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Asta CATAWIKI Tex e Zagor
La quinta centuria zagoriana, 401-500
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Autore Messaggio
cama69
Iper Zagoriano
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MessaggioInviato: Mar Ago 01, 2017 7:59 am    Oggetto: Rispondi citando

Sarò brevissimo, le valutazioni di Michele in questa centuria sono globalmente coerenti con quelle che avrei messo io, ovviamente ci sono piccole differenza qua e la, forse avrei messo un punticino in più a fratelli di sangue.
L'unica differenza sostanziale è sulla storia Il libro del demonio che per Michele non raggiunge la sufficienza, mentre a me piace molto, la ritengo una ottima storia e le darei almeno 8.
_________________
Burattini ha scritto:
Zagor è una persona intelligente e curiosa, quindi impara da tutti, continua ad apprendere continuamente, tutto lo arricchisce. Così come prendiamo esempio da lui per il coraggio o l’umanità, mi parrebbe giusto farlo anche per l’atteggiamento positivo verso l’apprendimento di cose nuove.
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bimbosullivan
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MessaggioInviato: Ven Ott 06, 2017 6:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

il libro del demonio è una storia splendida...michele ha gusti barbari Very Happy Very Happy Very Happy

in realtà vedendo i suoi voti in generale in tutte le centurie mi pare che tutto sommato siamo abbastanza concordi

storie come il libro del demonio che sono un pizzico al di fuori del contesto
ci stanno bene ..e ogni tanto devono esserci

ecco perchè anche incubi non mi dispiace

l'importante è non esagerare
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druey
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MessaggioInviato: Lun Ott 09, 2017 9:40 am    Oggetto: Rispondi citando

bimbosullivan ha scritto:


ecco perchè anche incubi non mi dispiace

l'importante è non esagerare



trovo le 2 affermazioni appena appena in contraddizione Laughing
_________________
Vi ho visti crescere su questo forum!

Se mi fossi guardato un porno era meglio
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bimbosullivan
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MessaggioInviato: Lun Ott 09, 2017 4:55 pm    Oggetto: Rispondi citando

non esagerare nel andar fuori tema troppe volte intendevo Very Happy Very Happy
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Angelo1961
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MessaggioInviato: Mar Ott 10, 2017 8:46 am    Oggetto: Rispondi citando

Mi accorgo dalla classifica di Kramer che è stata una centuria di altissimo livello, con storie indimenticabili come le trasferte in Africa e centro america, Tugs, Guerra eterna e la meravigliosa avventura Islandese...

Da bocciare, per me I dannati della valle, La macchina della morte, Minaccia aliena, Il vagone blindato e L'uomo dai due cervelli.
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DAL GIUGNO 1970 ININTERROTTAMENTE LETTORE DI ZAGOR!
Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa)
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simon
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MessaggioInviato: Mar Ott 10, 2017 10:18 am    Oggetto: Rispondi citando

Angelo1961 ha scritto:

Da bocciare, per me I dannati della valle, La macchina della morte, Minaccia aliena, Il vagone blindato e L'uomo dai due cervelli.


pensa però... se pubblicate oggi susciterebbero solo consensi Cool
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Angelo1961
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MessaggioInviato: Mar Ott 10, 2017 10:38 am    Oggetto: Rispondi citando

Non lo so amico. Alcune non sono zagoriane, ma texiane, altre, e penso a Skull, impallidiscono al confronto con l'originale. Faccio mia una battuta di Marco Travaglio riferita ai ritorni dei vecchi leoni in politica: quando il livello è basso, si ripesca nel passato nel tentativo di migliorare il nulla attuale.

Lampo mortale, dimenticavo, tra i bocciatissimi, Lampo mortale.
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Kramer76
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MessaggioInviato: Mer Gen 06, 2021 12:35 am    Oggetto: Rispondi citando

ZAGOR IZ BACK

Volume 9



paura sull'alta sierra
numeri 401 e 402, testi marzorati, disegni d'arcangelo
sorprendente questa toccata e fuga di marzorati, il primo albo è un gioiellino, il secondo un pò meno però ha un finale distruttivo
la confezione "glaciale" è quella che ha fatto le fortune del "rinascimento zagoriano", ma ci sono tracce di toninelli (gli sgorbi di golgotha)
più che di toninelli, trattasi in realtà di citazione cinematografica, è una "famiglia" da film horror come quella dei naufragatori rauchiani
tanti i dettagli macabri: i lupi che pasteggiano con membra umane, il ladro assiderato, la squaw nel camino, il tale che va in giro con la moglie morta
caleb è un ottimo personaggio che ruba la scena a tutti, anche a zagor, con i suoi trucchi alla "rambo", i mocassini da grizzly e il monologo
i dialoghi, in alcuni momenti, sono addirittura "lirici", vedi la riflessione di joanna (altro bel personaggio) sui trappers che è anche la chiave di tutto
"spogliati delle fattezze umane per assumere quelle delle loro prede, lo sguardo inquieto e sfuggente, come lupi spintisi troppo lontano dai loro rifugi"
riflessione, peraltro, accompagnata da una bella vignetta in cui due trappers sembrano provare gusto mentre scuoiano un alce
simpatica anche la sfida tra cico e il trapper su chi racconta la storia più paurosa, cico racconta "vendetta vudu" mimando uno zombi
nei disegni ci sono già tutti i difetti che porteranno bonelli ad allontanare d'arcangelo (ad esempio uno zagor bruttino)
però è indubbio che siano ancora più che accettabili, anzi adatti al tipo di storia
buone copertine

voto 8



lampo mortale
numeri 403 e 404, testi colombo, disegni cassaro
storia eretica perché trasformare darkwood nel set di uno spaghetti western non è poi molto diverso dal fantasy
colombo si diverte e, tutto sommato, fa divertire con questa marolliana carrellata di citazioni filmiche
dalla pistola nel vassoio alle mele, dall'ombrellino alla stecca, con "vai a morire da solo?" ripetuto più volte
"divertente", se così si può dire, anche la parentesi dedicata ai genitori adottivi di johnny nakiar
due squallidi individui che prendono a cinghiate il piccolo e fanno "pio pio pio" alle galline come dei borgatari
zagor fa zagor cercando di reprimere l'esuberanza di nakiar, ma poi si fa trascinare nel gioco
ci sono sbandate topolinesche che imbarazzano (la nebbia magica, il presidente bubba, l'asino salvador)
però, paradossalmente, la storia ha una conclusione "matura", con l'inattesa morte del protagonista
questa contraddizione è presente anche nei disegni, brutti, fastidiosi nelle tante sparatorie...
ma forse i più adatti a questa specie di cartone animato, vedi il dettaglio del cavallo spompato...
   
voto 5/6



i dannati della valle
numeri 405 e 406, testi burattini, disegni pesce
si potrebbe vedere come un omaggio alle vittime del vajont: come a dire, se ci fosse stato zagor, magari non sarebbe successo...
tragedia che mi ha sempre impressionato per via dell'onda (tra le più alte mai registrate) e dello spostamento d'aria che deve aver provocato
a quest'ultimo si accenna in una vignetta, mentre devo dire che l'onda poteva venire molto meglio, è l'unico difetto di questa storia...
per il resto trattasi di piccolo gioiellino, forse sottovalutato nell'ambito delle storie burattiniane, disegnato ottimamente da pesce
burattini si sbizzarrisce con "rocce sedimentarie", "scisti cristallini e argillosi", "strati inclinati di quarantacinque gradi"
dalla cosa curiosa dell'oro scavato con gli idranti si passa a parlare di industrializzazione, banche e cooperative...
però, al di là di questi "tecnicismi" tipicamente burattiniani, la storia non ha tempi morti, scorre via veloce come l'acquedotto
una storia dinamica come il suo disegnatore che abbandona gli esperimenti ferriani di "l'eredità fitzmayer" e si fa il suo zagor personale
vignette ricche di particolari, vedi la folla nel saloon, oppure percy e quimby che salgono la scala e hawes che continua ad osservarli
i pregi di questa storia si possono riassumere in tre punti: il primo è zagor che torna a gareggiare, in ordine alfabetico (quindi per ultimo)
con cico che gli fa da impresario: "tu sei lo spirito con la scure" "appunto, con la scure, mica col fucile"
il secondo punto è il finale molto bello, teatrale, tipicamente western, con gli stivali di zagor in primo piano
il terzo sono le donne, belle e malinconiche, anche se i discorsi iniziano a farsi pesanti, con ricatti, violenza e prostituzione...
ottima la seconda copertina

