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SpiritosoConLaScura
ZAGORIANO A COLORI
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MessaggioInviato: Gio Mag 12, 2016 12:36 pm    Oggetto: Rispondi citando

Stiamo parlando di Donatelli non di Donatello eh...
Rispettosamente parlando.

Detto questo, per alcuni la colorazione di tavole in b/n equivale a snaturarle ed è una linea di pensiero che rispetto.
Come sai, per me il rimontaggio è uno snaturamento ma a te, in un caso almeno, il risultato finale non dispiace.
Ritengo però altrettanto vero che certi limiti tecnici degli illustratori meno brillanti vengano in qualche modo attenuati dalla colorazione, specialemente quelle più piatte che tendono, appunto, ad appiattire il risultato finale.
Questo in linea generale eh...
Perche per me Donatelli è modesto sia monocormatico sia in technicolor.
_________________
Caro Moreno, ho appena letto la tua nuova avventura zagoriana e posso commentarla con una sola parola: bellissima!
Guido Nolitta non avrebbe potuto fare di meglio e con questa storia così bella hai dimostrato una volta di più di essere il suo degno successore.

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wakopa
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MessaggioInviato: Gio Mag 12, 2016 2:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

SpiritosoConLaScura ha scritto:

Detto questo, per alcuni la colorazione di tavole in b/n equivale a snaturarle ed è una linea di pensiero che rispetto.

ma non e' una linea di pensiero , e' la verita' Laughing
si tratta di una dozzinale verniciatura, non parliamo poi degli sfondi spesso poveri del grande Frank che in bianco e nero ancora ancora puoi accettare, ma colorati...
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giaguaro2
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MessaggioInviato: Gio Mag 12, 2016 11:00 pm    Oggetto: Rispondi citando

SpiritosoConLaScura ha scritto:
Come sai, per me il rimontaggio è uno snaturamento ma a te, in un caso almeno, il risultato finale non dispiace..

Sulla questione del rimontaggio, ne abbiamo parlato anche a voce, e io ricordo di aver convenuto che il rimontaggio di una tavola è un atto deleterio, in se'. Sono consapevole, e te l'ho detto esplicitamente, che il disegnatore, ma in molti casi già prima di lui lo sceneggiatore, da' una determinata cadenza, un ritmo, alla narrazione sfruttando la suddivisione della storia in tavole. Che viene stravolta dal rimontaggio.
Ma questo io lo so. Ti ricorderò, a questo proposito, che, in tempi anche più remoti, discutemmo su come la CSAC non poteva ritenersi l'edizione migliore mai fatta, almeno non sotto tutti gli aspetti in quanto venivano a mancare i "finali volanti" dovuti alla diversa divisione delle storie tra l'edizione a striscia o alla zenith, e l'edizione rimpaginata a muzzo (la CSAC). Il che significava perdere, ad esempio, il finale sospeso più importante della saga, ovvero quello de "la settima prova". Questo solo per rimarcare come io non sia affatto disattento alle questioni della struttura originale pensata e impostata dagli autori, rispetto alle esigenze editoriali di questa o quella ristampa.
Detto questo, si tratta, in sede di valutazione, di fare un bilancio complessivo. L'edizione dell'isola trovata di Ken Parker snaturava senz'altro l'impostazione pensata dagli autori, ma la compensava con una serie di meriti che erano nettamente più rilevanti. La colorazione di tipo acquarellata che, oltre al valore aggiunto del colore, ben rispettava il bilanciamento chiaro scuro, in quanto questo rimaneva comunque lasciato in compito ai neri del B/n originale. Il lussuoso formato albo alla francese. Il fatto che, per la prima volta, avevamo un eroe del fumetto popolare italiano che poteva confrontarsi alla pari col grande fumetto francese e anche col fumetto d'autore. Un'opera, anche solo per quest'ultimo punto, meritoria più di ogni altra in ambito bonelli. Se oltre a KP la bonelli avesse varato collane del genere per Tex, per Zagor, per tutti i suoi cavalli di razza, forse oggi non saremmo a questo punto.
Va be', con 30 anni di ritardo lo hanno capito anche loro come dimostra il varo della serie Tex d'autore.
Quando io do' una valutazione ultrapositiva alla serie di KP a colori dell'isola trovata, sò che berardi e milazzo se ne sono lamentati. Ma siccomme oltra a leggere le loro lamentele mi sono comprato e letto tutti i circa 30 albi, posso valutare i pro e contro senza fermarmi ad un puntiglio ideologico. Ne faccio un bilancio: ma per farlo devo conoscere bene l'argomento, sia nello specifico che in quello che è il suo eventuale significato nel contesto generale.
Lo stesso faccio con Donatelli: Cama69, che la pensa come te sul disegnatore piemontese, si riconosce nelle mie parole dell'analisi delle tavole del Nostro. Questo per dire che anche io ne vedo i limiti, solo che conosco Doantelli non solo per questi, ne per aver "visto" le sue tavole in bianco e nero; ma piuttosto per averle guardate, direi sfruttate come motore per la mia fantasia, per la mia immaginazione, che è poi quello che deve fare un disegno a fumetti. Io del disegno di Donatelli ne conosco pregi e difetti; è normale che chi ne coglie solo i difetti e non ritiene degni di nota i suoi meriti, ne abbia una valutazione diversa dalla mia.
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giaguaro2
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MessaggioInviato: Gio Mag 26, 2016 5:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

