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Asta CATAWIKI Tex e Zagor
La seconda centuria zagoriana , 101-200
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Autore Messaggio
Gunny Bill
Iper Zagoriano
Iper Zagoriano


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MessaggioInviato: Dom Dic 06, 2020 9:59 am    Oggetto: Rispondi citando

Ammetto di avere un debole per Sierra Blanca, gli darei anche un 7,5. Per il resto concordo su tutto Applause
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cama69
Iper Zagoriano
Iper Zagoriano


Registrato: 10/01/04 12:41
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MessaggioInviato: Dom Dic 06, 2020 11:30 am    Oggetto: Rispondi citando

La bella e interessante analisi della seconda centuria di Michele mi trova in larga parte d'accordo con qualche eccezione.

1) Sierra Blanca è forse il caso più eclatante, per me questa storia non doveva essere pubblicata oppure doveva essere revisionata perchè cosi non stà in piedi. Una storia può avere delle incongruenze in dei dettagli oppure in aspetti più importanti è capitato e capiterà ancora, ma non può terminare in modo da contraddire le motivazioni iniziali da cui è innescata. Mi spiego, la storia è incentrata su un unico obiettivo, Zagor deve riuscire a guidare la carovana dei mormoni in modo da evitare che rimanga bloccata sulle montagne con l'arrivo della neve altrimenti ci sarà un disastro umanitario. La storia coerentemente segue questo filo conduttore il lettore percepisce chiaramente questa lotta contro il tempo. Solo che a causa di una serie di contrattempi e peripezie di cui non stò a raccontare, ad un certo momento la carovana rimane bloccata sulle montagne innevate, senza cavalli uccisi dai banditi, con l'aggiunta di un certo numero di persone sopravvissute da carovane precedenti, quindi in una situazione drammatica, una catastrofe, un fallimento. Ebbene, sorpresa delle sorprese si vede Zagor Cico e il capo della carovana contenti e felici con la scritta Fine. Vado subito al dunque per me è la peggiore storia della collana senza se e senza ma, perchè come lettore stavolta questo errore non lo posso accettare, inficia tutta la storia in modo totale. Io capisco che la storia è anche avvincente, con dei momenti drammatici con una gag di Cico divertente, ma c'è un limite a tutto quantomeno la storia deve avere una coerenza tra l'obiettivo iniziale e la chiusura finale, altrimenti si viola il primo principio di una storia.
Però onestamente c'è anche un passaggio molto grave, uno scivolone dell'autore, quando Cico propone a Zagor di abbandonare la carovana al proprio destino e andarsene. Ma questo non è Cico è solo un simulacro, un verme e un vigliacco, Zagor avrebbe dovuto quasi sputarlo in faccia.

2) Per me la minaccia verde è insufficiente perchè Castella imbroglia sulla pianta assassina, prima scrive una cosa poi un altra, poi la fa marcire in modo quasi comico. Insomma una storia confusionaria e arronzata

3) Il mio amico Guitar Jim, missione compita e fantasmi, per me non superano una mediocrità ci sono ombre e luci, ma le ombre sono tante e le luci poche, però le storie stanno in pedi. Certo che si stenta a credere che le abbia scritte Castelli, forse lo ha fatto la sua nemesi incompetente.

4) Considero da quasi 10 Il cerchio della vita, ma forse anche 10. Non i cannibali di Green Spot per me un 8 è già abbondante

5) Considero il voto del buono e il cattivo 9 a causa del finale

A parte questi cinque casi sono d'accordo con l'analisi di Michele
_________________
Burattini ha scritto:
Zagor è una persona intelligente e curiosa, quindi impara da tutti, continua ad apprendere continuamente, tutto lo arricchisce. Così come prendiamo esempio da lui per il coraggio o l’umanità, mi parrebbe giusto farlo anche per l’atteggiamento positivo verso l’apprendimento di cose nuove.
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druey
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Registrato: 03/01/04 20:20
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MessaggioInviato: Dom Dic 06, 2020 2:43 pm    Oggetto: Rispondi citando

cama69 ha scritto:

3) Il mio amico Guitar Jim, missione compita e fantasmi, per me non superano una mediocrità ci sono ombre e luci, ma le ombre sono tante e le luci poche, però le storie stanno in pedi. Certo che si stenta a credere che le abbia scritte Castelli, forse lo ha fatto la sua nemesi incompetente.



Eh piccoli assassini, eh il ritorno di supermike... eh Molok (vedo sempre voti alti per sta storia, ci sarete affezionati perché l'avete letta da bambini, ma in realtá é una storia imbarazzante)... Quasi tutta la produzione di Castelli su Zagor é fatta dalla sua nemesi incompetnete...

Poi arriva il ritorno del vampiro e... ti chiedi: "ma é lo stesso autore"? Anche quella del tessitore.... ma il resto... puah
_________________
Vi ho visti crescere su questo forum!

Se mi fossi guardato un porno era meglio
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Gaius
Zagoriano Junior
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MessaggioInviato: Lun Dic 14, 2020 8:53 pm    Oggetto: Rispondi citando

Tragico carnevale 9

Il buono e il cattivo 9

Ritorno a Darkwood 10

Acque misteriose 9

La marcia della disperazione 10

La scure e la sciabola 8

La rabbia degli Osages 10

Zagor contro Supermike 10

Agli ordini dello zar 9

Kandrax il mago 10

Sandy river 9

Tigre 9

Il signore dei serpenti 7

Pugni e pepite 7,5

Il segno del coraggio 9

Tropical Corp 9

L'idolo cinese 9

Il tiranno del lago 10

Il vendicatore alato 7

Viaggio senza ritorno 8

Magia senza tempo 10

Il ritorno del vampiro 9

I tagliatori di teste 7

Il signore nero 7

Lupo solitario 8

il cavaliere misterioso 5

La minaccia verde 5

La fortezza di Smirnoff 6

Fantasmi 5

L'uomo invisibile 6

Pesci assassini 5

La pista del west 6,5

Il ritorno di Guitar Jim 6

Sfida al campione 5

La montagna degli dei 6

La valle degli spiriti 6

Thunderman 5
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Kerzhakov91
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MessaggioInviato: Lun Mar 29, 2021 1:11 pm    Oggetto: Rispondi citando

TOP-10 SECONDA CENTURIA

1. Tigre!
2. Magia senza tempo
3. La marcia della disperazione
4. Kandrax il mago
5. Addio, fratello rosso!
6. Ora zero!
7. Il sigillo dell'imperatore
8. Il ritorno del Vampiro
9. Acque misteriose
10. Affondate il "Destroyer"!


Necessaria anche una top-10 di riserva, visto il livello:

I ribelli della Louisiana
Spedizione punitiva
Il buono e il cattivo
Agli ordini dello Zar
Tropical Corp
Il vendicatore alato
Il tesoro maledetto
Zagor contro SuperMike
Arrivano i samurai
Il segno del coraggio


Storia peggiore: "Thunderman!", tallonata da "Fantasmi" e "La minaccia verde".
_________________


"A Zagor sento di aver dato il mio entusiasmo e una buona dose di incoscienza, a Mister No la mia maturità di uomo, a Tex la mia professionalità e la mia gratitudine"
Sergio Bonelli/Guido Nolitta
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Thunderman
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MessaggioInviato: Lun Mar 29, 2021 2:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

Tragico carnevale 9

Il buono e il cattivo 10

Ritorno a Darkwood 10

Acque misteriose 8,5

La marcia della disperazione 9

La scure e la sciabola 8,5

La rabbia degli Osages 10

Zagor contro Supermike 8,5

Agli ordini dello zar 8,5

Kandrax il mago 9

Sandy river 9,5

Tigre 9

Il signore dei serpenti 8,5

Pugni e pepite 7

Il segno del coraggio 9

Tropical Corp 8

L'idolo cinese 8,5

Il tiranno del lago 8

Il vendicatore alato 8

Viaggio senza ritorno 8,5

Magia senza tempo 10

Il ritorno del vampiro 9

I tagliatori di teste 7,5

Il signore nero 8

Lupo solitario 7/8

il cavaliere misterioso 7

La minaccia verde 6,5

La fortezza di Smirnoff 7

Fantasmi 6,5

L'uomo invisibile 7

Pesci assassini 7

La pista del west 6,5

Il ritorno di Guitar Jim 6,5

Sfida al campione 6

La montagna degli dei 7

La valle degli spiriti 6,5

Thunderman 6,5
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Lo faceva anche Nolitta
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Lun Mar 29, 2021 4:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

Tragico carnevale 10

Il buono e il cattivo 10

Ritorno a Darkwood 9

Acque misteriose 9.5

La marcia della disperazione 10

La scure e la sciabola 9

La rabbia degli Osages 10

Zagor contro Supermike 10

Agli ordini dello zar 8,5

Kandrax il mago 10

Sandy river 9,5

Tigre 10

Il signore dei serpenti 8

Pugni e pepite 8.5

Il segno del coraggio 8

Tropical Corp 9.5

L'idolo cinese 10

Il tiranno del lago 9

Il vendicatore alato 10

Viaggio senza ritorno 8

Magia senza tempo 10

Basileo 7

Il ritorno del vampiro 10

I tagliatori di teste 7

Il signore nero 7

Lupo solitario 7

il cavaliere misterioso 7

La minaccia verde 6

La fortezza di Smirnoff 7

Fantasmi 6

L'uomo invisibile 6

Pesci assassini 6

La pista del west 5

Il ritorno di Guitar Jim 6

Sfida al campione 5

La valle degli spiriti 7

Thunderman 6,5
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jupiter973
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MessaggioInviato: Mer Mar 31, 2021 3:31 am    Oggetto: Rispondi citando

Thunderman ha scritto:

Fantasmi 6,5

Thunderman 6,5



Very Happy
_________________
bordenchase ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Quando ho visto comparire l'ennesimo bimbominkia boselliano (questa volta cioccolatino) ho ritrovato l'entusiasmo dei giorni migliori

Questa faccenda del bimbominkia mi fa incacchiare più di quanto immaginiate. Il prossimo che lo dice lo vengo a prendere a casa!


