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GLI EVASI
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Autore Messaggio
One Eyed Jack
Mister Forum 2012
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Registrato: 04/11/03 17:02
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MessaggioInviato: Gio Giu 19, 2014 3:24 pm    Oggetto: Rispondi citando

Non stavano facendo una critica. Think
Credo. Shocked
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Mauro Tozzi
Zagoriano Expert
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Registrato: 07/02/09 13:59
Messaggi: 2049
Località: Roma

MessaggioInviato: Gio Giu 19, 2014 4:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

Infatti la mia era una semplice constatazione, non una critica.
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Ivan
Zagoriano Expert
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Registrato: 05/05/14 21:04
Messaggi: 1043

MessaggioInviato: Gio Giu 19, 2014 10:13 pm    Oggetto: Rispondi citando

druey ha scritto:
Mauro Tozzi ha scritto:
Ivan ha scritto:
Quello di Fletcher è stato un ritorno atipico, in chiave “depotenziata” (da supercriminale in stile Marvel a comune delinquente).

E contraddicendo così quella legge non scritta del fumetto che di solito vuole che un cattivo, ad ogni ritorno, venga reso più potente e pericoloso di prima. Wink

Ma non siete gli stessi che chiedevano a granvoce il ritorno di Hellingen nei laboratori...?

Mauro non lo so; io di certo non l'ho mai fatto.
Comunque rimedio subito a questa lacuna (grazie per l'imbeccata, Druey): Very Happy
Mauro Tozzi ha scritto:
Ivan ha scritto:
Quello di Fletcher è stato un ritorno atipico, in chiave “depotenziata” (da supercriminale in stile Marvel a comune delinquente).

E contraddicendo così quella legge non scritta del fumetto che di solito vuole che un cattivo, ad ogni ritorno, venga reso più potente e pericoloso di prima. Wink

Sottoscrivo 2 volte, Mauro.
Secondo me è proprio questo “iper-potenziamento” di volta in volta sempre esponenziale che ha compromesso le possibilità narrative di - ad esempio - un Hellingen.
Basta vedere la sua progressione:

1) “Sulle orme di Titan”: Qui Helly bazzicava con semplici automi radiocomandati. (E okay.)
2) “Odio”: Sottomarini, sieri ipnotici e lampadine ante-litteram. (E ri-okay.)
3) “Ora zero”: Missili teleguidati e anticipazione della TV via etere. (E ancora okay.)
4) “Magia senza tempo”: Contatti con civiltà aliene e tecnologie futuriste, con tanto di pistoloni laser tipo Star Trek. (E qui cominciamo già a trovarci pericolosamente al limite dell'esagerazione.)
5) “Incubi”: Ritorni dall'oltretomba, mega-astronavi guidate da divinità pellerossa in incognito, e realtà extradimensionali. (E qui già sconfiniamo nel delirante.)
6) “Ombre su darkwood”: Ricomposizioni di defunti da particelle atomiche, trasferimenti di materia nello Spazio, e pasticciati immischiamenti col mondo degli spiriti maligni indiani. (E qui siamo in pieno trash fanta-demenziale in stile Ed Wood).
7) ..... (chissà perché, ma all'improvviso mi è venuta la pelle d'oca)

Personalmente sarei favorevolissimo ad un “back-to-basic” di Hellingen, cioè a farlo tornare a fabbricare giocattoloni tecnologici...E BASTA! Niente più impicci coi vari Wendigo, demoni fustigatori, mondi magici, dimensioni parallele, e alienacci modello Independence Day.

L'esempio di ciò che è stato fatto con Fletcher in “GLI EVASI” è emblematico; un personaggio può tornare in modo riuscito anche senza necessariamente potenziare il contesto della sua precedente apparizione. Poiché a furia di gonfiare il pallone, prima o poi scoppia.
(E in proposito chiudo citando un'altra legge-non-scritta dei ritorni nei fumetti):

MEGLIO LASCIARE UN PO' DI DELUSIÒN /
PIUTTOSTO CHE FAR CASCARE I MARÒN


Amen.
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Zagrosky
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Località: Avezzano

MessaggioInviato: Gio Giu 19, 2014 10:20 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:

Personalmente sarei favorevolissimo ad un “back-to-basic” di Hellingen, cioè a farlo tornare a fabbricare giocattoloni tecnologici...E BASTA! Niente più impicci coi vari Wendigo, demoni fustigatori, mondi magici, dimensioni parallele, e alienacci modello Independence Day.



e questo è il vero Hellingen , che spero di rivedere nel punto 7 Pray
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Cactus Pete
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MessaggioInviato: Gio Giu 19, 2014 11:09 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:
6) “Ombre su darkwood”: Ricomposizioni di defunti da particelle atomiche, trasferimenti di materia nello Spazio.