lupo bianco ha scritto:
Aggiungo come postilla che il forum mi ha disilluso molto. Vedere che gli zagoriani "tradizionali" (cit. Angelì sessantù) sono la specie più conservatrice e refrattaria ad ogni miglioria mi ha disincantato circa la magia del nolittianesimo. Ho sempre pensato Zagor come un fumetto per ragazzi, ma fecondo di idee "di rottura" per il fumetto Bonelli e non solo del periodo. Probabilmente l'ho idealizzato troppo se gente che dice di essere cresciuta con lo stesso ora è così chiusa e stantia.

Questo è un pensiero che condivido ed è stata la mia più grande sorpresa a proposito dei forumisti.
Secondo me lo zagor di nolitta era in effetti un fumetto molto aperto, che dava modo ad ognuno di interpretarlo a piacimento. Io posso aver interpretato questo come in modo letterale, cioè il fatto che nolitta sfruttasse la mia immaginazione voleva dire che bisognava rompere con gli schemi del fumetto tradizionale; se mi danno la libertà, vuol dire che devo usarla.
Però forse c'è anche chi ha interpretato (consciamente o meno, ma comunque approcciandosi a suo modo) questa libertà con la possibilità opposta, cioè eliminare quelle piccole aperture che, comuque, erano presenti nei fumetti contemporanei a zagor anche se sicuramente erano meno innovativi.
In questa chiave di lettura della faccenda, che non ho però verificato fino in fondo se funziona a dovere, si spiegherebbe la connotazione degli utenti del forum, ad esempio.
Io penso che il forum sia grosso compreso tra le nostre posizioni, assai simili, Antonio, e quelle opposte.
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giaguaro2
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MessaggioInviato: Ven Ott 28, 2016 3:56 pm    Oggetto: Rispondi citando

LE COPERTINE DI ZAGOR TRA PSICHEDELIA, GRAFICA PUBBLICITARIA E….?

Le copertine della serie di Zagor nel corso degli anni, non sono state tutte graficamente realizzate con lo stesso criterio. Le prime 100 si distinguono nettamente per l'uso smaccato della grafica astratta e psichedelica tipica dei fumetti anni 70. L'uso degli sfondi con colori non realistici, per la verità, continuerà nel corso della collana; c'è però una peculiarità che distingue i primi cento Zenith dal resto della serie, ovvero la possibilità che i colori degli abiti di Zagor siano raffigurati con colori differenti.

