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Asta CATAWIKI Tex e Zagor
La sesta centuria zagoriana , 501-600
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Autore Messaggio
Wolfenstein1976
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MessaggioInviato: Lun Lug 31, 2017 10:42 am    Oggetto: Rispondi citando

"Il dio della polvere",e'una storia avvincente, piena di trovate e con dei fantastici disegni,secondo me Boselli se le cavata egregiamente ache in questa trasferta,che pensi solo a Tex mha, non credo.Burattini piu' altalenante, anche se "La mummia delle ande","La profezia" e" Terra del fuoco, sono buone-ottime storie.Si e' rifatto alla grande successivamente.Mignacco ha scritto la sua miglior storia per la collana , "Sangue su Bahia"insieme a "Il vendicatore nero" che e' anche uno dei migliori Maxi Zagor.
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Mirko
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Kramer76
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MessaggioInviato: Ven Dic 29, 2017 11:55 am    Oggetto: Rispondi citando

su consulenza di samuel m e wolfenstein1976 e nel clima di festa ho aumentato molti voti Not talking
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Angelo1961
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MessaggioInviato: Ven Dic 29, 2017 12:10 pm    Oggetto: Rispondi citando

Personalmente ritengo che La Profezia sia la storia peggiore della trasferta assieme a Sulle rive del grande fiume. Concordo sul fatto che Migacco ha scritto una grande storia per quanto riguarda il sertao, mentre la migliore in assoluto è Pacifico! Scarsette le donne guerriere e l'ora del destino. Buona Oltre i confini del mondo.
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DAL GIUGNO 1970 ININTERROTTAMENTE LETTORE DI ZAGOR!
Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa)
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Gio Gen 14, 2021 10:13 pm    Oggetto: Rispondi citando

Kramer76 ha scritto:
su consulenza di samuel m e wolfenstein1976 e nel clima di festa ho aumentato molti voti Not talking

So, when can we read the revisions here?
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https://share.icloud.com/photos/05pGIztDv008xiXfWKbzW4wFw
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Kramer76
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MessaggioInviato: Ven Gen 15, 2021 9:29 am    Oggetto: Rispondi citando

abbi fede...
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Ven Gen 15, 2021 9:41 am    Oggetto: Rispondi citando

thumbleft
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Kramer76
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MessaggioInviato: Dom Gen 17, 2021 9:41 pm    Oggetto: Rispondi citando

ZAGOR IZ BACK

Volume 11



la valle misteriosa
numeri 501, 502 e 503, testi capone, disegni ferri
un ritorno agli anni ottanta e anche più in là nel tempo, allo zagor delle origini, è il testamento zagoriano di capone e ferri
struttura classica con tempi dilatati, dialoghi scorrevoli, duelli, incubi (notevole la casacca che brucia la pelle), sconfitta e riscatto
gli incubi e le apparizioni di zagor sono due cose di cui, purtroppo, colpevolmente, si è persa sempre più traccia...
la "valle misteriosa" è più o meno quella di "la notte del diluvio", mischiata con "gli uomini puma", il revanscismo "supereroistico"
il maggiore powell è praticamente identico al capitano flint di "tenebre", con lo stesso passato tragico di nolittiana memoria
l'atmosfera è da "fiaba nera", la foresta morta, l'isola della droga, illuminata sinistramente, cico invasato che attende zagor...
storia disseminata di simboli come ogni storia di capone (financo la sfortunata "oro maledetto"), mentre shakan ricorda un pò diablar
dietro il grottesco espediente dei bianchi travestiti da indiani, si cela qualcosa di più profondo, di più toccante (l'orologio)
shakan è uno dei migliori personaggi degli ultimi anni: non so perché, saranno i disegni, ma mi ricorda "l'uomo con il fucile"
disegni che, al netto di qualche normale imperfezione dovuta all'età, sono bellissimi, buone anche le copertine
meglio l'albo "flessibile" rispetto a come li facevano prima, ho notato che molti tendono a scollarsi...

voto 9



i guerrieri della notte
numeri 504 e 505, testi cajelli, disegni laurenti
una "sfida al campione" per adulti, vedi i due ingenui fratelli fatti fuori brutalmente, il passato del mohamed alì irlandese, il siamese tagliuzzato
anche se poi il cuore della vicenda è abbastanza ingenuo, si risolve in un finale sbrigativo e in qualche citazione cinematografica
oltre al titolo alla walter hill, ci sono anche lo stallo alla messicana di tarantino, i dialoghi cazzuti, un pò di "pulp", le arti marziali
qualche vignetta non è venuta bene, ma nel complesso, e soprattutto per quel che riguarda i combattimenti, i disegni sono più che buoni
laurenti diverso dal solito, più "sbarazzino", ma con l'elemento ricorrente dei "pugni chiusi", dato il contesto forse ci sta pure...
"vorrei sapermi battere come te" non è una frase da cico, meglio le gag culinarie, anche se non ho capito quella dei mutandoni...
stupenda la prima copertina

voto 7-



il gigante di pietra
numeri 506, 507, 508 e 509, testi burattini, disegni rubini
non sono un appassionato di gialli, e tantomeno di gialli burattiniani, però questo è un "kolossal" a cui è difficile dare meno del massimo
i disegni sono tra i miei preferiti, situazioni e personaggi sono intensi, gli argomenti appassionanti, l'ambientazione è da "rinascimento"
come e anche più che in "l'esploratore scomparso", ci sono collegamenti (insospettabili, ma non troppo) con la toninelliana "viaggio nella paura"
là c'era la scommessa, qui l'alpinismo, avventura pura corredata da interessanti inserti storici, molti riferimenti all'italia ovviamente
zagor è sorpreso dall'apprendere che c'è chi va in montagna per sport, ma poi esce fuori che la mamma gli aveva già parlato delle alpi...
ci sono i bisonti (come in "il sangue dei cheyenne"), i cavalli selvaggi da addomesticare, l'episodio dei sioux, quasi "muto" ma molto umano
la componente giallistica e quella avventurosa sono perfettamente mescolate, più che di spiegoni parlerei di approfondimenti psicologici
infatti gli spiegoni sono quasi sempre fatti da personaggi socialmente consoni, gente di città, in modo da scavare nella loro psicologia
certe cose sono ostiche per una serie come zagor, tipicamente burattiniane, la gestione aziendale, le beghe ereditarie
però la storia ha una profondità che oserei paragonare a quella di nolitta, l'immaginario monte leigh è il simbolo della "fuga"
fuga dagli intrallazzi, persino dalla depressione (altro argomento inedito), allo stesso tempo atavico palcoscenico della resa dei conti
nulla togliere all'importanza di "viaggio nella paura", ma, alla fine, la differenza è quella che c'è tra una collinetta e una montagna, appunto
qui zagor è zagor, non il suo triste sosia, memorabile la scena del ghiacciaio, con zagor che sviene in ginocchio, in contemplazione
finale decisionista come in "la palude dei forzati", quando libera jonah, un finale positivo, forse anche buonista, secondo me ci può stare
un effetto collaterale della storia è un cico più acculturato del solito, va bene la gag con l'analgesico in cui si improvvisa erborista
ma è strano che sappia cos'è lo "spleen", d'altra parte significa anche che è coinvolto nella storia, vedi la gag iniziale che si prolunga
due finezze sono il sapone (come cucciolo in "biancaneve") e il dettaglio durante la carica dei bisonti, con lui che si copre le orecchie...
rubini, come i piccinelli, i bisi, porta una ventata di aria fresca su zagor, sono talenti strabordanti favoriti anche dall'epoca attuale
durante la golden age i tempi era molto più pressanti, ferri non riusciva a finire di disegnare le storie, oggi il perfezionismo è possibile
gli scenari naturali sono tra i migliori mai visti su zagor, con tante quadruple da incorniciare, tipo quelle con la montagna, il ghiacciaio
secondo me rubini azzecca anche zagor e cico, certo zagor ha un collo un pò gonfio, ma l'unica sbavatura è un volto rifatto nell'ultimo albo
la terza copertina è un gioiello, di buon livello anche le altre
CLASSICO

voto 10



i lupi del fiume
numeri 510 e 511, testi cajelli, disegni bisi
è un curioso incrocio tra burattini e toninelli: boscaioli, mappe, appalti, i nomi degli indiani in inglese, mister wilding che imita rambo
anche certe frasi strane in bocca a zagor, tipiche del forbito frasario di burattini: "guarda il cielo, stanno per aprirsi le cateratte del cielo"
zagor che rimane bloccato sotto il tronco è una "toninellata" ma con più fantasia rispetto alla solita sassata o al solito colpo di striscio
ci sono altre scelte non banali: i mercenari "buoni", un cico anomalo, il generoso sunset crow, il cattivo misterioso con mubalagi al seguito...
però il finale è sbrigativo... in fin dei conti è una storiella valorizzata dai disegni stupendi, un lavoro minuzioso come quello di piccinelli
vedi la foresta, le liane, le esplosioni, le armi, l'unico difetto possono essere i volti, ma quello di zagor non mi dispiace, tutto sommato
il capitano ford, con la sua "44 magnum" artigianale, è potenzialmente un buon personaggio ricorrente
bella la seconda copertina, pessimo il volto di zagor nella prima

voto 7+



l'orda infernale
numeri 512 e 513, testi mignacco, disegni sedioli
storia che anticipa la svolta "paninelli", la marvelizzazione della bonelli, sembra fatta per acchiappare lettori più giovani
con sprezzo del ridicolo: i mostri sono troppi (che confusione la battaglia nel secondo albo) e troppo gonfi, troppo "gommosi"
dark moon classico cattivo a "due facce", che alla fine si trasforma in un super mostro come quelli del giovane testi...
dall'oblio toninelliano viene ripescato "l'invulnerabile", un molti occhi sempre più "gandalfiano" assicura che eskimo non tornerà più...
mentre il collegamento con la più recente "la montagna del fuoco" fa subito pensare a frodo, interpretato per l'occasione da cico
la leggenda indiana è classica, ma la continuity incombe e allora zagor ipotizza la natura atlantidea della pietra magica
boh, non è una storia brutta, i disegni sono buoni, però è una "zombi a darkwood" che non ce l'ha fatta a sfondare...
non mi piacciono le parti con l'ufficialetto e gli scout che vogliono lucrarci, la retorica dei fratelli indiani, l'epitaffio a cico
"è la fine di una grande minaccia per la pace alla frontiera, ma non posso gioire per questa vittoria", 'mazza, che naturalezza!
molto simpatico, invece, il dettaglio con la procace carovaniera, le si vede il reggiseno (cico arrossisce)
copertine normali