voto 9



la vendetta di mortimer
numeri 407 e 408, testi burattini, disegni ferri
il "biondo" che fa impazzire il mondo mette in scena la sua prima, piccola, "vendetta trasversale" ai danni del povero tonka
la provenienza dai bassifondi viene fuori nell'usa e getta dell'orfanello, una bastardata kafkiana a cui contribuisce con trasporto la bella sybil
nel regno di zagor mortimer deve giocoforza sfoggiare capacità complottistiche quasi sovrumane, con tanto di tuoni e fulmini
almeno fino al patatrac di metà secondo albo, gli riesce l'impossibile: e se i soldati avessero ucciso tonka o i mohawk avessero reagito?
lo spiegazionismo è incistato nella storia, come una forma di sadismo, anche se bisogna dire che rispetto alla precedente c'è qualche eccesso
la sintassi si fa un pò troppo pesante e si potevano ridurre le divagazioni sulla storia della lega e su "l'inferno dei vivi"
il voto finale va comunque tutto ai disegni che sono tra i più belli del periodo, un esempio della svolta stilistica di ferri
belle anche le scene d'azione, con zagor che vola tra gli alberi alle spalle del fuggitivo, il lancio della scure
metafumettistica la vignetta in cui sybil ritrae tonka, mentre l'ultima vignetta ammicca a uno dei tanti futuri ritorni
splendida la prima copertina

voto 9-



una pallottola per kelso
numeri 409 e 410, testi colombo, disegni dotti
è rinascimento zagoriano inoltrato, ma l'ombra di toninelli aleggia su questo felice periodo zagoriano più di quanto si possa pensare...
ambientazione texiana (o spaghetti western come "lampo mortale"), l'iperviolenza dei cacciatori di scalpi, le uniformi realistiche, il "pard" bob
ma, a differenza che nel medioevo zagoriano, zagor è in forma e soprattutto lo è cico, maltrattato dal pard guercio, ma non dall'autore
molto bella la scena in chiesa con la statua dell'arcangelo michele, bello anche l'elogio metafumettistico tributatogli dal biografo eastwoodiano
è uno zagor moderno nella forma e nella sostanza: kelso, più che ben stevens, ricorda preacher e vento mortale, razzista per il solo gusto di esserlo
bello cattivo l'inizio, con il giudice/maggiore che legge "l'ultimo dei mohicani", la violenza inenarrabile, ma solo suggerita, su janice
anche bob non scherza, impiccando il sergente alla fine, mentre l'iguana "satana" finisce calpestata dai cavalli
inevitabilmente i dialoghi sono texiani ("i chierichetti"), ma innaffiati da uno scatenato citazionismo alla marolla e dalla coralità boselliana
lo zagor di dotti, soprattutto nel primo albo, è poco riuscito, quasi rinuncia a farlo bene, ricorda cubbino o l'allievo mangiantini...
si sente la mancanza del correttore pepe... ma, per il resto, i disegni sono eccelsi, della stessa categoria degli andreucci, ricchi di dettagli
vedi ad esempio gli indiani, la tavolata con il prete, la posa di cico, zagor in braccia conserte, bob spaparanzato, il cavallo caduto in trappola
spassoso il dettaglio dello striscione con "happy birthday judge" e la "p" aggiunta successivamente
troppo spoglia la prima copertina, con uno zagor strano, anche kelso non è venuto tanto bene...

voto 9+



fratelli di sangue
numeri 411, 412, 413 e 414, testi boselli, disegni marcello
storia predestinata ad essere un kolossal, per via dei nomi importanti coinvolti, per i paralleli espliciti con la saga di manetola...
più che il tormentone dei "fratelli" (con crane che dice anche all'indianina "ti vedo come una sorella..."), a deludere è il "volemose bene" finale
zagor quasi toninelliano, trafficanti, botte in testa... ma si riscatta con alcune riflessioni nolittiane e con alcune sequenze di epica pura
l'attacco alla fattoria con damballah e la battaglia tra messicani e penateka, con gli attaccanti in controluce, in queste parti si sfiora il capolavoro
però la cosa più bella di questi quattro albi è uno dei migliori cico di sempre, chiamato in causa nella sua messicanità, un cico cichiano ma maturo
ci sono un sacco di canzoncine che rivaleggiano con "il lamento del serpente", "la ballata del comanchero" per distrarre i bambini assetati
corredata da simpatiche illustrazioni, come anche il "canto di morte" al palo della tortura (come in "incubi") e l'aneddoto sulla madonnina del pilar
si lascia andare a veri propri sfoghi, l'epitaffio all'ingenuo compaesano juan perucho, lo sfogo con zagor (altro legame con "incubi")
altra cosa che fa pensare a "incubi" è la cornice fiabesca, però gli approfondimenti storici sulla comancheria sono toninelliani...
i messicani sbandati ricordano gli spagnoli di "seminoles", squallidi anche i cacciatori di bisonti che si mangiano i cani...
tre buone copertine e una bellissima, quella con il tricolore messicano
da segnalare che nelle anticipazioni il cielo era rosso

voto 9



fuga per la libertà
numeri 415 e 416, testi burattini, disegni pepe e della monica
"buona la seconda" per burattini, dopo la modesta storia con liberty sam, questa invece è praticamente perfetta per me
perfetto equilibrio tra scene d'azione e pause riflessive, tra drammaticità e divertimento, perfetto commiato per pepe
l'icona dello zagor granitico di burattini: lui in catene che guarda in cagnesco l'aguzzino, mentre questo gli solleva il volto con la pala
anche cico più risoluto del solito, però iniziative del genere le prendeva anche nolitta, ad esempio in "condanna a morte"
il finale non è da zagor, ma ci può stare in una storia in cui l'utopia zagoriana è alle prese con il razzismo legalizzato
i travestimenti sono senza dubbio da zagor, e gli autori attuali dovrebbero ricordarselo: "in fondo lo spirito con la scure è un pò attore"
lo scafista baxter ricorda il capitano seabrook e addirittura si spaccia per capo di una "organizzazione non governativa"
a posteriori, risulta beffardo anche il finale in cui zagor spedisce i fuggiaschi a casa dei cherokee, che di lì a poco verranno deportati...
da segnalare alcune pagine disegnate da della monica, all'inizio e a cavallo tra primo e secondo albo
da ricordare anche la quadrupla con l'infernale solfatara
stupenda la prima copertina

voto 9+



il tesoro di jean lafitte
numeri 417, 418 e 419, testi burattini, disegni chiarolla
si sente l'influenza boselliana, per la coralità, gli incubi, il ritmo frenetico soprattutto nel finale, però va dato atto a burattini
dopo "fuga per la libertà" un'altra grande storia, un epico uno/duo, spiegazionismo alla "marinara", vedi i "cinque buoni motivi" di lafitte
la sua tipica logorrea si sposa perfettamente con il gergo marinaresco, vedi anche l'aneddoto sull'origine del nome "isola dello scheletro"
la figura di lafitte viene romanzata ai fini avventurosi, nè troppo pirata, nè troppo signore, conquista gradualmente la fiducia di zagor
chiarolla estremizza il suo stile, sempre più schizzato e nervoso, l'effetto talvolta è straniante, qualche vignetta gli è venuta male
ma ne vale la pena se poi si toccano queste vette di eccellenza, denise lafitte è la ragazza più bella mai apparsa su zagor
primi piani meravigliosi, quei capelli... affascinante il risveglio nel lettone, con i giochi di luce creati dalla persiana...
fiore all'occhiello dell'emancipazione femminile avvenuta nel "rinascimento", fa ridere quando prende a schiaffi jacques
bellissima anche la marie laveau chiarolliana, mentre a laurenti denise non riuscirà troppo bene, secondo me...
i filibustieri sono più pittoreschi di quelli ferriani, vedi lo spettrale lafitte, barbe-en-feu, grammont che si gusta un ananas...
ultima, ma non ultima, l'ambientazione con il labirintico bayou, l'oceano in burrasca, la letteraria isola dello scheletro
tornando ai dialoghi, da segnalare anche una parolaccia("deficiente")
molto bella la terza copertina, anche la seconda

