Rispondi citando

Walter Maddenbrook ha scritto:
Le storie magico-fantastiche-ecc sono materiale molto molto delicato da maneggiare, proprio per questa loro caratteristica intrinseca dell'aver bisogno di una dose supplementare di sospensione di incredulità. Ma anche questa non è un patto che si contrae gratuitamente col lettore: io sono disposto a concederti un credito di accettazione ma tu mi devi stimolare a farlo, costruendo delle premesse credibili, uno svolgimento robusto, e sopratutto - perché questa è la regola del fantastico su Zagor - il soprannaturale deve essere portato come improvviso contrasto ad una situazione sostanzialmente realistica, e questo deve creare stupore e pathos sia nel lettore che nei protagonisti.

Questa la straquoto. Applause

Sul topic di VAMPYR avevo appunto evidenziato una regola d'oro della costruzione drammaturgica: un elemento sovrannaturale fa effetto SOLO se è contornato da elementi assolutamente realistici (e quindi spicca proprio per questo contrasto di valori); se invece è circondato da una miriade di ALTRI elementi sovrannaturali, il suo effetto drammatico si appiattisce per mancanza di un climax che lo faccia differenziare dal resto del contesto.
In quell'occasione Boselli ha decisamente esagerato (la storia è tutta una sfilata di licantropi, fantasmi, pentacoli, riti magici, vampiri a centinaia...ARGH!), col risultato che ciascun elemento fantastico non provoca nessun effetto, dato che ne compare uno ad ogni pagina (creando così la tipica "normalità dell'anormalità").

E ultimamente su Zagor sta accadendo la stessa cosa, con un'inflazione di storie a sfondo fantastico (frequenza 2 su 3, manco fossimo su Dylan Dog!) Shocked
Nolitta, invece, era molto più sensibile alla DOSE di Fantastico da immettere nella collana: sia nella frequenza generale, sia all'interno delle singole storie (infatti a Nolitta bastava UN singolo elemento fantastico per imbastirgli sopra una storia coi controcazzi; si pensi a TIGRE o a IL VENDICATORE ALATO).

Quindi..."MaAncheNolitta scriveva storie a sfondo fantastico" un par de cefali! Shame on you Possibile che gli amministratori della collana ci considerino così sempliciotti da rifilarci queste scuse puerili che non hanno NESSUNA pertinenza col nocciolo delle nostre rimostranze? (E poi si sorprendono se un lettore diventa un BiDe'...) Brick wall


Walter Maddenbrook ha scritto:
Regola base: mai e poi mai, in nessun caso, accettare questo tipo di soggetto [Fantastico] da parte di un esordiente, in cui il rischio di deriva è per sua natura maggiore (e abbiamo visto i vari Testi, Eccher & Co.). Accettarli solo da autori navigati, in grado di usare il mestiere per ovviare ai rischi.

Ecco, su questo invece dissento in linea di massima.

Nulla esclude che un "esordiente" (esordiente per Zagor, non necessariamente per il mondo del Fumetto) possa realizzare una storia di genere Fantastico come & meglio di un autore in pianta stabile.
Probabilmente la tua (drastica) proposta di veto è dettata dal trend attuale, in cui quasi tutti gli esordienti che affrontano il genere Fantastico falliscono in modo più o meno clamoroso.

In più c'è anche il mito (falso, secondo me) che un neo-autore abbia bisogno di un certo periodo di "rodaggio" per prendere le misure al personaggio. Non è così. O almeno non dovrebbe esserlo.
Un aspirante scrittore dovrebbe già avere le idee molto ben chiare sia sul personaggio che sullo stile da adottare, e debuttare con un botto strepitoso che dimostri SUBITO quello che vale. Questo è il minimo che si richiede ad un autore professionista.
Viceversa, dovremmo ammettere che la maggior parte delle nuove leve NON siano dei veri e propri Sceneggiatori, bensì degli scrittori improvvisati che sono stati assunti solo per il fatto di aver presentato un soggettino interessante. Questa ipotesi spiegherebbe il perché ultimamente c'è una invasione di nuovi autori che presentano storie con trame potenzialmente valide ma risolte poi in maniera sciatta. Sad

E qui si ripresenta la grossa lacuna del metodo con cui la SBE valuta le proposte di collaborazione. Infatti dal semplice esame di un soggetto non è assolutamente possibile rilevare il grado di professionalità di un aspirante autore – né tantomeno la gradevolezza o meno del suo stile di scrittura.