Zeb Dowler ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Rauch non fare il timido sappiamo che hai rispolverato Stiletto dal suo oblio cheers

E' talmente nell'oblio, che ho dovuto ricercarlo sugli Index, per vedere di chi parlavi... Laughing

cama69 ha scritto:
L'utilizzo del nome Jupiter per il capo discepolo di Hellingen vale il costo di tutti e tre gli albi della storia
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Magico Vento
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MessaggioInviato: Mer Giu 23, 2021 5:18 pm    Oggetto: Rispondi citando

Tragico carnevale (n.101-103)
Ottima storia. "Tragico carnevale" è uno dei capolavori meno celebri e conosciuti della Golden Age, ma è comunque una storia di tutto rispetto.
La storia si svolge in tre albi e, anche grazie alla non indifferente lunghezza, Nolitta crea una trama favolosa e appassionante. Ottima la parte iniziale in cui Zagor e Cico assistono al carnevale e dove sono presenti le prime divertentissime gag del pancione messicano. Bella in quanto un po' sconvolgente la scena in cui sembra che Cico abbia assassinato il colonnello (anche se, ovviamente, si capiva che, in realtà, non era il nostro simpatico messicano). La storia a partire da qui diventa molto intrigante. Una menzione particolare meritano alcune battute che si scambiano i personaggi sul tema dello schiavismo, allora ancora radicato negli stati del Sud, che mettono in luce il pensiero Nolittiano sull'argomento e, allo stesso tempo, fanno riflettere. Avvincente il duello tra Zagor e Marcel, in cui lo Spirito con la Scure appare assai spaesato di fronte alle per lui assurde "tradizioni" dei nobili.
L'ultimo albo è sublime: ottima lo scontro tra Zagor e il coccodrillo e monumentale la scena in cui il re di Darkwood scaglia sul tavolo dei congiurati la testa di Matusalemme. Molto bella anche la lunga scena d'azione finale, in cui il colpo di scena sull'identità del misterioso alleato di Zagor è meraviglioso.
Bravo Donatelli ai disegni, che realizza una prova migliore del solito. Molto ben rappresentato, ad esempio, lo scontro col coccodrillo.
Belle le copertine di Ferri, tutte e tre assai ricche di fascino.
Soggetto/Sceneggiatura: 9,4
Disegni: 8


Il buono e il cattivo (n.104-107)
Inutile dire che "Il buono e il cattivo" si tratta di una delle migliori storie di Zagor, nel periodo in cui Nolitta sfornava capolavoro su capolavoro.
Le scene del viaggio memorabili sono tantissime: una su tutte, il lungo scontro tra Zagor e i suoi amici e gli abitanti del deserto, che sembrano dei veri e propri zombi, o degli spettri. Questa scena, inquietantissima, è davvero fantastica. Ottimi i personaggi nuovi della storia, come Archer o i due cugini, ma è anche sublime l'utilizzo dei comprimari fissi, come Bat Batterton e La Plume. Pure il finale, seppur sia un po' troppo da "e vissero tutti felici e contenti", mi è piaciuto molto. Bello sia il colpo di scena sul vero nemico che tramava nell'ombra sia quello sul contenuto della scatola dello zio. Purtroppo, c'è una grande incongruenza nel finale, ossia su come il notaio abbia fatto a precedere entrambi i cugini. Questa incongruenza, inevitabilmente, fa sì che il voto della storia sia un 10 senza la lode. Unica imperfezione di questo capolavoro senza tempo.
Ferri pazzesco, sia nei disegni sia nelle copertine, tra cui spicca per bellezza quella di "Il buono e il cattivo". Questa è, a mio avviso, una delle migliori prove grafiche del Maestro.
Soggetto/Sceneggiatura: 10
Disegni: 10 e lode


Ora zero (n.107-109)
Ennesimo capolavoro Nolittiano che contiene l'eccellente ritorno del nemico per eccellenza di Zagor, il professor Hellingen.
Questa storia è già di per sé un capolavoro a tutti gli effetti, eppure i due ritorni successivi dello scienziato pazzo saranno addirittura ancora più belli.
Meravigliosa l'opprimente atmosfera di tensione e di mistero che si crea quando Zagor e Cico tornano a Darkwood. Ottima l'idea di Zagor di introdursi all'interno della base nemica per scoprire quali siano le cause degli ultimi fatti misteriosi accaduti a Darkwood. Meraviglioso il diabolico piano di Hellingen, che inizia a usare il suo genio per piani assai più ambiziosi dei precedenti. Mi ha colpito, poi, la cruda scena in cui Hellingen fustiga selvaggiamente Zagor. Molto bella la rischiosa trovata di Zagor per cercare di liberarsi e stupefacente la scena in cui Hellingen lancia i missili su Washington. Splendida anche la parte finale che porta inevitabilmente alla sconfitta di Hellingen. Bello il colpo di scena finale sulla base di Hellingen, che viene saggiamente fatta saltare in aria da Cico e Zagor. Divertente l'epilogo.
Me la ricordavo come una delle migliori prove di Donatelli, e invece, guardando più attentamente le sue tavole, sono rimasto un po' deluso. Zagor ha, in alcune vignette, la testa troppo allungata o la bocca sproporzionata, la caratterizzazione di Tonka è pessima (non è Tonka, è un altro personaggio) e non adoro la sua versione di Hellingen, dal volto troppo irreale e mostruoso, quasi disumano, e un po' grottesco. Nel complesso, però, rimane comunque in linea con le sue discrete prove precedenti. È un vero peccato che questa storia non sia stata disegnata da Ferri.
Le copertine del Maestro Ferri sono spettacolari e molto evocative.
Soggetto/Sceneggiatura: 10
Disegni: 7,5


La capanna maledetta (n.110-112)
Ottima avventura, ma che, purtroppo, non è ai livelli dei capolavori dello stesso periodo. È, quindi, secondo me, una delle storie meno belle di questo periodo.
Il clima di tensione e orrore è reso alla perfezione da Nolitta a partire dal primo terribile incontro col mostro della laguna. Magnifiche le scene d'azione in cui Zagor affronta il mostro. La storia, tutto sommato, è molto semplice e lineare fino al duello decisivo tra Zagor e il mostro. Infatti, per quanto mi riguarda, il bello arriva nel finale, che contiene degli ottimi colpi di scena (uno in particolare). Zagor che alla fine distrugge il pozzo mi ha ricordato molto il finale dell'episodio precedente (in cui Zagor faceva saltare in aria la base di Hellingen). Come spesso accade nelle storie di Nolitta, è presente una morale (o forse più di una) e le riflessioni che fa scaturire sono molte (le vittime in nome della scienza, per esempio). Comunque, complessivamente questa storia mi è piuttosto piaciuta.
I disegni di Donatelli sono molto più riusciti di quelli della storia precedente. Bella e inquietante la caratterizzazione del mostro.
Copertine eccellenti di Ferri. Quella di "Acque misteriose" sembra molto più moderna di quel che è, forse per merito dello sfondo (al tramonto) finalmente ben colorato.
Soggetto/Sceneggiatura: 8
Disegni: 7,5


La marcia della disperazione (n.112-116)
Come tutti sanno, questa storia è per molti il capolavoro per eccellenza di Zagor, quindi non necessita di presentazioni. Non so se anche per me è la migliore in assoluto, ma è, comunque, senza dubbio, una delle mie preferite. Questa storia, infatti, nonostante la lunghezza non indifferente, non è mai riuscita ad annoiarmi e mi ha tenuto incollato fino all'ultima pagina, cosa che ben pochi sceneggiatori oltre a Nolitta sanno fare. Davvero notevoli alcune scene all'interno, quali ovviamente il bacio con Frida, ma soprattutto la tragica fine del violinista Klain (una delle scene commoventi più belle in assoluto di tutta la serie) e i rimorsi di Zagor nel dover uccidere i Kiowa, dato che lui è uno dei pochi bianchi che ha a cuore gli indiani. La storia è così appassionante che ha fatto scaturire in me molte emozioni: quanta ignobiltà ho visto nel nobile (scusate il gioco di parole) che spara alle spalle alla guida, Memphis Joe, o nei nobili che sterminano i bisonti e prendono i Kiowa a fucilate (con Zagor impotente), quanto eroismo c'è in Zagor quando si consegna ai Kiowa e quando viene torturato. Fantastica la scena al villaggio dei Kiowa, che contiene il momento in cui Zagor ricorda a tutti i Kiowa le circostanze in cui li ha salvati e l'entusiasmante duello con Winter Snake. Bellissimo il divertente epilogo della storia: Zagor rincorre Cico perchè questi, avendo ascoltato l'ultimo discorso tra lui e Frida, lo sta prendendo in giro.
Ferri ineguagliabile, realizza dei disegni che renderebbero l'albo un'opera d'arte perfetta, se alcune tavole non fossero di Bignotti (ma comunque anche Bignotti ha fatto un lavoro eccellente).
Copertine fantastiche del Maestro, una più bella ed evocativa dell'altra.
Soggetto/Sceneggiatura: 10 e lode
Disegni: 10


