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[Zagrosky]

COLOR ZAGOR N° : 19

Periodicità: semestrale

LA BELVA DI AMAMUR


Un fantasma riaffiora dal passato di Ramath...





Soggetto: Russo Alessandro

Sceneggiatura: Russo Alessandro

Disegni: Venturi Walter

Colori: Mad Cow

Copertina: Piccinelli Alessandro


Il capitano Kross, ex ufficiale delle truppe coloniali inglesi
di stanza in India, è stato soprannominato “la belva di Amamur”
dopo essersi macchiato di una ingiustificata strage
in un villaggio hindu, nel corso della quale perse la vita
anche Sahid, il fratello di Ramath…
Dopo molti anni, e a migliaia di chilometri di distanza, il fachiro
amico di Zagor se lo trova di nuovo davanti nella foresta di
Darkwood, e proprio con l’aiuto dello Spirito con la Scure
è deciso ad affrontarlo.
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E benvenuti
a sti frocioni,
belli grossi e capoccioni,
e tu che sei |
un po' frì frì,
e dimme un po' che c'hai da dì!


Non sono frocione,
non mi chiemo frì frì,
sono commissario
e ti faccio un culo così!

[Kramer76]

la belva di amamur
color zagor numero 19, agosto 2024, testi russo, disegni venturi, colori mad cow
russo si conferma risorsa preziosa per lo zagor attuale, imbarazzante padronanza del mezzo, lettura piacevole da manuale
mi pare di aver notato una piccola differenza con l'albo mensile: mentre in quello sembra essersi ispirato ai modelli originali
qui invece l'autore non può fare a meno di rifarsi al ramath boselliano/burattiniano/rauchiano, un pò diverso da quello nolittiano
con più superpoteri, perfino capace di ingaggiare un duello alla zagor, ad esempio un siparietto parodistico come quello a pag.77
penso marchi una certa distanza rispetto all'atmosfera raggelante che sapeva creare nolitta a ogni entrata in scena del fakiro
tuttavia russo regala comunque momenti affascinanti soprattutto nei flashback, con ramath alle prese con un'indagine quasi noir
vero che i passati ormai sono inflazionati, ma ramath fa eccezione, perché è un personaggio che meriterebbe una serie a parte
simpatico il fakiro in versione bimbominkia e notevole, per contrasto, la triste storia del risciò, la belva di amamur croce e delizia
a tratti sembra un nemico con i controcazzi (meglio non contraddirlo!), ma alla fine non è che sia proprio tutto 'sto granché....
fine ingloriosa con il solito spuntone questa volta però simbolico (è un'ancora, a richiamare il legame con la golden baby)
venturi non un disegnatore per cui straveda, ma il suo contributo lo da' sempre, mentre stavolta non ho gradito molto i colori
soprattutto nelle apparizioni di ramath, mentre più fine l'uso del colore nel b/n (lo sguardo magnetico di ramath a pag.37)
bella copertina

voto 6+

[Spiritello senza scure]

Gran bel color. Unica nota stonata , IMO, i poteri di Ramath che si sono amplificati a dismisura. Ormai si proietta astralmente e ha visioni a comando come spegnere e accendere un interruttore e questo è un comodo e facile "escamotage" narrativo (come direbbe il buon Walter Maddembrok) per risolvere situazioni complicate senza troppi sbattimenti. Nell'albo in questione: Zagor non sa dove andare? Et voilà, ecco che Ramath si sintonizza sull'oggetto toccato da Kross e si sa luogo e ora dove dirigersi; devono parlarsi? No problem: Ramath trasferisce il suo corpo astrale di fronte a Zagor per interloquire; il cattivo non sa chi sia Ramath? Facilissimo, basta inviargli la proiezione cinematografica degli eventi passati...Manca l'eccezionalità, la suspence, il senso di soprannaturale di simili fenomeni. Ma non è colpa di Russo. Voto, ad una prima lettura, 7.
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«La maggior parte degli uomini trascorre la propria esistenza immersa nel fango. Alcuni lo fanno guardando le stelle»

« Se Karl Kraus avesse scritto Il Capitale, lo avrebbe fatto in tre righe »

« Nulla di veramente grande è mai stato fatto senza passione. »

« A chi vede sempre il bicchiere mezzo vuoto consiglio di travasare tutto in uno più piccolo e di non rompere i coglioni »

“Il sesso è una delle nove ragioni della reincarnazione. Le altre otto sono prive di importanza.”

