www.spiritoconlascure.it

[Doc Lester 1975]

[AAHHYAAAAK]

_________________
Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.

[cama69]

[giaguaro2]

[Mauro Tozzi]

In questa storia Elias ha di fatto un ruolo secondario, dato che compare solo all'inizio e nel finale, sia pure come deus ex machina.
_________________
Occhi di gatto, un altro colpo è stato fatto!

[Carlo_Monni]

I compiti di un curatore, dovunque e non solo alla SBE, sono molto chiari:

1) accettare o respingere i soggetti che gli vengono proposti.

2) supervisionare le sceneggiature richiedendo (imponendo sarebbe più corretto) tutti i cambiamenti necessari di ritmo e dialoghi oltre che, ovviamente correggendo eventuali errori di sintassi, grammatica o semplicemente di battitura come facevano i nostri insegnanti a scuiola.

3) proporre a chi ne ha il potere sia l'assunzione (termine improprio perché soggettisti e sceneggiatori sono liberi professionisti che vengono pagati di volta in volta per il loro lavoro e non impiegati della casa editrice) che l'allontanamento di autori ritenuti inadeguati.

4) supervisionare analogamente i disegnatori.

Ora io mi chiedo: cosa c'era in questo soggetto che avrebbe dovuto far sì che Burattini avrebbe dovuto respingerlo? C'erano tradimenti o travisamenti dei personaggi o della filosofia della serie? Così a occhio direi di no. Si tratta di un soggetto tipicamente western e allora? Non mi sembra un motivo sufficiente.
Passiamo alla sceneggiatura. Al netto degli inevitabili (e che noi non conosceremo mai) errori di battitura. Cosa c'era in questa sceneggiatura dal punto di vista puramente tecnico che non andava? Probabilmente Burattini avrà corretto qualche dialogo perché a suo parere Zagor o Cico avrebbero dovuto usare certe espressioni piuttosto che altre, tuttavia come ritmo e stile io troverei ben poco da osservare.
Alla fine si può rimproverare alla storia di non essere un capolavoro ma con questo criterio il 95% delle storie sarebbero bocciate.
Le si può rimproverare di essere una storia di ordinaria amministrazione ma, piaccia o non piaccia, le storie di ordinaria amministrazione ci sono e ci saranno sempre.
Le si può rimproverare di un uso poco incisivo di un personaggio come Elias e lì se fossi stato Burattini, che ne è il creatore, mi sarei un po' adombrato, ma sarebbe bastato per chiedere a Zamberletti di riscriverne le part? A mio modesto parere no perché tra i due personaggi la storia era evidentemente centrata su Rita ed era ovvio fin dal soggetto che Elias avrebbe avuto un ruolo secondario.
In sostanza, l'unico vero motivo che può offrire Zagrosky per dire che questa storia non doveva essere pubblicata, è che non è piaciuta a lui, ma poiché lui non è il Direttore Editoriale o l'Editore della SBE il suo parere al riguardo vale quanto il due di fiori quando la briscola è picche.
Parliamo ora del fatto che sia o meno una storia tappabuchi. Innanzitutto è di tutta evidenza che la decisione di inserirla nella serie a quel punto viene da lontano perché assieme a quella di Thunderman riempie esattamente quattro numeri, quindi la sua lunghezza e quella della precedente sono state programmate insieme.
Infine, piaccia o non piaccia a Zagrosky, le storie tappabuchi esisteranno sempre perché sceneggiatori e disegnatori sono esseri umani e per varie ragioni (tra cui ci sono anche infortuni e malattie) possono essere in ritardo sulle scadenze e non in grado di ripetarle. Poiché, come suol dirsi, lo spettacolo deve continuare e gli albi devono uscire regolarmente in edicola, viene utile avere una o più storie già pronte da parte per le emergenze, ecco uno dei motivi percui si prederiscono stori in multipli di albi..
D'altra parte, storie tappabuchi non è per niente sinonimo di storie brutte. Quella sui freaks di Burattini & Ferri che fu anticipata per supplire ai ritardi di Nuccio non lo era affatto, ad esempio.
Quanto a Mangiantini il maggior rimprovero che posso muovergli è che proprio non sa diseganre le donne sensuali come Laurenti.
_________________
Carlo

[Walter Maddenbrook]

[Andrea67]

Io, invece, sono d'accordo con Carlo Monni.

