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Asta CATAWIKI Tex e Zagor
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ElEmperador Iper Zagoriano


Registrato: 21/12/03 01:26 Messaggi: 10798 Località: Istanbul
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cama69 Iper Zagoriano


Registrato: 10/01/04 12:41 Messaggi: 5941 Località: Salerno
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Inviato: Dom Mag 15, 2022 1:56 pm Oggetto: |
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Approfitto delle risposte di Burattini della rubrica “A Domanda…. Moreno risponde (47)” per alcune mie personali considerazioni alla fine del sessantesimo anno della collana nelle edicole e l’ingresso nell’anno sessantuno tra qualche giorno.
Lettore- Caro Moreno, lei ha parlato di come Zagor non abbia la stessa popolarità fra i lettori, nonostante sia in auge da 60 anni, di Tex o di Dylan Dog. Quali sono, secondo lei, i fattori che non hanno mai fatto avvicinare in termini di numero dei lettori Zagor alle altre due serie sovracitate? E quali sono invece i motivi per i quali lo Spirito con la Scure riesce a mantenersi comunque a galla dopo il passare di tutto questo tempo?
Burattini- Comincio dal fondo: assicuro che Zagor non si mantiene a galla ma naviga con il vento in poppa, sempre in rapporto ai tempi che stiamo vivendo, ovviamente. Dunque, lo Spirito con la Scure ha tagliato il traguardo dei sessanta anni in perfetta forma e non sopravvivendo a stento. Poi, quanto a popolarità, non mi pare che il Re di Darkwood non sia popolare, nel senso che chiedendo in giro ne conoscono almeno il nome e l’immagine non troppi di meno di quanti sappiano identificare Tex o Dylan Dog (riguardo a quest’ultimo, ne ha da fare di strada per giungere al sessantennale pure lui e poter fare un confronto). Inoltre, lo zoccolo duro di appassionati zagoriani è attivissimo ed entusiasta animando forum, gruppi e associazioni...... I bilanci vanno fatti sulla base degli stessi parametri: quindi un giorno potremo confrontare le cifre di Dylan del sessantennale con quelle attuali di Zagor. Fermo restando che non c’è una gara. Il sessantenne Spirito la Scure continua la sua marcia perché riesce ancora ad avvincere lettori sognatori in grado di meravigliarsi.
Non posso negare di essere rimasto un po' sorpreso ma anche contento quando ho letto le parole scritte da Burattini. Se ripenso al 1990 (trentadue anni fa) quando le voci di una prossima chiusura della collana diventavano sempre più insistenti e se ripenso al dimesso e un po' triste festeggiamento del numero 300 di Zagor al confronto degli entusiastici festeggiamenti del numero 100 di Martin Myster che capitarono nello stesso mese, quello che stà accadendo oggi mi sembra quasi impossibile. Nel 1990 non c’erano i social ma diversi articoli fumettistici scrivevano dell’impietoso confronto tra l’eroe di Darkwood e il brillantissimo Martin Mystere, mettendo in evidenza come il primo fosse un personaggio esaurito di un’altra epoca che aveva fatto il suo tempo e il secondo un personaggio vivo, moderno, sorprendete (il giudizio entusiastico su Martin Myster allora lo condividevo giusto per precisare la mia posizione). Quasi tutti erano convinti che la collana fosse prossima alla fine, qualcuno si divertiva a ipotizzare delle modifiche necessarie per allungarle, ma più che modifiche erano degli stravolgimenti veri e propri come il Dark Zagor di Roberto Sonagli o robe del genere. In quegli anni c’era anche il fenomeno Dylan Dog in grande ascesa e la Bonelli vendeva circa 3 milioni di albi al mese (tra inedite e ristampe varie) pertanto c’era grande fermento e tante nuove proposte che si succedevano di anno in anno, tutto questo creava l’impressione che Zagor fosse un personaggio ancora più vecchio di quello che era, un personaggio che aveva avuto un buon successo ma ormai irreversibilmente vetusto. Come ho scritto prima, con il clima che permeava dalle riviste del settore e da quello che mi raccontavano alcuni miei amici conosciuti nelle fumetterie, non avrei mai pensato che trentadue anni dopo la collana fosse ancora in edicola e soprattutto leggere da parte del curatore che va ancora a gonfie vele.
