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LA BANDA DEI CINQUE - ( speciale n 28 )
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giaguaro2
Iper Zagoriano
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MessaggioInviato: Ven Apr 08, 2016 10:54 pm    Oggetto: Rispondi citando

Numero_Sei ha scritto:
Questo deriva dalla mia visione del personaggio originario: lo Zagor nolittiano capitava spesso che venisse messo fuori gioco se colto di sorpresa (fin dal n.1, dove deve intervenire Cico a salvarlo). Boselli a suo tempo ha un po' cambiato le carte in tavole, smussando questo lato del personaggio e in effetti, forse dovrei rendermi conto che questo, da una parte dei lettori, oggi non è più ritenuto accettabile, e regolarmi di conseguenza.

Al di là della mia valutazione su questa storia, caro Roberto, mi incuriosisce questo tuo passaggio. Oltre a questa tua esplicita "ammissione", nel tuo primo intervento in questo topic, parli della "tua visione del personaggio" in relazione alla storia "Zagor Racconta", come se quello fosse il tuo modello a cui far riferimento.
In effetti mi ha fatto una strana impressione questo speciale, che sembra riportare indietro Zagor ai tempi pre-Rinascimento.

Il "tuo" Zagor è quindi questo?
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Walter Maddenbrook
Iper Zagoriano
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MessaggioInviato: Dom Apr 10, 2016 8:07 pm    Oggetto: Rispondi citando

A me la storia è piaciuta, anzi mi è piaciuto lo Speciale. E sottolineo questa caratteristica perché gli Speciali ormai da anni erano uno peggio dell'altro. Bravo quindi Altariva ad aver usato sapientemente il limitato numero di pagine che offre l'uscita annuale non soffermandosi troppo sugli inutili cazzotti, ma scegliendo un giallo con una struttura costruita su continui intrecci e capovolgimenti di fronte tra buoni e cattivi.
Voglio sottolineare anche il colpo di scena della rivelazione dell'assassino, perché mi ha sorpreso, ed è ormai un fatto veramente raro su Zagor.

Sul discorso delle botte in testa: a me ciò che ha fatto storcere il naso nelle fasi di scontro non sono state tanto queste, quanto una conduzione generale troppo sincopata, in particolare durante l'incendio nel magazzino e la resa dei conti finale (esempio: Jacob viene fatto fuori in una rapida vignetta senza alcun pathos, o Zagor si taglia le corde con la abusata roccia appuntita). Anche qua, forse si è accelerato per non sprecare troppe pagine ma il risultato è purtroppo insoddisfacente, e l'adrenalina non ha il tempo per scorrere.

Sul ritorno allo Zagor di Nolitta: leggendo la storia non mi è mai venuto in mente che fosse uno degli obiettivi, ma se ora apprendo che lo era, per me non è stato centrato. L'ho trovato infatti un po' troppo indifferente a quanto gli accade intorno, che fa sì il suo dovere di eroe ma con impatto emotivo decisamente scarso. La partecipazione di pancia dello Zagor di Nolitta, invece, le sue esplosioni di collera, perfino la sua umoralità sono lontane anni luce, non scherziamo.
Che questa non è una critica alla storia in sé, eh. Può andar bene anche questa versione, ma se parliamo dello Zagor classico è un'altra cosa.

Ma a parte questi aspetti, che sinceramente non avrebbero trovato posto in questo mio commento se non ne avessero parlato altri in quanto li considero marginali, ribadisco che è stata una buona lettura, la trama è robusta e ben scritta, con personaggi più che discretamente delineati (anche la veloce comparsa Beverly ha tempo di non essere piatta).
Poiché, a differenza di altri, non mi era piaciuto affatto il Maxi di Verybad, saluto questa progressione (ai miei occhi) e aspettiamo la terza prova.
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giaguaro2
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MessaggioInviato: Dom Apr 10, 2016 9:38 pm    Oggetto: Rispondi citando

Walter Maddenbrook ha scritto:
Sul ritorno allo Zagor di Nolitta: leggendo la storia non mi è mai venuto in mente che fosse uno degli obiettivi, ma se ora apprendo che lo era, per me non è stato centrato. L'ho trovato infatti un po' troppo indifferente a quanto gli accade intorno, che fa sì il suo dovere di eroe ma con impatto emotivo decisamente scarso. La partecipazione di pancia dello Zagor di Nolitta, invece, le sue esplosioni di collera, perfino la sua umoralità sono lontane anni luce, non scherziamo.
Che questa non è una critica alla storia in sé, eh. Può andar bene anche questa versione, ma se parliamo dello Zagor classico è un'altra cosa.

