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Autore Messaggio
giaguaro2
Iper Zagoriano
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MessaggioInviato: Mar Set 22, 2015 8:16 pm    Oggetto: Rispondi citando

Carlo_Monni ha scritto:
Ma una cosa la so di sicuro e cioè che nessun autore si sarebbe mai azzardato a dare quel nome senza l'autorizzazione di Guido Nolitta/Sergio Bonelli e se stava bene a lui, sta bene anche a me.
Quello che mi pare che tu non riesca a cogliere, carissimo mio amico Carlo, è che non siamo in un’aula di tribunale. Non è che se una cosa è legittima, allora deve andar bene a tutti. E’ evidente che a fini legali, professionali, etici, politici, morali, quellochevuoi, alla bonelli (o in altre aziende) possono fare quello che vogliono con i prodotti di cui hanno i diritti. Qui non si parla di lesa maestà, ma di opinioni. E ti rivelerò una cosa, che, mi sembra di capire dalle tue allusioni, forse non ti è del tutto chiara: qui si discute esattamente del sesso degli angeli, proprio così. Persone adulte passano il loro tempo a discutere su un forum dedicato ad un fumetto che il suo stesso autore ideò nei primi anni sessanta per dei ragazzini più giovani di quelli di tex. Vedi un po’ te. Tutto quello di cui si discute qui (a parte qualche topic nel “caffè”) è sesso degli angeli.
E nel merito, certamente tu puoi dire che quest’ultimo è un gioco sciocco, ma la cosa non mi tocca di certo perché io ho esposto le mie convinzioni argomentandole non per rimostrare qualcosa, ma per chiarire il mio punto di vista e le mie opinioni che, onestamente, non credo possano essere definite sciocche, sebbene anche questa stessa è semplicemente una mia opinione. Comunque è tutto scritto qui sopra e leggendo chiunque si può fare un’idea di dove siano (se mai ci sono) le sciocchezze. E tanto mi basta.
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SpiritosoConLaScura
ZAGORIANO A COLORI
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MessaggioInviato: Mar Set 22, 2015 8:51 pm    Oggetto: Rispondi citando

Carlo_Monni ha scritto:

Molto semplice: Jerry come nome autonomo non esiste,


Molto semplice un par di zebre.

Jerry nei paesi di lingua inglese è anche un nome proprio.
Mai sentito parlare di Jerry Lee Lewis, Jerry West, Jerry Stackhouse o, al femminile, di Jerry Hall?
Che poi, linguisticamente, sia un diminutivo non solo di Jerome ma anche di Jeremy e Jeremiah, non cambia il fatto che come nome autonomo esista eccome. Wink
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Caro Moreno, ho appena letto la tua nuova avventura zagoriana e posso commentarla con una sola parola: bellissima!
Guido Nolitta non avrebbe potuto fare di meglio e con questa storia così bella hai dimostrato una volta di più di essere il suo degno successore.

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One Eyed Jack
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MessaggioInviato: Mer Set 23, 2015 7:04 am    Oggetto: Rispondi citando

In merito a Jerome, la prima volta che io ricordo di averlo letto fu in un episodio di Mignacco ("A volo radente") del 1991. Un personaggio diceva che nei documenti dell'aereo si leggeva che il piper era intestato a Jerome Drake. Onestamente non saprei dire se fosse la prima volta in assoluto o meno. Su questo è probabilmente più ferrato DevilMax. Ricordo però che anche nella presentazione del personaggio in una qualche pubblicazione extra (speciali? o cos'altro?) si diceva che il personaggio faceva di nome Jerome Drake. Think
Su Jerry Drake, invece, confermo che la prima volta fu utilizzato da Nolitta in "Mister No va alla guerra" (1979), anche se nella ristampa TuttoMisterNo le solite, sciagurate correzioni redazionali, fecero sì che tale nome venisse infilato anche in storie precedenti. Di lì in poi, il vero nome di Mister No venne utilizzato sempre più spesso, fino ad arrivare a paradossi come "Detective story" di Marzorati (1997) in cui si usa solo il nome di Jerry Drake e nemmeno una volta Mister No. Brick wall
Infine, qualcuno poi mi spiega come c'entra tutto ciò con l'argomento del topic. Laughing
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wakopa
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MessaggioInviato: Mer Set 23, 2015 9:17 am    Oggetto: Rispondi citando

One Eyed Jack ha scritto:
In merito a Jerome, la prima volta che io ricordo di averlo letto fu in un episodio di Mignacco ("A volo radente") del 1991.

e te pareva Brick wall
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Super Mark
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MessaggioInviato: Mer Set 23, 2015 10:51 am    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
E ti rivelerò una cosa, che, mi sembra di capire dalle tue allusioni, forse non ti è del tutto chiara: qui si discute esattamente del sesso degli angeli, proprio così. Persone adulte passano il loro tempo a discutere su un forum dedicato ad un fumetto che il suo stesso autore ideò nei primi anni sessanta per dei ragazzini più giovani di quelli di tex. Vedi un po’ te. Tutto quello di cui si discute qui (a parte qualche topic nel “caffè”) è sesso degli angeli.