Arrivano i samurai (n.116-118)
"La scure e la sciabola" è, a mio avviso, un grande capolavoro sottovalutato. Non è, infatti, ricordata spesso tra le migliori storie, ma rimane una delle mie preferite. Bello il confronto sull'uso differente che Zagor fa della sua scure (usata per far giustizia) e di quello che fa la sciabola dei Samurai (utilizzata per puro piacere di violenza e guerra). Nolitta descrive molto bene le affascinanti usanze e i costumi dei Samurai giapponesi. Molto drammatica la scena in cui i Samurai attaccano il villaggio indiano, dove Zagor può far ben poco per salvare i poveri abitanti. Ottima la lunga parte finale, in cui Zagor si introduce nel fortino di Ferguson e, successivamente, deve guidare all'assalto gli indiani. Bellissimo il colpo di scena finale, anche se era forse abbastanza prevedibile (per chi sa, a differenza di Zagor, qualcosa dei Samurai).
Bignotti molto bravo, realizza delle tavole davvero belle. Le armature giapponesi e i Samurai sono realizzati sempre in modo straordinario! Purtroppo, come in "Ora zero!", Tonka è realizzato in modo diverso dalla versione di Ferri.
Copertine fantastiche, soprattutto quella de "La scure e la sciabola", una delle migliori, a mio avviso, del maestro Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 10
Disegni: 8,5


Addio, fratello rosso! (n.119-122)

Questa storia è semplicemente un capolavoro, una delle migliori storie di Nolitta e quindi di Zagor. Oltre al bellissimo ma tragico finale, probabilmente il più amaro ed emozionante della serie (insieme a quello di "Libertà o morte"), ho apprezzato molto la lunga scena in cui gli uomini di Kirby danno la caccia a Zagor (che deve anche lottare contro il sonno) dopo che ha arrestato Billy Boy, la sequenza in tribunale e quella in cui Zagor mostra tutto il suo disprezzo verso il denaro offertogli da Kirby. Nel finale ho apprezzato il cambiamento improvviso di Kirby, che, dopo tutta la storia, risulta meno odioso e riesce anche a fare un po' di compassione nel lettore, oltre a far sperare che finalmente abbia imparato qualcosa. Wakopa è un bellissimo e indimenticabile personaggio. Grandissima storia.
Donatelli, seppur sia stato un importantissimo disegnatore per Zagor, non mi fa generalmente impazzire. Qui, invece, realizza uno dei suoi migliori lavori su Zagor. Ottima, infatti, questa sua prova.
Bellissime tutte le copertine di Ferri, tra cui spiccano quella di "La rabbia degli Osages" (da notare il realismo del cavallo, oltre alla magnifica impostazione della scena) e ovviamente quella di "Addio, fratello rosso!", una delle migliori in assoluto del Maestro.
Soggetto/Sceneggiatura: 10
Disegni: 8,5


Zagor contro Supermike (n.122-125)
Che capolavoro questa storia! Ennesimo capolavoro della Golden Age, "Zagor contro Supermike" è una delle migliori storie dell'intera serie.
La storia scritta dal grande Nolitta è infatti bellissima! Il momento con più alta tensione è lo scontro diretto in sette prove tra Zagor e Supermike (in particolare, l'ultima, quella decisiva, è la spannung). La storia è ricca di scene indimenticabili, racchiuse, appunto, soprattutto in questo bellissimo finale. Le mie prove preferite sono probabilmente quella dell'apnea e quella della corsa a ostacoli. Molto commovente il momento in cui Cico piange, temendo che il suo amico morirà nello scontro con Supermike, ma è altrettanto bella la sua soddisfazione quando Zagor vince ("Za-Gor-Te-Nay...L'insuperabile, l'inarrivabile, l'insostituibile!"). Soddisfazione che ho provato anch'io per la rivincita di Zagor contro il suo sbruffone avversario, che gli aveva inflitto numerose umiliazioni. Grandissimo nemico Supermike, un individuo così odioso che viene voglia di prenderlo a schiaffi solamente a guardarlo. Solo Nolitta avrebbe potuto caratterizzare un personaggio rendendolo così antipatico e odioso.
Altrettanto riusciti i disegni dell'inimitabile Maestro Gallieno Ferri (l'insuperabile, l'inarrivabile, l'insostituibile!). In tutte le sequenze riesce a esprimersi al meglio e la tensione dello scontro finale è visibile dai volti e dalle scene delineate dal suo pennello.
Anche le copertine sono altrettanto spettacolari.
Un autentico capolavoro zagoriano!
Soggetto/Sceneggiatura: 10
Disegni: 10 e lode


Agli ordini dello Zar (n.125-128)
Grande storia, ma, secondo me, non un capolavoro (poco ci manca) come molte altre perle della Golden age.
Molto bella l'idea su cui la storia si sviluppa. La trama può sembrare abbastanza simile a quella de "La scure e la sciabola", con la differenza che qui, al posto dei samurai, ci sono i cosacchi, ma è comunque alquanto innovativa.
I colpi di scena, per l'intero corso della vicenda, sono numerosi e tutti molto sorprendenti. Belli, ad esempio, quelli sui due gruppi alla ricerca del principe Alexis e quello sul giovane creduto erroneamente Alexis. Il conte Boris è un grande nemico. Entusiasmante il tentativo di fuga di Zagor, che però non va a buon fine. Ottima la scena all'interno della "fossa della morte", in cui Zagor deve affrontare un orso, e davvero avvincente l'albo finale, che non è che un'unica, lunghissima e appassionante scena d'azione, in cui i trapper e gli indiani di Darkwood attaccano i cosacchi per liberare Zagor (che, comunque, non resta ovviamente con le mani in mano). Molto belle le scene di combattimento e la resa dei conti tra Zagor e Boris, in cui interviene anche il grande Rochas. Niente male neppure il precedente scontro di Zagor con il gigante stalliere di Boris. Ho apprezzato anche l'allegro finale. Non molte le gag di Cico, ma il messicano che si finge cosacco è adorabile. Nel complesso, quindi, "Agli ordini dello zar" si tratta di un'ottima storia.
Grande Donatelli ai disegni, che realizza una buona prova. L'orso, però, non è stato realizzato benissimo.
Fantastiche, infine, tutte e tre le copertine di Ferri, una più bella dell'altra.
Soggetto/Sceneggiatura: 9,4
Disegni: 8


Kandrax il mago (n.129-133)
"Kandrax il mago" è un grandissimo capolavoro! Questa sì che è un'avventura con la A maiuscola. Da una storia realizzata durante la Golden Age Zagoriana da due formidabili autori come Nolitta e Ferri non si può rimaner delusi.
Nonostante sia lunga 4 albi e mezzo (410 tavole, record per l'epoca), devo dire che la storia non è mai, ma proprio mai, noiosa. La storia, infatti, è sempre così avvincente e intrigante, con numerosissimi colpi di scena, che è impossibile riuscire ad annoiarsi. Molto interessante anche lo spunto della vicenda (quello che i celti fossero giunti in America molto prima di Colombo), che mi ha ricordato i Mysteri di Martin Mystère, personaggio che adoro moltissimo. Molto bello l'albo iniziale, che presenta una vicenda slegata dalla trama principale. Infatti è un episodio che serve solamente a far sì che Zagor e Cico si uniscano alla spedizione del professore Mac Leod. In questa storia c'è anche il "team-up" tra due dei migliori personaggi creati su Zagor da Nolitta, ossia Bat Batterton e Digging Bill, che insieme a Cico formano un trio irresistibile. Ottimo il momento in cui i tre liberano Kandrax dalla sua tomba, facendolo tornare in vita. Da qui in poi, fantastiche le atmosfere cupe e ricche di tensione, dovute alle inquietantissime apparizioni del druida, che la storia ci propone. Molto realistiche le scene in cui Kandrax svolge le sue "magie" e dove la sua fatica è percepibilissima. A proposito di Kandrax, secondo me è uno dei migliori nemici della saga dello Spirito con la Scure, il più riuscito insieme a Rakosi ed Hellingen. Ottima la scena dell'attacco indiano, in cui c'è un immenso e spettacolare colpo di scena. Si avvicina la resa dei conti con Kandrax, ma prima Zagor deve affrontare i tre uomini che, ipnotizzati dal druida, sono divenuti suoi servitori: Chino, Howell e Musky-Han. Magnifici i tre duelli, soprattutto quello con Howell, in cui Zagor dovrà faticare parecchio per salvare la pelle. Da brividi il meraviglioso finale: Zagor che, pensando a dover salvare la vita a Margie, a come è stato costretto a uccidere Chino e alla morte di Randall causata dal druido, trova la forza di volontà per resistere ai tentativi di ipnotismo di Kandrax. Capolavoro assoluto, una delle mie storie preferite di Zagor.
I disegni del maestro Ferri non si discutono: pazzeschi. 410 tavole di pura arte.
Bellissime anche tutte le copertine: quella meno riuscita è la prima ("Follia omicida"), in cui non mi ha convinto un braccio di Zagor. Le altre sono invece tutte stupende, una più bella dell'altra.
Soggetto/Sceneggiatura: 10 e lode
Disegni: 10 e lode