Non so se il tuo commento, che arriva in scia al mio, ci faccia riferimento o è solo un'impressione per via della cronologia dei post. Comunque, ne approfitto per chiarire ulteriormente: nemmeno io ci vedo lo Zagor nolittano, ma piuttosto quello successivo (infatti mi sono limitato ad un generico "pre-rinascimento"). Secondo me, lo "Zagor nolittiano" scritto da altri autori tende a risultare in questo modo: le botte in testa, ad esempio, sono più una conseguenza che un espediente cercato. Invece col rinascimento vengono (pian piano) cambiati i presupposti basilari, e ci si allontana dal modello originale in modo sostanziale, in modo più radicale.
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Lun Apr 11, 2016 10:17 am    Oggetto: Rispondi citando

No Giorgio, il mio commento lo avevo scritto prima "offline" e quando l'ho postato è finito sotto il tuo, ma in modo casuale.
Quindi mi riferivo gli interventi fatti in precedenza.
Rileggendo il mio post, devo però dire che forse mi sono spinto troppo oltre rispetto quanto affermava Altariva: mi sembra che lui parlasse dello Zagor nolittiano solo in riferimento (e direi in contrapposizione) a quello più tosto e sicuro portato da B&B, mentre il personaggio originale era più fallibile. Non intendeva in modo tout court come invece è strutturata la mia risposta, credo.
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Ken Parker
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MessaggioInviato: Lun Apr 25, 2016 9:18 am    Oggetto: Rispondi citando

Due brevi premesse:
1) ribadisco la mia idea che chi legge i commenti a una storia non può essere tutelato dallo spoiler, perché chi commenta al 95% è gente che ha letto la storia e ne parla, quindi io non mi preoccupo degli spoiler
2) ho letto i commenti precedenti per non ripetere cose già dete.

Detto ciò, ho letto con piacere la storia, che ho trovato ben costruita e accattivante fino alla fine. Buona trama, bell'intreccio e buoni anche i colpi di scena.
La considerazione di fondo che mi viene da fare forse riguarda i tempi del racconto, e mi rifaccio anche a quanto detto da Walter Maddenbrook:
Walter Maddenbrook ha scritto:
a me ciò che ha fatto storcere il naso nelle fasi di scontro non sono state tanto queste, quanto una conduzione generale troppo sincopata, in particolare durante l'incendio nel magazzino e la resa dei conti finale (esempio: Jacob viene fatto fuori in una rapida vignetta senza alcun pathos, o Zagor si taglia le corde con la abusata roccia appuntita). Anche qua, forse si è accelerato per non sprecare troppe pagine ma il risultato è purtroppo insoddisfacente, e l'adrenalina non ha il tempo per scorrere.

Il problema infatti credo sia proprio questo. Ogni situazione viene chiusa sempre troppo rapidamente, perchè è necessario passare al quadro successivo. Il che rende necessario magari anche il togliere di mezzo Zagor per il momento, anche a costo di fargli fare la figura dell'ingenuo. Questo, per i miei gusti, fa perdere un po' il piacere del racconto, toglie atmosfera, toglie l'eroe che ogni tanto pensa anche, elimina il tentativo di capire. Zagor corre solo appresso a quello che c'è da fare, e non avrebbe certo il tempo, in questo forsennato precipitarsi, di capire qualcosa di quanto sta avvenendo. Se un appunto posso fare all'amico Roberto Altariva è proprio che, in relazione alla dimensione dello speciale, fose è necessario tarare anche la quantità delle cose da far succedere, altrimenti il rischio frenesia e guazzabuglio si alza tantissimo.
A pag. 100 c'è poi una cosa che non capisco. Kevin ha un coltello col quale ha ucciso Dunstan, lo lancia a Zagor, che lo schiva, e poi ne tira fuori un altro: da dove? Il fodero del pugnale lo porta a destra (ed è già vuoto), il coltello lo estrae da sinistra, e comunque il primo dove lo aveva preso?
Insomma, a parte questa sproporzione tra ansia della situazione e possibilità di gustarsi la trama, che ho provato io, la storia è bella e Altariva dimostra una buona conoscenza del personaggio e delle sue prerogative. L'eccesso di ritorno del rimorso di Patrck Wilding negli ultimi tempi effettivamente sta diventando un po' pesante. Da che era argomento tabù a che ogni volta ci deve spiegare il suo comportamento mi sembra troppo; in questa storia indubbiamente ci sta anche bene, ma quando avviene io non ho avvertito il pathos che una simile reminiscenza dovrebbe avere.
Chiarolla coi suoi disegni è sempre emozionante.
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Gio Apr 28, 2016 9:21 pm    Oggetto: Rispondi citando

