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Fumetti Bonelli e non: inchiesta sul lettore italiano
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lupo bianco
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MessaggioInviato: Gio Giu 23, 2005 11:59 am    Oggetto: Fumetti Bonelli e non: inchiesta sul lettore italiano Rispondi citando

Innanzitutto perdonate il titolo del thread, ma non mi ? venuto niente di meglio in mente, sar? per il gran caldo....

Volevo dilungarmi un attimo in qualche amena riflessione sul rapporto tra il pubblico Bonelliano (o meglio: di una precisa fetta di esso, che identificher? pi? tardi) e il mondo fumettistico che esula dalla tradizione Bonelliana.
Mi sono costruito l'idea, infatti -e il forum la conferma quotidianamente- che i fumetti Bonelli con la loro sostanziale standardizzazione formale e strutturale standardizzino pure i gusti e le aspettative dei lettori, per cui ci saranno capolavori (come Sin City per esrempio, di recente ri-pubblicazione)che rimarranno a far polvere sugli scaffali dell'edicola, mentre il Brad barron di turno andr? decisamente venduto in poco tempo. Cio? il lettore *bonelliano* cercher? sempre e comunque prodotti seriali, disegnati con uno stile realisticheggiante, in b/n, con titoli che suonano pi? o meno cos?: BB, LL DD, MM, LW (pare di essere dall'oculista a leggere il tabellone Laughing ); se vede qualcosa di nuovo o di "diverso" si spaventa, diffida, ha un rifiuto quasi fisico. E paradossalmente ci? avviene maggioremnte nei lettori che pi? vorrebbero avere una conscenza fumettistica completa, ma che sempre pi? diventano bonellisti, anzich? fumettisti.

Intendiamoci: da questa analisi sono automaticamente esclusi i lettori abitudinari, quelli che leggono un solo personaggio etc...etc... ? ovvio che ognuno ha il sacrosanto diritto di leggere un fumetto che gli piace senza dover giocoforza diventare esperto del mondo fumettistico di ogni latitudine come un Manetola o un Nat Murdo (in questo topic far? sovente riferimenti precisi a forumisti, spero non dispiaccia: ma credo sia necessario per rendere pi? concreto il discorso). Io, per esempio, amo la musica, ma ascolto solo musica leggera o dance senza per questo sentirmi obbligato a mandarmi a memoria tutte le composizioni di Bach o del Ludovico Van. No, questo topic si rivolge soprattutto a coloro che vorrebbero ampliare le proprie conoscenze fumettare (o che comunque lo farebbero di buon grado, qualora se ne presentasse l'occasione) ma sono in qualche modo bloccati dalla lunga militanza bonelliana, che ha appiattito i loro gusti su determinati piani.

Da questo punto di vista credo che la generazione pi? penalizzata sia quella mia, di Axel80, di Supermark e cio? di tutti coloro che hanno iniziato a leggere fumetti da edicola tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90, quando cio? un tracollo qualitativo delle altre case editrici ha lasciato la via aperta alla monocrazia bonelliana come si esplica nell'attualit?. L'essere in qualche modo obbligati dalle circostanze a leggere solo Bonelli da un inevitabile assuefazione per cui ? poi difficile adeguarsi ad altri stili: come se ad uno che leggesse da una vita i romanzi di harmony (e sempre e solo quelli) venisse schiaffata in mano la Divina Commedia: minimo ci sarebbe un attimo di smarrimento.
Gli Adriano e i Trampy, la loro generazione, insomma, hanno avuto, sotto questo punto di vista molta pi? fortuna; ai loro tempi la scelta era decisamente pi? composita: si andava dai Bonelli ai fumetti di Max Bunker, dai neri alla Diabolik sino alle antologie e riviste (che contenevano robetta come "L'Eternauta" tanto per intenderci) passando per la Disney che aveva in edicola decine e decone di testate e terminando con la Marvel Corno che andava fortissimo. Loro, infatti, e pi? generalemtne la loro generazione, ha una cultura fumettistica pi? aperta della nostra (poi magari hanno mollato tutto da anni, ma non importa: il "retroterra" culturale l'hanno ancora).