Ma è coerente con Virus di Pedrocchi e Molino.
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druey
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MessaggioInviato: Ven Giu 20, 2014 3:13 am    Oggetto: Rispondi citando

Mauro Tozzi ha scritto:
Infatti la mia era una semplice constatazione, non una critica.


eh sì, ma era troppo ghiotta l' occasione per non punzecchiare Laughing Laughing Laughing

Lungo Fucile ha fatto giustamente notare che non ho niente di meglio da fare. E non posso che dargli ragione. Laughing
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Vi ho visti crescere su questo forum!

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Ivan
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MessaggioInviato: Sab Giu 21, 2014 6:24 pm    Oggetto: Rispondi citando

Principe Alexis ha scritto:
Ivan ha scritto:
6) “Ombre su Darkwood”: Ricomposizioni di defunti da particelle atomiche e trasferimenti di materia nello Spazio...

Ma è coerente con Virus di Pedrocchi e Molino.

(Aridanghete...) Brick wall
Ti dirò, caro Alexis...Questa persistenza a citare “VIRUS” per assolvere le perplessità legate alle recenti versioni di Hellingen, mi odora assai di ALIBI.
Da quel punto di vista allora nessuna storia sarebbe condannabile, poiché ogni cosa può essere in qualche modo “coerente” con un'altra estranea al proprio contesto. Ma questa vaga “coerenza” tirata per i capelli non basta - di per sé - per renderla anche una storia riuscita.

Una storia deve essere coerente in primis con SE STESSA, con la propria logica interna. Viceversa il richiamo a storie differenti per giustificare l'adozione di trovate perlomeno discutibili (eufemismo) è fuori luogo.
Nella fattispecie, la storia “VIRUS” è coerente con se stessa, mentre “Incubi” e “Ombre su Darkwood” non lo sono mica tanto. E se non stanno in piedi in modo autonomo ed indipendente, serve a poco appoggiarle alla stampella del loro capostipite.

(P.S. Ci tengo a precisare che VIRUS mi piace...però non deve essere usata per giustificare gli stravolgimenti apportati ad Hellingen, a cui palesemente si ispira per la figura del “mad scientist”.)
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Kramer76
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MessaggioInviato: Mer Ott 22, 2014 2:21 pm    Oggetto: Rispondi citando



gli evasi
numeri 51, 52 e 53, testi nolitta, disegni ferri
primo grande "ritorno a darkwood" con sorpresa, zagor sfodera tutte le specialità della casa, parole, sguardi, trucchi, duelli, pim pum pam
tra gli evasi spiccano mozart kelly, un mortimer col piffero, ed eric gessner collezionista di orologi, bello anche il regolamento di conti tra tonka e na-pawa
stavolta le copertine delle strisce sono ancora più belle di quelle "giganti", in particolare "un pugno di smeraldi" e "morte sul fiume"

voto 10


Ultima modifica di Kramer76 il Mar Dic 15, 2020 10:23 pm, modificato 2 volte in totale
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jupiter973
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MessaggioInviato: Mer Ott 22, 2014 10:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

Kramer76 ha scritto:
na-pa-wa è il totò riina di darkwood


Very Happy
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bordenchase ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Quando ho visto comparire l'ennesimo bimbominkia boselliano (questa volta cioccolatino) ho ritrovato l'entusiasmo dei giorni migliori

Questa faccenda del bimbominkia mi fa incacchiare più di quanto immaginiate. Il prossimo che lo dice lo vengo a prendere a casa!


Zeb Dowler ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Rauch non fare il timido sappiamo che hai rispolverato Stiletto dal suo oblio cheers

E' talmente nell'oblio, che ho dovuto ricercarlo sugli Index, per vedere di chi parlavi... Laughing

cama69 ha scritto:
L'utilizzo del nome Jupiter per il capo discepolo di Hellingen vale il costo di tutti e tre gli albi della storia
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Mauro Tozzi
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MessaggioInviato: Sab Mar 28, 2015 6:42 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:
Spassosa la scenetta di Cico con lo stregone dei Cayugas.