Quoto tutto quanto ha replicato Stefano alla mia considerazione, e quanto dice è esattamente il motivo per cui io non vedo di buon occhio a prescindere Speciali e Color, dato che l'esiguo numero di pagine obbliga spesso lo sceneggiatore a queste velocizzazioni e conseguente mancanza di pathos.
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Tobia Sullivan
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MessaggioInviato: Ven Apr 29, 2016 8:29 am    Oggetto: Rispondi citando

Vabbè dai non vorrei sembrare il solito piagnone nostalgico del passato ma credo che Indian Circus, Il mio amico Guitar Jim, Lupo Solitario, Zagor 200, La stella di latta, Molok e persino Puerto Juarez solo per citarne alcune ... di pathos ne avevano eccome ed erano storie "corte".
Anzi dirò di più e cioè che a volte tirarsi avanti autentici mattoni per 250/300 pagine è pure peggio.
Non sto mettendo la croce addosso a nessuno, vorrei soltanto far passare la mia opinione che una storia bella non dipende dal numero di pagine.
Scusate l'OT
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MessaggioInviato: Ven Apr 29, 2016 9:54 am    Oggetto: Rispondi citando

Tobia Sullivan ha scritto:

Non sto mettendo la croce addosso a nessuno, vorrei soltanto far passare la mia opinione che una storia bella non dipende dal numero di pagine.


Hai ragione, però è più difficile realizzare una bella storia condensata in 98 pagine piuttosto che in due numeri. Think
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Tobia Sullivan
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MessaggioInviato: Ven Apr 29, 2016 10:01 am    Oggetto: Rispondi citando

Certo hai ragione anche tu, il mio è un discorso che vale in generale, c'è sempre una verità nel mezzo nelle cose che commentiamo.
Vogliamo dire che un bravo sceneggiatore può scrivere belle storie di una certa "lunghezza" (i due albi canonici) ma anche in casi di storie più brevi?
D'altro canto abbiamo pure detto in altre occasioni che i paletti dei due albi spesso porta a strozzare le storie nel finale proprio per rispettare la lunghezza "prefissata". Ora però la smetto qui perché lo spettro dell'OT è sempre più minaccioso.
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Zagrosky
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MessaggioInviato: Ven Apr 29, 2016 10:03 am    Oggetto: Rispondi citando

E' questione di talento, chi ce l'ha non ha problemi a scrivere un capolavoro in 100 pagine....ciò detto , gradisco maggiormente le storie lunghe 3 e più albi (tranne Incubi ovvio) ...
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Tobia Sullivan
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MessaggioInviato: Ven Apr 29, 2016 10:18 am    Oggetto: Rispondi citando

Talento? Beh tu lo dici ... è tutto li

Poi c'è la questione di quello che il lettore preferisce e su questo sono d'accordo con te nel preferire storie lunghe articolate e di più ampio respiro.
E' la stessa natura del fumetto Zagor, secondo me, fatto apposta per storie di questo tipo senza nulla togliere alle "piccole perle" uscite di tanto in tanto
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MessaggioInviato: Ven Apr 29, 2016 10:26 am    Oggetto: Rispondi citando

I agree in all wth Tobia.
SupermikeII was a story of more than 300 pages...
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Ven Apr 29, 2016 1:11 pm    Oggetto: Rispondi citando

Tobia Sullivan ha scritto:
Vabbè dai non vorrei sembrare il solito piagnone nostalgico del passato ma credo che Indian Circus, Il mio amico Guitar Jim, Lupo Solitario, Zagor 200, La stella di latta, Molok e persino Puerto Juarez solo per citarne alcune ... di pathos ne avevano eccome ed erano storie "corte".