Spedizione punitiva (n.133-136)
Secondo me, questa storia, dopo l'ottima "Libertà o morte" e il capolavoro assoluto "Addio, fratello rosso!", è il terzo emozionante episodio di una struggente trilogia dedicata al dramma indiano. Questi tre episodi sono tra quelli più impegnati della serie, perché affrontano delle realtà storiche a cui pure Zagor, l'eroe, non può opporsi e appare, in certi casi, nonostante le sue moltissime dimostrazioni di coraggio, impotente. Dopo Manetola e Wakopa, ecco il degno "erede" Wanattah, il capo dei Sauk. La storia, nel complesso, è secondo me, inferiore agli altri due episodi della "trilogia", ma è comunque ottima e, inoltre, possiede un finale che è uno dei migliori dell'intera serie di Zagor.
In questa storia, un fatto curioso è che Zagor agisce molto poco (quasi a sottolineare la sua impotenza). Comunque la storia è un bel western ricco d'azione e di momenti di tensione. Molto tragico il momento del massacro del campo indiano da parte dei soldati. Il finale è aperto (cosa che ho apprezzato) e, come ho detto, davvero stupendo.
Bravo Donatelli ai disegni, eccetto per alcuni particolari come il cane, realizzato in modo pessimo (sembra fatto per un cartone animato).
Molto belle le copertine di Ferri. Quella di "Spedizione punitiva" mi ha sempre molto colpito.
Soggetto/Sceneggiatura: 9,4
Disegni: 7


Tigre! (n.136-138)
"Tigre!" è l'ennesimo capolavoro della Golden Age Zagoriana.
La storia scritta da Nolitta, di cui una gran parte è costituita dal racconto ricco di fascino che Kellog fa a Zagor (che dimostra le grandi conoscenze di Sergio Bonelli sull'India), è incredibilmente bella.
Molto riusciti il "sense of wonder" e l'atmosfera horror/magica che caratterizzano la storia. Questo capolavoro contiene numerose scene indimenticabili, quali quella dell'epico scontro tra Zagor e la tigre, dello stupore di Zagor e Cico quando vedono per la prima volta l'uomo-tigre, ma anche quella in cui Wilfred, diventato belva, capisce cosa significhi essere una preda. Inquietantissima la vignetta in cui Dharma, rivolta al lettore, ride soddisfatta della riuscita della maledizione. Infine, mi è piaciuto notevolmente il drammatico finale, in cui assistiamo a uno Zagor impotente di fronte al destino.
I disegni di Ferri sono spettacolari e perfetti. Impeccabile anche nel ritrarre le tigri e l'uomo-tigre e nel realizzare le ambientazioni in India.
Copertine spettacolari, tra cui spicca quella di "Tigre!", a mio parere una delle migliori copertine (se non la migliore) di Zagor in assoluto!
Soggetto/Sceneggiatura: 10
Disegni: 10 e lode

Il cavaliere misterioso (n.139-141)

Penso che "Il cavaliere misterioso" sia una storia ingiustamente sottovalutata. Il fatto che venga dopo la Golden Age e quindi dopo una lunga serie di capolavori la penalizza molto e la fa sembrare più brutta di quel che è. Invece, presa singolarmente, secondo me è una discreta storia che mescola bene avventura e umorismo. È senza dubbio una storia più leggera e allegra del solito, vista la presenza del grottesco Don Chisciotte, che è un personaggio che comunque non mi è dispiaciuto affatto (l'idea di un personaggio che voglia imitare le gesta di Don Chisciotte è molto originale). Il suo carattere e la sua follia ricalcano perfettamente quelli del personaggio del romanzo. Molto bello il parallelismo tra Cico e Sancio Panza e tra Blondie e Dulcinea del Toboso. Molto affascinante il personaggio di Blondie, anche se, secondo me, il carisma e il potenziale di questo character non è stato sfruttato a pieno in questa storia. La vicenda legata a Blondie è quasi una storia nella storia ed è forse la parte migliore del racconto. Bella anche la parte al campo dei Crows e il duello con Chato. Finale divertente, un po' sopra le righe come tutta la storia.
Donatelli realizza una prova meno brillante del solito. Molte le sproporzioni, come le gambe lunghissime dell'uomo a pagina 63 del n.139 oppure Blondie sul carro a pag.98 (il carro è troppo piccolo), e anche i cavalli sono, in varie vignette, mal realizzati.
Belle le copertine, soprattutto quella di "Pericolo biondo".
Soggetto/Sceneggiatura: 7,5
Disegni: 7


I cannibali di Green Spot (n.141-144)
Ennesima ottima storia di Guido Nolitta. Meno conosciuta di molte altre storie del periodo, non è un capolavoro, ma comunque una storia bellissima. Dopo i Samurai, i Vikinghi, gli arabi, Sergio porta a Darkwood l'Africa: meravigliosa l'ambientazione esotica di Green Spot.
Ottima la trama, che ha uno spunto originale e interessante. Tostissimo il nemico principale della storia, Jordan, caratterizzato così bene da Nolitta che risulta odiosissimo. Grande anche l'altro nemico della storia, ossia Masai Killer. Bello il duello tra lui e Zagor. Memorabile la scena di Zagor tra i serpenti e interessantissimo il misterioso personaggio del "Signore dei serpenti". Il finale è meraviglioso: bellissima la gag di Cico.
Questa storia segna anche l'esordio di Pini Segna, un disegnatore molto discusso e, a mio giudizio, sottovalutato. Forse in seguito calerà un po', ma questa prima prova è estremamente positiva. Il suo tratto si ispira chiaramente a quello di Ferri, tant'è che molte delle pose di Zagor sono uguali a quelle realizzate in passato dal Maestro ligure. Qualche sproporzione c'è, ma nel complesso i disegni sono buoni.
Bellissime le copertine di Ferri: spettacolari, in particolar modo, quella de "Il signore dei serpenti" e quella di "Masai Killer".
Soggetto/Sceneggiatura: 9,4
Disegni: 8


Pugni e pepite (n.144-146)
Esordio fenomenale per Canzio!
Il suo stile si avvicina molto a quello Nolittiano e la sua storia, un ottimo giallo di ambientazione western, non sfigura affatto di fronte a quelle dello stesso periodo. Canzio si dimostra anche grande conoscitore della serie, facendo tornare in modo molto riuscito sia i trapper di Darkwood che i Sullivan (graditissimo ritorno). La storia è impreziosita da colpi di scena ben riusciti e da grandi scene d'azione. Avevo individuato molto presto il colpevole del giallo, però ammetto che è stata una geniale trovata dell'autore. Bellissimo e un po' nostalgico il finale, con Zagor e i trapper che cantano la canzone "Darkwood". Un'altra cosa che fa assomigliare molto lo stile di Canzio a quello di Nolitta sono le spassose gag di Cico (molto divertenti, in particolare, quelle in cui fa il cercatore d'oro). Nel complesso, sono rimasto davvero soddisfatto da questa prova di Canzio, che si avvicina molto al capolavoro.
Eccellenti, ovviamente, i disegni di Ferri.
Spettacolari le copertine, in particolare il capolavoro "Pugni e pepite".
Soggetto/Sceneggiatura: 9,4
Disegni: 10

La minaccia verde (n.147-148)
"La minaccia verde" è una delle storie meno brillanti del periodo, ma è forse eccessivamente criticata, dato che è comunque un racconto ampiamente sufficiente.
Lo spunto della storia di Castelli è abbastanza interessante, ma lo sviluppo, dovuto forse anche alla brevità della storia, non è particolarmente memorabile (anche per qualche passaggio poco chiaro o leggermente forzato). Molto riuscito, invece, il climax di tensione che caratterizza la storia. I colpi di scena sono un po' pochi; comunque, quello finale (il modo con cui Zagor e Cico si salvano), molto curioso e insolito, mi è piaciuto. Compare anche qualche gradevole scena d'azione, specie quelle in cui Zagor e Cico affrontano la minaccia verde. Ottimo l'utilizzo di Cico.
Buoni i disegni di Donatelli.
Molto bella la copertina di Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 6,5
Disegni: 7,5


Il segno del coraggio (n.148-150)

