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GLI EVASI
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kanoxen60
Iper Zagoriano
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MessaggioInviato: Dom Feb 19, 2023 6:43 am    Oggetto: Rispondi citando

Il ritorno a Darkwood dopo la prima Odissea non è forse fortunato per Zagor e Cico, ma lo è sicuramente per noi lettori. Very Happy

Dopo la parentesi melloncelliana, infatti, Nolitta ci propone per il rientro a casa dei nostri Eroi una storia dalla trama semplice ma solidissima, senza cali di tono, con il ritorno di un vecchio nemico, un contorno di personaggi molto ben tratteggiati, un perfetto mix di drammaticità e comicità, un Cico decisivo nel momento clou della vicenda. Applause

Forse la cosa che mi ha colpito di più in questa rilettura è proprio il sapiente dosaggio che fa Nolitta fra aspetti drammatici e aspetti comici.
In realtà, la storia è prevalentemente drammatica (la violenta cattura iniziale di Zagor e Cico da parte dei cinque Evasi; l'uccisione a sangue freddo dei tre cercatori d'oro, l'arrivo al campo Cayuga e Zagor al palo della tortura, il duello fra Tonka e Na-Pawa, il lungo inseguimento di Zagor sulla pista della vendetta, la morte di Lupo Bianco e Gessner, la tragedia finale con Kelly e Fletcher.
Nonostante il prevalere degli aspetti drammatici, tuttavia, e proprio nel mezzo di quelli, Nolitta trova il modo di infilarci un paio di scenette folgoranti – protagonista, naturalmente, il messicano – che ancora oggi mi fanno spanciare dalle risate (nello specifico, il rituale magico di Mobutka, sciamano dei Cayuga, con tanto di formule in rima per provocare il sonno; la discesa dell'impetuoso Foamy Creek, con il salmone che si spiaccica sul volto di Cico).
Questa è uno degli aspetti della grandezza di Nolitta: farci sorridere pur in mezzo di una trama drammatica, senza che l'omogeneità della sceneggiatura ne risenta. Chapeau! Applause Applause Applause

In una storia così ben costruita, non è facile trovare punti deboli: forse, proprio volendo fare i certosini, si potrebbe citare una certa leggerezza di Zagor nel finale, quando prima lascia l'orologio – benché rotto - sulla tomba di Gessner, anziché riportarlo a Nelly Adams per cui aveva un valore affettivo inestimabile (ma magari lo ha fatto al ritorno) e poi getta nel bosco i diamanti rubati dagli Evasi nel cimitero Mohawk, quasi una fotocopia del lancio delle perle nell'oceano ne “Il mostro della laguna”, anziché restituirli alla tribù dell'amico Tonka.
Ma queste, dicevo, sono quisquilie. Smile

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kanoxen60
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MessaggioInviato: Dom Feb 19, 2023 6:50 am    Oggetto: Rispondi citando

Ma veniamo agli interpreti di questa storia, cominciando dai nostri due Eroi.

La drammaticità di questa storia si coglie anche dalle botte che piglia Zagor.
Si comincia con una randellata sulla zucca da parte di uno degli evasi (Mozart K.) appena mette piede nella capanna (mai ritorno a casa fu più infelice...Svenimento n.1); segue sequenza di pugni dimostrativi da parte di quel fetentone di Fletcher, dopo che il Nostro, con il suo urlo, aveva intimorito l'impressionabile Lupo Bianco (Svenimento n. 2).
Quando assiste impotente all'assassinio dei tre cercatori d'oro, cerca di ribellarsi rifilando una testata a Mozart K., ma viene poi neutralizzato dal grosso Snowball con un altro tris di cazzottoni (Svenimento n. 3).
Al campo Cayuga si prende altri due cazzottoni da un vendicativo Na-Pawa e poi, dopo aver lanciato un nuovo urlo che intimorisce i pur ringalluzziti indiani, si becca un altro tris di cazzottoni dall'accoppiata Fletcher-Snowball (Svenimento n.4).
Al palo della tortura subisce impassibile i lanci di lance e tomahawk che gli sfiorano il volto, fino a che un colpo un po' più maldestro non lo colpisce alla testa (Svenimento n.5).
Anche quando è sul sentiero della vendetta, peraltro, il nostro Eroe non manca di incassare ancora un paio di cazzotti dal rognoso Snowball. Shocked

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MessaggioInviato: Dom Feb 19, 2023 6:58 am    Oggetto: Rispondi citando

Per fortuna, per il nostro Zagor non ci sono solo cazzotti presi.

