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La prima centuria zagoriana , 1-100
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Andrea67
Iper Zagoriano
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MessaggioInviato: Gio Dic 03, 2020 11:53 am    Oggetto: Rispondi citando

Ovviamente, aspettiamo le altre centurie.
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Kerzhakov91
Il russofilo ristampatutto
Il russofilo ristampatutto


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MessaggioInviato: Lun Mar 29, 2021 12:36 pm    Oggetto: Rispondi citando

TOP-10 PRIMA CENTURIA

1. Oceano
2. Odissea americana
3. Libertà o morte
4. Zagor racconta...
5. Zagor contro il Vampiro
6. Vudu!
7. Il mostro della laguna
8. Servizio segreto
9. La preda umana
10. Gli evasi

Fuori di poco "Il Re delle Aquile", "Indian Circus", "Solo contro tutti" e "L'uomo lupo".
_________________


"A Zagor sento di aver dato il mio entusiasmo e una buona dose di incoscienza, a Mister No la mia maturità di uomo, a Tex la mia professionalità e la mia gratitudine"
Sergio Bonelli/Guido Nolitta
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Magico Vento
Zagoriano Expert
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MessaggioInviato: Gio Apr 08, 2021 2:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

wakopa ha scritto:
pur sapendo della predilezione del nostro kramerone per "solo contro tutti",non ritengo questa pur ottima storia, da 10(cioe' il massimo);
e assieme a lei anche "seminoles","guerra!","l'inferno dei vivi","i cacciatori di uomini";

ancor meno "la stella di latta" e " lo spettro del passato" Shocked

Anch'io la penso così su quelle storie.
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Magico Vento
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MessaggioInviato: Gio Apr 08, 2021 2:36 pm    Oggetto: Rispondi citando

La foresta degli agguati (n.1-2)
Prima storia di Zagor, è quindi molto difficile da valutare, in quanto ha un enorme valore affettivo e simbolico per tutti gli appassionati dello Spirito con la Scure. Nonostante, confrontandola anche con la prima storia degli altri personaggi Bonelli, io trovi che questo numero uno sia tra quelli meno riusciti della casa editrice, la storia è buona ed è una delle migliori tra le prime avventure della serie.
Ho sempre apprezzato il fatto che le avventure di Zagor vengano raccontate a partire dal suo incontro con Cico, come se, prima di incontrare il simpatico messicano, Zagor non fosse Zagor a tutti gli effetti. Mi è anche piaciuto molto come Cico, oltre a essere protagonista di svariate e divertenti gag, salvi, in numerose occasioni, la vita a Zagor. Ottima la scena in cui Zagor si finge spettro, come farà altre volte in successive avventure. Bellissima la scena al campo dei Delaware, in cui Zagor fa un’apparizione (la prima che noi lettori vediamo) per alimentare la sua fama di spirito tra gli indiani. Divertente anche scovare alcune differenze con la caratterizzazione successiva dei personaggi: Cico porta infatti un sombrero, Zagor indossa delle polsiere di foggia indiana (solo in alcune vignette) e, all’inizio, la rappresentazione dell’uccello-tuono sulla sua casacca è molto rozza, oppure, a volte, non grida un vero e proprio “Ayhaak”. Molti altri aspetti, invece, caratterizzeranno Zagor da lì in poi. Mi ha, invece, dato sempre molto fastidio che Zagor dica “musi rossi” agli indiani. Ottimo il finale, in cui la fine che fa Kanoxen, il primo vero nemico della serie, mi ha sempre un po’ inquietato.
Ferri aveva un tratto molto particolare, assai diverso da quello che successivo, ma a me queste sue tavole, abbastanza particolareggiate, non dispiacciono affatto. La copertina è straordinaria, forse anche perché è storica.
Soggetto/Sceneggiatura: 7,8
Disegni: 8

Il totem scomparso (n.2)
Storia molto breve, dal titolo mi ha sempre ricordato la prima storia di Tex, “Il totem misterioso”. Questa avventura, seppur breve, non mi è mai dispiaciuta, principalmente per un motivo: trovo ottimo il colpo di scena sulla presunta “maledizione” del totem e sul perché le persone che cercassero di rubarlo morissero subito dopo aver tolto i rubini dagli occhi dell’idolo. Bello anche il modo con cui Zagor si libera dei pericolosi abitanti del totem. Stona molto, e come scena non mi è piaciuta affatto, il momento in cui Zagor, vedendo che alcuni Piedi Neri gli stanno scagliando delle lance, si fa scudo con un guerriero indiano, che viene subito dopo trafitto dalle aste dei compagni. Carine le gag di Cico. Nel complesso, storia sufficiente e con un ottimo colpo di scena.
Ferri, autore unico di questa storia, era molto bravo già allora ai disegni.
Soggetto/Sceneggiatura: 6,5
Disegni: 8

L’uomo volante (n.2-3)
Storia appena sufficiente, in quanto la trovo troppo semplice e lineare. Questa storia ha, però, il grande merito di introdurre il primo grande nemico della serie, quello che ha dato più filo da torcere a Zagor tra gli avversari dei primi numeri, ossia il pittoresco Marcus, l’uomo volante, che dà anche il via a una lunga serie di bizzarri nemici che si scontreranno con il re di Darkwood nelle successive avventure. Questo nemico mi ha un po’ ricordato il personaggio di Mefisto in Tex. Ottimi anche gli uomini-pipistrello e molto suggestiva la cittadella aerea. Carine come sempre le gag di Cico. Nel complesso, è una storia forse un po’ ingenua, ma comunque divertente e piacevole.
Niente male le tavole di Ferri, che, comunque, migliorerà ancora molto. Bella la copertina, con pochi ma essenziali elementi.
Soggetto/Sceneggiatura: 6,5
Disegni: 7,5


Acque pericolose (n.3)
"Acque pericolose" è una storia abbastanza bella, tenendo conto che è uscita nel 1961.
La storia è piena di piacevoli scene d'azione con uno Zagor inarrestabile che non si arrende davanti a decine di nemici. Bella la gag di Cico con Arturo il canguro.
I disegni di Ferri sono già migliorati rispetto al primo numero.
Soggetto/Sceneggiatura: 7,5
Disegni: 8

Corvo giallo (n.3-4)
"Corvo giallo" è una storia scritta da Ferri che mi è piaciuta abbastanza.
La storia è un continuo susseguirsi di avventure e tratta anche tematiche forti, come lo sterminio dei bisonti. Una storia che non ha degli elementi originalissimi, ma che grazie a una sceneggiatura davvero bella risulta piacevole.
Bellissimi i disegni di Ferri, soprattutto nel ritrarre in modo davvero realistico i cavalli e i bisonti.
Soggetto/Sceneggiatura: 7,5
Disegni: 8+

I due sosia (n.4-5)
La storia, secondo me, è un po' troppo breve e si poteva sviluppare meglio.
Come idea è originale, ma nella storia c'è ancora qualche piccola incongruenza (ad esempio come fa Olaf ad attraversare le paludi davanti alla capanna di Zagor?).
I disegni di Ferri sono ancora molto classici, ma comunque più che discreti.
Molto bella invece la copertina.
Soggetto/Sceneggiatura: 7
Disegni: 7,5

L'impronta misteriosa (n. 5)
Storia semplice e molto breve. Memorabili però le scene in cui Zagor si scontra con le belve e il travestimento di Cico nel maraja' di Cicolandia.
Sempre belli i disegni Ferri, anche nel ritrarre gli animali.
Soggetto/Sceneggiatura: 7
Disegni:7,5


La scomparsa di Cico (n.5-6)
Una nuova storia abbastanza breve, l'ultima scritta da Ferri. Tutto sommato è una storia piacevole. Belle le scene d'azione con uno Zagor scatenato e divertenti le gag di Cico.
I disegni di Ferri sono già su buoni livelli.
Soggetto/Sceneggiatura: 7
Disegni: 8

La lancia spezzata (n.6-7)
La prima storia di G.L. Bonelli mi è abbastanza piaciuta, anche se ho trovato un po' strano il finale (la furia di Nakawa si placa solo grazie alle parole di Zagor?).
Buoni i disegni di Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 7-
Disegni: 8

Il popolo della palude (n.7)
Questa storia, nonostante sia più lunga e complessa delle precedenti, non mi è piaciuta molto. Zagor è troppo antipatico e scontroso, se la prende sempre con Cico, qualsiasi cosa dica o faccia.
I disegni del maestro Ferri sono già a livelli abbastanza alti.
Soggetto/Sceneggiatura: 6
Disegni: 8

L'idolo Oneida (n.7-8 )
Storia piuttosto banale, che dura solo una cinquantina di pagine e che sembra un riempitivo. Inoltre ripesca molti elementi già visti sulla serie, quali le cascate, Zagor che rompe le canoe dei nemici per rallentare l'inseguimento ecc... E poi, Inspiegabilmente, sia Zagor che un Urone appiccano magicamente il fuoco: da una vignetta all'altra compare loro in mano un tizzone arrivato da chissà dove.
Disegni buoni per il maestro Ferri. Bella la copertina de "La vendetta di Zagor".
Soggetto/Sceneggiatura: 5,5
Disegni: 8

I predoni del Big River (n.8 )
Storia breve che non mi ha colpito per niente, davvero bruttina. Oltre all'esile trama, perché Zagor deve sempre prendersela tanto con Cico, arrivando a dire "Se esco intero e vivo da questo guaio voglio sfogarmi prendendo Cico a calci per un'ora filata.."?!
Ferri, invece, realizza dei buoni disegni.
Soggetto/Sceneggiatura: 6-
Disegni: 8

I rinnegati (n.8-9)
Altra storia di G.L. Bonelli che non mi è piaciuta quasi per niente, anche se in questo caso si può apprezzare il fatto che la storia sia più lunga e la trama un po' più articolata e complessa. Fortunatamente Cico in questa avventura non viene maltrattato da Zagor, dato che viene subito messo da parte.
I disegni di Ferri sono invece, fortunatamente, molto più riusciti.
Soggetto/Sceneggiatura: 6,5
Disegni: 8

La strega della palude nera (n.9-10)
Questa storia è probabilmente la meno deludente di G.L. Bonelli su Zagor. La storia è più lunga e complessa, le atmosfere cupe della vicenda sono ben realizzate e ho trovato molto suggestiva l'abitazione della strega. Bello il beffardo finale.
Ferri è in continuo miglioramento, e nelle cupe atmosfere della storia si trova molto a suo agio.
Soggetto/Sceneggiatura: 7
Disegni: 8,5

Il piccolo popolo (n.10)
Altra storia sufficiente per G.L. Bonelli. Non mi ha convinto molto la scena in cui gli abitanti del Piccolo Popolo, prima aggressivi, diventano improvvisamente amici dello Spirito con la Scure e gli chiedono di liberarli dalla presenza dei demoni della boscaglia. Mi è piaciuta invece la sorta di continuity che c'è con la storia precedente.
I disegni di Ferri erano già invece abbastanza belli, e altrettanto riuscita è la sua copertina.
Soggetto/Sceneggiatura: 6,5
Disegni: 8+

Tragedia nella palude (n.10-11)

Il ritorno di Nolitta, dopo le storie molto deludenti del padre, è certamente positivo e questa storia lo dimostra in pieno. Interessante l'idea del fucile da precisione creato da Coffin e ben sviluppato il resto della storia, ricco d'azione. Inoltre, finalmente, Zagor non se la prende con Cico come nelle storie di G.L. Bonelli!
La storia è comunque ancora poco più che discreta, Nolitta non era ancora al suo apice di sceneggiatore (ma già nella seguente storia ci regalerà un piccolo gioiello).
Inutile ripetere quanto Ferri fosse già valido allora.
Soggetto/Sceneggiatura: 7+
Disegni: 8

