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Autore Messaggio
God87
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MessaggioInviato: Ven Ago 19, 2016 3:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ho finito di leggere il manga SHIN MAZINGER ZERO VS GENERALE OSCURO. Dico senza preamboli che per me questo è il miglior manga robotico mai arrivato in Italia, insieme a "The Five Star Stories". Questi due dunque d'ora in poi consiglierò a chi mi chiede titoli fondamentali del genere qui pubblicati. È anche la storia di Mazinger Z definitiva, migliore pure di quella già eccezionale filmata da Yasuhiro Imagawa nell'anime del 2008.
Non trovo altre parole per definire quello che sembra inizialmente un'ennesima rilettura iper-sborona e banalotta di Mazinger Z (dopo il precedente, deludente Shin Mazinger Zero) e poi si evolve magicamente in una decostruzione filosofica e ragionata non solo di Mazinger Z ma anche della girella e dei girellari, diventando meta-narrativa e introspettiva. Follia pura, la copia di autori è riuscita a inserire nella storia come attori (letteralmente!) anche Reideen, Zambot 3, Gundam, Ideon e altri robot il cui copyright non appartiene alla Dynamic Productions (!). Capolavoro assoluto. Shocked Applause
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rimatt
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MessaggioInviato: Ven Ago 19, 2016 6:37 pm    Oggetto: Rispondi citando

Porca vacca. Brick wall

Io l'avevo lasciato perdere perché il precedente Shin Mazinger, che pure non mi era dispiaciuto, non mi aveva convinto del tutto, specie negli albi finali.
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rimatt
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MessaggioInviato: Lun Ago 22, 2016 11:48 am    Oggetto: Rispondi citando

Dopo averlo sentito magnificare in più occasioni ho finalmente letto (in scan, visto che in Italia non è ancora stato pubblicato) Shigatsu wa kimi no uso, manga in 11 volumi di Naoshi Arakawa. Per farla breve: un capolavorone. Shocked

Più nel dettaglio: si tratta di uno shonen ambientato nel mondo della musica, tra giovani e agguerriti talenti e serrate competizioni sonore. Il tutto inizia come una commedia dagli inevitabili (seppure mai preponderanti) risvolti sentimentali e si trasforma poco per volta in uno struggente coming of age che ricorda i più classici romanzi di formazione. La ricetta di partenza (commedia + musica) potrebbe anche far pensare all'ottimo Nodame cantabile, ma la narrazione adottata dall'Arakawa è meno comica e più introspettiva. La storia, tanto semplice quanto efficace, racconta il cammino di riavvicinamente e riconciliazione di un giovane pianista di grande talento con la musica, grazie a un incontro destinato a cambiare la sua vita. Il tutto è narrato con tocco leggero e spesso malinconico, condito da un umorismo delicato e mai invadente.

Da un punto di vista strettamente realistico, bisogna ammettere che i protagonisti esibiscono un grado di maturità e consapevolezza probabilmente eccessivo per la loro giovane età (sono quattordicenni) e che il tutto sarebbe risultato più credibile se avessero avuto un paio d'anni in più; d'altro canto, è anche vero che si tratta di ragazzi costretti a crescere in fretta dalle difficoltà della vita, e per questo più adulti di tanti coetanei. Sta di fatto che l'esemplare scavo psicologico e la mirabile caratterizzazione dei personaggi rappresentano il principale punto di forza di questo manga, nonché gli elementi che maggiormente lo differenziano dalle moltissime opere analoghe che offre il mercato.

Ottimi anche i disegni, essenziali, puliti ed comunicativi. L'autrice ha uno stile poco vistoso e un tratto abbastanza impersonale che a tratti richiama Inoue e Sakuishi, ma anche una delicatezza espressiva che si sposa alla perfezione con il tono adottato per la narrazione della vicenda.

Shigatsu wa kimi no uso è un manga profondo, stratificato, maturo, divertente e malinconico, uno tra i migliori che ricordi di aver letto negli ultimi anni assieme all'irraggiungibile Honey & Clover e al sorprendente A Silent Voice (due opere che, in qualche modo, lo ricordano). Semplicemente imperdibile.