Ho già accennato alle urla che incutono un grande timore sia a Lupo Bianco sia ai Cayuga sia, infine, ai fuggitivi nel bosco, provocando il tracollo psicologico di Mozart K.
Rifila un calcione, pur legato al palo, al borioso Na-Pawa (anche se non capisco come possa avergli fatto un occhio nero con un calcio nella panza... Think ).

Nonostante le botte prese e le ferite, è prontissimo a liberarsi dal palo della tortura quando se ne presenta l'occasione (grazie, Cico!) e a gettarsi in canoa lungo le acque tumultuose del Foamy Creek, giungendo così in tempo ad avvertire Tonka e i suoi Mohawk dell'imminente attacco cayughesco.

Contribuisce, con urla e colpi di fucile, a mettere in fuga gli aggressori. Poi, con arco e frecce, si mette sulla pista della vendetta (arco e frecce, come ne “I cacciatori di uomini”. Instilla la paura nei fuggitivi con le sue urla e con altri strumenti di pressione psicologica, come il fantoccio con la sua casacca lasciato tra i cespugli o le frecce lanciate con messaggio e smeraldo allegati, per comunicare l'eliminazione di un nuovo avversario (una tecnica, quest'ultima, che ricorda un poco la strategia di Tex con i componenti della banda della Mano Rossa).

La sua, in realtà, è una vendetta abbastanza “passiva”, se è vero che ben tre dei cinque evasi si eliminano fra loro: Zagor cattura Snowball, dopo una lotta a suon di pugni, e spara, forse non per uccidere veramente, solo a Eric Gessner, peraltro dopo essersi fatto ingenuamente scoprire spezzando un ramo secco.

Nel finale assiste alla tragedia e, come accennato, esprime ancora una volta il suo disprezzo per l'avidità umana, lanciando nella macchia i preziosi smeraldi (“...a me non sembrano altro che quattro banali pezzi di vetro...al diavolo...pietre maledette!!!”, pag. 94, vol 23 CSAC).

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MessaggioInviato: Dom Feb 19, 2023 7:02 am    Oggetto: Rispondi citando

Non si può negare che anche Cico abbia la sua razione di botte in questa storia.

Comincia con l'incassare i pugni di Snowball e Fletcher all'ingresso della capanna di Darkwood; poi, al campo Cayuga, prende un pugno in testa da Cervo Corto e poi, nella capanna dello sciamano Mobutka, visti gli inutili incantesimi, si becca una sonora randellata in testa che lo fa finalmente dormire. Randellata, peraltro, che è lesto a restituire al vecchio stregone, andando poi a liberare Zagor e dimostrandosi così risolutivo nella vicenda (come ne “Lo spettro del passato”). Applause

La comicità cichiana emerge prorompente nelle scene degli incantesini del sonno e durante la discesa del Foamy River, con quel salmone che gli sbatte sulla faccia e che lui sarebbe pronto a trasformare in colazione.