voto 10



il ritorno di cain
numeri 420, 421 e 422, testi boselli, disegni andreucci
questo capolavoro ha solo due piccoli difetti: il finale è un pò troppo sbrigativo, come da tradizione boselliana
e due albi e mezzo sono pochi, quando hai a disposizione questo ben di dio, in generale la trasferta africana è durata troppo poco
comunque la qualità è così alta che sono tutte questioni di lana caprina, compresa la cosiddetta "deriva martinmysteriana"
zagor, con gli occhi che gli brillano, dice:"tutti gli archeologi del mondo vorrebbero essere qui" e come dargli torto?
volendo stilare una top ten, dentro ci metto sicuramente l'esplorazione di achron, una goduria per gli appassionati del genere
con i suoi edifici e le sue necropoli, in particolare la cripta regale di kush, con quelle statue... andreucci si è superato...
ogni prova di andreucci è stata diversa dall'altra, chissà come sarebbe stata la prossima, un delitto che non abbia più disegnato zagor
poi le pitture rupestri del tedrest ricalcate su quelle realmente esistenti e risalenti al periodo neolitico...
quindi il prologo, zagor che sbaraglia gli ibo fingendosi damballah, le cateratte, il siparietto con il re di yaour e lo yu-yu
la traversata del sahara, la spettrale apparizione della carovana kushita nel mezzo di una tempesta di sabbia
il finale fantasy presso la fortezza nubiana di geebel shat, con zagor travestito da legionario e il carro trainato dai cavalli zombi...
infine le mie due cose preferite: il racconto della regina delle sabbie, pura magia da "mille e una notte"
e il colonnato con l'inscrizione romana, con didascalie cichiane che ricordano quelle di fishleg in "l'esploratore scomparso"
a proposito, il solito gran cico boselliano a cui andreucci dona grande espressività... digging bill è un imbucato...
mentre cain risulta più posato, passa dal fanatismo crociato all'essere una specie di capopopolo antischiavista
anche se poi, se non fosse per il solito buon cuore di zagor, farebbe morire di sete gli arabi...
gli eccessi spettano al bimbominkia tuareg, il "bujadi", che poi prenderà il sopravvento nella storia del 2011
bello il personaggio di marada, tipica bellezza berbera
la prima copertina è stupenda, buone le altre
CLASSICO

voto 10



l'impero di songhay
numeri 422, 423 e 424, testi boselli, disegni laurenti
la saga africana si conclude con il botto, con una storia più innovativa, sognante, mentre "il ritorno di cain" non è altro che la classica "odissea"
in questa storia si "osa" pur rimanendo all'interno di alcuni paletti invalicabili, almeno nell'epoca della sua uscita, oggi forse sarebbe diverso
non si dice, ma si capisce che la storia odora di sesso selvaggio, con zagor trasformato in toy boy leopardato, sfiancato dalle notti con marie
comunque per gli standard zagoriani è già qualcosa, magari si potrebbe pensare a un reboot erotico, spero che prima o poi si faccia
magari potrebbe essere coinvolto lo stesso laurenti... la sua versione di denise delude, ma marie l'ha plasmata lui, è cosa sua e si vede...
bello anche questo zagor possente, capellone, molto più personale rispetto agli esordi, peccato quel primo piano poco riuscito quando torna in sé
bella la sequenza in soggettiva nella stanza dove sono custodite le armi di damballah, che è un pò il rakum del "rinascimento" zagoriano
bella la seconda copertina di ferri, però sarebbe stato un bello shock vedere zagor in costume leopardato in copertina....
con zagor in crisi di identità, boselli ha modo ancora una volta di valorizzare il personaggio di cico protagonista di alcune gustose scenette
il primo stupore ("ma come ti sei combinato?"), poi quando damballah sorprende cico e marie insieme, la canzoncina alla nino d'angelo
"come puoi non ricordare, quella volta in mezzo al mare" e il finale omosex più che mai:"secondo me, tra quei due c'è stato qualcosa..."
la presunta conversione di marie è molto più credibile di quella murdiana, bello anche il parallelo con "la laguna dei morti viventi"
con zagor che salva marie un pò come cary grant con eva marie saint in "intrigo internazionale"
bisogna dire che i mostri non sono riuscitissimi, troppi vermi, però il portale alla king kong è bello
anche vendhys perde il confronto con i colleghi precedenti, però se ne esce con una frase cult
"a me le donne piacciono mute, possibilmente fredde"
inevitabili i pigmei bimbominkieschi
CLASSICO

voto 10



la terra della libertà
numeri 425 e 426, testi burattini, disegni ferri
lontana dall'essere una grande storia, con un autore più attento a una articolata sintassi che non alla naturalezza del dialogo
c'è pure lo spiegone finale, però nel complesso leggermente meglio di "liberty sam", storia godibile e mini-saga passabile
risulta tutto abbastanza sbrigativo (zagor che ammazza a sangue freddo il re gezo), rispetto a un soggetto promettente
le famose "guerriere della savana" ad esempio si guadagnono gli onori del titolo, ma fanno una veloce comparsata
poco sviluppato anche il personaggio di lobo rodrigues che avrà un ruolo migliore in "sangue su bahia"
bizzarro lo spot zagoriano alla birra liberiana e un'inedita prece cichiana:"santa cunegonda, salvaci dall'onda"
curiosi i corsi e ricorsi storici, con la xenofobia dei nativi contro i profughi afroamericani e la coloniziation society
l'epidemia di malaria (due secoli dopo, da quelle parti arriverà l'ebola) e liberty sam sulle orme di george weah, o viceversa
per quanto riguarda i disegni, mi dispiace ma su denise non ci siamo proprio, mentre jacques è disegnato come un bamboccio
anche lafitte, gli riuscirà molto meglio nella storia yucateca, forse con più tempo a disposizione...
per fortuna il maestro ci regala comunque alcune delle perle delle sue: la visione dantesca di liberty, la burrasca
auspico caldamente una nuova trasferta africana
buone copertine

voto 7-



veracruz
numeri 427 e 428, testi boselli, disegni pesce
buona storia, la rivaluto decisamente, è la "puerto juarez" del rinascimento zagoriano, ma molto più sviluppata
l'incontro tra boselli, guitar jim e il cielito lindo del messico non può che essere accompagnato costantemente dall'elemento musicale
il gioiellino è la scena con i tre gonzales ricostituiti che intonano un esilarante "ay pobre cico ayayayay" e "molly malone"
ci sono anche "the outlandish knight", "i'm a poor lonesome cowboy" (lucky luke), "greensleeves", "the yellow rose of texas"
i dialoghi sono brillanti, vedi i battibecchi con jim in cui addirittura quest'ultimo prova a corromperlo mettendo in mezzo frida...
l'atteggiamento di zagor con jim è corretto, magari fosse stato così ruvido anche con quella canaglia di murdo...
boselli, purtroppo ormai totalmente assorbito da tex, si lascia scappare qualche "sganassone", "figlio di una puzzola"
zagor proprio come in "puerto juarez" o con toninelli prende botte, il solito colpo di striscio, e si fa pure narcotizzare con una tisana
però si riscatta nel bel finale in cui uccide il capo dello squadrone della morte, durante un assedio alla "butch cassidy"
simpatico anche il momento della fucilazione con un uso bizzarro del grido di zagor... curioso anche lo spagnolo di zagor...
pesce ormai un punto fermo nel panorama zagoriano, pearl nightshade è una blondie "rinascimentale" con maggiordomo
momenti "caldi": quando viene frustata legata alla ruota, la scena di sesso con jim, non mostrata ma abbastanza chiara
pesce torna a fare alcuni primi piani ferriani come all'esordio
buona la prima copertina

voto 8



la nave nera
numeri 429 e 430, testi boselli, disegni della monica
la difficile eredità del rakosi nolittiano/castelliano/ferriano è definitivamente raccolta dal nuovo maestro della notte, della monica
la sua ylenia rivaleggia con denise lafitte per il ruolo di donna più bella mai apparsa sulle pagine di zagor, sicuramente uno dei migliori personaggi
pelle bianca, chioma rosso tiziano, occhi verdi, in pratica il tricolore ungherese personificato... sarà altrettanto difficile lasciarla morire...
l'alleanza qui è ancora momentanea e lascia spazio a un finale spietato, senza tanto buonismo, con ylenia alla deriva ed elsphet bruciata viva
geniale l'idea di ambientare una storia di vampiri ai caraibi, la scena dell'abbordaggio della "black ivory" alla "paloma" è un capolavoro
accattivante anche l'inizio con van zant sedotto dalla contessa, l'architettura tipicamente coloniale di hispaniola...
qualche passaggio realizzato in maniera troppo veloce, ad esempio l'attacco di van zant al villaggio, due/tre vignette troppo poche
in "il mostro della laguna" zagor ammazzava gli squali come sardine, però armato solo di un chiodo arrugginito forse è un pò poco...
in queste ultime storie di boselli qualche botta "toninelliana" di troppo, il solito colpo di striscio...
due eccellenti copertine
CLASSICO

voto 10



il ritorno di kandrax
numeri 431, 432 e 433, testi boselli, disegni ferri
il primo albo è uno shock, un azzardo, una tempesta perfetta, il quarantennale, il ritorno a darkwood, il ritorno di kandrax, "incubi"
come nel caso di hellingen, boselli colloca kandrax in un contesto che non centra quasi niente con lui (il vudu) e gli affibbia un satanasso (donn)
la differenza con la storia di chiaverotti sta nei disegni di ferri e forse nell'eco, non ancora spentasi, dei fasti boselliani
i disegni, in particolare, sono splendidi, vedi l'inizio con la capanna, la morte di katabe, la casa della follia, il rapimento di gambit, la morte di cico
simpatico lo scambio di battute tra cico e la ragazza:"di cosa soffre?" "il mio amico pensa di essere uno spirito" "poveretto"
il secondo albo si trascina stancamente, con zagor preso continuamente a botte, torturato, con il riciclo del grido visto in "plotone di esecuzione"
nel mezzo albo successivo si introduce una vaga e confusa situazione di conflitto, che serve solo da pretesto per il viaggio nell'altra dimensione
due ottime copertine e ottimo anche l'albetto in regalo

