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[Kiki Manito]

Ho letto il 18° e ultimo volume di Lilith.



S
P
O
I
L
E
R

Dunque alla fine gli esseri umani si sono evoluti tutti in Figli dei Fiori? Peace and love bro! Comunque la parte ambientata nell'America ucronica è stata la migliore dell'intera serie, merito di una trama e di personaggi che hanno avuto un po' di spazio per svilupparsi. Penso infatti che il difetto principale di Lilith sia stato l'episodicità bonelliana che può andare bene per Zagor, Tex e Dylan Dog, ma in una miniserie Enoch avrebbe potuto scrivere una storia in stretta continuity.

L'epilogo, in cui si torna nel futuro dopo l'ormai telefonatissimo scontro con lo Scuro, avrebbe abbisognato di più pagine. Sarà che ai finali filosofo-criptici, aperti alla libera interpretazione, preferisco quelli concreti dove tutto è ben chiaro, però il mio giudizio generale resta positivo.
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Frog went a-kkkkk-courtin', and he did ride, kkkkkk-crambone!

[Jurassico]

anch'io preferisco quel tipo di finali kiki manito
sei stato elegante ma mi sa che dopo 9 anni di attesa
a ritrovarti con questo finale un po' ti girano
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il mio blog con i miei racconti a fumetti>>> https://gavialbabi.blogspot.com/

[Kiki Manito]

Non avevo grandi aspettative riguardo al finale, si è svolto tutto più o meno come preannunciavano i crescenti dubbi di Lilith.


Sai quale sarebbe stata la sorpresa? (SPOILER)

che lo Scuro avesse ragione e che il Triacanto fosse effetivamente malvagio.
(FINE SPOILER)
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Frog went a-kkkkk-courtin', and he did ride, kkkkkk-crambone!

[Angelo1961]

Una serie di cui si apprezzo i singoli episodi (ho scelto qua e là quelli che, per epoca, mi interessavano), ma non l'insieme. Finale confuso. Odio le storie in cui l'autore non è chiaro e lascia aperte le più svariate ipotesi!
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DAL GIUGNO 1970 ININTERROTTAMENTE LETTORE DI ZAGOR!
Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa)

[AAHHYAAAAK]

Ultimo numero alquanto deludente... Ultimo? Ma se non si è concluso nulla...
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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.

[alessandro70]

Ma solo a me il finale sembra chiaro ?

L'unica cosa che mi lascia perplesso è quando Scuro confessa che Lilith non era la prima cronoguerriera.........quindi si sarebbero dovuti generare vari mondi ucronici, presumo........che fine hanno fatto, sono stati resettati ?

[alessandro70]

Ma solo a me il finale sembra chiaro ?

L'unica cosa che mi lascia perplesso è quando Scuro confessa che Lilith non era la prima cronoguerriera.........quindi si sarebbero dovuti generare vari mondi ucronici, presumo........che fine hanno fatto, sono stati resettati ?

[Walter Maddenbrook]

Letto anche io, ci sono un po' di
* SPOILER *

Allora, contrariamente al finale di Gea, questo mi è piaciuto... anche se credo che abbia fortemente influito il fatto che prima di leggere il n. 18 mi sono riletto anche i due precedenti.
Il finale "ribaltato" (i buoni sono cattivi e viceversa) era ormai ultratelefonato, e concordo con Kiki che la vera sorpresa sarebbe stato il controribaltamento dei cattivi in cattivi.
Ma il punto davvero negativo non è tanto questo, quanto come ci si arriva. Insomma, il comportamento dello Scuro è assolutamente illogico e manda a puttane anni e anni di lavoro, in quello che è uno scatto d'ira insensato (e anche stupidamente umano, perché si tradisce con la faccenda dei predecessori di Lilith, quando lui è un essere artificiale con - si presume - un programma estremamente sofisticato e razionale).
La chiave usata dai cardi per fare esitare Lilith è stata infatti quella del lento lavoro ai fianchi, insinuando dubbi, facendole pensare che loro erano i buoni e lo Scuro il rappresentante dei cattivi e degli ingannatori. Quindi, come poteva pensare il cagnone che il modo migliore per convincere Lilith della sua bontà, fosse quello di costringerla a suon di minacce e unghiate?
Avrebbe dovuto al contrario usare gli ultra piedi di piombo, visto che solo Lilith - e solo lei - era a quel punto in grado di uccidere il Triacanto, e ogni mini mossetta che poteva rischiare di contrariarla avrebbe compromesso tutta la missione, proprio ora che erano ad un passo.
Ma come? Anni e anni a creare cronoagenti, a formarli, allenarli, strappare i loro sentimenti, farli viaggiare nei secoli, con un dispendio di energia e denaro immagino immenso, combattere i cardi, motivare incessantemente e pazientemente la ragazza, ecc..... e ora che ci siamo e l'equilibrio è delicatissimo, decidi di comportarti come il peggior teppista di borgata?! Ma dai!
E' una sequenza veramente senza senso, qua per me Enoch toppa alla grande.
Io non sono solito fare le pulci alle incongruenze di trama, ma in questo caso l'assurdità di comportamento è troppo marchiana, oltretutto in quella che è la sequenza chiave di tutta la saga.

Ma tutto questo, per il quale ho usato un sacco di righe, è solo una piccola parte della storia. Che invece, come dicevo, nel suo complesso mi è piaciuta.
Sopratutto il finale, anche se scaturisce da quanto sopra, e la sua filosofia portante. Ho trovato davvero molto poetica la sequenza finale col triacanto che libera le anime e le reinserisce nel cerchio della vita, nel fluire del tutto tra i vari regni della natura.

Ci sarebbero ancora tremila dubbi da risolvere, primo tra tutti come è riuscita l'umanità a organizzarsi sottoterra, con quali risorse, dinamiche sociali, ecc. Su quali logiche funzionano i viaggi nel tempo, la corazza di Lilith, lo Scuro, il miriapode, ecc. Per non parlare di tutto ciò a cui accenna Enoch nell'ultima pagina.
Il bravo Luca è infatti riuscito a costruire un universo talmente potente e affascinante da sfuggirgli di mano, come del resto è prerogativa dei grandi autori, e questo è un bene.
Sarebbe bello che un giorno qualcuno riprendesse ed espandesse queste tematiche, ma dovrebbe essere fatto da un autore davvero capace, altrimenti meglio lasciare i dubbi dove sono.

Mi dispiace che ora sia quasi totalmente preso da Dragonero, perché è una serie e un genere che non riesco a farmi piacere, e pertanto mi toccherà fare a meno di questo autore validissimo nel futuro.
Peccato, perché in questi 18 anni ci ha regalato due serie gioiello, che considero tra le massime punte del fumetto italiano contemporaneo e non solo, e che un giorno rileggerò con grande gusto.
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"