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Soggetto per un ritorno di Hellingen
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Autore Messaggio
pat wilding
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MessaggioInviato: Sab Set 29, 2007 2:22 pm    Oggetto: Soggetto per un ritorno di Hellingen Rispondi citando

Hellingen: le origini del male


Il ritorno dei classici nemici di Zagor viene spesso richiesto a gran voce dai fans, ma di solito questi rientri suscitano molti problemi tecnici in fase di realizzazione. Nel caso particolare di Hellingen, si ? verificato, dal momento in cui Sclavi port? a compimento il suo episodio ?anomalo?, un vero e proprio problema di gestione. L?idea di farlo morire e poi resuscitare da una divinit? malvagia (il Wendigo) ha in un certo senso snaturato il personaggio al punto di farlo diventare pi? simile a Mefisto o a Yama che al vecchio mad doctor che ci aveva descritto Nolitta.
E? opinione diffusa di molti appassionati lettori che, se si volesse dare un risvolto pi? plausibile alle vicissitudini di questo personaggio, bisognerebbe riportarlo su questo piano di realt? e farlo ritornare lo scienziato pazzo che era, operante con la consueta lucidit? e competenza sul piano tecnologico e non su altri versanti.
Per far questo, a mio avviso, occorrer? spiegare in modo credibile i trascorsi di Hellingen, sapere perch? quest?uomo si trovi ad avere conoscenze illimitate ed impensabili agli uomini della sua epoca e poi recuperare il suo corpo facendolo passare dalla dimensione fisica in cui si trova adesso, alla nostra realt?, per affidarlo in maniera ?definitiva? al controllo degli agenti di ?Altrove?.
Il recupero di Hellingen dovr? essere favorito da una momentanea alleanza tra Zagor e lo scienziato, creata allo scopo di scongiurare una minaccia di portata mondiale, senn? dubito che Zagor si offrirebbe volontario per rintracciare e riportare nel nostro mondo uno dei suoi pi? pericolosi avversari.
Per far questo occorrer? mettere di fronte Zagor e Wendigo, ma Zagor dovr? essere in grado di affrontarlo ad armi pari, quindi sar? lo stesso Hellingen, al fine di tornare sul nostro mondo, a fornire le indicazioni esatte a Zagor per riuscire nell?impresa?
Una piccola premessa?

Ho spesso pensato che Hellingen sia il gemello fumettistico di un altro, famosissimo villain dei fumetti, ossia il Doctor Hell di Mazinga z. Nel fumetto di Go Nagai, lo scienziato pazzo, in compagnia di un suo collega, il prof. Kabuto, riuscivano a rinvenire i resti dell?antica civilt? di Micene e scoprivano che nel lontano passato, i Greci erano gi? in possesso di armi e tecnologie mostruose, come i colossali robot che Hell rinviene nell?isola di Rodi. D?altro canto, Kabuto, una volta scoperte le intenzioni del collega, costruisce un automa in grado di scongiurare le aggressioni di quegli antichi automi, almeno finch? i micenei non si risvegliano dal loro sonno millenario?
Sempre collegando le vicende dei due scienziati pazzi, ho pensato che anche Hellingen potrebbe aver scoperto qualche antica tecnologia in grado di aumentare a dismisura le sue gi? considerevoli conoscenze scientifiche.
In un recente viaggio fatto in Grecia ho avuto modo di constatare che nella zona dell?acropoli di Atene sono stati, nel corso dei secoli, perpetrati numerosi saccheggi, tra i quali uno che ha veramente dell?incredibile e che potrebbe essere uno spunto interessante da cui far partire il racconto della vita di Hellingen.

L?impresa di Lord Elgin

Tra il 1801 e il 1804 (periodo in cui Hellingen poteva avere sui 35/40 anni) avvenne uno dei pi? clamorosi furti della storia. Dal Partenone, ad Atene, vennero trafugate centinaia di opere d?arte dal valore inestimabile. Gli autori del furto furono il diplomatico britannico lord Thomas Bruce Elgin (personaggio storico realmente esistito n.1766- m.1841 ), insieme allo scienziato austriaco Herbert Von Hellingen ed al suo assistente, il professore inglese Jeremy Randall.
L?ambasciatore inglese lord Elgin corrompendo le autorit? dell?impero Ottomano (all?epoca la Grecia era sotto il dominio dei Turchi) riusc? a far staccare 15 metope, 56 bassorilievi di marmo e 12 statue, quasi l?intero frontone ovest del Partenone ove era rappresentata la processione panatenaica, oltre ad una delle sei Cariatidi del tempietto dell?Eretteo.