voto 6-



gli eroi del ramo rosso
numeri 433 e 434, testi boselli, disegni torricelli
stessa categoria di "il signore nero", ma con una grafica migliore, è il miglior torricelli, regala alcune perle fantasy di indubbio valore
la prima vignetta con il campo di battaglia e la montagna di cadaveri, nemain uno dei personaggi più sexy di zagor, il drago, i cavalli d'acqua
tutto questo è zagor? no, non lo è, però c'è la chiave metafumettistica che è interessante (le favole della mamma di zagor che diventano realtà)
comunque la serie regolare (e la saga di kandrax) non è la collocazione più adatta per una storia del genere, meglio su uno speciale
dovendo scegliere, tra il signore nero, il wendigo e donn the dark, scelgo donn, meno ingenuo (vedi il tradimento di dermot)
da segnalare che balor compare anche in almeno due dylan dog, "l'armata di pietra" e "l'occhio di balor"
mentre morrigan compare nella storia di chiaverotti "falce di luna" ma in un ruolo negativo
tra i fianna spiccano il cichiano mac morna e il filastrocchiere oisin
altre due bellissime copertine

voto 8-



guerra eterna
numeri 434 e 435, testi boselli, disegni marcello
cose riuscite ce ne sono, soprattutto l'uomo di vimini, lo zagor astrale, l'apparizione nel bel mezzo della battaglia, la carica degli irochesi
ma è una conclusione abbastanza imbarazzante, anche per i nomi importanti coinvolti, questa "guerra" sembra proprio una cosa fatta in fretta e furia
ricordo di aver letto che questo ultimo capitolo doveva essere disegnato da dotti, questo aumenta la sensazione di "precarietà" della storia
è stato un grosso errore trasferire l'immaginario di "il principe degli elfi", "la fiamma nera", "anima nera" sulla serie regolare
e ancora più grosso tirare in mezzo due pezzi da novanta come hellingen e kandrax, modificarli nel dna a danno dei malcapitati prosecutori
il danno è anche più profondo, qui si è modificato proprio il dna di zagor, la deriva "magico-fantascientifica" parte da qui e da "ombre su darkwood"
"incubi","il signore nero", "il principe degli elfi" erano tutte storie facilmente declinabili in termini onirici, qui diventano realtà
in questa storia c'è uno dei più brutti cico di sempre, dal punto di vista grafico...
anche nemain... ogni volta perde un pezzo... perde tutto il suo fascino...
un'altra bella copertina, almeno quelle non mancano mai

voto 5/6



il libro del demonio
numeri 436 e 437, testi burattini, disegni cassaro
è arrivato il momento di fare pace con il demonio, l'unico autentico zenith 666, rivaluto questa storia che da altri è molto amata
penso in primis dallo stesso burattini che ci ha messo tutta la sua passione per il genere, un pò meno bonelli che lo parodiava con bat
il problema non sono le medie capacità logiche di zagor, ma un più che percettibile eccesso negli spiegoni finali, il compiacimento dell'autore...
per il resto la storia, soprattutto nel primo albo, fa tutto per mettere il lettore a suo agio, la neve, il castello, il ritorno di batterton
altre cose buone sono zagor e cico nell'ombra che ascoltano il racconto, la consegna del libro, l'esorcista, orfeo ed euridice, la donna nella gabbia
tra l'altro, sempre nel primo albo, secondo me c'è il miglior cassaro, che ha sempre fatto un ottimo zagor, con dei primi piani molto belli
bella anche julia, anche cico e batterton sono realizzati molto bene, forse un pò quello meno costante è cico
altre due ottime copertine, grande periodo per ferri

voto 6+



delaware!
numeri 438 e 439, testi rauch, disegni d'arcangelo
solido esordio di rauch, una storia toninelliana con i trafficanti di whisky, gli aspiranti sakem, zagor che dice "tanghero" e viene chiamato "uomo dei boschi"
però zagor e cico sono quelli originali, in un buono stato di forma, affiancati dal simpatico willie drinky e dall'accattivante sarita, fatta subito fuori...
interessante l'inserto storico sulla guerra del 1812 (bloody jim e i suoi uroni) e quell'accenno di "horror" che impreziosisce il tutto (tawiskara e la nenia)
d'arcangelo già allora non era tra i miei preferiti, però questi disegni si lasciano guardare, sarita è ben realizzata
da ricordare zagor che uccide il cattivo con una derringer
buone copertine, soprattutto la prima

voto 8



il seme della violenza
numeri 440 e 441, testi burattini, disegni torricelli
la storia in sè è poco più di un tradizionale ritorno alla capanna nella palude, alla darkwood originale dopo la sbornia di kandrax
una storia quasi toninelliana (le tribù, i trafficanti, l'ubriacone, il trucco della casacca), ma impreziosita da tante piccole cose
uno zagor burattiniano (vedi come bullizza il bullo), i soldati agonizzanti, l'epitaffio di cico, soprattutto stella del mattino
qualche mielosità ("non sprecare parole ne bastano due" "ti amo"), ma è un bel personaggio che dà profondità alla storia
i disegni sono buoni, un aspetto che forse non si è mai sottolineato abbastanza è la bravura di torricelli nel disegnare le donne
soliti difetti di burattini, si parla troppo...
buone copertine

voto 7-



i naufragatori
numeri 442 e 443, testi rauch, disegni chiarolla
dopo aver preso le misure nell'esordio, rauch inizia a fare grande cose, con uno stile apparentemente minimalista, va dritto al sodo
ottima questa famiglia di naufragatori da film horror, parto degenere della classica "le jene del mare" e di "il terrore dal mare"
ottimi tutti gli altri personaggi, dall'abbozzato ma comunque carismatico stormy jack a wasekah, la squaw affettuosa nonostante i maltrattamenti
passando per norah che è poco più di una ragazzina, infatti dice sempre "capperi" (come felix) e si fa raccontare da cico di capitan serpente
disegni perfetti per il tipo di storia, vedi l'inizio con il naufragio, i dowlers in paese, un cico espressivo, la ghost street tipicamente western
come al solito c'è qualche parte disegnata meno bene, magari più in fretta, ma alla fine ne vale sempre la pena...
due ottime copertine

voto 9



thugs!
numeri 444, 445 e 446, testi burattini e priarone, disegni della monica
dharma e kubal singh erano personaggi pensati per apparire in una sola storia, una volta che li riprendi in mano è normale che ne esca qualcosa di diverso
poi è vero che burattini e priarone calcano molto la mano, soprattutto sul personaggio del rajah che è completamente un altro rispetto a quello di nolitta
è un fanatico ritardato, un burattino di dharma... forse con l'età si è rincoglionito o ha avuto un crollo dopo che kellog lo ha detronizzato
sul colonialismo inglese zagor viene chiaramente plagiato dai suoi nuovi alleati e finisce per non esporsi:"non ho elementi per giudicare" dice
tecnicamente non è neanche vero che ha sconfitto l'uomo tigre, come si vanta durante la storia... lo ha ucciso suo fratello...
fatta questa doverosa premessa, a me è piaciuta molto l'idea di mettere assieme tutti i tasselli del puzzle, dharma, i thugs, ramath, fishleg
l'india agli indiani, tutto si tiene, a differenza dei ritorni di hellingen e kandrax in cui sono state messe assieme cose che non centrano niente
il corvo murrah ricorda quello di poe ma è meglio, brillante anche l'idea di nascondere l'amuleto "tolkeniano" a casa di zagor
direi che il passato di ramath è lontano dall'essere banale e noioso come magari quello appioppato ad altri personaggi nel corso degli anni
già si era visto con la colombiana "l'ombra di kalì", burattini aggiunge il divertente episodio con il lord maniaco sessuale, tipicamente burattiniano
detto dell'insulso kubal, dharma parla troppo come tutti i personaggi di burattini, però qualcosina tira fuori dal cilindro
il vento, l'occhio della tigre, il continuo dualismo tra aquila e tigre, la schiavizzazione di zagor con dejavu nolittiano della scodella
i disegni sono ottimi, esotici (il rapimento di shakiri), mitologici, con un cico simpatico, vedi il piccolo dettaglio del maggiordomo e la mela
le tigri sono belle, però il mondo in cui si libera zagor è troppo ingenuo, ci si poteva sforzare di più
bella la prima copertina, quasi "anni settanta"

voto 9-

CONTINUA...