Chiunque può intuire che lo sfondo può avere un ruolo nel cambio dei colori dell’eroe protagonista raffigurato. Ma c’è qualcosa di più. Nei primi 100 numeri per 70 volte l'immagine di copertina è una scena senza lo sfondo disegnato in modo realistico. Il grafico alterna spesso il colore usato per lo sfondo, che finisce per essere l'elemento cromatico dominante per l'immagine. A sorpresa il colore più usato per lo sfondo è il bianco, nel 33% dei casi. Molto usato il verde (che però è un colore più plausibile, perchè richiama uno sfondo naturale) ben 12 volte. Il rosso è usato 8 volte, nero e blu 7 volte a testa. E' curioso come il grafico non abbia rinunciato all'uso del rosso (un colore che da' sicuramente forza all'immagine di copertina) anche a costo di scontrarsi col problema dell'abbinamento dei colori del costume di Zagor. La casacca rossa dello Spirito con la Scure, infatti, finirebbe per confondersi con lo sfondo. Questo problema si presenta già col numero 4 (Zenith 55), "Corvo Giallo", e il colorista risolve la questione cambiando il colore della casacca di Zagor, che diventa arancione. La stessa cosa si presenterà con i numeri 11 (L’isola della paura) e 16 (I padroni del fuoco); una prima riflessione ci porta a considerare come la filosofia seguita dal grafico, dia maggiore importanza all'impatto visivo piuttosto che alla verosimiglianza di quanto mostrato, in quanto è presumibile che i colori dei vestiti di Zagor non cambino mai. E' curioso che in questi primi 16 numeri, il colorista si prenda altre due "licenze" sull'abbigliamento di Zagor: nel numero 7 (il popolo della palude) il cerchio con l'aquila è arancione anzichè giallo, forse per smarcarlo dallo sfondo scelto, giallo limone; nel numero 10 (la danza della scure) i calzoni sono verdi, e qui la scelta è meno comprensibile. Il cielo azzurro intenso, quasi blu, forse ambienta la scena di notte o al crepuscolo; anche il 18 (Ombre) ha un'ambientazione simile, in quel caso c’è la luna, e anche in quel caso, i calzoni sono verdi anziché blu. Il cambio del colore dei calzoni è forse dovuto alla ricerca di mettere meglio in evidenza l'eroe sulla copertina, anche a discapito della veridicità del suo vestiario. In seguito, queste licenze poetiche del grafico si diraderanno; la casacca arancione con lo sfondo rosso tornerà con il numero 22 "L'avvoltoio" e col 37 "L'ultima sfida", il cerchio virato da giallo in arancione si ripeterà con l'81 "La rivolta dei trappers", che ha il cielo bianco ma dove il nostro eroe si staglia contro una collina giallo chiaro. Per finire con i casi di variazione di un singolo particolare dell’abbigliamento, nello specifico calzoni verdi con sfondo blu, siamo al numero 77 "Molok", copertina sempre di ambientazione notturna.
Per chiudere con questa carrellata dei primi casi analizzati, possiamo dedurre che la scelta del colore per lo sfondo era prioritaria sulla verosimiglianza dell’immagine dell’eroe. I colori dei vestiti venivano cambiati, probabilmente, per funzioni di bilanciamento cromatico della copertina.

Ci aspettano, però, tre casi che, tutto sommato, potremmo dire clamorosi, almeno per questo ambito.
Sono appunto tre i casi, sempre nei primi 100 albi, in cui i colori del costume di Zagor sono interamente stravolti.

Sbolognamo subito il più semplice, sebbene non meno curioso: Zenith #119, "Lo Spettro" (Zagor #68 ), lo Spirito con la Scure è totalmente arancione, compresa la pelle della faccia e delle braccia, i capelli, gli stivali, la scure, ecc. Qui il grafico evidenzia l'apparizione di Zagor come spirito e ne da' una colorazione integralmente astratta e molto poco credibile. Ma senz'altro efficace e coraggiosa. La cosa riguarda tutta la figura del protagonista e non solo gli abiti: gli abiti sono cambiati nel colore non in quanto tali, ma come facenti parte della figura di Zagor. Il riverbero del fuoco, in modo poco credibile, inonda di luce arancio solo Zagor, ma non i due personaggi ai suoi lati e l’ambiente circostante.
La scelta non può essere per un bilanciamento cromatico (come nei casi precedenti): il colorista vuole comunicare qualcosa di preciso, ovvero il fatto che l'apparizione di Zagor nel campo al bordo del falò assume toni spettrali. Un lavoro decisamente più intraprendente, più "artistico" (ma in modo molto astratto vista la colorazione poco credibile) che commerciale, rispetto ai precedenti.

