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Autore Messaggio
ElEmperador
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MessaggioInviato: Mer Apr 28, 2021 11:37 am    Oggetto: Rispondi citando

If the ideas and scenarii are good, everybody can return each story.
The old characters should be inside if there is a need.
The characters should be adapted to the story not the contrary.
The essential is to have good and well developed ideas...
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Angelo1961
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MessaggioInviato: Mer Apr 28, 2021 11:52 am    Oggetto: Rispondi citando

Gunny Bill ha scritto:
Walter Maddenbrook ha scritto:

Diciamo che l'entusiasmo sale con l'autore: se ci sono Burattini o Rauch sono molto fiducioso e quindi mi approccio meglio.
A parte gli zombi, ma anche Marolla e Altariva godono della mia attesa.
Quando ci sono tutti gli altri, mi pesa prendere in mano l'albo, chi più chi meno.

Ne consegue che auspicherei 12 Zenith e 1-2 Maxi all'anno, retti dai 4 autori sopra citati.
La minor frequenza di uscite aumenterebbe anche l'hype dell'attesa e farebbe venir meno il senso di ripetitività.


Come non concordare? Il problema è tutto qua, è ovvio che la notevole mole di uscite riduce proporzionalmente l'entusiasmo, a peggiorare le cose molto spesso sono storie mediocri. 12 Zenith e 2 Maxi lunghi all'anno sarebbe l'ideale. Dopo si possono pure aggiungere le strisce (che a me personalmente sono piaciute) e una mini. Ma non di più.


Ma veramente continuo a non capire. Che fastidio vi può dare se ci sono più uscite? Tanto più che qualche giorno fa Boselli ha detto chiaro e tondo, nero su bianco, che la quantità non va MAI contro la qualità.
Più uscite sono sempre meglio che meno uscite. Sta a noi poi scegliere se prenderle tutte o solo alcune. Io sono contento che le strisce escano, anche se non le compro perchè non mi piace leggere su un francobollo e cambiare albo ogni 10 minuti, per cui attenderò che confluiscano in un unico volume. Non mi infastidisce se esce una miniserie di sole 60 pagine che non mi interessa. Semplicemente non la compro. E mi infastidisce, invece, il maxi delle mini, ma solo perchè occupa un maxi che poteva essere di un'unica storia. Ma preferisco il maxi di mini che non mi interessa piuttosto che niente.

Nel tanto, il poco ci sta. Nel poco, il tanto non ci sta. Se c'è poco hai una scelta obbligata a quel poco. Se c'è tanto, puoi scegliere.
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Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa)
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Mer Apr 28, 2021 12:59 pm    Oggetto: Rispondi citando

Angelo1961 ha scritto:
Ma veramente continuo a non capire. Che fastidio vi può dare se ci sono più uscite? Tanto più che qualche giorno fa Boselli ha detto chiaro e tondo, nero su bianco, che la quantità non va MAI contro la qualità.

Beh, un parere piuttosto interessato, consentimi. Rolling Eyes

Angelo1961 ha scritto:
Più uscite sono sempre meglio che meno uscite. Sta a noi poi scegliere se prenderle tutte o solo alcune.

Questo tuo ragionamento presenta alcune falle che vado ad elencare:

1) E' un discorso inapplicabile per un collezionista (quale grossa parte di noi è) che si ritroverebbe la collezione monca. Il collezionista (o lettore fedele, o appassionato, chiamalo come vuoi) compra tutto, almeno l'inedito, a prescindere.

2) Come faccio a scegliere A PRIORI una storia senza leggerla? Come faccio a sapere PRIMA se mi piacerà o meno? Tu discrimini per formato ma almeno per me è un criterio insensato, dato che esistono ottime storie brevi e pessime lunghe. Oppure almeno una mini è stata un capolavoro.
Io non discrimino per formato ma per qualità, e conoscerla prima di comprare è impossibile.

3) Il concetto di "sempre meglio più che meno" vale se ci sono i presupposti a reggere la superproduzione. Nonostante quel che dice Boselli, sappiamo tutti, anche nel nostro lavoro personale, che aumentando la produzione oltre un certo limite, cala l'attenzione e la cura con cui si fanno le cose.
Se vale anche nel produrre scatole di pelati, vale 10 volte di più in una produzione artistica.
Quindi il meglio non è il "più" ma il "giusto". Ci sono tante idee? Ottimo aumentare le uscite. Ce ne sono poche? Follia aumentarle.
Questo penso sia un concetto base incontestabile, a prescindere da Zagor sul quale si possono avere pareri differenti.
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wakopa
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MessaggioInviato: Mer Apr 28, 2021 2:45 pm    Oggetto: Rispondi citando

Walter Maddenbrook ha scritto:
Angelo1961 ha scritto:
Ma veramente continuo a non capire. Che fastidio vi può dare se ci sono più uscite? Tanto più che qualche giorno fa Boselli ha detto chiaro e tondo, nero su bianco, che la quantità non va MAI contro la qualità.

Beh, un parere piuttosto interessato, consentimi. Rolling Eyes



per l'intuibilissimo motivo che lo stesso Boselli sfornerebbe storie ancora migliori se anziche' scriverne magari 20 contemporaneamente ,ne scrivesse 10 Very Happy
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Gunny Bill
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MessaggioInviato: Mer Apr 28, 2021 3:44 pm    Oggetto: Rispondi citando

WM sulla questione ha scritto esattamente quello che penso io in modo perfetto Applause

E concordo pure con Wakopa, anche se Boselli negli ultimi anni è in un periodo di grazia (non so come faccia) Wink
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Mer Apr 28, 2021 8:10 pm    Oggetto: Rispondi citando

wakopa ha scritto:
per l'intuibilissimo motivo che lo stesso Boselli sfornerebbe storie ancora migliori se anziche' scriverne magari 20 contemporaneamente ,ne scrivesse 10 Very Happy

Sì, ma Boselli è uno di quei rari casi fenomenali che mantengono una qualità abbastanza costante pur scrivendo tantissimo, come Robin Wood o appunto Nolitta.