"Fungo di bosco, zampa di uccello... ti porti il sonno un nodoso randello!" Laughing
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MessaggioInviato: Sab Apr 21, 2018 4:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ottima storia, non la metto sullo stesso piano dei capolavori usciti fino a quel momento (La casa del terrore per esempio), ma comunque è una delle migliori del periodo senza dubbio.
Grandi protagonisti tutti ben caratterizzati, su tutti il migliore è l'orologiaio Gessner, anche la sua morte è la più indimenticabile.
Avevo notato anche io le frequenti battute e risate tra i cinque furfanti, sono tutti dotati di grande umorismo ma anche di una certa cultura... visto che citano le opere dei compositori classici.
Indimenticabile è anche la gag di Cico con lo shaman !
Come già notato, il ritorno di Sam Fletcher si allontana dal suo precedente scontro con Zagor, non c'entra più nulla con Iron-Man... poteva anche essere un cattivo diverso...
Comunque è una bella storia emozionante!
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Zagrosky
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MessaggioInviato: Gio Apr 26, 2018 9:54 am    Oggetto: Rispondi citando

Storia da cartonato!
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Ivan
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Messaggi: 1043

MessaggioInviato: Sab Feb 19, 2022 2:31 pm    Oggetto: Rispondi citando

(Corrige)



GLI EVASI

Testi: Guido Nolitta
Disegni: Gallieno Ferri
Pagine: 162
Anno: 1969

Storia degna della golden age, a cui non si può che inchinarsi. Una nolittata pura al 100%.
Soggetto relativamente semplice, ma sceneggiatura mozzafiato.

Come nella maggior parte delle storie di Nolitta, anche qui possiamo riscontrare la sua canonica suddivisione della trama in 3 segmenti principali:
1) La cattura di Zagor e la sua consegna ai Cayugas di Na-Pawa;
2) Lo scontro tra Mohawks e Cayugas;
3) L'inseguimento di Zagor agli evasi.

_____________________________

PREGI:

Il principale pregio, secondo me, è quello di equilibrare l'intreccio di elementi molto diversificati fra loro: la fuga dei 5 evasi, la vendetta personale di Fletcher, l'odio endemico tra Mohawks e Cayugas, gli smeraldi dell'idolo sacro...Un lavoro magistrale di fusione di svariati elementi narrativi in una unica trama solida e scorrevole. Applause

Il gruppo di evasi forma una comunità equilibratissima anche per differenze individuali. Impeccabili le singole caratterizzazioni:
SAM FLETCHER:
L'ex "Iron-Man" dismette la sua muta metallica e si ripresenta come un comune criminale, dimostrando comunque una notevole astuzia nel far coincidere il proprio desiderio di vendetta con la possibilità di arricchirsi. Sfrutta bene la sua grande conoscenza della cultura pellerossa per mediare questi due obiettivi.

LUPO BIANCO:
Pellerossa pavido e ubriacone. Incarna bene l'immagine del codardo che ha bisogno del "gruppo" per sentirsi forte, pure se il gruppo stesso lo tratta in modo umiliante.

ERIC GESSNER:
Col suo aspetto piccolo e grassoccio, faccia mite e occhialetti da talpa, sembra il più innocuo dei cinque...ma proprio per questo è di grande effetto vederlo agire in modo astuto e spietato.

TOMMY "SNOWBALL":
Gigantesco nero dotato di forza erculea. Forse è il personaggio meno definito del gruppo, ma fa comunque la sua bella figura nello scontro corpo-a-corpo con Zagor.

"MOZART" KELLY:
Il cattivo più controverso; infatti è sia uno spietato assassino che un artista sensibile e debole di nervi.


Anche Na-Pawa è un antagonista ben caratterizzato; un bellicoso sakem che cova rancore per l'umiliazione subita da Zagor nell'episodio IRON MAN, e dimostra una insolita ammirazione per il suo vecchio "amico bianco" Fletcher.


Anche in questo episodio si può riscontrare un esempio dello Zagor irruento di Nolitta, quando reagisce al massacro dei trapper e si scaglia contro gli evasi, pur sapendo bene che – essendo legato come un salame – da questo suo scatto d'ira non potrà ottenere altro che una scarica di legnate.