Insomma siete d'accordo o no sull'appiattimento delle attese di una certa frangia dei lettori derivanti dall'abitudine alla "moda" Bonelliana? E secondo voi da dove deriva la logica controrta secondo la quale si pu? tranquillamente sentire (e giuro che l'ho sentito) che Torricelli ? meglio di Pratt?

Intendiamoci, non ? una critica ai Bonelli, ma quanto piuttosto una cnsiderazione sull'eterna lotta fra "l'abitudine" e la voglia di scoprire il nuovo (lo stesso discorso si potrebbe fare su un forum Am,ericano per quanto riguarda il conflitto fra fumetti di supereroi e fumetti di editoria indipendente etc...). Sono il primo che considera i fumetti Bonelli fino a fine anni '80 un esempio grandioso di fumetto da edicola fatto con una cura e una ricerca di identit? assolute e che ha pochi imitatori al mondo. Certo, ritengo anche che oggi come oggi, la Bonelli stia purtroppo imboccando una strada sbagliata, chiudendosi a riccio nella "tradizione" e precludendosi cos? di seguire i gusti dei giovani lettori e le nuove tendenze culturali. Ma questo sar? discorso da altro topic.

Spero che il discorso vi interessi: intendo soprattutto risalire alle radici di quella "paura per il diverso" che caratterizza i succitati lettori di formazione prettamente bonelliana. Paura che si concreta in credenze idiote (che sento molto forti anche sul forum), tipo quella secondo cui i fumetti non Bonelliani sarebbero tutti difficilissimi da capire, ostici, pi? contorti di un trattato di Kant e pi? vaghi di una riflessione di Schopenauher....nulla di pi? falso. Il mondo fumettistico ? composito come quello letterario: ci sono i Dan Brown, ci sono i Dante, ci sono i camilleri, ci sono i D'Annunzio, gli Harmony etc..etc... o per usare un paragone cinematografico: ci sono gli indiana Jones come i Quarto potere. I film di Boldi e De Sica come quelli di Kubrik. Ce n'? per tutti i gusti; basta "osare" Laughing Wink
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Axel80
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MessaggioInviato: Gio Giu 23, 2005 8:24 pm    Oggetto: Rispondi citando

Un'analisi molto interessante,ma che condivido solo in parte.
Per prima cosa imho parti da un assunto errato
Citazione:
Mi sono costruito l'idea, infatti -e il forum la conferma quotidianamente- che i fumetti Bonelli con la loro sostanziale standardizzazione formale e strutturale standardizzino pure i gusti e le aspettative dei lettori
a mio avviso proprio, e forse soltanto, nei forum puoi torvare un pubblico che abbia una conoscenza vasta dei fumetti.
Certo la maggior parte siamo prima di tutto bonelliani, per? in tutti i forum sui fumetti troverai gente che ? perfettamente in grado di parlare un p? di tutto, e che come aspettativa nn ha solo il tranquillizante formato bonelli.
Gente che quantomeno conosce il resto,l'ha provato prima magari di scartarlo.
Semmai sono i Bonelliani di ferro come me(quelli che hanno letto quasi tutte le serie Bonelli, pi? o meno saltuariamente,ma sempre e solo bonelli), che hanno diffidenza verso il resto,ma non siamo che una sottocategoria del forum.
Cos? come un Carson o un Sand Creek, ad esempio, sono un'ulteriore sottocategoria, il Bonelliano monofumetto.
Anche se grazie al forum hanno inizato a leggiucchiare qualcos'altro.
Al di la del discorso forum probabilmente hai ragione, ma le motivazioni non sono da ricercare solo nella paura di osare.
Il fumetto extra bonelli ? di per se meno in grado di raggiungere la grande massa, cos? come ad esmepio l'Heavy metal piace solo ai patiti del genere e non lo passano neppure per radio.
Ci vuole un orecchio molto abituato e spesso anche ascoltandolo a lungo a molti continuerebbe a non piacere.
La verit? ? che il fumetto Bonelli ? il fumetto popolare, ed in genere ,imho, ? anche sinonimo di qualit?.
Ma non ? come un reality show che fa ascolto anche se la qualit? ? quasi sempre scarsa.