voto 5+



sangue mohawk
numeri 514, 515 e 516, testi burattini, disegni chiarolla
robert gray è uno dei migliori cattivi di zagor, lo dimostra anche in questo ritorno, ma entrambe le storie non sono state all'altezza
tra l'altro non ho capito perché un cattivo così interessante è stato fatto fuori in questa maniera, forse per non oscurare mortimer o hellingen...
la storia parte subito con una mazzata tremenda, il duello rivisitato da burattini: revisionismo, spiegazionismo, telecronache mentali e verbali
c'è tutto il peggio di burattini, per fortuna subito dopo arriva una delle sue gag migliori, sembra fatta su misura per chiarolla (le ragazze)
una gag colorita in cui c'è dentro un pò di tutto, dulcamara, l'estratto di "ghiandole di mandrillo", donald scrooge, una parolaccia ("deficiente")
peccato un piccolo strafalcione da uno zagoriano di ferro come burattini: in "gentiluomo ma non troppo" cico fa marco antonio, non cesare
poi arrivano le perle di gray, le più riuscite sono: il bombardamento con mortai e lanciagranate, l'avvelenamento di bud spencer, i "collari"
la telecronaca di gray ci sta, fa parte del suo sadismo, anche se la cosa migliore della sgangherata storia di nicolai era il suo essere sottile
però c'è anche la classica situazione burattiniana da "sepolti vivi", con cico che pratica la rianimazione cardiaca su zagor
quelle citate sono anche le parti disegnate meglio, un chiarolla percettibilmente calante, diversi volti rifatti (o sfatti) da piere...
zagor troppo calmo di fronte al villaggio distrutto, forse centrano anche le espressioni anonime dello zagor chiarolliano
c'è una botta in testa di toninelliana memoria, un pò a sorpresa, anche se nell'originale ce n'erano parecchie....
molto bella la prima copertina, brutta la seconda con uno zagor pessimo

voto 7



hawak il crudele
numeri 517 e 518, testi burattini, disegni esposito bros
perfetta storia realistica, fossero tutte così, perfetto equilibrio tra nuovo e moderno, zagor granitico, graficamente tradizionale
disegni chiari e precisi che rendono al meglio le tante scene d'azione, ti fanno sempre capire quello che sta succedendo
azzeccata anche la realizzazione dei cayuga, in particolare di hawak, i costumi, le lunghe case, la splendida scena sotto la pioggia
mi piace lo zagor "ammazzasette", la sua risolutezza (dà fuoco a un dormitorio con dentro le famiglie), i travestimenti, i trabocchetti
classica scena da "zagor delle origini", da storia anni sessanta, quella con il puma preso per la coda e roteato per aria
burattini prosegue il suo discorso sul ruolo delle donne nel western, introducendo particolari scabrosi (lo stupro, la prostituzione)
con tanto di pippone veterofemminista e finale buonista, in cui zagor riesce a far cambiare idea all'intrattabile zoe
tutti i temi riciclati sulle darkwood novels, insomma
la seconda copertina è un capolavoro

voto 9+



il segno del male
numeri 519, 520 e 521, testi capone, disegni ferri
ha, in effetti, qualcosa di "esoterico" questo crocevia zagoriano, metafumettisticamente parlando, l'incontro tra nolitta e boselli
stephan, fin dalla prima storia, è stato accostato a kandrax e qui sembra, addirittura, seguire le orme del suo "simulacro" boselliano
ci sono gli incubi, lo spirito che passa di corpo in corpo, le donne rapite, la "vasca" in cui stephan spia le mosse dei suoi avversari
abraham stoke, invece, anticipava l'avvento di andrew cain, qui capone lo fa fuori in maniera brutale, inaspettata (e coraggiosa?)
c'è anche qualcosa di "ombre su darkwood", vedi il castello, lo sciamano "ragazzino", haggoth al posto del wendigo, il ritmo frenetico
storia strana, che cambia continuamente ambientazione senza mai entusiasmare, con un finale delirante, abbastanza trash
i dialoghi degli invasati sono brutti, capone cerca di dare un pò di profondità al tutto con il processo a zagor, puro "luogocomunismo"
la cosa migliore della storia, alla fine, fatalmente, sono i disegni, da soli fanno l'atmosfera, nonostante tutti i segni dell'età
stupenda, da incorniciare, la quadrupla che ispira la seconda copertina, quest'ultima rovinata dal digitale come anche la prima....
detto brutalmente, avrei preferito meno copertine di ferri e più storie disegnate da lui, gli hanno portato via un sacco di tempo...
disegnate meno bene sono le vignette sulla nave e quelle con il demone, anche se è brillante l'idea di un angelo dai denti aguzzi

voto 6+



tropico del cancro
numeri 521, 522, 523 e 524, testi burattini, disegni verni
la mia rivalutazione di questa storia si è andata completando negli anni... quando è uscita sono rimasto scioccato...
oggi ne riconosco la diabolica cura dei dettagli, la profonda zagorianità, senza togliere gli eccessi burattiniani che rimangono tutti lì...
l'inizio è un azzardo, c'è già qualche eccesso spiegazionista, ma è un modo di iniziare la storia alla castelli, oltre che alla toninelli...
stavolta la versione burattiniana è migliore dell'originale, la reazione di zagor è più curata, cerca subito i veri motivi dell'accaduto
in "uno strano fuorilegge" sembrava che l'autore non avesse cognizione del rapporto ormai profondissimo stabilitosi tra zagor e cico...
burattini/mortimer studia la psicologia di zagor e cico, ma forse non ha letto "zombi" e "oceano", non sa che hanno amici anche ad haiti
questa diabolica simbiosi, tra burattini e mortimer, è un'arma a doppio taglio, regala momenti brillanti, come la trappola
con zagor e cico travestiti da soldati francesi... regala, più in generale, un forte dualismo tra zagor e nemico ("ti credi un dio")
mortimer diventa sempre più onnipotente, ogni storia che passa: brevetta un carro dal doppio fondo, maneggia mercurio liquido
cura il dettaglio infinitesimale, pure i ciottoli per strada o il fondo marino... e, alla fine, sbraca... non solo nel contrappasso...
ci sono troppe "ripassate", sottolineature di dettagli, inutili ipotesi: "se non avessi fatto questo, avrei fatto quest'altro"
spiegazionismo, come sempre, giustificato con il sadismo e la megalomania di mortimer, ma quando è troppo, è troppo....
ad ogni modo, ottima l'idea di trasferire mortimer ad haiti tra cocktail, riti vudu, herny miller, squali e autodeterminazione...
si scopre anche perché haiti è oggi uno dei paesi più disastrati al mondo, colpa dei debiti e delle banche...
altre piccole cose da segnalare: la taverna del gufo, zagor apostrofato come "mountain man", cico travestito da lebbroso
preferisco altri disegnatori, ma non si può negare che verni faccia un buon lavoro, la sua sybil è ottima, anche la parte a cavallo
copertine normali, da segnalare la prima che è ispirata a un disegno di piccinelli se non ricordo male
che il maestro avesse già deciso il suo erede?

voto 8



le nere ali della notte
numeri 525, 526 e 527, testi rauch, disegni della monica
rauch erede di boselli, storia corale, disseminata di grandi e piccole figure, tra queste ultime mary cat, juanita, il guardiamarina, il gallese
zagor è quasi un comprimario, alla fine c'è anche il "colpo di striscio" che sembra metterlo fuori gioco, salvo rifarsi subito dopo
in un fulmineo duello, solo quattro vignette, con un'assurda capriola volante... non per fare confronti, ma quello del guardiamarina dura di più...
è lo zagor rinascimentale, "diversamente nolittiano"... una volta accettato questo, non si può che provare entusiasmo di fronte a un tale gioiello
la cosa migliore della storia sono i cattivi, uno meglio dell'altro, ma non solo loro, perché colpisce anche la tragica sorte assegnata a wallace
ylenia è l'erede che non fa rimpiangere rakosi, personaggio tridimensionale, anche se ormai sempre più attratta nell'orbita dei buoni
finale e controfinale, nella loro esemplare sinteticità, lasciano aperti entrambi i "filoni": zagor la assolve, ferguson giura vendetta...
le loup, al secolo roland devere, è un altro grande nemico, con tanto di tormentone:"sei pronto a guardare le fauci del grande squalo?"
bene anche la componente indiana, con tribù inedite (natchez, tonkawa, attakapas) e scudo nero che si crede thunderman con la sciabola
non gli servirà a niente, perché rauch, come al solito, li fa fuori tutti, aumentando indiscutibilmente l'epicità della storia...
i dialoghi sono come li vorrei sempre, vedi il battibecco tra cico e zagor ("passami il fazzoletto melodramma ambulante mi hai commosso")
oppure cico che marcia spedito in testa ai soldati, in preda a un presunto "furore bellico", più in generale le dinamiche tra i personaggi...
vedi soprattutto i faccia a faccia tra le loup e ylenia, con lei incatenata e bendata, scena anche maliziosa, se vogliamo, bondage...
storia in bilico tra avventura e horror... anche se c'era già un pò di "dark" nelle storie precedenti di rauch, è qui che si inaugura un nuovo "filone"
quello delle storie di rauch e della monica che ormai sono diventate un evento attesissimo, da cui ci si aspetta sempre il massimo...
della monica, in questa storia, opera una svolta stilistica senza perdere nulla, bellissimi gli scenari, la pioggia, il castillo, la missione di san jacinto
lavoro minuzioso sotto certi aspetti, vedi il pudding, nella cuccetta c'è persino il gancio dove appendere la scure....
ecco, forse ylenia è meno bella rispetto alla volta precedente, ma come storia nel suo complesso è un peletto avanti a "la nave nera"
ha un albo in più che fa la differenza, una preparazione più lunga, anche se poi il livello è lo stesso...
il titolo, "le nere ali della notte", richiama quelli iconici degli anni ottanta "incubi", "tenebre", ecc.
buone la prima e la terza copertina
CLASSICO

voto 10



un capestro per gambit
numeri 528, 529 e 530, testi burattini, disegni prisco
spiaze, ma stavolta il giallo non lo digerisco... troppe elucubrazioni, falsi flashback, e il trucco è lo stesso di "il libro del demonio"...
una febbre spiegazionista che esplode nell'episodio con il bandito fosbury che prima spara a un mulo, solo per lasciare una traccia...
poi si spara da solo e zagor si sente in dovere, anche in questo caso, di fare delle ipotesi sul perché l'abbia fatto...
nei dialoghi troppo lambiccati rientrano anche le giustificazioni di zagor ogni volta che mena qualcuno, "ha cominciato lui..."
zagor nel finale rassicura tutti "non sono un detective...", ma chi ci crede ormai? e perché zagor e gambit non si baciano mai?
troppo impegnato a indagare e spiegare? in compenso c'è l'ambigua vignetta in cui cico invita zagor a tornare nel lettone....
comunque bisogna ammettere che la storia ha un certo pathos, l'inizio è molto bello con la ballata "the willow tree"
poi rifatta su disco da graziano romani, questa cura nell'aspetto musicale non si vedeva dai tempi di boselli...
la gambit di burattini e di prisco è ottima, molto espressiva, zittisce tutti al saloon come una diva, malinconica dietro le sbarre
viene pestata quasi a sangue dall'orrido fosbury di cui sopra, con tanto di calcio nella pancia, classica scena alla burattini....
la vediamo andare a letto con "shadow", anche se la scena un pò goffa, molto meglio quella con blondie in "bersaglio mobile"
burattini concede a prisco molte scazzottate, scene in cui il disegnatore eccelle, vedi il granitico zagor che mazzola il ciccione
si vede che è un disegnatore nato per disegnare il western, infatti è già scappato su tex, purtroppo....
simpatica la prima copertina nella sua semplicità, mentre nella terza gambit diventa inspiegabimente castana