In sintesi: per me, ad un neo-autore può benissimo essere lasciata libera scelta del genere a cui approcciarsi. Alla SBE di pretesti per respingere i "novelli Nolitta" ne hanno anche troppi; ci mancherebbe che si appigliassero pure al fatto di aver scelto un genere "vietato" agli esordienti. Pray
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Doc Lester 1975
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MessaggioInviato: Dom Apr 07, 2019 3:52 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:
Nolitta, invece, era molto più sensibile alla DOSE di Fantastico da immettere nella collana: sia nella frequenza generale, sia all'interno delle singole storie (infatti a Nolitta bastava UN singolo elemento fantastico per imbastirgli sopra una storia coi controcazzi; si pensi a TIGRE o a IL VENDICATORE ALATO).


Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause
Questo è esattamente quello che continuo a dire da 2-3 anni a questa parte.
Queste righe dovrebbero attaccarle sulla portone d'ingresso della SBE, perché si tratta dell'argomento su cui sta o cade tutto lo spirito originario dell'elemento fantastico zagoriano.
Vorrei aggiungere che il tanto vituperato Zamberletti è l'unico autore di questi ultimissimi anni che ha cercato di attenersi a questo spirito nell'unica (buona) storia del versante fantastico che ha scritto, Il segreto dei druidi.
_________________
Supercoppa, Milan-Inter 0-3
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Champions, Milan-Inter 0-2
Champions, Inter-Milan 1-0
Campionato, Inter-Milan 5-1

Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.
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cama69
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MessaggioInviato: Dom Apr 07, 2019 5:13 pm    Oggetto: Rispondi citando

Per Ivan, Doc e altri amici del forum.
Io generalmente evito di aggiungermi ai vostri suggerimenti a Burattini e agli autori Zagoriani su come scriveva Nolitta non perchè non sia d'accordo nel merito, ma bensì perchè ritengo che il problema stà da un'altra parte.
Vi faccio una domanda, ma voi realmente pensate che Burattini, Boselli o Rauch non conoscono per filo e per segno come Nolitta strutturava le storie, come le costruiva e il suo modo di gestire i personaggi nonchè tutte le sue storie Zagoriane? io non lo credo proprio.
In particolare tra tutti gli autori, Burattini è stato un Nolittiano di ferro anzi di acciaio più di tutti noi messi insieme fin dalla sua giovinezza. Vorrei ricordare che da ragazzo parlava al telefono con Nolitta discutendo di Zagor senza averlo mai conosciuto di persona, Sergio Bonelli era rimasto colpito dalle lettere che gli mandava questo ragazzo e pensò di confrontarsi con lui contattandolo per telefono. In seguito ha intervistato Nolitta come fanzinaro e ha scritto articoli su di lui, poi è stato assunto e addestrato dalla SBE, infine ha lavorato per anni e anni a pochi metri di distanza da Nolitta che è stato sempre il suo idolo e maestro, confrontandosi con lui chissà quante volte sulle storie.