Ultima modifica di Axel80 il Gio Giu 23, 2005 8:38 pm, modificato 1 volta in totale
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Icaro La Plume
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MessaggioInviato: Gio Giu 23, 2005 8:36 pm    Oggetto: Rispondi citando

Leggo Zagor, Martine Mystere, Tex nuova ristampa, Gea e Brad Barron.
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Σε γνωρίζω από την κόψη του σπαθιού την τρομερή, Σε γνωρίζω από την όψη, που με βια μετρά τη γη. Απ' τα κόκαλα βγαλμένη των Ελλήνων τα ιερά,
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Nat Murdo
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MessaggioInviato: Ven Giu 24, 2005 1:33 am    Oggetto: Rispondi citando

Il topic di Lupo Bianco ? interessantissimo, e meriterebbe interventi molto approfonditi.

Sono un po' di fretta, quindi mi limiter? a fare qualche appunto riguardante la mia esperienza personale di fumettista tutt'altro che tuttologo (scusate il bisticcio di parole).

Eh si, tutt'altro che tuttologo (aridaje), perch?, per esempio, il sottoscritto ha una forma di idiosincrasia per il vastissimo universo manga: ne avr? letti cinque o sei, e per una singolare forma di "razzismo" artistico ho sempre evitato di avvicinarmi a quelli che sapevo per certo essere capolavori conclamati.
Senza spingersi in estremo Oriente, vi basti sapere che un mio ex-amico (ex per altri motivi, comunque) mi dava del bonellofilo integralista perch? snobbavo il (per lui) bellissimo Lazarus Ledd. Questo per dire che capisco benissimo chi per abitudine ? restio alle nuove esperienze, e che un vero fumettista tuttologo sia pressoch? inesistente: a parte questo, non credo sia giusto veder affiancato il mio nome a quello dell'espertissimo Manetola.

Posso solo dire che la spinta a sperimentare deve venire in primis da se stessi: per anni io non ho praticamente potuto/voluto leggere nemmeno una pagina di Dylan Dog, mentre consumavo Tex e Zagor in quantit? industriali. Una volta comprato il primo albo dell'Indagatore dell'Incubo non ho pi? smesso per molti anni (nonostante fosse una storia di Chiaverotti Wink ); e quanta fatica per leggere la mia prima storia Vertigo: ma da l? in poi ? stato un crescendo esaltante...

E' vero come dice Lupo Bianco che negli ultimi quindici anni l'offerta ? drasticamente calata (e si ? standardizzata) rispetto ai decenni precedenti: ultimamente, per?, passando in edicola, mi sembra di assistere a qualche piccolo cambiamento.
Da un lato la Bonelli sembra propensa (quando non costretta) a variare l'offerta: mensili che diventano bimestrali, miniserie, albi semestrali, giganti, balenotteri... ? vero che poi magari l'ultimo personaggio si riduce a una pallida scimiottatura del ranger pi? glorioso di tutti i tempi, per? forse (e sottolineo forse) qualcosa sta cambiando.

E sicuramente sta cambiando anche l'offerta delle altre case editrici: l'Eura prende il coraggio a due mani e sforna due serie nuove di zecca nel giro di due anni; la Free Books pubblica storie inedite alternate a ristampe di qualit?; approdano (o ritornano) in edicola dopo secoli piccoli e grandi capolavori come Sin City o Strangers in Paradise.

Quel che balza all'occhio ? il sempiterno, imperante formato bonelliano: di questo sar? assai dura liberarsi, ma penso che si tratti di un "prezzo" accettabile se permette di leggere fumetti di qualit? a un prezzo accettabile. Che poi, il prezzo, soprattutto in Italia, ? una discriminante fondamentale nell'attirare nuovo pubblico: quanti in questo paese sarebbero disposti a spendere per un fumetto cifre che somigliano di pi? a quelle per il cinema o per l'ultimo romanzo di un autore di grido? Poche, troppo poche. E allora Bonelli va sempre sul sicuro (o almeno lo crede).