voto 6+



dove volano gli avvoltoi
numeri 530, 531 e 532, testi mignacco, disegni fratelli cassaro
ci sono elementi classici interessanti, l'impiccagione dei ragazzini comanche, il duello con la spada, il ragazzino disegnatore, il cimitero
ma non riesco a farmi piacere una storia come questa, i disegni sono per lo più brutti, rovinano quel poco che c'è da rovinare...
sette nuvole non si capisce se è un personaggio troppo furbo o troppo scemo, alla fine fuga ogni dubbio, è tutto scemo
"trovare ogni giorno delle sfide da superare è l'unico modo per dare un senso alla vita" e per finire un brutto finale troncato
come manco ai tempi di "clark city"... anche l'inizio è piuttosto strambo, attaccato a forza per la continuity con la storia precedente
con un primo piano di zagor fatto non so da chi (piere?) e una frase senza senso:""niente ci trattiene più in questa ridente cittadina"
strano anche questo periodare di cico, alquanto posticcio, con annesso primo piano scadente, anche questo non so fatto da chi....
"un senatore in ansia per i figli rapiti dagli indiani e un gruppo di militari desiderosi di compiacerlo, sembra una miscela pericolosa per la pace"
divertente invece il finto messaggio scritto da cico:"caro papà, siamo con zagor, non preoccuparti se rientreremo più tardi del previsto"
molto bella la seconda copertina

voto 5



ombre nella foresta
numeri 532 e 533, testi burattini, disegni ferri
alcune cose non mi piacciono per niente, i dialoghi del dottor sand, troppo noiosi, i soliti violentatori
però mi piace la reazione agguerrita della povera tabitha, il finale giustizialista, con l'orrido sterling sfregiato dall'acido
ben realizzate le parti con i "freaks", lo sfortunato bark, i fratellini pinheads che si affezionano subito a cico
simpatica anche la parte iniziale, ambientata a philadelphia, nella sua eccentricità, un omaggio a dylan dog
zagor in versione cicap, anche se il trucco "spettrale" ce l'ha sempre avuto nel repertorio...
disegni belli, copertina buona

voto 7-



plenilunio
numeri 534, 535 e 536, testi burattini, disegni nuccio
burattini e nuccio aggiornano la versione zagoriana dell'uomo lupo, era ora, come faranno poi marolla e bisi con gli zombi
siamo nella stagione dei gialli e dello spiegazionismo, ma questo è oggettivamente un ottimo giallo, uno dei miei preferiti
come al suo solito, burattini vuole in qualche modo razionalizzare l'argomento, ripescando il prezzemolino metrevelic
ripescando anche il pendolino di castelli, inutilmente peraltro, se non per chiarire che anche cico, oltre a zagor, ha dei poteri...
zagor subodora quasi subito che la minaccia è più umana che bestiale, ma lo spiegone stavolta è reso più "zagoriano" da tawar
gli approfondimenti sulla mitologia sono interessanti, viene citato anche il monte soratte nel lazio
il piatto forte della storia sono due scene che oserei definire due piccoli capolavori che anticipano il fulgore di "lo zoo di kaufman"
si tratta della scena nel campanile, con il prete ammazzato, la croce d'argento e la corda della campana usata come liana
e della sequenza ambientata nella fattoria dei gemelli rhodan, con uno di questi che si inginocchia e si offre alla furia del mostro
peccato per la scena in acqua, potenzialmente altrettanto spettacolare, ma disegnata un pò più in fretta probabilmente
già così comunque mi sembra che questo uomo lupo non sfiguri affatto accanto a quello nolittiano, anzi si completano a vicenda
si nota ancora quel residuo di "amatorialità" tipico dell'esordio, nei volti dei personaggi, ci sono problemi con le ragazze
ma di nuccio, oltre a certi primi piani di zagor, apprezzo la bravura nel realizzare le scene d'azione, come quelle testé citate
bello il coltello artigianale ricavato dalla cornice d'argento, simpatica la gag con cico pugile
belle le prime due copertine, anche se nella prima il volto di zagor è brutto

voto 9+



alla ricerca di zagor
numeri 536 e 537, testi burattini, disegni esposito bros
il "centenario fantasma" di burattini... sarebbe stato il miglior centenario... o il miglior almanacco, sua originaria collocazione...
formula tanto semplice quanto efficace, zagor granitico ma mica tanto, flagellato, isolato, si becca anche un sasso in testa...
la telecronaca mentale non manca mai, ma in un contesto naturale che rigenera dopo alcune annate spiegazioniste
ricorda "inferno bianco", ma anche la sottovalutatissima "nodo scorsoio", c'è la torcia umana di queiroliana memoria...
disegni eccelsi, gli esposito bros fanno un evidente salto di qualità dopo l'esordio già molto positivo in "hawak il crudele"
come nuccio sanno interpretare al meglio la parte che preferisco di burattini, quella più insospettabile e "tamarra"
simpatica visivamente la gag con i pesci, la copertina in sè sarebbe bella, ma zagor è brutto

voto 9+



il morso del serpente
numeri 538 e 539, testi mignacco, disegni mangiantini
la storia è una versione mignacchiana di "la stella di latta" al tempo di burattini, quindi con uno zagor pistolero cavilloso
è un tutto un fiorire di termini giuridici, "testamento", "documento autografo", "legittima difesa", "tentato omicidio"
qualche battuta però va a segno: "non posso temere uno che tiene la pistola con il calcio alla rovescia"
l'inizio è fatto bene, malinconico, con le didascalie epistolari e le immagini che scorrono su due binari differenti
il post scriptum gela zagor e cico, insolitamente serioso... stranamente è la parte più acerba per quanto riguarda i disegni...
zagor un pò di grinta la mostra, in contrasto con dei primi piani che spesso sembrano quello di un bamboccio...
è il vero esordio di mangiantini, storia disegnata prima di "là dove scorre sul fiume", ci sono i soliti problemi su zagor...
meglio un pò tutto il resto, l'arrivo della diligenza, i vari personaggi, compresa francine, compreso cico
brutta la prima copertina, una delle peggiori, buona la seconda

voto 6



lo specchio nero
numeri 540, 541 e 542, testi burattini, disegni verni
l'inizio della storia è ottimo, con gli indizi lasciati da digging bill, la moneta di costantino, lo zagor story "the man with the hatchet"
burattini e verni perfezionisti, mettono anche la numerazione (numero 16), l'editore (the cent) e la tipografia (mccutcheon)
il costume di zagor mi sembra quello di za-te-nay apparso su martin mystere, e occhio anche al testo interno...
guarda caso è tratto da "tarzan delle scimmie" di burroughs, proprio come i finti giornali posseduti da kinsky in "zagor racconta"
spassosa la scena nel teatro con zagor seduto in platea, intrigante anche l'apparizione dei mongoli, con la loro mania di decapitare tutti
burattini nasconde fino all'ultimo la natura "eretica" della storia con un andamento classico, lento, con le rivelazioni solo alla fine
rivelazioni, come da tradizione burattiniana, un pò pesantucce: che cosa c'avrà capito il povero artiglio d'orso del cronomoto?
magari si poteva sfoltire un pò e dare più respiro a un finale maggiormente all'altezza (caratteristica anche delle ultime storie)
non so se si può definire "smacchiettizzazione", ma quella su digging bill è qualcosa che ci assomiglia...
mi riferisco alla sorprendente capacità che ha digging bill di parlare cinese e farsi capire dai mongoli...
verni prosegue nel solito "saccheggio" di ogni genere di posa ferriana...
bella la prima copertina, nella seconda c'è l'intervento di verni

voto 7+



l'orrore sepolto
numeri 543 e 544, testi rauch, disegni laurenti
simpatica versione zagoriana degli ultracorpi, buoni i dialoghi, i personaggi "usa e getta" (anche la donna), l'ambientazione
cico è usato bene (gli incubi), verybad è "smacchiettizzato" o comunque è diverso dal solito, partecipa attivamente all'azione
non vedo la cosa in termini necessariamente negativi, anche se, ripeto, ormai è un altro verybad, un personaggio da x-files
nel delirio, vengono sfiorati i temi della trasferta sudamericana, la "grande madre", il "gran serpente" dell'arcangelo michele
anticipa anche una caratteristica degli ultimi anni, la presenza sempre più pressante di altrove, con il controfinale sul sigillo di dagon
altra cosa curiosa, è cico addirittura a suggerire un possibile inserimento di questa storia nella continuity atlantidea...
è il lavoro peggiore di laurenti, troppo sporco e approssimativo in certi frangenti, fastidiosa la prima metà del secondo albo
però potrebbe far parte anche di una sua "svolta stilistica", altre parti sono disegnate un pò meglio, c'è un insolito cico scapigliato
bella la seconda copertina

voto 7+



il villaggio della follia
numeri 545 e 546, testi rauch, disegni della monica
questa storia è un gioiello, se avesse sviluppato un pochino meglio la parte finale sarebbe stato un capolavoro
ci sono un sacco di perle, a partire dall'incubo del bambino, con l'apparizione di zagor, i volti oscurati...
poi la violenza dei parrocchiani contro i banditi, l'arrivo dello sceriffo jim white durante la messa, l'uscita dalla chiesa
la quadrupla con lo sceriffo martirizzato e il bambino che lo guarda è un piccolo capolavoro, da incorniciare
i personaggi sono ottimi e non si dimenticano, il bandito buono sharp, josh un piccolo elias, la madre shana
zachary bloom è un preacher apparentemente minore, fondamentalista dell'antico testamento (in particolare elia)
come definire questa storia? un western, c'è anche l'assalto alla diligenza e il finale che sembra una parodia
con zagor e cico che si allontanano a cavallo come tex e carson: "le vie del signore sono infinite"
però è più di un semplice western... appartiene con pieno titolo al filone "dark" di rauch e della monica...
due storie di rauch una di seguito all'altra, un evento più unico che raro, purtroppo....
della monica maestro, però mi auguro che non sia stato costretto a fare lo zagor alla ferri...
preferivo il suo zagor precedente, quello più personale, un artista deve essere libero di fare ciò che vuole
buona la seconda copertina

voto 9+



il grande torneo
numeri 547 e 548, testi paolucci, disegni chiarolla
a posteriori una storia tutto sommato salvabile, si può tranquillamente considerare la migliore storia di paolucci
anche se non ho mai caputo cosa ci faccia su zagor uno come paolucci, uno zamberletti ancora più moscio...
ci sono i trafficanti di whisky e gli indiani alcolizzati di toninelliana memoria, ma zagor è quello burattiniano, in forma
dà capocciate a tutti, si libera dalla rete (tipica scena burattiniana/ferriana), mette da parte la bambina e va a vincere il duello
disegni buoni, un vero spreco, anche in considerazione del fatto che poi chiarolla è stato escluso dalla trasferta...
bella la seconda copertina

voto 6

CONTINUA...


