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Asta CATAWIKI Tex e Zagor
Emozioni lontane
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Autore Messaggio
Gianpy
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MessaggioInviato: Dom Mag 12, 2019 4:31 pm    Oggetto: Emozioni lontane Rispondi citando

Vorrei introdurre un tema piuttosto strano, forse mai trattato nei forum fumettistici, in particolare in questo di Zagor. Premetto che non so se questa sia la sezione corretta per questo post.

In ogni caso, il tema è: “Esiste una relazione emotiva tra le ambientazioni delle storie zagoriane e la percezione dell’ambiente del lettore”.
Ovviamente, mi riferisco alle letture giovanili quando, in virtù della giovane età, le attitudini cognitive e critiche sono meno sviluppate e l’emozione gioca un ruolo decisamente primario.

Faccio un esempio: anno 1978, siamo a gennaio, credo, ed esce la ristampa di “Libertà o morte”, che inaugura la “Stagione Tropicale” di Zagor, una sottostagiune temporale della “Golden Age”.
A febbraio esce “Vudu” e si inaugura la primavera con un’avventura in un paese caldo, tropicale

Poiché ero già a conoscena della suddettastoria ambientata ad Haiti, ebbi modo di assaporare la fine dell’inverno, le prime giornate di tepore, i giorni che progressivamente si allungavano, la brezza dolce del phon che spirava, di notte, dal mare trasportando ed infondendo una gioia inesplicabile.
Tutte questo turbinìo emozioni – ricordo – le legai all’avventura ad Haiti che si stava dipanando mese dopo mese,.

Passarono i mesi ancora... e gli albi: “La notte dei maghi”, “Zombi”, “Hammad l’egiziano”.. “Oceano”.
Ecco, l’avventura a cui sono più legato uscì nel pieno nell’estate e mi accompagnò per tutta la stagione. Il legare le calde, afose, luminose ed infinite giornate di giugno e luglio con le altrettanto calde ambientazioni caraibiche fu tutt’uno. Alla sera il sole calava infuocando l’orizzonte e nei piccoli cortili e nei giardini, nascosti tra i palazzi, saliva il verso stridulo degli uccelli (forse rondini o corvi) mentre torme di bambini, tra cui io, giocavano sulle stradine ancora calde del sole pomeridiano.
Ed io, a tarda sera, leggendo “Oceano”, udivo, allo stesso modo, il verso stridulo dei gabbiani che accompagnavano la lenta partenza della Golden Baby e che rompevano il silenzio innaturale a bordo, durante l’esperimento medianico di Ramath.
E l’asfalto ancora caldo delle stradine di periferia ed i muri altrettanto caldi delle case mi richiamavano il caldo dei vicoli del porto di Haiti, dopo l’imbrunire, quando dalle bettole del porto filtra la luce delle prime lanterne
La mattina – le scuole erano finite ed ero in vacanza – mi svegliavo con la luce abbicinante del sole che irrompeva dalle finestre. Dopo colazione subito nei cortili e nelle strade inondate dal sole come inondate dal sole erano le strade di Port Au Prince e le giornate trascorse da Zagor sulla Golden Baby, alla ricerca del tesoro.
E quando, la sera, si andava nei giardini pubblici della stazione, con i suoi piccoli sentieri nel verde ombroso e con la vasca dei pesci rossi, ecco che l’emozione andava all’isola di Capitan Serpente, con la sua folta e rigogliosa vegetazione le cui propaggini raggiungevano la spiaggia.
Ecco, al termine di questa lunga e forse noiosa descrizione, mi piacerebbe sapere se anche altri lettori hanno provato le stesse emzioni leggendo, da bambini, le avventure di Zagor e calandole nel loro ambiente.
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Dom Mag 12, 2019 7:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

Applause Applause Applause
The Caribbean trip , I read years ago of you, in a same atmospher of summer...
Good description.
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wakopa
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MessaggioInviato: Lun Mag 13, 2019 10:10 am    Oggetto: Rispondi citando

bel topic e bel post Applause

dal canto mio ti posso dire che ricordo nitidamente tre storie in questo senso;