Sulle orme di Titan (n.11-12)
Questa storia, anche se forse non è un capolavoro, è rimasta memorabile per il primo scontro col grandissimo nemico Hellingen. In questa avventura, non è ancora forte quanto nelle storie che verranno, eppure la sola idea dello scienziato malvagio in grado di costruire pericolosissimi automi come Titan è molto affascinante. In ogni caso, è certamente la miglior storia dei primi numeri.
I disegni di Ferri erano bellissimi già allora, con la sequenza dell'uragano sul lago davvero memorabile! Copertine strepitose.
Soggetto/Sceneggiatura: 8+
Disegni: 8,5


Il cervo sacro (n.12)

Storia abbastanza bruttina, a malapena sufficiente, sia per una storia e una sceneggiatura troppo semplici sia per i disegni insufficienti dei fratelli Chiomenti.
Bello però l'inizio in cui i due studiosi credono che Zagor sia una specie di mostro e poi catturano Cico sporco di fango proprio ritenendolo il mostro.
Bruttissimo vedere i disegni dei fratelli Chiomenti dopo tutte le storie iniziali disegnate da Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 6
Disegni: 5,5

L'abisso verde (n.13)
Ritengo questa storia una delle migliori di G.L. Bonelli ma non per questo bella. Si vede infatti come Bonelli non fosse fatto per Zagor e questa storia molto semplice e lineare lo dimostra. Tuttavia, l'inserimento del dinosauro rende un po' più interessante la lettura, anche se poi non viene spiegato da dove spuntasse fuori. Odioso come sempre l'aggressivo comportamento di Zagor nei confronti di Cico e inguardabile sentirgli dire "Peste" o urlare "Yaaaah" al posto di "Aaayhaaak".
Ho trovato invece un ottimo Ferri ai disegni, anche se col tempo diverrà ancora più bravo di così.
Soggetto/Sceneggiatura: 6,5
Disegni: 8,5

Il messaggio tragico (n.13-14)
L'ultima storia (fortunatamente) di G.L.Bonelli su Zagor, in cui penso che abbia scritto solo storie a malapena sufficienti e che non mi hanno mai soddisfatto.
In questo numero ho apprezzato il ritorno di Wabashi e la bellissima scena in cui Zagor si "scambia" con lo stregone! Mi è piaciuto il beffardo finale. Sinceramente non ho capito che fine ha fatto Wabashi, dato che sembra che Zagor l'abbia abbandonato sepolto fino al collo.
Ferri era già bravissimo allora.
Soggetto/Sceneggiatura: 6+
Disegni: 8,5

I mercanti di schiavi (n.14)
Ho apprezzato molto questa storia di Guido Nolitta, in cui vediamo uno Zagor anti-schiavista che si batte per liberare dei lavoratori di colore sfruttati da un tipo losco, detto "Timber" Bill.
Molto bello l'inizio, in cui Zagor e Cico giungono, in un'indimenticabile notte tempestosa, all'inquietante mulino. Mi sono piaciute poi le scene d'azione quando Zagor raggiunge Timber Bill e la tenebrosa sequenza di notte, in cui lo Spirito con la Scure si fa credere un fantasma. Ricca di tensione e veramente stupenda la scena di Cico sotto la macina, cosa che ricorda un racconto di Edgar Allan Poe. Bello il colpo di scena finale con Cico che riesce a catturare il capitano della nave che stava fuggendo.
Ferri molto bravo già nelle prime storie della serie.
Bellissima la copertina, in cui il mulino fa un grande effetto.
Soggetto/Sceneggiatura: 7+
Disegni: 8+

Lo squadrone fantasma (n.14-15)

Storia brevissima molto carina, soprattutto per l'ottimo e divertentissimo colpo di scena finale.
Essendo la storia talmente breve, difficile anche darle un giudizio e commentarla: molto bella comunque l'apparente situazione senza via d'uscita.
Decisamente belli i disegni di Gallieno Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 6,5
Disegni: 8,5

Iron Man (n.15)
Tra le prime storie della serie, "Iron Man" è senza dubbio una delle migliori, anche per l'introduzione di due magnifici personaggi: il primo è senza dubbio Tonka, che qui è rappresentato più vecchio e un po' diversamente rispetto alle storie seguenti, e il secondo è il bellissimo nemico Iron-Man, che ispirerà senza dubbio uno dei migliori villain della serie, ossia Supermike.
Molto bella la scena della sconfitta di Zagor, che viene anche umiliato dalle anziane donne del villaggio. Bella l'idea del torneo di lotta tra i guerrieri più forti, organizzato da Iron-Man, in cui assistiamo anche a un'interessante duello tra Zagor vestito da Apache e un avversario indiano. Ho anche apprezzato la resa dei conti con Iron-Man, seppur forse un tantino frettolosa. Divertentissime le gag di Cico presenti nella storia, soprattutto l'ultima, davvero esilarante.
Ferri bravissimo già allora: l'unica pecca è il volto di Tonka, che sembra più vecchio (probabilmente dovuto al fatto che non si pensava sarebbe diventato un personaggio così importante).
Bella anche la copertina.
Soggetto/Sceneggiatura: 8
Disegni: 9-

Gentiluomo...ma non troppo! (n.15-16)

Carino questo racconto, formato da tre brevi storie.
La prima storia è quella che mi è piaciuta di più, con anche una bella gag di Cico e un interessante mistero nella villa di un'apparente nobile, che si scoprirà essere un temibile bandito. Belle le scazzottate e le scene d'azione nelle quali Zagor si destreggia.
Ho apprezzato anche la seconda storia, che contiene il bellissimo personaggio del dottor Galloway, che decide di dare volontariamente una mano agli indiani.
La terza storiella è quella che mi ha preso di meno, una decina di pagine banalotte.
Nel complesso, un racconto piacevole del grande Nolitta.
I disegni di Ferri sono decisamente belli come al solito.
Soggetto/Sceneggiatura: 7
Disegni: 8,5

I padroni del fuoco (n.16)
Piacevolissima storia di Zagor, che ha l'originale idea di far incontrare allo Spirito con la Scure due tribù primitive, senza legami col progresso del mondo esterno.
Mi è piaciuta la sequenza iniziale, quando Zagor e Cico varcano la "Porta della paura", ricca di tensione. Accattivante il fatto che il popolo che ha catturato Zagor e Cico sia sottomessa a un'altra bellicosa tribù di cavernicoli che ha scoperto il fuoco. Molto bello l'apparizione di Zagor ai Wasaki e lo scontro tra il Re di Darkwood e Rukon, il capo dei "padroni del fuoco". Ho anche apprezzato molto il colpo di scena finale, che fa capire come la scelta della tribù di vivere isolata non sia dovuta all'ignoranza, ma alla volontà di non volere entrare in contatto con le numerose ingiustizie del mondo esterno.
Ferri bravissimo, bellissima la caratterizzazione dei primitivi Wasaki. Apprezzabile anche la copertina.
Soggetto/Sceneggiatura: 7,5
Disegni: 9

Condanna a morte (n.16-17)
Ancora una storia molto carina di Nolitta.
In questa storia, si ha un bel cattivo, ossia Dubrosky, che giunge anche a voler far fustigare il povero Cico.
Accattivante la scena in cui Zagor sta per essere impiccato e viene salvato da Cico. Nelle prime storie, Cico aiutava molto più spesso Zagor rispetto ad adesso: questa è una caratteristica che vorrei fosse ripresa. Ottimo dunque il colpo di scena con cui Cico ribalta la situazione.
Bellissima l'idea di Zagor di far travolgere il forte dai bisonti. Ho apprezzato molto il finale, in cui il tenente fa un brutta fine, altrimenti sarebbe potuto essere un personaggio da rivedere.
Mi sono piaciuti molto i disegni di Ferri, che dimostra la sua abilità nel disegnare gli animali con la bellissima mandria di bisonti da lui realizzata.
Soggetto/Sceneggiatura: 7+
Disegni: 9-

I predoni della montagna (n.17)
Storia carina, ma che purtroppo possiede i disegni più brutti della serie.
La storia di Nolitta è un western-giallo abbastanza piacevole. Bella la gag di Cico e Trumpy all'inizio. In seguito Zagor deve scoprire chi sia il militare che aiuta i predoni a saccheggiare le carovane dell'esercito, e si dà il via a un'avventura piacevole. Anacronistico il fatto che Dixon abbia fatto da attendente a Robbins nel 1779, e nel presente di Zagor dimostri non più di quarantacinque anni, mentre avrebbe dovuto essere molto più vecchio. Errore che denota una certa superficialità nella sceneggiatura.
Disegni a mio avviso inguardabili, penso proprio siano i peggiori della serie.
Storia: 6+
Disegni: 4+

Un nido di vipere (n.17-18 )
Un giallo classico, ma molto carino. Originale e interessante l'idea che Zagor deve scoprire che sia l'assassino che uccide nel buio, in un nido di vipere in cui chiunque potrebbe essere il colpevole. Bella la scena in cui Zagor si finge uno spettro (cosa che si ripeterà in futuro) e scopre chi è il colpevole. Io avevo capito che si trattasse di "Bimbo" Sullivan travestito.
Ho anche apprezzato il finale ricco di speranza, in cui Zagor, salvando Baker aggredito da un puma, risolve gli antichi rancori con gli uomini della diligenza.
Deluso in questa storia da Ferri: mostra, per esempio, Zagor ferito alla tempia destra in una vignetta, per poi mostrare immediatamente dopo che il suo viso è ferito su quella sinistra e infine, nella vignetta successiva, che è completamente guarito. Stessa cosa nel finale: Baker viene attaccato dal puma e ha una manica della giacca stracciata; nella vignetta immediatamente successiva, la giacca è in condizioni perfette. Insomma, piccole ingenuità che non ho apprezzato.
Soggetto/Sceneggiatura: 7-
Disegni: 8-

Ombre! (n. 18 )
Una delle migliori storie dei primi numeri, a mio avviso.
Zagor deve indagare sulla misteriosa sparizione di alcune chiatte (e sull'apparente scomparsa di alcuni cinesi). Bella l'apparizione dei pirati cinesi, travestiti in modo strano e tenebroso. Commovente la scena in cui viene ucciso il ragazzo cinese che libera Zagor, che lo aveva salvato precedentemente. Bella la liberazione dei prigionieri da parte di Zagor e l'assedio da parte dei pirati ai fuggitivi. Ho apprezzato molto il colpo di scena finale.
I disegni di Ferri sono più che buoni.
Soggetto/Sceneggiatura: 8-
Disegni: 8+

Un tragico patto (n.18-19)
Breve storia molto piacevole. Interessante l'idea che il corpo e la spada di un conquistador sia diventato un totem per gli Uroni. Molto avventurosa questa storia. Bello il personaggio del ragazzo. Ho anche apprezzato il finale, ricco di speranza.
I disegni di Ferri sono molto validi, come al solito.
Soggetto/Sceneggiatura: 6,5
Disegni: 8,5