Ultima modifica di Kramer76 il Gio Feb 24, 2022 3:13 pm, modificato 13 volte in totale
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wakopa
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MessaggioInviato: Lun Gen 18, 2021 10:13 am    Oggetto: Rispondi citando

Kramer76 ha scritto:

struttura classica con tempi dilatati, dialoghi scorrevoli, duelli, incubi (notevole la casacca che brucia la pelle), sconfitta e riscatto
gli incubi e le apparizioni di zagor sono due cose di cui, purtroppo, colpevolmente, si è persa sempre più traccia...

Applause

Kramer76 ha scritto:

i guerrieri della notte

laurenti diverso dal solito, più "sbarazzino", ma con l'elemento ricorrente dei "pugni chiusi", dato il contesto forse ci sta pure...

Laughing

Kramer76 ha scritto:

il gigante di pietra

zagor è sorpreso dall'apprendere che c'è chi va in montagna per sport, ma poi esce fuori che la mamma gli aveva già parlato delle alpi...
un effetto collaterale della storia è un cico più acculturato del solito, va bene la gag con l'analgesico in cui si improvvisa erborista
ma è strano che sappia cos'è lo "spleen"

saro' esagerato io, ma queste cose mi impediscono di dare i 10
Kramer76 ha scritto:
"Kramer76"]
un capestro per gambit
spiaze, ma stavolta il giallo non lo digerisco...
una febbre spiegazionista che esplode nell'episodio con il bandito fosbury che prima spara a un mulo, solo per lasciare una traccia...
poi si spara da solo e zagor si sente in dovere, anche in questo caso, di fare delle ipotesi sul perché l'abbia fatto...
zagor nel finale rassicura tutti "non sono un detective...", ma chi ci crede ormai?

Laughing
la solita excusatio non petita Brick wall
oltre che un esempio del ventriloquio e di far andare la storia verso dove vuole l'autore e non la medesima Sad
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Kramer76
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MessaggioInviato: Mar Gen 26, 2021 8:28 pm    Oggetto: Rispondi citando

ZAGOR IZ BACK

Volume 12



a volte ritornano
numeri 549 e 550, testi burattini, disegni pesce
un buona storia per festeggiare i cinquanta anni di zagor, l'incontro tra il vecchio (anzi, il vecchissimo) e il nuovo
brillante l'idea di ripescare nientemeno che "l'abisso verde" per farlo diventare il crocevia dei diversi filoni zagoriani
l'imminente trasferta, atlantide, gli "incubi" (il cervo), i mostri pinisegniani, il fantasy di "darkwood anno zero", la fantascienza
si può parlare di deriva "magico-fantascientifica"? sì, è innegabile, darkwood scompare e viene sostituita da atlantide
con la "matrice" siamo dalle parti di "ombre su darkwood" ovvero dalle parti di "io ti evoco, wendigo" di qualche anno dopo
burattini mette dei paletti, vedi il cazziatone nolittiano alla matrice, la rassicurante supercazzola sulla predestinazione
l'argomento sesso rimane nel campo delle "allusioni": "ripensare a shyer ha sempre smosso emozioni turbinose dentro di me"
confessa l'uomo di luce a uno sbigottito cico, gli fa eco shyer:"i tuoi pensieri cercano di uscire dal tuo corpo, ma adesso spogliati"
alla fine della trasferta, si capirà qual era la vera "missione" di zagor: figliare, per la salvezza di atlantide, s'intende
dopo alcune prove meno riuscite, pesce ritrova un pò dello smalto degli esordi, assecondando la visionarietà di burattini
ottime le parti con shyer (l'idromassaggio), geniale l'omaggio a patty pravo, belle le incubatrici, le panoramiche sull'abisso
qualche dettaglio non è venuto bene, ad esempio i "dinosauri" perdono il confronto con quelli di rubini (vero, borden?)
eccellente la prima copertina, buona la seconda

voto 8



lo scrigno di manito
numero 551, testi burattini, disegni ferri
sulla scia di "magia indiana" un altro deludente albo celebrativo, che peraltro spezza la continuity iniziata un mese prima
la cosa migliore dell'albo sono, inevitabilmente, i disegni di ferri, la cascata, il canyon, lo "scrigno", i cristalli, il cratere
ma la storia è veramente poca cosa, pure spiegazionista, vedi il "replay" con zagor che salva tonka....
ridicoli i "lacci di luce", bruttina anche la canzoncina iniziale e la gag con cico troppo violento
copertina simpatica

voto 5+



lo scettro di tin-hinan
numeri 552, 553, 554, 555 e 556, testi boselli, disegni rubini
la trasferta sudamericana inizia con il fulmine a ciel sereno della scomparsa di sergio bonelli e con una storia complessa
che richiede una valutazione complessa, è una storia particolarmente "eretica" e perciò accolta nello scherno generale
oggi non mi rivedo più in quelle posizioni "tranchant", anche se alcune critiche sono ancora giuste e attuali
ci sono aspetti positivi e altri meno, nel complesso i primi prevalgono sui secondi, avercene oggi di storie così ricche....
nell'ambito delle storie di boselli, è un boselli "minore" come "il segreto dei sumeri", ci sono diverse cose che si ripetono...
le pantomime di richter, le trappole, l'hotel, il museo, il negromante yetizad al posto dell'arabo fazahr, la differenza è rubini...
tante le perle, a partire da cico che sfoglia "le mille e una notte" (a quanto pare lo leggeva la mamma a zagorino, mah...)
e si immagina califfo con sherazade e il genio della lampada... poi viene da scambiato per zagor da alidora, che gli fa delle avances...
sempre molto belle le parti ambientate in africa, le carovane, le architetture, il ritorno nel tempio di "il terrore dal mare", la lebbra
belle le scene con gli zombi, la carovana zombi, il bivacco con gli zombi spaventati dal fuoco, l'attacco alla capanna, al battello
il "dio della polvere" è l'inverso della "creatura d'acqua", però ci sono cose interessanti, l'esca umana, la morte "scorretta" di alidora...
bella anche la casa "stregata", la battaglia navale zombi vs. marines, il duello con il giannizzero, zagor abbarbicato alla navicella...
quando parlo di storia "eretica" mi riferisco all'eccesso innegabile, a troppe situazioni assurde, è la deriva magico-fantasy
il dio, il teschio e la mano usati come fossero un telefono, i demoni, i posseduti, lo specchio nero, lo zagor astrale....
famigerato è il bimbominkia del "wow e doppio wow" che riesce a tenere testa a tutti, zombi ed energumeni compresi
ma boselli esagera soprattutto con i "bravo tizio", "bravo caio", "bravo sempronio", questa monotonia è spezzata dal mea culpa di zagor...
tutti aspetti che si riflettono nel comportamento dei personaggi principali, cain ad esempio tende al macchiettistico, al farneticante
meglio invece quando cita nietzsche, si mostra diffidente verso altrove e si dice pronto a uccidere la moglie posseduta
richter parte benino, sfregiato dalla richterite, mascherato come murdo, tanto che cita ironicamente i romanzi gotici
la sua gestione è contraddittoria, ricordo che fin dal 2004 veniva presentato come un "supernemico", in effetti ha tanti "poteri"
è "tecnologico" quasi come hellingen, ma è anche scemo più scemo, i kushiti superstiti combinano solo disastri, finisce in farsa
la nave "queen of kush" sgovernata dagli zombi fa ridere, però l'uscita di scena del prof. è troppo trash, sa tanto di "tirato via"
quello che ne esce "meglio" è dexter, anche rispetto alle apparizioni precedenti, appare più maturo, con un bel "twist" finale
però convince poco come motivo scatenante di una trasferta così lunga, sarà uno dei difetti di questa trasferta sudamericana....
mi ricorda il brainstorming degli sceneggiatori di boris... "facciamoli andare dietro a dexter green, così de botto, senza senso"
e c'è un problema, si cita il sultano abd al-majid, regnante dal 1839 al 1861, ma zagor è a lima nel 1833, a concepcion nel 1835...
passabili tre copertine su quattro, la terza è pessima, una delle peggiori

voto 8+



alligator bayou
numeri 556, 557, 558 e 559, testi paolucci e perniola, disegni mangiantini
storia sfortunata perché automaticamente accostata al capolavoro di nolitta "tragico carnevale", è un sequel in tono minore
soprattutto dal punto di vista del soggetto, però è ben fatta, con la profondità delle prime storie di perniola
bel personaggio badeaux protagonista di scene emozionanti, come l'abbraccio con il giovane cajun, il duello nella pioggia
alla fine zagor sceglie di lasciarlo libero... dopo l'horror di "il villaggio del mistero", qui i cajun fanno la parte degli "indiani"
da ricordare anche la baronessa moreau, mi piace questa vignetta con il redivivo de marigny che le schiaccia la testa...
alla fine, l'unica cosa che veramente stona sono i dialoghi tipicamente burattiniani dovuti al riadattamento della storia
mi pare che originariamente non fosse pensata per la trasferta, infatti i dialoghi su dexter sono posticci, innaturali...
poi zagor apostrofa dexter con "carogna"...ma un attimo prima non aveva detto che doveva salvarlo dai demoni?
poco riuscita anche la gag con cico segaossa, sarebbe interessante ma finisce in modo strano con tre vignette "tirate via"
consueti alti e bassi di mangiantini, ma i primi prevalgono nettamente sui secondi e zagor è più centrato del solito...
vedi la posa di zagor, appoggiato sul tavolo, mentre badeaux studia le mappe oppure la vignetta con il "fuoco di copertura"
c'è la solita differenza tra i personaggi in campo lungo (pupazzeschi) e i primi piani che invece sono quasi sempre ottimi
le scene in penombra sono la sua specialità, nonché la cura dei dettagli, la casa abbandonata, gli usi e costumi
il bel finale nella pioggia, l'apparizione beffarda di "le roi" l'alligatore gigante "bianco latte"
eccellente la terza copertina