Poi però se ci addentriamo in una analisi più accurata, vediamo che in realtà, almeno secondo me, più passa il tempo e più sembra che Boselli lavori soprattutto di mestiere: lui è un fenomeno nell'avventura, che però è una parte da strato superficiale. Qua sembra inesauribile, sembra in grado di sfornare azione e avventura DI OTTIMO LIVELLO (cosa mica semplice, eh, non vorrei sminuire) praticamente all'infinito.
Ma se andiamo negli strati più profondi, quelli della ricchezza psicologica, dell'idea geniale, del dramma, allora il più delle volte troviamo pochino. Questo non significa che Boselli non sia in grado di scrivere queste cose, e lo ha dimostrato, però di questo strato ne produce poco. Il che è normale e direi inevitabile, perché è più difficile da produrre in quantità.
Se mi metto lì a pensare alle storie di Boselli (non le ho lette tutte, eccetto quelle di Zagor) me ne vengono in mente solo qualcuna che vorrei rileggere e rileggere, che mi hanno davvero preso nel profondo.
Ma se penso a una che mi ha annoiato, forse non me ne viene in mente nessuna.
La stragrande maggioranza sono cioè storie divertenti, coinvolgenti, che ti incollano durante la lettura, ma che chiuso l'albo lasciano poco. Sono storie di carta, prendono fuoco subito e ottimamente, ma poi finito non rimane quasi nulla.
Per questo, credo, produce così tanto: perché usa soprattutto questo materiale (è un'abilità comunque, eh. Ripeto, non vorrei che sembrasse che lo sto sminuendo).

La straordinarietà di Nolitta era invece non solo legato alla quantità produttiva, ma anche il farlo usando quasi sempre anche l'altro materiale molto più pregiato.
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pbreeze
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MessaggioInviato: Gio Apr 29, 2021 7:13 am    Oggetto: Rispondi citando

Walter Maddenbrook ha scritto:
wakopa ha scritto:
per l'intuibilissimo motivo che lo stesso Boselli sfornerebbe storie ancora migliori se anziche' scriverne magari 20 contemporaneamente ,ne scrivesse 10 Very Happy

Sì, ma Boselli è uno di quei rari casi fenomenali che mantengono una qualità abbastanza costante pur scrivendo tantissimo, come Robin Wood o appunto Nolitta.

Poi però se ci addentriamo in una analisi più accurata, vediamo che in realtà, almeno secondo me, più passa il tempo e più sembra che Boselli lavori soprattutto di mestiere: lui è un fenomeno nell'avventura, che però è una parte da strato superficiale. Qua sembra inesauribile, sembra in grado di sfornare azione e avventura DI OTTIMO LIVELLO (cosa mica semplice, eh, non vorrei sminuire) praticamente all'infinito.
Ma se andiamo negli strati più profondi, quelli della ricchezza psicologica, dell'idea geniale, del dramma, allora il più delle volte troviamo pochino. Questo non significa che Boselli non sia in grado di scrivere queste cose, e lo ha dimostrato, però di questo strato ne produce poco. Il che è normale e direi inevitabile, perché è più difficile da produrre in quantità.
Se mi metto lì a pensare alle storie di Boselli (non le ho lette tutte, eccetto quelle di Zagor) me ne vengono in mente solo qualcuna che vorrei rileggere e rileggere, che mi hanno davvero preso nel profondo.
Ma se penso a una che mi ha annoiato, forse non me ne viene in mente nessuna.
La stragrande maggioranza sono cioè storie divertenti, coinvolgenti, che ti incollano durante la lettura, ma che chiuso l'albo lasciano poco. Sono storie di carta, prendono fuoco subito e ottimamente, ma poi finito non rimane quasi nulla.
Per questo, credo, produce così tanto: perché usa soprattutto questo materiale (è un'abilità comunque, eh. Ripeto, non vorrei che sembrasse che lo sto sminuendo).

La straordinarietà di Nolitta era invece non solo legato alla quantità produttiva, ma anche il farlo usando quasi sempre anche l'altro materiale molto più pregiato.


Concordo. Il suo capolavoro, a mio parere, su Zagor rimane "La congiura degli dei" .
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Gio Apr 29, 2021 8:04 am    Oggetto: Rispondi citando

Boselli realized many masterpieces.
And the level is high.
Very talented guy indeed.
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cama69
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MessaggioInviato: Mer Mag 05, 2021 2:21 pm    Oggetto: Rispondi citando