Territorio indiano (n.19-20)
Storia molto carina. A differenza di molte delle prime storie abbastanza dimenticabili, questa penso che mi resterà impressa almeno per la rasatura di Cico da parte di Zagor, per camuffarlo come il colonnello del forte.
Per il resto la storia è abbastanza piacevole, c'è anche qualche bel colpo di scena. E' probabilmente una delle più belle tra i primi numeri, nonostante non abbia un soggetto originalissimo. Molto divertente la gag iniziale tra Cico e Trumpy, così come anche il finale in cui Cico si benda la testa pur di non farsi vedere senza baffetti.
Belli i disegni di Ferri e ottima la copertina.
Soggetto/Sceneggiatura: 7,5
Disegni: 8,5

L'inferno dei vivi (n.20-21)
Bellissima storia, senza dubbio una delle migliori di quelle iniziali.
Molto belle e divertenti le gag di Cico. Originale e affascinante l'idea di far rinchiudere Zagor, un eroe, in un penitenziario. Ottimo il colpo di scena in cui Cico, pensando che Zagor sia morto, si spaventa (e subito dopo si rallegra) quando lo Spirito con la Scure, vivo e vegeto, esce dalla cassa. Scena memorabile! Molto bello anche il motivo per cui il dottore di Hellgate fa liberare Zagor. Splendido il modo con cui Zagor attira a sé i veri colpevoli della rapina. Bello il colpo di scena finale sull'identità del terzo bandito. Piccolo gioiellino degli inizi.
Bravo Ferri, come al solito. Bellissima la copertina: mi ha sempre colpito l'immagine di Zagor colpito che sta cadendo.
Soggetto/Sceneggiatura: 8
Disegni: 9

Lo stregone scomparso (n.21)
Divertente e piacevole storia. Bella la gag di Cico iniziale, in cui il simpatico messicano guadagna stranamente 50 dollari. Ho apprezzato moltissimo la continuity con la storia precedente, in cui si fa finalmente chiaro sulla figura di Tawar. Ottimo il personaggio dello strano Mister-Mister. Niente male neppure l'idea di Zagor di fingersi lo "spirito del fiume" e interessante il perché della città sommersa. Mi è piaciuto anche il finale.
Bravo Ferri, ma come al solito non si capisce perché in qualche vignetta Cico non abbia baffetti...Bella la cover.
Soggetto/Sceneggiatura: 7-
Disegni: 8,5

Gli adoratori del sole (n.21-22)
Bella storia! Storia soprattutto da ricordare per l'introduzione del mitico Bat Batterton, esilarante allora come adesso. Carina anche la gag di Cico iniziale. Intrigante il mistero della sparizione delle reliquie egizie. Nel museo del professore, mi sono anche divertito con lo stravagante comportamento del grande Bat, che purtroppo viene fatto sparire molto presto dalla storia. Magnifica l'ambientazione nella ricostruzione egizia nel deserto, la "Nuova Akhetaton". Bello lo scontro tra Zagor e gli indiani contro i Tutelos. Meraviglioso il finale.
Bravo Ferri al disegni.
Soggetto/Sceneggiatura: 7,3
Disegni: 8,5

Smiling Joe (n.22)

La più breve storia di Zagor! Carina, con un'ottima morale. Buoni i disegni di Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 6
Disegni: 8,5

Il colle dei gufi (n.22)
Breve storia, molto carina e simpatica, ma di sicuro tutt'altro che memorabile. Ho apprezzato comunque l'incontro, prima di Cico e poi di Zagor, con Beniamino. Bellissima la "resa dei conti" tra Beniamino e Little Dick.
Bravo Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 6,3
Disegni: 8,5

L'avvoltoio (n.22-23)
Ottima storia, senz'altro una delle migliori del periodo iniziale. Magnifico il tenebroso cattivo dell'Avvoltoio, che è molto macabro grazie al suo scuro travestimento. Belle le scene notturne con questo cattivo e divertente la scazzottata nel saloon, con un simpatico sceriffo che sembra Cico. Belle le gag di quest'ultimo. Da brividi il finale, che anche a me ha ricordato "Zagor racconta...", seppur i due, Zagor e l'Avvoltoio, si siano vendicati in modo diverso: l'uno uccidendo gli indiani responsabili dell'uccisione dei genitori, l'altro uccidendo qualsiasi donna o bambino pellerossa. Bravissimo Ferri ai disegni.
Uno dei primi gioiellini Nolitta-Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 8
Disegni: 9

Il ricatto (n.23)
Breve storiella (solo 25 pagine) sufficiente e piacevole.
Diciamo che Zagor non è al top, viene fregato un paio di volte in modo alquanto sciocco. Bellissima e divertente però la gag tra Cico e il Lama! Carina anche l'idea della caccia al tesoro.
Soggetto/Sceneggiatura: 6
Disegni: 8,5

Le jene del mare (n. 23-25)

Bellissima storia. È la più lunga per il momento (se non sbaglio) e ciò permette di creare a Nolitta una storia un po' più complessa del solito e molto avvincente.
Prima storia in cui compare Digging Bill: non è divertente come in futuro, ma a me comunque non è rimasto antipatico.
Divertentissime le gag e la scena di Zagor beato tra le donne sul battello. Bello il "prologo", in cui vengono presentati i Mingo, che saranno poi la causa per cui Zagor non vorrà abbandonare Darkwood (e farà sì che Cico venga rapito). Bella la ricerca di Cico da parte di Zagor e ottimo il colpo di scena quando lo ritrova. Bellissimi poi i nemici che entrano in scena, le jene del mare. Ho adorato l'ambientazione notturna del mare agitato e del faro: atmosfera cupa e suggestiva che Ferri realizza in modo incredibile. Interessante poi la caccia al tesoro e il colpo di scena sul contenuto reale del bauletto. Ottimo il finale e divertente la gag che chiude la storia.
Bravo Ferri, bellissime le copertine: sia "Le jene del mare" sia "La traccia" hanno un fascino spettacolare.
Soggetto/Sceneggiatura: 8,5
Disegni: 8,5

Caccia al ladro (n.25-26)
Storia carina, senz'altro sufficiente.
La trama non è certo memorabile, ma è comunque una storia degna di ricordo perché è quella che ha introdotto il celebre personaggio dello scienziato Verybad.
Divertenti le numerose gag. Bello l'inseguimento di Zagor e i compagni per rintracciare l'uomo che ha rubato Amelia, una bomba. Carino il colpo di scena sul complice del ladro, seppur piuttosto prevedibile. Ottimo il finale: l'ho apprezzato davvero molto.
Bravo Ferri, come al solito.
Soggetto/Sceneggiatura: 6,5
Disegni: 8,5


Il nemico nell'ombra (n.26)

Sono rimasto sorpreso sapendo che questa storia è stata scritta da Melloncelli, perché devo riconoscere che, nonostante la storia non sia nulla di che, abbia utilizzato uno stile molto Nolittiano, anche per le divertenti gag. Ottima la caratterizzazione di Zagor e Cico. Bello il personaggio di Little Baby e abbastanza interessante la trama gialla, anche se, visto l'escamotage per trovare il colpevole, non è molto innovativa. Comunque storiella ampiamente sufficiente.
Esordio anche di Bignotti, che non mi è dispiaciuto. È ancora un po' acerbo, nulla a che vedere con lo splendido Bignotti su Mister No o Martin Mystère, ma più che discreto.
Ottima la copertina.
Soggetto/Sceneggiatura: 6,2
Disegni: 7,5

Zagor attacca (n.26-29)
Ottima storia, che spicca per qualità tra quelle iniziali.
Prima di recensire la storia "seriamente", faccio una piccola parentesi personale. Sono molto legato a questa storia perché "Zagor attacca" è stato il primo albo di Zagor che mio padre lesse da bambino. Albo che scaturì la sua passione per il personaggio tanto da collezionarlo per parecchi anni e per centinaia di numeri. Passione che ha successivamente passato anche a me da bambino.
Effettivamente questa è una storia molto bella. Innanzitutto, i personaggi sono tutti molto interessanti: il mitico La Plume (che qui fa la sua prima apparizione), il bandito One Eyed Jack (che rivedremo in futuro), il suo simpatico complice Happy Lou, gli "strambi" frati Gelsomino e Serafino. La storia contiene belle gag, ma anche scene d'azione memorabili, come soprattutto la scalata di Zagor per raggiungere la casa nel cielo. Ottima la scena di Cico da solo sulla "mongolfiera". Ho apprezzato anche la parte finale, che fa quasi una storia a sé. Qui ho trovato un po' forzato che Burnett fosse diventato così facilmente uno stregone rispettato dalla tribù, ma, soprattutto, come faceva a conoscere il dialetto indiano? Questa è quindi una piccola incongruenza che abbassa leggermente il voto della storia.
Bravo Ferri, come al solito, ai disegni.
Soggetto/Sceneggiatura: 8
Disegni: 8,8

Clark City (n.28-29)
Storia carina di Melloncelli, che funge da riempitivo senza infamia e senza lode.
Lo sceneggiatore, riuscendoci abbastanza, cerca di imitare lo stile di Nolitta alternando gag comiche a scene d'azione o drammatiche.
Ho apprezzato l'idea di far entrare Zagor nella tana del lupo, ossia Clark City. Bello anche il chiromante Mustafà el Cick! Bello il colpo di scena sul tradimento del cantante Hunter. Carino il finale.
Bignotti appena sufficiente, lo apprezzo molto di più su Mister No e Martin Mystère. C'è anche qualche errore nelle sue vignette, come il cinturone di Zagor che scomparisce misteriosamente in alcune di esse, mentre in altre è presente.
Bella la copertina, ma non la colorazione.
Soggetto/sceneggiatura: 6,5
Disegni: 6,8

I cacciatori di uomini (n.29-30)
Molti pensano che questo sia il primo capolavoro Zagoriano...e hanno assolutamente ragione! È qui che, secondo me, Nolitta sforna il primo vero capolavoro di Zagor. Di storie ottime ce ne sono già state, prima di questa, ma non così belle.
Ottimo l'inizio con il raduno dei trapper, ma il bello della storia arriva quando Zagor diventa una preda umana e viene cacciato dal folle Nicholson. Qui la tensione diventa altissima, Nolitta e Ferri riescono a esprimere al meglio la sensazione di Zagor braccato.
Appassionante, dunque, la caccia all'uomo, in cui Zagor è (almeno inizialmente) la preda e Nicholson il cacciatore. Epico lo scontro col giaguaro e poetica, se vogliamo, la morte di Nicholson. Bello anche il finale, in cui fa la sua prima apparizione "Guitar" Jim.
Ferri è migliorato tantissimo dalla sua ultima storia, e si avvicinava già molto a quello della Golden age.
Capolavoro da leggere assolutamente!
Soggetto/Sceneggiatura: 9,5
Disegni: 9,5

Guerra! (n.30-32)
Ottima storia, che ho apprezzato moltissimo anche per il fatto che Zagor si schieri, quando scoppia la guerra, dalla parte degli indiani (coloro che, storicamente, sono destinati a essere gli sconfitti, i perdenti), cosa che farà, ancora più epicamente, in "Incubi" di Sclavi. In questa storia, è quindi costretto a schierarsi da una parte, capendo che il suo sogno di pace non si può avverare. Io, da sempre "dalla parte degli indiani, ho dunque apprezzato notevolmente questo elemento (che è anche uno dei motivi per cui adoro "Incubi" di Sclavi).
Bellissimo il duello al campo indiano e ottima la prima apparizione di Molti Occhi, lo stregone dei Mohicani che sa che Zagor non è uno spirito.
Semplicemente grandiosi i nemici della storia: i terribili Lupi Neri, comandati dallo spietato Kraus. Memorabile la scena in cui Zagor viene frustato in faccia, e, colmo di rabbia, urla "Ayhaaak". Bellissimo anche il fatto che Zagor e Cico si preparino allo scontro e alla sconfitta finale, cosa che, dal punto di vista storico, sarebbe stata reale.
Ho anche apprezzato il finale, con il duello con Kraus, in cui Zagor viene stranamente sconfitto! Bello anche il colpo di scena successivo. In questa storia ho visto anche un grande Cico, in certi momenti anche più serio del solito, come nella battaglia a fianco di Zagor e degli indiani.
Meraviglioso Ferri ai disegni. Vogliamo poi parlare della copertina di "Guerra!"? Spettacolare. Sembra proprio che Zagor stia urlando il "Guerra!" presente nel titolo!
Soggetto/Sceneggiatura: 8,8
Disegni: 9,5