Terre bruciate perche' recuperai uno zenith lercio e consumatissimo in un pomeriggio assolato con distese di mandorle messe ad essiccare sui marciapiedi!
Ancora oggi quando passo per quelle strade mi viene in mente la copertina con zagor e cico assetati e in preda i miraggi Angel

Agli ordini dello zar perche' usci' in concomitanza con un inverno rigidissimo e mi sembrava leggendo la storia di sentirne gli odori e gli umori Shocked
c'era un amichetto che somigliava pure al principe Alexis Shocked

e infine Kandrax il mago ,ci sono alcuni dolmen dalle mie parti e quindi per quei mesi era come se fossi a Stone hill anch'io Angel
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Lun Mag 13, 2019 10:11 am    Oggetto: Rispondi citando

Sì, anche io ho ricordi simili legati alle varie stagioni.
Dato che poi un periodo in cui si legge a nastro, recuperando tutto quello che hai in giro, è proprio l'estate, di certo anche io lego quel calore esterno alle saghe tropicali che ricordi, che io lessi e rilessi mille volte, specialmente nelle estati a cavallo tra i '70 e gli '80.
Vivendo allora anche io in un luogo di mare (io Marina di Massa... tu?), l'estate e la brezza salmastra sono sempre state tutt'uno nella mia percezione epidermica, per cui le avventure marinare erano perfette per la location in cui anche io mi trovavo.
Un altro ricordo minore, ma che sento ancora intensissimo, è legato al n. 5 "I due sosia" (storia a cui per questo sono molto affezionato). Era estate, io stavo in pineta e mia mamma mi aveva comprato questo giornalino, lo leggevo mangiando una focaccia e nell'aria passava "Zingaro" di Umberto Tozzi.
E proprio in quella storia c'è una scenetta tra Cico e Olaf Botegosky riferita a una focaccia, ma sopratutto la storia "L'impronta misteriosa" in cui il cattivo è uno zingaro (con l'orso Poldo). Avevo questo sensazione come se il mondo esterno partecipasse alla mia lettura, come se intorno a me le cose si modificassero seguendo le pagine di Ferri.

Il ricordo però forse più forte ce l'ho legato all'albo "Febbre gialla", che io mi lessi proprio durante un periodo di malattia a casa da scuola.
Ero lì debilitato, con la fronte infuocata, e le sofferenze di quello Zagor con gli occhi semichiusi e il segno della barba, mi parevano uguali alle mie. A tutt'oggi se riprendo in mano quella storia (che comunque non mi ha mai fatto impazzire), riavverto quella sensazione dello stare male.
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"
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Gianpy
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MessaggioInviato: Lun Mag 13, 2019 3:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ora non vivo più in Italia ma, quando vi vivevo, abitavo in Piemonte, vicino al confine con la Liguria.
In primavera una leggera brezza a volte soffiava e pettinava i remoti boschi, quasi montani, della Valle Bormida e della Valle Bello.
Erano notti chiare e silenziose, leggermente lattiginose, la luna piena brillava e le stelle vibravano mentre il vento accarezzava le radure erbose e solitarie e muoveva le fronde degli alberi dei boschi.
La brezza trasportava aromi dolciastri e salvaggi da chissà quali anfratti.
E mentre osservavo il silenzio questo spettacolo la mia mente andava allo Stormy Pass e ai fiorsi di aconito che crescevano in quella valle solitaria.....
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Super Mark
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MessaggioInviato: Lun Mag 13, 2019 10:28 pm    Oggetto: Rispondi citando

La sfinge dell'artico.
Cominciava a far caldo ed era piacevole, quasi "rinfrescante", l'ambientazione dell'albo. Ad un certo punto mi sembrava di leggere la versione ambientata tra i ghiacci di una traversata nel deserto e la visione della sfinge come una specie di miraggio.
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Super Mark

felipecayetano ha scritto:
se mark fosse stato schliemann, una volta scoperte le prime rovine di troia avrebbe ricoperto tutto pensando di aver trovato i resti di un film di pastrone Brick wall
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druey
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MessaggioInviato: Mar Mag 14, 2019 8:24 am    Oggetto: Rispondi citando

Come già ho avuto modo di raccontare, la puzza di gatto morto mi fa pensare immediatamente a Zagor. Shocked Shocked

Dato che per anni prendevo gli zagor da leggere in una cantina dove quel fetore una volta che ha impregnato la stanza, non va più via
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Vi ho visti crescere su questo forum!