Ottima storia! A mio avviso non è ai livelli di altri capolavori di Nolitta, ma rimane comunque un'ottima storia. Il racconto, per essere di Nolitta, è più breve del solito e proprio la brevità penalizza leggermente questa storia, che rimane comunque un gioiellino. Bello lo spunto della storia (il riscatto del giovane Maddenbrook), assai semplice ma molto efficace. Red Warrior, il nichilista capo dei Shawnees, è un grandissimo nemico che, grazie alla sua memorabile apparizione in questa avventura, ha lasciato il segno nella saga zagoriana (tanto da venire ripreso da Burattini in una delle sue migliori storie). Stupenda l'epica scena del salto sui barili di Zagor. Molto bella la dinamica e appassionante parte finale, che conclude ottimamente questa piacevolissima storia.
Bravissimo Ferri, aiutato all'inizio da Tenenti, che non mi è affatto dispiaciuto.
Le copertine del Maestro ligure sono magnifiche, una più bella dell'altra.
Soggetto/Sceneggiatura: 9,3
Disegni: 10

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MessaggioInviato: Mer Giu 23, 2021 5:22 pm    Oggetto: Rispondi citando

La fortezza di Smirnoff (n.150-152)
Storia che mi è sempre piaciuta e che perciò trovo sottovalutata. La storia contiene alcune incongruenze (che presenterò meglio tra poco), ma solamente la lunga scena in cui Zagor, Cico e soprattutto il Conte di Lapalette riescono a rubare la formula rubata vale, come si suol dire, il prezzo del biglietto. Insomma, una scena così tesa e appassionante, questa sorta di "missione impossibile", è bellissima e rende l'intero racconto alquanto memorabile. Altri punti di forza della storia sono le gag di Cico (molto divertenti), il colpo di scena finale sulla formula e, soprattutto, lo splendido utilizzo del Conte di Lapalette, in forma come non mai.
Come accennato prima, compare anche qualche incongruenza, come, per esempio, il tentativo di Smirnoff di far annegare Zagor e i due amici, quando così facendo avrebbe distrutto anche la formula dell'esplosivo. Un altro momento che non mi ha convinto è la scena in cui Zagor, quando vede che la via di fuga è bloccata dai soldati armati che stanno per sparare, decide di gettarsi a capofitto verso di loro, "vada come vada". Un po' deludente anche il fatto che la storia rimanga in parte sconclusionata e irrisolta, dato che non c'è alcuno scontro diretto tra Zagor e Smirnoff e, di conseguenza, il duca continuerà a regnare sulla sua cittadella e i Sequin continueranno a subire il furto di una parte del loro territorio. Nel complesso, però, rimane una bella e piacevole storia.
I disegni di Donatelli sono più che discreti, mentre sono davvero ottime le copertine dell'immenso Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 8,6
Disegni: 7


Fantasmi! (n.152-153)
Per quanto mi riguarda, "Fantasmi!" è un grandissima storia, ingiustamente sottovalutata. Castelli è spesso partito da dei veri colpi di genio per le sue storie a fumetti, e, in questo racconto, il colpo di genio sono i "fantasmi": geniale (e plausibile) la trovata delle sacche gonfie di gas dei soldati. L'arrivo nel paese apparentemente deserto, il rapimento del figlio di Dick, il racconto sulla maledizione lanciata dal capitano Sarmiento, la presentazione dell'isola delle nebbie (o delle trenta bare) e la leggenda sui bambini rapiti ogni trent'anni crea una riuscitissima atmosfera di angoscia e di tensione, avvalorata ancor di più dalla lugubre presenza del sinistro Jeremiah.
Degni di nota anche il divertente e ottimo utilizzo di Cico e la scena dell'epico scontro tra Zagor e l'Essere che non Muore.[
Purtroppo, nonostante il geniale soggetto, c'è anche qualche sbavatura e qualche piccola imperfezione nella sceneggiatura di Castelli. Ad esempio, non è ben chiaro come (dato che non si vedono donne e bambini) la comunità dell'isola sia prosperata per tre secoli, oppure il personaggio del Custode avrebbe meritato, a mio avviso, una migliore caratterizzazione (anche se presumo che, essendo un riempitivo, la storia avesse una durata limitata), ma nel complesso la ritengo una storia molto bella, una delle più sottovalutate di sempre.
Pini Segna, con questa seconda prova più che buona, si conferma un disegnatore sottovalutatissimo. Il suo tratto non è ovviamente al livello eccelso di Ferri (a cui Segna a volte si ispira), ma è sul livello discreto/buono dei Donatelli e Bignotti dell'epoca. I suoi disegni, in questa storia, rappresentano al meglio l'atmosfera cupa e tesa che si addice ai toni del racconto. L'unica pecca è il volto di Cico, che a volte non mi convince.
Fantastica la copertina di Gallieno Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 8,5
Disegni: 8


Tropical Corp (n.154-157)
Ottima storia, che però non rientra, a mio avviso, tra i capolavori del Sergione.
Bellissima l'idea del corpo militare "Tropical Corp", che permette a Zagor, a differenza, ad esempio, dei Lupi Neri, non solo di affrontare e combattere un reparto militare, ma anche di confrontarsi con un nemico ben più originale: una terribile epidemia, la "febbre gialla".
Graditissimi i ritorni di Molti Occhi, Drunky Duck e, soprattutto, di Tonka, finalmente disegnato correttamente. Alcune parti sono davvero splendide, come l'inseguimento di Zagor, Cico e Perry da parte del Tropical Corp, lo scontro con gli abitanti del mulino e il colpo di scena sul presunto male di Tonka. Molto bello anche il dinamico finale all'interno del forte. Quindi, complessivamente si tratta non di una delle migliori storie di Nolitta, ma comunque di una piacevolissima e divertente avventura.
Discreti i disegni di Donatelli, a malapena sufficienti quelli di Gamba (il peggior disegnatore di Zagor del periodo).
Non mancano tre splendide copertine di Gallieno Ferri. In quella di "Febbre gialla", però, non è affatto convincente l'alone luminoso intorno a Zagor.
Soggetto/Sceneggiatura: 8,5
Disegni: 7


L'idolo cinese (n.157-161)
Capolavoro assoluto, una delle migliori storie di Guido Nolitta di sempre.
Storia straordinaria, intrigante e coinvolgente. Uno dei punti migliori dell'avventura è quando Zagor e gli altri scoprono che in una delle moltissime statuine di Buddha c'è il sigillo dell'imperatore, e quindi iniziano una caccia (che sembra quasi impossibile) per ritrovarlo. Ho apprezzato molto la presenza di Fishleg, dell'intera Golden Baby, di Ramath (più in gamba che mai) e di Bat Batterton, oltre che dell'affascinante Virginia, qui alla sua prima apparizione nella serie. Altre memorabili scene: lo scontro tra Zagor e i cinesi nel negozio di Choo-Fan (e in particolare quello con il possente lottatore di sumo), il tentativo di Ramath di ritrovare Virginia e la scena con Zagor, Virginia e Gibson sulla scialuppa (ottimo il colpo di scena sulla liberazione di Zagor). Splendido il finale di una storia da incorniciare.
I disegni di Ferri sono meravigliosi e riescono anche a rappresentare al meglio le atmosfere "orientali" (quelle dei quartieri cinesi) della storia. Infine, non potevano mancare quattro copertine eccelse del Maestro.
Soggetto/Sceneggiatura: 10 e lode
Disegni: 10


Affondate il Destroyer! (n.161-165)
Una vera e propria epopea Zagoriana, epica e spettacolare, un capolavoro ricco di pathos e di emozioni narrato eccellentemente da Canzio e da Nolitta. Nonostante la storia sia molto lunga, il ritmo della narrazione non cala e non annoia mai.
Bellissima l'idea di una pattuglia eroica, di cui fa ovviamente parte Zagor, che ha l'obiettivo di far affondare il Destroyer. Molto drammatiche le scene in cui (quasi tutti, mano a mano) i componenti della pattuglia periscono tragicamente. Il viaggio di avvicinamento al Destroyer, costellato di disavventure, è interessantissimo. Il comandante Butcher è un nemico memorabile e il suo faccia a faccia con Zagor è indimenticabile. Splendido il colpo di scena su Neal. La lunga parte finale, ricca di tensione, è davvero meravigliosa. Molto inusuali per la serie di Zagor le scene in cui vengono mostrati i soldati inglesi feriti e agonizzanti sul veliero inglese: sequenze assolutamente crude ma alquanto realistiche. Cico è molto divertente, anche se non è presente in molte gag (cosa che ho apprezzato, vista la drammaticità della storia).
Nella parte iniziale della storia i disegni sono realizzati da Donatelli e sono più che discreti, mentre, nella seconda parte, i disegni sono di Gamba (il peggior disegnatore, a mio avviso, dello staff di Zagor all'epoca) e sono a malapena sufficienti. L'unica vignetta di Gamba che mi è rimasta impressa è una con il Destroyer durante la tempesta. Un gran peccato che i disegni non siano affatto al livello della storia.
Copertine superlative di Gallieno Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 9,8
Disegni: 6,5