In chiusura, la domanda che probabilmente in più di qualcuno si sarà posto: come mai un manga unanimamente apprezzato come questo, vincitore nel 2013 del premio Kodansha come miglior shonen e trasposto in una serie animata di successo (e, a breve, in un film con attori in carne e ossa), non è ancora stato pubblicato in Italia? Con tutta la fuffa che arriva, è possibile che nessun editore si sia mai degnato di comprare la licenza per questo gioiello? Misteri dell'editoria italiana. Brick wall
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lupo bianco
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MessaggioInviato: Lun Ago 22, 2016 11:58 am    Oggetto: Rispondi citando

Più che altro scemenza dei lettori italiani.
Gli editori giustamente ai maiali danno la crusca.
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AAHHYAAAAK
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MessaggioInviato: Lun Ago 22, 2016 1:27 pm    Oggetto: Rispondi citando

rimatt ha scritto:
Dopo averlo sentito magnificare in più occasioni ho finalmente letto (in scan, visto che in Italia non è ancora stato pubblicato) Shigatsu wa kimi no uso, manga in 11 volumi di Naoshi Arakawa. Per farla breve: un capolavorone. Shocked

Più nel dettaglio: si tratta di uno shonen ambientato nel mondo della musica, tra giovani e agguerriti talenti e serrate competizioni sonore. Il tutto inizia come una commedia dagli inevitabili (seppure mai preponderanti) risvolti sentimentali e si trasforma poco per volta in uno struggente coming of age che ricorda i più classici romanzi di formazione. La ricetta di partenza (commedia + musica) potrebbe anche far pensare all'ottimo Nodame cantabile, ma la narrazione adottata dall'Arakawa è meno comica e più introspettiva. La storia, tanto semplice quanto efficace, racconta il cammino di riavvicinamente e riconciliazione di un giovane pianista di grande talento con la musica, grazie a un incontro destinato a cambiare la sua vita. Il tutto è narrato con tocco leggero e spesso malinconico, condito da un umorismo delicato e mai invadente.

Da un punto di vista strettamente realistico, bisogna ammettere che i protagonisti esibiscono un grado di maturità e consapevolezza probabilmente eccessivo per la loro giovane età (sono quattordicenni) e che il tutto sarebbe risultato più credibile se avessero avuto un paio d'anni in più; d'altro canto, è anche vero che si tratta di ragazzi costretti a crescere in fretta dalle difficoltà della vita, e per questo più adulti di tanti coetanei. Sta di fatto che l'esemplare scavo psicologico e la mirabile caratterizzazione dei personaggi rappresentano il principale punto di forza di questo manga, nonché gli elementi che maggiormente lo differenziano dalle moltissime opere analoghe che offre il mercato.

Ottimi anche i disegni, essenziali, puliti ed comunicativi. L'autrice ha uno stile poco vistoso e un tratto abbastanza impersonale che a tratti richiama Inoue e Sakuishi, ma anche una delicatezza espressiva che si sposa alla perfezione con il tono adottato per la narrazione della vicenda.

Shigatsu wa kimi no uso è un manga profondo, stratificato, maturo, divertente e malinconico, uno tra i migliori che ricordi di aver letto negli ultimi anni assieme all'irraggiungibile Honey & Clover e al sorprendente A Silent Voice (due opere che, in qualche modo, lo ricordano). Semplicemente imperdibile.

In chiusura, la domanda che probabilmente in più di qualcuno si sarà posto: come mai un manga unanimamente apprezzato come questo, vincitore nel 2013 del premio Kodansha come miglior shonen e trasposto in una serie animata di successo (e, a breve, in un film con attori in carne e ossa), non è ancora stato pubblicato in Italia? Con tutta la fuffa che arriva, è possibile che nessun editore si sia mai degnato di comprare la licenza per questo gioiello? Misteri dell'editoria italiana. Brick wall


Sull'età dei protagonisti ormai ho perso le speranze. Basta guardare (però bisogna arrivare a vedere tutte le puntate, io dono letteralmente fuggito) Dawson's Creek, dove adolescenti affrontano discorsi freudiani, parlando aulico e con l'esperienza dei veterani e la saggezza dei centenni...
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MessaggioInviato: Lun Ago 22, 2016 1:44 pm    Oggetto: Rispondi citando

ehi, non toccatemi dawson creek angryfire
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MessaggioInviato: Lun Ago 22, 2016 3:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

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MessaggioInviato: Lun Ago 22, 2016 5:41 pm    Oggetto: Rispondi citando

pippo ha scritto:
ehi, non toccatemi dawson creek angryfire

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MessaggioInviato: Dom Ago 28, 2016 10:15 am    Oggetto: Rispondi citando

Tempi di corpose letture, per me: dopo essere rimasto impressionato dai due volumi finora pubblicati (e consapevole dei tempi di pubblicazione della GOEN, che ne detiene i diritti in Italia), ho letto in scan inglesi la prosecuzione e la conclusione di Rin, il più recente manga di Harold Sakuishi (14 volumi in tutto).

Premessa: l'autore è uno di quelli con il cui stile più mi trovo in sintonia: adoro il suo modo di narrare, e ritengo Beck uno dei fumetti più coinvolgenti e appassionanti che abbia mai letto. Ciò non vuol dire che lo consideri esente da difetti: il principale è che ha la tendenza a mettere troppa carne al fuoco, forse per eccesso di generosità o forse per semplice incapacità di riuscire a capire quand'è il momento di fermarsi (per esempio, ho sempre trovato fuori luogo la sottotrama poliziesco-gangsteristica di Beck, e credo che non aggiunga nulla al risultato finale). Anche nell'interrotto 7 Shakespeares (che spero possa venire ripreso) c'era un po' di tutto, ed ero curioso di vedere in che modo Sakuishi sarebbe riuscito ad amalgamare tutti gli elementi che aveva messo in campo.