Ultima modifica di Kramer76 il Ven Ott 29, 2021 11:07 am, modificato 23 volte in totale
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MessaggioInviato: Mer Gen 06, 2021 9:53 am    Oggetto: Rispondi citando

Kramer76 ha scritto:

il "biondo" che fa impazzire il mondo

Laughing

Kramer76 ha scritto:

zagor trasformato in toy boy leopardato,

Laughing

Kramer76 ha scritto:

e il finale omosex più che mai:"secondo me, tra quei due c'è stato qualcosa..."

la vera motivazione del titolo "l'impero di Son gay"
Laughing
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MessaggioInviato: Gio Gen 07, 2021 5:32 am    Oggetto: Rispondi citando

Kramer76 ha scritto:
"secondo me, tra quei due c'è stato qualcosa..."


Indimenticabile Very Happy
_________________
bordenchase ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Quando ho visto comparire l'ennesimo bimbominkia boselliano (questa volta cioccolatino) ho ritrovato l'entusiasmo dei giorni migliori

Questa faccenda del bimbominkia mi fa incacchiare più di quanto immaginiate. Il prossimo che lo dice lo vengo a prendere a casa!


Zeb Dowler ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Rauch non fare il timido sappiamo che hai rispolverato Stiletto dal suo oblio cheers

E' talmente nell'oblio, che ho dovuto ricercarlo sugli Index, per vedere di chi parlavi... Laughing

cama69 ha scritto:
L'utilizzo del nome Jupiter per il capo discepolo di Hellingen vale il costo di tutti e tre gli albi della storia
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MessaggioInviato: Gio Gen 07, 2021 7:50 am    Oggetto: Rispondi citando

Very Happy

che disegnatori circolavano però... Pray
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MessaggioInviato: Gio Gen 07, 2021 8:05 am    Oggetto: Rispondi citando

I agree generally,
Il Libro very higher for me and Thugs lower...
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https://share.icloud.com/photos/05pGIztDv008xiXfWKbzW4wFw
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MessaggioInviato: Lun Gen 11, 2021 3:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

ZAGOR IZ BACK

Volume 10



la sorgente misteriosa
numeri 447, 448 e 449, testi burattini, disegni chiarolla
con il ritorno di kandrax boselli ha ormai sdoganato definitivamente il viaggio tra le dimensioni sulla serie regolare, la "deriva" è già iniziata...
burattini, da par suo, tenta di razionalizzare la materia ripescando per l'occasione metrevelic, il quale, in verità, è piuttosto fuori contesto
se non siamo ancora ai livelli dell'assurda "teoria dell'equilibrio" lo si deve alla buona fattura della storia in sè, un capone "centrifugato"
parecchio azzeccato risulta il meccanismo che permette di passare da una dimensione all'altra, nonché la sua collocazione ambientale
burattini usa le didascalie alla toninelli: "per un lungo istante zagor prova l'angosciante e dolorosa sensazione dei polmoni pieni d'acqua"
la meteora, il lago, l'indiano che emerge, tutto questo si potrebbe accostare, perché no, alle icone "dark" create da nolitta e ferri
la fonte della giovinezza zagoriana è anche una metafora del genocidio indiano, con zagor costretto a dare il colpo di grazia
soliti dialoghi lambiccati di burattini, con gli indiani che usano termini non consoni, ma il racconto finale è molto appassionante
simpatica la falsa pista sui vampiri, mentre gli anonimi emuli di pepe e stiletto tolgono spazio prezioso alla storia
zagor burattiniano in forma come sempre: riesce a sgozzare il grande capo con una freccia appena estratta dalla spalla
i disegni non sono tra i migliori di chiarolla, svarione tra primo e secondo albo, scambio di persona tra aska e lokai...
ma la classe non è acqua, bellissime le due indianine, bellissimi i primi piani del suo zagor capellone...
copertine belle

voto 8+



il sudario verde
numeri 449 e 450, testi russo, disegni ferri
rigurgito degli anni ottanta zagoriani: l'ubriacone, il "pericolo mortale", i poveri "mostri", uno zagor ignorante, l'ultima cupa vignetta, senza risate...
il primo albo fa venire l'acquolina in bocca, nel secondo la storia si fa più convulsa, lo stile è un pò grezzo, però nel complesso è positiva
stesso discorso vale per i disegni del maestro, spesso da guardare e riguardare, la bella dorothy, il fratello guardone, il truce slater
i mostri sono riusciti quando sono ancora "a metà", come nel caso di leonard e olsen oppure il mostro del primo albo
più si va avanti più diventano grotteschi, tirati via, fino all'improbabile super-mostro che ricorda quelli del giovane testi...
curioso il nome dato al paese, muddy waters, omaggio al top player del blues?
buone copertine

voto 7-



la scorta mohawk
numeri 451 e 452, testi mignacco, disegni pesce
arriva mignacco con la sua "saudade" di mister no, esordio promettente, fossero state tutte di questo livello così le sue storie...
il curatore è ancora boselli e si nota la sua influenza sulla coralità della storia, l'esotismo, la voglia di battagliare, i dialoghi scorrevoli...
pesce, in questo periodo, è uno dei disegnatori più brillanti e prende la palla al balzo con tutti questi personaggi pittoreschi, le ambientazioni, i flashback
l'abito fa il monaco, i brasiliani si presentano tutti bene, a partire dal trio che stranamente non è stato ripescato nella trasferta sudamenticana
il furbo mignacco non voleva sciuparli? spicca ovviamente maria helena, ballerina, cantante, "non solo quello" per sua stessa ammissione
spassoso il siparietto con zagor, gli porta la cena, con i capezzoli turgidi: "certi piatti è meglio gustarseli caldi", zagor sembra apprezzare...
mignacco centra subito zagor, coadiuvato dal grande dinamismo di pesce (la capoeira), con qualche sfogo nolittiano causato dall'eccidio dei mohawk
spazio anche per cico che fantastica su un tour del re di darkwood presso le case reali europee...
ottime copertine

voto 8



insetti assassini
numeri 453 e 454, testi burattini, disegni cassaro
simpatica questa storia, da rivalutare, all'inizio c'è una delle scene più cattive di sempre, gli scorpioni che fanno strage di una famigliola
mi piace anche il finale in cui gli assassini ricevono una meritata punizione, molto interessante il ripescaggio dello skylab....
il collegamento tra verybad ed hellingen finirà successivamente in un nulla di fatto o peggio in una, forse definitiva, smacchiettizzazione
con un verybad pesce fuor d'acqua, costretto com'è a sorbirsi le assurdità zagoriane/burattiniane sul wendigo della "teoria dell'equilibrio"
tornando a questa storia, un pò pedanti alcuni dialoghi in cui si ribadisce che verybad è buono e che lui non centra niente con i delitti
mentre il consueto effetto "telecronaca" stavolta ci può anche stare, rende più coinvolgenti gli attacchi degli insetti
a tratti i dialoghi sono anche divertenti, con cico che addirittura cita il "quinto senso e mezzo" di dylan dog  
un'altra sorpresa sono i disegni di cassaro che sono abbastanza buoni soprattutto nel primo albo, tra i suoi migliori su zagor
zagor è addirittura ottimo, i soliti problemi nelle scene d'azione e forse alcuni insetti potevano venire meglio
buone copertine

voto 7+



l'avamposto dei trappers
numeri 455 e 456, testi de angelis, disegni della monica
una delle storie più anomale e originali di questo periodo, credo anche questa influenzata dalla coralità boselliana, l'epicità, le battaglie
marcatissima è la coralità di cui sopra, con zagor poco più che "testimone", a un certo punto messo fuori gioco con il solito "colpo di striscio"
i personaggi vivono di vita propria pur nello spazio ristretto dei due albi, vedi i flashback sulla storia dei mckean, l'ottimo milton
zagor ha modo di uscire fuori nel finale, con la battuta del fantasma sul "braccio" e quella sul libro, che zagor promette di leggere....
originale è l'incedere della storia, teatrale, tragico, un intelligente omaggio alla celebre opera shakespeariana (e verdiana)
de angelis calca la mano sulla violenza (la moglie incinta), già a partire dal primo albo, i combattimenti con gli assiniboin, lo scalpo di bill eyck
i disegni sono eccelsi, della monica è un maestro zagoriano paragonabile a ferri, a chiarolla e pochi altri, con il suo stile dettagliato
vedi, ad esempio, la perfida moglie di bill, quando viene insidiata da taylor mi pare che quella spallina non sia casuale...
zagor in effetti è un pò moscetto, è ancora il suo zagor personale, qualche anno dopo inizierà a farlo "alla ferri"
buona la prima copertina che è copiata da una vignetta

voto 8



minaccia aliena
numeri 457 e 458, testi burattini, disegni chiarolla
storiella che, nel suo piccolo, ha dato vita al filone "trash" oggi sempre più presente, che si potrebbe anche chiamare filone "addio darkwood"
con la scusa che a darkwood può succedere di tutto, la foresta perde totalmente la sua innocenza in tema di spazio, dimensioni, alieni...
indiani e trappers assistono più o meno tranquillamente all'arrivo di un ciclopico cargo spaziale, e si presume che la voce si spargerà...
zagor e cico trovano l'astronave e la loro reazione è abbastanza di "routine", perchè di "routine" è l'architrave moraleggiante della storia
degni rappresentanti della "routine" burattiniana sono l'alieno spiegazionista e lo squallido hays che si trova sempre nel posto giusto per origliare
peccato perché nel primo albo ci sono delle buone cose, i disegni di chiarolla, l'arrivo del bolide, il "predator", l'eccellente copertina
sempre nel primo albo, molto strano un passaggio: il vestito della donna inizia a strapparsi inspiegabilmente...
zagor coglie l'occasione per farsi una cultura sulla forza di gravità, la velocità della luce...