[Zagrosky]

Ed io, invece, concordo con Zagrosky!
_________________
Sacco di carbone, faccia di limone spremuto, muso di terracotta, figlio di centomila vermi....ipocriti dementi schiavi del politically correct , finitela di romperci i cogl....



Arbitra, avvocata, sindaca, ministra...

qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani! Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno!

Qui non si serve il piatto negro nazionale...


SE DO LA MANO A UN MILANISTA, POI MI LAVO...
SE DO LA MANO A UNO JUVENTINO, POI MI CONTO LE DITA...

[simon]

Monni dice cose giuste, ma in un punto a mio avviso è fuori strada.
Soggettisti e sceneggiatori sono, nella maggior parte dei casi, degli impiegati veri e propri!

La storia del buon Zamb (entrato a tutti gli effetti tra gli autori stabili della SBE) ne è la prova.
Un soggetto simile, presentato da un nuovo aspirante soggettista, sarebbe stato bocciato perchè troppo ordinario, mentre presentato da un "addetto ai lavori" è stato ritenuto valido e pubblicato.

"Le storie ordinarie sappiamo scrivercele da soli" è una frase che ho letto e sentito svariate volte. Nulla di male, beninteso, ma questo è uno di quei casi.


(Auff! Scrivere a quest'ora del mattino non giova alla chiarezza, spero di essermi spiegato )

[Walter Maddenbrook]

Dopo l'ottima storia di Blondie, confidavo che Zamberletti avesse svoltato, mentre invece qua ripropone tutti i suoi storici difetti, a partire dall'ingolfare di personaggi uno spazio di un solo albo e mezzo, finendo così con l'appiattire un po' tutti. Inoltre continua a riproporre lo stesso identico cliché ogni santissima volta, il western da paese, con un cattivo o comunque un personaggio caduto in disgrazia e in cerca di redenzione, ecc. ecc.
Ma forse, come dite voi, si tratta di un ripescaggio dal cassetto a mò di riempitivo, e allora forse non è corretto che io lo valuti in un percorso di crescita.

Continuo comunque a vedere come fumo negli occhi questa programmazione che obbliga ai ripescaggi per tappare i buchi (e non sto parlando di imprevisti come malattie, sto parlando di impostazione di fondo che inevitabilmente porta a queste zeppature)i: per come la vedo io le storie dovrebbero avere le pagine che servono, se una finisce a pag. 20 o 30 va bene così, e via sotto con la prossima. Questo permetterebbe di pubblicare solo il meglio, senza dover ricorrere a riempitivi che per definizione sono roba modesta, o di sforbiciare o allungare storie che sarebbero pure buone ma vengono compresse o annacquate da questa odiosa logica del dover chiudere le vicende a pag. 50 o 98. E se vale per la Zenith figuriamoci per le uscite extra che nascono con un numero predefinito di pagine.
Quando parliamo di sforbiciata alle uscite extra per aumentare la qualità, calcolate anche questo fattore.

Tornando alla storia, l'inizio non era neanche male, sembrava promettere qualcosa di intenso, ma in corso d'opera si trasforma nel solito scontro tra pistoleri buoni e cattivi: tutte sequenze che io sfoglio velocemente sbadigliando, tanto si sa come va a finire.
Non mancano le ormai purtroppo ricorrenti scene con azioni di Zagor davvero assurde (che fanno un po' tutti, eh, non solo Zamb) tipo quando entra nella baracca a pag. 39 lanciandosi contro la finestra. Per quale motivo decide di spaccare un vetro con le braccia rischiando di ferirsi, così da piombare sul pavimento in mezzo a decine di schegge di vetro (ma ve lo immaginate?) in modo da essere più facilmente impallinato dai cattivi, per poi contorcersi (ancora sulle schegge di vetro) e finalmente ucciderli? Perché lo fa, quando poteva avvicinarsi alla finestra e sparare loro tranquillamente da dietro il vetro?
Ma è semplice, perché Zagor è un eroe e non può sparare a nessuno senza prima avere almeno rischiato la sua vita inutilmente, così da strutturare la scena sul piano del "Eh, raga, dovevo difendermi".
Dai, su... io davvero invito gli sceneggiatori a smetterla con questa logica, in cui ogni volta che ha sotto tiro i cattivi, deve prima avvisarli, poi farsi sparare addosso e finalmente reagire. Siamo adulti e siamo in un fumetto in cui il protagonista ha accoppato più persone di un esercito di serial killer. Per favore, cerchiamo di stare un po' più sul realistico, che qua nessuno si scandalizza.