voto 8-



rotta verso panama
numeri 559, 560, 561 e 562, testi rauch, disegni fratelli di vitto
il genere è lo stesso di "fuga per la libertà", ci sono varie analogie, mi piace l'inizio con la burrasca, i migranti, l'apparizione di zagor
è uno zagor classico affiancato da due ottimi personaggi che si vanno ad aggiungere alla già nutrita galleria rauchiana
ross mcguinn, "el diablo yanqui", è lo zio cattivo di tex, a cui non interessa l'oro ma menare le mani, miglior nemico della trasferta
duello finale classico, come ai vecchi tempi, alla maniera degli apache mimbrenos, ben nove pagine: l'essenza stessa di zagor
rauch si fa perdonare per quello troppo breve con le loup in "le nere ali della notte", che era di sole quattro vignette....
altro ottimo personaggio è capitan mission, assassino che si redime (come de niro in "mission"?) ma che non può scampare alla morte
a me i di vitto non fanno impazzire, però il lavoro è dignitoso, nostalgico per via delle ambientazioni che già rievocano mister no (gli indios)
il cico dei di vitto è uno dei più brutti cico, zagor è inespressivo, però mcgunn è ottimo, i combattimenti corpo a corpo sono fatti bene
mi piace anche il racconto sul tesoro di lima, con la statua della vergine alta due metri e le sette croci in oro e diamanti
simpatico il riferimento al futuro canale, contraddittorio quello a dexter (che ridiventa "il nostro amico")
troppo texiana l'espressione "piangere sul latto versato", anche cico che dice "cateratte"
deve essere un termine di uso comune tra gli autori...
bella la terza copertina

voto 9-



la mummia delle ande
numeri 562, 563, 564 e 565, testi burattini, disegni prisco
storia molto particolare che punta tutto sul "documentario", poche volte si è vista una tale minuziosità, disegni eccellenti, fotografici
vedi la chiesa e il convento di san francesco a lima, la fattoria della curandera mama jacinta con un viso tipico, la graziosa soledad
gli interni della villa di don torres con i porticati, la plaza de armas di cuzco con il combattimento nell'arena toro contro condor
i tipici terrazzamenti peruviani, la città degli incas... questo disegnatore è un portento, bravissimo anche nelle scene d'azione
super dettagliato anche il menù peruviano, per un totale di otto "sueldos": mi attirano le frittate di gamberi con ravanelli e cipolle...
in questo quadro pressoché perfetto c'è una gravissima lacuna, la musica, ma come? sei in perù e non ci infili dentro neanche un flauto?
in compenso, è una delle poche storie di zagor con una collocazione storica precisa, viene nominato il presidente josé de orbegoso
che ha governato dal 21 dicembre 1833 al 4 gennaio 1834... aggiungiamo che il terremoto di concepcion è del 20 febbraio 1835...
altro elemento dirompente è lo sdoganamento del femminismo, della procreazione artificiale, del culto della pachamama
sulla pachamama burattini ha persino anticipato papa francesco... tutte cose interessanti, ma c'è da chiedersi cosa centrino con zagor
le "gemelle" di viracocha sono molto affascinanti, però è iniziato l'effetto "saturazione", troppa atlantide, troppa fantascienza
zagor, per la prima volta da quando è partito, ha un pensiero per darkwood, ma sfugge il reale motivo di un inseguimento così accanito
"in certi casi è meglio assecondare l'istinto che seguire la logica della razionalità" dice zagor, boh, ormai è quasi martin mystere...
più classicamente zagoriana è la sottotrama con gli indios sfruttati nella manifattura tessile, con una bella sequenza d'azione (le tegole)
e un personaggio, "ceciliona", che non vorrei definire spiegazionista, piuttosto da telenovelas, con un monologo finale che zittisce zagor
barranco non mi dice nulla, il solito potenziale stupratore, anche se l'inizio è simpatico, il parallelo con il prologo del 1473
il brutale sacrificio umano (avvertite il sig.emilio) e l'omaggio/sfregio alla "mummia terrorizzata" ritrovata nel 2007
discrete le prime due copertine, brutta l'ultima, una delle peggiori

voto 8



labirinto verde
numeri 565, 566 e 567, testi mignacco, disegni ferri
una storia tutto sommato simpatica, tra le mie vignette/copertine preferite c'è il fermo immagine iniziale sulla prima copertina
poi "tamburi nella giungla", "lo spirito del male" in cui esce fuori un divertente ibrido tra ananga e il dio guaguaro
anche la botta in testa con "nemici per la pelle", "oro" e "tango martinez", cico prigioniero in "alien" e in "la casa di satana"
ferri è sempre una potenza, i suoi disegni sono sprecati in storielle del genere, è il ritorno dello zagor tarzanide
l'unica sbavatura, alla fine, è il mezzo albo posticcio, i riassunti delle puntate precedenti, l'imitazione del flashback burattiniano
i discorsi su atlantide, uno zagor ormai snaturato che mostra con orgoglio un amuleto fallico...
ma alla fine c'è un pensiero nostalgico per darkwood...
bella copertina

voto 6+



le donne guerriere
numeri 567, 568, 569 e 570, testi burattini, disegni laurenti
storia interessante, ma che lascia un pò l'amaro in bocca, perché con zagor in amazzonia ci si sarebbe aspettati chissà quale capolavoro
i nemici non sono all'altezza di una trasferta zagoriana, solo tanto squallore e nulla più, l'unica cosa buona che fanno è morire male
burattini non aveva potuto sfruttare appieno "le guerriere della savana", ma anche qui non è che le amazzoni entusiasmino più di tanto
con atlantide si è giunti ormai al punto di "saturazione", diventa una presenza invadente nella storia di zagor, dell'umanità, del pianeta intero
fantascienza sempre più spinta, con tanto di metropolitana amazzonica, antifurto smeraldino a forma di apparato genitale maschile...
zagor moribondo, viene salvato dalla tecnologia atlantidea, già che c'è si fa fare un check up completo su cicatrici e "problemi di fisiologia interna"
il finale ha scandalizzato i soliti bigotti, ma a me è piaciuto, mi fa rvedere con altri occhi sia la storia che la trasferta nel suo complesso...
cosa cacchio sia la "chiave della conoscenza" non si è mai capito, ma quel finale è limpidissimo: zagor ha ingravidato marie laveau
tra l'altro, a un certo punto, cico scompare per ricomparire solo alla fine, con occhio malandrino: che abbia contribuito alla banca del seme?
comunque, come storia in sè è più classica rispetto a "la mummia delle ande", zagor è nel suo elemento, i travestimenti, le trappole (i piranha)
burattini ci ficca dentro il botanico spruce e il conquistador orellana, con quel prologo cinquecentesco in odor di herzog, kinski, popol vuh...
la scelta di laurenti è una scelta naturale per questo tipo di storia, mi piace ancora, ma la fase calante è innegabile, già vista su "l'orrore sepolto"
alcune vignette sono sgradevoli, approssimate, zagor in campo lungo è pessimo, a un certo punto spunta qualche primo piano ferriano...
mi fa ridere questa vignetta:"ed erano costretti ad accoppiarsi" poverini....
bella la prima copertina con zagor di spalle

voto 6+



sangue su bahia
numeri 570, 571 e 572, testi mignacco, disegni della monica
dopo la sbornia atlantidea una storia più classica in cui funziona tutto, è la vera sorpresa della trasferta sudamericana
perfino dexter e yambo sono un pò meglio rispetto al solito, con le riflessioni sul razzismo e la battuta simpatica sulla scure
non tornano i personaggi di "la scorta mohawk" come ci si sarebbe potuti aspettare, torna invece lobo rodrigues
e con mignacco diventa un bel personaggio, vedi l'evasione di zagor, il confronto a muso duro con lo schiavista
mi pare che una delle parti "tagliate" in "le guerriere della savana" fosse proprio la sua storia d'amore multiculturale
prosegue il filo conduttore "femminile" della trasferta, ma stavolta per fortuna niente atlantide, niente "sorellanza"
graziosi i personaggi di magdalena da costa, di zaphira e figlie che familiarizzano con cico, il finale è bellissimo, commovente
in questa storia ci sono i migliori comprimari della trasferta, ma mi avventuro a dire c'è anche uno dei migliori finali post-nolittiani
nel "lavagem de bonfim" convergono magicamente i "tormentoni" dei principali autori di zagor, la cura burattiniana dei dettagli
l'aspetto musicale tipico di boselli (il suono dell'alvorada), la malinconia e l'impegno del vecchio zagor, con tanto di didascalie
i disegni sono della stessa categoria di "la mummia delle ande", minuziosi, fotografici, vedi gli interni della fazenda, le chiese
nossa senhora do rosario dos pretos, nosso senhor de bonfim, il "pelourinho" con le sue stradine coloniali, mediterranee
pensa come sarebbe venuto bene con i colori caratteristici... a proposito, che vergogna l'interruzione della collezione storica....
il cico di don raffaé è uno dei migliori cico... mentre torna lo zagor dellamonichiano, dopo i primi piani ferriani di "uomini senza legge"
ma qualcuno ha tentato di sabotarlo, ci sono diversi volti scarabocchiati, ne ho contati più di una decina: chi ha osato?
discreta la seconda copertina

voto 9-



sertao
numeri 573 e 574, testi boselli, disegni bisi
un altro boselli "minore", storia di transizione portata avanti con mestiere, ma vista l'ambientazione ci si aspettava di più....
strano che lobo e kismeth vadano a vivere in una regione così aspra, però il sertao boselliano è molto più giggionesco di quello nolittiano
rinnovo il mio interrogativo: come mai non sono tornati i personaggi di "la scorta mohawk"? erano meglio di questi bimbominkia
il piccolo josé, se possibile, è ancora più bimbominkiesco del solito, ma a funzionare poco è soprattutto il "diavolo nero", antipatico
discutibile il finale ponziopilatesco... a parte questo, zagor è in forma, il lavoro di bisi è come sempre minuzioso (c'è anche un topless)
le scene d'azione sono fatte benissimo, con la scure levigata, l'ambientazione ricorda quella di "jess lo spietato" (i cacciatori di serpenti)
come nella storia precedente, si nota qualche intervento "esterno": bello scarabocchiare sopra il lavoro altrui, eh?
nulla di ché le copertine