voto 5/6



la trama del ragno
numeri 459, 460 e 461, testi burattini, disegni verni
un pò come kubal singh, anche il tessitore burattiniano regredisce, non solo in una nuova dimensione "provinciale", ma anche mentalmente
si fa gabbare in malo modo dai due "alleati" zagor e mortimer, con castelli era diverso, non si sarebbe esposto così, avrebbe avuto un piano b
insomma, burattini gioca un pò (mortimer è il tessitore?), ma non fa nulla per nascondere l'amore per la sua creatura, e come biasimarlo?
mortimer è un grande nemico, bastardo come sempre, fa giustiziare al suo posto un malcapitato, manipola tutti, compreso zagor
magistrale l'impiccagione, i silenzi, gli sguardi, il ghigno, ottima anche la sequenza dell'attentato in cui si vendica di malcovich
ruba la stella ninja sotto gli occhi del tessitore, usa messaggi in codice in mohawk, se ne va in vacanza alle bahamas con "eva"
dopo la prima storia in cui zagor non lo incontrava mai, in questa si verifica un'altra anomalia: il cattivo vince su tutta la linea
per riuscire nella sua ennesima impresa, mortimer confida soprattutto nelle formidabili doti investigative dello zagor burattiniano...
involontariamente comico lo spiegone finale con zagor che si prende una botta, "troppo infervorato dalla sua arringa", ma è un bluff...
la storia è arricchita da alcuni approfondimenti, un pò pedante quello tra zagor e il politico, più beffardo quello di mortimer sulla pena di morte
buon esordio del sosia di ferri, tra l'altro il tizio che si infilza con il suo stesso coltello è un altro possibile sosia di mortimer...
simpatica la gag iniziale con drunky duck e l'orso innamorato
buone copertine

voto 8



giustizia sommaria
numeri 461 e 462, testi burattini, disegni d'arcangelo
piccola storia di transizione, da rivalutare solo per quanto riguarda i testi, un giallo scorrevole senza tanto spiegazionismo
vari elementi interessanti: i bambini, i bambolotti, il teschio dello scimpanzé, il morriconiano "sean sean sean"
per restare in tema di cinema italiano, a me la vicenda della zingara ha ricordato "non si sevizia un paperino"
disegni bruttini, con gli occhi spiritati, però l'inizio è bello, tra l'altro si capisce subito il colpevole (dal ciuffo)
copertina trascurabile

voto 6



neve rossa
numeri 463 e 464, testi paolucci e burattini, disegni sedioli
altra storia di transizione, un western anzi un "eastern", nulla di trascendentale però si lascia leggere, con un esordio convincente di sedioli
bella l'ambientazione (la stessa di "corsa mortale"), le nevicate, gli indumenti invernali di zagor e cico, le "facce patibolari" dei cattivi
al di là di alcuni difetti (certi volti sbilenchi?), un lavoro minuzioso, vedi il bambino che cerca di togliere la scure dal petto dello zio
a proposito, burattini (o paolucci?) sempre più cattivo, prima fa scalpare un bambino, poi ne fa uccidere un altro a bruciapelo...
la plume è ancora abbastanza macchiettistico (l'avioslitta), pur con dettagli tecnici tipicamente burattiniani (l'elio)
stupenda la prima copertina, una delle migliori di ferri

voto 6+



la palude dei forzati
numeri 465, 466, 467 e 468, testi burattini, disegni laurenti
il kolossal burattiniano, la sua "marcia della disperazione", lo si capisce subito dalla scelta del disegnatore, uno dei padrini del "rinascimento"
al netto di qualche stranezza o di qualche parte disegnata forse un pò più in fretta, si tratta di disegni eccellenti, i testi non sono da meno
il "jokeriano" quanah è un degno erede dei wakopa, dei manetola, dei winter snake, memorabile il supplizio dell'isola dei serpenti
burattini si concede il lusso di lasciare aperti alcuni interrogativi: a che tribù appartengono? quali ripercussioni avrà la strage?
memorabili anche gli evasi, il sacrificio di coffee, le citazioni: eschilo, shakespeare, omero, dante, terenzio, byron, san francesco, milton, tibullo
il pugile irlandese a cui alla fine zagor concede una seconda possibilità: se esistesse un rilevatore dell'anchenolittismo, qui andrebbe in tilt....
tra l'altro mi pare che tra joyce e mcnally ci sia qualcosa di più della virile amicizia, del resto si è detto lo stesso dei protagonisti di "papillon"
elias è un pò "miglio verde", un pò "birdy", la stupenda scena nella laguna ricorda quella analoga del dylan dog "il volo dello struzzo"
rita duff è uno dei personaggi femminili più belli di zagor, per la storia che ha alle spalle, per la tenacia, un bel culo che non guasta
la vicenda del bacio fatto cancellare dal sergione è grottesca, non si capisce che male ci fosse, sembra una parodia di "nuovo cinema paradiso"
comunque rita la vediamo più in coppia con cico che con zagor, un cico certo discutibile, meno comico del solito, anche graficamente
a cui zagor "ruba" il posto nella terza copertina, tratta da una vignetta interna, peraltro splendida copertina del canoista ferri
storia epica, ma burattini è pur sempre burattini e allora deve inserire il giallo dell'usuraio, con uno zagor che svolge compiti di polizia giudiziaria
comunque geniale aver dato il volto di john wayne allo sceriffo, anche se bisogna dire che il volto cambia un pò nel corso della storia
scrawl è keith richards, ma a me è parso di intravedere, tra gli altri evasi anche bud spencer, magari mi sbaglio...
e bimbo sullivan? è quasi un'altra persona, bella la descrizione che fa di zagor "un tipo che si illude di raddrizzare il mondo agitando una scure"
bella anche la scena in cui zagor sta quasi per sparire nelle sabbie mobili, inedita nonostante le sabbie mobili ci siano da sempre su zagor
detto della splendida "acque del sud", buone anche le altre copertine
e questo sarebbe uno zagor "apocrifo"? ma vaff...
CAPOLAVORO

voto 10



il segreto dei sumeri
numeri 469, 470 e 471, testi boselli, disegni fratelli cassaro
un boselli quasi del tutto comico, quasi topolinesco, della sua bravura nel gestire cico già si sapeva, o dovrebbero saperlo anche i più scettici...
qui riesce a rilanciare anche batterton, mai usato così bene e così frequentemente nel corso della storia, mi ricorda l'ottimo lapalette di castelli
simpatici i travestimenti, la gaffe con il foglietto della lavanderia (i mutandoni di flanella) e la scena del baccanale, in cui scambia cico per un satiro
tutti partecipano alle gag, anche zagor, dexter e yambo, da questo punto di vista è una delle storie più divertenti del post-nolitta
anche il primo richter sembra una parodia di mortimer, con il suo bastone animato e il "toninellame" di cui si circonda: il nano, le quattro dita
ferdinand fa pena, però è un pò pochino per far partire una trasferta, forse si poteva osare di più uccidendo il professor oldbones
un boselli minore, la frase chiave di cico:"tutto qui? mi aspettavo un attacco di demoni o fantasmi" il bimbominkiesco dexter:"magari"
i disegni pesano parecchio sul giudizio finale, adatti forse al tipo di storia, ma inadatti al livello di un fumetto come zagor
da quando hanno iniziato a lavorare in coppia il livello si è ulteriormente abbassato, neanche i volti non sono più quelli di prima
per ovvi motivi, ho molto gradito le apparizioni di pazuzu, nonché la fumeria d'oppio di nolittiana memoria
ottima la prima copertina, buona anche la terza

voto 8-



il villaggio del mistero
numeri 472 e 473, testi burattini, disegni torricelli
apparentemente un "filler" in questa trasferta, eppure accade qualcosa di importante, c'è un uso smaliziato del paranormale
siamo all'interno di quella che oggi viene chiamata "deriva magica", burattini razionalizza il poltergeist, lo usa come un'arma
ciò porta a dialoghi assurdi, tipicamente burattiniani:"coraggio nonna, scatenate gli spiriti che giacciono in fondo al pozzo"
al netto di qualche difetto, la storia è però ricca di momenti inquietanti, delle vere e proprie impennate di torricelli
la nonna con gli occhi bianchi, la chiesa devastata, la croce spezzata, il prete impiccato, i cattivissimi cajun da film horror
piccolo svarione su uno dei cajun che si scontra con zagor, prima senza baffi, poi con i baffi
copertine al di sotto della media abituale