Nozioni storiche

Il Partenone, eretto tra il 447 ed il 432 a.C per volere di Pericle il grande, dopo numerose trasformazioni dovute alle diverse occupazioni, subisce il danno pi? grave nel 1687, quando il generale veneziano Francesco Morosini bombarda l?Acropoli sapendo che i turchi la utilizzano come deposito di polvere da sparo; una tremenda esplosione distrugge una rilevante parte del monumento. Nel 1804 Lord Elgin, ambasciatore britannico presso l?impero Ottomano, asporta quanto sopra descritto. In merito, per cercare di essere quanto pi? obiettivi possibili, riporteremo una versione accettata anche da Jan Jenkins, responsabile del dipartimento antichit? greche e romane del British, ovviamente contrario alla restituzione dei marmi. Stando a questa versione Lord Elgin chiede il permesso alle autorit? ottomane di prelevare dall?Acropoli pietre con delle epigrafi, come ? ancora scritto oggi nel firmano che gli ? stato dato, ma invece di limitarsi a ci?, mand? una squadra di operai che, con scalpelli e seghe, tagliarono le sculture una per una anche lasciandole cadere dall?alto, aggiungendo ulteriore danno al monumento. In seguito i marmi affrontarono un avventuroso viaggio in nave (in cui rischiarono di finire per sempre in fondo al mare) fino in Scozia, dove adornarono il giardino della villa di Lord Elgin. Secondo un?altra versione, invece, i marmi non raggiunsero mai la dimora del Lord in quanto lo stesso era stato imprigionato in Francia. Certo ? che ad un certo punto Lord Elgin attravers? gravi difficolt? economiche e, pertanto, fu costretto a vendere i suoi beni; i marmi furono regolarmente acquistati dal governo britannico per 35.000 sterline e affidati in custodia al British, dove furono esposti per la prima volta nel 1817. In merito al fatto che Lord Elgin avesse o meno titolo ad asportare quanto descritto, ci sono diversi documenti a sostegno dell?una o dell?altra tesi; i primi furono presentati dallo stesso Lord Elgin al governo inglese per dimostrare che aveva avuto l?autorizzazione dalle autorit? ottomane per procedere all?asportazione, di questi documenti la Grecia ha sempre contestato la legittimit?; mentre sul fronte opposto si registra che nel novembre 2002 la casa d?aste Dominic Winter, ha messo in vendita una lettera del 1811 in cui l?ambasciatore britannico a Istanbul, Robert Adair, scrisse a Lord Elgin: le Porte (la corte del Sultano) nega che lei sia il proprietario di questi marmi, ci? in quanto i funzionari turchi che hanno venduto i pezzi del Partenone, non avevano titolo per farlo. Quanto scritto su questa lettera induce a riflettere su un?altra versione secondo cui Lord Elgin corruppe i funzionari ottomani ad Atene con regali di valore, affinch? autorizzassero la rimozione dei marmi bench? non ne avessero il titolo; chi sostiene questa versione cita anche diverse testimonianze della avvenuta corruzione. Secondo un?altra versione il ?saccheggio? del Partenone inizi? nel 1801, autorizzato dal sultano Selim III che aveva accettato l?aiuto degli inglesi per liberare l?Egitto da Napoleone. Il primo imbarco pare fu effettuato il 26 dicembre 1801 sulla nave Mentor e solo l?esplodere dei moti autonomisti greci porse fine al saccheggio; questa versione include anche il saccheggio di Lord Elgin.