L'uomo invisibile (n.165-167)
Buona storia di Canzio, un po' sottovalutata. Non è certo un capolavoro, ma comunque è una bella storia che coinvolge e diverte.
Dopo il vampiro, Molok (che è una sorta di Frankestein) e l'Uomo Lupo, sulle pagine di Zagor non poteva mancare la presenza dell'uomo invisibile. Lo spunto è, a mio avviso, molto interessante. Zagor è ad altissimi livelli: bellissima la parte in cui si indigna al ballo e quella in cui distrugge il laboratorio di Verybad (personaggio che Canzio caratterizza molto bene). Ottimo il colpo di scena sul secondo uomo invisibile, ma carina anche la prima parte con Kelly. Molto curiosa la parte finale, in cui avviene il duello invisibile tra Zagor e il maggiore Parker e, di conseguenza, le vignette sono quasi bianche.
Pini Segna realizza un discreto lavoro, leggermente al di sotto delle sue precedenti prove.
Le copertine di Ferri sono abbastanza belle.
Soggetto/Sceneggiatura: 7,5
Disegni: 7,5


Il vendicatore alato (n.167-169)
Uno degli ultimi capolavori di Nolitta (che da qui a poco, purtroppo, smetterà di scrivere storie per il personaggio), il seguito (che per bellezza è ai livelli del prequel) dell'indimenticabile capolavoro "Il re delle aquile".
L'albo, fino all'apparizione di Ultor, presenta una stupenda e impareggiabile atmosfera di mistero e si crea molta curiosità per la risoluzione dello stesso. Molto tenebrosa e inquietante la scena al campo abbandonato dei Munsee (per merito, ovviamente, anche delle tavole di Gallieno Ferri), con la presenza dell'anziano indiano impazzito che rende l'atmosfera ancor più angosciosa e suggestiva. Splendida la prima apparizione di Ultor, una geniale creazione del Sergione. Graditissimo, ovviamente, il ritorno di Ben Stevens, che, anche a causa della perdita di una gamba, è completamente smanioso di vendicarsi. Assai riuscito anche il personaggio di Prometeus. Epica la parte finale nell'arena, molto poetica la scena della morte di Ultor e, infine, ottimo il discorso, puramente nolittiano, che Zagor rivolge ad Ayala nel finale.
Stratosferiche le tavole di Ferri. In particolar modo, la scena nel campo abbandonato, per come è stata realizzata, è da oscar. Non potevano poi mancare due bellissime cover.
Soggetto/Sceneggiatura: 9,6
Disegni: 10


Viaggio senza ritorno (n.170-172)
Buona storia che vede il ritorno di Guthrum e dei Vikinghi. La struttura narrativa ricalca molto quella di "Odissea americana", per cui è semplice e non troppo originale (sostanzialmente, un viaggio costellato di disavventure e spiacevoli incontri), ma la trama è abbastanza ben sviluppata. La storia è sicuramente meno riuscita di "Sfida all'ignoto", ma ho apprezzato anche quest'avventura.
Molto ben ricreato il fascino dell'ignoto. Bello lo scontro con il Kraken. I cerbiatti carnivori possono sembrare un po' assurdi e ridicoli e questo pericolo mi ha colpito meno di altri. Ottimo invece lo scontro con l'ameba gigante. Molto cupa e ricca di suspense la parte con i Vikinghi mannari. Nel complesso, la storia è molto scorrevole e piacevole. L'unica nota dolente della storia, a mio avviso, è che Zagor, Cico e Guthrum sembrino poco sconvolti dalle morti dei propri compagni (cosa che invece accadeva, per esempio, in "Affondate il Destroyer!").
I disegni di Segna sono più che discreti. Molto riuscite le cupe atmosfere della vicenda.
Le copertine, eccetto la prima, che mi ha colpito poco, sono straordinarie. Il kraken rappresentato in copertina è meraviglioso, così come la figura di Zagor nella cover de "L'ultimo vikingo" (ottima ovviamente anche nel complesso), che è, a mio giudizio, una delle migliori rappresentazioni dello Spirito con la Scure di sempre.
Soggetto/Sceneggiatura: 8
Disegni: 7,5


Piccoli assassini (n.172-174)

Ennesima bella storia di Castelli piuttosto sottovalutata.
Molto interessante l'idea da cui parte la storia (i pesci assassini) e ottima la sceneggiatura. Degna di nota l'apparizione di Zagor, con l'aiuto di Molti Occhi, al raduno d'autunno e il successivo duello con Orso Fuggente, in cui il re di Darkwood si dimostra davvero astuto. Ricca di tensione la scena in cui Zagor e Cico, catturati da Kramer, stanno per essere gettati in pasto ai pesci, soprattutto nel momento in cui Zagor si getta a terra per afferrare la pistola a mani legate. In questa parte, però, è un po' forzato il fatto che Cico, dopo esser stato gettato nella vasca, non venga sbranato subito dai pesci, come era avvenuto immediatamente prima ad Adams. Ottimo il finale: molto ingegnoso il modo con cui Zagor pone fine alla minaccia dei pesci assassini. Particolarmente tesa la scena in cui Zagor si getta in acqua per togliere il tronco che si era incastrato sotto la serranda. Per tutto il corso dell'avventura, l'utilizzo di Cico da parte di Castelli è splendido.
Molto belli i disegni di Donatelli, anche se spesso i pesci assassini non gli sono venuti benissimo.
Decisamente riuscite le due cover di Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 7,6
Disegni: 7,5

Sierra Blanca (n.175-176)

Esordio di Pezzin su Zagor davvero poco convincente.
Infatti, la storia presenta una buona e interessante idea di partenza (Zagor che deve scortare una carovana, oltrepassando la Sierra Blanca prima che arrivi l'inverno), ma non si sviluppa in modo altrettanto riuscito. Il racconto non sembra decollare mai e a tratti risulta anche un po' noioso. Bello, anche se abbastanza prevedibile, il colpo di scena sui cannibali. Gradevoli le scene d'azione con questi cavernicoli, soprattutto il loro assalto nel finale. Purtroppo, la vicenda mi è parsa un po' sconclusionata. Per tutta la storia, l'arrivo dell'inverno era stato presentato come un insuperabile ostacolo per la carovana, mentre nel finale Beecham è fiducioso di riuscire a superare le montagne innevate solo grazie all'aiuto degli ex-cavernicoli...
Insomma, nel complesso si tratta di una storia priva di mordente e neanche del tutto sufficiente, purtroppo.
Pessimi i disegni di Gamba, che ha uno stile caricaturale inguardabile su Zagor. Di tutti i disegni della storia salvo solo una vignetta col volto di Zagor realizzata da Ferri.
Ottime le due copertine: quella di "Sierra Blanca", in particolare, è meravigliosa.
Soggetto/Sceneggiatura: 5,8
Disegni: 5

Il ritorno di Guitar Jim (n.177-178)
Storia discreta di Castelli.
A dire il vero, ho trovato abbastanza noioso e privo di mordente il primo albo, però nella parte finale la storia si risolleva alla grande con due sorprendenti ribaltamenti della situazione (Rowena prima colpevole e poi innocente). Buono l'utilizzo di Guitar Jim, per niente snaturato, ottimo quello di Cico, che non viene solo usato in scene comiche (divertente il sogno con Rakosi!), ma, anzi, è fondamentalmente nella risoluzione del "mistero" (molto ben congegnato da Castelli). Il personaggio più sottotono è proprio Zagor, che non fa proprio delle belle figure... Storia dunque abbastanza piacevole soprattutto per la seconda parte, ricca di sorprese.
Disegni come al solito discreti per Donatelli.
Cover eccellenti di Gallieno Ferri: bellissime entrambe, forse preferisco la seconda.
Soggetto/Sceneggiatura: 7
Disegni: 7


Magia senza tempo (n.178-182)
"Magia senza tempo" è l'ultima storia di Nolitta per la serie regolare di Zagor.
Il Sergione si congeda dai lettori con quella che, secondo me, è la sua miglior storia in assoluto. La trama è una delle più complesse di Nolitta e anche per questo la apprezzo così tanto. Poi naturalmente anche l'idea di base (alquanto geniale) è splendida.
Molto piacevoli i ritorni sia di Perry sia di La Plume e ovviamente anche quello del nemico per eccellenza di Zagor, il professor Hellingen. La storia decolla praticamente fin da subito, già a partire dall'arrivo a Skylab, una sequenza molto cupa, quasi horror, davvero ben ricreata. Bella la stupefacente entrata in scena del primo akkroniano e, prima ancora, la scena del "raggio della morte". Il racconto di Hellingen sul suo incontro con gli Akkroniani è ricco di fascino. Un'altra scena di incredibile bellezza è quella in cui Zagor è braccato dagli alieni. È memorabile la successiva sequenza con Keokuk, Rakum (ottimo anche il racconto sulla vita dell'eroe rosso) e Manito Testa di Bisonte. Invece lo scontro tra Zagor e gli Akkroniani è una delle scene più epiche (e più belle) di sempre, con uno Spirito con la Scure più eroico che mai. Bello e convincente anche il finale di questo capolavoro senza tempo, l'ultima perla dell'indimenticabile Sergio.
Anche i disegni di Ferri sono dei capolavori al livello della storia. Peccato per alcune tavole e alcune inchiostrazioni di Bignotti, che, pur essendo ottime, abbassano leggermente il risultato complessivo.
Le copertine sono una più bella dell'altra. Fantastici anche i titoli, in particolare gli ultimi due.
Capolavoro assoluto!
Soggetto/Sceneggiatura: 10 e lode
Disegni: 10


