www.spiritoconlascure.it

[passaggioanordovest]

[SpiritosoConLaScura]

torno sotto forma di cyborg nel numero 700
_________________
Caro Moreno, ho appena letto la tua nuova avventura zagoriana e posso commentarla con una sola parola: bellissima!
Guido Nolitta non avrebbe potuto fare di meglio e con questa storia così bella hai dimostrato una volta di più di essere il suo degno successore.

[Zagrosky]

[Kramer76]

barranco 2.0

[jupiter973]

Ma tu dici che torna quell'insulso personaggio?
_________________

[Zagrosky]

domandiamolo a Kit Teller...
_________________
Sacco di carbone, faccia di limone spremuto, muso di terracotta, figlio di centomila vermi....ipocriti dementi schiavi del politically correct , finitela di romperci i cogl....



Arbitra, avvocata, sindaca, ministra...

qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani! Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno!

Qui non si serve il piatto negro nazionale...


SE DO LA MANO A UN MILANISTA, POI MI LAVO...
SE DO LA MANO A UNO JUVENTINO, POI MI CONTO LE DITA...

[Angelo1961]

Letti insieme tutti i 3 albi... Bella storia, bellissimi disegni. Superiore a Mortimer e Rivolta, inferiore ai tamburi nottambuli, che per me rimane la più bella del 2015... Superfluo specificare che è superiore di gran lunga anche alle due storie di Dylan Dog e Tex publicate sullo speciale e sul maxi...
SPOILER Il tedesco è morto, abbimo visto il suo cadavere...
_________________
DAL GIUGNO 1970 ININTERROTTAMENTE LETTORE DI ZAGOR!
Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa)

[Zagrosky]

[Angelo1961]

E' molto più probabile che possa, al limite, sopravvivere il senza volto dei Fuksas... anzi, magari che tornasse...
_________________
DAL GIUGNO 1970 ININTERROTTAMENTE LETTORE DI ZAGOR!
Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa)

[simon]

persino Mortino tornerà dalla pietraia...
_________________
In Italia funziona così. Se sei un vincente, dai fastidio ai perdenti che con il loro sporchi giochi politici, ti fanno fuori.

[Spiritello senza scure]

Tsk tsk... che irriverenti...

[Zagrosky]

[Ken Parker]

Letta tutta d'un fiato, da tempo non mi gustavo così tanto una storia di Zagor. Probabilmente non è una storia caratterizzata da grandissima originalità, ma in questa occasione secondo me questo è il suo pregio maggiore. Un trama nella tradizione dello Spirito con la Scure, senza l'obbligo di inventarsi chissà che per stupire il lettore a tutti i costi.
Ci sono passaggi forse prevedibili, ed è ovvio che alla fine Zagor arriverà al castello per la resa dei conti finale, però in questa storia quello che conta - come in un viaggio - non è il luogo di arrivo, ma il viaggio stesso. E' gustoso proprio godersi le tavole in cui il Nostro si trova a dover fronteggiare di volta in volta il pericolo che il cattivone tedesco gli ha preparato.

Il paragone con le due storie precedenti ovviamente regge, però questa storia è giustamente autonoma. Ne I cacciatori di uomini-La preda umana Lord Nicholson amava il gusto della sfida personale; e con questa storia ho trovato interessante la fine analoga inflitta al cattivo, divorato dalle belve. Ne La montagna degli dei Basileo era invece proprio attratto dall'idea di mettere l'essere umano possibile eroe (non a caso nella storia di Kaufman viene usata spesso la parola "campione") al confronto con fatiche e pericoli crescenti. Anche nel prussiano in fondo si intravede una sorta di morbosa ammirazione per la capacità di Zagor di superare ogni volta il nemico mortale che gli ha messo davanti.