Le origini della spedizione di Lord Elgin
Lord Elgin, da sempre appassionato di antichit?, amava pensare di essere un avventuriero coraggioso al pari degli eroi della Grecia classica, quindi desiderava ardentemente essere ricordato in Inghilterra come colui che avrebbe portato un pezzo di antica Grecia nella madrepatria, inoltre temeva che la Francia napoleonica si accaparrasse quelle opere di cos? grande importanza culturale e storica prima che potesse farlo lui, cos? pens? di corrompere le autorit? turche per avere libero accesso all?acropoli. Tutto ci? in aperta rivalit? con altri cacciatori di tesori che operavano per contro di Napoleone e con i quali si era pi? volte scontrato, anche fisicamente?
Elgin, prima di agire, contatt? e si consigli? con due eminenti scienziati, il Professor H. von Hellingen, un giovane e brillante studioso che da anni sosteneva che vi fosse un collegamento tra un'antica civilt? altamente progredita ed i miti dell?antichit? classica, ed un suo collega universitario, l?archeologo, filosofo ed esperto in lingue antiche, Jeremy Randall, che con Hellingen coltivava il sogno di scoprire le origini della civilt? classica.
Le scoperte dei due studiosi.
Una volta giunti ad Atene, i due scienziati non tardarono a scoprire che nel Partenone si celavano segreti di immensa importanza, forse tanto grandi da cambiare per sempre il volto del mondo. Dalle prime traduzioni delle iscrizioni rinvenute nei marmi capirono che il complesso costruito da Pericle il grande, altro non era che una copertura per altre costruzioni la cui origine si perdeva in tempi remotissimi. L?oggetto pi? prezioso anticamente custodito nel Partenone era la leggendaria statua di Atena criselefantina, che si diceva coperta d?oro e di custode di misteriose armi, ma di cui si erano perse le tracce da moltissimo tempo, e che le antiche iscrizioni rivelavano come la custode del sapere del mondo e protettrice della civilt?.
Randall, ricercando un possibile nascondiglio della statua all?interno dell?acropoli riusc? a rintracciare dei veri e propri messaggi criptici, la cui decifrazione avrebbe permesso di capire uno dei pi? antichi segreti della storia. Purtroppo il bombardamento del 1687 aveva distrutto in parte l?antico tempio e non tutto il materiale utile alle ricerche si era salvato...
Durante i suoi studi sulle iscrizioni, venne a conoscenza dell?esistenza di un antico manufatto che, se collocato sul frontone anteriore del Partenone ? quello rivolto verso est a carpire i primi raggi del sole - esattamente all?alba, una volta illuminato dai raggi solari avrebbe fatto risorgere l?antica statua e rivelato chiss? quali arcani misteri.
La forma triangolare del frontone del Partenone, infatti ha un valore simbolico che sta a significare che la punta estrema della costruzione confina con il cielo, quindi ? vicina alla sorgente della luce del giorno, ossia la scienza, destinata a sconfiggere la notte che rappresenta l?ignoranza.
Il frontone esposto ad est era dunque quello baciato dai primi raggi del sole ed il pi? vicino alla fonte della conoscenza, la luce.
Gli scienziati, dato il clima di ostilit? che gli ateniesi nutrivano nei loro confronti, preferirono asportare con la complicit? di Lord Elgin tutto ci? che poteva consentirgli di studiare quegli antichi documenti con la dovuta calma, in Inghilterra.
Durante le operazioni di trasporto verso la nave Mentor molte opere furono danneggiate, ma questo non scoraggi? l?impresa che stava diventando sempre pi? a rischio a causa della crescente ostilit? dimostrata dagli abitanti di Atene che si opponevano allo sfrontato furto.
I viaggi che si susseguirono furono molti e difficili, e l?opera di spoglio del Partenone continu? per alcuni anni, finch? Hellingen non rinvenne le indicazioni per trovare quello che cercava, la chiave per decifrare il mistero, che era contenuta dentro una delle cariatidi dell?eretteo, all?interno della statua, infatti rinvenne un manufatto metallico recante degli strani segni che sembravano indicare delle complesse strutture astronomiche.
La cariatide venne subito smontata e al suo posto venne costruito un pilastro di pietre per sorreggere il tempio dell?eretteo.
Una volta tolto l?oggetto dalla statua, Hellingen (senza rivelare a nessuno la scoperta) era pronto per compiere l?antico rito della conoscenza. Il vecchio meccanismo, (come Hellingen riusc? a capire dalle iscrizioni in esso riportate) proveniva dall?isola di Rodi, che sembra fosse stata un?antica fabbrica di oggetti dotati di arcane tecnologie?

Articolo preso da internet su un misterioso meccanismo da cui abbiamo tratto spunto per creare il marchingegno in possesso di Hellingen :


Si ritiene, per tradizione, che il mondo antico sia stato un periodo deludente per il progresso tecnologico e che solo durante il Rinascimento ci siano stati i primi segni di risveglio scientifico e tecnico in Europa. Ma forse le cose non sono andate proprio cos?.

Nei testi di storia della tecnologia del mondo antico infatti un particolare dispositivo figura come la macchina pi? enigmatica e avanzata dell?antichit?: la macchina di Antikitera.

Rinvenuta per caso da dei sommozzatori greci sui fondali dell?isola egea di Antikitera nel 1902, fu dapprima trascurata per mezzo secolo come un reperto poco comprensibile. Successivamente sulla base dei primi studi avvenuti con le nuove tecnologie per prove non distruttive ai raggi X, ci si rese conto della complessit? di tale dispositivo meccanico.

La sua complessit? era tale che si suppose in un primo tempo che si trattasse di un orologio moderno naufragato per caso sul luogo di un naufragio precedente di una nave antica.

Gli studi portati avanti negli anni ?60 e 70? rivelarono che si trattava di una macchina antica, costituita da ben 30 piccole ruote dentate, in bronzo, accoppiate fra loro secondo uno schema molto elaborato.

Dalle iscrizioni greche trovate si ? dedotto che si trattasse di un calendario meccanico per calcolare e prevedere la posizione della luna, del sole e delle stelle principali nei vari giorni dell?anno.

Si pensa inoltre che fosse stato realizzato a Rodi e fosse diretto a Roma insieme ad altre opere d?arte nell?anno 87 a.C.

Gi? a questo punto questa macchina risulta stupefacente, tuttavia una pi? attenta analisi ha portato alla individuazione di qualcosa ancora pi? sorprendente nel sistema degli ingranaggi: un differenziale.

Questo consiste in un accoppiamento di due ruote dentate che ruotando una attorno all?altra permette di ottenere un?altra velocit? di rotazione pari alla differenza o alla somma delle due precedenti secondo un rapporto dipendente dai raggi delle ruote.