Sfida al campione (n.183-184)
Gran miglioramento di Pezzin rispetto al suo tutt'altro che convincente esordio. La storia, infatti, nel complesso mi è piaciuta.
Non male l'idea dello scontro di pugilato con Zagor come pugile e bella, in effetti, la scena del match. Piacevole anche il ritorno dei Sullivan. Ottimo il colpo di scena nel finale sull'inatteso aiuto di Thorpe a Zagor. C'è però anche qualche difetto nel racconto: Zagor sconfigge Thorpe la seconda volta con troppa facilità, mentre è un po' irriconoscibile il Cico che punta contro il suo migliore amico, scommettendo sulla sua sconfitta (tuttavia il gesto è un po' "attenuato" dalla bella battuta finale). Anche Zagor che (in una scena non a caso molto Texiana) grida "Peste!" fa un po' storcere il naso. Ma comunque, pur non essendo nulla di eccezionale, nel complesso è un'avventura divertente e sufficiente.
Pessimi i disegni di Gamba.
Ottime le copertine, anche la prima, nonostante lo sfondo non sia di Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 6,5
Disegni: 4,5


La montagna degli Dei (n.184-186)
Convincente esordio di Tiziano Sclavi sulle pagine di Zagor. Da una brillante idea (Zagor che deve affrontare le dodici fatiche di Ercole), lo sceneggiatore crea una bella storia, che però ha il difetto di non mostrare tutte e dodici le fatiche (Zagor ne affronterà solo sette). Forse si poteva anche creare una storia di respiro più ampio, in cui sviluppare meglio le sfide affrontate da Zagor (che in alcuni casi sono piuttosto sbrigative). La fatica che più mi ha colpito è la seconda, ossia lo scontro con il serpente marino: è infatti una sequenza molto ben realizzata. Il folle Basileo ha, secondo me, il suo fascino come antagonista. Ottimo il finale in cui Zagor spaventa lo scagnozzo di Basileo.
Buoni complessivamente i disegni di Donatelli, anche se alcuni mostri e alcuni animali sono mal realizzati.
Splendida la copertina di Gallieno Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 8
Disegni: 7


Il ritorno del vampiro (n.186-189)
Una sola parola per descrivere "Il ritorno del vampiro": capolavoro. Castelli, infatti, ha scritto il sequel di uno dei più grandi capolavori della serie ("Zagor contro il vampiro", ovviamente), eppure tale storia ha ben poco da invidiare al suo prequel. Questa storia è senz'altro anche il primo capolavoro della serie dopo l'abbandono di Nolitta alle sceneggiature di Zagor.
Castelli fa ritornare il barone Bela Rakosi (per quanto mi riguarda, il miglior villain mai creato sulla serie) in modo originale, con una vicenda che non ricorda molto quella del primo scontro tra Zagor e il vampiro, perché la trama imbastita è totalmente diversa. Il clima di tensione narrativa e di suspense che si avverte fin dalle prime pagine è riuscitissimo. Un particolare positivo della storia è l'intreccio, molto poco Nolittiano: infatti la vicenda non si concentra sulle azioni dell'eroe (creando così una storia tutto sommato lineare), ma anzi si susseguono cambi di scena poco comuni per la serie e sequenze in cui Zagor non è presente (ad esempio il momento della resurrezione del vampiro, oppure le scene con Maida e il fratello). La scena della resurrezione di Rakosi, grazie anche ai fantastici neri del grandissimo Gallieno Ferri, è molto spettacolare. Ottima la trovata di Cico-radioestesista, che mette in luce le qualità del (riuscitissimo) Cico castelliano: non solo molto divertente, ma anche funzionale allo sviluppo della vicenda. Molto inquietanti le scene con Maida vampirizzata (tra le migliori della storia) e quelle con l'intero paese ridotto a un covo di schiavi privi di volontà, simili a zombi, assoggettati a Rakosi. Bello il colpo di scena del tradimento di Molnar al suo padrone, che si conclude con una terribile quanto tenebrosa scena. Ho apprezzato molto anche il finale: non mi ha dato particolare fastidio il fatto che sia Parkman a dare il colpo di grazia a Rakosi; anche se non fosse intervenuto lui, Zagor avrebbe comunque trovato il modo di sconfiggere il vampiro. Sono presenti anche alcune piccole incongruenze (Molnar non è simile a quello visto nella precedente storia oppure Metrevelic non potrebbe riconoscere la voce di Rakosi in quanto nel capolavoro Nolittiano non lo aveva incontrato), che però non danneggiano minimamente la bellezza della storia.
Superlativi i disegni di Ferri! I suoi neri e i suoi chiaroscuri sono davvero fantastici e ricreano perfettamente l'atmosfera cupa della vicenda.
Copertine eccellenti. Non saprei trovare la mia preferita: forse quella de "Il regno delle tenebre" per l'inquietudine che trasmette, ma non se sono sicuro visto che le ultime tre sono tutte di una bellezza incredibile.
Capolavoro assoluto!
Soggetto/Sceneggiatura: 10
Disegni: 10 e lode


La valle degli spiriti (n.189-191)
Pezzin, qui alla sua ultima storia per Zagor, chiude con una storia sufficiente, sicuramente al livello di "Sfida al campione" (forse anche meglio, vista la maggior originalità) e molto più bella di "Sierra Blanca", che avevo trovato abbastanza noiosa.
Bello il clima di mistero che si viene a creare dal momento in cui, inspiegabilmente, Doc e Rochas aggrediscono Zagor e Cico; tuttavia questa scena presenta anche un buco di trama: infatti non si capisce chi possa aver drogato i trapper. Non mi è dispiaciuto come nemico l'alchimista Von Axel: l'ho trovato abbastanza originale e inoltre il suo volto è un po' inquietante (arma a doppio taglio, però, perché a volte il tratto di Gamba lo fa risultare grottesco). Bella la parte nella valle degli spiriti; i suoi abitanti mi hanno fatto un po' pena. Mi ha colpito molto la scena in cui Zagor salva Cico (e gli altri trapper, ovviamente) quasi morto di sete: fa un certo effetto vedere il pancione messicano in quello stato. Buona idea quella di lasciare il finale aperto, a quei tempi una trovata ancora abbastanza insolita. Oltre all'incongruenza sui trapper che ho citato prima, la storia suscita un altro grande interrogativo: perché, per servirsi di Zagor, Von Axel non l'ha drogato come con tutti gli altri? Sarebbe stato sicuramente più semplice... Comunque nel complesso la storia non mi è dispiaciuta.
Come al solito per le storie di Pezzin, i disegni sono del pessimo Gamba. Anche in questa storia, i suoi disegni sono piuttosto inguardabili.
Splendide, ma davvero tanto, le cover di Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 6,8
Disegni: 5

I tagliatori di teste (n.191-194)
Discreta storia di Tiziano Sclavi che presenta una trama gradevole, ma che a tratti ho trovato un po' noiosa a causa di una sceneggiatura non certo memorabile. Inoltre, come altro difetto (così poi passiamo ai lati positivi), ho trovato che Zagor si faccia sorprendere troppo facilmente in più di una occasione.
Ottimi i due trucchi di magia messi in atto da Zagor: nel primo, fa sembrare di essere sospeso a mezz'aria; nel secondo, invece, crea l'illusione che la sua testa mozzata sia su degli scalini (interessante la reale spiegazione di quest'ultimo trucco). Il nemico della storia, Harakam, mi ha ricordato Ben Stevens e l'Avvoltoio; dunque non è originalissimo, però ha il suo fascino anche perché è discretamente caratterizzato. Il personaggio della storia che più mi ha colpito e che trovo sia il più riuscito è Akenat: ambiguo, ammira sotto sotto Zagor, ma non si capisce mai da che parte stia; nella sua ambiguità, può ricordare un po' Winter Snake. Ottima la gestione del simpatico Molti Occhi. Affascinanti le lugubri teste tagliate e le raccapriccianti tsantzas che rendono cupa e macabra l'atmosfera della storia. Divertente la scena conclusiva.
Buoni i disegni di Donatelli. Molto lugubri le sue tsantzas.
Ottime le copertine, in particolare la prima, molto cupa a causa delle teste sullo sfondo.
Soggetto/Sceneggiatura: 7
Disegni: 7,5


Il Signore Nero (n.194-196)
Nonostante io non vada pazzo per il genere fantasy, questa storia di Sclavi mi è sempre piaciuta molto. Sarà anche perché è stata una delle prime che letto, ma l'ho sempre grandemente apprezzata.
Ottimo l'inizio, con un riuscitissimo clima cupo e angoscioso a causa della presenza del libro. Splendida la scena in cui il troll (reso superbamente da Donatelli) giunge nella capanna e Cico lo vede rubare il libro. Bella anche la scena del teschio di fuoco. In questa parte, però, a mio avviso c'è un'incongruenza: pare che Pierre sia stato ucciso mentre scriveva il diario; ma allora chi lo ha messo nella scatola in cui lo trovano Zagor e Cico? Molto avvincente anche la parte a Golnor. Il nemico che ho trovato più inquietante non è il Signore Nero (che alla fine si rivela un avversario meno temibile di quanto sembrava), ma bensì il mago Mord, molto tenebroso in quanto non gli si vede mai il volto. Memorabili anche gli altri personaggi, specie il simpatico Panko (protagonista di divertenti siparietti con Cico) e l'eroico Galad. Epica la scena della morte e resurrezione di Zagor. Bello il finale, forse leggermente affrettato, ma comunque molto godibile.
Belli anche i disegni di Donatelli. I suoi troll sono davvero inquietanti!
Ottime le tre copertine di Ferri. La mia preferita è la seconda, con quel troll sullo sfondo che è meraviglioso.
Soggetto/Sceneggiatura: 8,8
Disegni: 8