Questa sanguigna impulsività di Zagor è una caratteristica che Nolitta ha sempre ben rappresentato. Si pensi a:
LA STELLA DI LATTA, quando cerca di strangolare il detenuto Straker che aveva riso dell'incendio della casa di Howens.
LA MARCIA DELLA DISPERAZIONE, quando quasi ammazza di botte il nobile europeo che ha appena sparato alle spalle a Memphis Joe.
ZAGOR CONTRO SUPERMIKE, quando picchia Mike Gordon dopo l'uccisione del pistolero Flash.
IL SEGNO DEL CORAGGIO, quando tira in pugno a Walter Maddenbrook che, paralizzato dalla paura, non era accorso in suo aiuto.
FUCILAZIONE, quando dopo l'inutile massacro dell'esercito inglese si sfoga facendo a pezzi i fucili dei trafficanti.
...etc etc. Gli esempi sono numerosi, e tutti ben riusciti. Purtroppo gli altri autori raramente hanno saputo riprodurre bene questa caratteristica di Zagor, imitandola solo nell'aspetto esteriore ma senza coglierne lo spirito di fondo. Cosicché i suoi tipici scatti d'ira sono apparsi più lo sfogo gratuito di un isterico, piuttosto che la reazione indignata di fronte ad un'ingiustizia. Anche questo è uno dei (tanti) motivi per cui si rimpiange il peculiare stile narrativo di Nolitta. Sad

Spassosa la gag di Cico con lo stregone dei Cayugas. (Da manuale di sceneggiatura al capitolo: "Come inserire nel punto e nel modo giusto una scenetta comica in un contesto drammatico".)


Sempre a proposito dello stregone cayuga: nella scenetta con Cico può apparire come un inetto pasticcione...ma nella successiva sequenza con Zagor legato al palo della tortura, fa sfoggio di grande arguzia.
A Nolitta piaceva giocare anche con questi contrasti, spiazzando l'impressione che il lettore poteva essersi fatto a prima vista riguardo a personaggi e situazioni.


Avvincente la battaglia tra Mohawks e Cayugas, con la disfatta di questi ultimi quando perdono il vantaggio dell'attacco-a-sorpresa a causa dell'intervento di Zagor.
Pur se scontata, è narrativamente efficace la vittoria di Tonka nel duello finale contro Na-Pawa.


Ottima la trovata degli smeraldi che sono solo quattro e non cinque; ciò innesca i primi contrasti interni al gruppo di evasi, con Fletcher che trova la soluzione "aritmetica" eliminando Lupo Bianco (diventato ormai inutile).


Lo scontro con l'orologiaio Gessner è un mix di tensione, ironia e poetica. Beffarda la trovata dell'orologio che rintocca l'ora, segnalando a Zagor sia il pericolo in agguato che la posizione dello svizzero.


L'uccisione a vicenda di Fletcher e Kelly è un colpo di scena inatteso. Infatti a quel punto della storia tutto faceva pensare ad un epico scontro diretto tra Zagor e Fletcher...ma Nolitta cambia le carte in tavola spiazzando (positivamente) le aspettative del lettore.
Anche il crollo mentale di Kelly risulta in linea con le premesse precedenti, in cui il criminale aveva dato segni di un progressivo cedimento nervoso.


Nel finale, Nolitta coglie l'occasione anche per inserire un episodio che sottolinea la psicologia del "suo" Zagor, quando contempla con distacco gli smeraldi trafugati:

In sole due semplici vignette, Nolitta riesce a descrivere magistralmente l'intima filosofia di Zagor. (Da prendere come esempio per quegli autori che abbisognano di 50 pagine per descrivere il carattere di un personaggio.) Pray

_____________________________

DIFETTI:

Nessuno di rilevante; la sceneggiatura di questa storia sfiora la perfezione tecnica e stilistica.
A voler proprio fare i pignoli, forse si potrebbe obiettare l'eccessiva disinvoltura di Zagor nel voler inseguire DA SOLO dei criminali così pericolosi (e pure numerosi, col rischio che si dividano; infatti questa scelta azzardata di Zagor avrebbe potuto – indirettamente – provocare la morte della coppia di coloni a cui Gessner ruba l'orologio), e di non volerli abbattere quando li ha sotto tiro preferendo buttarla sulla "guerra di nervi"...ma questi comportamenti fanno parte della filosofia del personaggio (filosofia a volte illogica, ma ormai pienamente accettata dai lettori della collana). Rolling Eyes


_____________________________

DISEGNI:

Un Ferri al meglio della forma di quei tempi. Non è ancora il Ferri di ANGOSCIA, ma il suo segno è già magico.
Da segnalare la sua rappresentazione di Nelly Adams (la moglie del trapper); bellissima, sembra quasi prendere vita e uscire dalle pagine.


