www.spiritoconlascure.it

[Zeb Dowler]

Prego. Volevo essere di aiuto.
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ZAMPE AL CIELO, MAMMOLA!

[kanoxen60]

Scusate, si sa quando è prevista la resa dei conti con il Barone?

[AAHHYAAAAK]

In teoria dovrebbe uscire dopo il sessantennale
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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.

[kanoxen60]

[Magico Vento]

La "saga dei vampiri" prosegue sul suo abituale livello eccelso con l'ennesima ottima storia del duo Rauch/Della Monica, garanzia come al solito di alta qualità.
La trama è senz'altro molto bella e in tutti e tre gli albi di cui è composta procede in modo molto intrigante grazie a scene d'azione, momenti di tensione , belle atmosfere orrorifiche e una coinvolgente sceneggiatura. Rauch si dimostra una volta di più un grande "erede" di Boselli, impersonificandone lo stile e creando così una storia composta da varie sottotrame che si intersecano alla meraviglia tra loro e inserendo moltissimi personaggi a cui è dato sempre il giusto spazio. Ho apprezzato l'utilizzo di Ferguson, che si è trasformato in un esperto cacciatore di vampiri per dare la caccia a Ylenia Varga e vendicare così il capitano Wallac; ottimo il prologo ambientato in Europa che ci mostra appunto il cambiamento di Ferguson. La bellissima Ylenia, a mio avviso uno dei migliori personaggi creati da Boselli, è caratterizzata e gestita alla perfezione anche da Rauch. Apprezzabile il suo passaggio dalla parte dei buoni, comportamento in linea con la natura del personaggio. In questo episodio viene introdotto un nuovo vampiro, Svatek (probabilmente un omaggio al Maestro della Notte Vathek presente nella serie di Dampyr), un nemico inquietante, odioso e particolarmente riuscito.
La parte migliore dell'episodio è senz'altro quella finale: bello lo scontro con gli Ussari di Svatek, ma è soprattutto la sorte di Ylenia a lasciare col fiato sospeso. Ammetto che la prima volta che lessi questa parte, pensavo che la vampira sarebbe morta (molto drammatiche, infatti, le vignette in cui Ylenia, tra le braccia di Zagor, dice di voler vedere la luce del giorno che le è proibita da secoli): forse se ciò fosse avvenuto, la storia sarebbe stata ancor più bella, struggente e memorabile, però mi sarebbe dispiaciuto molto perché il personaggio, oltre che carismatico e alquanto affascinante, ha sicuramente ancora qualcosa da dire.
Magistrale, in ogni caso, l'utilizzo (o il non-utilizzo) di Rakosi, la cui presenza aleggia per l'intero racconto ma che di fatto compare solo nell'ultima tavola, dopo aver beffato tutti, da Zagor a Ylenia a Svatek. Convincente la spiegazione di Rauch su come il barone abbia fatto a sopravvivere in seguito a quanto avvenuto nel finale di "Vampyr". Splendido il colpo di scena su Moses: è proprio lui, infatti, che libera definitivamente Rakosi. L'episodio, quindi, di fatto ha lo scopo di gettare le basi per lo scontro con Rakosi in Europa, ma è bellissimo anche preso singolarmente. Applausi dunque a Rauch, che qui sceneggia uno dei suoi episodi migliori in assoluto.
Meravigliosi pure i disegni di Della Monica, a suo agio in tutto: nei volti, nei personaggi, negli sfondi, nelle scene d'azione e in quelle horror. Una prova davvero maiuscola, chapeau.
La prima copertina non mi entusiasma (è forse la meno bella di Piccinelli), mentre le altre due sono veramente eccellenti. La mia preferita è quella de "Gli ussari della morte".

Storia: 9
Disegni: 9,5

[Doc Lester 1975]

2021 - AUTUNNO CON RAKOSI (?) E YLENIA
6. VAMPIRI!

Prima di commentare questa storia, credo ci sia bisogno di due premesse.
La prima riguarda il contesto temporale in cui è apparsa in edicola: immediatamente dopo il micidiale uno-due Non umani - Zenith 666, due uscite (almeno per me) estremamente deludenti, sinceramente irricevibili (precedute a loro volta, pochi mesi prima, dal "faraone-stargate") per cui un'avventura come questa, legata a meravigliose sensazioni del passato, non poteva che rendermi entusiasta riconciliandomi con Zagor. Riletta invece adesso, in sequenza con gli altri episodi del filone vampirico, devo dire che il mio entusiasmo è leggermente calato: la storia è discreta, anche buona, ma con alcuni limiti che la rendono meno coinvolgente delle precedenti, almeno per me che so di essere un lettore esigente.

