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Dylan Dog - Parte IV
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AAHHYAAAAK
Iper Zagoriano
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MessaggioInviato: Mer Mar 31, 2021 10:52 pm    Oggetto: Rispondi citando

Chiaccherata sul numero 415

Sclavi l’ha sempre detto e di conseguenza pure Dylan l’ha sempre confermato : i veri mostri siamo noi. Non si può dare colpa a chi non ha mai conosciuto la gentilezza, di non provarla. Chi vive in un contesto sociale e magari in tutta la sua esistenza ha pur sempre provato perfino un surrogato di affetto dovrebbe avere le idee più chiare.  

Quanto meno provare a non fare cosa è stato fatto a lui. 

Ed invece ci troviamo in un inferno in terra dove chiunque appena può prevarica e dove i deboli vengono chiamati a giustificare l’esistenza dei forti. A parte la citazione di un Marylin Manson d’annata, Vendetta in Maschera si prende una pausa dal sovrannaturale che ha popolato le storie di Dylan negli ultimi mesi e ritorna alle atmosfere con cui Bilotta ha chiuso lo scorso anno (una pessima annata). Insomma se vi aspettate lupi mannari e vampiri, questa storia non fa per voi. 

Al contrario la storia che Gabriella Contu monta alla perfezione racconta di emarginazione e lo fa incastrando due livelli narrativi separati che vanno a convergenza proprio nel momento del colpo di scena finale.  

In un parco di Londra una gang di ragazzi abbandonati commette delle rapine indossando maschere tribali ricavate dalla corteccia degli alberi. La dinamica è sempre la stessa, carica e salti acrobatici attorno alle coppiette, ai ragazzi che fanno jogging e alle simpatiche vecchiette. Poi nel loro campo nascosto ad occhi indiscreti, come una vera comunità dividono e cercano di sopravvivere. Tutti bravi ragazzi con gli occhi limpidi, ma messi alla prova da una vita ingiusta e bara.  

Tutto regolare fino a qui, sembra più un caso per l’ispettore Bloch. Ed infatti è lui ad essere coinvolto per primo, chiamato ad investigare con l’aiuto di suo figlio Dylan, che è mosso più per empatia nei confronti di una ribellione giovanile che lui, Old Boy, non può non apprezzare.  

Solo che all’improvviso i crimini si fanno cruenti. Un giavellotto appuntito trafigge la gola di una ragazza, poi di altri due. Ed anche se la persona che li commette indossa una maschera, il percorso non sembra affatto essere lo stesso. Au contraire Dylan viene a trovarsi proprio sul cammino del killer e suo sarà il compito di svelare il maldestro passo del diavolo. 

In questo viaggio siamo accompagnati da delle tavole stilisticamente impeccabili rese da un Andrea Chella in stato di grazia. Vi basta guardare negli occhi i personaggi per capire di cosa sto parlando. Andrea riesce perfettamente a raccontare un orrore che si svolge all’aperto sotto la luce del sole in una chiara atmosfera estiva. La scelta delle poche ombre fortifica questa componente rimandando ad una linea chiara che è debitrice del più classico fumetto di matrice americana. Andrea del resto è un collaboratore infaticabile di Dark Horse Comics.

La linea chiara che predilige rifiniture minimali in carboncino risalta splendidamente nelle prime tavole, completamente mute e completamente dedicate all’entrata in scena della banda di bambini rabbiosi. Quando si arriva al climax però virano alla perfezione su tinte più cariche di punte scure, nel momento in cui il mostro, l’animo umano emerge al suo peggio, vi consiglio di nuovo di andare a guardare gli sguardi dei personaggi. Perché Andrea Chella è davvero riuscito a fotografarne l’essenza.  

La sorpresa finale, o forse dovrei dire la doppia sorpresa finale, lascia il fiato mozzato e le braccia pesanti lungo il corpo. D’altra parte qui  racconta la crescita attraverso gli occhi di chi quel passaggio l’ha già fatto. E se per caso in principio viene citato Stephen King, non è esattamente un caso ma mera fattualità. 

È una storia che prende la rincorsa e ci serve per prepararci ad i cambiamenti di luglio. Interessante la mancanza di Groucho, di cui temo le battute in un contesto così drammatico avrebbero comunque stonato. Curioso lo stile grafico che caratterizza un Bloch coi capelli un po’ alla Alessandro Haber ed un Dylan che oltre alla maturità, in questo episodio, sembra aver recuperato anche un po’ di innocenza

https://www.flywas.net/2021/03/31/anteprima-dylan-dog-415-vendetta-in-maschera/
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MessaggioInviato: Gio Apr 01, 2021 8:43 am    Oggetto: Rispondi citando

Crossover con Samuel Stern? Fortunatamenteballa (per Samuel) alla fine non si è fatto più nulla:

https://youtu.be/Y0tAzyFyqsE
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MessaggioInviato: Gio Apr 01, 2021 7:08 pm    Oggetto: Rispondi citando

Roberto Rinaldi:


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MessaggioInviato: Ven Apr 02, 2021 8:47 pm    Oggetto: Rispondi citando

Sergio Gerasi:


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MessaggioInviato: Dom Apr 04, 2021 12:56 am    Oggetto: Rispondi citando

LRNZ:


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MessaggioInviato: Gio Apr 08, 2021 9:16 am    Oggetto: Rispondi citando



DYLAN DOG COLOR FEST N° : 37
DOPPIO ORRORE
DUE AVVENTURE, UN DOPPIO ORRORE DA AFFRONTARE PER L’INDAGATORE DELL’INCUBO!