Detto ciò, non metto in dubbio che ci sono differenze nel modo di scrivere le storie fantastiche/horror tra Burattini e Nolitta ma mi lasciano perplessi questi continui suggerimenti a Burattini su come articolava le storie Nolitta e il suo spirito di scrittura, quando poi lui stesso diceva più o meno le cose che scrivete voi, quarant'anni fa, basta andarsi a rileggere i suoi articoli e ne conosco più di uno. Se Burattini non scrive come Nolitta ci possono essere tanti motivi, tra cui anche quello che non è in grado di farlo o non più......, ma sicuramente tra questi non c'è quello che ignora come scriveva Nolitta.
Mi sa che questi continui suggerimenti di come scriveva Nolitta invitandolo ad attaccarli sul portone di ingresso della SBE o negli uffici o di scolpirli nella mente sono abbastanza superflui perchè li conosce meglio di tutti noi messi insieme, anzi conosce anche aspetti particolari e tecnici su come scriveva Nolitta che noi sicuramente ignoriamo.
_________________
Burattini ha scritto:
Zagor è una persona intelligente e curiosa, quindi impara da tutti, continua ad apprendere continuamente, tutto lo arricchisce. Così come prendiamo esempio da lui per il coraggio o l’umanità, mi parrebbe giusto farlo anche per l’atteggiamento positivo verso l’apprendimento di cose nuove.
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rapallo1968
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MessaggioInviato: Lun Apr 08, 2019 2:05 am    Oggetto: Rispondi citando

Ci sono anche molti che apprezzano le storie del filone fantascienza horror come me che gradiscono l' andamento editoriale di Zagor degli ultimi anni ma siccome i detrattori 😁 sono più rumorosi e ripetitivi danno l' impressione che quelli che leggono Zagor ( 30.000 lettori) siano delusi dalle storie, quando invece gli scontenti sul web sono i soliti noti mentre la maggioranza silenziosa gradisce imo Angel
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Wolfenstein1976
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MessaggioInviato: Lun Apr 08, 2019 9:14 am    Oggetto: Rispondi citando

rapallo1968 ha scritto:
Ci sono anche molti che apprezzano le storie del filone fantascienza horror come me che gradiscono l' andamento editoriale di Zagor degli ultimi anni ma siccome i detrattori 😁 sono più rumorosi e ripetitivi danno l' impressione che quelli che leggono Zagor ( 30.000 lettori) siano delusi dalle storie, quando invece gli scontenti sul web sono i soliti noti mentre la maggioranza silenziosa gradisce imo Angel


Si dice che i lettori siano piu vicini ai 40000 che ai 30000,inoltre Classic Zagor sta portando nuovi lettori,molti giovani anche.Poi leggo commenti dove si dice che Burattini dovrebbe andare in pensione, e mi viene da ridere Laughing Laughing Laughing Laughing
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Mirko
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Mer Apr 10, 2019 3:00 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:
Sul topic di VAMPYR avevo appunto evidenziato una regola d'oro della costruzione drammaturgica (...)
In quell'occasione Boselli ha decisamente esagerato (la storia è tutta una sfilata di licantropi, fantasmi, pentacoli, riti magici, vampiri a centinaia...ARGH!), col risultato che ciascun elemento fantastico non provoca nessun effetto, dato che ne compare uno ad ogni pagina (creando così la tipica "normalità dell'anormalità").

Esatto. Ma è lo stesso limite che ho rilevato nella comunque buona storia di Rauch. Già la presenza di DUE vampiri "principali" come Rakosi e Ylenia toglieva un po' di ruolo ad entrambi (anche se poi alla fine Rakosi era un bluff, ma durante la storia non lo si sa), ma in più si assiste alla presenza di un quantitativo di vampiri sparsi nelle pagine, fino ad arrivare all'esercito degli ussari vampirizzato! Ora, quando hai un esercito contro, che si tratti di normali umani o di vampiri poco cambia, per cui mi parve uno spreco di tematica.
Detto che capisco che non si può sempre raccontare la stessa storia e ci sta variare, l'effetto diventa però quello di portare a quella che giustamente chiami "normalità dell'anormalità", e di conseguenza depotenziare quasi completamente il fascino pauroso e il pathos che la figura del vampiro, come contrasto alla normalità, richiama.

Ivan ha scritto:
Probabilmente la tua (drastica) proposta di veto è dettata dal trend attuale, in cui quasi tutti gli esordienti che affrontano il genere Fantastico falliscono in modo più o meno clamoroso.