Non voglio essere prolisso perché contano i risultati, pertanto a giugno del 2022 all'alba del sessantunesimo non posso che complimentarmi con tutti gli autori e disegnatori che hanno permesso il raggiungimento di questo traguardo.
Un ringraziamento speciale mi sento di farlo a Boselli per aver innescato e guidato nei primi anni quel processo di rinnovamento della collana nei primi anni 90, evitando stravolgimenti tipo dark Zagor ma mantenendosi nel solco della tradizione pur con delle innovazioni, che per me sono andate quasi tutte nella giusta direzione. Un secondo ringraziamento speciale di sento di farlo a Burattini che negli ultimi trentadue anni è stato l’autore che ogni anni ha scritto più tavole di tutti, inizialmente si è alternato con Boselli ed entrambi hanno portato la collana a raggiungere degli standard qualitativi veramente invidiabili. Poi dopo l’uscita di Boselli dallo staff Burattini a continuato a scrivere un numero impressionante di storia ogni anno a tal punto che oggi forse ha scritto più tavole di Nolitta, Boselli e Toninelli messi insieme, pertanto senza di lui e la sua passione per Zagor questo risultato sarebbe stato impossibile da raggiungere. Mi chiedo sempre come ha fatto a scrivere così tante storie, dove li prende tanti spunti, tanti altri autori hanno mostrato segni di stanchezza dopo aver scritto una piccola frazione delle sue tavole.
Da qualche anno Burattini è un po' incostante e alterna buone storie e storie meno riuscite, forse un po' di stanchezza comincia sentirsi, se così fosse si dovrebbe prende un po' di tempo in più tra una storia e un’altra, sperando che gli altri autori siano all’altezza, chi lo è sicuramente e lo ha dimostrato continuamente è Rauch, che in questo momento è l’autore più forma. A tal proposito è doveroso da parte mia fare un ringraziamento a Rauch che con il suo arrivo negli anni duemila ha contribuito ad alzare il livello della collana e alleviare la perdita di Boselli, e come ho scritto prima negli ultimi anni è stato l’autore più in forma di tutti che stà elevando il livello della collana, spero che nei prossimi anni sia sempre più presente.
Riporto un’altra domanda di un lettore a Burattini
Lettore- Caro Moreno, è ovvio che i suoi datori di lavoro decidano come dirigere un’azienda, proponendo il varo di nuove collane, come lo Zagor Più, ad esempio. Siccome Sergio Bonelli, in passato, non era restio nel richiedere ritorni di personaggi, di luoghi, di situazioni, od anche di spunti per nuove avventure da dare ai vari sceneggiatori, ciò avviene anche oggi sotto la nuova guida di Davide Bonelli e Simone Airoldi?