_____________________________

Storia: 9,5
Disegni: 9,5
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AAHHYAAAAK
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MessaggioInviato: Lun Mar 21, 2022 6:08 pm    Oggetto: Rispondi citando

162 tavole di Nolitta e Ferri (che oggi avrebbe compiuto 93 anni). Partiamo dal voto che scontenterà tutti: 7,5, bella storia, è mancato lo scontro finale, na la caratterizzazione psicologica ed emotiva dei personaggi andava al di là di ogni tra sfumatura, ma nonostante questo, non raggiunge l'epicità di tante altre storie, comunque ci avviciniamo sempre di più alla golden age.
Il ritorno a casa dei nostri eroi dalla trasferta non poteva essere dei peggiori: presi a pugni e colpi in testa da degli evasi che hanno eluso le trappole e si sono impadroniti del rifugio. Perché hanno scelto proprio quell'abitazione? Semplicemente perché nessuno può solo minimamente pensare che i galeotti siano così folli da nascondersi nella casa di Zagor. Infatti quello che sembra avere più ascendente, è una vecchia conoscenza di Zagor, è Sam Fletcher, l'Iron-Man che voleva spodestare l'autorità di Zagor da Darkwood. I suoi compari sono spietati quanto lui, abbiamo Tommy "Snowball", "Palla di neve"; "Mozart" Kelly, suonatore di flauto; Eric Gessner, svizzero con la passione degli orologi; il mohawk Lupo Bianco, che ha paura di Zagor e, sotto ordine di Fletcher, non lo colpisce e ci penserà lui stesso a farlo per far vedere che, legato, è impotente. Avendo bisogno di vestiti per non farsi riconoscere come galeotti, e quelli trovati nel rifugio non bastano, uccidono tre viandanti. Il piano di Fletcher è andare nella valle dei morti, dove Lupo Bianco, secondo le leggende, racconta di sepolcri funerari pieni di cianfrusaglie d'oro con annesso tesoro. Per far questo ha bisogno di un alleato ed è, come sempre, il sakem dei cayuga Na-Pawa che dovrà attaccare il campo dei suoi nemici mohawk giusto per un paio d'ore, il tempo necessario per depredare il luogo funerario. Arrivato al campo dei cayuga e, stretto un accordo e venuti a sapere anche di un totem con cinque grossi smeraldi, Zagor viene legato al palo della tortura, ma non viene torturato: la tortura è solo rimandata dopo la guerra, per ora si accontenta di far sibilargli vicino lance e tomahwk senza toccarlo. In tutto questo Zagor è spettatore: viene preso a pugni, sbeffeggiato e umiliato e cova una gran rabbia per la situazione, per non aver potuto fare nulla per salvare i tre viandanti in quanto imbavagliato; l'unica cosa che riesce a fare e prendere a calci in faccia Na-Pawa, altro non può, può solo assistere inerme e pensare alle conseguenze di una guerra. Al campo dei cayuga divertenti le gag di Cico: intanto lo stregone (da strapazzo) Mobutka lancia incantesimi per addormentarlo, ma in realtà ad addormentarsi è un altro cayuga; allora prende un gorsso randello e colpisce in testa Cico Laughing Il messicano, una volta rinsavito, ruba il sopravestito dello stregone, riesce a uscire dalla tenda per liberare Zagor, ma, non essendo riconosciuto da questi, viene bloccato dalle gambe del prigioniero e costretto a liberarlo, peccato che era proprio l'intenzione di Cico Laughing Per anticipare i galeotti, i Nostri prendono un'altra ansa e percorrono il Foamy creek, fiume pericoloso per via della corrente forte, degli scogli affioranti o a pelo d'acqua e delle piccole cascate; questa via tortuosa è comunque una scorciatoia. Infatti arriva in tempo prima che Na-Pawa spari a Tonka: il conflitto volge totalmente a favore dei mohawk, così Zagor affida Cico a Tonka e va alla caccia dei galeotti.
Arrivati alla valle dei morti, la banda di Fletcher non trova oro, ma solo cianfrusaglie di rame e il capo se la prende con Lupo Bianco, infatti, trovato il totem e constatando che gli smeraldi sono solo quattro, Sam uccide senza pietà l'indiano. Arrivato sul posto, neanche Zagor prova pietà per il mohawk. Da qui è tutto un susseguirsi di inseguimenti e colpi di testa della banda, che, a uno a uno, perde le certezze e vive gli ultimi momenti nel terrore di essere riacciuffati. "Palla di neve" si ferma prima degli altri per medicarsi un piede, ma viene messo ko da Zagor non senza fatics che lo lega e lo lascia ai mohawk i quali, a distanza, lo seguono. Lanciato con freccia al resto della banda un messaggio e lo smeraldo di "Palla di neve", il gruppo si disunisce. Zagor segue lo svizzero che va in direzione dell'abitazione dei coniugi Adams e gli ruba pure un orologio prezioso. Proprio quest'orologio lo tradisce suonando proprio nel momento in cui Zagor è vicino facendogli schivare il proiettile e uccidendolo. Una pallottola colpisce l'orologio e si ferma all'ora della morte del ladro. Che chicca! Applause I restanti due invece litigano tra loro: Sam Fletcher non vuole che Kelly suoni il flauto, ma il litigio s'interrompe con il nuovo messaggio e lo smeraldo dello svizzero. "Mozart" perde la testa, spara al capobanda che, a sua volta prima di morire, uccide Kelly. Considerando gli smeraldi oggetti creatori di guai, Zagor li lancia nel bosco. Questo Nolitta lo riprenderà anche in Mister No: far sparire il tesoro che puntualmente viene considerato maledetto.
Niente scontro finale dunque, ma una lenta e progressiva perdita di nervi nemica.
Copertine: inventate. Nella prima non esisye proprio la scena, nella seconda vengono raffigurati dei soldati. Eppure il disegnatore della storia è semlre Ferri Think
Le gag non sono molto accurate, Cico è lasciato un po' da parte, in questa storia, non è funzionale
1) arrivato nella foresta di Darkwood, Cico si lascia ammaliare dalla bellexxa della natura, ma scambia un serpente con delle radici
2) la gag citata appena entrato al rifugio
3-4) le gag citate dello stregone e di quando si traveste da lui
5) nel Foamy creek rompe una pagaia, facendo fare tutto il duro laviro a Zagor
6) durante le cascate gli arriva un salmone tra le braccia e dice che anche lui ha provveduto a qualcosa Laughing