Se mi fossi guardato un porno era meglio
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Tobia Sullivan
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MessaggioInviato: Mar Mag 14, 2019 9:08 am    Oggetto: Rispondi citando

Bellissimo questo topic.
Ho ancora nitidissime le sensazioni fisiche di alcune diverse situazioni climatiche dovute a Zagor negli anni settanta.

La prima riguarda "Oceano" che comprai una mattina di Luglio prima di andare al mare con i miei genitori. La lettura sulla spiaggia, la sabbia, il mare di fronte, il vento dell'estate, mi portava direttamente sulla Golden Baby che solcava le acque dei mari caraibici alla ricerca dell'Esmeralda. E allo stesso modo mi sembrava di stare sulla stessa spiaggia dove Digging Bill aveva ritrovato lo scheletro di Maldonado. Devo dire che ancora oggi quando mi capita di stare in spiaggia mi ritorna spesso in mente "Oceano"

La seconda è di qualche mese dopo quando comprai "I ribelli della Louisiana" e mi ricordo la lettura di questo fumetto in casa (allora abitavo in campagna) in pieno clima invernale, con la pioggia, mentre scorrevo le pagine del furibondo acquazzone nel quale erano incappati Zagor Cico ed Ellis mentre dalla villa di De Marigny si apprestavano a tornare a New Orleans. Era un immergersi quasi fisico nelle avventure di Zagor, sentire quasi la stessa pioggia ...

Che volete farci, a 11 anni era così tanti anni fa, almeno per me
_________________
"Voi siete un uomo generoso e giusto. L'avevo compreso subito, fin dalla vostra prima apparizione al nostro campo, l'altro giorno. Ma io non posso accettare un simile sacrificio che, oltretutto, rallentando la vostra marcia, metterebbe in pericolo la vita di tutti gli altri".

Klain: "La marcia della disperazione"

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Kramer76
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MessaggioInviato: Mar Mag 14, 2019 9:15 am    Oggetto: Rispondi citando

druey ha scritto:
Come già ho avuto modo di raccontare, la puzza di gatto morto mi fa pensare immediatamente a Zagor. Shocked Shocked


Annamo bene
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Mar Mag 14, 2019 9:16 am    Oggetto: Rispondi citando

Tobia Sullivan ha scritto:
Bellissimo questo topic.
Ho ancora nitidissime le sensazioni fisiche di alcune diverse situazioni climatiche dovute a Zagor negli anni settanta.

La prima riguarda "Oceano" che comprai una mattina di Luglio prima di andare al mare con i miei genitori. La lettura sulla spiaggia, la sabbia, il mare di fronte, il vento dell'estate, mi portava direttamente sulla Golden Baby che solcava le acque dei mari caraibici alla ricerca dell'Esmeralda. E allo stesso modo mi sembrava di stare sulla stessa spiaggia dove Digging Bill aveva ritrovato lo scheletro di Maldonado. Devo dire che ancora oggi quando mi capita di stare in spiaggia mi ritorna spesso in mente "Oceano"

La seconda è di qualche mese dopo quando comprai "I ribelli della Louisiana" e mi ricordo la lettura di questo fumetto in casa (allora abitavo in campagna) in pieno clima invernale, con la pioggia, mentre scorrevo le pagine del furibondo acquazzone nel quale erano incappati Zagor Cico ed Ellis mentre dalla villa di De Marigny si apprestavano a tornare a New Orleans. Era un immergersi quasi fisico nelle avventure di Zagor, sentire quasi la stessa pioggia ...

Che volete farci, a 11 anni era così tanti anni fa, almeno per me

Excellent...
I read those stories very little, 8-9 years and I was litterally cursed by the countries, the seas, the names first seen in my lifr...
The Caribbean, Haiti, Yucatan, New Orleans...
I promised myself to visit each country and place evoked on those stories.
And happily I visited all...( Caribbean, Mexico, Louisiana but not Haiti yet).
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Gianpy
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MessaggioInviato: Mar Mag 14, 2019 2:07 pm    Oggetto: Rispondi citando

Nei luminosi giorni di estate, verso le 8 di sera il sole cominciava a tramontare e la luminosità virava dal rosso/giallo al rosso arancio prima e rosso porpora, inondando di riflessi le case, le vie, ogni cosa.

