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[Walter Maddenbrook]

La sensazione è strana, perché mi sono reso conto che non ho mai letto un albo a striscia. Possiedo qualche albetto della Lampo, ma non l'ho mai "letto" davvero, solo sfogliato, dato che ovviamente le storie le so a memoria e se me le rileggo uso la Zenith.
Rilevo che è particolarmente scomodo, si regge male in mano nella modalità poltrona, ma immagino non fosse la posizione più in voga tra i ragazzini degli anni '60. Però per quanto mi riguarda, lode a GLB e alla sua creazione del formato cosidetto "gigante", che è il formato migliore del mondo, datosi che si legge splendidamente in poltrona, sdraiati a letto su un fianco, sulla schiena o sulla pancia, al mare, in treno, in piedi, "al mattino e a Verona", come i fichi di Guccini (ma questa è un'altra canzon, appunto).

A parte le mie difficoltà di comodo anziano, mi aggiungo ai plausi all'iniziativa. che testimonia una volta di più che la collana non è stantìa ma gode di un certo pacchetto di idee e iniziative.
La storia è difficile da analizzare a sé stante, in quanto a questo giro il contenuto è troppo vincolato al contenitore, e se ne mette chiaramente al servizio.
Forzando ugualmente una separazione, la storia è gradevole e direi che su un piano tecnico è stato molto bravo Burattini a calibrare perfettamente le varie linee narrative, dando il giusto spazio all'azione e al delineamente dei personaggi, pur in così poche pagine. Per quanto mi sbilancio a dire che non ha stabilito tempi a tavolino, ma è andato di esperienza così come gli veniva, "sentendo" al volo quanto spazio dare ad ogni elemento.
Poi, in tutta onestà, va detto che la vicenda non è niente di che, e sono sicuro che se fosse comparsa in uno Speciale sarebbe stata giudicata con molta più severità (da me per primo), ma qua sopra, una impostazione così classica (volutamente classica, immagino) e direi anche a tratti con diverse ingenuità, stimola tenerezza anziché irritazione. Potenza del mezzo nostalgico.
A tutti noi appassionati non sono sfuggiti i tanti particolari che ricreano l'atmosfera d'antan: dalle didascalie “inutilmente” descrittive sopra le vignette, a quelle di raccordo tra una scena e l’altra con tanto di disegnino decorativo, dal font usato per le titolazioni allo stile del prossimamente. Davvero un lavoro ben fatto, direi un autentico fan-service, che denota un entusiasmo e un’attenzione meritevole di nota.
Altrettanto validi e azzeccati sono i disegni e le copertine. Io già stravedo per il segno classico del duo S&V, ma inserito in questo contesto è proprio il massimo!
Breve ma di certo interessante l’apparato critico a corredo, anche se si può ipotizzare una non adeguata rilettura redazionale, che l'ha reso a tratti confusionario e con ripetizioni.

L'unica nota negativa è - mi dispiace, ma va detto - il prezzo. Capisco tutti i discorsi legati alle distribuzioni di nicchia, però 15 euro per 120 pagine in b/n con copertina leggera sono francamente troppi.
Prima che mi si facciano osservazioni fuori luogo, vi invito a ripescare i miei precedenti post sparpagliati nel forum in occasione dei vari aumenti del prezzo di copertina e si vedrà come io sia il più feroce oppositore (se non l'unico) di questo tipo di lamentela, in quanto sostengo che l'arte va pagata e per tanti anni siamo stati abituati al fatto che in Italia i fumetti si sono venduti sottocosto (un altro degli infiniti meriti del Sergione, che Dio l'abbia in gloria).
Questo non significa però che su questa base, il prezzo di un fumetto possa essere aumentato all'infinito. Di certo negli ultimi anni il prezzo medio, Bonelli compreso, è più che sensibilmente aumentato, e per quanto mi riguarda non ho nulla da dire, anche in considerazione delle minori vendite. Ma in questo caso si tratta di un prezzo triplicato rispetto ad uno Speciale, ed è esagerato.
Se l'iniziativa avrà un seguito e verrà ampliata la distribuzione, magari edicole comprese, il discorso sulla tiratura limitata e ambiti di nicchia non varrà più, e vedremo se il prezzo verrà adeguato al ribasso.

Seguito in merito al quale, io avrei comunque più di una perplessità. Probabilmente ha venduto bene, ma direi che il maggior merito sia da ascriversi alla novità data dal formato, e alla seconda uscita non sarebbe già più una novità. Figuriamoci alla terza.
Per quanto mi riguarda, preferirei considerarlo come un piacevol one-shot, una chicca da collezione e basta. Eviterei di ingolfare le uscite con una nuova collana, per di più nella difficilmente gestibile lunghezza delle 120 pagine.
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[Akkron96]

[Wolfenstein1976]

Immagino che tu sia piu' in gamba a scrivere Zagor
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Mirko

[Akkron96]

[Wolfenstein1976]

Per me invece e' stupido criticare continuamente un autore che ha la sua personale calligrafia.Se a me non piace un autore semplicemente non lo leggo, non lo sto a criticare continuamente.Pero' ognuno si diverte come puo'.A 22 anni gia' un fenomeno da tastiera.
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Mirko

[Akkron96]

[Wolfenstein1976]

Il Burattini " acerbo " de " L' abbazia del mistero " " L' uomo con in fucile ", " Dimensione allucinante " o " I pirati del drago "a me piace molto.Comunque W i fenomeni.
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Mirko

[Akkron96]

[Wolfenstein1976]

Mi dispiace per te, ma queste sono storie che il 90 % dei lettori zagoriani apprezzano e molto.
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Mirko

[Akkron96]

In verità mi riferivo a questo, non al gradimento delle storie (che poi L'uomo con il fucile mi piace pure).

[wakopa]

[Kramer76]

akkron, c'è da cambiare un chip

[Wolfenstein1976]

Lasciate scrivere Zagor all'Akkroniano, io lo propongo alla Bonelli per scrivere le prossime 238 avventure di fila
Pero' mi raccomando, neppure un dialogo artificioso ci deve essere.
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Mirko

[Angelo1961]

[Akkron96]