La casa del terrore (n.32-34)
Capolavoro Nolitta-Ferri.
Questa storia è assai memorabile per molte scene: l'arrivo spettrale a Windy Cliff, le apparizioni tenebrose di Priscilla, il quadro con il ritratto della stessa e il racconto della storia della sua vita. Inoltre c'è il duo comico in grande spolvero di Cico-Bat Batterton. Inquietante anche la figura del maggiordomo.
Fantastico il colpo di scena sulla realtà delle apparizioni di Priscilla. Ottima la parte finale.
Ferri superlativo. Quanto sono tenebrosi il maggiordomo, la casa del terrore e Priscilla? Solo Ferri avrebbe saputo ricreare la tensione e la paura in modo così convincente.
Copertina spettacolare.
Soggetto/Sceneggiatura: 9,3
Disegni: 10

Una giornata nera (n.34-35)
Storia molto divertente!
Ottimo il personaggio di "Guitar" Jim, una simpatica canaglia, uno dei migliori comprimari della serie di Zagor. È molto astuto, e in questa storia riesce a fregare Zagor ben due volte. Simpaticissimo anche il personaggio di "Ghiro" Sanderson. Tutto sommato, storia assai godibile e pienamente sufficiente.
Grande Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 7,2
Disegni: 9

Solo contro tutti (n.35-37)
Capolavoro Nolittiano. Certo che da "I cacciatori di uomini" la qualità delle storie si è alzata tantissimo: la golden age di Zagor potrebbe partire appunto da quella storia, visti i capolavori che da lì hanno iniziato a susseguirsi.
Fantastica questa "trasferta" cittadina, la prima volta di Zagor in una grande città. Bella la scena in cui Zagor giunge pensieroso a Chicago. Adoro il personaggio del conte di Lapalette, un'invenzione geniale di Nolitta. Ottima la scena in cui Zagor e il conte devono rubare dei documenti dalla cassaforte del generale Blow. Probabilmente, però, i momenti migliori sono il salto di Zagor nel vuoto (dopo una bellissima scazzottata) e il duello con Blow nel parco, dove il nostro eroe se l'è vista brutta. Divertenti anche le gag presenti, come quella dal sarto o quella in cui il conte presenta un'aragosta viva di fronte a un antipatico cliente, oppure ancora quella finale.
Bellissimi i disegni: Ferri da 10, mentre Bignotti realizza un buon lavoro, ma comunque assai migliore delle precedenti prove.
Ottime le copertine, sia degli albi gigante sia delle strisce.
Soggetto/Sceneggiatura: 9,2
Disegni: 9

Prigioniero (n.37-38 )

Storia un po' più breve delle precedenti ma comunque ottima!
Geniale l'idea di Zagor e Cico di arruolarsi (per finta) nel quinto fanteria per scoprire il motivo delle sempre più numerose diserzioni. Divertentissime le scene al forte in cui Zagor, o meglio Zagrosky, fa di tutto per far infuriare il sergente e far sì che lo rinchiudano nella cella di segregazione. Ottimo ritorno di One Eyed Jack, tostissimo nemico. Poetico e bellissimo il finale, in cui i disertori si riscattano. Bello anche il duello tra Zagor e One Eyed Jack e il successivo con Ontaka. Bellissima storia, anche se poco conosciuta.
Donatelli mi ha positivamente stupito, dato che non sono mai andato pazzo per il suo stile.
Ottime le copertine, come al solito.
Soggetto/Sceneggiatura: 8,8
Disegni: 7,5

Lo spettro del passato (n.39-41)
Ottima storia, purtroppo sottovalutata; qui si vede il bellissimo ritorno del perfido professor Hellingen.
Interessante il malvagio piano del professore. La storia diventa bellissima fin da quando Zagor e Cico arrivano sul lago, dove la loro canoa viene travolta da quella che loro credono una balena, ma si rivelerà essere lo "Squalus", un'invenzione di Hellingen. Mitico il primo incontro con Fishleg, qui con un equipaggio che non rivedremo più. Hellingen, poi, si servirà di Zagor, annullandogli quotidianamente con un'iniezione la volontà, per riparare Titan! Una situazione che sembra senza via d'uscita e che verrà solo risolta grazie a un'ottima trovata di Cico. Ricca di tensione la scena in cui Zagor è ancora a bordo dello Squalus mentre il sottomarino stesso sta per schiantarsi contro Titan. Ottimo il finale, anche se ho trovato sempre un po' troppo forzato il ritorno successivo di Hellingen, visto com'è finito lo scienziato al termine di questa storia. Divertentissime le gag di Cico, sia con Trampy che con Fiore di Zucca. Piccolo capolavoro assai sottovalutato.
Niente male Donatelli ai disegni. Spettacolari le copertine.
Soggetto/Sceneggiatura: 9,2
Disegni: 7,3

Il mostro della laguna (n.41-43)
Meravigliosa storia dei mitici Nolitta e Ferri.
Fantastici tutti i personaggi presenti: dall'equipaggio della "Strega Rossa" al perfido capitano Nilsen (che nemico!), senza dimenticare il professore alla ricerca del "Pisum Alatum".
Indimenticabili ed epicissime le scene di Zagor prima contro gli squali e poi contro il mostro della laguna. Ottimi i numerosi colpi di scena. Bellissima la scena della ritirata sull'isola, quando Zagor e Cico e l'equipaggio viene assalito dagli abitanti dell'isola. Memorabili anche le scene dello tsunami e del naufragio. Epico lo scontro finale tra Zagor e il capitano. Suggestive le scene sulla zattera, chiamata nostalgicamente "Darkwood". Stupendo il finale: strepitoso il colpo di scena su come Cico abbia potuto pescare il salmone.
Ferri fantastico! Solo lui avrebbe saputo rendere così epiche le scene: da quella con gli squali a quella con la piovra, da quella con lo tsunami a quella con i nostri sulla zattera in mezzo al mare.
Copertina ottima.
CAPOLAVORO.
Soggetto/Sceneggiatura: 9,8
Disegni: 10

Seminoles (n.43-45)
Capolavoro Zagoriano drammatico e struggente.
Storia meravigliosa fin dall'inizio: i Seminoles sono la mia tribù preferita (insieme a Lakota e Apache) e qui sono stati molto ben rappresentati, in modo assai fedele storicamente. Bellissima la marcia nelle paludi della Florida, che permette a Nolitta di mostrarci le bellezze della natura (cosa che farà anche maggiormente in Mister No): qui Zagor incontra gli uomini ormai disperati e sfiniti della terza compagnia fucilieri del "Virginia regiment". Toccante la sincera e silenziosa stretta di mano che Zagor si scambia con l'ufficiale (uno dei momenti più intensi e poetici della storia). Ottima la parte ambientata nel fortino occupato dagli spagnoli trafficanti d'armi. Fantastico il personaggio di Manetola, davvero indimenticabile. Per questo è davvero disgustoso il tranello che il generale Wilcox tende al fiero capo seminole. Strepitoso il finale in cui Zagor e Manetola mettono a ferro e fuoco Fort King e vi è la resa dei conti col generale. Ma il momento più intenso ed emozionante è il commiato tra Zagor, Cico e Manetola. La lacrimuccia di Zagor rende ancora più commovente il finale. La vignetta che chiude la storia è una delle migliori dell'intera serie.
Non male Donatelli ai disegni. Ottime le copertine del Maestro.
Soggetto/Sceneggiatura: 9,6
Disegni: 7

Un eroe ritorna (n.45)
Storiella brevissima in cui Cico è il protagonista assoluto. Proprio perché Cico è protagonista la storia è ovviamente comica e abbastanza divertente. Visto che è solo una gag la si potrebbe considerare prologo di "Satko!". Comunque la storiellina è un brevissimo ma piacevole riempitivo.
Ferri realizza delle ottime tavole.
Soggetto/Sceneggiatura: 6
Disegni: 9

Satko! (n.45-46)
Bella storia, che purtroppo è un po' sottovalutata e poco conosciuta in quanto viene dopo storie ottime o capolavori.
Ottimi i personaggi, tutti molto Nolittiani: Satko, che tornerà più volte, mister Benson, razzista che comunque si "riscatterà", la tosta figlia Linda, e quello che più mi ha colpito, il "Sindaco", un personaggio tragico e simpatico allo stesso tempo. Bello anche il personaggio del nemico mascherato e il colpo di scena sulla sua identità. Mi è piaciuta poi la sparatoria finale e la resa dei conti tra Zagor e lo sceriffo. Complessivamente, una buona e piacevole storia.
Ferri grandioso, una delle sue migliori prove fino a questo numero. Bella la copertina.
Soggetto/Sceneggiatura: 7,3
Disegni: 9,5

Il Fante di Picche (n.46-48 )
Questa storia mi è piaciuta molto, anche se non è certo tra i capolavori di Nolitta.
L'idea di base è ottima: un nemico trasformista che firma i suoi delitti con una carta, il fante di picche. Purtroppo lo sviluppo non è altrettanto ottimo, ma rimane comunque una buona storia, anche per il magnifico avversario. Divertente la scena in cui Zagor crede di aver acchiappato il "Fante di picche", per poi scoprire che è solo un uomo che si nasconde dalla "terribile" moglie. Molto tragica l'uccisione di Medevic e bellissimo lo scatto d'ira dello Spirito con la Scure intento a vendicarlo. Ottima la scena d'azione finale e divertente quella conclusiva, in cui Zagor mantiene una certa promessa fatta allo sceriffo! Non male comunque questa storia.
Ferri quasi al massimo, qui firma una delle sue migliori prove finora. Veramente strepitose le copertine!
Soggetto/Sceneggiatura: 7,8
Disegni: 9,6

L'uomo lupo (n.48-49)

"L'uomo lupo" è un'ottima storia di Nolitta.
Qui, lo sceneggiatore inserisce un clima di tensione, di mistero e di angoscia che raramente si riesce a trasmettere con un fumetto (Nolitta ricrea la stessa tensione anche in "La casa del terrore" e "Zagor contro il vampiro", soprattutto). Ottimo il primo incontro di Zagor e Cico con i lupi. La storia decolla però dopo il primo incontro di Zagor e Cico con l'uomo lupo. Bellissima la lunga scena in cui Zagor scopre la verità leggendo il diario del dottor Stubb. Magnifico il finale di partita con il licantropo. Per quanto riguarda la spiegazione che Zagor fa ai cittadini, io l'ho trovata un po' forzata e non credo che, se fossi stato lì, mi avrebbe convinto, ma comunque fa sì che il paese abbandoni la sua paura. Carina e divertente la gag finale. Nel complesso, quasi un capolavoro.
Donatelli non mi ha mai fatto impazzire, comunque è sicuramente molto più che sufficiente.
Strepitose e spettacolari le cover, anche quelle delle strisce. Quella de "L'uomo lupo" è una delle più belle di Zagor.
Soggetto/Sceneggiatura: 9,2
Disegni: 7,5

Continua...