Walter Maddenbrook ha scritto:
Ora però vorrei sentire se tu hai una ipotesi più plausibile di questa.
Rispondo a WM dopo molti giorni di ritardo per il poco tempo che ho avuto in questo periodo
Premetto che la mia ipotesi è frutto di una mia personale impressione non basata su nulla di solido, ma suffragata solo da alcune spunti colti qua e là negli ultimi anni.
Faccio una doverosa premessa, anche io penso come quasi tutti gli utenti del forum, che la collana non stà vivendo il suo periodo migliore, anche se la mia valutazione si discosta un po' dalla media perché io penso che manchi soprattutto la continuità ci sono buonissime storie intervallate da altre accettabili e qualcuna insufficiente magari di troppo, comunque ci sono stati anche periodi peggiori. Tuttavia questa qualità altalenante è un problema molto serio soprattutto in una fase storica come questa che vede il fumetto in via di estinzione almeno nella sua forma popolare. In un momento così difficile ci dovrebbe essere una fortissima continuità e costanza nella qualità e bisogna evitare a tutti i costi alti e bassi perché la pazienza dei lettori è al limite.
Tuttavia, ritengo che questa mancanza di continuità o se si preferisce questo numero eccessivo di storie sufficienti-mediocri-scarse non è imputabile al numero eccessive di uscite che provocherebbe uno stress da consegna agli autori, ma ad altre cause. Io sono consapevole che un autore sotto pressione lavora male, l’ideale sarebbe quello di dargli il tempo che gli occorre per preparare al meglio la storia, penso anche che questo intervallo temporale a volte può essere breve e a volte più essere più lungo a seconda di quanto l’autore è ispirato.
Una delle migliori fasi editoriali della collana si è avuta tra la metà degli anni novanta e i primi anni del nuovo millennio, sicuramente c’erano meno uscite, (non tante perchè c’era lo speciale e l’almanacco e iniziarono ad uscire un maxi annuale), tuttavia gli autori erano solo due Boselli e Burattini che dovevano coprire tutte le uscite annuali. Oggi pur con qualche uscita in più oltre a Burattini e Rauch che sono presenti stabilmente, ci sono Zamberletti, Marolla, Altariva, Mignacco, e ogni tanto fanno capolinea degli autori di altre serie e qualche nuova entrata. In conclusione il rapporto tra il numero di pagine per autore è significativamente più basso oggi che non alla metà degli anni novante. Pertanto mi riesce difficile immaginare che Rauch, Mignacco, Marolla, Zamberletti, Altariva siano sotto pressione per le uscite, anche perché la frequenza di pubblicazione dello loro storie non mi sembra altissima, quindi, in via del tutto teorica l’unico che potrebbe essere stressato dalle uscite è Burattini, ma essendo curatore mi sembra alquanto strano che sia costretto ad arronzare visto che potrebbe facilmente utilizzare altre storie già pronte e prendersi il tempo necessario per portare a termine le sue storie in tranquillità.
Inoltre, sono propenso a credere che gli autori di Zagor non siano stressati dalle uscite anche in conseguenza delle dichiarazioni di Burattini che da molto tempo afferma che lo staff è al completo e la produzione supera le uscite in edicola. Ho letto, ma non so se è vero, che ci sarebbero storia già scritte per altri quattro anni e pertanto sarebbe stato chiesto agli autori addirittura di rallentare, quindi piuttosto che stress da uscite si rischia un rilassamento e abbassamento della tensione.
In conclusione, può darsi che sia in errore, e ci sia una relazione tra il numero di uscite e la qualità delle storie, se così fosse non avrei problemi a chiedere una diminuzione per elevare la qualità.
Ci tengo a precisare che non voglio approfondire altri aspetti sul numero eccessive di uscite, quali la saturazione del lettore e così via, in questa mia analisi ho preso in considerazione solo la relazione tra eccessivo numero uscite-stress degli autori-qualità delle storie.
Alla domanda come mai manca la continuità e come mai ci sono stati fasi editoriali migliori di questa non ho risposte, posso però tentare un approccio pratico anche se un po' grossolano. Secondo me Rauch sta dando il meglio, cosi come stanno facendo bene sia Marolla e Altariva, purtroppo Mignacco è sempre stato un incompiuto su Zagor e Zamberletti è ancora altalenante. Ma forse la differenza la stà facendo Burattini che ultimamente non è più costante come una volta, alterna buone storie a storie meno incisive e qualcuna anche insufficiente, secondo me in questo momento mancano le grandi storie di Burattini. Tuttavia non credo che sia un problema di stress da consegna, forse è soltanto una fase di un autore che stà scrivendo storie da oltre trent’anni risultando ogni anno quello più prolifico, in pratica ha segnato la storia della collana scrivendo forse quasi le stesse storie di Nolitta-Toninelli-Boselli messi insieme. La mia considerazione non vuole essere una giustificazione per il suo andamento attuale po' altalenante, quello che ha fatto in questi decenni nessuno glielo può togliere, stò solo dicendo che secondo me anche Burattini fa del suo meglio ma in questo momento non è continuo.
Forse la collana avrebbe bisogno di un'altra ripartenza, di un altro restyling, ma sinceramente data la situazione del fumetto e dati i numeri qualcosa mi spinge a pensare che la casa editrice ritenga che non sia più il caso di accanirsi e pertanto saranno gli attuali autori guidare la collana fino alla fine che si spera essere ancora lontana nel tempo.
_________________
Burattini ha scritto:
Zagor è una persona intelligente e curiosa, quindi impara da tutti, continua ad apprendere continuamente, tutto lo arricchisce. Così come prendiamo esempio da lui per il coraggio o l’umanità, mi parrebbe giusto farlo anche per l’atteggiamento positivo verso l’apprendimento di cose nuove.


Ultima modifica di cama69 il Lun Mag 10, 2021 2:40 pm, modificato 1 volta in totale
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Lun Mag 10, 2021 1:36 pm    Oggetto: Rispondi citando

Beh, Cama, mi fa piacere che tu prenda di petto questo argomento che io ho invece sempre preferito evitare; ma se lo introduci, mi chiami alla risposta alla quale non mi sottrarrò.
Dunque... se la premessa, sulla quale concordiamo, è che la media zagoriana sia non troppo soddisfacente, i motivi possono essere solo due:
1) gli sceneggiatori sono di qualità adeguata ma troppo spremuti in quantità;
2) la quantità non è alta ma gli sceneggiatori non sono di qualità adeguata.
E questa seconda è quella che sostieni tu, anche se il tuo modo di essere e il tuo stile non userebbero mai una modalità così diretta, o più diretta ancora. Ma il concetto è quello.