voto 7



il mondo perduto
numeri 575, 576 e 577, testi boselli, disegni rubini
non è paragonabile neanche per scherzo a "odissea americana" o "terra maledetta", ma è comunque la migliore storia della trasferta
ed è comunque una storia importante perché d'ora in poi non sarà facile fare meglio di così... i disegni sono tra i migliori di sempre...
ci sono tante quadruple da incorniciare, le mie preferite: i confini dei dinkdink, zagor sull'orlo del precipizio, la nidiata dei pterodattili
memorabile anche la citazione di "odissea americana", con gli uomini-scimmia, l'arena naturale e uno zagor super acrobatico
ho notato anche una citazione andreucciana, la smorfia di cico sulla piroga è la stessa che c'è all'inizio di "il ritorno di cain"
a parte il carnotauro, non sono riuscito a riconoscere le varie bestie, ma è meglio così rispetto a una storia troppo nozionistica
è un misto di citazione letteraria, cinematografica e fumettistica, con me hanno avuto partita facile, è una materia che mi appassiona
azzeccata la scelta di disegnare i dinosauri con le piume, ma la parte del "leone" la fanno i pterodattili, bello il finale leonardesco
la storia è abbastanza classica, con i mostri nascosti per quasi tutto il primo albo, zagor che giggioneggia con gli indigeni
tra i vari comprimari spicca il cavernicolo joe, spassoso il finale in cui diventa un emulo di zagor, con tanto di scure e simbolo
strano che summers vada a spasso lasciando sola la principessa nadia, con gli scimmioni che se la vorrebbero ingroppare....
guarda caso, chi ti incontrano summers e nadia a new orleans? proprio dexter e yambo... vabbé che il mondo è piccolo...
ma ancora più strano è zagor, troppo avventato nel suo folle inseguimento a dexter, tanto da incappare in una falsa pista...
zagor vuole sapere perché dexter è scappato:"è questo che desidero più di ogni altra cosa al mondo" addirittura?
salvabile la prima copertina, brutta la seconda, zagor ridicolo

voto 9+



il giorno del giudizio
numeri 577, 578, 579 e 580, testi burattini, disegni verni e sedioli
burattini ancora si vanta in giro di aver scritto queste storie, in effetti tutto si può dire tranne che non sia storie curate
talvolta burattini esagera, annoia un pò troppo, il primo dialogo tra darwin e fitzroy è simpatico, meno i successivi
i soliti dialoghi burattiniani, perfetti perfettini, lambiccati, è riuscito a smacchiettizzare anche i deplano y matamoros
che in questa storia si lanciano addirittura in coltissime riflessioni sul trentraquattresimo canto dell'inferno e il libro di giobbe
addirittura un personaggio se ne esce con l'espressione "cosa fatta, capo ha", mai sentita prima, ho letto che è toscana...
ma burattini è riuscito nel suo intento, di coniugare le due anime, in effetti è divertente pensare a darwin salvato da zagor
zagor fa zagor, generoso nell'andare a salvare il minatore intrappolato in quella fornace, bella sequenza
burattini mette insieme lo zagor vecchio con lo zagor nuovo, in questo discorso rientrano i disegni di verni e sedioli
non sono un fan né dell'uno, né dell'altro, però ho apprezzato molto le "zagorate", le acrobazie, zagor nascosto tra le travi...
e il terremoto di concepcion è fatto molto bene: il frate che prega mentre la cattedrale crolla, la madre, il resoconto di darwin
è una delle poche storie con una collocazione storica precisa, il 20 febbraio 1835... mi pare che ci siano più degli 80 morti
storicamente accertati... in effetti, con una magnitudo 8.5, uno tsumani di 24 metri, sembra più realistico il quadro zagoriano
storia violenta come spesso quelle di burattini, vedi la brutale uccisione dei frati da parte dei fanatici...
pamina un pò troppo imbruttita rispetto all'originale di ferri, simpatica però la scena del paravento
dexter torna ad essere apostrofato come "pericoloso individuo"
nulla di ché le copertine

voto 7



sotto il cielo del sud
numeri 580, 581 e 582, testi mignacco, disegni sedioli
storia non bruttissima, ma deludente se pensiamo che è una trasferta, gli scenari promettono grandi cose, quasi tre albi...
e invece non si vede l'ora che finisca, l'ultimo albo è pure tirato per le lunghe, con una canzoncina di basso livello....
zagor e cico familiarizzano subito con questi tizi della "marilena", ma pesa l'assenza di un equipaggio storico come quello di fishleg
ridicolo il personaggio di aran: "io sono capacissimo di non fare le cose, forse non sono nè avido, nè coraggioso, ma soltanto pigro"
strano anche il comportamento di cico che si offre volontario per il sacrificio, strano perché di solito mignacco lo usa bene...
nei disegni ci sono i soliti difetti, ma anche cose buone, come la mappa all'inizio, gli animali e soprattutto le ragazze
ottime entrambe, sia helena che amakaik, sono la cosa migliore della storia insieme alla citazione herzogiana/kinskiana
dexter torna ad essere chiamato "nostro amico"
copertine "normali"

voto 5/6



terra del fuoco
numeri 583, 584 e 585, testi burattini, disegni prisco
ennesimo "filler" di questa interminabile trasferta, lo rivaluto un pò, ci sono alcune cose che mi sono piaciute fin da subito
ad esempio l'inizio con zagor e cico che osservano i pinguini e lo stretto di magellano, la spettacolare scena sulla nave
con zagor provetto timoniere che riesce a far arenare, prisco sempre bravissimo nelle sequenze d'azione
la parte in cui gli indios ona tentano di rapire zagor, in effetti, è fatta più in fretta, ma il resto è sempre ottimo
qualche insipiente lettore ha scambiato per incuria un cambio nello stile di prisco, poi confermato su "gli uccisori di indiani"
la parte con il fuegino prima non mi piaceva, ora ho cambiato idea, è un racconto delicato e beffardo sulla civilizzazione
simpatica la ragazzina fuegia baxter che alla fine dice a zagor e cico:"salutateci il re e la regina di inghilterra"
simpatici anche i nomi dei fuegini, "boat memory" in ricordo della scialuppa rubata, "york minster" per via delle guglie
"jemmy button" venduto dal padre per un bottone di madreperla... comunque è lecito chiedersi se non si stia esagerando
cosa centra tutto questo con zagor, da detective a storico, si lancia anche in considerazioni sulla psicologia di darwin e fitzroy
qualche accenno di caratterizzazione per spyro il greco femminicida e dobro il serbo che ha ucciso un aristocratico austriaco
torna elvin di "corsa mortale" ispirato a elvezio pesci campione europeo di sleddog, c'è anche franco lana
un pò di spiegazionismo sul modo in cui elvin libera zagor, si poteva semplicemente mostrarlo in presa diretta
mi piace la seconda copertina

voto 7-



antartica
numeri 586, 587 e 588, testi boselli, disegni della monica
come storia singola è ineccepibile, è una grande storia, l'ultima storia di boselli è un concentrato di tutti i suoi capolavori zagoriani
c'è lovecraft come in "il terrore dal mare", c'è "l'esploratore scomparso", ci sono "le sette città di cibola", i graffiti di "il ritorno di cain"
il ruolo importante della musica o comunque del suono, la visionarietà, una realizzazione grafica eccellente, tra le migliori di sempre
con le suggestive "valli secche", la città ciclopica, un uso massivo di quadruple e la mezza doppia "splash page" con le "montagne della follia"
c'è il legame tra zagor e cico, con zagor che più volte fa "mea culpa" per aver trascinato l'amico in un'impresa folle, alla ricerca di una chimera
come ho già detto, della monica fa uno dei migliori cico, uno dei più espressivi e simpatici, quasi come quello di ferri, gamba e donatelli
da questo momento in poi per zagor solo primi piani "ferriani", spero si sia trattato di una sua scelta personale e non di un'imposizione...
checché se ne dica, i mostri sono ottimi, tenuti nascosti quasi fino all'ultimo albo, ottimo horror con un pò di splatter (la gamba, il cervello)
inquietante l'incubo di zagor con lo scienziato, anche se poi, alla fine, diventerà qualcos'altro... e qui veniamo alle note meno positive...
quelle che non permettono alla storia di elevarsi al rango di "capolavoro", a partire dalla "missione" di zagor: tutto qui? è troppo...
non sarà predestinato, ma zagor è ormai in grado di maneggiare la tecnologia e parlare più lingue, lo spagnolo, il portoghese, l'atlantideo
per fortuna con un pò di ironia: viene perculato dai compagni, se la prende con cico "mi fai apparire come uno scriteriato privo di cervello"
con la possessione di dexter l'autore pretende davvero troppo dal lettore... il "supernemico" richter retrocesso a "spiritello", è una trashata
poco sfruttato il ruolo ambiguo di altrove, secondo me lo zagor nolittiano gli avrebbe sputato in faccia agli agenti di altrove...
io comunque resto un atlantideo convinto, è un filone che ha dato tanto a zagor, avercene di storie così, sempre meglio di certe boiate recenti
ma mi rendo conto che dopo questa trasferta si è raggiunto il punto di "saturazione", è diventata una "deriva", indubbiamente
da segnalare la data di inizio della storia, il 10 novembre, che facendo due conti dovrebbe essere il 10 novembre 1835
altra cosa curiosa: zagor sa giocare a scacchi
bellissime le prime due copertine

voto 9



il signore dell'isola
numeri 589 e 590, testi colombo e giusfredi, disegni ferri
è una delle storie più strampalate degli ultimi anni, in bilico tra lucidità e imbarazzo, ritorna colombo
ed esordisce giusfredi che ha sorpreso tutti con "la giustizia di wandering fitzy" e poi non si è visto più
se non ricordo male questa storia è stata riadattata per inserirla nella trasferta sudamericana....
ma non ho capito bene come è andata, perché in effetti le volpi delle falklands esistevano davvero...
oltre alla (ri)collocazione geografica, c'è un clima da favola "new age" che la fa associare a shyer e sorelle
la sceneggiatura è snella e ironica, il maestro ferri, in ottima forma, sta al gioco con alcuni dettagli spassosi
il dottor wasson che dorme durante lo spiegone, gli emuli di adamo ed eva, con adamo che ha il volto di zagor...
jethro che sembra pregare dio e in realtà adora il caprone, cico deformato dall'alambicco, zagor e il fulmine
simpatica anche la sfida a colpi di filastrocca, ma è strano che cico esclami "caramba" senza il "carambita"
altre cose che mi lasciano perplesso: il "trauma" di jethro, la maschera, le persone aggredite dalle volpi
pessima la vignetta in cui zagor schiva le pallottole, sembra stia ballando il "limbo"
magari mi sbaglio, ma mi è parso di vedere lo zampino di sedioli in qualche vignetta
ma la cosa peggiore è la coda della storia precedente....
un finale tirato via per un ciclo che ha dato tanto a zagor...
copertina molto bella