E' esattamente così. E' una regola che non avrei posto qualche anno fa, ma ora visti gli scempi recenti, credo che si imponga.
Perché poi non falliscono solo gli esordienti, eh. Abbiamo assistito a diversi scivoloni anche da parte dei veterani, poi rimessi in piedi grazie al mestiere (che appunto gli esordienti non hanno, per questo a loro lo vieterei).
Guarda, 25 anni fa proposi un po' di soggetti (tutti bocciati) dei quali il migliore, che Moreno giudicò pubblicabile ma purtroppo non così Boselli (ammesso che lo abbia mai letto), verteva su alcuni elementi magici. Era comunque magia indiana, sulla leggenda Lakota della Donna del bisonte bianco, mischiato ad altri elementi come il culto totemico, I pilastri della Terra e un paio di teorie mysteriane. Mi piaceva tantissimo, ero molto esaltato dalle trovate che avevo avuto e fantasticavo su come avrei fatto la sceneggiatura. Bene, oggi non lo proporrei più. Essendomi sorbito l'ondata recente di magie, l'idea di contribuire a mia volta, sia pure con un soggetto che ritengo anche valido, a questa deriva di Zagor, mi fa sentire male.
E poi vedi, all'epoca avevo 25 anni e il fantastico mi dava il senso di "pensare in grande". Immaginare questi scontri mostruosi, queste cose così "forti" era proprio un pensare: "Dai, comincerei col botto". Oggi invece penso che ci vuole molta ma molta più abilità narrativa ad affascinare col realismo, col quotidiano. E qua torniamo sempre a Nolitta, alla sua maestria.
Se io oggi fossi un esordiente o simil tale sai cosa vorrei proporre? Una storia sui trafficanti di whisky. Proprio così. Vorrei scrivere un capolavoro sui trafficanti di whisky, se ne fossi capace, per dimostrare come il genere non conta nulla, e poco pure il soggetto.
A saperla raccontare, dentro ci starebbero drammi umani fortissimi, l'abbruttimento di chi diventa schiavo dell'alcool, magari raccontato in parallelo focalizzandosi su un bianco e un indiano, la loro progressiva perdita della dignità, e poi il riscatto finale. Forse a prezzo della vita.
Ma certo, capisco che presentarlo in soggetto possa attirare poco, a differenza di scontri magici tra mostri. E qua torniamo al sistema di selezione soggetti ecc. ecc.

Ivan ha scritto:
In più c'è anche il mito (falso, secondo me) che un neo-autore abbia bisogno di un certo periodo di "rodaggio" per prendere le misure al personaggio. Non è così. O almeno non dovrebbe esserlo.
Un aspirante scrittore dovrebbe già avere le idee molto ben chiare sia sul personaggio che sullo stile da adottare, e debuttare con un botto strepitoso che dimostri SUBITO quello che vale.

Sono d'accordo a livello di soggetto, non sul piano della sceneggiatura. Qua ci sta un periodo di rodaggio per forza di cose. Anche lo stesso Nolitta, se ti prendi i primi 20 numeri di Zagor sono un bel po' diversi da quelli di 4-5 anni dopo.
A me infatti lasciano basiti proprio i soggetti di taluni esordienti. Proprio se il metodo di selezione non può valutare la sceneggiatura ma solo il soggetto, allora almeno questo deve essere una bomba, no? Poi magari lo sceneggia male perché deve rodarsi, ma le idee devono essere stellari! E invece? Boh.

Però se come dice Moreno, la maggior parte degli esordienti gli presenta solo soggetti fantasy, con mostri e draghi e chierichi, che lui boccia a nastro, forse alla fine questi qua che escono sono i meno peggio che si trova per le mani.
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Ivan
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MessaggioInviato: Sab Apr 13, 2019 5:23 pm    Oggetto: Rispondi citando

cama69 ha scritto:
Vi faccio una domanda, ma voi realmente pensate che Burattini, Boselli o Rauch non conoscono per filo e per segno come Nolitta strutturava le storie, come le costruiva e il suo modo di gestire i personaggi nonchè tutte le sue storie Zagoriane? io non lo credo proprio. [...]Se Burattini non scrive come Nolitta ci possono essere tanti motivi, tra cui anche quello che non è in grado di farlo o non più, ma sicuramente tra questi non c'è quello che ignora come scriveva Nolitta. Mi sa che questi continui suggerimenti di come scriveva Nolitta sono abbastanza superflui...