Da questo punto di vista trovo di certo irritante chi snobba in toto la produzione Bonelli etichettandola come di bassa qualit?, puro intrattenimento o genere di consumo popolare (nell'accezione pi? negativa del termine): ma parimenti non credo che faccia un buon servizio al fumetto in generale (e all'interesse del pubblico) chi si lascia andare ogni volta a lodi sperticate e incondizionate, santificando sempre e comunque una casa editrice che senz'altro fa onestamente il suo lavoro, e spesso si dimostra sensibile alle richieste di un pubblico molto vasto, ma ha indubbiamente i suoi difetti e ha commesso errori che nel bene o nel male hanno influito sul mondo del fumetto italiano in generale.

Tornando al desiderio di sperimentazione, credo infine che il ruolo dei forum di discussione sia fondamentale: in giro (tra amici ma anche alla tv e sui giornali) di fumetti si parla poco e nulla, e comunque si parla sempre e solo degli stessi. E' il rapporto, per quanto virtuale, che si costruisce tutti i giorni tra gli utenti apermettere la permeabilit? dei gusti, l'osmosi degli interessi, la circolazione delle letture.

Che questo possa essere oggi pi? difficile che in passato ? probabile; che nell'ultimo quindicennio i gusti si siano sclerotizzati, anche. Per? chi trent'anni fa vedeva i fumetti come semplice svago, difficilmente andava a cercare l'ultima uscita di qualit?, o perlustrava la produzione d'autore.

Alla base, oggi come allora, c'? sempre e comunque la curiosit?.

E l'amore per il mezzo in questione, ovviamente.
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lupo bianco
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MessaggioInviato: Lun Gen 29, 2007 11:34 am    Oggetto: Rispondi citando

Un topic che non ? decollato Brick wall Brick wall Brick wall
Peccato, era un argomento che mi stava a cuore....non ? che qualche nuovo ha voglia di dire la sua in merito? Pray Pray Pray
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One Eyed Jack
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MessaggioInviato: Lun Gen 29, 2007 12:15 pm    Oggetto: Rispondi citando

Io rientro pienamente nel veritiero stereotipo del lettore bonellizzato... Rolling Eyes
Grazie al forum ho imparato l'esistenza di altri mondi e timidamente sto cominciando ad esplorarli... Angel
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Dicono di me... Smile

"Direi che si qualifica per quello che è: un buzzurro ignorante."

"Qualcuno che spesso emette un latrare fastidioso mentre pratica l'ondinismo"

"Come volevasi dimostrare, il Guercione non capisce un tazzo di fumetti!! Bravo, continua a legge' 'ste stronzate!!!"
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MessaggioInviato: Lun Gen 29, 2007 12:17 pm    Oggetto: Rispondi citando

One Eyed Jack ha scritto:
Io rientro pienamente nello stereotipo del lettore bonellizzato... Rolling Eyes


S? vabb? questo lo vedevo anche da me Confused Confused Confused Laughing Laughing Laughing
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Ladro di ombre
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MessaggioInviato: Lun Gen 29, 2007 12:31 pm    Oggetto: Rispondi citando

One Eyed Jack ha scritto:
Grazie al forum ho imparato l'esistenza di altri mondi e timidamente sto cominciando ad esplorarli... Angel


anche questo lo sapevamo ..... te piace esplora' buongustaio!!! Very Happy
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Non me la merito......
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God87
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MessaggioInviato: Lun Gen 29, 2007 2:12 pm    Oggetto: Rispondi citando

Lupo Bianco, la tua analisi mi piace e la trovo interessante, ma porco giuda, non abusare di termini intelettualoidi. Shocked
Pensa che io mi sono fermato ad "amena riflessione" Confused Shocked
In ogni caso, io appartengo alla generazione che va dai primi anni '90 fino ad oggi, ed ho avuto fortuna, nella mia infanzia, di leggere allo stesso modo e con lo stesso interesse sia pubblicazioni italiane che giapponesi. Per questo mi arrogo di confutare qualche tua tesi Red face