voto 6+



mortimer: ultimo atto
numeri 590, 591, 592 e 593, testi burattini, disegni verni
il miglior "ritorno a darkwood" post-nolittiano, il miglior mortimer rievoca il miglior hellingen ("ora zero")
con tanto di capanna bruciata, pioneristico "accendino" che sembra proprio uno dei "gadget" del professore matto...
ci aveva già provato con "scacco matto", ma qui va ancora più a fondo, sferra un colpo al cuore dell'ecosistema zagoriano
vandalizza la capanna nella palude, sventra la volpe a pallini, distrugge il sogno zagoriano di integrazione, mira alla golden baby
la furia vendicativa si ferma davanti a cico e virginia, ma quelli non si toccano, e chi pensa il contrario non so cosa abbia letto finora
le critiche a questa storia ("sono morti personaggi secondari") sono assurde, doney è presente fin dai tempi di "i cacciatori di uomini"
è vero, sand e tabitha sono piccoli personaggi di burattini che finora avevano dato poco, ma hanno dato tutto alla fine...
è un thriller zagoriano, con le scenografie tipiche, le scritte sui muri ("cave canem", "save whale"), la resa dei conti adrenalinica
lunghissimo il duello con akenat, mentre la "morte" di mortimer lascia aperto uno spiraglio per le modalità anomale in cui avviene...
da notare che mortimer è venuto a conoscenza di altrove, quindi potrebbe essere una strada, resuscita come hellingen... spero di no...
non voglio dire che gli spiegoni sono scomparsi, perché non è vero, le spiegazioni ci sono ancora, però ci sono anche tante vignette mute
il mortimer furioso (a tratti isterico) ha poca voglia di scherzare e zagor è troppo incazzato per spiegare o "sprecare lacrime"
il finale rassicurante è l'unico momento di spiegazionismo, subito disinnescato da uno dei (contro)finali più belli di sempre
burattini ha raggiunto la perfezione anche negli elementi di contorno, vedi i tarocchi, il siparietto con le ragazze di pleasant point
è qui che burattini inizia a pensare a un ruolo per jenny:"è il tempo che passa inesorabile, non sono più il fiore di una volta..."
"...gli uomini rifiutano persino i miei inviti a guardare le stelle insieme in un angolo buio in riva al fiume" è un moreno in stato di grazia
stesso discorso per verni, ormai in totale simbiosi con burattini, ci sono cose fatte veramente bene, il carcere, la zattera, la grotta
oltre alla rabbia di zagor, il cambiamento di mortimer... meglio da solo, comunque... non mi piacciono le contaminazioni...
le banconote tagliate a metà c'erano anche nella toninelliana "zagor alla riscossa", ma continuo a non capire 'sta cosa...
carina la prima copertina, bella la seconda anche se spoilera, brutte le altre due
CAPOLAVORO

voto 10



la rivolta
numeri 594 e 595, testi marolla, disegni bisi
storia perfetta, disegni perfetti, di bisi già si sapeva, uno dei migliori attualmente, qui addirittura si supera, ma la sorpresa è marolla
è il miglior esordio di sempre, scrive uno zagor moderno senza mai perdere di vista lo zagor originale, è un miracolo
zagor fa cose da zagor, combatte i duelli (ben due, contro il siberiano arkady e soros), studia strategie, terrorizza gli avversari
con l'aiuto di ombre e fulmini, in uno scenario tra i più iconografici della serie (spettacolare la scena con i galeotti appesi)
secondo me "l'inferno dei vivi" è la prima storia di zagor di una certa importanza, che si potrebbe avvicinare al "capolavoro"
marolla si diverte a ripescare i personaggi di quella storia (dillon, grayson) o addirittura black jordan da "territorio indiano"
personaggi e dialoghi sono come li vorrei sempre, vedi il faccia a faccia tra l'ottimo legion e l'agonizzante grissom
altra sorpresa, un buon uso di cico che prende l'iniziativa, anche bisi mostra una maggiore confidenza rispetto alle volte precedenti
storia abbastanza cupa e violenta, varie efferatezze anche se sono solo"suggerite" (i soldati scuoiati, la decapitazione)
un finale quasi horror, geniale la scritta sul muro tratta dal libro "rivelazione", capitolo 6, versetto 8, tradotto in inglese
"ed ecco, vidi un cavallo pallido, colui che lo cavalcava si chiamava morte, e lo seguiva da vicino la tomba"
inedito per zagor l'uso della mezzatinta, bisi attentissimo ai particolari, vedi la bandiera con tredici stelle, i tatuaggi
stupenda la prima copertina
CLASSICO

voto 10



lo zoo di kaufman
numeri 596, 597 e 598, testi burattini, disegni nuccio
secondo capolavoro consecutivo per burattini e terza storia consecutiva di alto livello, tra il 2014 e 2015 c'è stata una piccola "golden age"
è un'altra storia perfetta, penso che burattini ne fosse consapevole fin dal momento in cui l'ha concepita, è l'essenza stessa di zagor
se poi aggiungi uno dei disegnatori più amati, che mette d'accordo tutti, chi vuole lo zagor classico, chi vuole qualcosa di più moderno...
per tre mesi, a contatto con una natura ostile e sconosciuta, zagor torna ad essere l'illetterato nolittiano: sfida il ghepardo in velocità...
non sto dicendo che gli spiegoni sono scomparsi, perché non è vero, anzi la storia è tutta impostata in "telecronaca mentale"
però ci sono tanti segnali, come zagor che dice "faccio fatica a compatirti" e non quella solita frase fatta che leggiamo di solito
avverto un senso di liberazione, sia nei contenuti, epici, sia nelle forme, la scomposizione "tarantiniana" della storia aiuta molto
perché così l'autore è "costretto" a mostrare i fatti esattamente per come sono andati, ed è meno "tentato" dal riassumerli a parole
poi non è che voglio fare la difesa cieca del flashback, ma in questa storia (e in altre del periodo) ha dato frutti prelibati
l'inizio in "medias res", ad esempio, è spettacolare, molto belli anche i flashback in africa e quello ambientato in nuova zelanda
il leone "umanizzato" e l'indonesiano tamau sono i personaggi che spiccano maggiormente, bello il duello finale ("la scure e la sciabola")
tra i combattimenti con le bestie, dovessi sceglierne tre, sceglierei: i draghi di komodo, i ratti, i gorilla (brillante chiusura di primo albo)
ma la verità è che sono tutti realizzati in maniera impeccabile, vedi il rinoceronte (soprattutto la "reprise"), i felini, il maori
questa storia mi ha scatenato una forma di "bulimia", arrivato alla fine volevo altri duelli, ma zagor era ormai ridotto male
ecco, uno come kaufman lo avrei salvato per un sequel, con altri animali, magari un leopardo tipo quello che ha sfregiato fright
la truce presenza della casa infestata, vicenda di contorno che testimonia il momento di grazia di burattini in questo periodo
cico:"zagor se li mangia a colazione i leopardi"
bella la prima copertina
CAPOLAVORO

voto 10



tamburi nella notte
numeri 598 e 599, testi rauch, disegni pesce
dopo la sbornia atlantidea, un riempitivo di qualità, rauch ci riporta nella darkwood delle origini, quella di "la foresta degli agguati"
con i fortini dei trappers, gli indiani ostili e intrattabili (niente trafficanti), il duello finale, quello non deve mancare mai
storia con una chiara tendenza al macabro, la violenza dei "guerrieri del teschio", kaukas ricorda devil mask, "senza faccia" invece entak
buona la prova di pesce, soprattutto nei primi piani e in alcuni dettagli macabri di cui sopra come il corvo con l'occhio in bocca
per esigenze di spazio o per scelta narrativa alcuni passaggi sono "tagliati", la battaglia di fort adam, zagor che aspetta i kaska al varco
però l'autore riesce a infilare delle considerazioni tipicamente nolittiane, alla fine, oppure nell'ormai consueto parallelo con "zagor racconta"
tanto ormai la storia la conoscono tutti gli abitanti di darkwood, grazie a boselli...
buona copertina

voto 8



il giorno dell'invasione
numero 600, testi rauch, disegni ferri
negli albi celebrativi, da toninelli in poi (escluso il buon toninelli...), si è sempre cercato di strafare, non ho mai capito perché
tutte storie eccessive, in cui si butta dentro di tutto, con il comune denominatore di "incubi" (anche qui, il cervo, gli incubi)
con il contentino dei disegni di ferri, sempre buoni, e, in questo caso, la scusa di dover aprire la strada al ritorno di hellingen...
penso che gli akkroniani, già con nolitta, fossero già qualcosa di molto vicino al "divertissement", una divertente citazione
però qui li si è presi di forza e li si è buttati nella spazzatura, credo per sempre, un pò come il wendigo qualche anno dopo...
poi anche la storia delle armi che funzionano solo se le usa zagor... mah... boh... quindi è predestinato?
insomma, l'albo mi era piaciuto, mi piace ancora, ma ora lo colloco nella deriva "magico-fantascientifica"
il muro, i droni, il teletrasporto, la bomba atomica, rakum che suona il "citofono"...
buona copertina

voto 6+

FINE.


Ultima modifica di Kramer76 il Gio Feb 24, 2022 1:24 pm, modificato 16 volte in totale
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Kramer76
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MessaggioInviato: Mar Gen 26, 2021 8:31 pm    Oggetto: Rispondi citando

top ten di questa quarta centuria

1. MORTIMER: ULTIMO ATTO
2. LO ZOO DI KAUFMAN
3. LA RIVOLTA
4. IL GIGANTE DI PIETRA
5. LE NERE ALI DELLA NOTTE
6. ALLA RICERCA DI ZAGOR
7. IL VILLAGGIO DELLA FOLLIA
8. HAWAK IL CRUDELE
9. PLENILUNIO
10. IL MONDO PERDUTO

altre ottime storie...

La valle misteriosa
Rotta verso Panama
Sangue su Bahia
Antartica

8

Tropico del Cancro
A volte ritornano
Lo scettro di Tin-Hinan
Alligator Bayou
La mummia delle Ande
Tamburi nella notte

7

I guerrieri della notte
I lupi del fiume
Sangue mohawk
Ombre nella foresta
Lo specchio nero
L'orrore sepolto
Sertao
Il giorno del giudizio

6

Il segno del male
Un capestro per Gambit
Il morso del serpente
Il grande torneo
Labirinto verde
Le donne guerriere
Terra del Fuoco
Il signore dell'isola
Il giorno dell'invasione

storie mediocri

L'orda infernale
Dove volano gli avvoltoi
Lo scrigno di Manito
Sotto il cielo del sud


Ultima modifica di Kramer76 il Lun Ago 09, 2021 1:02 pm, modificato 7 volte in totale
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MessaggioInviato: Mer Gen 27, 2021 10:06 am    Oggetto: Rispondi citando

Kramer76 ha scritto:

il mondo perduto

strano che summers vada a spasso lasciando sola la principessa nadia, con gli scimmioni che se la vorrebbero ingroppare....

Laughing

Kramer76 ha scritto:

il giorno del giudizio

burattini ancora si vanta in giro di aver scritto queste storie,

e' davvero convitno di aver scritto storie imperdibili
Rolling Eyes Laughing

Kramer76 ha scritto:

antartica

poco sfruttato il ruolo ambiguo di altrove, secondo me lo zagor nolittiano gli avrebbe sputato in faccia agli agenti di altrove...

minimo Applause

In top 10 un posto a "sangue su bahia" era d'obbligo ;
nettamente superiore a mio avviso ad un " villaggio della follia" per esempio.
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Angelo1961
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MessaggioInviato: Mer Gen 27, 2021 10:49 am    Oggetto: Rispondi citando

In neretto la top five, poi gli altri degni di essere riletti..