E del resto, entrambi i punti possono intersecarsi, e infatti si intersecano, e la realtà è esattamente questa.
Dire: "Se escono 10 numeri retti da 2 sceneggiatori, otterremo lo stesso risultato facendo uscire 20 numeri retti da 4, quindi il problema non è la quantità", è un sillogismo fallace.
Perché se i primi 2 sono Burattini e Boselli, non è lo stesso se i secondi 2 sono Cama e Walter.
Quindi, come giustamente butti giù te, non è tanto un problema di quantità di uscite, ma di qualità dello sceneggiatore.
Ma va da sé che nel momento in cui la qualità è bassa, la quantità diventa eccessiva in automatico.
Altrimenti potremmo fare uscire uno Zagor al giorno, basterebbe aggiungere sceneggiatori a prescindere dalle doti di chi le scrive (cioè i Cama & Walter di cui sopra).

Allora parliamo di questo, e facciamo i nomi, tenendo sempre presente che parliamo di soggettività.
A mio parere gente come Rauch, Marolla, Altariva, in questo momento sono fuori discussione. La loro media è decisamente elevata, solo che gli ultimi due scrivono pochino pochino.
Perniola e Faraci scrivono poco e sono altalenanti, tra cose anche ottime e altre mediocri.
Zamberletti e Mignacco, sono molte di più le storie scadenti che il contrario.
E poi ci sono i vari una tantum, in genere assai poco riusciti (i peggiori in assoluto: Testi e Chiaverotti).
(Manca Burattini su cui farò un discorso a parte)

Bene, io mi sento di dire che se non fosse stata pubblicata NEMMENO UNA storia degli ultimi due gruppi, non avremmo perso quasi niente, a parte la bellissima di Blondie.
Ecco che qua torna il ragionamento sulla quantità, non più legata al tipo di pubblicazione, ma al nome dello sceneggiatore.
Per questo batto tanto su questo tasto: perché ciò che appare non è che le uscite vengano aumentate in base alle idee che pullulano, ma che si decida di incrementare le uscite per motivi commerciali e poi si abbassi il filtro delle proposte per riempirle in qualche modo.
Tagliamo una parte delle uscite e non ci sarà più bisogno di riempirle con storie spesso imbarazzanti. A questo punto la qualità dello sceneggiatore non sarà più un problema, perché non ci saranno più così tante pagine da riempire in qualche modo.

E ora veniamo al discorso Burattini. E' indubbio che come dici anche tu, quello che fa davvero saltare il banco è la sua, di rese. Che negli ultimi tempi è calata sicuramente.
Se Moreno avesse continuato con i livelli qualitativi di qualche tempo fa, di certo anche la percezione media della testata sarebbe differente in positivo.
Ora, perché è calato? Magari perché è invecchiato, ha perso la vena creativa, può darsi. Però poi mi leggo un capolavoro come Origini e mi viene da dire che magari non è così.
Allora forse è solo un problema di tempo. Di tempo che gli assorbe il lavoro redazionale, tra cui curare e supervisionare un quantitativo enorme di pagine.
Per cui torniamo ancora lì: sfrondiamo le uscite e anche Burattini potrà dedicarsi meglio al suo lavoro più importante, che è quello dello sceneggiatore.

In definitiva, quello che io vorrei sono 12 uscite annue più un paio di Maxi, retti quasi solo da Burattini e gli altri sopra nella parte alta, in vari proporzioni.
Sono convinto che in questo modo la media salirebbe decisamente.
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MessaggioInviato: Lun Mag 10, 2021 7:59 pm    Oggetto: Rispondi citando

Walter Maddenbrook ha scritto:
Dunque... se la premessa, sulla quale concordiamo, è che la media zagoriana sia non troppo soddisfacente, i motivi possono essere solo due:
1) gli sceneggiatori sono di qualità adeguata ma troppo spremuti in quantità;
2) la quantità non è alta ma gli sceneggiatori non sono di qualità adeguata.
E questa seconda è quella che sostieni tu, anche se il tuo modo di essere e il tuo stile non userebbero mai una modalità così diretta, o più diretta ancora. Ma il concetto è quello.

In realtà la mia posizione non è cosi netta ma più sfumata, ritengo che la mancanza di continuità sia dovuta a qualche autore non all'altezza ma anche al momento di forma di Burattini, ci tengo a precisare che quando parlo di Burattini non mi tolgo il cappello, me ne tolgo tre di cappelli tanto per essere chiari. Quello che ha fatto su Zagor è stato eccezionale per quantità e qualità, anche se ultimamente non è più continuo come prima.
Walter Maddenbrook ha scritto:
E del resto, entrambi i punti possono intersecarsi, e infatti si intersecano, e la realtà è esattamente questa.
Dire: "Se escono 10 numeri retti da 2 sceneggiatori, otterremo lo stesso risultato facendo uscire 20 numeri retti da 4, quindi il problema non è la quantità", è un sillogismo fallace.
Perché se i primi 2 sono Burattini e Boselli, non è lo stesso se i secondi 2 sono Cama e Walter.

Assolutamente d'accordo con te, ma non intendevo fare un puro rapporto tra pagine pubblicate e numero di autori senza tenere conto del loro spessore. Burattini era uno dei due autori della fase del cosiddetto rinascimento, e c'è ancora oggi presente e in piena attività, non c'è più Boselli ma c'è Rauch che non sarà come Boselli ma è un signor autore, in più poi ci sono Marolla e Altariva che hanno dimostrato di essere più che all'altezza della situazione, ebbene contando solo questi quattro, essi dovrebbero essere in grado di assicurare tutte le uscite con un livello di qualità più che egregio e senza troppi stress.
Walter Maddenbrook ha scritto:
Quindi, come giustamente butti giù te, non è tanto un problema di quantità di uscite, ma di qualità dello sceneggiatore.
Ma va da sé che nel momento in cui la qualità è bassa, la quantità diventa eccessiva in automatico.
Altrimenti potremmo fare uscire uno Zagor al giorno, basterebbe aggiungere sceneggiatori a prescindere dalle doti di chi le scrive (cioè i Cama & Walter di cui sopra).