Ma vediamo anche un Cico arrabbiato (quando Gessner indossa il suo vestito della festa, quello che conservava per il giorno in cui “...si fosse presentata l'occasione di tornare in Spagna”. Il vestito, come vedremo, sarà purtroppo crivellato di colpi...), in ansia per Zagor (quando viene colpito a pugni dopo l'uccisione dei tre cercatori d'oro e quando viene messo al palo della tortura al campo Cayuga), coraggioso (nella liberazione di Zagor, quando peraltro rischia il collo), imbranato (nella discesa del Foamy Creek), felice di rivedere l'amico sano e salvo dopo la caccia agli evasi (con tanto di abbraccio: “Zagor! Sei tornato, grazie al cielo!”), infine prudente prima di rimettere piede nella capanna di Darkwood. Laughing
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MessaggioInviato: Dom Feb 19, 2023 7:17 am    Oggetto: Rispondi citando

Ampio spazio hanno, in questa storia, i cinque evasi, la cui caratterizzazione psicologica mi sembra perfetta.
Un quintetto di veri farabutti, ben mixato dal punto di vista razziale (un nero, un indiano, uno svizzero, due americani, manca solo il classico slavo Laughing ), pronti a tutto ma con alcune passioni per l'arte e la bellezza (gli orologi antichi per Gessner; la musica per Mozart K.).

Il boss è indubbiamente Sam Fletcher, il vecchio Iron Man, che si ripresenta qui privo di armatura e scure ma in versione decisamente più rognosa.

Lo avevamo lasciato nelle mani di Zagor, inerme e in mutande come un innocuo vecchietto, e lo ritroviamo spietato e vendicativo.
Mena Zagor a più riprese, è lui a concepire il piano per rubare i diamanti nel cimitero Mohawk, consegna lo Spirito con la Scure nelle mani di Na-Pawa e convince il capo Cayuga a muovere guerra contro gli odiati Mohawk.
Non esita a uccidere i tre cercatori d'oro per procurarsi nuovi vestiti, spara anche al suo socio Lupo Bianco per risolvere il problema della divisione dei diamanti rubati (e forse avrebbe sparato anche a Gessner se questi non fosse stato assai prudente al momento di abbandonare il gruppo).

Nel finale, conserva la lucidità pur sentendosi addosso l'ombra di Zagor; nulla può però, se non rendergli la pariglia, quando viene colpito al petto mortalmente dalla pistola di Mozart K. E così termina la carriera del vecchio Iron Man.

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MessaggioInviato: Dom Feb 19, 2023 7:20 am    Oggetto: Rispondi citando

Mozart Kelly (che in onore degli ottimi dolcetti di Salisburgo mi viene da chiamare Mozart Kugeln) è un mix tra il Raskolnikov dostoevskiano (uccisore di vecchiette) e il Mortimer burattiniano (dal punto di vista grafico, almeno).

E' anche lui spietato, avido e privo di scupoli (vedere come accetta con un sorriso l'uccisione di Lupo White), ma l'inseguimento di Zagor nel bosco, il vedere le frecce con i diamanti dei soci catturati o uccisi gli provoca un crollo nervoso.

Nel finale lo vediamo, rassegnato a un destino ineluttabile, trovare conforto solo nel suo amato flauto (suonando la marcia funebre di Wagner, in linea col suo stato d'animo).
Quando, terrorizzato dalla presenza di Zagor, decide di rinunciare ai diamanti e di andarsene per conto suo, spara inaspettatamente a un Fletcher che cercava di dissuaderlo, venendo poi a sua volta colpito alla schiena dal suo ex-socio morente.
Una vera e propria tragedia nella foresta, un po' come accaduto a Kraus e Kovalski nel finale di “Guerra!”.

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MessaggioInviato: Dom Feb 19, 2023 7:26 am    Oggetto: Rispondi citando

Eric Gessner, lo svizzero con la passione degli orologi antichi (e, presumiamo anche se non abbiamo la controprova, anche per il cioccolato e il groviera, mentre risulta poco amante del fumo, come dimostra con il calumet nella tenda di Na-Pawa) è un altro personaggio decisamente interessante.



Indossa per tutto il tempo il vestito della festa di Cico, trovato nella capanna a Darkwood.
Nonostante l'aspetto apparentemente innocuo, si rivela spietato quanto gli altri componenti della banda (vedere quando collabora con Fletcher all'uccisione dei tre cercatori d'oro).