Citazione:
Mi sono costruito l'idea, infatti -e il forum la conferma quotidianamente- che i fumetti Bonelli con la loro sostanziale standardizzazione formale e strutturale standardizzino pure i gusti e le aspettative dei lettori, per cui ci saranno capolavori (come Sin City per esrempio, di recente ri-pubblicazione)che rimarranno a far polvere sugli scaffali dell'edicola, mentre il Brad barron di turno andr? decisamente venduto in poco tempo. Cio? il lettore *bonelliano* cercher? sempre e comunque prodotti seriali, disegnati con uno stile realisticheggiante, in b/n, con titoli che suonano pi? o meno cos?: BB, LL DD, MM, LW (pare di essere dall'oculista a leggere il tabellone Laughing ); se vede qualcosa di nuovo o di "diverso" si spaventa, diffida, ha un rifiuto quasi fisico. E paradossalmente ci? avviene maggioremnte nei lettori che pi? vorrebbero avere una conscenza fumettistica completa, ma che sempre pi? diventano bonellisti, anzich? fumettisti.

E' vero che chi legge sempre e solo fumetti Bonelli vedr? con diffidenza le nuove pubblicazioni come manga e comics (Sergio Bonelli ne ? l'esempio pi? lampante purtroppo), ma ? anche vero che la stessa identica cosa accade con chi viene plasmato dai manga. Non ? colpa di Bonelli, oppure se proprio bisogna dirlo la colpa ? di tutti. La cosa migliore sarebbe che tutti si decidessero a leggere tutto, cosa imho impossibile (pure io che parlo tanto di apertura dai Bonelli ai manga non leggerei MAI un fumetto americano) ] Whistle
In definitiva per?, se uno non vuole sforzarsi di leggere qualcos'altro, perlomeno la smetta di sputare fuori i soliti slogan che fanno tanto inquisitore del tipo "i manga son disegnati tutti uguali", "non hanno storia" da una parte, e dall'altra "chi legge Tex e Zagor ? uno sfigato perch? ? un bambino non ancora cresciuto"...

Citazione:
Certo, ritengo anche che oggi come oggi, la Bonelli stia purtroppo imboccando una strada sbagliata, chiudendosi a riccio nella "tradizione" e precludendosi cos? di seguire i gusti dei giovani lettori e le nuove tendenze culturali.

Imho Bonelli fa benissimo a non evolversi nei suoi schemi e stilemi, anzi! Trovo che sia assolutamente un bene per tutti se rimane tradizionalista e continui a mantenere e difendere la sua identit? a tutti i costi, senza scendere a compromessi o a cercare di far troppa breccia nel cuore dei pi? giovani con pubblicazioni di dubbio valore (come purtroppo invece sta facendo ora). Che le storie, le atmosfere e i contesti culturali delle sue pubblicazioni rimangano relegate agli usi e costumi degli anni '70-'80 come ? stato pi? o meno fino ad adesso. Se prova a cambiare, moltissimi saranno i rischi che cada nell'orbita della globalizzazione nipponica, che ormai sta inglobando i fumetti di tutte le nazionalit? (basti vedere come stan venendo disegnati certi comics americani o italiani: WITCH della Disney su tutti). Piuttosto che vedere un Cico a cui scenda la gocciolina quando non sa che fare, preferisco a questo punto non comprare pi? Zagor. Wink
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michael myers
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MessaggioInviato: Lun Gen 29, 2007 3:21 pm    Oggetto: Rispondi citando

attualmente leggo con assiduit? zagor, magico vento, detective dante, john doe (raccolte), fantastici quattro, devil e hulk, thor, wolverine, xmen. In futuro comprer? sicuramente pollock e volto nascosto.
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MessaggioInviato: Ven Mag 25, 2007 11:36 pm    Oggetto: Rispondi citando

UP!
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Icaro La Plume
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MessaggioInviato: Mer Feb 06, 2008 6:35 pm    Oggetto: Rispondi citando

La particolarit? della Bonelli sta nelle storie e non sulla trasformazione continua dei suoi personaggi come succede negli Stati Uniti con i super eroi per esempio.