Burattini - Sergio Bonelli era il creatore di Zagor e ne è stato per vent’anni il principale sceneggiatore, oltre che l’editore del personaggio. Ovvio che fosse anche propositivo, verso i collaboratori, nel suggerire spunti, dispensando generosamente consigli (o ponendo paletti). Davide Bonelli e Simone Airoldi si dedicano invece di più alla parte gestionale della Casa editrice (un compito difficile e gravoso), per cui i creativi, cioè sceneggiatori e disegnatori, sono affidati ai curatori di testata e ci sono meno direttive artistiche dall’alto (pur vigendo un controllo sulla qualità del pubblicato). Non ci sono, dunque, indicazioni sui temi da trattare o sui personaggi da far tornare. Certo, se proponessi di trasferire lo Spirito con la Scure nello spazio trasformandolo in un eroe galattico, probabilmente Davide e Simone avrebbero qualcosa da ridire, ma dato che come editor tutto sommato propugno uno Zagor nel solco della tradizione (e del buon senso) non subisco interferenze. Vero è che la miniserie “Zagor le Origini” mi è stata proposta dalla dirigenza, che quindi ha suggerito un tema da trattare (ma il modo per farlo l’ho scelto io), però è evidente l’eccezionalità del caso. La dirigenza casomai decide sulle caratteristiche di nuove collane (come Zagor Più o lo Zenith bis), in quel caso il team creativo deve fornire i contenuti calibrati sul formato proposto (episodi della lunghezza richiesta, per esempio), ma sulle storie decidiamo (decido) in quasi autonomia. C’è però un altro importante componente dello staff dirigenziale, non citato nella domanda: Michele Masiero. Anch’egli è un creativo, essendo uno sceneggiatore, per cui mi consulto con lui per decidere sui titoli, le copertine, gli incastri della programmazione e talora chiedo dei consigli sull’opportunità di certe scelte - mai subendo dei diktat, però.
Le parole Burattini mi permettono di chiudere sulla sua figura di curatore che ufficiosamente detiene da un ventennio. Egli scrive di avere attualmente una certa libertà nella scrittura delle storie, afferma che rispetto al passato ci sono meno controlli artistici dall’alto. Poiché ritengo che Burattini applica la stessa politica nei confronti degli altri sceneggiatori di Zagor non posso che essere contento.
Penso, e lo ripeto da anni, che purchè si usi il buon senso nel capire che la collana deve comunque rimanere legata alla tradizione, alla lunga risulta vincente non ingessare e imbrigliare la vena artistica degli autori e dargli spazio vitale. Poiché mi sembra che da tempo si stà attuando questa politica e finora ha funzionato egregiamente questo potrà continuare anche nel prossimo futuro. Concedere una certa libertà comporta anche il rischio che qualche storia possa riuscire troppo lontana dalla tradizione, ma se rimangono casi isolati il gioco vale la candela. Pertanto ribadisco i complimenti a Burattini per la sua opera di curatore per essere riuscito fino ad oggi a mediare tra innovazione e tradizione e di come dopo quarant’anni dall’abbandono di Nolitta sia riuscito far cambiare fin troppo poco Zagor.
Voglio fare una considerazione finale a valle di tutto quello che ho scritto. Il futuro è per sua natura è incerto e nessuno sa cosa accadrà, inoltre da tempo non faccio più previsioni in quanto in passato sono stato troppo spesso clamorosamente smentito dalla realtà, quindi non voglio presagire buoni risultati o prossime imminenti chiusure, io continuerò mensilmente a valutare albo per albo e storia per storia per poi fare delle valutazioni più a largo spettro. Queste valutazioni cerco di farle escludendo il nome degli autori ma solo il loro operato tenendo ben presente che nessun autore può vivere di rendita e ogni mese deve guadagnarsi gli onori scrivendo storie di qualità, se ciò non dovesse accadere sarò sempre il primo a valutare negativamente il loro operato e se questo dovesse diventare ricorrente sarò ancora una volta il primo ad auspicare dei cambiamenti più radicali. Ma questo mio atteggiamento diciamo meritocratico che guarda quasi solo alla situazione attuale resta quello più corretto, tuttavia questo non può e non deve cancellare il passato o cambiare i risultati raggiunti da ciascun autore sceneggiatore o disegnatore che sia. _________________
Burattini ha scritto: | Zagor è una persona intelligente e curiosa, quindi impara da tutti, continua ad apprendere continuamente, tutto lo arricchisce. Così come prendiamo esempio da lui per il coraggio o l’umanità, mi parrebbe giusto farlo anche per l’atteggiamento positivo verso l’apprendimento di cose nuove. |
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