Non sono proprio sicuro di aver capito bene
Walter Maddenbrook ha scritto:

Allora parliamo di questo, e facciamo i nomi, tenendo sempre presente che parliamo di soggettività.
A mio parere gente come Rauch, Marolla, Altariva, in questo momento sono fuori discussione. La loro media è decisamente elevata, solo che gli ultimi due scrivono pochino pochino.

Nulla da dire, sono d'accordo con te dovrebbero scrivere con più frequenza, ecco pensavo proprio a questo quando ho scritto che questi due più Rauch e Burattini sarebbero in grado di mantenere tranquillamente una buona qualità a tutte le uscite Zagoriane previste.
Walter Maddenbrook ha scritto:

Perniola e Faraci scrivono poco e sono altalenanti, tra cose anche ottime e altre mediocri.

Si sono d'accordo.
Walter Maddenbrook ha scritto:
Zamberletti e Mignacco, sono molte di più le storie scadenti che il contrario.

Non sarei cosi severo con Zamberletti, non sono entusiasta del suo apporto, tuttavia secondo me è un autore che può migliorare e diventare utilissimo. Su Mignacco invece non ho nessuna aspettativa, troppe delusione in tanti anni.
Walter Maddenbrook ha scritto:
E poi ci sono i vari una tantum, in genere assai poco riusciti (i peggiori in assoluto: Testi e Chiaverotti).

Ma sono state delle una-tantum come dici tu, se la media fosse stata più elevata probabilmente non gli avremmo dato troppo peso.
Walter Maddenbrook ha scritto:

Bene, io mi sento di dire che se non fosse stata pubblicata NEMMENO UNA storia degli ultimi due gruppi, non avremmo perso quasi niente, a parte la bellissima di Blondie.
Ecco che qua torna il ragionamento sulla quantità, non più legata al tipo di pubblicazione, ma al nome dello sceneggiatore.

Va bene, grazie tante WM Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy se la metti cosi è ovvio. Ma io continuo a pensare che quattro autori validi e Zamberletti potrebbero tranquillamente assicurare il numero di uscite annuali previste con una ottima qualità e senza andare in fibrillazione da consegna. Se non fosse cois sarei un pò sorpreso, ma per carità tutto può essere.
Walter Maddenbrook ha scritto:

Per questo batto tanto su questo tasto: perché ciò che appare non è che le uscite vengano aumentate in base alle idee che pullulano, ma che si decida di incrementare le uscite per motivi commerciali e poi si abbassi il filtro delle proposte per riempirle in qualche modo.
Tagliamo una parte delle uscite e non ci sarà più bisogno di riempirle con storie spesso imbarazzanti. A questo punto la qualità dello sceneggiatore non sarà più un problema, perché non ci saranno più così tante pagine da riempire in qualche modo.

Va bene questo è chiaro, però spero che non sia cosi. Io non conosco le dinamiche della SBE e come vengono affidate le storie, però mi piace pensare che cinque autori del calibro di Burattini, Rauch, Altariva, Marolla e Zamberletti sarebbe in grado di gestire il numero attuale di uscite di Zagor abbastanza facilmente.
Walter Maddenbrook ha scritto:
E ora veniamo al discorso Burattini. E' indubbio che come dici anche tu, quello che fa davvero saltare il banco è la sua, di rese. Che negli ultimi tempi è calata sicuramente. Se Moreno avesse continuato con i livelli qualitativi di qualche tempo fa, di certo anche la percezione media della testata sarebbe differente in positivo.

Lo penso anche io
Walter Maddenbrook ha scritto:
Ora, perché è calato? Magari perché è invecchiato, ha perso la vena creativa, può darsi. Però poi mi leggo un capolavoro come Origini e mi viene da dire che magari non è così.

Sul fatto che gli anni si facciano sentire sarei anche propenso a crederlo, proprio poichè ritengo Burattini un pò altalenante in quanto scrive storie alla sua altezza intervallate da altre non alla sua altezza. Tuttavia che abbia scritto un capolavoro come Origin non mi meraviglia più di tanto, ha fatto quello che sa fare di solito e secondo me ha scritto anche altre belle storie ultimamente, con il passare dei decenni la sua vena artistica comincia un pò ad essere meno ricca, non dimenticare che Toninelli dopo pochissimi anni già andò in apnea.
Walter Maddenbrook ha scritto:
Allora forse è solo un problema di tempo. Di tempo che gli assorbe il lavoro redazionale, tra cui curare e supervisionare un quantitativo enorme di pagine.
Per cui torniamo ancora lì: sfrondiamo le uscite e anche Burattini potrà dedicarsi meglio al suo lavoro più importante, che è quello dello sceneggiatore.

Premesso che quello che dici può essere vero, se Burattini con il passare degli anni ha bisogno di un pò più di tempo potrebbe chiedere a Rauch, Altariva, Marolla o Zamberletti di incrementare qualche loro storia e potrebbe tirare un pò il fiato senza dover per forza tagliare pubblicazioni.
Walter Maddenbrook ha scritto:

In definitiva, quello che io vorrei sono 12 uscite annue più un paio di Maxi, retti quasi solo da Burattini e gli altri sopra nella parte alta, in vari proporzioni.
Sono convinto che in questo modo la media salirebbe decisamente.