Una passione non è sesso degli angeli. E Zagor è da quel dì molto diverso dal personaggio "per mocciosi" creato nel '61.
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Super Mark

felipecayetano ha scritto:
se mark fosse stato schliemann, una volta scoperte le prime rovine di troia avrebbe ricoperto tutto pensando di aver trovato i resti di un film di pastrone Brick wall
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SpiritosoConLaScura
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MessaggioInviato: Mer Set 23, 2015 12:05 pm    Oggetto: Rispondi citando

Super Mark ha scritto:


Una passione non è sesso degli angeli. E Zagor è da quel dì molto diverso dal personaggio "per mocciosi" creato nel '61.


Non è che se continuate a ripeterlo diventa vero.
Non funziona così.
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Angelo1961
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MessaggioInviato: Mer Set 23, 2015 12:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

Angelo1961 ha scritto:
A differenza di Carlo, Giaguaro ha colto e tradotto il mio intervento. Se un ufficiale per dare tono dice tenente JERRY Drake, significa che Nolitta lo ha battezzato Jerry.


Ecoc, lo avevo erroneamente postato nel topic della CSAC...

Aggiungo, trovandomi su tutto in piena sintonia con Giaguaro, che non ha alcuna importanza se Nolitta ha successivamente avallato Jerome. Conta quella che era la sua idea iniziale.

Per cambiare un nome, non basta che il papà dica mi sta bene. Serve una sentenza di rettifica da proporre, credo, alla Procura della Repubblica. Quello che viene scritto nell'atto di nascita resta fino a sentenza... Mi corregga avvocato...
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giaguaro2
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MessaggioInviato: Mer Set 23, 2015 1:00 pm    Oggetto: Rispondi citando

One Eyed Jack ha scritto:
]Infine, qualcuno poi mi spiega come c'entra tutto ciò con l'argomento del topic. Laughing
E’ colpa mia.Red face
Sullo spunto della battuta di Carlo, mi sembrava interessante osservare come l’approccio alla questione del nome dei personaggi, secondo Nolitta, non fosse una cosa proprio lasciata al caso. Oggi gli autori fanno delle scelte che, guarda caso, trovano terreno fertile lasciato apparentemente incolto da Nolitta. Nulla di male, per carità, possono e se vogliono devono farlo, visto che è il loro mestiere.
Ma di lì a dire che fare considerazioni sulla questione è una cosa ridicola, ce ne corre, perché a me è sempre sembrata una cosa interessante e per nulla ridicola. L’origine dell’eroe è stata per anni, anche e soprattutto nella cultura di massa, un tentativo dell"ancien regime" di mantenere una sorta di primato sul resto della popolazione: l’eroe popolare (e quindi moderno) che scopre di essere nobile di origine, (il comandante mark, tanto per restare in bonelli) è un bell’esempio di ciò. Ma non certo un caso isolato: le classi egemoni hanno per secoli tentato di mantenere se non i propri privilegi, almeno l’ombra di questi, anche attraverso l’uso, consapevole o meno, della cultura di massa. In contrapposizione a questo fenomeno, soprattutto negli anni 60 o 70, sono sorti gli antieroi, gli eroi negativi, che rivendicavano i diritti del quarto stato di avere accesso alla pubblica ribalta.
Nolitta si sottrasse a questo gioco, lasciando nell’anonimato il suo eroe, e, in zagor racconta, egli per dirci chi è l’eroe non ci dice nulla di personale (simbolicamente, nemmeno il nome) ma ci racconta quello che fa e perché lo fa. Come a ribadire che sono le azioni a determinare un uomo e non la sua identità o provenienza. E scusate se è poco e se non mi sembra una cosa ridicola.
Con Mister no egli si sottrasse anche alla possibilità che quell’anonimato in cui aveva lasciato l’eroe, (la casella vuota) potesse essere riempita indebitamente o magari mitizzata. Mister no è un uomo qualunque e ha un identità qualunque. Questo è il motivo per cui ho messo il post in questo topic: perché mi sembrava inerente anche al Nolitta della Golden age, visto che, sempre secondo me, è ovvio, le scelte nel merito del nome di Mister No aiutano a capire anche le scelte nei merito di Zagor , seppure furono diverse.