Arriviamo però ai casi più interessanti.
Il numero 32 "Il fuggiasco" vede una copertina davvero anomala. Ne circolano due versioni, nelle ristampe dalla seconda edizione della scritta rossa in poi, il vestiario di zagor si differenzia solo per i colori dei calzoni arancioni, mentre la casacca è corretta (rossa con il cerchio giallo). Ma l’edizione Zenith e la prima ristampa scritta rossa, sono incredibilmente strane: su uno sfondo violetto, si staglia Zagor con casacca gialla, cerchio con l'aquila blu e calzoni arancioni. Per quale motivo un simile cambiamento, anzi, stravolgimento? Qui dovremmo ricorrere forse ad un'altra statistica, che ci aiuti a capire quale è l'atteggiamento abituale in cui viene raffigurato Zagor. In 45 copertine tra le prime 100 impugna la scure; in altre 25 è a mani nude, in 16 è in difficoltà (a terra, legato, o sotto tiro), casi sporadici lo vedono con il coltello, in un caso impugna l'arco, in altri rari casi è sugli sci o in canoa. Raramente lo vediamo con armi da fuoco: 5 volte ha la pistola in pugno, la prima volta nel numero 62 "La freccia Mortale". Nel numero 56 "Mohican Jack" lo si vede per la prima e unica volta nelle prime 100 copertine, all'opera con il fucile; che impugnerà sì altre due volte, ma senza far fuoco. Insomma, Zagor non è un eroe che ha un rapporto stretto con le armi da fuoco, lo si sà, e le copertine lo evidenziano bene. In questo panorama la copertina del numero 32 è però clamorosa: qui si vede Zagor, accanto ad un soldato dell'esercito, alle prese con una mitragliatrice. Un’immagine forte, fortissima, perchè l’idea comune è che le giacche blu usarono questo strumento di uccisione di massa contro gli indiani. Quindi, questo numero 32 presenta due fatti eclatanti: la scena riprodotta (Zagor che spara con la mitragliatrice) e i colori del costume completamente alterati. Se ne potrebbe dedurre che il colorista abbia voluto, in qualche modo, "avvertire" l'acquirente della falsità intrinseca nel messaggio veicolato dalla copertina. Zagor non spara con la mitragliatrice agli indiani, infatti quello in copertina non ha il costume coi colori giusti. In questo senso, se fosse vera questa ipotesi, ci si rende conto di quale lavoro facesse all'epoca il grafico: un lavoro ben più sottile della semplice scelta di accostamento di colori per gusto o marketing.
Naturalmente è una teoria che non può avere un riscontro certo. Ma ha una curiosa sorta di conferma, ovvero il terzo caso in questione.

Finiamo quindi l'analisi passando al terzo caso di costume completamente cambiato nei colori. Il numero in questione è il 58 e l'albo è "La carica suicida". Qui, davanti ad uno sfondo rosso carminio, si trova Zagor, con costume giallo, cerchio rosso e calzoni verdi. In genere i casi con lo sfondo rosso erano stati risolti virando la casacca in arancione; perchè il colorista ha scelto diversamente, questa volta? E perchè ha cambiato anche il cerchio e i calzoni? Perchè ha "nascosto" Zagor sotto un costume non suo? Anche qui non si può non notare l'eccezionalità della scena riprodotta dal maestro Ferri: Zagor incombe minaccioso, mani serrate nei pugni, su un uomo elegantemente vestito, già a terra, indifeso. Abbiamo visto come mai nei primi 100 numeri Zagor sia rappresentato in un simile atteggiamento: spesso è legato o tenuto sotto tiro, ma anche quando è raffigurato in posizione dominante, lo è in condizioni di armamento inferiore: su "Iron Man" colpisce con un pugno un uomo armato, su "Condanna a morte" sta malmenando due militari (1 vs 2), in "Territorio indiano" colpisce con un destro un trapper armato di fucile, ne "Il Re di Darkwood" a mani nude afferra alle spalle un indiano armato di scure. In questo "La carica suicida" la condizione di superiorità fisica di Zagor è schiacciante, e l'immagine lo mostra terribile che incombe sull'indifesa vittima. Un’immagine forte, poco in linea con il personaggio e con tutte le altre immagini usate per le copertine. Forse per questo la figura dell'eroe fu mascherata dal completo cambio di colori.