Ultima modifica di Magico Vento il Lun Giu 21, 2021 3:02 pm, modificato 4 volte in totale
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MessaggioInviato: Gio Apr 08, 2021 2:41 pm    Oggetto: Rispondi citando

La città nascosta (n.50-51)
Bella questa storia di Melloncelli, probabilmente la miglior prova su Zagor di questo autore.
Ottima l'idea, ossia che della gente Maya sia sopravvissuta, restando nascosta e senza aver praticamente contatti con l'esterno. Niente male neppure l'avventuroso sviluppo della vicenda. Ottimi i nemici: il sacerdote che ha ucciso il re e i giganteschi Matam. Divertenti anche le gag di Cico, che è ben gestito da Melloncelli. Beffarda la fine che fa il sacerdote. Bello il movimentato finale.
Donatelli come al solito senza infamia e senza lode. Ottima la copertina.
Soggetto/Sceneggiatura: 7,2
Disegni: 7

Gli evasi (n.51-53)
Magnifico capolavoro Nolitta & Ferri. In questa storia, vi è il ritorno di Sam Fletcher, alias Iron-Man, e il risultato è una storia ancor migliore del pur buon "prequel".
Memorabili e strepitose moltissime scene: il ritorno a Darkwood, l'incontro coi cinque evasi, Zagor al palo della tortura dei Cayuga, il ritorno in pista di Tonka, il duello di quest'ultimo con Na-Pawa, il duello di Zagor con Palla di Neve e la caccia dello Spirito con la Scure agli evasi, ma soprattutto la scena che più mi ha colpito è la morte di Gessner, tradito dai rintocchi dell'orologio che lui stesso aveva rubato. Scena resa ancor più indimenticabile dal fatto che un proiettile di Zagor raggiunge l'orologio, fermandolo sull'ora esatta della morte dell'evaso. Scena da standing ovation.
Magnifico anche il beffardo finale, con il crollo di nervi di "Mozart" Kelly (sosia del futuro Mortimer) e il successivo colpo di scena.
Ferri praticamente al top! Le emozioni della storia vengono ricreate perfettamente dal suo tratto irripetibile.
Belle le copertine giganti, ma sono migliori quelle bellissime delle strisce.
Soggetto/Sceneggiatura: 9,2
Disegni: 9,6

La Dea Nera (n.53-54)
Bella storia di Nolitta, un po' sottovalutata.
Le gag di Cico non sono niente male, ma forse un po' meno divertenti del solito. Molto piacevole il ritorno di Bat Batterton, anche se in questa storia, già breve di suo, non ha forse lo spazio che meriterebbe. Bello l'incontro con mister Lean e ottimo il racconto sul suo passato, quando, ufficiale inglese, aveva distrutto una banda di Thugs. La storia decolla davvero però nel finale: strepitoso il colpo di scena sull'identità del capo dei Thugs. Bello anche l'altro colpo di scena sempre nel tragico finale: un thug si accorge che il suo capo non è altro che l'ex-ufficiale Jason, dopo averlo visto in un quadro. Di certo quindi non è un capolavoro, ma non è una storia così male.
I disegni di Donatelli sono senza infamia e senza lode, come al solito.
Bellissima la copertina realizzata dal Maestro Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 7,8
Disegni: 7

Natale calibro 45 (n.54)
Probabilmente una delle peggiori storie di Zagor: a malapena sufficiente, ma è un riempitivo ingenuo che oggi sarebbe improponibile. Comunque, se letta con serenità può risultare piacevole. In sole 50 pagine, di certo la storia non può essere granché complessa, infatti è lineare e banalotta. Ha comunque i suoi pregi: bella la scena di Zagor sulla teleferica e comunque la storiella rende bene l'atmosfera natalizia. La gag di Cico iniziale non mi è piaciuta granché. Carino e abbastanza divertente invece il siparietto finale. La parte che più mi ha divertito è però la scena in cui i banditi, dopo aver rapinato la banca, passano sotto il naso degli abitanti, che credono sia un siparietto comico; giustamente, uno dei banditi dice: "Non ho mai veduto tanta gente idiota in vita mia"!
Nulla di che i disegni di Donatelli.
Bella la copertina, a parte l'albero di Natale sullo sfondo.
Soggetto/Sceneggiatura: 5,8
Disegni: 7

Zagor racconta… (n.55-56)

Capolavoro leggendario Nolitta-Ferri.
La morale di questo capolavoro è un messaggio tipicamente Nolittiano: la giustizia, come la verità (e come il bene e il male), non è mai tutta da una sola parte. Frase che Nolitta mette in bocca a "Wandering" Fitzy, una delle più belle creazioni dell'autore e uno dei migliori personaggi della serie, un poeta, un filosofo, un vagabondo, un cacciatore, o, come si definisce lui stesso, semplicemente "un uomo libero".
Moltissime scene sono memorabili e drammatiche: l'uccisione dei genitori di Zagor da parte di Kinsky e gli Abenaki, il giuramento, Zagor che massacra gli Abenaki, Zagor che scopre la verità sul padre, la morte di Fitzy. Ma poi Zagor trova la forza di riscattarsi e decide di diventare un eroe che si batte per la giustizia: bellissime le scene dell'incontro coi Sullivan, dell'apparizione al raduno dei capi indiani e del duello con Oga-Ito. Storia che ha forgiato la mente di ogni Zagoriano.
Ferri è già al top: strepitoso! Bellissime anche le copertine, sia quelle giganti che quelle delle strisce.
Soggetto/Sceneggiatura: 10
Disegni: 10

Mohican Jack (n.56-58 )
"Mohican Jack" è una delle storie più adulte, amare e profonde della serie di Zagor. Il personaggio stesso di Mohican Jack è una delle migliori invenzioni del Sergione. È infatti un personaggio che ti induce a riflettere: i suoi ideali sono giusti e condivisibili, ma è sbagliato il modo con cui li mette in pratica. Sembra che il personaggio ricalchi un po' il messaggio di "Zagor racconta...": il bene non sta mai da una parte sola.
Detto ciò, la storia è davvero ottima. Sconvolgente l'inizio, dove Zagor e Cico trovano alcune case coloniche distrutte e le famiglie, compresa una bambina di 5 anni, barbaramente uccise. Bellissima la scena dello scontro coi Mohicani e commovente il sacrificio di Walpole. Con l'arrivo di Zagor e Cico al forte, c'è un altro bel colpo di scena: alcuni giornalisti sono stati richiamati da Jack stesso per testimoniare la carica suicida dei Mohicani. Ottima la scena di Zagor al campo dei Mohicani, ma il momento migliore della storia è ancora dopo, nella struggente carica suicida di Mohican Jack, un uomo disposto a morire per i suoi ideali. Tristissimo il finale, con uno Zagor un po' impotente e passivo (fatto che non mi è piaciuto): unico tocco di speranza è una frase di Zagor, che afferma che un giorno la verità tornerà a galla. Storia bella e drammatica.
Donatelli illustra le tavole discretamente.
Magnifiche le copertine di Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 9
Disegni: 7

Servizio segreto (n.58-60)
Ottima storia, anche se, a mio avviso, non un capolavoro, come ritengono in tanti.
In questa storia compare un super Zagor, molto determinato, spesso irato, ma con anche una lacrimuccia in una scena struggente.
Storia di ampio respiro e molto avventurosa, che, anche nelle scene statiche, non annoia mai, grazie all'alone di mistero che è presente fin dall'inizio. Ottima l'idea di un esercito di inglesi che vuole impossessarsi dei territori che appartenevano ai britannici prima della Guerra di Indipendenza.
Fantastico e sconvolgente il momento della fucilazione di Zagor. Magnifica poi la scena in cui Zagor lancia il suo agghiacciante urlo e fa sì che gli indiani, che pensano sia immortale (dato che dovrebbe essere morto fucilato), si ritirino. Drammatica la scena in cui Zagor trova il corpo morto di Roddy, un bellissimo personaggio tipicamente Nolittiano che compare in questa storia. Ottima la scena d'azione finale sul battello. Divertente la gag conclusiva.
Grandissimo il Maestro Ferri ai disegni, come al solito. Spettacolari le copertine, con pochi elementi che però risaltano molto.
Soggetto/Sceneggiatura: 9
Disegni: 10

L'arciere rosso (n.61-62)
Buona storia, nonostante qualche ingenuità tipica dell'epoca.
L'inizio è un po' discutibile: il Going-Going è una creatura simpatica, però è un po' troppo irreale e caricaturale per i miei gusti (se qualche sceneggiatore al giorno d'oggi l'avesse inserito in una storia probabilmente sarebbe stato preso per pazzo). Ottimo il personaggio dell'arciere rosso, il Robin Hood di Darkwood. Bella la scena in cui Cico viene fatto evadere da Zagor, Robin e i suoi compagni vestiti tutti come militari. Ricca di tensione ed entusiasmante la sfida di tiro con l'arco tra Zagor e Robin, in cui il nostro eroe clamorosamente perde, per poi riscattarsi nel finale (come nella successiva storia con Supermike), mostrando come anche Zagor non sia infallibile. Non ho apprezzato che Zagor, dopo aver perso la sfida, venga semplicemente stordito con un colpo senza che questi opponga la minima resistenza. Un po' forzata la scena in cui Zagor si finge Eugenia per ingannare i banditi: la parte più ingenua della storia. Molto bella però la parte finale, con la tragica morte di Willy e la resa dei conti tra Robin e Zagor.
Tavole discrete, come al solito, per Donatelli.
Mi piacciono molto le copertine, soprattutto la seconda, che mi ha sempre assai colpito.
Soggetto/Sceneggiatura: 7,8
Disegni: 7

Sfida all'ignoto (n.62-65)
Ottima avventura sul mare scritta da Nolitta.
Fantastico il ritorno del magnifico personaggio di Fishleg. In questa storia, inoltre, veniamo a conoscenza del suo nuovo equipaggio: Ramath, Tarawa, Gaston, Zarkoff, Orsovic... Tutti personaggi bellissimi, che rendono sempre ottime le storie con la Golden Baby.
Interessante l'idea che in America sia sopravvissuta una colonia di Vikinghi. La storia poi decolla quando Zagor e Cico entrano nel villaggio vikingo. Strepitoso il secondo duello con Sigfried. Fatti prigionieri, Zagor e Cico conoscono il simpaticissimo re dei Vikinghi: re Guthrum, una delle numerose stupende creazioni di Nolitta. Appassionante la scena in cui Ramath mette in gioco i suoi "poteri". Molto bella e avventurosa la resa dei conti con i Vikinghi "ribelli". Tragica la fine che fa Sigfried.
Ottimo anche l'"epilogo" della storia, con una caccia alla balena e l'incontro con una nave di pirati: due vicende entrambe appassionanti.
Ferri fantastico, praticamente al top, peccato che qualche tavola sia di Donatelli...
Bellissime le copertine, anche quelle delle strisce.
Soggetto/Sceneggiatura: 9,2
Disegni: 9,5

Magic Bat (n.65-66)
Storia divertente e piacevole, ma appena sufficiente.
Comunque nella storia compare un nemico molto interessante, "Magic-Bat". Per il resto la storia è molto semplice; i passaggi a grandi linee sono questi: Zagor viene catturato dagli indiani alleati a Magic-Bat, si libera e si vendica contro questo prestigiatore.
Bella la scena d'azione di Zagor sul battello di Magic-Bat. Mi è piaciuto anche il finale, con un paio di bei colpi di scena.
Donatelli discreto. Da applausi la copertina di Ferri, strepitosa.
Soggetto/Sceneggiatura: 6,2
Disegni: 7