Evidentemente mi sbagliavo e questa mia osservazione è troppo trasversale non solo per gli utenti ma anche per le ferree leggi dell’OT.
Super Mark ha scritto:
Una passione non è sesso degli angeli. .
Tutto è relativo, Mark. Una passione è una passione, ma certo esistono problemi, non saprei dire se più seri, ma certamente più preoccupanti, e noi siamo fortunati finchè possiamo discutere sulle nostre cose fumettistiche.
Super Mark ha scritto:
E Zagor è da quel dì molto diverso dal personaggio "per mocciosi" creato nel '61.
Onestamente io penso che il valore del primissimo e ingenuo zagor, quel personaggio per mocciosi del 61, sia nettamente superiore e infinitamente più utile del personaggio per nostalgici del 2015.
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Angelo1961
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MessaggioInviato: Mer Set 23, 2015 1:07 pm    Oggetto: Rispondi citando

Mister No è un prodotto della Golden Age.. C'entra, c'entra...

Noi siamo fortunati, non solo perchè discutiamo di fumetti, ma soprattutto perchè AMIAMO i fumetti!
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MessaggioInviato: Ven Gen 08, 2016 10:41 pm    Oggetto: Rispondi citando

Super Mark ha scritto:

Una passione non è sesso degli angeli. E Zagor è da quel dì molto diverso dal personaggio "per mocciosi" creato nel '61.

Verissimo quel che dici: eravamo mocciosi ma quel modo di raccontare storie ci stuzzicava la fantasia!
Al contrario di quello "adulto" di oggi, che sembra scritto per bambini deficienti ai quali tutto deve essere spiegato...
Cool
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MessaggioInviato: Ven Gen 08, 2016 10:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

Mi permetto una leggera correzione.
Non è scritto per bambini sottodati è scritto ma per anziani che hanno perso l'elasticità mentale che avevano da bambini e che senza spiegoni non capiscono un tubo.
Tu che il forum lo conosci bene non penso avrai difficoltà a trovare degli esempi.
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MessaggioInviato: Lun Mar 14, 2016 1:56 pm    Oggetto: Rispondi citando

Sono cambiati i tempi: Gianluigi Bonelli metteva Tex nelle condizioni estreme e pazzesche, del tipo 20 uomini contro e solo 12 proiettili (battuta) e riusciva a farli fuori tutti e alle critiche il papà di Tex rispondeva: "Niente è impossibile, lui è Tex!". Provate a fare una cosa del genere adesso...
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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

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MessaggioInviato: Mar Mag 10, 2016 9:53 pm    Oggetto: Rispondi citando

SpiritosoConLaScura ha scritto:
Si ma il discorso era che secondo qualcuno a Ferri non venissero affidate storie drammatiche e ricche di pathos: la marcia dimostra che questo non è vero, anzi.
SpiritosoConLaScura ha scritto:
Questo dimostra che Ferri era più versatile, gestiva magnificamente il registro drammatico e quello più leggero.
Mentre Donatelli andava bene solo sul primo.
Quindi se si voleva far passare l'idea, tra l'altro smentita da Sergio, che le storie erano scritte da lui con già in mente il disegnatore forse non era davvero così.
O forse vale il discorso che una volta assegnata la storia per Ferri venissero scritti dei controfinali di allegerimento in quanto sapeva gestirli bene.