[cama69]

Un color che ho trovato più che sufficiente, per il momento Russo continua con le sue buone prove, la storia l'ho trovata scorrevole dall'inizio alla fine, senza annoiarmi o dover controllare quante pagine mancavano per finire. Però devo anche precisare che non ci sono stati passaggi emozionanti o che mi hanno catturato, la lettura è proseguita tranquilla dalla prima all'ultima pagina senza sussulti.
L'antagonista, la belva di Amamur, si è rilevato un personaggio crudele, spietato, ma senza nessuna particolare caratteristica che lo facesse emergere, bisogna anche ammettere che le sue strategie sono state vanificate grazie ai poteri magici di Ramath che nessun essere umano potrebbe prevedere, quindi un po' va giustificato
Proprio quest'ultima affermazione mi da lo spunto per una considerazione personale, non amo molto nell'economia della storia questi fenomeni magici così invadenti perchè mi danno la sensazione di un deus ex machina che risolve tutto. Questa caratteristica di Ramath è stata introdotto fin dalla sua prima apparizione, Nolitta lo ha caratterizzato con questi poteri e quindi oggi non si può imputare a Russo nessuna particolare forzatura, certo, a voler essere precisi Nolitta non aveva precisato nulla sulle abilità di Ramath nel combattimento corpo a corpo, però questo è un dettaglio in quanto quello che sposta tutto sono i suoi poteri magici. Nolitta faceva in modo, grazie anche ad una maggiore lentezza narrativa, di far sembrare più sofferti la messa in pratica di questi poteri, ma alla fine il risultato era comunque di pieno successo.
I disegni, invece, sono sufficienti, Venturi non è proprio il mio disegnatore preferito, ho notato in diverse vignette una eccessiva rigidità dei personaggi nelle scene dinamiche, e in troppe vignette ho notato la mancanza di sfondi, nelle scene delle azioni all'interno delle vegetazione ci sono vignette con uno sfondo verde a tinta unita a rappresentare la vegetazione. Questa caratteristica di sfondi poveri di dettagli non mi piace molto, sapete bene che non amo particolarmente il tratto di Donatelli per questo motivo, però se nel passato c'era la necessità di essere veloci e probabilmente i dettagli erano meno importanti, oggi mi riesce più difficile da soprassedere.
In definitiva se dovessi fare una valutazione in voti per la storia, darei una piena sufficienza ai testi diciamo un 6,5 per e una sufficienza 6 per le illustrazioni
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[Wolfenstein1976]

Un bel Color Zagor, una storia di vendetta senza sussuti particolari ma ben scritta.Russo sta dando un ottimo contributo alla collana.In quanto a Ramath e' vero che utilizza i suoi poteri piu volte,ma sempre con gran fatica.Venturi non e' il mio disegnatore preferito ma e' comunque un ottimo artista e la colorazione e' molto buona rispetto a quella moscia della GFB comics.

Storia 7+
Disegni 6,5
Colorazione 7
Copertina 7
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Mirko

[wakopa]

Storia tipicamente agostana ,da ombrellone,senza particolari guizzi autoriali,semplice, lineare che abbassa la media di Russo
eppure anche "acque rosse" era stato un color agostano ,ma di ben altro spessore
il primo color fu dedicato a Fishleg,siamo al 19esimo e considerando la cadenza semestrale del prodotto ,dovremo aspettare un bel po' di anni prima di vedere un altro della ciurma della golden baby in versione bimbominkia o a raccontarci del suo passato, e chissa' se questo sia un bene od un male
Storia ordinaria di vendetta con un villain in fondo loffietto ,un Ramath come scrive Kramer molto piu' bosellian-rauchiano che nolittiano...
il tratto tipico di Venturi e la colorazione in famiglia della compagna assecondano poi questo fakiro ultrafantasy,
d'accordo con Cama sull'assenza spesso di sfondi adeguati .