Concettualmente tutto ci? rappresenta un salto matematico e culturale forse non ancora ben capito.
Il meccanismo differenziale infatti ? stato ufficialmente inventato solo nel XVI secolo e per dimensionare una macchina cos? complessa occorrono conoscenze di algebra e meccanica teorica a livello di una moderna facolt? di ingegneria!!!

Da un diverso punto di vista la macchina di Antikitera non rappresenta altro che un computer meccanico che funziona con la stessa logica dei computer analogici!

Tutto questo getta una nuova luce sulla civilt? greca prima e romana poi, in quanto ? difficile immaginare che possa essere stato inventato da una societ? prettamente agricola o di stampo schiavistico. Inoltre non risulta niente di simile nelle altre civilt? cinese e indiana.

Considerando che la scoperta di questo reperto archeologico ? stato un colpo di fortuna eccezionale, che molti documenti antichi sono andati perduti e che nell?isola di Rodi la tecnologia metallurgica era coperta da segreto (sotto pena della morte) c?? da chiedersi cosa non sappiamo del mondo antico e cosa la civilt? abbia perduto con la caduta dell?Impero Romano. In esso infatti la cultura e la tecnologia greca erano sopravvissute e i greci ne rappresentavano la classe intellettuale.

Se si considerano i racconti degli antichi su macchine e dispositivi automatici (e perfino di porte dei templi azionate dal vapore), viene un brivido a pensare a quale salto tecnico e scientifico l?umanit? si stesse apprestando a fare in quel momento storico e quale occasione sia stata perduta se solo ne avesse avuto il tempo.

Il rito della conoscenza
Nel Giugno del 1804, Hellingen si rec? nuovamente ad Atene da solo e in una mattinata limpida, alle prime luci dell?alba del solstizio d?estate, riusc? ad inserire il meccanismo alla base del frontone est del Partenone ed ebbe la pi? sconcertante visione che si possa immaginare. Il meccanismo riport? alla luce un?antica camera del tempo al di fuori della quale si materializz? l?immagine di quella che sembrava essere la dea Atena.
Naturalmente, l?immagine olografica che apparve era in realt? quella di una donna appartente a chiss? quale antica civilt?, che trasmetteva alle successive generazioni il racconto di quella che fu la storia della sua gente e le antiche conoscenze perdute.
L?immagine era interattiva, cio? poteva comunicare e rispondere alle domande fatte da Hellingen ed inoltre era in grado di trasmettere le conoscenze direttamente al cervello della persona con cui interagiva.
Fu cos? che Hellingen acquis? il suo sapere, ma il suo cervello non poteva immagazzinare tutto lo scibile in una sola volta e le sue visite alla camera del tempo dovettero intensificarsi, causando una certa instabilit? nella mente dell?uomo, che origin? in lui una sorta di delirio schizoide.