Sempre tra i difetti, non si capisce poi il senso del recupero di Rita ed Elias, ficcati qua a forza che più non si può. Va bene che ultimamente si sta cercando in ogni modo di dare il famoso senso di continuity, ma così si esagera, perché la loro presenza è davvero pretestuosa. Inoltre sono i protagonisti di un capolavoro assoluto, e sprecarli per questa storiucola infastidisce.
Ormai è un anno o più che è tutto un ritornare di personaggi già visti, spesso completamente inutili e/o usati molto sotto le loro potenzialità, che sta portando l'impostazione verso quella che è una precipuità Marvel, e non capisco come si possa sostenere che la cosa non è pianificata. O mica sarà possibile che a tutti gli sceneggiatori staranno proprio proprio venendo in testa in questo periodo storie che prevedono dei ritorni?
E poi oh, del resto, come si fa a non vedere la assoluta e fondamentale centralità della presenza di Rita ed Elias in questa storia, eh!

Per me i disegni di Mangiantini sono molto buoni, mi piace la sua precisione nei dettagli. Pollice verso invece per il viso di Zagor, davvero troppo altalenante, se non orrendamente mangheggiante come l'ultima vignetta di pag. 69, primo albo.
_________________
"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[AAHHYAAAAK]

Dissento su Zagor che spara dalla finestra i cattivi. Non è il Nostro, che dà sempre un'opportunità di redenzione/salvezza, fosse il contrario, non sarebbe il personaggio che conosciamo
_________________
Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.

[Doc Lester 1975]

Sulla gestione editoriale e il concetto di "storie-riempitivo", ringrazio tantissimo Carlo Monni per le precisazioni e sono totalmente d'accordo col suo punto di vista.
Sullo Zagor che spacca la finestra, secondo me ha ragione AAHHYAAAAK, senza dubbio.
Sullo "spreco" di Elias e Rita, è condivisibile quanto scrive Walter Maddenbrook. Di una storia-capolavoro (e La palude dei forzati lo è) forse sarebbe meglio non recuperare i personaggi (a meno di villain straordinari, punti fermi della saga, tipo Rakosi, e comunque si rischia, vedi Kandrax o Supermike)... Io credo che non avrei ripescato, per esempio, né Frida né Winter Snake (in quel modo, poi... rendendolo un comune e piatto amico indiano valoroso come ce ne sono altri 100).
Restano però una constatazione e un dubbio: si dice, giustamente, che questo di Zamb sia un soggetto visto e rivisto; quindi Elias (con i lupi) è in realtà la vera variabile della storia, altrimenti davvero "inutile" (se si vuole); inoltre un personaggio come Elias, se diventasse comprimario ricorrente, avrebbe potenzialità pazzesche. Allora, sfruttarlo per altri soggetti o lasciarlo protagonista di un unico capolavoro (nonostante questo breve ripescaggio)?
_________________
Simone C. - Io di calcio non capisco alcunché

Supercoppa, Milan-Inter 0-3
Campionato, Inter-Milan 1-0
Champions, Milan-Inter 0-2
Champions, Inter-Milan 1-0
Campionato, Inter-Milan 5-1
Campionato, Milan-Inter 1-2

[AAHHYAAAAK]

Sì potrebbe sfruttare, a patto di non farlo diventare un Avengers
_________________
Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.

[Walter Maddenbrook]