Certamente. Anzi, ne sono state prodotte anche in tempi più recenti. Penso ad alcuni centenari, come il n. 400 (per me addirittura un capolavoro!), fino all'ultimo di Rauch, più che buono.
Non ho mai inteso che 94 tavole = schifezza assicurata, ma solo che per un fumetto come Zagor è più difficile muoversi in spazi ridotti. Più difficile non significa ovviamente impossibile.
Ma deve essere l'idea che chiama il formato, non il contrario. Se una storia si esaurisce in un albo, ben venga; e anzi, obbligarla a dilatarsi sarebbe snaturarla. Ma invece ci sono uscite (Speciali e Color) che obbligano ad un certo numero di pagine. E' il formato che cerca la storia, cioè. E i risultati mediamente si vedono. Sad
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MessaggioInviato: Mar Mag 17, 2016 1:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

Rientro rapidamente dopo una lunga assenza dovuta a vari motivi e provo a rispondere molto velocemente ad alcune cose.

giaguaro2 ha scritto:

In effetti mi ha fatto una strana impressione questo speciale, che sembra riportare indietro Zagor ai tempi pre-Rinascimento.

Il "tuo" Zagor è quindi questo?


Più che altro, può anche essere questo.
Sicuramente, cercavo di recuperare una maggiore drammaticità che trovavo in molte storie Nolittiane e uno Zagor più umorale e che mi sembrava spesso assente quando ho iniziato a scrivere per Zagor (tenente conto che queste storie, anche la prossima, sono state tutte scritte prima degli ultimi ritorni di Mortimer ed Hellingen, per esempio, in cui Moreno mi pare abbia spinto in quella direzione ancora di più di quanto abbia fatto io) e anche di mostrare uno Zagor meno perfetto e invincibile di come mi sembrava in altre storie.
A posteriori, mi sono accorto di aver esagerato con alcune situazioni (come ho scritto in un post subito dopo l'uscita de "La Nuova Follia di Verybad"), cioè nell'aver inserito troppe situazioni in cui Zagor viene messo fuori gioco, a volte, non erano nemmeno necessarie: in questa storia, per esempio, poteva restare intrappolato nel crollo del magazzino in fiamme, anche senza perdere i sensi - e questo avrebbe ugualmente dato il tempo di fuggire ai suoi avversari; semplicemente, ho scelto di fargli perdere i sensi perché aumentava la drammaticità della situazione. Quindi, in effetti, a posteriori capisco chi si lamenta di uno Zagor che finisce troppo spesso KO, pur non condividendo la critica secondo cui, qui Zagor "le prende e basta" (o qualcosa del genere, non ho ricontrollato la frase), semplicemente perché non è vera.
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MessaggioInviato: Mar Mag 17, 2016 1:57 pm    Oggetto: Rispondi citando

Walter Maddenbrook ha scritto:

Sul ritorno allo Zagor di Nolitta: leggendo la storia non mi è mai venuto in mente che fosse uno degli obiettivi, ma se ora apprendo che lo era, per me non è stato centrato. L'ho trovato infatti un po' troppo indifferente a quanto gli accade intorno, che fa sì il suo dovere di eroe ma con impatto emotivo decisamente scarso. La partecipazione di pancia dello Zagor di Nolitta, invece, le sue esplosioni di collera, perfino la sua umoralità sono lontane anni luce, non scherziamo.


Non c'è da parte mia l'intenzione di sceneggiare in stile fedelmente nolittiano, ma di mischiare uno stile mio personale con elementi di nolittianità. Io, come hai notato, sicuramente, tendo a un ritmo di sceneggiatura più rapido e nervoso, rispetto a quello nolittiano (per quanto, qui il ritmo sincopato, come lo hai definito, non sia dovuto solo a quello - vedi il prossimo commento).

Però, se hai trovato Zagor indifferente, qualcosa non ha funzionato a dovere (bisogna vedere se non ha funzionato per te, o in generale), perché invece l'idea era proprio di mostrarlo coinvolto negli eventi in diversi momenti (la chiacchierata con lo zio, certe frasi molto dure verso i due ragazzi, i suoi pensieri finali, mentre si allontana per parlare con il giovane neo-assassino).
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