Personaggi principali:
- Sam Fletcher
- Tommy "Snowball"
- "Mozart" Kelly
- Eric Gessner
- Lupo Bianco
- Na-Pawa
- Mobutka
- Tonka

Luoghi:
- villaggio dei cayugas
- Foamy creek
- villaggio dei mohawk
- valle dei morti
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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

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MessaggioInviato: Dom Apr 03, 2022 11:36 am    Oggetto: Rispondi citando

Magnifico capolavoro Nolitta & Ferri. In questa storia, vi è il ritorno di Sam Fletcher, alias Iron-Man, e il risultato è una storia ancor migliore del pur buon "prequel".
Memorabili e strepitose moltissime scene: il ritorno a Darkwood, l'incontro coi cinque evasi, Zagor al palo della tortura dei Cayuga, il ritorno in pista di Tonka, il duello di quest'ultimo con Na-Pawa, il duello di Zagor con Palla di Neve e la caccia dello Spirito con la Scure agli evasi, ma soprattutto la scena che più mi ha colpito è la morte di Gessner, tradito dai rintocchi dell'orologio che lui stesso aveva rubato. Scena resa ancor più indimenticabile dal fatto che un proiettile di Zagor raggiunge l'orologio, fermandolo sull'ora esatta della morte dell'evaso. Scena da standing ovation.
Magnifico anche il beffardo finale, con il crollo di nervi di "Mozart" Kelly (sosia del futuro Mortimer) e il successivo colpo di scena.
Ferri praticamente al top! Le emozioni della storia vengono ricreate perfettamente dal suo tratto irripetibile.
Belle le copertine giganti, ma sono migliori quelle bellissime delle strisce.

Soggetto/Sceneggiatura: 9,2
Disegni: 9,6
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