La seconda premessa riguarda il genere: se con Le nere ali della notte Rauch aveva imbastito una trama realistica in cui s'innestava l'elemento fantastico, qui si richiama maggiormente a Castelli e Boselli scrivendo una storia decisamente fantastica.
Si tratta di una storia, come vuole il titolo, di vampiri. Tanti vampiri. Troppi vampiri. Come già detto in altre occasioni, io penso che l'aumento esponenziale del numero dei mostri da sconfiggere sia inversamente proporzionale al pathos che questi mostri possono procurare. Queste creature della notte spuntano da ogni parte al punto che se ne perde il conto e, a voler essere pignoli, se l'incidenza è quella descritta in questa storia, il mondo dovrebbe esserne pieno. Abbiamo un indice Rt decisamente elevato Meno male che si annientano con una facilità estrema, basta munirsi di paletti o di balestre e si fa il tiro al bersaglio. Mi manca il vampiro classico quasi schivo, che cerca di non svelare la sua identità vivendo in incognito e agendo con moderazione, senza far baccano, creando un clima di angoscia. Qui abbiamo avuto vampiri-pirati, vampiri-banditi, ora vampiri-soldati, esuberanti, battaglieri, ma allo stesso tempo automi in serie che finiscono facilmente a fuoco Poi c'è la novità di questa storia, ossia la boccetta col sangue di un vampiro da far bere a degli sventurati per dare il là ad un contagio generale. E infine, l'eccesso dei contatti telepatici e dei risultati che si possono ottenere grazie a questi: a me è sembrata una soluzione esagerata oltre che un escamotage narrativo troppo semplicistico.

Un rischio che corre questa storia è quello di vedere i comprimari annullarsi a vicenda: Metrevelic è poco più che spettatore rispetto a Ferguson, che gli toglie il ruolo di esperto di vampirismo; l'ex ufficiale scozzese, inoltre, in un certo senso sembra più prete di padre O' Hara, con le reliquie e le croci. Peccato, perché la figura del pastore poteva e doveva essere sfruttata meglio, dato che dovrebbe essere lui il "titolare del sacro". Tutti gli altri personaggi, da Jacques a Sandor con i suoi zingari, dal vecchio paralitico con i suoi attendenti ai fratelli Weber con il loro passato, fino al medico di Greenville e al nuovo fedele servitore di Ylenia, Ahmed, veicolano quel senso di "troppa carne al fuoco" già notato negli altri episodi di questo filone.
E poi c'è la questione dell'antagonista: essendo questa una storia di Rakosi ma senza Rakosi, e spostandosi Ylenia sempre più sul versante dei buoni, Rauch deve per forza trovare un degno avversario allo Spirito con la Scure, e tira fuori il personaggio dell'ussaro-vampiro Kurt Svatek. Questi però compare solo a metà del terzo albo e francamente non incide per nulla

Considerando che abbiamo ripetuti cambi di ambientazione e flashback, era inevitabile che ci fosse un po' troppo spiegazionismo nei dialoghi, una cosa che mi disturba sempre un po'; inoltre, alcuni scambi di battute appaiono troppo "cool" (un aspetto messo in luce soprattutto dall'utente Wakopa):

[Doc Lester 1975]

NB: riguardo alla critica, ricorrente da parte mia, sul numero eccessivo di vampiri presenti in diverse storie, mi sembra cosa giusta e doverosa rimandare alla posizione di uno degli autori, Rauch, che si può trovare alle pagg. 95-96 del suo topic personale in Filo diretto con gli autori
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Supercoppa, Milan-Inter 0-3
Campionato, Inter-Milan 1-0
Champions, Milan-Inter 0-2
Champions, Inter-Milan 1-0
Campionato, Inter-Milan 5-1

[ElEmperador]

For me, until now, this story is in the last place among Zagor’s Vampire chronicles.
Althought it is a good story itself, I found it personnally weaker considering the other ones.
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E M P

https://share.icloud.com/photos/05pGIztDv008xiXfWKbzW4wFw

[Esploratore Scomparso]

Un'altra bella storia che si aggiunge alla saga dei vampiri, ormai Rauch nè è lo sceneggiatore principale, di questo sono molto contento...poi è disegnata magistralmente da Della Monica!
Rispetto alla storia uscita da poco, non vediamo in azione il barone Rakosi, ma è più un anticipo , una preparazione dello scontro finale letto da poco nella trasferta europea.
E ciò non mi è dispiaciuto, questo è un altro capitolo molto interessante ed emozionante che si inserisce nella saga...mi è piaciuto vedere altri personaggi vecchi e nuovi essere protagonisti.
Su tutti ovviamente Ylenia, che nelle pagine finali aggiunge pathos e malinconia alla storia...le ultime frasi con Zagor sono perfette ed emozionanti!
Davvero complimenti, quelle ultime pagine da sole valgono il prezzo dei tre albi!