Thunderman! (n.196-198)
Trovo che questa storia sia un po' sottovalutata. Per molti è un flop colossale, ma a me non è mai dispiaciuta e penso che una sufficienza (stentata) gliela si possa dare. Sarà anche ingenua e trash, con delle trovate spesso assurde, ma almeno non annoia mai, è divertente, ha un bel ritmo e un nemico interessante. Il fatto che non ci siano momenti di riflessione, secondo me, non è un difetto visto che la storia si legge abbastanza bene.
La più grande incongruenza del racconto sono i fulmini di Thunderman, che, senza motivo, a volte stordiscono solo (quando colpiscono Zagor o Cico) e a volte uccidono (nei restanti casi). Il momento che più sfocia nel grottesco è quello in cui Dickwick, dopo esser stato colpito alla schiena da un proiettile di Alfred, dice a Cico che è solo un graffio e si rialza come niente fosse! Scena imbarazzante.
Il nemico, una sorta di Supermike con dei poteri, non è male ed è abbastanza interessante, a mio giudizio. Buona la scena della trasformazione di Alfred, in cui agiscono contemporaneamente il fulmine e l'energia della "Roccia che brucia". Però poi il nemico viene sfruttato male: con i suoi poteri avrebbe potuto fare chissà cosa, e invece torna a fare il ladruncolo rubagalline come prima. Se il nemico fosse stato gestito meglio, la storia avrebbe potuto essere molto più bella.
Dunque, nel complesso la storia non è un granché, ma si è visto di peggio, secondo me.
I disegni certo non aiutano la storia: davvero scarse le tavole di Gamba. Alcune vignette sono quasi inguardabili.
Molto bella, secondo me, la copertina di Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 6
Disegni: 4,5


Lupo Solitario (n.198-199)
Storia particolare e un po' insolita, ricca di profondi risvolti psicologici e molto introspettiva, ma perfettamente riuscita. È infatti una delle migliori storie scritte da Sclavi su Zagor. Come si può intuire fin dal magnifico titolo "Il cerchio della vita", la storia ha anche dei bei significati metaforici e poetici.
Lupo Solitario è un grandissimo personaggio, così ben caratterizzato da rimanere impresso nelle menti dei lettori. Ottimo l'inizio, in cui c'è il primo incontro tra l'imperturbabile indiano e lo Spirito con la Scure. Emozionante il rapporto d'amicizia tra Lupo Solitario e il suo cavallo e bello il combattimento nelle nevi tra i due lupi solitari. Struggente il racconto di Lupo Solitario sulla morte della moglie e del figlio, che approfondisce ulteriormente la psicologia dell'indiano. Bello il colpo di scena sul dottore Potter, un bel personaggio, che, sospeso tra bene e male, ricorda quelli Nolittiani. Riuscito anche il finale, in cui, insieme a Lupo Solitario, vince tutto il popolo rosso e in cui c'è la speranza, per l'indiano, di ritrovare il centro del cerchio della vita. Il finale dunque, ricorda quello di "Addio, fratello rosso!", ma si conclude nel modo opposto e, quindi, non finisce in modo amaro (come invece si concludevano le storie di Nolitta sulla questione indiana).
La storia inoltre presenta dei buonissimi disegni realizzati da un Donatelli in stato di grazia.
Le due copertine di Ferri sono eccellenti.
Soggetto/Sceneggiatura: 8,5
Disegni: 7,6


Il tesoro maledetto (n.200)

Ottimo numero celebrativo scritto da Sclavi. È il mio centenario preferito insieme a "Il ponte dell'arcobaleno" e a "Il giorno dell'invasione" e lo trovo leggermente più riuscito del già bellissimo n.100. È anche una delle migliori storie di Sclavi, insieme a "Il Signore Nero", "Devil Mask" e , ovviamente, al capolavoro "Incubi".
La parte iniziale è un po' lenta, però non mi ha annoiato perché il racconto di Digging Bill è molto intrigante e affascinante: bello, infatti, il mistero che avvolge la "Discovery" e il suo tesoro. Digging Bill è ben gestito e non viene affatto snaturato da Sclavi. La parte migliore è senz'altro l'avvincente ed entusiasmante finale: spettacolare e sorprendente l'entrata in scena dell'equipaggio zombie. Bella anche la frase conclusiva di Zagor: "Ecco il vero, l'unico tesoro: il sole che è tornato a splendere...il canto degli uccelli...la voce meravigliosa della foresta che vive!".
Superlativi i disegni di Ferri, che si esalta nella parte con la cometa, la nave e gli zombi. La colorazione dà un bel tocco vintage al disegno ed è godibile anche quarant'anni dopo l'uscita dell'albo in edicola.
Straordinaria la copertina!
Soggetto/Sceneggiatura: 9
Disegni: 10


FINE.
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Magico Vento
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MessaggioInviato: Mer Giu 23, 2021 5:23 pm    Oggetto: Rispondi citando

Classifica di questa seconda centuria

1. Magia senza tempo
2. La marcia della disperazione
3. Kandrax il mago

4. L'idolo cinese
5. Addio, fratello rosso!
6. Tigre!
7. Il buono e il cattivo
8. Il ritorno del vampiro
9. La scure e la sciabola
10. Zagor contro Supermike

11. Ora zero!
12. Affondate il Destroyer!
13. Il vendicatore alato
14. Pugni e pepite
15. I congiurati
16. Spedizione punitiva
17. Agli ordini dello Zar
18. I cannibali di Green Spot
19. Il segno del coraggio
20. Il tesoro maledetto
21. Il Signore Nero
22. La fortezza di Smirnoff
23. Lupo Solitario
24. Fantasmi!
25. Tropical corp
26. Acque misteriose
27. La montagna degli dei
28. Viaggio senza ritorno
29. Piccoli assassini
30. L'uomo invisibile
31. Il cavaliere misterioso
32. Il ritorno di Guitar Jim
33. I tagliatori di teste
34. La valle degli spiriti
35. Sfida al campione
36. La minaccia verde
37. Thunderman!
38. Sierra Blanca
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MessaggioInviato: Gio Giu 24, 2021 6:04 am    Oggetto: Rispondi citando

Da applausi l'entusiasmo zagoriano di un lettore giovanissimo come Magico Vento Applause Applause Applause
Per quanto riguarda la classifica, trovo condivisibili (pur con qualche leggero spostamento) le posizioni delle storie della Golden Age.
Qualche dubbio in coda: trovo che Sierra Blanca non meriti assolutamente l'ultima piazza. Non capisco perché tanta gente detesti questa onesta storia che si fa leggere gradevolmente. Thunderman, Von Axel, i pesci assassini, l'uomo invisibile, i fantasmi con Stiletto, il pugile, la pianta spaziale ed anche Il cavaliere misterioso sono peggiori, secondo me.
_________________
Supercoppa, Milan-Inter 0-3
Campionato, Inter-Milan 1-0
Champions, Milan-Inter 0-2
Champions, Inter-Milan 1-0
Campionato, Inter-Milan 5-1

Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.
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wakopa
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MessaggioInviato: Gio Giu 24, 2021 8:23 am    Oggetto: Rispondi citando

il fantasy signore nero davanti a tropical corp o ad acque misteriose ma anche a viaggio senza ritorno , non si puo' vedere Shame on you Laughing
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MessaggioInviato: Gio Giu 24, 2021 8:36 am    Oggetto: Rispondi citando

wakopa ha scritto:
il fantasy signore nero davanti a tropical corp o ad acque misteriose ma anche a viaggio senza ritorno , non si puo' vedere Shame on you Laughing

A quella storia ci sono molto affezionato Red face Very Happy
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MessaggioInviato: Gio Giu 24, 2021 8:37 am    Oggetto: Rispondi citando

Doc Lester 1975 ha scritto:
Da applausi l'entusiasmo zagoriano di un lettore giovanissimo come Magico Vento Applause Applause Applause
Per quanto riguarda la classifica, trovo condivisibili (pur con qualche leggero spostamento) le posizioni delle storie della Golden Age.
Qualche dubbio in coda: trovo che Sierra Blanca non meriti assolutamente l'ultima piazza. Non capisco perché tanta gente detesti questa onesta storia che si fa leggere gradevolmente. Thunderman, Von Axel, i pesci assassini, l'uomo invisibile, i fantasmi con Stiletto, il pugile, la pianta spaziale ed anche Il cavaliere misterioso sono peggiori, secondo me.

Grazie mille Very Happy
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