Il frontone e la gigantomachia

Nelle storie rappresentate sui frontoni del tempio, in particolare nella gigantomachia si evidenziavano tematiche dal risvolto simbolico di cui la proiezione olografica chiar? il significato; in particolare, nella gigantomachia si raccontava della lotta tra gli abitanti della Grecia, ?i portatori della scienza? e le antiche divinit? che popolavano la terra, ossia i giganti.
Tutte e due le specie provenivano da mondi lontani.
In tempi remoti due navi stellari con centinaia di occupanti a bordo combatterono nei pressi del nostro pianeta e si danneggiarono a vicenda precipitando sul suolo terrestre, senza che gli equipaggi avessero la possibilit? di fare ritorno sui loro rispettivi pianeti. Una delle due razze, quella pi? evoluta e pacifica, si inser? nella vita dei nostri progenitori e con loro costruirono le prime forme di civilt?, venendo venerati come dei, ma i giganti, dotati di terribili poteri e dal carattere violento e malvagio, ben presto pretesero il controllo sulla terra ed iniziarono a distruggere quello che la civilt? aveva creato.
Gli atlantidei sfidarono i loro avversari e vinsero, grazie alla tecnologia di cui erano in possesso, ma l?aiuto di un uomo fece la differenza. Quell?uomo era l?eroe greco per eccellenza, Eracle.
Essi avevano costruito armi potentissime per sconfiggere i giganti, armi destinate ad essere brandite dalle mani di uomini le cui gesta sarebbero state tramandate fino ai giorni nostri. Fu cos? che inizi? l?era degli eroi.
L?arma pi? potente che aveva Eracle era il pugnale di Orialcon, fatto di una materia distruttrice che non dava scampo neanche a quegli esseri invincibili.
Fu cos? che i giganti accettarono la resa ? il potere di quelle armi poteva ucciderli!! - e furono esiliati nell?oltremondo, nella dimensione del caos dove lo scorrere del tempo non aveva alcun significato, ma da dove non potevano pi? influire sui destini dell?umanit? se non in sporadiche occasioni, ossia quando l?energia della sacra fiamma che separava le dimensioni, veniva meno.
Da quel momento gli uomini ebbero i loro nuovi dei, ossia gli abitanti della Grecia antica, e tutto entr? nella leggenda, fino al giorno in cui un cataclisma distrusse tutta la civilt?.
Le armi create per la gigantomachia erano cos? potenti che dovettero essere messe sotto controllo con particolari dispositivi celati all?interno di strutture protette e destinate a resistere ai secoli. Assieme a queste armi esisteva una camera del tempo sita sotto la statua di Athena criselefantina, contenente informazioni sulle conoscenze perdute, proprio quella ritrovata, da Hellingen?
Lo scienziato, negli anni che seguirono fu costretto a tornare pi? volte nella camera del tempo per approfondire i suoi studi, mentre lord Elgin rivendeva i pezzi trafugati per finanziare le sue ricerche.
Tutto ci? fu possibile finch? ci fu la complicit? dei funzionari turchi, ma quando iniziarono i moti indipendentisti greci, ogni attivit? si fece pi? difficile e non si poterono pi? perpetrare nuovi saccheggi. Hellingen adesso cercava la statua di Athena (quella che in origine era venerata nel Partenone e della quale si erano perdute le tracce) che conteneva sicuramente tre delle armi invincibili, lo scudo della gorgone, il pugnale di Orialcon e la lancia della dea.
Hellingen si convinse che la statua dovesse trovarsi in qualche relitto sprofondato al tempo dei romani presso l?isola di Rodi
e cominci? a sviluppare delle tecnologie che gli consentissero il recupero in fondo agli abissi marini. Fu cos? che lo scienziato svilupp? degli studi sui sottomarini, (che poi abbiamo visto culminare nel progetto dello ?Squalus?).
Nel 1821, l?imbarcazione sulla quale viaggiava Hellingen alla ricerca della statua fu coinvolta in un combattimento tra i Greci indipendentisti e la flotta ottomana. La nave fu affondata ed il meccanismo di apertura del tempio si perse in mare nei pressi di Antikitera, nel mar Egeo.
Hellingen, visto il momento non propizio alla sua impresa, prefer? abbandonare l?idea di recuperare la statua e si dedic? alle sue ricerche; aveva tuttavia appreso quanto bastava per condurre i suoi esperimenti, diventando una sorta di novello Archimede.
Con l?aiuto economico ottenuto da Elgin riusc? a finanziare ricerche sull?ingegneria meccanica, sulla robotica e persino sulla genetica, ma doveva continuamente sperimentare le sue teorie.
L?amico di Hellingen, il professor Randall era stato tenuto all?oscuro delle scoperte ed era tornato in patria nel 1803. I due non si rividero che molti anni dopo, attorno al 1810.
Randall aveva un figlio, Colin, con una grave malformazione alla testa, tanto grave che di l? a poco avrebbe potuto morire.
Hellingen oper? il ragazzo sostituendogli una parte di cervello con l?aiuto delle sue nuove conoscenze in campo genetico, utilizzando quelle che noi oggi chiameremmo cellule staminali, che ripararono la parte danneggiata ma, nel frattempo causarono la crescita di un nuovo organo all?interno del cranio.


Fatto questo, lo scienziato rivel? i risultati dei suoi esperimenti al mondo accademico.
L?apparato encefalico di Colin, inizi? a dare origine ad una serie di anomalie, tanto che in breve i due cervelli furono in grado di esprimere potenziali mentali al di sopra di qualsiasi essere umano.
Colin era poco pi? di un ragazzo e non era affatto in grado di controllare i propri poteri, causando di frequente problemi a chi lo circondava. In breve fu allontanato da tutti e incominci? ad odiare i suoi simili, riuscendo ad imporsi loro solo con la forza delle sue capacit? cerebrali.
Gli effetti collaterali dell?operazione, visionati dalla comunit? scientifica, resero Hellingen un folle agli occhi di tutti e questi fu tacciato di essere una sorta di stregone.
Anche Randall abbandon? il suo amico una volta resosi conto della maledizione che aveva colpito suo figlio e cerc? di allontanarsi il pi? possibile dal suo ex collega, che voleva tornare ad operare il bambino per dimostrare di essere in grado di guarirlo.
Randall spar? di circolazione portandosi dietro il bambino in America, mentre Hellingen cominci? a lanciare strali contro la comunit? scientifica che non capiva le sue teorie innovative, anzi lo accusava di essere un imbroglione. Lui credeva di essere un dio, l?unico uomo che aveva in mano la conoscenza perduta di tutta la civilt? antica!
Di l? a poco, anche Hellingen sarebbe sbarcato nel nuovo mondo, dove avrebbe continuato i suoi studi, in basi isolate, vendendo le proprie tecnologie ai militari, che lo ripagavano salatamene, coprendo anche le sue attivit? criminali.
I suoi studi proseguirono per anni, cercando di eliminare i possibili errori tecnici e le lacune ancora presenti nella sua pur immensa documentazione scientifica, ma anche il suo equilibrio psicologico era sempre pi? instabile e ci? lo port? a cercare, attraverso le sue invenzioni una rivalsa verso il mondo.
Il resto ? storia che conosciamo?