La stessa cosa vale anche per Rin: il fumetto racconta la (non originale) storia di un giovane mangaka che cerca di affermarsi, ma condisce la vicenda – in sé piuttosto lineare – con una trama parallela che mette in campo un bizzarro mix di folclore ed elementi sovrannaturali, incrociando il tutto con una sottotrama sentimentale che, seppure non invadente, percorre l'intera narrazione. Ci sarebbe di che farne un minestrone terrificante: e infatti l’opera è sbilanciata, perché ci sono alcuni momenti in cui una delle componenti della trama fagocita le altre, allontanandole dalla storia per più volumi. Ma Sakuishi è un fumettista di grande talento, e nonostante l’andamento altalenante riesce sempre a rendere appassionante e scorrevole la narrazione: magari qualche passaggio potrà legittimamente lasciare perplesso il lettore, ma ciò nondimeno l’interesse per come si evolve la vicenda è sempre alto e tiene incollati dalla prima all’ultima pagina. Di più: i singoli elementi della trama riescono a potenziarsi a vicenda, al punto che la vicenda “fumettesca” viene arricchita da quella paranormale, così come quella paranormale viene arricchita da quella sentimentale... e via dicendo, in un gioco d’incastri che, alla fine, funziona meglio di quel che ci si poteva aspettare, tant’è che il risultato finale è superiore alla somma dei singoli addendi. Rin è un fumetto che parla di ispirazione, di predestinazione, di scelte non semplici; e lo fa in maniera non banale, ma con una leggerezza di fondo che gli permette di essere profondo ma non pretenzioso. Senza contare che dialoghi e personaggi di Sakuishi brulicano di vita: sono interessanti, vitali, ben sviluppati, affascinanti; e le sue protagoniste femminili sono intriganti e carismatiche come di consueto. A conti fatti, l’opera non è compatta e impeccabilmente strutturata come lo Shigatsu di cui ho scritto poco fa, ma riesce a essere non meno suggestiva e coinvolgente. Non un’impresa da poco, a parer mio.

Ottimo, ma non è una novità, il disegno di Sakuishi. L’anatomia non è il suo punto forte (le ragazze hanno teste troppo piccole e gambe troppo lunghe), ma l'autore compensa abbondantemente con espressività e forza comunicativa. Efficacissimo – per quanto convenzionale – lo storytelling.

Una riflessione conclusiva: questo Rin riprende e perfeziona tematiche – e tipologie di personaggio – già sperimentate in 7 Shakespeares, non ultimo l’incrocio fra ispirazione e paranormale; la mia speranza sarebbe che ora Sakuishi riprendesse il notevole manga shakesperiano interrotto anni fa, ma se lo facesse dovrebbe evitare accuratamente il rischio (molto alto) di ripetizione. Sia quel che sia, l’autore merita di essere seguito con la massima attenzione.
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MessaggioInviato: Mer Set 07, 2016 6:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

Qualcun altro ha letto EXOSKULL ZERO, remake de IL DESTINO DI KAKUGO scritto e disegnato dallo stesso autore? L'ho finito di leggere oggi e sono meravigliosamente stupefatto dal suo finale di merda, che più merda non si può. Shocked Applause Brick wall Forse tra i più merda di tutti i finali merda di sempre. Shocked

Manga disegnato benissimo e strabordante di dettagli e particolari (uno spettacolo assoluto, chi ha letto Shigurui sa di cosa parlo), narrato benissimo e zeppo di sequenze altamente liriche ed evocative. I combattimenti sono una figata, e il tutto è attorniato da filosofia zen e bushidosa come il bellissimo originale. I numerosi cattivi sono poi carismaticissimi, grazie anche alla figosità delle armature.
E poi tutto finisce di punto in bianco senza risolvere NIENTE. Shocked Dopo 8 volumi di epiche mazzate e di mille domande sul futuro dell'umanità, perché l'autore non sa più dove portare la storia. Brick wall Brick wall
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MessaggioInviato: Sab Set 10, 2016 10:39 am    Oggetto: Rispondi citando

God87 ha scritto:
Qualcun altro ha letto EXOSKULL ZERO, remake de IL DESTINO DI KAKUGO scritto e disegnato dallo stesso autore? L'ho finito di leggere oggi e sono meravigliosamente stupefatto dal suo finale di merda, che più merda non si può. Shocked Applause Brick wall Forse tra i più merda di tutti i finali merda di sempre. Shocked


Me ne terrò ben distante. Laughing

Nel frattempo, si è concluso con il 17esimo volume Creature arcane, di Satoshi Mizukami. Siamo forse un gradino sotto il bellissimo Samidare, ma anche in questo caso il manga è complessivamente pregevole.