Quando i fuggitivi cominciano a sentire sul collo il fiato di Zagor, decide di abbandonare Fletcher e Mozart Kugeln e di andarsene per la sua strada, non senza aver stroncato sul nascere la possibile reazione di Fletcher (“Attento a quello che fai, Sam Fletcher”, gli dice puntandogli la pistola, “io non sono ingenuo come Lupo Bianco e non mi lascerei togliere di mezzo tanto facilmente”, pag. 67, Vol. 23 CSAC).

Nella sua fuga si imbatte nella capanna di Bill e Nelly Adams ed è un miracolo che non li uccida per impossessarsi del vecchio orologio di Nelly, un “Claude Rivard” del 1600 (si limita a stordire Bill e a legare entrambi).

Ma è proprio l'orologio lo strumento del suo destino, mettendosi a suonare proprio quando lo svizzero, appostato nella macchia, sta per sparare a Zagor, La reazione di Zagor non gli lascia scampo , crivellato di colpi (e, insieme a Gessner, addio vestito della festa di Cico e Claude Rivard del 1600... Shocked ).

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MessaggioInviato: Dom Feb 19, 2023 7:29 am    Oggetto: Rispondi citando

Tommy “Snowball” è il nerboruto ex schiavo condannato per aver ucciso cinque guardiani della piantagione in cui lavorava.

Si caratterizza soprattutto per la sua forza: all'inizio, rifila un gran pugno al povero Cico appena mette nella capanna della palude, poi mena Zagor, fino a farlo svenire, quando questi tenta di ribellarsi dopo l'uccisione dei tre cercatori d'oro.



Si ripete, insieme a Fletcher, al campo Cayuga, per dimostrare ai timorosi indiani la vulnerabilità dello Spirito con la Scure.

Durante la fuga dopo il furto degli smeraldi, si attarda per una ferita al piede ed è il primo a essere raggiunto da Zagor: dopo la nuova scazzottata, è il nero a soccombere, ma tutto sommato non gli va neanche male perché è l'unico del gruppo di evasi a conservare la pelle.

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MessaggioInviato: Dom Feb 19, 2023 7:32 am    Oggetto: Rispondi citando

Lupo Bianco, il rinnegato Mohawk amante dell'alcool, è l'anello debole del gruppo dei cinque evasi.

E' lui a parlare a Fletcher del cimitero Mohawk dove sono custoditi tanti oggetti preziosi, ma si capisce subito che la considerazione di cui gode da parte dei soci è piuttosto bassa.

Si fa impressionare dal grido di Zagor nella capanna di Darkwood e non trova la forza, nonostante gli inviti di Fletcher, di colpirlo benché fosse legato come un salame.
Curiosa la scena quando, prima dell'aggressione ai tre cercatori d'oro, Fletcher strappi i pantaloni da carcerato all'indiano, lasciandolo pressoché in mutande (“...da buon indiano, puoi anche andartene in giro nudo come un verme!”, pag. 214, Vol. 22 CSAC).

La scoperta degli smeraldi al cimitero sacro Mohawk non gli porta fortuna e viene eliminato senza remora alcuna dalla pistola di Sam Fletcher, primo degli evasi a lasciarci le penne.

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MessaggioInviato: Dom Feb 19, 2023 7:36 am    Oggetto: Rispondi citando

Un ruolo di rilievo in questa storia spetta anche a Na-Pawa, capo della tribù Cayuga che avevamo incontrato, alleato di Sam Fletcher, nella storia di Iron Man.

Dopo la batosta e l'umiliazione subita nella vecchia storia, lo troviamo con il dente assai avvelenato nei confronti di Zagor, per cui quando vede Fletcher arrivare al campo indiano con lo Spirito con la Scure prigioniero non crede ai suoi occhi.
Irritato dal silenzio del nostro Eroe, gli rifila un paio di cazzottoni e lo fa mettere subito al palo della tortura. Accetta la proposta di Fletcher di attaccare il campo degli odiati Mohawk e, prima di partire per la spedizione, rifila un altro pugno al Nostro, ricevendone però in cambio un calcione che gli procura un occhio nero (?).