Messaggio per Zagor
Al momento in cui inizia la nostra storia Zagor e Cico vengono contattati dagli agenti di ?Altrove? che li invitano a recarsi immediatamente alla base dove sta accadendo un fatto inspiegabile.
La figlia di Skull, Sophie, si ? improvvisamente destata dal coma e sembra proferire frasi senza senso. Tutto questo ? accaduto immediatamente dopo che la testa del mutante, conservata in un contenitore di vetro ha aperto gli occhi.
La ragazza, parlando con una voce apparentemente maschile e molto affaticata ha richiesto la presenza di Zagor per una questione di importanza vitale per l?intero pianeta, una minaccia prevista da un?antica profezia, della quale anche i depositari dei segreti di Altrove sembrano essere al corrente.
Al momento in cui Zagor arriva al cospetto della ragazza, subito si accorge che quest?ultima parla ricevendo una comunicazione mentale proveniente dal padre morto, ma il messaggio originale viene da molto pi? lontano?
Quando la misteriosa voce rivela la sua vera essenza, Zagor trasale. E? Hellingen, il suo peggior nemico che sta cercando di comunicare con lui!!
Wendigo, evidentemente, pu? controllare Hellingen solo fisicamente, ma non riesce a sentire i suoi pensieri e lui, utilizzando la forza mentale di Skull ? riuscito a varcare la distanza tra le due dimensioni e la ragazza fa da ricettore della comunicazione.
La voce affannata comunica allo sbigottito spirito con la scure di essere il suo antico nemico, pronto a dargli una mano per difendere l?umanit? dall?oscura profezia del vaso di Pandora.
La profezia recita che un giorno gli antichi giganti torneranno sulla terra e spargeranno il male, distruggendo l?intera umanit?.
L?energia della fiamma sacra ? quella che imprigiona gli antichi giganti nell?oltremondo, attraverso uno scudo impenetrabile che adesso sta per esaurirsi. Hellingen lo sa perch? era stato messo al corrente di tutto ci? dall?immagine del Partenone e lo comunica a Zagor; in cambio vuole essere liberato dalla tirannia del demone e tornare nel nostro mondo.
L?unico modo per riuscire a sconfiggere i giganti ? quello di ritrovare le armi degli eroi greci, quelle che Eracle aveva usato per segregarli nell?oltremondo. Le armi pi? potenti si trovano nella statua di Atena criselefantina, perduta chiss? dove, e che i nostri eroi dovranno recuperare se vorranno vedere il mondo salvo.
Hellingen rivela che il tempo stringe. Un anno terrestre ? quello che rimane prima dell?avvento dei giganti.
Poco dopo la comunicazione cessa. Skull richiude gli occhi e sua figlia cade nuovamente in coma. Tutti i presenti nella stanza sono sbigottiti.
In breve, gli scienziati rivelano a Zagor che il cervello di Skull, sempre monitorato accuratamente non era mai morto e adesso si stava verificando, forse, una nuova inquietante fase della vita di questo essere prodigioso. Un evento senza precedenti nella storia.
Zagor rimane ad altrove per qualche giorno, dove viene istruito sul suo compito. Dovr? recarsi in Grecia e cercare, con l?aiuto di un esperto, il dottor Randall, valido collaboratore di Altrove (e padre di Skull!!!) il sito dove ? stata portata la statua.
Randall conosce la reale destinazione della statua, anticamente venduta dagli ateniesi ai romani, perch? nelle sue successive indagini storiche aveva ritrovato delle tracce di un contratto di vendita fatto dalle autorit? ateniesi ? cadute in disgrazia dopo aver sostenuto le guerre con Sparta ? e sa anche di un ipotetico naufragio avvenuto a largo del Peloponneso, forse vicino alla citt? di Patra.
Egli sa, per? che il viaggio non sar? facile e che vi saranno mille difficolt? prima di trovare la statua. Parlando con Zagor lo informa della necessit? evidente di formare un manipolo di uomini in grado di affrontare un?impresa disperata, poich?, oltre alle insidie che troveranno nel loro lungo viaggio ci sar? anche l?ultima prova che li metter? di fronte ai giganti, e le persone scelte dovranno essere pronte a tutto, anche a sacrificare la propria vita.
Il viaggio sar? finanziato dal governo degli Stati Uniti, che metteranno a disposizione tutti gli uomini e le tecnologie necessarie per affrontarlo. Zagor porter? con s? anche Sophie e la testa di Skull (che servir? per eventuali comunicazioni con Hellingen) , oltre ad un gruppo di personaggi di sua conoscenza dotati di caratteristiche di abilit? straordinarie In questo frangente Zagor scopre che tra i suoi reclutatori c'? mike gordon, alia Supermike, che ? stato reclutato da Altrove come agente specialee sar? proprio lui a guidare la missione...
Prima di partire per il lungo viaggio, Zagor decide di avvalersi della nave del suo amico Fishleg, la ?Golden Baby? e del suo fidato equipaggio. Da qui in avanti il viaggio dovrebbe dipanarsi a tappe intermedie fino al ritrovamento della statua e la battaglia finale con Wendigo, che ? colpo di scena ? si rivela essere il capo degli antichi giganti!
Tralascio volutamente tutte le tappe intermedie del viaggio che saranno sviluppate una volta che il soggetto venga portato a compimento.
Preciso che se dovesse essere recuperato Supermike, preferirei che fosse lasciato in abiti borghesi, poich? Zagor da solo, con il suo look particolare forse pu? essere credibile, ma Vestire anche Supermike in abiti di scena farebbe diventare la cosa una mascherata?
A me interessano i risvolti psicologici, la rivalit? tra Zagor e Supermike e le potenzialit? di quest?ultimo pu? esprimere, sia nel bene che nel male e la difficile impresa potrebbe richiedere un uomo come lui?