Ambientato nel XVI secolo, Creature arcane è un'opera che, esattamente come Samidare, mischia commedia, slice of life, elementi sovrannaturali e combattimenti furibondi; anche in questo caso, il vero punto di forza della narrazione risiede nella caratterizzazione dei personaggi e, più ancora, nell'intricato intreccio di relazioni che li unisce. Sono personaggi ben definiti, tridimensionali, che nel corso della storia crescono e si evolvono in maniera perfettamente convincente, al punto che è difficile non affezionarvisi. Si conferma inoltre il talento dell'autore per i finali: anche qui (come in Samidare, inutile ripeterlo) la conclusione è uno dei momenti migliori del fumetto, perché si prende il suo tempo (praticamente, gli ultimi due volumi sono un lungo epilogo) e perché annoda alla perfezione tutti i fili (della narrazione) che erano rimasti slegati. Tanto di cappello: non sono in molti gli autori che sanno chiudere in maniera così soddisfacente le proprie opere.

Il tratto di Mizukami è quello solito: spigoloso, sgraziato, energico, personale. Unico, a modo suo: non bello ma innegabilmente efficace nel rappresentare le vicende, i personaggi e gli spettacolari combattimenti.

Segnalo infine che di Mizukami la Flashbook sta attualmente pubblicando Spirit Circle, di cui sono finora usciti cinque volumi. Il prossimo dovrebbe essere l'ultimo, in quanto mi risulta che in patria la serie si sia conclusa in sei numeri. Per quanto letto finora Spirit Circle potrebbe essere addirittura il capolavoro di Mizukami, ma temo che la chiusura sia avvenuta in anticipo rispetto ai piani dell'autore e questo non gli abbia dato il tempo di chiudere in maniera convincente tutte le sottotrame. Mah, vedremo: di certo attendo il sesto numero con molta curiosità.
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MessaggioInviato: Dom Set 11, 2016 11:15 am    Oggetto: Rispondi citando

Comprato Gringo, lo sto leggendo, notevole è notevole, ma meno dirompente di altre produzioni tezukiane lette in passato. Comunque son curioso di vedere come NON va a finire la vicenda laughing6 .
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felipecayetano ha scritto:
se mark fosse stato schliemann, una volta scoperte le prime rovine di troia avrebbe ricoperto tutto pensando di aver trovato i resti di un film di pastrone Brick wall
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MessaggioInviato: Lun Set 12, 2016 10:33 am    Oggetto: Rispondi citando

Be', sì, sono d'accordo: gran bella lettura ma non una delle sue opere migliori. E meno male, aggiungo: ci avrei sofferto ancora di più, a vedere interrompersi così un capolavoro. Confused
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MessaggioInviato: Mar Set 13, 2016 11:33 am    Oggetto: Rispondi citando

rimatt ha scritto:
Be', sì, sono d'accordo: gran bella lettura ma non una delle sue opere migliori. E meno male, aggiungo: ci avrei sofferto ancora di più, a vedere interrompersi così un capolavoro. Confused


Non posso che concordare con te.
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felipecayetano ha scritto:
se mark fosse stato schliemann, una volta scoperte le prime rovine di troia avrebbe ricoperto tutto pensando di aver trovato i resti di un film di pastrone Brick wall
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MessaggioInviato: Mar Set 13, 2016 3:00 pm    Oggetto: Rispondi citando

God87 ha scritto:
Ho finito di leggere il manga SHIN MAZINGER ZERO VS GENERALE OSCURO. Dico senza preamboli che per me questo è il miglior manga robotico mai arrivato in Italia, insieme a "The Five Star Stories". Questi due dunque d'ora in poi consiglierò a chi mi chiede titoli fondamentali del genere qui pubblicati. È anche la storia di Mazinger Z definitiva, migliore pure di quella già eccezionale filmata da Yasuhiro Imagawa nell'anime del 2008.
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Letto anch'io: sono meno entusiasta di te ma ho comunque apprezzato la storia, specie nei genialoidi e cervellotici albi finali. Però, a mente fredda, è tutta la saga (prima parte compresa) a essermi piaciuta: ci sono troppe mazzate e le "esagerazioni virili" si sprecano, ma il fumetto riesce a essere al tempo stesso remake, reboot, omaggio e sentita rilettura del genere robotico. E questo, va da sé, non è affatto poco. La narrazione è sempre vigorosa e sopra le righe (come dev'essere), e i disegni sono SENSAZIONALI (per non parlare delle protagoniste femminili). Bello.
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