Sei fuori strada Martin. Non si stava parlando di phatos o di dramma, ma di "storie mature", con un tono "adulto". La marcia non lo è, in quanto assistiamo sì a varie situazioni drammatiche e ricche di phatos, ma è evidente per tutto l'arco della storia, per tutto il suo sviluppo, che siamo in un clima da grande film western classico. Non è la questione dei controfinale: anzi, quel controfinale quasi grottesco, con zagor che se la fila alla chetichella in modo vigliacco, poteva farlo anche Donatelli (tanto che in fin della fiera lo realizzò bignotti). Il racconto ha mille svolte importante, tra le quali spicca la love story tra zagor e frida; Bonelli può dire quello che vuole ma io dubito che egli abbia destinato questa storia "a caso" con il rischio di far realizzare graficamente la giovane austriaca da Donatelli, che non le avrebbe certo reso giusitizia. Comunque, pur con i toni drammatici questa storia è una storia di Avventura, tant'è che non c'è il finale tragico ne' per i protagonisti ne' per gli indiani e nemmeno per i nobili.
La trilogia del problema indiano su zagor vede, al contrario, non solo esiti finali sempre drammatici, ma è anche il loro sviluppo ad apparire cupo ed incerto, a cui si somma uno sviluppo finale sempre negativo.
Osserviamo le tre storie nel loro ordine cronologico: la prima, quella coi Seminoles, parte da un dettaglio storico (I seminoles sono stati fieri rivali fino alla fine, e Manetola richiama fin dal nome il grande capo Oscetola) ma Nolitta decide, non essendo zagor una serie storica, di modificare il corso della Storia. I seminoles emigrano in un isola a cercare fortuna, che, ovviamente non troveranno. Come dire: anche se io ve la racconto in modo diverso, la morale della favola è sempre quella, gli indiani erano condannati. Per loro non c'è posto dove fuggire (non casuale quindi la scelta dei seminoles, che nella realtà si erano rifugiati nelle paludi, sfuggendo per anni alle ricerche).
Nella seconda, al posto di una tribù così rilevante ai fini storici, dedita allo sfuggire, viene coinvolta una tribù meno rinomata storicamente, come quella degli Osages. Questo permette a Nolitta di togliere dal campo anche la possibilità che gli indiani si potessero integrare con la civiltà bianca. Infatti il finale de Il giorno della giustizia è un processo, dove i nativi non ottengono però quanto spetterebbe a loro. Si può notare già dall'abbigliamento, come il capo osages Wakopa risulta più contaminato, visto che come copricapo ha un cappello da colono bianco: l'appariscente acconciatura tradizionale di Manetola risalta a confronto in modo lampante. Eppure, nonostante Wakopa venga mostrato in modo meno romantico (accetta forse con un poco credibile buon senso di sottostare alla giustizia bianca) e nonstante abbia meno spazio rispetto a Manetola (in termini di pagine), il capo Osages trova comunque il modo di avere una sua altisonante consacrazione nel finale tragico.
Comunque, il secondo capitolo ci dice che se gli indiani non potevano fuggire, anche sottomettendosi alla legge bianca, non avevano spazio. Gli rimanema però l'onore.
Il terzo capitolo toglie anche questa nota comunque di valore, perchè in Sandy River (che richiama il massacro del Sand Creek) manca la retorica, manca il finale comunque che esalti una figura eroica per i nativi. Nel finale più bello della saga si fa spazio una figura tutt'altro che epica e leggendaria, alternativa sì, ma in quanto donna, ma donna bianca, e che quindi relega gli indiani fuori dalla leggenda oltre che dalla storia.
Questo lavoro di sottrazione, se vediamo le tre storie in successione, era, secondo me, perfetto per lo stile asciutto e sobrio del Donatelli dell'epoca. Ferri era dinamico anche nell'esprimere la sofferenza, il phatos, il dramma, e sarebbe stato, secondo me, fuori luogo, poco credibile, troppo cinematografico, troppo Avventuroso. Mentre in queste storie questi elementi vengono via via sottratti mostrandoci alla fine, una buona idea di quello che potè essere il dramma dei nativi a cui venne di fatto sottratto tutto: la terra, la storia ma spesso in modo più banale rispetto a come verrà presentato al cinema decenni dopo, e quindi anche l'aurea leggendaria.
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MessaggioInviato: Mar Mag 10, 2016 10:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

Bellissimo intervento, Giorgio Cool
Complimenti per la grande capacità di analisi e per la precisione nell'esposizione. Sei un mito Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause
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SpiritosoConLaScura
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MessaggioInviato: Mar Mag 10, 2016 10:07 pm    Oggetto: Rispondi citando

Secondo me quelle storie sono belle nonostante Donatelli, disegnatore di una modestia proverbiale, almeno su Zagor.
Ma era veloce e a quei tempi bastava così.
Ferri è sempre stato di ben altro livello, e personalmente se devo scegliere un disegnatore, a prescidendere dalla storia, prendo sempre quello bravo.
Ora noi stiamo a fare tutta una dietrologia perchè quelle storie erano e rimangono capolavori e per giustificare che lo siano malgrado siano graficamente modeste ci inventiamo quanto Donatelli sia adatto e tagliato per un certo tipo di racconto.
Non c'è la controprova ma se le avesse disegnate Ferri staremmo qua a spellarci le mani, ma anche se le avesse disegnate Rubini eh...
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