Io non ne sono convinto che la media salirebbe a meno che qualche collana tipo lo special non viene riservato a debuttanti e/o storie meno incisive, allora è meglio abolirlo, infatti è l'unica collana che mi sentirei anche io di annullarla, magari sostituendolo con qualche altra pubblicazione.
In conclusione secondo te bisognerebbe tagliare un maxi, lo special e i due color, per carità se eliminare queste quattro pubblicazioni servisse ad aumentare la qualità dei restanti albi ben venga. Ma mi lascia un senso di sorpresa pensare che cinque autori del calibro di Burattini (seppur un pò infortunato e non al 100%), Rauch, Altariva, Marolla e Zamberletti non siano in grado di far fronte ad un maxi in più e due color, va bene lasciamo perdere, altrimenti ripeto sempre la stessa cosa.
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Burattini ha scritto:
Zagor è una persona intelligente e curiosa, quindi impara da tutti, continua ad apprendere continuamente, tutto lo arricchisce. Così come prendiamo esempio da lui per il coraggio o l’umanità, mi parrebbe giusto farlo anche per l’atteggiamento positivo verso l’apprendimento di cose nuove.


Ultima modifica di cama69 il Mar Mag 11, 2021 2:00 pm, modificato 3 volte in totale
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Mar Mag 11, 2021 1:44 pm    Oggetto: Rispondi citando

cama69 ha scritto:
Walter Maddenbrook ha scritto:
Rauch, Marolla, Altariva, in questo momento sono fuori discussione. La loro media è decisamente elevata, solo che gli ultimi due scrivono pochino pochino.
Nulla da dire sono d'accordo con te dovrebbero scrivere con più frequenza

OK, e qua chiediamoci: perché non lo fanno? Forse hanno altre attività (tutti e tre scrivono anche altro), oppure più di così non riescono, se vogliono scrivere qualcosa che li soddisfi. Magari viene qua un Marolla e mi dice: "Senti, io potrei pure scrivere il doppio o il triplo degli Zagor, però curandoli meno, ripescando idee che avevo scartato, allungando il brodo a forza pistolettate e cazzotti... ti andrebbe bene lo stesso?". E io risponderei di no. Allora meglio scrivere meno, cioè quanto ora, ma di questo livello qualitativo che me li fa mettere in cima alla scala di gradimento.

cama69 ha scritto:
ecco pensavo proprio a questo quando ho scritto che questi due più Rauch e Burattini sarebbero in grado di mantenere tranquillamente una buona qualità a tutte le uscite Zagoriane previste.

Certo, purché prima si risponda alla domanda sopra, e solo allora sapremo QUANTE sono queste uscite previste.
A me viene da dire che se Marolla o Altariva scrivono una storia ogni due anni non è perché sono pieni di capolavori che quel pazzo di Burattini gli cassa, mandando peraltro e invece in edicola certe ciofeche, ma perché quello che possono dare a Zagor (perché hanno altri impegni o perché non riuscirebbero a mantenere una certa qualità) è questo. Di conseguenza, su queste logiche si dovrebbero tarare le uscite.

cama69 ha scritto:
Zamberletti, lo terrei nello staff insieme ai quattro perchè merita altre possibilità

Mah, sinceramente di possibilità ormai ne ha avute parecchie e, a parte Blondie, non si è mai smosso dal compitino reiterato.
Anche io vedo qua e là delle potenzialità interessanti per le quali mi pareva giusto aspettarlo, ma ora dopo tante storie mi pare evidente che non riesce ad esprimerle.

cama69 ha scritto:
francamente non posso dire lo stesso di Mignacco.

Mignacco per me è un caso particolare. Molte sue storie iniziano alla grande, o addirittura alla grandissima... poi in corso d'opera si afflosciano, vanificando miseramente quelle gustose premesse che ci aveva fatto assaporare all'inizio. Come mai? Non saprei dire, però anche qua mi chiedo: tendenza a curare di meno le parti finali per una innata scarsa capacità di pianificare e quindi per la fretta data dalle scadenze imminenti?

cama69 ha scritto:
Forse qui abbiamo una diversa percezione per quanto mi riguarda attualmente Burattini è un pò altalenante in quanto scrive storie alla sua altezza intervallate da altre non alla sua altezza (...) forze con il passare dei decenni la sua vena artistica comincia un pò ad essere meno ricca, non dimenticare che Toninelli dopo pochissimi anni già andè in apnea.

Potrebbe anche essere, però mi convince poco perché una cosa che mi si appalesa nelle storie di Moreno negli ultimi 15-20 anni è la crescita di quel che si definisce "il mestiere". Rileggendo le sue opere più giovanili si notano delle ingenuità e buchi (ma contemporaneamente anche una leggerezza ora smarrita) che oggi non esistono più: si percepisce che è molto padrone del mezzo e della tecnica. E le idee non gli sono mai mancate.
Secondo me le sue ultime storie sono gravate da una sorta di "superficialità" nelle scelte narrative. Lui ci ha spesso abituato a piani machiavellici da parte dei villain, di trame elaborate, invece ultimamente troppi passaggi sono tirati via, risolti da sganassoni o imprese fisiche oltre l'assurdo di Zagor o peggio ancora soluzioni magiche: tutto questo mi fa pensare ad una mancanza di tempo, un non "mettersi lì" a scervellarsi su quale soluzione forte trovare.
In questo senso è emblematica la storia doppia di Hellingen: per me molto buona la prima, pensata bene, in cui tutte le versioni del passato si incastrano con un talento da equilibrista, con bei dialoghi e psicologie curate; mentre la seconda, scritta 4 anni dopo con, secondo me, molto più lavoro extra, si affida a passaggi elementari, esoscheletri con cui prendere a pugni tutto, una soluzione magica (e quindi semplicistica) per far tornare Hellingen e far sparire il Wendigo, così come il finale o la vacuità del piano dello scienziato.
Ripeto: emblematica.
A mio parere servirebbe un assistente di redazione, quello che fu lui per Boselli, il quale lo sgraverebbe di molti compiti burocratici, e inoltre gli farebbe da supervisione a certi soggetti, perché se ce lo vogliamo dire ultimamente spesso il problema è anche quello, che molti soggetti vanno un po' per la tangente (alieni, viaggi nel tempo, trombeggi ecc.), e servirebbe qualcuno che gli dica: "Moreno, 'sta roba mi pare un po' esagerata". A lui o ad un Chiaverotti, eh.
Comunque ritengo che già tagliare una certa parte di uscite risolverebbe il problema in automatico da sé.
Certo, ai piani alti, fanno altre considerazioni.
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MessaggioInviato: Mar Mag 11, 2021 2:04 pm    Oggetto: Rispondi citando