Quanto all'utilizzo dei flashback, credo che in questa vicenda siano assolutamente fantastici, e molto ben gestiti. Come aveva detto anche lupo bianco, se questa trama fosse stata raccontata asetticamente dall'inizio alla fine, sarebbe stata probabilmente molto più noiosa, non avrebbe avuto la stessa capacità avvincente che invece garantisce dall'inizio alla fine. E poi che il fumetto possa ogni tanto ispirarsi al cinema è cosa alla quale dovremmo essere abituati, no? Peraltro, come già detto, i vari flashback che aiutano a raccontare la strana accolita di personaggi che compone lo staff di Kaufman mi sembrano assolutamente idonei, peraltro arricchiscono e al tempo stesso rompono la trama.

Un altro enorme pregio di questa storia è che il cattivo muore! Già temevo qualche strano artificio per farlo sopravvivere a tutti i costi, sì da poterlo far tornare. E invece ho trovato geniale la scelta di farcelo credere, a pag. 37 del terzo albo, per poi invece dare il giusto risalto alla fantastica figura del leone. Sinceramente sono un po' stufo della ricerca a tutti i costi da parte dei lettori di cattivi da poter reiterare e riciclare più volte. Capisco la paura che la mancanza di fantasia possa portare i poveri sceneggiatori a tirar fuori nemici poco avvincenti, però sinceramente vivere solo di ritorni o di voglia di ritorni è avvilente! Invece in questa occasione il cattivo è perfetto, non ce ne frega nulla del motivo per cui è così sadico (grazie Moreno di non averci propinato una qualche storia strappalacrime su infanzie infelici!), e come è giusto che sia fa una brutta fine!

Ho trovato molto belli anche i vari comprimari, ognuno col proprio motivo di riconoscenza o vincolo nei confronti del tedesco, ma al tempo stesso ciascuno con la propria capacità di fare delle scelte.

Infine parliamo dei disegni: stavolta Joevito veramente mi è piaciuto! Confesso - solo ora - che in Plenilunio non mi aveva convinto in modo totale. In questa storia sicuramente ci sono ancora passaggi un po' sofferti e "legnosi", ma di certo la crescita è notevolissima. Circa invece il "copiare" o il "ricalcare", credo che sarebbe opportuno da parte di tutti rendersi conto di cosa stiamo parlando e di cosa diciamo. A parte il fatto che tutti noi copiamo, in tutto quello che facciamo, il fumetto è bello forse proprio perché, diversamente dal cinema, ci rende un'interpretazione costante del modo di disegnare del singolo artista. Della Monica non fa Zagor sempre uguale a se stesso? Secondo me fa lo Zagor più Zagor di tutti, ad esempio, anche se giustamente ciascuna vignetta gli viene in modo specifico e peculiare, così come a Nuccio.
Grande Joe, vai avanti!

Concludo con i miei complimenti a Moreno Burattini. Qualche sua storia non mi ha convinto, e non gli ho risparmiato critiche, laddove invece questa è assolutamente in sintonia con lo spirito zagoriano che caratterizza il personaggio in tutta la sua storia editoriale. La lotta contro i pericoli sempre crescenti, la corsa contro il tempo, la paura e lo stupore di fronte ai nuovi combattimenti da affrontare, il giusto cinismo quando è in ballo la propria vita e quella di altri, la determinazione di arrivare fino in fondo. Unico appunto: anch'io ho trovato stucchevole l'eccessiva cultura classica di una contadina che, tra l'altro, vive anche fuori dal piccolo mondo del paese in cui abita.
In ogni caso, grazie Moreno per questa bella storia! Che dopo 54 anni un lettore "barzotto" come me possa avere ancora il piacere di chiudere con soddisfazione l'albo che ha in mano dopo la parola "FINE" è veramente significativo del fatto che Zagor ha ancora tanto da dire!

_________________
"SO LONG!"
https://blog.libero.it/QuelPocoDaDire/view.php

[Spiritello senza scure]

Grande commento, caro KP. D'accordo su tutto. Unica discordanza: secondo me qui Joevito è STRATOSFERICO

[Mauro Tozzi]

Ostacoli crescenti, un castello da raggiungere... non è che Burattini si è ispirato a qualche videogioco?
_________________
Occhi di gatto, un altro colpo è stato fatto!