Ancor più inviperito, scatena i suoi Cayuga nella danza della tortura, fino a quando non si imbarca con i suoi guerrieri verso il villaggio Mohawk. Lì, eliminate le sentinelle, è pronto a sparare su Tonka, dando il via al massacro, ma l'arrivo improvviso di Zagor gli scombussola i piani.

Il contrattacco Mohawk lo costringe alla fuga, sino a quando, con i Cayuga ormai in rotta, sulle rive del fiume non accetta il duello con Tonka, da cui esce irrimediabilmente sconfitto e defunto.

Nel complesso, un Na-Pawa di maggior spessore rispetto alla sua prima apparizione.

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MessaggioInviato: Dom Feb 19, 2023 7:40 am    Oggetto: Rispondi citando

Al campo Cayuga troviamo anche un altro personaggio degno di nota, lo stregone Mobutka.

Quando l'indiano in carne Cervo Corto gli porta Cico prigioniero nella tenda, affiché lo custodisca con attenzione in attesa che Na-Pawa decida sulla sua sorte, lo sciamano si dice fiducioso di poterlo tenere tranquillo con un incantesimo del sonno. Questa è la parte più comica di tutta la storia, con la sequenza di formule magiche (spassosissime) che lancia lo stregone, senza che il messicano dia il minimo segno di assopimento.



Quando, invece, di Cico, è Cervo Corto a cadere a terra addormentato, Mobutka passa alle vie di fatto e stordisce Cico con un grosso randello (“Fungo di bosco, zampa di uccello, ti porti il sonno un nodoso randello!”...). Laughing Laughing Laughing

La randellata, peraltro, gli verrà prontamente restituita dal messicano, che potrà così con un'azione coraggiosa recarsi a liberare Zagor dal palo della tortura. Applause Applause Applause

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MessaggioInviato: Dom Feb 19, 2023 7:44 am    Oggetto: Rispondi citando

Come nella storia di Iron Man, vediamo qui all'opera Tonka, capo Mohawk e grande amico di Zagor.

Avvertito dall'amico un attimo prima di cadere sotto i colpi del nemico Na-Pawa, guida la riscossa dei suoi Mohawk contro gli aggressori Cayuga.

Quando la battaglia è ormai vinta, avoca a sé il diritto della vendetta e sfida il capo Cayuga in un duello all'arma bianca, da cui esce ferito ma vincitore. Lo rivediamo felice, alla fine della vicenda, quando Zagor torna vittorioso dalla caccia ai cinque evasi.

Infine, menzione per Bill e Nelly Adams, gli amici di Zagor che vivono a Darkwood e che hanno la sfortuna di ricevere la visita di Eric Gessner in fuga da Zagor.

Rischiano grosso quando si rifiutano di consegnare il vecchio orologio, un ricordo di famiglia di Nelly, allo svizzero, che, per impossessarsene, non esita a stordire Bill e a lasciare i due legati nella loro capanna, dove poi vengono fortunatamente liberati da Zagor.
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MessaggioInviato: Dom Feb 19, 2023 7:45 am    Oggetto: Rispondi citando

Quanto ai disegni, mi pare che qui Ferri sia al top.

Spicca la sua caratterizzazione di Fletcher, con quella cicatrice in viso che non promette nulla di buono, di Mozart K., un Mortimer ante litteram, e di Gessner, dall'aria mite come una colomba ma velenoso come un seprente.

Buono anche il suo Na-Pawa, incazzoso come non mai (anche se non capisco come un calcio allo stomaco da parte di Zagor possa avergli fatto venire un occhio nero) ed eccellenti Zagor (martoriato come non mai) e Cico (bellissimo nella vignetta conclusiva).