Quello che hai scritto è interessante WM, ti risponderò con calma. Però ci tengo a precisare per correttezza che mentre stavo correggendo degli errori nel mio messaggio precedente perchè l'ho scritto un pò di fretta, tu lo stavi quotando per rispondermi. E' la prima volta che succede, mi dispiace se non si trova più perfettamente allineato qualche passaggio, ti prego di scusarmi Red face Red face Pray Pray Pray
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Burattini ha scritto:
Zagor è una persona intelligente e curiosa, quindi impara da tutti, continua ad apprendere continuamente, tutto lo arricchisce. Così come prendiamo esempio da lui per il coraggio o l’umanità, mi parrebbe giusto farlo anche per l’atteggiamento positivo verso l’apprendimento di cose nuove.
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MessaggioInviato: Mar Mag 11, 2021 2:21 pm    Oggetto: Rispondi citando

Walter Maddenbrook ha scritto:
trombeggi ecc.)

Laughing
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MessaggioInviato: Mer Mag 12, 2021 3:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

Walter Maddenbrook ha scritto:
OK, e qua chiediamoci: perché non lo fanno? Forse hanno altre attività (tutti e tre scrivono anche altro), oppure più di così non riescono, se vogliono scrivere qualcosa che li soddisfi. Magari viene qua un Marolla e mi dice: "Senti, io potrei pure scrivere il doppio o il triplo degli Zagor, però curandoli meno, ripescando idee che avevo scartato, allungando il brodo a forza pistolettate e cazzotti... ti andrebbe bene lo stesso?". E io risponderei di no. Allora meglio scrivere meno, cioè quanto ora, ma di questo livello qualitativo che me li fa mettere in cima alla scala di gradimento.

Se la tua ipotesi fosse vera è chiaro che scrivere di meno è una soluzione, ma forse in via teorica potrebbero scrivere di più se gli fosse richiesto ma non viene fatto perchè il curatore ritiene che ci siano altre storie ugualmente meritevoli di essere pubblicate.
Walter Maddenbrook ha scritto:
Certo, purché prima si risponda alla domanda sopra, e solo allora sapremo QUANTE sono queste uscite previste.

Senza dubbio
Walter Maddenbrook ha scritto:
A me viene da dire che se Marolla o Altariva scrivono una storia ogni due anni non è perché sono pieni di capolavori che quel pazzo di Burattini gli cassa, mandando peraltro e invece in edicola certe ciofeche, ma perché quello che possono dare a Zagor (perché hanno altri impegni o perché non riuscirebbero a mantenere una certa qualità) è questo. Di conseguenza, su queste logiche si dovrebbero tarare le uscite.

Può essere, ma forse per Burattini di ciofeche non ce ne sono state, le storie di Zamberletti, di Chaverotti, di Testi e tutte le sue erano meritevoli di essere pubblicate in quanto potenzialmente gradite ad una certa parte di lettori. Però per carità potresti aver ragione tu e Marolla, Altariva e Rauch sono al massimo della produttività.
Walter Maddenbrook ha scritto:

Mah, sinceramente di possibilità ormai ne ha avute parecchie e, a parte Blondie, non si è mai smosso dal compitino reiterato.
Anche io vedo qua e là delle potenzialità interessanti per le quali mi pareva giusto aspettarlo, ma ora dopo tante storie mi pare evidente che non riesce ad esprimerle.

Si la tua valutazione e il tuo pessimismo ci può stare, ma vorrei vederlo su qualche altra storia
Walter Maddenbrook ha scritto:

Mignacco per me è un caso particolare. Molte sue storie iniziano alla grande, o addirittura alla grandissima... poi in corso d'opera si afflosciano, vanificando miseramente quelle gustose premesse che ci aveva fatto assaporare all'inizio. Come mai? Non saprei dire, però anche qua mi chiedo: tendenza a curare di meno le parti finali per una innata scarsa capacità di pianificare e quindi per la fretta data dalle scadenze imminenti?

Io storie alla grandissima non ne ricordo quasi nessuna, ti dirò che preferisco Zamberletti, però queste sono valutazioni personali.
Walter Maddenbrook ha scritto:
Potrebbe anche essere, però mi convince poco perché una cosa che mi si appalesa nelle storie di Moreno negli ultimi 15-20 anni è la crescita di quel che si definisce "il mestiere". Rileggendo le sue opere più giovanili si notano delle ingenuità e buchi (ma contemporaneamente anche una leggerezza ora smarrita) che oggi non esistono più: si percepisce che è molto padrone del mezzo e della tecnica. E le idee non gli sono mai mancate.