Resta un ulteriore ultimo caso da analizzare, ovvero l'ultimo numero del primo centinaio, che tra l'altro, segna la fine di questa pratica. Chissà perchè, viene da chiedersi, per un albo così importante, vennero cambiati colore della casacca e dei calzoni. Lo sfondo è rosso, così la casacca vira in arancione; però cambiano anche i calzoni, che potevano restare blu, come fatto in altri casi. E poi, non era meglio scegliere un altro colore di sfondo e mettere l'eroe col costume perfetto per il centesimo numero? Forse la scelta dei colori fu influenzata dall'immagine di copertina: qui vediamo Zagor che colpisce con un pugno Guitar Jim, che ha in mano la chitarra. Anche in questo caso l'immagine è atipica, perchè quella di Zagor sembra un'aggressione bella e buona, visto che l"amico" ha solo lo strumento musicale per le mani.
E forse anche per questo, che si fece ricorso a questa pratica?

Per chiudere questa analisi, può essere ricordata la disputa, tutta interna alla redazione, che Sergio Bonelli ricordò ci fu in occasione di una copertina in cui tex colpiva con un pugno carson. Quella scena fu cassata perché ritenuta troppo forte: una soluzione diversa, rispetto a quella del 100 zagoriano, ma si era in tempi molto più recenti, probabilmente nei 90.
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Carlo_Monni
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MessaggioInviato: Ven Ott 28, 2016 4:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

giaguaro2 ha scritto:

Per chiudere questa analisi, può essere ricordata la disputa, tutta interna alla redazione, che Sergio Bonelli ricordò ci fu in occasione di una copertina in cui tex colpiva con un pugno carson. Quella scena fu cassata perché ritenuta troppo forte: una soluzione diversa, rispetto a quella del 100 zagoriano, ma si era in tempi molto più recenti, probabilmente nei 90.


Era il 1980.
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MessaggioInviato: Ven Ott 28, 2016 11:08 pm    Oggetto: Rispondi citando

Carlo_Monni ha scritto:
giaguaro2 ha scritto:

Per chiudere questa analisi, può essere ricordata la disputa, tutta interna alla redazione, che Sergio Bonelli ricordò ci fu in occasione di una copertina in cui tex colpiva con un pugno carson. Quella scena fu cassata perché ritenuta troppo forte: una soluzione diversa, rispetto a quella del 100 zagoriano, ma si era in tempi molto più recenti, probabilmente nei 90.


Era il 1980.


Ok. But if we come come back to the Golden age , nobody can be at that livel. No matter of saying times change etc...
A Van Gogh is still a Van Gogh in 2154.
And Nolitta will always be Nolitta in 2154.
No need to say times is changed.
Times can change but the art no.
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MessaggioInviato: Sab Ott 29, 2016 12:02 am    Oggetto: Rispondi citando

My dear Eren, yuo are right but I was answering to Giaguaro2 about the censored cover of Tex. He ipotized it happened in the nineties, I corrected him saying the fact happened in 1980.
It waa enterely another matter in respect of that you said.
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MessaggioInviato: Sab Ott 29, 2016 9:26 am    Oggetto: Rispondi citando

pero' la svista di Eren e' comprensibile,Giaguaro tira giu' un bel post sulle copertine di zagor, e tu mi quoti l'unica riga su Tex,poi ti adombri se scrivo che sei fondamentalmente un texiano Laughing Wink

giaguaro2 ha scritto:

1) nel numero 10 (la danza della scure) i calzoni sono verdi, e qui la scelta è meno comprensibile.
2) Se ne potrebbe dedurre che il colorista abbia voluto, in qualche modo, "avvertire" l'acquirente della falsità intrinseca nel messaggio veicolato dalla copertina. Zagor non spara con la mitragliatrice agli indiani, infatti quello in copertina non ha il costume coi colori giusti. In questo senso, se fosse vera questa ipotesi, ci si rende conto di quale lavoro facesse all'epoca il grafico: un lavoro ben più sottile della semplice scelta di accostamento di colori per gusto o marketing.
Naturalmente è una teoria che non può avere un riscontro certo.

3) In genere i casi con lo sfondo rosso erano stati risolti virando la casacca in arancione; perchè il colorista ha scelto diversamente, questa volta? E perchè ha cambiato anche il cerchio e i calzoni?

4)Resta un ulteriore ultimo caso da analizzare, ovvero l'ultimo numero del primo centinaio, che tra l'altro, segna la fine di questa pratica. Chissà perchè, viene da chiedersi, per un albo così importante, vennero cambiati colore della casacca e dei calzoni. Lo sfondo è rosso, così la casacca vira in arancione; però cambiano anche i calzoni, che potevano restare blu, come fatto in altri casi.