Nella periferia del paese scorreva un fiume le cui sponde erano caratterizzate da una fitta e rigogliosa vegetazione, solcata da sentieri che, di tanto in tanto, consentivano di raggiungere le rive del fiume stesso.

I sentieri si snodavano tortuosi nella vegetazione e, all’approssimarsi della riva del fiume, costeggiavano terreni prima più umidi e scuri e poi decisamente acquitrinosi.

Nel corso della giornata, di mattina e di pomeriggio, il corso del fiume, la vegetazione i sentieri e le aree paludose non suggerivano impressioni negative, anzi, tutt'altro, ma al tramonto le cose cambiavano.

Il sole, ormai basso sull’orizzonte infuocato, traeva riflessi sanguigni e ferrosi dagli acquitrini, i sentieri s’incupivano in quanto nel bosco era già decisamente scuro, le foglie degli alberi brillavano rossastre e umide al sole morente.

Anche il rumore del fiume sembrava farsi più cupo, sordo, minaccioso e anziché accompagnarci amichevolmente, come accedeva durante la giornata, sembrava ora incombere come un pericolo, come una turbina sul punto di esplodere, come una di quelle misteriose cabine dell’ENEL che sorgevano in mezzo al bosco, trafitte da cavi conficcati nel terreno e costantemente sibilanti.

Noi bambini trascorrevamo intere giornate sui quei sentieri, sulle rive, correndo, giocando, sporcandoci negli acquitrini ma, poco prima del tramonto, non appena un’inspiegabile inquietudine e vaghi ed indefinibili brividi di paura ci coglievano, abbandonovamo subito l’area.

Quando lessi “Tre uomini in pericolo”, “Acque misteriose” e “La capanna maledetta” rivissi le stesse identiche emozioni.

L’ambiente, magistralmente tratteggiato da Bignotti, era tutt’uno con le sensazioni provate lungo il mio fiume: gli acquitrini in cui la vegetazione pullulava di vita ma, al contempo, si decomponeva per poi rinascere, gli umidi e silenzioni sentieri al tramonto, il fiume che, in alcuni rami laterali, rallentava, si ingorgava e si trasforma in un grande malsana palude gracidante.
Su tutto aleggiava quel senso di mistero, di immobilità, di lenta putrefazione, di consunzione, di un pericolo imminente ma indefinito e, infine, di morte, proprio come lungo il fiume e negli acquitrini del mio paese, al tramonto.
Sempre in quegli anni, legai le atmosfere fluviali-paludose di “Tre uomini in pericolo” e del fiume del mio paese ad un’altra suggestione, questa volta musicale. Infatti, ascoltati prima e vidi poi il videoclip di “It’s my life” dei Talk Talk e mi ritrovai:

https://www.youtube.com/watch?v=5ixRWvrkUHo

Ritrovai i versi degli animali della savana, i rochi barriti, lo stridulo gracchiare degli uccelli che si levavano in volo dalle paludi, i muggiti, i gracidii... e poi quell’immenso senso di spazialità del brano che richiama un volo grandangolare radente su una savana... al tramonto ovviamente.
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Mar Mag 14, 2019 2:36 pm    Oggetto: Rispondi citando

Excellent topic. Applause Applause Applause
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simon
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MessaggioInviato: Mar Mag 14, 2019 2:42 pm    Oggetto: Rispondi citando

ma secondo voi, quali sensazioni mi dovevano trasmettere "carovane combattenti"? Shocked
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Tobia Sullivan
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MessaggioInviato: Mar Mag 14, 2019 3:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

simon ha scritto:
ma secondo voi, quali sensazioni mi dovevano trasmettere "carovane combattenti"? Shocked


non si sa mai Wink
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Tobia Sullivan
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MessaggioInviato: Mar Mag 14, 2019 3:05 pm    Oggetto: Rispondi citando

simon ha scritto:
ma secondo voi, quali sensazioni mi dovevano trasmettere "carovane combattenti"? Shocked


Pensa che io ho letto "i predatori della valle del diavolo" il mese che partivo per il militare
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