Splendida, infine, la sua Nelly Adams, che ricorda, come avete sottolineato, la Aline rakosiana. Applause Applause Applause
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MessaggioInviato: Dom Feb 19, 2023 7:50 am    Oggetto: Rispondi citando

Insomma, per concludere, dopo la parentesi melloncelliana, per il ritorno dei nostri Eroi a Darkwood torna in pista un Nolitta coi fiocchi e controfiocchi.

Rispolvera un vecchio nemico (due contando anche Na-Pawa), che si ripresenta in degna compagnia e più rognoso che mai.
La trama è solidissima, i personaggi ottimamente caratterizzati.
Vengono posti in risalto sentimenti umani positivi e negativi come l'avidità, lo spirito di vendetta, la violenza, la mancanza di scupoli, la paura di sentirsi braccati (come ne “I cacciatori di uomini”), la dignità, il coraggio, l'amicizia.

Una storia, insomma, degna di collocarsi nelle primissime posizioni della mia graduatoria della prima centuria zagoriana. Applause Applause Applause

P.S. Credo che questa sia una delle storie che mi ha fatto innamorare di Zagor. Non ricordo esattamente come l'albo “Gli evasi” fosse giunto a casa mia, fatto sta che ci arrivarono anche i tre albi successivi, fino a “Natale calibro 45” (Dicembre 1969). L'anno successivo, evidentemente alla luce degli albi suddetti, fui fermissimo nel voler cominciare la raccolta degli albi mensili cogliendo l'occasione della neonata “Scritta Rossa”...

Aggiornamento classifica prima centuria zagoriana:

1. Seminoles (Nolitta-Donatelli)
2. Il mostro della laguna (Nolitta-Ferri)
3. Guerra! (Nolitta-Ferri)
4. Lo spettro del passato (Nolitta-Donatelli)
5. Gli evasi (Nolitta-Ferri)
6. Solo contro tutti (Nolitta-Bignotti/Ferri)
7. I cacciatori di uomini (Nolitta-Ferri)
8. L'uomo lupo (Nolitta-Donatelli)
9. L'avvoltoio (Nolitta-Ferri)
10. Zagor attacca (Nolitta-Ferri)
11. La casa del terrore (Nolitta-Ferri)
12. L'isola della paura/Sulle orme di Titan (Nolitta-Ferri)
13. Prigioniero (Nolitta-Donatelli)
14. L'inferno dei vivi (Nolitta-Ferri)
15. Ombre! (Nolitta-Ferri)
16. La furia di Zagor (Nolitta-Ferri)
17. Il fante di picche (Nolitta-Ferri)
18. Le jene del mare (Nolitta-Ferri)
19. Gli adoratori del sole (Nolitta-Ferri)
20. Satko! (Nolitta-Ferri)
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Giuliano70
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MessaggioInviato: Dom Feb 19, 2023 8:47 am    Oggetto: Rispondi citando

Bellissima analisi Kanoxen! I miei complimenti!
Perchè Zagor non riporta l'orologio agli Adams? Magari, come dici, tu aveva fretta di riprendere l'inseguimento e lo ha fatto dopo.
È un'omissione sacrificabile, dato che la scena dell'orologio sulla tomba è di grande effetto.
Idem per i diamanti. Non avremmo avuto la frase di Zagor, con cui manifesta il suo disprezzo per l'avidità.
Forse i Mohawk avrebbero sostituito le pietre preziose con altre, dato che erano state profanate.
A me hanno infastidito piuttosto le risate all'unisono della banda degli evasi.
Soprattutto quando Fletcher uccide davanti ai loro occhi Lupo Bianco.
Bisogna essere dei diavoli per ridere mentre un uomo viene ammazzato.
E poi cosa ridete? Uno che assassina così a sangue freddo potrebbe farlo benissimo anche con voi! C'è poco da ridere!
Sicuramente Nolitta voleva far fremere i lettori rendendo odiosi i membri della banda e c'è pienamente riuscito, magari esagerando un pelino.
Storia indimenticabile, anche per me nella top 10 della prima centuria!
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