1)lo sfondo del cielo e' azzurro cosi come per "la lancia spezzata","la preda umana" e "la stella di latta", di qui la scelta del pantalone verde o grigio .
2)la tua teoria e' "psichedelica" almeno quanto le copertine Laughing Wink
francamente ci vedo solo una liberta' da parte dei coloristi di scegliersi uno sfondo e poi adattarvicisi l'abbigliamento zagoriano giocando a mischiare le carte Very Happy -il pantalone e' marrone perche' azzurro e' gia' quello del soldato...
3)si e' divertito ad invertire il giallorosso per via dello sfondo rosso e i calzoni diventano verdi perche celestoidi sono gia' le montagne Very Happy
4)cambiano i pantaloni perche' e' gia' azzurro l'abito di Guitar jim .
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MessaggioInviato: Dom Apr 14, 2019 9:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

Luciano Miranda ha scritto:
Ripeto che anche Bonelli ha toppato spessissimo.

io credo che la fallibilità sia proprio l'aspetto più bello dello zagor di nolitta. Non necessariamente voluta e studiata a tavolino, perchè Nolitta aveva pianificato si il suo personaggio, ma poi scriveva perlopiù di getto. Ecco, io penso che anche quelli che tu evidenzi come errori aiutassero a dare l'idea di un eroe umano, che poteva sbagliare.
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MessaggioInviato: Dom Apr 14, 2019 9:57 pm    Oggetto: Rispondi citando

giaguaro2 ha scritto:
Luciano Miranda ha scritto:
Ripeto che anche Bonelli ha toppato spessissimo.

io credo che la fallibilità sia proprio l'aspetto più bello dello zagor di nolitta. Non necessariamente voluta e studiata a tavolino, perchè Nolitta aveva pianificato si il suo personaggio, ma poi scriveva perlopiù di getto. Ecco, io penso che anche quelli che tu evidenzi come errori aiutassero a dare l'idea di un eroe umano, che poteva sbagliare.


Ovviamente ho letto le tue considerazioni nell 'altro topic, caro Giaguaro e le sto ponderando, anche perche' le trovo molto profonde. Cio' non toglie, tuttavia, che resto della mia opinione quando si tratta di dare al nostro Eroe uno spessore un tantinello piu' da ..."eroe", appunto .
In Mister No non mi hanno mai dato fastidio quelle caratteristiche tanto peculiari, in Zagor si! Purtroppo e ' cosi' e non me ne faccio una ragione
In Mister No le trovo quasi "naturali" e insite nel personaggio. In Zagor no, se si esagera mi disturba.
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MessaggioInviato: Dom Apr 14, 2019 10:37 pm    Oggetto: Rispondi citando

Io penso che il carattere in fondo 'poco definito' (per così dire) dello zagor di nolitta permetta una certa soggettività di interpretazione. Ed è forse proprio questa la vera essenza di zagor; io penso quello che ho scritto, ovviamente, ma se poi faccio mente locale e mi vedo zagor che si issa sulle liane semplicemente a forza di braccia, volteggiando meglio di tarzan, è chiaro che anche io ci vedo un eroe a tutto tondo.
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MessaggioInviato: Lun Apr 15, 2019 1:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

Luciano Miranda ha scritto:

Confessa invece il godimento che provi quando da' giu' botte e sberle, una, due, tre e anche quattro...su di una carogna che non vedevi l' ora che fosse punito per le sue malvagita'!


ma quella è l'etica texiana, "Tex arriva e mena tutti"...
zagor invece sai chi è? il gigante buono Smile
quando ho voglia di sfogare la rabbia repressa, preferisco un videogioco Laughing
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MessaggioInviato: Lun Apr 15, 2019 1:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Anzi a volte mi si son rivoltate le budella quando ho visto che Bonelli usava questa violenza-giustizia a sproposito, per es., quando picchio' sonoramente Guitar Jim nel n.100.


vedi cosa fa, a volte, la confidenza Laughing

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MessaggioInviato: Lun Apr 15, 2019 10:13 pm    Oggetto: Rispondi citando

Tradotto? Very Happy
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