Le nere ali della notte
Tamburi nella notte
Il segno del male
Plenilunio
il mondo perduto

Antartica
Rotta verso Panama
Sangue su Bahia
Alligator Bayou
Sertao
Terra del Fuoco
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Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa)
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MessaggioInviato: Mer Gen 27, 2021 11:17 am    Oggetto: Rispondi citando

LA MINESTRA RISCALDATA

Qualche giorno su, sul sito della Sergio Bonelli Editore è apparso un articolo, firmato dal sottoscritto, contenente una serie di anticipazioni sui programmi della Casa editrice riguardanti Zagor, per l’anno 2021, in cui festeggeremo il sessantennale del nostro eroe. Potete leggerlo cliccando qui:

https://www.sergiobonelli.it/zagor/2021/01/25/gallery/zagor-2021-1009121/

Queste le notizie, in sintesi. Nella serie regolare vedremo, in primavera, una storia in tre albi intitolata “I sette vikinghi”, in cui faranno ritorno Re Guthrum e i suoi norreni. Il numero di giugno, quello del sessantennale, proporrà una storia completa, autoconclusiva, in cui lo Spirito con la Scure farà ritorno sulla tomba “Wandering” Fitzy, dove accompagnerà Cico. A seguire, comincerà una sequenza di albi che vedrà il Re di Darkwood viaggiare fino a Londra. Riguardo altre collane dello Spirito con la Scure, il titolo dello Speciale primaverile, sarà: “Ritorno alla Casa del Terrore”. Per i Maxi, invece, sono previste grosse novità riguardo al formato. Arriveranno in edicola uno Speciale tutto dedicato al messicano più simpatico del mondo, e il Numero Zero del team up fra Zagor e Flash, il velocissimo supereroe della DC, in attesa della storia completa di120 pagine, un vero e proprio evento editoriale internazionale, che coronerà la seconda parte dell’anno zagoriano.

Ora, è chiaro che di fronte a queste notizie chiunque può avere la reazione che crede. Se ne può essere contenti, oppure restare delusi. Il più strabiliante dei commenti, però, è uno che ho letto sulla mia pagina Facebook, dove ho linkato l’articolo. Dovrei smettere di meravigliarmi delle opinioni dei detrattori, che davvero riescono a scrivere le cose più incredibili. Fatto sta, che uno di loro ha commentato così (lo so che non ci si riesce a credere, ma potete andare a controllare): “Minestre riscaldate. Meglio il Comandante Mark che si è concluso brillantemente".

Cerchiamo di analizzare queste affermazioni, nel tentativo di decifrarle e di capirne il senso. Tutto quello presentato nell’anteprima, dunque, agli occhi del detrattore sarebbe un deja vu, se questo può significare l’espressione “minestra riscaldata”. Oppure, cose già viste, ma riproposte. Cascano le braccia pensando che uno degli annunci riguarda una trasferta in Europa, dove Zagor non è mai stato. Si anticipa un viaggio tra Londra e la Transilvania. Qualcosa di assolutamente inedito. Quando mai lo Spirito con la Scure è stato in Europa, escludendo un’isola scozzese in una lontana avventura? Mai. E quindi, cos’è che stiamo riscaldando?

Ma non basta. Si anticipa una visita di Zagor e Cico alla tomba di “Wandering” Fitzy. Avete mai visto, sulla serie regolare, la tomba di “Wandering” Fitzy? Sapete se mai Zagor ci abbia accompagnato Cico. Mai. Però, per il detrattore, è una minestra riscaldata. Abbiamo annunciato un cambiamento nella formula del Maxi: quindi, una novità. Prima ancora che venga spiegato di che cosa si tratti, il detrattore sa già che sarà una minestra riscaldata. Ma il colmo dei colmi è il team up con il supereroe della DC, Flash. Avete mai visto Zagor fare squadra con un supereroe americano. Direi proprio di no. Minestra riscaldata lo stesso. E’ chiaro che di fronte a chi fa commenti di questo tipo non resta che abbozzare un sorriso accondiscendente e allontanarsi sperando che resti buono e non dia in escandescenze.

Ma anche riflettendo sui ritorni, della Casa del Terrore, del Cico Speciale e dei vikinghi e, ci sarebbe da ricordare al detrattore che a Windy Cliff Zagor non torna dal 1967 (cinquantatré anni fa), che gli Speciali Cico non escono più dal 2007 (tredici anni fa) e che l’ultima apparizione di Guthrum è del 2013 (sette anni fa). Non è che proprio siano sul menu tutti i giorni. Peraltro, sono ritorni richiesti a gran voce dai lettori. Anzi, a dar retta ai lettori, dovremmo realizzare avventure il più possibile simili a quelle della Golden Age, facendo tornare di continuo i personaggi e i luoghi nolittiani. Il nostro detrattore non è d’accordo, evidentemente, servono novità, nessun ritorno. Il che è in totale controtendenza con le richieste che ci giungono, dato che siamo accusati per lo più di allontanarci troppo dalla ricetta tradizionale, di essere troppo innovativi, addirittura di stravolgere il personaggio con le innovazioni. Si richiedono a gran voce disegnatori che imitino Ferri e sceneggiatri che copino Nolitta. Il parere del detrattore di oggi è del tutto opposto, ci ripetiamo troppo, riscaldiamo la minestra. Chiediamoci allora quale sia l’esempio di novità, il contrario di “minestra riscaldata”, che il detrattore propone. Ecco, è il Comandante Mark.

Ora, io di Mark sono un estimatore della prima ora. Non soltanto l’ho letto e riletto in ogni riedizione, non soltanto gli ho dedicato numerosi articoli (il più importante, sul mio saggio “Discorsi sulle Nuvole”, edito da Cut-Up), ma ne ho anche scritte sette storie. Perciò, posso dire con una certa sicurezza che se c’è un personaggio le cui avventure sono basate su uno schema che si ripete, molto rassicurante per il lettore e per questo molto apprezzato, è proprio lui, il Comandante Mark. Le situazioni sono abilmente rimescolate dai tre autori, il mitico terzetto della EsseGesse, ma scenari e personaggi sono ricorrenti. Peraltro, l’ambientazione è la stessa (quasi) delle avventure del Grande Blek, anch’egli impegnato nella lotta contro le Giubbe Rosse. Nessuno direbbe che si tratti di una minestra riscaldata, ma di sicuro non siamo di fronte a situazioni che si rinnovano di volta un volta. Anzi, si tende a procedere per minimi scarti, facendo leva sul piacere del lettore, soprattutto di giovane età e soprattutto di un tempo, di riconoscere gli schemi. La cosa insomma è voluta, e capita anche in altre saghe.

Uno dei capitoli più interessanti del saggio di Rudi Bargioni ed Ercole Lucotti su Tex ("Tex Willer, analisi semiseria del più popolare fumetto italiano") pubblicato da Gammalibri nel gennaio 1979, è quello dedicato all'analisi strutturale delle avventure di Aquila della Notte. Il punto di partenza è il seguente: tutte le storie del nostro eroe si basano sullo stesso schema, il cui sviluppo è abbastanza prevedibile. Il lettore, insomma, si trova di fronte a un meccanismo narrativo di cui conosce le regole e l'esito, e trae soddisfazione solo dalle variazioni minime attraverso le quali il protagonista giunge ad avere ragione del cattivo di turno. L'apparente varietà delle trame si riduce, a ben vedere, a pochi canovacci fondamentali, riproposti ogni volta con indiscutibile perizia dagli sceneggiatori: ciò non a danno del lettore, ma anzi assecondando le sue attese. Le eccessive innovazioni, infatti, infastidiscono il pubblico piuttosto che stuzzicarlo.

Bargioni e Lucotti tentano addirittura di sviluppare una "morfologia di Tex", richiamandosi in questo al fondamentale trattato intitolato "Morfologia della Fiaba" scritto nel 1928 dallo studioso russo Vladimir Propp. Chi sfogliasse il saggio di Propp scoprirebbe con sorpresa come le sue pagine sono piene di quelle che possono a tutti gli effetti essere considerate formule algebriche: il suo intento è infatti quello di dimostrare come qualunque racconto fiabesco sia in realtà costruito sulla base del medesimo schema, costruito grazie a una rigida "grammatica" dell'affabulazione, e riconducibile a una sorta di espressione matematica in grado di tener conto delle variabili. Lo stesso cercano di fare i due analizzatori delle storie di Tex i quali, in maniera molto semplificata rispetto all'esempio proppiano, propongono un elenco di poche "funzioni" principali. Queste sarebbero, essenzialmente: il Danno (il reato o il mistero), la Missione (Tex decide di occuparsi del caso - o è costretto a farlo), il Viaggio (i pards giungono sul luogo), l'Indagine, la Prima Mossa del malvagio (che tenta di ostacolare il nostro eroe), la Lotta aperta con il criminale, la Vittoria di Tex, che coincide con la Punizione del Cattivo. Utilizzando le iniziali maiuscole delle "funzioni" come caratteri algebrici, ecco una formula (qui ridotta ai minimi termini) in grado di riassumere tutte le avventure di Tex: D+M+V+I+PM+L+V=PC.

Quindi, potremmo per assurdo dire che anche Tex sia una “minestra riscaldata”? Io non lo dico di certo, il nostro detrattore però potrebbe farlo anche se, mistero imponderabile, non riconosce la “morfologia della fiaba” nel Comandante Mark (che comunque ha chiuso perché, malauguratamente, sono morti i suoi autori - e non perché quacuno lo riteneva ripetitivo) e la contesta in Zagor

https://morenoburattini.blogspot.com/2021/01/la-minestra-riscaldata.html?fbclid=IwAR3ohEGp7tvRyVzVZ3IS2_U0KDSxJUgovZIIK4qcFdbMlyPxm0X7izrqvko

Qui concordo con Moreno...
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MessaggioInviato: Mer Gen 27, 2021 11:44 am    Oggetto: Rispondi citando

Ora al "Maanchenolitta" si affianca il "Maanchetex"...
Nella sostanza Burattini ha pienamente ragione, ma sinceramente questo suo attaccare con un simile dispendio di parole un singolo "detrattore" non lo capisco. E', a mio modo di vedere, un segnale di insicurezza personale. E, sempre per insicurezza, lo vedo ripetere il "maanche...". E questa sì che è una minestra riscaldata... Laughing

Al di là di questo (anche se dice di non leggerci, non gli credo Very Happy ), gli faccio i complimenti in anticipo perchè gli argomenti (solo su quelli per ora si può basare un giudizio) del 2021, li giudico ottimi!
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Iper Zagoriano
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MessaggioInviato: Mer Gen 27, 2021 11:48 am    Oggetto: Rispondi citando

Ehm... aspettate, che lo inserieco nel topic giusto... Rolling Eyes
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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.
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