[Walter Maddenbrook]

Condivido all'incirca anche io i giudizi di chi si è espresso finora.
Scorre lineare, personaggi non particolarmente caratterizzati ma nemmeno piatti. Il cattivo ha buone potenzialità ma rimangono quasi tutte inespresse. Un paio di gradite fiammelle di intensità affidate a Ramath, tra ricordi e scontri. Zagor fa la sua parte da giustiziere e basta.
Come ha sottolineato Spiritello, ormai i poteri del fakiro servono più a facilitare i passaggi di trama che altro, specie nelle fasi di indagine che vengono stra-facilitate, ma devo dire che Russo ha avuto la capacità di non trasmettere la fastidiosa sensazione di abusarne, quanto di servirsene per rimanere nelle 128 pagine.
Il problema per quanto mi riguarda è sempre quello (io infatti abolirei subito questa testata "rovina-spunti"). E' vero che il Ramath di Nolitta era eoni da questo per intensità, lentezza sublime, capacità di trascinarti nella storia e di farti provare brividi reali... ma Nolitta aveva a disposizione molto più spazio, il discorso è sempre quello. Il Ramath "da Color" non si può permettere quella tecnica, deve essere tutto molto più veloce e senza pathos... e per quel che poteva fare con le pagine a disposizione, secondo me Russo è stato bravo.

Disegni: Vado invece controcorrente su Venturi, che a me non è dispiaciuto affatto, anche se lo preferisco decisamente in b/n. Così e così, al solito, il viso di Zagor.
Mi è poi molto piaciuto il lavoro della colorista, abile a seguire con le palette il proseguire “emotivo” della storia, e non solo nelle scene diurne e notturne, ma anche nei ricordi in bianco e nero o seppia, ecc. Mi è anche sembrato che Venturi nelle parti di giorno abbia ridotto le chinature, lasciando più spazio espressivo al colore: non so se è solo una mia impressione, in ogni caso, il risultato è notevole.
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[Mozart Kelly]

Storia molto avvincente. Peccato per Ramath trattato bene nei flashback, ma meno nell'azione diretta, dove i suoi poteri sono privi di quell'alone di mistero e inquietudine e servono soltanto per risolvere i vari passaggi narrativi tra una scena a un'altra.
Il cattivo di turno massacratore senza scrupoli l'ho trovato ben delineato.
Venturi sempre in ottima forma, anche se ultimamente sta tendendo troppo verso un segno cartoonistico che non è che mi faccia impazzire.

Voto 7

[Doc Lester 1975]

Ho appena finito di leggere questa storia e mi spiace dire che l"ho trovata deludente
Commenterò meglio domani.
Intanto, giusto due curiosità: avete notato l'omaggio ai Metallica a pag. 36? Fight fire with fire
E sull'albo di qualcun altro compare la scritta (un difetto di stampa, ritengo) "U GH!" nel margine superiore della tavola a pag. 84?
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Simone C. - Io di calcio non capisco alcunché

[Doc Lester 1975]