voto 7-



nella giungla dello yucatan
numeri 474, 475, 476, 477 e 478, testi burattini, disegni ferri
da cotanto "kolossal", la più lunga storia di zagor dopo "incubi", ci si aspettava qualcosa di più, ci si accontenta, è una buona avventura
ferri già piuttosto anziano, tanti particolari meno precisi del solito, comunque uno spettacolo, un ferri di "campagna" e di "città"
della maestria nel disegnare scenari naturali (la foresta, l'anaconda) si sapeva, ma forse non si è mai lodato abbastanza il ferri "cittadino"
il matrimonio perfetto tra questi due scenari è la stupenda piramide nella giungla, riproposta nell'altrettanto stupenda copertina
memorabili le scene "pulp", che hanno fatto nascere la leggenda del signor emilio, eroe mascherato dei conservatori zagoriani
su denise la partita era persa in partenza, impossibile superare il capolavoro di chiarolla, ferri un pò a disagio ma alla fine se la cava...
burattini gestisce ottimamente la sua creatura, in grado di sostenere scene d'azione come e meglio di un uomo, salva capre e cavoli...
bene anche lafitte padre, ad esempio quando terrorizza un marmittone, zagor gli dedica addirittura un lungo sermone nolittiano
la comune insofferenza verso l'autorità costituita la si vede anche nella bella e rischiosa sequenza in cui zagor fa evadere connor
tra l'altro qualche storico ipotizza che il vero lafitte sia scomparso proprio nello yucatan, magari da questo ha preso spunto l'autore
cico fa il traduttore dal nahuatl allo spagnolo e all'inglese e, come da tradizione burattiniana, è pure più colto del solito (l'ossidiana)
cosa manca per aspirare al capolavoro? è una caccia al tesoro un pò piatta, appesantita dai soliti dialoghi burattiniani
soprattutto quelli degli aztechi abusivi sono piuttosto monotoni, ripetitivi, nonostante personaggi buoni come maxtli e xinzin
poi 'sto tesoro? quattro anticaglie buttate lì in un angolo in uno sgabuzzino, un solo trabocchetto, si va al risparmio...
richter ha un profilo più basso rispetto a quello boselliano, non scatta la scintilla, zagor si accanisce su velasquez...
e il motivo della trasferta? richter rimane sul vago, zagor non lo sa manco lui cosa sta cercando...
come accennato, copertine mediamente eccellenti, le migliori sono quelle con le piramidi

voto 8+



ultima thule
numeri 479, 480, 481 e 482, testi boselli, disegni della monica
dovessi dare meno di 10 questa storia, mentirei a me stesso, sarebbe una forma di conformismo anti-atlantideo...
la sequenza con il maelstrom è un piccolo capolavoro epico, visionario, uno dei tanti motivi per rimpiangere atlantide...
per me è una storia per larghi tratti perfetta, degna del rinascimento zagoriano, con rimandi a "l'esploratore scomparso" (il deserto lavico)
zagor folle e generoso quando si lancia all'inseguimento della "erebus" con una barchetta in mezzo alla burrasca...
magico l'intermezzo con l'eremità irlandese che lo chiama con il suo nome di battesimo, il guscio di cuoio, i cestini...
la chiave della conoscenza rimane qualcosa di troppo astratto, inconsistente, un pretesto per collegare tra loro le storie atlantidee
però la missione di zagor mi pare chiara, tutto sommato tradizionale, deve salvare il mondo dalle "armi fatali"
l'approfondimento sui cartaginesi, in effetti, è una roba troppo alla martin mystere, ma zagor la affronta con ironia
c'è un pò di "predestinazione" grattugiata qua e là, ma a mò di provocazione, vedi anche il parallelo con thor
richter, in questa storia, fa un salto di qualità in quanto viene arricchito da ottime vicende di contorno (la carrambata, la richterite)
il finale è stato molto criticato, ne è nata la leggenda dello "scolapasta in testa", il casco atlantideo già presente in "il segreto degli anasazi"
questa sensazione di insoddisfazione è, in realtà, latente in quasi tutte le storie di boselli, compreso proprio "l'esploratore scomparso"
a parte la sindrome di thunderman, a me non sembra così brutto questo finale, c'è una spettacolare apparizione di zagor sull'herdubreid
simpatica anche l'apparizione dei vikinghi che vengono scambiati per dei, un rimando a "il clan delle isole" come nel caso dei "fuorilegge"
sembra incredibile, ma il miglior bimbominkia l'ha inventato burattini, e non boselli, che comunque si trova a suo agio con il personaggio
bella la scena in cui zagor passa a due passi da felix senza accorgesene, bello anche il focolare domestico con le favole islandesi...
anche i dialoghi sono talvolta bimbominkieschi, ma questo, almeno per quanto mi riguarda, dà maggiore empatia alla storia
bene anche yambo, l'unico personaggio insipido è dexter, che alla fine mette anche il broncio (un'anticipazione della trasferta sudamericana)
cico ha solo un piccolo ma divertente spazio all'inizio, la lite con zagor e dishonest joe, l'elogio dell'avventura stanziale
notare anche le espressioni di cico, tutti i pregi della storia testé elencati sono da attribuire a della monica
maestro zagoriano degno di essere accostato ai più grandi, ferri, chiarolla, eccetera
stupenda l'ambientazione nordica, verniana, wagneriana, le casette, i fiordi, il mare...
ancora molto alto il livello delle copertine, molto belle le prime due

voto 10



un lord a darkwood
numeri 483 e 484, testi mignacco, disegni chiarolla
dopo le follie boselliane ("ombre su darkwood", "il ritorno di kandrax"), stavolta il ritorno a darkwood è molto più rassicurante
abbiamo pleasant point, il rendez vous, gli indianini, i bianchi travestiti da indiani... ma, tra l'altro, a che serve 'sto travestimento?
comunque anche adam, poteva farsi riconoscere subito, così evitava che il padre e gli altri si andassero a cacciare in trappola
i disegni sono ottimi soprattutto nel primo albo, con quello scorcio naturale, la lotta con gli sciacalli del fiume
inizia a fare capolino qualche intervento di piere, che come correttore non mi è mai piaciuto....
buona la prima copertina, scartata a suo tempo per "l'esploratore scomparso"

voto 5/6



l'uomo venuto dall'oriente
numeri 485, 486 e 487, testi burattini, disegni pesce
buona storia in cui il piatto forte sono le scene con il samurai, tante vignette mute, tutto il dinamismo e lo stile pittoresco di pesce
rispetto alla storia originale è tutt'altra cosa, c'è più spettacolo e zagor è molto più in difficoltà, forse anche perché il duellante è più giovane
il tutto è arricchito dalla cornice citazionista (l'hagakure di yamamoto tsunemoto), dai flashback, dalla gnocca e da un finale aperto
in takeda convivono le due anime burattiniane, il miele e il fiele, il romanzo rosa e il complotto mortimeriano, a me comunque piace
naturalmente non mancano certi appesantimenti nei dialoghi, oppure espressioni strane come "tizzone d'inferno da prendersi con le molle"
il classico zagor burattiniano che una ne fa e cento ne pensa, ad esempio quanto bluffa durante la partita a poker
il lavoro di pesce è contraddittorio, benissimo nelle cose sopra citate, e va bene così, è quello che conta di più
però c'è un'evidente involuzione, molte altre parti sono tirate via
discrete copertine

voto 8



là dove scorre il fiume
numeri 488 e 489, testi mignacco, disegni mangiantini
sulla scia di "un lord a darkwood", un'altra storia con i bianchi che si travestono da indiani, rassicurante immersione nella darkwood originale
grazioso episodio del passato zagoriano, il parallelo con il ragazzino, la versione "cattiva" di fitzy e un finale apparentemente aperto
su "zagor racconta" e "la foresta degli agguati" bastavano due righe, invece mignacco vuole ribadire l'ovvio, è nel suo stile...
da segnalare che nella sua fugace apparizione, molti occhi appare smacchiettizzato, modificato nel dna, crede che zagor sia uno spirito...
ottimo esordio di mangiantini, secondo me è uno dei disegnatori più talentuosi nello staff di zagor, con alcuni difetti che non riesco a capire
certe vignette sono da guardare e riguardare per come sono fatte bene, l'inizio classico ma raffinato, zagor salva cico in "la foresta degli agguati"
il dialogo con molti occhi, l'incontro tra i guerrieri seneca e i gemelli, in generale le scene notturne sono quelle che riescono meglio al disegnatore
tra i difetti c'è il volto di zagor, ma al dire il vero in questo esordio gli va benone, appare tirato via ad esempio all'inizio del secondo albo
ma rispetto all'albo attualmente in edicola è un paradiso, alcuni volti di zagor sono addirittura molto belli, ben disegnati anche cico e l'orso
buona la seconda copertina