Ultima modifica di pat wilding il Lun Ott 01, 2007 2:14 pm, modificato 4 volte in totale
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MessaggioInviato: Sab Set 29, 2007 4:26 pm    Oggetto: Rispondi citando

Limort? Shocked Shocked Shocked
Un intreccio stile Boselli con ancora pi? personaggi Brick wall Brick wall Brick wall

Finch? ? in vita Bonelli ? smaccatamente impubblicabile, per? ... Think Think Think
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MessaggioInviato: Sab Set 29, 2007 4:41 pm    Oggetto: Rispondi citando

La complessit? dell'intreccio ? innegabile, ma se non si agisse con molti personaggi e creando una trama complessa, molte delle intricatissime matasse proposte da boselli e Sclavi non potrebbero essere sciolte. Sono pronto a scommettere, che qualsiasi tipo di trama non produrr? una storia semplice, tanto vale dare un preludio che porti a sciogliere tutti i nodi e che riporti definitivamente Hellingen su questo piano di realt?.
La storia di boselli aveva messo moltissima carne al fuoco, ma erano in definitiva due o tre storie diverse, c'? stato a mio avviso un ottimo tentativo di coivolgere moltissime idee, ma dalle premesse iniziali, poi non si ? tratta una conclusione definitiva. Io vorrei si, mettere molta carne al fuoco, ma addirittura alla fine avevo pensato di sacrificare almeno due personaggi importanti per dare un epilogo alla saga. Tutto questo perch? credo che ci vogliano dei grossi colpi di scena finali. E li ho pensati.


Ultima modifica di pat wilding il Sab Set 29, 2007 4:49 pm, modificato 2 volte in totale
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MessaggioInviato: Sab Set 29, 2007 4:45 pm    Oggetto: Rispondi citando

soggetto cazzuto e ambizioso, indubbiamente Wink
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MessaggioInviato: Sab Set 29, 2007 4:57 pm    Oggetto: Rispondi citando

Grazie del complimento. Mi sono documentato molto e altrettanto ho cercato di porre le premesse per una storia ricca di personaggi gi? strutturati, ma ognuno perfettamente in grado di produrre delle conseguenze inaspettate. Skull, Hellingen, Supermike e Wendigo in una stessa storia, non sarebbero una forzatura, ma un punto di forza. Pensate; uno dotato di un potere incontrollabile e di cui sappiamo ancora poco, un altro dotato di una pesonalit? infantile e megalomane che potrebbe si maturare e salvare il mondo, ma anche rivolgersi contro Zagor ed abbracciare le forze del male. Poi ci sono Hellingen e Wendigo ad un gradino superiore, che si dovranno affrontare l'uno a colpi di genio, l'altro con i suoi poteri sovrumani. In tutto questo Zagor dovrebbe avere non solo la funzione del collante, ma dell'eroe che con le armi degli antichi dei va ad affrontare Wendigo....e il colpo di scena finale.

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MessaggioInviato: Sab Set 29, 2007 5:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

Non ho ancora letto il soggetto (che non dubito sia valido), ma sapendo che Bonelli ? contrario al ritorno di Hellingen non ci si pu? stupire se poi l'Editore ha risposto con un secco no! Tra l'altro, da un aspirante esordiente. Se l'avessero fatto Moreno o Mauro, probabilmente li avrebbe licenziati! Wink
Inoltre, Skull ormai ? morto e come pu? entrarci nella storia con Hellingen?