Il re delle aquile (n.66-68 )
Storia strepitosa, con uno dei migliori nemici della serie: Ben Stevens, alias il Re delle Aquile.
Numerose le scene memorabili: lo scontro tra Zagor e il puma, l'apparizione di Ayala, il capo dei Munsee che racconta a Zagor dell'apparizione del Re delle Aquile, Zagor dato in banchetto alle aquile, il salvataggio da parte di Cico, lo Spirito con la Scure che si finge spettro, il dinamico salto con l'asta e tutta la magnifica scena d'azione al campo di Ben Stevens, la rievocazione del passato di Ben, per non parlare del magnifico e beffardo finale, uno dei più belli di tutta la serie. Non dimentichiamo poi le gag di Cico, esilaranti come non mai. Poco da dire, capolavoro.
Ferri al top, insuperabile. Ottime le copertine.
Capolavoro pre Golden Age Zagoriana.
Soggetto/Sceneggiatura: 9,8
Disegni: 10

I sei della "Blue Star" (n.68-70)
Storia "minore" di Nolitta, ma comunque bellissima.
In quest'avventura, vi è il ritorno di uno dei migliori personaggi Nolittiani, ossia Digging Bill, che qui è ancora una mezza carogna, non quel personaggio totalmente comico che diverrà in seguito. Sequestra anche sei anziani ex-marinai della "Blue-Star", in un inizio intrigante e misterioso. Fantastica la marcia di Digging Bill e i suoi compagni per giungere dal relitto della nave. Belli gli "scherzi" che Zagor fa agli avversari, come quello dello scheletro (o quello della scure nel finale). Ottima la scena in cui i Malecite attaccano quelli che sono sul relitto. Bello il finale. Tutto sommato, una storia ottima e molto divertente.
Ferri realizza dei disegni maestosi e fenomenali, come al solito. Molto riuscite anche le copertine.
Soggetto/Sceneggiatura: 8,8
Disegni: 10

Il fiore che uccide (n.70-72)
Bella storia, anche se non è di certo ai livelli di molte altre dello stesso periodo.
Divertente la gag iniziale con Drunky Duck.
Nolitta, in questa storia, crea comunque numerosi personaggi molto interessanti, come Doppia Testa e Scarface. Intrigante l'idea di un fiore che provoca una follia omicida a chi ne annusa il profumo. Divertente la scena in cui Cico furioso spara a Zagor. Belli anche i misteriosi Tiwa-Tiwa. La scena più profonda, toccante e memorabile è quella di Zagor che, dopo aver distrutto la diga e aver così allagato il villaggio dei Tiwa-Tiwa, rendendosi conto che ha causato anche le morti di alcuni innocenti (come donne e bambini) si copre il volto con le mani. Ottima la parte finale.
I disegni di Donatelli sono discreti, come al solito.
Bella la copertina di Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 8
Disegni: 7

Lo strano mister Smith (n.72-73)
"Lo strano mister Smith" è una storia minore di Nolitta, eppure è molto bella e piacevole.
Ottimo il fatto che Trampy non compaia solo nella gag iniziale, ma sia un personaggio presente nel corso di tutta la storia. Bella anche la figura del nemico, la cui identità sarà un colpo di scena nel finale. Inoltre, ho apprezzato il fatto che in questa storia non ci sia alcun morto ammazzato e che neanche i colpevoli vengono condannati, poiché Zagor decide di lasciarli liberi.
Ferri al top anche prima della Golden Age: disegni stratosferici. Notevole la bellezza delle due copertine.
Soggetto/Sceneggiatura: 7,5
Disegni: 10


La stella di latta (n.73-74)
Bellissima storia western Zagoriana. Una storia sicuramente "minore", ma in ogni caso molto bella. È anche poco originale e poco innovativa (ci sono molti elementi classici del western) eppure è scritta molto bene e quindi mi è piaciuta.
Ottima la scena in cui Zagor si fa nominare sceriffo per constratare King Mac Cay, che fa da padrone alla cittadina. Molto bella anche la scena in cui distrugge le travi che sbarravano le finestre e la porta dell'ufficio dello sceriffo, mentre molto divertente quella in cui Cico si finge un boia pronto a giustiziare i due prigionieri, scagnozzi di Mac Cay. Inoltre, una scena che mi ha molto colpito è quella in cui Zagor si allontana tristemente dall'incendio della casa di un uomo che l'aveva aiutato per poi sfogarsi con un prigioniero che rideva della situazione.
La parte migliore è però quella finale: ottima la scena in cui Mac Cay che si allontana silenziosamente dal paese per sempre e ancor più bella quella conclusiva, con Zagor che, detestando i ringraziamenti e i saluti nostalgici, se ne va senza salutare nessuno dal paese, lanciando infine, ormai lontano, il suo grido.
I disegni del duo Donatelli/Bignotti sono buoni nel complesso. Meglio il secondo del primo.
Ottima la copertina di Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 8,5
Disegni: 7,8


La mano di Allah (n.75-76)
Bellissima storia: come molte altre prima della Golden Age, ha ben poco da invidiare alle perle presenti nel momento di massimo splendore Zagoriano.
Divertentissima la gag iniziale con Drunky Duck. Bella l'idea dell'arrivo di uno sceicco arabo, che diventerà, nel corso della storia, un ottimo cattivo. In questa storia torna anche Guitar Jim, splendida invenzione di Nolitta che anche qui è in grande spolvero. Successivamente, si verificano alcune scene molto drammatiche e crude, poiché lo sceicco non esita a torturare e uccidere degli innocenti pur di trovare indizi che gli permettano di trovare Guitar Jim, che ha rubato il suo preziosissimo amuleto, la Mano di Allah. Indimenticabile il duello finale tra Zagor e lo sceicco nero, uno dei migliori dell'intera serie! Nel finale, è forse un po' forzata la redenzione dello sceicco, ma comunque, nel complesso, ci troviamo di fronte a un'ottima storia.
Ferri magnifico, poco da dire. Decisamente riuscite anche le copertine, molto spettacolari.
Soggetto/Sceneggiatura: 8,6
Disegni: 10

Molok! (n.76-77)
Questa è la prima storia di Zagor scritta da Alfredo Castelli, colui che io ritengo praticamente il miglior sceneggiatore di fumetti al mondo (principalmente per quello che ha fatto su Martin Mystère, però). Esordisce su Zagor con una bellissima storia horror, che contiene anche un tocco di mistero che richiama lo stile che adotterà nella sua creazione più celebre, Martin Mystère.
Nonostante non sia certo un capolavoro, sono rimasto soddisfatto da questa storia. Molto bella la scena iniziale con Molok intrappolato nel ghiaccio: molto suggestiva. Il resto della storia gioca molto sul tocco di orrore e mistero, che anche Nolitta inserì in alcune sue avventure zagoriane, come "La casa del terrore", "L'uomo lupo" e la successiva "Zagor contro il vampiro", che rende la storia ricca di tensione e angoscia. Davvero riuscito il mostro antagonista della storia, molto tenebroso, e ottimi anche i personaggi dello scienziato che gli ha ridato la vita e del suo deforme assistente. Ho apprezzato notevolmente il finale, in cui Molok, che sembrava invulnerabile, verrà sconfitto in un qualche modo.
Non male i disegni di Bignotti: fantastico negli sfondi e nei paesaggi, mentre migliorabile nel realizzare i personaggi.
Stupenda la copertina, molto angosciosa.
Soggetto/Sceneggiatura: 8,5
Disegni: 7,8

I falchi delle nevi (n.78-79)
Storia certamente minore di Nolitta (siamo anche quasi alla Golden Age), ma comunque è molto buona.
Ottima l'idea da cui parte la vicenda: un gruppo di banditi che si serve degli sci per muoversi molto velocemente sulla neve. Forse lo sviluppo non è eccezionale e infatti non siamo di fronte a un capolavoro, però la storia rimane molto interessante.
Ottimo l'utilizzo di Cico, spesso presente e molto divertente (come nella gag iniziale). La storia assume poi toni più drammatici. Memorabile il primo incontro coi terribili Falchi delle Nevi. Bello il colpo di scena sulla cattura di Zagor, che era entrato autonomamente nella tana del lupo. Mi è piaciuta anche la parte finale: originale e inaspettato il modo con cui Eskimo viene eliminato. Nel complesso, niente male come storia.
Ho trovato discreti i disegni di Donatelli, in linea con praticamente tutta la sua produzione.
Ferri ci regala due copertine magnifiche.
Soggetto/Sceneggiatura: 8
Disegni: 7


Zagor Story (n.79-81)
Ho apprezzato moltissimo quest'ottima storia dalle tinte gialle.
Tutta la storia parte da una geniale idea del Sergione: sostanzialmente, uno scrittore di Dime Novels su Zagor fa mettere a scompiglio Darkwood per vedere lo Spirito con la Scure in azione e trarre così ispirazione per i suoi romanzi da quattro soldi. Magnifico lo sviluppo, che, anche quando il ritmo è lento, rimane interessantissimo. Ottime entrambe le due parti in cui la storia si potrebbe dividere: la guerra tra tribù indiane e la rivolta dei trappers. Forse la prima è quella più bella perchè più lunga e quindi meglio sviluppata. Fantastico il colpo di scena finale sull'identità del colpevole: per nulla banale. Rufus è proprio un bel personaggio di Nolitta. Niente male neppure il personaggio del suo complice, anche se sembra troppo la versione cattiva di Drunky Duck. Penso quindi che questa storia sia molto bella e intrigante; inoltre mi ha spesso tenuto col fiato sospeso e i colpi di scena sono presenti e piacevoli.
Molto riusciti i disegni di Bignotti, migliorato notevolmente. Sempre belli i suoi paesaggi.
Ferri, a sua volta, crea due bellissime copertine, come al solito.
Soggetto/Sceneggiatura: 8,7
Disegni: 8

La strada di ferro (n.82-83)
Bella storia, anche se una delle storie meno riuscite del periodo (siamo alla vigilia della Golden Age, non dimentichiamolo).
Molto interessante il primo albo, con belle scene d'azione, tra cui la migliore è senz'altro quella del tragico attacco indiano al treno. Memorabile anche la scena dell'arrivo del treno pieno di morti al campo base. Ottimo l'utilizzo di Cico: divertentissima la scena in cui si addormenta sui binari e quella in cui vince 35 panini alla roulette. Intrigante il nemico con la maschera bianca, anche se, secondo me, avrebbe dovuto essere più presente e cattivo. Molto bella, comunque, la trama gialla, che tenta di sviare il lettore. Ottimo il colpo di scena sull'identità del volto celato dalla maschera e bello il finale.
I disegni di Donatelli sono nella sua discreta media. Bello il dinamismo delle sue tavole.
Spettacolari entrambe le copertine realizzate dal Maestro Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 7,6
Disegni: 7