Tutto più o meno corretto, Carmine...Però il punto fondamentale è un altro, leggermente diverso da quello che sottoponi.

Vedi, qui il punto non è se gli autori "conoscono" il modo in cui scriveva Nolitta (per tanto così, quello lo "conosco" anch'io, e anche tu, e qualsiasi lettore della vecchia guardia; se preso di per sé questo fatto non significa nulla);
si tratta di come vorremmo noi lettori che venissero scritte le storie del filone fantastico – e del non volerlo/saperlo riprodurre da parte dell'attuale gestione.
E non lo vogliono riprodurre nonostante che quasi tutti i lettori gli facciano notare che NON gradiscono il modo bimbominkiesco con cui viene trattato il Fantastico su Zagor.

Ma tutti questi sforzi sono, come dici, "superflui": Burattini scansa di pacca le nostre rimostranze e va avanti testardo come un mulo con la SUA idea del Fantastico su Zagor. E così ci dobbiamo sorbire (e pagare) gioielli come NON UMANI, LA MINACCIA DEI MORB, IL LIBRO DELLE OMBRE & C. Ed essere apostrofati come "biliosi detrattori" (ehi, Moreno...Diamoci una calmatina, eh?) se osiamo dire che preferiremmo che quel filone fosse trattato come faceva Nolitta ai suoi tempi. Brick wall

Ma poi, tagliamo corto: cosa gli si sta chiedendo di così irragionevole? Solo di trattare le storie del filone fantastico in un altro modo. Alla maggioranza dei lettori non piace che vengano risolte a quella maniera per bimbiminkia sottoculturati. E gli suggeriscono pure COME le preferirebbero. Quindi dove sta il problema? Think


Walter Maddenbrook ha scritto:
...Sono d'accordo a livello di soggetto, non sul piano della sceneggiatura. Qua ci sta un periodo di rodaggio per forza di cose. Anche lo stesso Nolitta, se ti prendi i primi 20 numeri di Zagor sono un bel po' diversi da quelli di 4-5 anni dopo.

Eh, ma Nolitta non fa testo in tal senso. Very Happy

Primo, era il figlio del capo e quindi ha potuto usufruire di corsie preferenziali assolutamente negate a qualunque altro esordiente (il fatto che poi Nolitta si sia dimostrato anche uno scrittore eccezionale, è un discorso separato dalle circostanze lavorative con cui ha iniziato la sua carriera).

Secondo, oggigiorno le case editrici non sono "botteghe" in cui ci si possa permettere il lusso di svezzare gli apprendisti promettenti. Quello che sai fare me lo devi dimostrare SUBITO, al primo colpo. Se te lo giochi male, vuol dire che la tua preparazione professionale era un bluff.
Poi magari col tempo diventi un fenomeno, ma la "palestra" non la puoi fare direttamente sulle pagine di una testata, eh! (In giro ci sono sceneggiatori profesionisti, preparatissimi, che non ottengono nemmeno la chance di un test di prova...e noi ci mettiamo ad aspettare che un Testi o un Pelò prendano con calma le misure alla collana? Surreale, dai.) Shocked


Walter Maddenbrook ha scritto:
...Però se come dice Moreno, la maggior parte degli esordienti gli presenta solo soggetti fantasy, con mostri e draghi e chierichi, che lui boccia a nastro, forse alla fine questi qua che escono sono i meno peggio che si trova per le mani.

Impossibile, fidati.
C'è un'altra spiegazione, molto più verosimile e solare. La quale però riguarda pentoloni che non ho voglia di scoperchiare. Attiva i tuoi bei rotelloni analitici, Walter, e prova ad ipotizzarla (piccola imbeccata: quali aspetti implica il ruolo di un curautore unico?)
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