Tex, Zagor, Dylan Dog, Martine Mystere... ecc... sono sempre gli stessi, con gli stessi pards. Probabilmente non c'? il bisogno di rinnovare i personaggi, se questi tirano va bene, se non tirano pi?... pazienza si chiude. Mister No ? la vittima pi? illustre di questa scelta editoriale.

Mi azzardo a dire che la Bonelli non commercializza i propri eroi, non li adatta alle nuove tendenze, non li stravolge per farli restare a galla.
Pregio o difetto ? Sicuramente una coerenza di stile.

Faccio un banale esempio, prendiamo la collana Uncanny X-men, in edicola negli USA dal 1962. Nei primi anni la collana presentava storie e personaggi pi? o meno standart e fu costretta a sospendere le storie inedite. La sua rinascita avvenne perch? cambi? radicalmente lo status quo della serie fino a diventare una delle serie pi? vendute negli USA.
Commercialmente l' operazione fu valida ma nel corso degli anni abbiamo visto gruppi di X-men completamenti diversi tra loro con disegnatori spesso agli estremi del loro tratto, classici e avanguardistici.

Tentare qualcosa del genere con i personaggi Bonelli ? impossibile. La casa milanese ha sempre mantenuto un certo distacco dal fumetto americano, anche quando i suoi lettori hanno richiesto a viva voce alcune americanate. Tipo un incontro tra Zagor e Tex, o il ritorno di un tipico supernemico di Zagor, Supermike.

Penso invece che bisogna seguire una via di mezzo, giusto non snaturare i personaggi ma bisogna di tanto in tanto lasciare le briglie alle novit? e alle curiosit?.

Un incontro fantastico tra Zagor e Tex o Magico Vento non sarebbe una cosa poi cos? negativa, anzi uno stimolo in pi? per seguire anche altre serie.

Sul pensiero dei lettori Bonelli non posso dire nulla, ognuno ? libero di leggere quello che vuole. Pur rispettando Frank Miller come autore, ? pur sempre uno che ha stravolto Daredevil proiettandolo nell' hard boiled e snaturando quell' aria gotica supereroistica, pi? sempliciotta, ma comunque accattivante. Personalmente se avessi potuto scegliere tra un Daredevil milleriano o quello precedente con i disegni di Gene Colan, avrei sempre scelto Colan.

Questo non significa che io non sappia apprezzare Miller ma che preferisco le storie meno "sofferte" e pi? guidate verso l' avventura.


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MessaggioInviato: Mer Mag 28, 2008 12:43 pm    Oggetto: Rispondi citando

One Eyed Jack ha scritto:
Mai visto alla Bonelli preoccuparsi di cosa interessa al pubblico... Sad Sad Sad


Affermazione un po' ingenerosa, all'epoca dei "referendum dei lettori" non si poteva dire lo stesso..oggi la prima cosa che mi viene in mente in cui la SBE viene incontro ai lettori ? il buonismo, il "political correct".
E' vero che la Bonelli ha soprattutto proposto delle iniziative, e quindi pi? che seguire i gusti li ha "guidati" Think
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MessaggioInviato: Mer Mag 28, 2008 3:21 pm    Oggetto: Rispondi citando

A parte che ? una storia di quasi trent'anni fa, non ho mai saputo che il referendum fra i lettori sia servito a qualcosa... Think Think Think Think
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MessaggioInviato: Mer Mag 28, 2008 5:36 pm    Oggetto: Rispondi citando

Beh, ? servito a lanciare Dylan Dog Liar dato che tra le nuove serie richieste c'era quella horror (se la memoria non mi inganna)... Laughing

Seriamente, il referendum quanto meno negli intenti dimostrava una volont? di ascolto maggiore...

Anche gli incontri tra Dylan e Martin Mystere e tra questi e Nathan Never credo che siano stati richiesti a furor di popolo..certo erano tempi di "vacche grasse" che lo consentivano..
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