Indian Circus (n.84)
Ottima storia autoconclusiva a colori, che dà idealmente il via alla Golden Age Zagoriana.
La storia è abbastanza semplice, perché è limitata dal basso numero di pagine, però è, appunto, molto bella. Ottima l'idea da cui la storia parte: un folle ha creato un circo, in cui non vengono esposti animali, ma bensì nativi americani. Le scene epiche e memorabili che mi hanno assai colpito sono parecchie: Zagor che, assistendo impotente al circo, pensa: "Delle foche ammaestrate! Sono diventati delle foche ammaestrate"; la scena in cui Tonka, sentendo le risa e le parole di scherno, si infuria e inizia a sventolare le catene sul pubblico; Tonka che, fustigato, avvisa il suo aguzzino che dovrà frustarlo fino alla morte, perché, se lo lasciasse in vita, lo avrebbe ucciso; infine, il tragico sacrificio di Falco Rosso, alquanto drammatico e toccante. Bellissimo anche il finale: "A Darkwood, fratelli rossi!".
Inutile commentare i disegni del Maestro Ferri: perfetti. Ottima anche la colorazione vintage.
Copertina bellissima, se non fosse per lo sfondo bianco.
Soggetto/Sceneggiatura: 8,8
Disegni: 10

Zagor contro il vampiro (n.85-87)
"Zagor contro il vampiro" è semplicemente una delle migliori storie di sempre dello Spirito con la Scure (a volte penso che sia la migliore in assoluto), un capolavoro inimitabile.
Il mix di orrore, angoscia e mistero, con anche un tocco di comicità, creato dal Sergione è meraviglioso, così come la suspence e la tensione.
Il primo albo è ottimo: dopo una bellissima gag iniziale, inizia il viaggio di Zagor e Cico, che accompagnano una carovana per vigilare sulla loro giovane guida. Magnifico il senso di minaccia incombente che aleggia sulla storia fin da quando vengono trovati corpi di animali e umani morti, con due piccoli fori sul collo. "Disturbante" e riuscita la scena in cui uno degli uomini della carovana, sconvolto e fuori di sè, cade accidentalmente da una rupe.
Altrettanto strepitoso è il secondo albo. Irraggiungibile il personaggio del vampiro, il mio nemico preferito della serie, che, in questa storia, all'inizio finge di essere buono. Belle anche le gag tra Cico e Rakosi, che spezzano un po' la tensione. Splendido l'incontro con Metrevelic, che rivela ai protagonisti alcuni interessanti aneddoti sui vampiri. La parte finale è mozzafiato e tesissima: lo scontro decisivo tra Zagor e il vampiro è una delle scene più epiche e più belle della saga Zagoriana. Capolavoro assoluto. Grazie, Sergio.
Ferri, inutile dirlo, è il top del top. Tavole incantevoli e inimitabili, sono un tutt'uno con la splendida sceneggiatura di Nolitta. L'atmosfera di angoscia e tensione è resa alla perfezione proprio grazie alle sue tavole. Le copertine di "Angoscia" e "Zagor contro il vampiro" sono probabilmente le migliori di tutta la serie, e neppure quella di "Alba tragica" scherza. Grazie anche a te, Gallieno.
Viva Zagor!
Soggetto/Sceneggiatura: 10 e lode
Disegni: 10 e lode

Odissea americana (n.87-89)
Piccolo capolavoro Zagoriano, però, a mio avviso, un po' sopravvalutato: non è certo la miglior storia di Zagor e, per quanto mi riguarda, non è nemmeno da top ten. Sarò poco Zagoriano, ma una volta avrei dato alla storia massimo 9, perchè la ritenevo troppo semplice e lineare: era, alla fine, un semplice viaggio circondato da disavventure. Adesso lo apprezzo molto di più: è un capolavoro, ma non tra le mie storie preferite. Questi albi dimostrano infatti come da un soggetto molto semplice e povero si possa creare una storia emozionante e convincente, che è rimasta impressa nella mente di migliaia di lettori.
Ottime le quattro principali "avversità" incontrate nel viaggio: le piante carnivore, gli scimmioni, le rocce che si muovono e la nebbia infernale. L'intera scena d'azione con gli scimmioni è sceneggiata eccezionalmente e la tensione e il ritmo sono sempre altissimi. Il duello tra Zagor e il capo degli scimmioni è una delle più belle scene della serie di Zagor (quasi sicuramente il miglior duello). Bellissima anche la scena della zattera in mezzo al canyon, molto "claustrofobica". Alquanto emozionante, invece, la scena in cui Zagor, per un'allucinazione causata dalla "nebbia infernale", rivede i suoi genitori ed è tentato di "raggiungerli". Ottimo il finale, che lascia un filo di nostalgia per la conclusione di un'avventura così entusiasmante.
Ferri qui realizza una delle migliori prove di tutta la sua vita. Il sense of wonder e l'epicità della storia sono ricreati perfettamente dal suo pennello. La storia di Nolitta "deve" molto ai disegni di Ferri: si crea infatti un feeling e un tutt'uno pazzesco tra disegno e sceneggiatura, cosa che poteva riuscire solo a questi due splendidi fumettisti. "Odissea americana" disegnata da Donatelli o altri non sarebbe rimasta un caposaldo della produzione Zagoriana.
Quella di "Odissea americana" è una delle migliori copertine di Zagor. Niente male neppure l'altra.
Soggetto/Sceneggiatura: 9,8
Disegni: 10 e lode

Libertà o morte (n.89-92)
Autentico capolavoro. Questa, per me, è tra le tre migliori storie del primo centinaio. Apprezzo sempre quando i personaggi dei fumetti si "scontrano" con la Storia con la S maiuscola. E, dato che la Storia è sempre stata tragica, ne escono fuori sempre storie emozionanti e drammatiche, come questa.
La tribù dei Seminoles è la mia preferita e, cosa curiosa, tutti i fumetti Bonelli con la loro presenza sono capolavori ("Seminoles" su Zagor, "Nella terra dei Seminoles" su Tex Willer, "L'uomo della palude" di Toppi...). Graditissima quindi a me la presenza dei Seminoles, che, a dispetto del tragico finale, furono l'unica tribù indiana a non essere sconfitta dall'esercito americano.
La storia è sempre avvincente, ma le scene che più mi hanno colpito sono due: il tragico canto dei Seminoles, che abbandonano la loro terra, e la lunga parte finale, stupenda. La parte finale contiene a sua volta alcune scene indimenticabili: la morte di Manetola è tragica e commovente (mi ha ricordato quella altrettanto tragica di Cavallo Pazzo in "Magico Vento"), uno dei momenti più tristi dell'intera serie. Sconvolgente la scena in cui gli inglesi continuano a trafiggere con le baionette il fiero capo indiano. Nel finale, mi è poi piaciuto molto come, a differenza della posa eroica della copertina, Zagor venga gettato in mare da Liberty Sam, un ottimo personaggio, e non si getti autonomamente (bellissimo colpo di scena). Mi avrebbe dato ovviamente fastidio se avesse abbandonato spontaneamente i Seminoles alla loro sorte perché non sarebbe stato stato un comportamento da Zagor. L'apparente sacrificio di Liberty Sam è un altro emozionante passaggio. ll momento conclusivo in cui la fortezza continua ad essere bombardata mentre Zagor e Cico si allontanano è un momento molto toccante. Ci sarebbero mille altre cose da dire, perché questa è una storia che non lascia indifferenti, ma concludo ripetendo che "Libertà o morte" (che titolo epico) è un capolavoro assoluto di Guido Nolitta.
Peccato per i disegni di Donatelli: con i disegni di Ferri sarebbe stato meglio (ma era comunque una cosa impossibile dato che il Maestro aveva realizzato le tre storie precedenti a questa). Comunque Donatelli mi è piaciuto più del solito.
Magnifiche le copertine: quella di "Libertà o morte" e quella di "All'ultimo sangue" mi fanno impazzire.
Soggetto/Sceneggiatura: 10
Disegni: 8

Vudu! (n.92-95)
Ottima storia, che è un un bellissimo intermezzo tra il capolavoro precedente "Libertà o morte" e il capolavoro successivo "Oceano".
Io apprezzo moltissimo la continuity presente nelle serie a fumetti, quindi mi sono piaciuti i riferimenti, soprattutto all'inizio, alla storia precedente e il fatto che l'azione riprenda immediatamente dove si era conclusa al termine di "Libertà o morte". La continuity di fondo, che è abbastanza presente in tutte le storie dell'odissea americana (e in tutte le altre future odissee zagoriane), è, secondo me, un bel punto a favore.
Intrigantissima la religione vudù, con tutti i suoi riti e usanze, che qui viene presentata molto accuratamente. La storia, nel complesso, però, manca forse un po' d'azione e Zagor non sembra affatto padrone della situazione. Grandioso, invece, il colpo di scena sul figlio di O'Keefe. La sequenza finale con gli zombi è strepitosa e davvero ben fatta: tesa, drammatica e spaventosa. Bellissimo anche il personaggio di Guedè Danseur. Nel complesso, quindi, non un capolavoro, ma comunque un'ottima storia che mantiene alto il livello della trasferta.
Ottimo Bignotti, che se la cava davvero bene nei paesaggi e nelle atmosfere. Una delle sue migliori prove fin'ora, se non la migliore.
Magnifiche le copertine, una più bella dell'altra.
Soggetto/Sceneggiatura: 9
Disegni: 9

Oceano (n.95-99)
Immenso capolavoro Zagoriano, una delle migliori storie in assoluto della serie. Questa storia, insieme a "Odissea americana", è per me l'emblema dell'Avventura Zagoriana con la A maiuscola, quell'avventura allo stato puro che solo Nolitta-Ferri riuscivano a creare.
Le scene immense e memorabili che la storia contiene sono numerosissime: il bellissimo inizio in cui si vede Ramath all'opera, Hammad che spara allo squalo, tutta la lunga parte iniziale ad Haiti, lo spirito del capitano della Esmeralda che parla in spagnolo attraverso la bocca del fachiro della Golden Baby, Zagor-palombaro che cerca il relitto della Esmeralda, l'incontro coi pirati, la scena con Hammad che sta per cadere in mezzo agli squali, Zagor scatenato contro i pirati e il duello con capitan Serpente, il beffardo colpo di scena sul tesoro, per concludere con la descrizione finale di Digging Bill fatta da Zagor ("un poeta"...). Non saprei quale di queste sia la scena più entusiasmante. Ottima anche la figura di Hammad. Davvero stupendo il colpo di scena finale sul tesoro; tante persone sono morte infatti per nulla: tutto ciò rende la storia ancor più drammatica. Devo dire che mi ha sempre emozionato la scena in cui Zagor tiene tra le braccia il corpo morente di capitan Serpente, dimenticandosi quasi tutto a un tratto che l'uomo che sta morendo era stato un suo mortale nemico fino a un attimo prima. Momento fantastico e toccante. Grazie di tutto, Sergio.
Spettacolari, a dir poco, le tavole del Maestro Gallieno Ferri. Qui realizza una prova superlativa, una delle migliori di tutta la sua carriera. Questa storia non sarebbe stata così magnifica senza le sue immense tavole. Dobbiamo anche parlare delle copertine? Una più bella e rappresentativa dell'altra. Grazie anche a te, Gallieno.
Soggetto/Sceneggiatura: 10 e lode
Disegni: 10 e lode

Puerto Juarez (n.99)

Gradevolissimo riempitivo prima del primo centenario Zagoriano. La storia è molto breve e di sicuro non è un capolavoro, quindi abbassa un po' la media della finora ottima odissea americana.
Questa volta, il viaggio dei nostri amici ci porta nello Yucatan, in Messico. Bello il personaggio di Conchita, anche se fin da subito il suo comportamento era "sospetto". Ottimo il colpo di scena in cui scopriamo cosa stava "tramando" in realtà la ragazza. In questa storia, compare anche uno Zagor in grande spolvero, scatenato e inarrestabile, ma anche spiritoso nella parte finale quando prende in giro il buon Cico. Magnifiche e divertenti le pagine conclusive della storia. Storia, nel complesso, discreta.
Donatelli mi ha convinto meno del solito, forse anche perché viene subito dopo una lunga storia disegnata in modo eccelso da Ferri.
Soggetto/Sceneggiatura: 6,8
Disegni: 6

