www.spiritoconlascure.it

[Tobia Sullivan]

Sia da ragazzo ma ancora oggi mettersi li e guardare la cover con il titolo, il logo, i colori, la costola, il numero sulla costola, addirittura il colore del tondino col prezzo ? "la prima cosa bella che si fa" prima di leggere la storia.

Diciamo che negli anni, l'esigenza di un diverso impatto visivo verso il pubblico ha portato ad una certa standardizzazione della grafica sulle varie testate (parlo degli albi Bonelli ovviamente).

Ogni testata meriterebbe il suo commento; riguardo a Zagor, cos? a primo acchitto, mi viene da dire che il logo mi piacerebbe pi? grande e non sempre necessariamente in alto vicino al titolo un p? come era fino a qualche anno fa (ma io forse sar? troppo romantico e nostalgico).
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"Voi siete un uomo generoso e giusto. L'avevo compreso subito, fin dalla vostra prima apparizione al nostro campo, l'altro giorno. Ma io non posso accettare un simile sacrificio che, oltretutto, rallentando la vostra marcia, metterebbe in pericolo la vita di tutti gli altri".

Klain: "La marcia della disperazione"

Testi di Guido Nolitta

- Arrivederci Direttore e grazie -

[Mister No]

[DexterGreen82]

A me a proposito di grafica piace l'idea,per le miniserie,delle costoline che tutte accostate formano un immagine,come ? stato fatto per Brad Barron
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[url=http://digilander.libero.it/tavoleedisegni/]
Mi presento!Io sono Dexter Green,esploratore e archeologo..."

[One Eyed Jack]

Brad ha fatto scuola. La Storia lo rivaluter? come il capostipite di tante ottime idee!
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Dicono di me...

"Direi che si qualifica per quello che è: un buzzurro ignorante."

"Qualcuno che spesso emette un latrare fastidioso mentre pratica l'ondinismo"

"Come volevasi dimostrare, il Guercione non capisce un tazzo di fumetti!! Bravo, continua a legge' 'ste stronzate!!!"

[George Brown]

A proposito.
Qualcuno sa perch? la costola di Demian
cambia sempre colore ???

[seamax]

[jupiter973]

[Andrew Cain]

[Andrew Cain]

http://www.ubcfumetti.com/interview/9904.htm

qui c'è un'intervista a Stano (anche se non recente) in cui dice che le colora lui anche al computer e spiega come.
poi certo, esiste la possiblità che si avvalga eventualmente di collaboratori non accreditati
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"E capirai che una sera, una stagione, sono come lampi, luci accese e dopo spente."

"Grazie a te la nostra giovinezza è stata lunghissima, infinita. Adesso si è conclusa davvero. Adeus!"

CIAO, SERGIO.

[rimatt]

Su Stano ha già detto Andrew, ricordo di aver letto da più parti che di recente si è appassionato alla colorazione elettronica e che da qualche anno le cover sono interamente opera sua.

Anche Mastantuono cura da sé la colorazione: l'ho letto non ricordo più dove, comunque la cosa si nota abbastanza quando si guardano le copertine stesse (che sono colorate in maniera diversa da tutte le altre della Bonelli). Comunque, cercando un po' ho trovato un link che illustra la cosa:

Alle prese con le ambientazioni western del personaggio di Magico Vento, Mastantuono inventa un’altra tecnica. Utilizza la matita per impostare le illustrazioni di base, in modo da poter rendere le forme plastiche e chiaroscurate giocando con la morbidezza della graffite. Non inchiostra ma colora il tutto a computer. Stessa tecnica adotta poi per le copertine della miniserie di “Volto nascosto” e su quella seguente di “Shanghai Devil” (l'articolo proviene dall'interessante pagina http://www.sciacalloelettronico.it/encicomix/autori/mastantuono/mastantuono%20geometrie.htm).

In quanto a Brendon non ho fonti certe, ma osservando le copertine mi pare di riconoscere lo stile di colorazione che è tipico di Rotundo, per questo immagino che ne sia autore completo.

[Lungo Fucile]

Argomento interessantissimo, specie per uno come me che reputa il confezionamento un elemento fondamentale!

Al di là dell'eccezionale impostazione grafica di Ken Parker, ho sempre molto amato le copertine di Zagor... almeno fino a quando il logo era posizionato a seconda di come si decideva di impostare il disegno della cover... e almeno fino a quando i titoli erano più curati sia da un punto di vista grafico, che di colorazione!
Poi da un certo momento in avanti, c'è stato un netto ridimensionamento e non ne ho mai capito il motivo...
Sono convinto che se le copertine di oggi di Ferri non hanno più il fascino di una volta, non sia solo per l'età avanzata, ma anche e soprattutto per questo motivo...

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In una città, un uomo solo è veramente solo.

[giaguaro2]

Al tempo in cui l’art director della casa editrice era Corteggi non so se e, nel caso, in che in che modo influenzasse Ferri, ma ho visto come lavorava con altri autori. Ad esempio con “Il ritorno dei tre Bill” e seguenti della collana rodeo, Corteggi preparò un bozzetto molto ben definito e dettagliato del disegno di copertina, che poi venne realizzato pari-pari dal disegnatore (Roy D’amì o il suo studio, presumibilmente). Poi Corteggi preparava anche una dettagliata “prova colore”, che veniva applicata al disegno, prima di mandare il tutto al colorista. Spesso si legge sui credits “copertina di Roy D’amì”, ma non è affatto corretto; sarebbe più fedele alla realtà: soggetto di copertina e supervisione grafica Luigi Corteggi; matite e chine Roy D’Amì. (Il colorista, vista il tipo di colorazione “piatta” mi pare invece di importanza irrilevante, anche perché riempiva solo gli spazi secondo le indicazioni di Corteggi). E’ chiaro che spesso ci sono esigenze di sintesi, ed è quindi ovvio che si abbrevi riportando solo il nome dell’autore del disegno. Però poi ci si domanda come mai quelle cover erano tutte mediamene così più efficaci di quelle di adesso; è chiaro, come art director in bonelli lavorava uno dei migliori copertinisti in circolazione.
La qualità non è mai per caso.

[Nergalo]

La grafica degli speciali con la palla in alto è oscena. Meglio i primi.

[Zagrosky]

[Thunderman]

Una delle poche scelte che non mi piacciono graficamente (di solito non me ne curo) sono le costole di una stessa serie di colori diversi. Accatastati in libreria Dampyr e Magico Vento hanno un effetto fastidioso, molto meglio Zagor, Tex, Dylan e compagnia

L'idea del volto di Barron invece è gradevole, molto nippo-americana, sarebbe da rifare con altre miniserie
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Lo faceva anche Nolitta