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www.spiritoconlascure.it Il Forum di Za-gor Te-nay
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Asta CATAWIKI Tex e Zagor
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Doc Lester 1975 Iper Zagoriano


Registrato: 16/11/15 23:07 Messaggi: 8336 Località: Foligno
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Inviato: Lun Apr 20, 2020 4:11 pm Oggetto: |
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Ho appena riletto anch'io questo Maxi e mi trovo in linea con il giudizio dato dal nostro Esploratore Scomparso e più o meno da tutti gli altri utenti. Una storia vintage e ingenua (nella migliore accezione possibile), decisamente positiva che si colloca nella fascia degli albi discreti-buoni.
Direi però che si tratta di un albo "in calando":
ottime, meravigliose, le prime 50 pagine, con la capanna nella palude, Cico che canta, l'arrivo di Drunky Duck a dare il via alla vicenda Questo è Zagor! Per non parlare della caratterizzazione del nostro eroe: non è il musone a cui ci stiamo abituando oggi, ma è allegro, sorride, scherza con Drunky Duck e con l'amico locandiere... Poi, più avanti, non agirà da supereroe invincibile ma si troverà in grande difficoltà e sofferenza, rischiando di morire avvelenato e necessitando di nascondiglio e riposo. Bravissimo Rauch, insomma, nella gestione di Zagor
L'albo prosegue molto bene, si prende tutto il tempo necessario nella parte centrale, e riporta in scena i professori Kruger e Mayer, che mantengono fedelmente le caratteristiche nolittiane. Anche qui, bravissimo Rauch.
Un discorso a parte va fatto per Staggler:
Toninelli aveva caratterizzato molto bene questo avventuriero, dotandolo di una certa ambiguità. Un personaggio sicuramente non piatto. Rauch sfrutta bene questa ambiguità perché col "passaggio dall'altra parte della barricata" (come gli rimprovera Zagor) Staggler coglie di sorpresa l'esperto lettore che, di norma, sa che un comprimario positivo (seppur al limite) non tradisce il suo ruolo in una successiva comparsata. Io stesso durante tutto l'albo ho sempre pensato ad una redenzione di Staggler, ad un ritorno in sé, anche se, una volta uccisa gente a sangue freddo, viene superato il punto di non ritorno. Che dire? Forse è davvero troppo accentuata questa trasformazione da ambiguo avventuriero ad assassino senza scrupoli, ma, allo stesso tempo, per me sono sempre benvenuti i colpi di scena e gli elementi narrativi che non mi aspetto.
Se Staggler si rivela un gran bel personaggio, i suoi complici sono invece poco caratterizzati e si rivelano giusto dei delinquenti di mezza tacca, buoni solo per essere sacrificabili alle bestie della Terra-da-cui-non-si-torna.
L'ambientazione, sempre grande punto di forza delle storie di Jacopo, stavolta non è sfruttata a pieno: la "terra maledetta" non comunica la stessa inquietudine della versione originale toninelliana, e forse solo la buca della "vedova" è all'altezza di una vicenda in cui protagoniste dovrebbero essere le strane creature e non la questione scientifica dell'anestetico, che invece prende il sopravvento.
E infatti le ultime 90 pagine sono quelle in cui la storia, purtroppo, cala d'intensità e d'interesse Peccato. Disquisizioni scientifiche, scialbi banditi, un pim-pum-pam nel campo-base, la terra che trema, i mostri che scappano, il vulcano che erutta, il provvidenziale pallone aerostatico, i protagonisti che si salvano tutti e gli antagonisti che muoiono tutti... Un finale, devo dire, che mi ha deluso. Viene utilizzato il classico escamotage dell'evento catastrofico per devastare irrimediabilmente la Terra-da-cui-non-si-torna... che ormai è la Terra-in-cui-non-si-può-più-tornare
Peccato, peccato, peccato.
Del resto, nella versione attuale zagoriana, Darkwood è diventata da un lato un "luogo magico", dall'altro un luogo troppo serioso per poter comprendere quelle valli nascoste e sconosciute in cui vivevano da secoli etnie di tutti i tipi o in cui la natura era rimasta incontaminata, che hanno fatto la storia, la filosofia e la fortuna della saga.
Al di là della mezza delusione finale, non posso che ribadire che si tratta comunque di un buon Maxi (poteva essere un capolavoro, mannaggia ), che si lascia leggere molto volentieri.
Al giudizio positivo contribuiscono senza dubbio i buoni disegni dell'ottimo manierista Sedioli, che non delude mai. Io lo preferisco da solo che in tandem con Verni (stesso discorso per il collega) e questa, secondo me, è una delle sue migliori prove Meno "legnoso" rispetto ad oggi, il suo tratto qui sembra riprendere quello del primo Ferri, e certe tavole sembrano un mix di Ferri e Donatelli. Nel finale i disegni appaiono forse più sbrigativi e non ho trovato eccezionali le creature. Ma sono dettagli, ottimo lavoro.
Voto: 7+ ma poteva essere molto di più... _________________ Simone C. - Io di calcio capisco anche troppo, purtroppo
Luca Barbieri ha scritto: | Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia. |
Ultima modifica di Doc Lester 1975 il Lun Apr 20, 2020 10:31 pm, modificato 3 volte in totale |
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Esploratore Scomparso Zagoriano Expert


Registrato: 06/05/05 10:40 Messaggi: 879 Località: Passaggio a Nord-Ovest
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Inviato: Lun Apr 20, 2020 4:26 pm Oggetto: |
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Secondo me poteva andar bene anche nella storia regolare, visto che la prima apparizione della Terra e di Staggler era stato lì. |
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Doc Lester 1975 Iper Zagoriano


Registrato: 16/11/15 23:07 Messaggi: 8336 Località: Foligno
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Inviato: Lun Apr 20, 2020 4:28 pm Oggetto: |
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Esploratore Scomparso ha scritto: | Secondo me poteva andar bene anche nella storia regolare, visto che la prima apparizione della Terra e di Staggler era stato lì. |
Sono d'accordo.
Come regola generale, credo che due storie collegate dovrebbero sempre trovare spazio nella stessa collana  _________________ Simone C. - Io di calcio capisco anche troppo, purtroppo
Luca Barbieri ha scritto: | Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia. |
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