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MessaggioInviato: Sab Set 29, 2007 5:28 pm    Oggetto: Rispondi citando

mmm....sul fatto che Skull sia morto ho i miei dubbi. Comunque non ? perch? ho proposto questa storia che sono stato scoraggiato. Il fatto ? che non c'? posto, mi si dice.
Sicuramente una storia come questa avrebbero dovuto sceneggiarla Moreno o Boselli, che sono veterani e non io, che non dispongo della dovuta professionalit? e militanza.
Potevano esserci una serie di spunti, da far sviluppare a chi di dovere.
Moreno ha letto il soggetto e mi ha contestato tredici punti, ma le storie si possono contestare e riscrivere. Non credo che Boselli si ucciderebbe se gli fossero bocciati un soggetto o due. E io non avrei difficolt? a proporre nuovi soggetti su temi non legati ai tab? o meno inerenti a Nolitta. Il cuore mi ha suggerito di puntare su Hellingen e su un indiano che ripropone il tipico vinto, ma grintoso capo della storia tradizione nolittiana.
Non sono questi i problemi.
Avevo in cantiere anche un soggetto sulla bestia del Gevaud?n e un altro sull'armatura del berserkir, che davvero non hanno vincoli imposti.
Il problema ? se io sia o meno in grado di produrre un soggetto avvincente o di fare una storia degna di essere ricordata...
E anche superando lo scoglio della pubblicabilit? ci si trova di fronte al problema reale della sovrapproduzione e dell'impossibilit? di assumere nuove leve.


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MessaggioInviato: Sab Set 29, 2007 6:09 pm    Oggetto: Rispondi citando

Gi?, anche se si scrivesse un buon soggetto, in effetti lo staff di Zagor ? al completo e lo spazio ? davvero ridotto al lumicino.

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MessaggioInviato: Sab Set 29, 2007 6:13 pm    Oggetto: Rispondi citando

Bah!
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Eddy Rufus ha scritto:
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MessaggioInviato: Sab Set 29, 2007 6:20 pm    Oggetto: Rispondi citando

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MessaggioInviato: Sab Set 29, 2007 6:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

Izoard ha scritto:
Bah!
secondo me skull sta bene nel suo vasetto con la formalina Not talking ...e poi come farebbe una testa a vivere senza corpo?
Non ? una domanda alla Lubrano,rispondimi Cool Pat!


io conosco utenti che postano senza testa Think
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MessaggioInviato: Sab Set 29, 2007 7:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

felipecayetano ha scritto:
Izoard ha scritto:
Bah!
secondo me skull sta bene nel suo vasetto con la formalina Not talking ...e poi come farebbe una testa a vivere senza corpo?
Non ? una domanda alla Lubrano,rispondimi Cool Pat!


io conosco utenti che postano senza testa Think


ma se sono senza testa, come fanno a capirlo? Think Think
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MessaggioInviato: Sab Set 29, 2007 7:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

Izoard ha scritto:
Bah!
secondo me skull sta bene nel suo vasetto con la formalina Not talking ...e poi come farebbe una testa a vivere senza corpo?
Non ? una domanda alla Lubrano,rispondimi Cool Pat!


Partiamo dal presupposto che Zagor ? un fumetto dove possono succedere cose che vanno al di l? della comprensione umana e che in un modo o nell'altro di gente che resuscita ce n'? stata, ce n'?, ce ne sar?, (parafrasando ligabue)... Io direi che Skull non ha problemi per tornare dal mondo dei pi?. Ha un cervello mutante dotato di un potere di autorigenerazione. In pratica, se uno non arriva a distruggergli completamente il cervello, le cellule mutanti possono riprodurre tutto ci? che vogliono, compreso l'intero corpo. E' per questo che dicevo che non bisogna sottovalutare i poteri sconosciuti di Skull. Una volta fuori dalla sua teca, potr? ritornare quello che era e manifestare poteri ancora pi? grandi di quelli visti fino ad adesso. All'inizio se ne star? buono buono, ma poi arrivato il momento giusto potrebbe formare una specie di bozzolo e tornare pi? vivo che mai.
Io direi che l'esperimento sulla rigenerazione cellulare eseguito da Hellingen potrebbe avere dei risultati del genere. E' tecnologia atlantidea, anni luce avanti alla nostra...
ma giustamente tu mi chiedi in che modo io intenda riesumare un cadavere che pi? cadavere non si pu?


Ultima modifica di pat wilding il Lun Ott 01, 2007 10:38 am, modificato 2 volte in totale
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MessaggioInviato: Sab Set 29, 2007 7:05 pm    Oggetto: Rispondi citando

C'? ancora la macchina per riportare in vita i morti, no? Perch? affaticarsi, pat? Wink
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MessaggioInviato: Sab Set 29, 2007 7:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

Uno dei problemi che ha riscontrato Moreno ? sulla natura dei poteri di Skull. Come fa ad avere comunicato alla figlia le sue doti?
Semplice, la Sophie non ha le doti di Skull. Semplicemente ? un suo tramite, una persona con la quale comunica, che ha scelto come cassa di risonanza dei suoi poteri, ma lo stesso potrebbe fare con chiunque altro. Diciamo che la figlia ? pi? allenata, poich? hanno provato e riporvato a comunicare telepaticamente. E comunque, una modificane del DNA sarebbe trasmissibile geneticamente.


Ultima modifica di pat wilding il Lun Ott 01, 2007 10:39 am, modificato 2 volte in totale
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