Il mio amico “Guitar” Jim (n.100)
Ottimo centenario, anche se non è il mio preferito di quelli dello Spirito con la Scure.
L'ambientazione è molto texiana (siamo in territorio apache), ma a me questa ambientazione vista talvolta su Zagor (e qui per la prima volta) non dispiace. In questo centenario, viene ripreso il magnifico personaggio, tipicamente Nolittiano, in bilico tra bene e male, di Guitar Jim, che viene notevolmente approfondito a livello psicologico. Esaltante il momento in cui Zagor, per vendicarsi della botta che gli ha rifilato in testa, lo prende a cazzotti. Molto drammatico e sconvolgente, invece, il momento in cui il povero Chorrito viene falciato dalla scarica di fucileria degli uomini di Ordonez. Bello il colpo di scena sulla reale intenzione di Ordonez nei confronti di mister Medina (bel personaggio) e ottima l'intera parte finale. Molto drammatica la scena in cui Zagor, Cico e Guitar Jim si preparano tristemente al peggio. Meravigliosa e malinconica la tavola finale, in cui Guitar Jim se ne va cantando, che conclude egregiamente questa bellissima storia.
I disegni di Ferri, ovviamente, sono splendidi. Devo però ammettere che questa prova è leggermente inferiore alle precedenti: qua e là, compaiono, infatti, alcune piccole imperfezioni.
Ottima la copertina (non la colorazione) e una menzione speciale si merita il titolo, davvero straordinario.
Soggetto/Sceneggiatura: 8,6
Disegni: 9,8


Ultima modifica di Magico Vento il Lun Giu 21, 2021 2:56 pm, modificato 5 volte in totale
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MessaggioInviato: Gio Apr 08, 2021 2:42 pm    Oggetto: Rispondi citando

Top 20 di questa prima centuria

1. Zagor contro il vampiro
2. Oceano
3. Libertà o morte

4. Zagor racconta...
5. Il mostro della laguna
6. Odissea americana
7. Il re delle aquile
8. Seminoles
9. I cacciatori di uomini
10. La casa del terrore
11. Morte sul fiume
12. Lo spettro del passato
13. Solo contro tutti
14. L’uomo lupo
15. Sfida all’ignoto
16. Vudu!
17. Servizio segreto
18. Mohican Jack
19. Indian Circus
20. Guerra!


Ultima modifica di Magico Vento il Gio Apr 08, 2021 9:58 pm, modificato 1 volta in totale
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MessaggioInviato: Gio Apr 08, 2021 4:23 pm    Oggetto: Rispondi citando

Complimenti, Magico Vento Applause Applause Applause
Sei partito subito fortissimo!
Mi fa enormemente piacere che un ragazzo di 15 anni abbia letto tutta la prima centuria zagoriana.
Per curiosità, sei figlio di uno zagoriano e ti sei trovato in casa tutti gli albi? Oppure ti sei accostato casualmente allo Spirito con la Scure, magari mentre leggevi altri albi Bonelli, e hai conosciuto le prime storie grazie alle varie operazioni di ristampa degli ultimi anni?
_________________
Supercoppa, Milan-Inter 0-3
Campionato, Inter-Milan 1-0
Champions, Milan-Inter 0-2
Champions, Inter-Milan 1-0
Campionato, Inter-Milan 5-1

Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.
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MessaggioInviato: Gio Apr 08, 2021 5:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

Doc Lester 1975 ha scritto:
Complimenti, Magico Vento Applause Applause Applause
Sei partito subito fortissimo!
Mi fa enormemente piacere che un ragazzo di 15 anni abbia letto tutta la prima centuria zagoriana.
Per curiosità, sei figlio di uno zagoriano e ti sei trovato in casa tutti gli albi? Oppure ti sei accostato casualmente allo Spirito con la Scure, magari mentre leggevi altri albi Bonelli, e hai conosciuto le prime storie grazie alle varie operazioni di ristampa degli ultimi anni?

Innanzitutto grazie!
Sì, sono figlio di uno Zagoriano. Mio padre, anche se a un certo punto aveva smesso di seguire regolarmente Zagor, ha sempre conservato le centinaia di numeri di Zagor che aveva collezionato fin da bambino. Quindi mi sono trovato gli albi in casa e, da quando avevo 6-7 anni fino ad oggi, sono cresciuto leggendo fumetti, iniziando con Zagor e altri fumetti d'epoca sempre della sua collezione. Col numero 600, "Il giorno dell'invasione", ho iniziato a prendere Zagor in edicola e da allora anche mio papà ha ricominciato a leggere come da ragazzo Very Happy
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MessaggioInviato: Gio Apr 08, 2021 6:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

grande ventuzzo, mi confermi che la golden age parte molto prima di indian circus...
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MessaggioInviato: Gio Apr 08, 2021 6:22 pm    Oggetto: Rispondi citando

Kramer76 ha scritto:
grande ventuzzo, mi confermi che la golden age parte molto prima di indian circus...

Assolutamente sì! Secondo me, si può far partire benissimo da "I cacciatori di uomini" Very Happy
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MessaggioInviato: Gio Apr 08, 2021 7:37 pm    Oggetto: Rispondi citando

Magico Vento ha scritto:
Doc Lester 1975 ha scritto:
Complimenti, Magico Vento Applause Applause Applause
Sei partito subito fortissimo!
Mi fa enormemente piacere che un ragazzo di 15 anni abbia letto tutta la prima centuria zagoriana.
Per curiosità, sei figlio di uno zagoriano e ti sei trovato in casa tutti gli albi? Oppure ti sei accostato casualmente allo Spirito con la Scure, magari mentre leggevi altri albi Bonelli, e hai conosciuto le prime storie grazie alle varie operazioni di ristampa degli ultimi anni?

Innanzitutto grazie!
Sì, sono figlio di uno Zagoriano. Mio padre, anche se a un certo punto aveva smesso di seguire regolarmente Zagor, ha sempre conservato le centinaia di numeri di Zagor che aveva collezionato fin da bambino. Quindi mi sono trovato gli albi in casa e, da quando avevo 6-7 anni fino ad oggi, sono cresciuto leggendo fumetti, iniziando con Zagor e altri fumetti d'epoca sempre della sua collezione. Col numero 600, "Il giorno dell'invasione", ho iniziato a prendere Zagor in edicola e da allora anche mio papà ha ricominciato a leggere come da ragazzo Very Happy

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MessaggioInviato: Gio Apr 08, 2021 7:43 pm    Oggetto: Rispondi citando

ElEmperador ha scritto:
Magico Vento ha scritto:
Doc Lester 1975 ha scritto:
Complimenti, Magico Vento Applause Applause Applause
Sei partito subito fortissimo!
Mi fa enormemente piacere che un ragazzo di 15 anni abbia letto tutta la prima centuria zagoriana.
Per curiosità, sei figlio di uno zagoriano e ti sei trovato in casa tutti gli albi? Oppure ti sei accostato casualmente allo Spirito con la Scure, magari mentre leggevi altri albi Bonelli, e hai conosciuto le prime storie grazie alle varie operazioni di ristampa degli ultimi anni?

Innanzitutto grazie!
Sì, sono figlio di uno Zagoriano. Mio padre, anche se a un certo punto aveva smesso di seguire regolarmente Zagor, ha sempre conservato le centinaia di numeri di Zagor che aveva collezionato fin da bambino. Quindi mi sono trovato gli albi in casa e, da quando avevo 6-7 anni fino ad oggi, sono cresciuto leggendo fumetti, iniziando con Zagor e altri fumetti d'epoca sempre della sua collezione. Col numero 600, "Il giorno dell'invasione", ho iniziato a prendere Zagor in edicola e da allora anche mio papà ha ricominciato a leggere come da ragazzo Very Happy

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MessaggioInviato: Ven Apr 09, 2021 3:23 am    Oggetto: Rispondi citando

Doc Lester 1975 ha scritto:
Complimenti, Magico Vento
Sei partito subito fortissimo!


Tu invece DOC sei partito malissimo e finito peggio con il fan club di Zamberletti Sad
_________________
bordenchase ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Quando ho visto comparire l'ennesimo bimbominkia boselliano (questa volta cioccolatino) ho ritrovato l'entusiasmo dei giorni migliori

Questa faccenda del bimbominkia mi fa incacchiare più di quanto immaginiate. Il prossimo che lo dice lo vengo a prendere a casa!


Zeb Dowler ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Rauch non fare il timido sappiamo che hai rispolverato Stiletto dal suo oblio cheers

E' talmente nell'oblio, che ho dovuto ricercarlo sugli Index, per vedere di chi parlavi... Laughing

cama69 ha scritto:
L'utilizzo del nome Jupiter per il capo discepolo di Hellingen vale il costo di tutti e tre gli albi della storia
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MessaggioInviato: Ven Apr 09, 2021 5:55 am    Oggetto: Rispondi citando

Magico Vento ha scritto:
Kramer76 ha scritto:
grande ventuzzo, mi confermi che la golden age parte molto prima di indian circus...

Assolutamente sì! Secondo me, si può far partire benissimo da "I cacciatori di uomini" Very Happy

Think Io non la penso come voi.
I cacciatori di uomini rappresenta certamente uno degli spartiacque della serie, ma direi tra la "preistoria" e la "storia antica" Wink che poi si concluderà con l'albo a colori Indian Circus.
Da Angoscia la vera e propria golden age fino a L'orrenda magia e silver age fino a Magia senza tempo.
Da lì comincia il Medioevo che potremmo così distinguere:
Alto Medioevo: da Sfida al campione a Il bounty killer;
Basso Medioevo - Umanesimo: da Incubi a L'ombra dell'alchimista.
Come noto, il Rinascimento comincia con L'esploratore scomparso... ma quando termina? Per me, è terminato ormai da un pezzo, con il ritorno dall'Africa e La dea della luna.
Da Il ritorno di Kandrax, infatti, farei cominciare lo Zagor Barocco, un periodo lungo che si conclude con la trasferta sudamericana, in Antartide.
Da quel momento e fino ad oggi, nelle intenzioni del curatore e della Casa Editrice, magari è cominciato un periodo di Illuminismo, ma a mio avviso siamo invece alla frutta, in una sorta di Zagor Rococò
Sad
La speranza è in una sorta di Neoclassicismo, ma seriamente: uno Zagor meno supereroe e che torna ad essere il semplice uomo che agisce tra militari, indiani e trapper nella sua Darkwood, una foresta che non è un "luogo magico" ma più semplicemente un luogo credibile in cui possono accadere anche, anche, cose che restano inspiegabili ai suoi abitanti suscitando in loro - e nei lettori - un forte sense of wonder. Uno Zagor che partecipa ai rendez-vouz e ai raduni dei capi anziché viaggiare per varchi spaziotemporali, e così via...
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Supercoppa, Milan-Inter 0-3
Campionato, Inter-Milan 1-0
Champions, Milan-Inter 0-2
Champions, Inter-Milan 1-0
Campionato, Inter-Milan 5-1

Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.


Ultima modifica di Doc Lester 1975 il Ven Apr 09, 2021 8:00 am, modificato 3 volte in totale
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Andrea67
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MessaggioInviato: Ven Apr 09, 2021 7:39 am    Oggetto: Rispondi citando

La casa del terrore è, secondo me, la storia più sopravvalutata di Zagor.
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