Dicevo che ho trovato deludente questo Color.
Innanzitutto, francamente mi hanno stancato tutte queste storie sul passato (ovviamente sempre tragico) dei vari personaggi, ormai è un'ossessione degli autori Mi direte: ma Doc, la collana nasce per questo... No, non è esattamente così. L'idea della collana Color doveva essere quella di mettere sotto i riflettori, di volta in volta, uno dei tanti comprimari zagoriani, non necessariamente svelandone il passato. Un'idea tra l'altro neanche così originale visto che praticamente in ogni storia di Zagor i riflettori sono puntati sui personaggi che ritornano
Poi, condivido tutto quello che è stato scritto dagli altri utenti a proposito dei poteri sempre più incredibili di Ramath e di come questi vengano utilizzati per bypassare con eccessiva facilità ogni snodo della trama (questo è anche il "trucco" del genere fantasy - che infatti non amo più di tanto - in cui basta un colpo di magia per risolvere ogni cosa... che noia). Aggiungo la mia insofferenza per il linguaggio utilizzato, dalle "proiezioni astrali" alla "localizzazione". La dico tutta? Ramath è in assoluto il character positivo che mi ha deluso di più nel passaggio dallo Zagor nolittiano a quello apocrifo (tra gli avversari, invece, dico Kandrax), già a partire da I sette poteri, rarissima occasione in cui anche Toninelli ha sbracato. Insomma, non è certo un problema che nasce con questo soggetto di Russo... Ormai stiamo parlando di un supereroe, io francamente non lo sopporto più
Ma vogliamo parlare della storia? Non regge, non ha senso. Russo ha voluto collegare il passato di Ramath, esageratamente drammatico, con una vicenducola di monopolio di battellieri lungo i fiumiciattoli di Darkwood. Uno spietato ex capitano britannico, che ha combattuto ovunque nel mondo, responsabile di un efferato massacro in India, finisce guarda caso proprio a Darkwood. Personaggio tratteggiato quasi come una leggenda del Male, alla fine la terribile belva Kross e i suoi uomini, che dovrebbero essere minimamente esperti di strategia militare, vengono sconfitti con relativa facilità da dei barcaroli (seppur guidati da Zagor). Se la prima metà dell'albo può risultare comunque gradevole (al netto della mia insofferenza per i passati), la seconda invece è una serie di sequenze action senza troppo coinvolgimento, dalla villa al battello, un po' di pim pum pam e un duello. Non mi ha convinto nemmeno l'inutile morbosità nel voler colpire il lettore con le scene delle teste mozzate...
Le tavole di Venturi a me piacciono sempre, ma stavolta trovo che la colorazione le penalizzi (soprattutto nella resa dei particolari, punto forte del disegnatore): Darkwood più che una foresta del Nord America sembra la campagna umbra ad aprile, le tonalità sono troppo bucoliche, il celeste dei fiumi e il verde dei prati sono talmente accesi che sembrano fatti con i classici pennarelli dei bambini. Meglio le tavole notturne e quelle dei flashback in b/n e seppia, mentre quelle che ricordano l'incendio di Amamur mi hanno fatto pensare allo stile con cui andava di moda tinteggiare le stanze circa 20 anni fa
Sì, un albo deludente, e mi dispiace perché il precedente lavoro della coppia Russo-Venturi l'avevo trovato molto buono. Va considerato anche il rapporto qualità-prezzo Dopo le storie brevi, smetterò di comprare anche i Color? Forse sì.
Voto: 5
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Simone C. - Io di calcio non capisco alcunché

[Archer]

Anche secondo me la vicenda e il villain non sono stati particolarmente efficaci e memorabili. D'accordo anche con chi osserva la dilatazione eccessiva dei superpoteri di Ramath. Un altro difetto di questo format di storie "brevi" è che la necessaria compressione dei tempi costringe Zagor a tuffarsi a capofitto nella vicenda, senza spiegazione sul come e il perché vi si trovi invischiato. Qui addirittura la storia comincia e lui sta già indagando su una banda di rapinatori fluviali, sembra quasi un ispettore di polizia di Darkwood in servizio permanente.

Belli i disegni, forse non del tutto valorizzati dalla colorazione, eccessivamente sgargante e luminosa negli ambienti della foresta: erba superverde, acqua superceleste, un po' troppo cartoonesco. Bella invece la resa dei colori nei flashback.
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"Su questo non c'è dubbio: siete davvero un brav'uomo, Archer!" (Zagor n. 104)
Se lo dice Zagor...!

[Kiki Manito]

Commissario Ramath: "Belva di Amamur, guarda che tu sarai la belva di Amamur, ma se io mi incaxxo divento brutto, divento!"
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Frog went a-kkkkk-courtin', and he did ride, kkkkkk-crambone!

[ElEmperador]

Good and fair story.
Unique incongruency: Darkwood rivers are so important for trade and fleet adversity?
Darkwood is a semi salvage region and trade must no be so important. Otherwise we have a brilliant past of Ramath and the ambiance of english terror is well expressed, by text and drawings.
Another positive thing not a chick to save this time.
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E M P

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