voto 6+



huron!
numeri 490, 491, 492 e 493, testi boselli, disegni piccinelli
l'ultima storia di boselli durante la sua "reggenza" da curatore di zagor è un "kolossal" zagoriano sulle radici del personaggio stesso
boselli lancia piccinelli e se lo porta subito su tex, per fortuna poi è tornato da copertinista... nel modo forse meno atteso....
perché piccinelli dà un'interpretazione molto personale di zagor (anche di cico), a cui ci si abitua man mano che la storia va avanti
all'inizio sembra un tex villiano con la zazzera, oggi invece il modello è roberto bolle, per stessa ammissione di burattini...
comunque si tratta di uno dei lavori più minuziosi mai visti su zagor, vedi gli indiani, saint louis, la "river belle", i lunghi combattimenti
l'intrigo internazionale à la tintin è un pretesto per un tour della frontiera zagoriana con chiari rimandi allo zagor originario
tonka, molti occhi, pleasant point, perry, la lunga scazzottata al saloon, la foresta, la diligenza, i bassifondi, il mississippi, la prateria
le scene sono costruite in maniera magistrale, l'audace attacco a fort pitt, zagor che terrorizza gli avversari nel suo elemento, il lungo duello
personaggi e dialoghi sono quelli che sempre vorrei vedere su zagor, che mi fanno avere più empatia verso una storia...
spicca myranda, un altro bel personaggio femminile, cerca di infinocchiare anche il capo dei mohaves ma la aspetta un finale misogino
da ricordare anche il caratterista taddeus tundy, dawigah con frase ad effetto: "da me, uomo bianco, avrei soltanto il permesso di morire"
ottimo come sempre il cico boselliano,in versione padre adottivo, fa ridere quando viene escluso dalla cena, con le signore che imbarazzano zagor
zuckerman è "tetesco di cermania", gli huron sono i lanzichenecchi zagoriani... per l'angolo musicale, stavolta boselli si butta su schubert
splendida l'ultima copertina, belle anche le altre a parte la seconda, bruttina
CLASSICO

voto 10



il vagone blindato
numeri 494 e 495, testi rauch, disegni sedioli
piacevole storia di transizione, d'ascendenza texiana (o texana), con tanto di ghost town, longhorn, vagone blindato e mitragliatrice
spettacolare la rapina, sufficientemente abbozzati i vari banditi, tra cui ovviamente spicca mister steel, il mortimer rauchiano
zagor e cico si concedono qualche insolito lusso, sempre a spese del servizio segreto di syldavia...
disegni che sinceramente non mi fanno impazzire, però con una predisposizione alle storie d'azione che tanti altri non hanno
non ho mai capito questa cosa dei volti sbilenchi, con le linee di fuga tendenti a sinistra
buona la prima copertina

voto 7+



il ritorno del mutante
numeri 496, 497, 498 e 499, testi burattini, disegni verni
durante questa storia avviene il passaggio di consegne alla cura di zagor tra boselli e burattini...
il regno burattiniano inizia con una storia che rispecchia tutte le caratteristiche di questo autore, nel bene e nel male...
si tratta di una delle storie più spiegazioniste di sempre, con i tipici dialoghi di burattini, forbiti fino a farsi lambiccati
il complotto messo a punto farebbe morire d'invidia anche mortimer, con tanto di intrigo internazionale a fornire una "falsa pista"
così l'autore ha già la scusa pronta: a macchinazioni così complesse devono per forza seguire complessi e frequenti, spiegoni...
talvolta la cosa si fa pesante, ad esempio l'episodio di larsen oppure blaine che giustifica l'uccisione del soldato
oppure quando zagor, richiesto di mantenere il segreto militare sull'operazione, improvvisa una formula di giuramento
"non rivelerò mai segreti che sia convinto di dover salvaguardare e, anzi, combatterò con ogni forza per difenderli"
altre volte, invece, nasce nel lettore la curiosità di di andare a rivedere i passaggi chiave alla luce delle rivelazioni
i tempi narrativi sono quelli classici, dilatati (segno che ci stiamo lasciando alle spalle l'era boselli?), si crea l'attesa
che non viene affatto tradita: teste che scoppiano, moviola, ostaggi, zagor torturato, il controfinale ad altrove
i riassunti delle storie precedenti comunque sono troppo lunghi, addirittura sette pagine per la storia di toninelli
tra l'altro c'è anche uno svarione che non ti aspetti, mc ginley non era un complice di skull, ma un bounty killer
burattini aggiunge anche una "l" al randal originale, il suo skull è qualcosa di più del rubagalline toninelliano, è hannibal lecter
il personaggio risulta arricchito da tutti i punti di vista, i poteri sono ormai marveliani, il rapporto con la figlia
i poteri di sophie sono prettamente femminili, per adesso è solo capace di persuadere, nel sequel diventerà più potente del padre
stante la struttura classica della storia, cico ha abbastanza spazio, c'è la gag con trampy, alla fine salva zagor
verni fa un buon lavoro, sophie è bruttina in volto ma per il resto è fatta bene, c'è anche una vignetta lolitesca...
skull è meno sgorbio di quello di bignotti, ma l'appiattimento delle fisionomie è forse il tratto più comune tra verni e ferri...
copertine nella media

voto 8+



magia indiana
numero 500, testi burattini, disegni ferri
purtroppo burattini perde diversi confronti con questo albo, quello con toninelli, nell'ambito dei centenari
nonché quella con sclavi nell'ambito delle storie oniriche, assai poco inquietante questo polpettone domenicale
giusto un pochino il supplizio, almeno scenograficamente, ma il devil mask burattiniano non è diverso dal ben stevens boselliano...
le riesumazioni sono modeste, l'unico che si salva è marcus con i suoi pipistrelli, curiosamente poi tornerà per davvero
zagor passa tutto il tempo a menare e a razionalizzare l'irrazionale, all'innaturale dibattito partecipa anche un irriconoscibile cico...
simpatico però l'inizio con il raduno della cinquecentesima luna, con il trucco della mongolfiera riciclato da "acqua di fuoco"
tobia sullivan sembra invecchiato di botto, anche uno dei figli appare brizzolato, mentre vengono citati i sachem più recenti
si sfiora la sufficienza grazie ai disegni e alla copertina

voto 5/6

FINE.


Ultima modifica di Kramer76 il Ven Feb 25, 2022 9:48 am, modificato 17 volte in totale
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MessaggioInviato: Lun Gen 11, 2021 3:07 pm    Oggetto: Rispondi citando

top ten di questa quinta centuria

1. LA PALUDE DEI FORZATI
2. L'IMPERO DI SONGHAY
3. IL RITORNO DI CAIN
4. HURON!
5. ULTIMA THULE
6. IL TESORO DI JEAN LAFITTE
7. LA NAVE NERA
8. FUGA PER LA LIBERTA'
9. UNA PALLOTTOLA PER KELSO
10. FRATELLI DI SANGUE

9

I dannati della valle
La vendetta di Mortimer
I naufragatori
Thugs!

8

Paura sull'Alta Sierra
Veracruz
Gli eroi del Ramo Rosso
Delaware!
La sorgente misteriosa
La scorta Mohawk
Insetti assassini
L'avamposto dei trappers
La trama del ragno
Il segreto dei sumeri
Nella giungla dello Yucatan
L'uomo venuto dall'oriente
Il ritorno del mutante

7

La terra della libertà
Il sudario verde
Il villaggio del mistero
Il vagone blindato

6

Il libro del demonio
Il seme della violenza
Giustizia sommaria
Neve rossa
Là dove scorre il fiume

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Lampo mortale
Il ritorno di Kandrax
Guerra eterna
Minaccia aliena
Un lord a Darkwood
Magia indiana


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MessaggioInviato: Lun Gen 11, 2021 4:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

Kramer76 ha scritto:
top ten di questa quinta centuria

1. LA PALUDE DEI FORZATI
2. L'IMPERO DI SONGHAY
3. IL RITORNO DI CAIN
4. HURON!
5. ULTIMA THULE
6. IL TESORO DI JEAN LAFITTE
7. LA NAVE NERA
8. FUGA PER LA LIBERTA'
9. UNA PALLOTTOLA PER KELSO
10. FRATELLI DI SANGUE
...

Sostanzialmente d'accordo, con due piccole eccezioni:
- non avrei messo nella Top Ten "Fuga per la libertà", bensì "I naufragatori";
- avrei messo più su la micidiale "Pallottola per Kelso".
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