Sono d'accordo che le idee non gli mancano mai, cosi come non fatico a credere che sia diventato molto esperto a imbastire storie in ogni condizione, d'altronde dopo aver scritto quasi le stesse storie di Nolitta-Boselli e Toninelli messi insieme è facile immaginarlo.
Però a parte gli ultimi anni ho sempre avuto la sensazione di un autore abbastanza costante, ho notato poche ingenuità o buchi anche nelle storie giovanili, anzi tutt'altro..... Però magari mi sbaglio io, continuo a pensare che nonostante le sue idee dopo tanti anni forse qualche difficoltà affiora soprattutto quando si deve essere essere originali senza cambiare le caratteristiche della collana, inoltre il fatto che per decenni ha scritto tantissime storie ci siamo cosi abituati al suo stile per cui quello che prima ci appariva più originale oggi ci appare un pò scolastico.
Walter Maddenbrook ha scritto:
Secondo me le sue ultime storie sono gravate da una sorta di "superficialità" nelle scelte narrative. Lui ci ha spesso abituato a piani machiavellici da parte dei villain, di trame elaborate, invece ultimamente troppi passaggi sono tirati via, risolti da sganassoni o imprese fisiche oltre l'assurdo di Zagor o peggio ancora soluzioni magiche: tutto questo mi fa pensare ad una mancanza di tempo, un non "mettersi lì" a scervellarsi su quale soluzione forte trovare.

Le sue ultime storie le ho trovate un pò discontinue, ma non ho mai pensato ad una mancanza di tempo e/o un non mettersi a scervellarsi, quanto piuttosto ad un pò di stanchezza di idee, un periodo di appannamento, anche perchè ci sono state storie che mi sono piaciute dove ho rivisto il vero Burattini. Tutti gli autori possono avere dei momenti meno brillanti soprattutto se hanno scritto migliaia e migliaia di tavole.
Walter Maddenbrook ha scritto:
In questo senso è emblematica la storia doppia di Hellingen: per me molto buona la prima, pensata bene, in cui tutte le versioni del passato si incastrano con un talento da equilibrista, con bei dialoghi e psicologie curate; mentre la seconda, scritta 4 anni dopo con, secondo me, molto più lavoro extra, si affida a passaggi elementari, esoscheletri con cui prendere a pugni tutto, una soluzione magica (e quindi semplicistica) per far tornare Hellingen e far sparire il Wendigo, così come il finale o la vacuità del piano dello scienziato.
Ripeto: emblematica.

Mah Think Think Think Think dici emblematica? non so, io ho qualche dubbio, secondo me il finale lo ha pensato e vagliato per bene e se lo ha scritto cosi è stato perchè ha ritenuto che fosse avrebbe incontrato il favore della maggioranza die lettori. Così non è stato? questo non lo so, sicuramente non ha avuto successo nella nostra comunità, questo è poco ma sicuro. Tuttavia a mio parere rimane una scelta voluta e ponderata e non il frutto di scarsità di tempo o non voglia di scervellarsi, anche perchè dopo aver scritto una storia cosi importante la tira via proprio nel finale? io non ci credo, non è da Burattini.
Walter Maddenbrook ha scritto:

A mio parere servirebbe un assistente di redazione, quello che fu lui per Boselli, il quale lo sgraverebbe di molti compiti burocratici, e inoltre gli farebbe da supervisione a certi soggetti, perché se ce lo vogliamo dire ultimamente spesso il problema è anche quello, che molti soggetti vanno un po' per la tangente (alieni, viaggi nel tempo, trombeggi ecc.), e servirebbe qualcuno che gli dica: "Moreno, 'sta roba mi pare un po' esagerata". A lui o ad un Chiaverotti, eh.

Sarebbe una buona idea, purchè sia un tradizionalista maggiore di quanto lo è Burattini attualmente altrimenti si correrebbe il rischio che spinga per una forte attualizzazione della collana con alieni, mondi paralleli, storia da video-games, viaggio nel tempo e infine potrebbe scoprire con sorpresa che Zagor sulla serie regolare non trombeggia in una storia da una vita (esattamente dal 1996, una lama nel buio) quindi potrebbe essere colto da forte ira e spingere gli autori a recuperare un pò, visto che con Nolitta lo ha fatto due volte in appena cinque anni.
Walter Maddenbrook ha scritto:

Comunque ritengo che già tagliare una certa parte di uscite risolverebbe il problema in automatico da sé.
Certo, ai piani alti, fanno altre considerazioni.

Se fosse cosi ben vengano anche se la cosa mi dispiacerebbe un pò. Io ho un problema, in passato con la collana di Zagor ad alti livelli leggevo tante collane della Bonelli, compravo decine di albi al mese. Oggi tra le varie chiusure e i tagli che ho fatto, segue appena appena quattro personaggi, Tex, Zagor, Dampyr e Dragonero. Sad Sad Sad
Sto resistendo con Dampyr e mi aggrappo a quelle poche storie che riesco a leggere senza infastidirmi ma se non fosse che sono rimasto senza fumetti lo avrei tagliato, Dragonero con la nuova fase editoriale ha subito un crollo non mi infastidisce leggerlo, ma sono spesso deluso dalle storie, Tex è veramente ottimo sta attraversando un momento notevole e pertanto Zagor nonostante un pò di montagne russe ho piacere a leggerlo, visto il resto che viene pubblicato. Alcuni anni fa pensavo che se chiudeva Zagor c'erano altre testate da leggere, ma ora mi rimane solo Tex pertanto mi sa che oramai tra pochi anni rimarrò senza fumetti da leggere o quasi
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Burattini ha scritto:
Zagor è una persona intelligente e curiosa, quindi impara da tutti, continua ad apprendere continuamente, tutto lo arricchisce. Così come prendiamo esempio da lui per il coraggio o l’umanità, mi parrebbe giusto farlo anche per l’atteggiamento positivo verso l’apprendimento di cose nuove.
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