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[Puro Veleno]

Proseguo la trattazione del “fritto misto” acquistato qualche settimana fa.
Ho già parlato del Topolino libretto #548 (1966), del Classico Audacia #46 (1967), del Kriminal #193 (1969), di un fascicolo dell’Intrepido #18 (1971) e del Jonny Logan #24 (1974) ora passo ad occuparmi di un numero della rivista mondadoriana di fumetti “Il Mago” sempre seguendo l’ordine cronologico.


Il numero in questione è il 37, pubblicato nell’aprile 1975.



96 pagine + le 4 di copertina al prezzo di 600 lire.
Rivista nata nel 1972 che si inseriva nel solco tracciato da Linus ed Eureka.
Pubblicazioni rivolte pertanto a un pubblico più grandicello e meno appassionato ai temi dell’avventura.
Spazio quindi, soprattutto a strisce di origine statunitense.
Non mancheranno evoluzioni e cambi in corsa nella vita editoriale della rivista.
Vita, non molto lunga, poiché nel 1980 si chiusero i battenti, salvo qualche timido tentativo di ripresa senza grande successo.

Cosa propone questo numero che ho tra le mani?
Scorro l’indice per dare una idea e segnalo i titoli più noti.
B.C. di Hart, Il Mago Wiz di Parker e Hart, Mafalda di Quino, Blondie di Chic Young, Dick Tracy di Chester Gould, Rip Kirby di Alex Raymond, Sappo di Segar, Cisco Kid di Salinas. Inoltre c’è anche qualcosa di produzione nostrana con Benito Jacovitti (Giuseppe) e uno Stefano Benni in prosa alle prime armi.

Al tempo in cui usciva, ma vale lo stesso discorso per Linus e Eureka, manco mi sognavo di prenderla.
Non è che costasse troppo o mi ispirasse poco, proprio non la vedevo nel senso che ne ignoravo l’esistenza.
Non mi sembra neppure di aver mai visto la promozione sulle pagine di Topolino (appartenevano alla stessa casa editrice, ma è chiaro che si rivolgevano a target diversi).

Seppur in misura minore anche questo albo risente di un fastidioso odore di muffa perciò riposa nello scatolone con il bicarbonato.
Ne riparliamo fra qualche giorno dopo attenta lettura.
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[Gunny Bill]

[Walter Maddenbrook]

Io lo leggevo da ragazzino (primi anni '80) perché ne aveva una bella collezione il babbo di un mio amico, e ricordo che mi piaceva un sacco.
Ho conosciuto molte belle strisce fino ad allora mai viste, a cui mi sono appassionato, come BC, Wiz, Mafalda... e se non sbaglio anche Nilus di Origone.
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[Puro Veleno]

Lettura ultimata.
Giudizio positivo. Quasi tutto materiale pregevole.

Per i miei gusti si prediligono i fumetti più avventurosi, quindi pollice su per le tavole con Rip Kirby (prima parte di La casa delle bambole, storia che ho completa su un volume dei Classici del Fumetto di Repubblica, usciti a inizio 2000)


Poi per quelle con il Cisco Kid di Salinas (la storia completa si intitola Il fantasma nero)


e infine per il Dick Tracy di Chester Gould (qui la parte finale di una storia con avversario Flattop alias Testapiatta)



Tra l’umorismo invece vanno segnalate le strisce di Jacovitti con Giuseppe, quelle di Quino con Mafalda e quelle di Chic Young con Blondie come le più divertenti.




Non mi fanno impazzire le altre, anche quelle di Segar (Sappo in Rovesciolandia) o di Parker/Hart (il mago Wiz) raggiungono la sufficienza e niente più.





Per Il Mago ho altre pubblicazioni.


La numero 42

Che è sulla stessa falsariga come sommario., manca giusto Cisco Kid sostituito da un divertente Mio Mao del 1929. Presente anche Mordillo con due tavole.

La numero 56

Dove invece assistiamo a un netto cambio di rotta messo in atto da qualche mese e visibile fin dall’impostazione della copertina.

La casa editrice, probabilmente per provare a invertire il calo delle vendite, aveva affidato a Bepi Zancan il ruolo di direttore (sollevando la coppia Fruttero/Lucentini) e aprendo la rivista a nuovi autori soprattutto italiani. Arrivano infatti Cavezzali, Panebarco (Big Sleeping), i fratelli Origone con Nilus, Cavazzano e Pezzin con Smalto & Jonny. Tra i “vecchi” permangono Dick Tracy, Blondie, il Braccio di Ferro di Segar e pochi altri.
Le pagine scendono da 100 a 84.

In questo periodo si lanciano anche delle sorte di spin-off.
Il Mago West (a 300 lire per una quarantina di pagine) e Il Mago Humour (solo a 200 lirette).

Del primo ho un numero, il 4.


Con due storie del famigerato Jonah Hex
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[Gunny Bill]

Ecco Rovesciolandia, come ho scoperto su un articolo di Boschi, non è di Segar, ma di Doc Winner e volevo recuperarla, ma se mi dici che non è un granché lascio perdere
Quanto sono belli i disegni di Salinas, per la Cosmo uscirà a breve un cartonato con le strisce 1951/1953 di Cisco Kid. Lo prenderò sicuramente...

[Puro Veleno]