Uscita: 08/05/2021
Soggetto: Cajelli Diego / Sicchio Dario
Sceneggiatura: Cajelli Diego / Sicchio Dario
Disegni: Lauria Arturo / Torti Riccardo
Colori: Lauria Arturo / Torti Riccardo
Copertina: Masellis Helena

L’amico di Sally
La figlia dell’attuale fiamma dell’Indagatore dell’Incubo, Sally è una ragazzina bullizzata e infelice. Ma la vita di Sally è destinata ad avere una svolta stupefacente quando incontra una scimmia fuggita da un laboratorio scientifico…





La fossa degli angeli
Dylan si reca nell’Essex, per far luce sulla sparizione di un uomo causata da una presenza soprannaturale, nella tenuta di campagna del vecchio Abner. Nella sua casa, costruita su di un terreno che pare trasudare sangue, terrificanti scoperte attendono l’Old Boy…




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MessaggioInviato: Ven Apr 23, 2021 3:31 pm    Oggetto: Rispondi citando



vendetta in maschera
numero 415, aprile 2021, testi gabriella contu, disegni chella
niente, sono sfortunato con la contu, perché entrambe le storie che ho letto finora mi hanno fatto cadere le braccia (l'altra è "il terrore")
la contu molto meglio su zagor con la delicata storia breve "memorie dal passato" contenuta nel maxi numero 31 "i racconti di darkwood"
purtroppo sia le tavole viste in anteprima, sia i consigli musicali non lasciavano presagire nulla di buono questa volta (gli iron maiden...)
temi progressisti e attuali, gli emarginati, i migranti nei tir, il cyberbullismo, la polizia con il grilletto facile, ma la reazione di dylan è fredda
di una noia mortale, tipica storia da medioevo dylaniano, di quando facevano il bello e il cattivo tempo i vari ruju, di gregorio e marzano....
più che il solito "papà", assai preoccupante la direzione impressa al personaggio, già intravista nell'albo precedente oppure in "mister punch"
al di là del miniciclo con i bambini, mi pare che il target si stia abbassando parecchio, è un dylan per ragazzini, o meglio per femminucce
infatti, avevo dato dei buoni voti a "mister punch" e "giochi innocenti", ma ora darei un voto più basso, di sicuro non mi va di rileggerli....
e mentre in quei due casi i disegni avevano trainato il tutto, qui il miracolo non si ripete, pur non disprezzando lo stile alla dall'agnol...
momento di appannamento per cavenago da qualche mese a questa parte...

voto 4
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Kramer76
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MessaggioInviato: Ven Apr 23, 2021 6:26 pm    Oggetto: Rispondi citando



il cadetto
dylan dog magazine 2020, marzo 2020, testi barbato, disegni camagni
nulla di eccezionale, però la barbato si riavvicina ai livelli che le competono, con bloch di nuovo ispettore e l'old boy in una fase embrionale
è una sciarada che rassicura e non rassicura affatto (il monologo del killer sui "mostri", al giovane dylan e al vecchio lettore brillano gli occhi)
e che fa riflettere (la misoginia politicamente scorretta, le donne che rovinano gli uomini) come riusciva a fare il dylan dog dei tempi migliori
probabilmente inevitabile, comunque rischioso il crossover tra il cocco di papà e zanardi, quel numero 200 che già di per sè non entusiasmò...
la già accennata rigorosità del thriller, telefilmica, riesce a evitare quello smarrimento che, ultimamente, si prova spesso sulla serie regolare
lo stile di camagni si rivela perfetto per questo tipo di storia, mi è piaciuta molto pagina 99 con dylan che corre a riferire la sua scoperta
un pò perplesso dalla presenza di un sovrintendente di colore... ma vai a capire quando si svolge la storia: anni 80? 90? duemila?
comunque mi ha divertito la presenza incombente del compianto jenkins, altro elemento "rassicurante"
copertina di brindisi ben fatta ma un pò freddina

voto 8-



i due padri
dylan dog magazine 2020, testi ostini, disegni bacilieri
abbastanza fastidioso questo dylan "recchioniano" isterico e sboccato ("pisciare", "merda")
dò un "più" per bacilieri e l'ottima scelta musicale, finalmente niente metal e cazzate del genere
ma un piccolo dylan che rimane rapito da un vinile di "dark side of the moon"
grande album, sopravvalutato peraltro...

voto 5+
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Kramer76
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MessaggioInviato: Gio Mag 13, 2021 3:57 pm    Oggetto: Rispondi citando



il detenuto
numero 416, maggio 2021, testi uzzeo, disegni lauria
le tematiche sono le stesse di sempre (sbirri, fasci, razzismo), lo sguardo sull'attualità italica (i taser, il caso cucchi, il fine pena mai, il femminicidio)
ma nella formula tipica della gestione recchioni, un dylan tanto stiloso e declamatorio da sfociare nell'inanità, come in "la fine dell'oscurità" (di uzzeo)
oltre a quel "dov'è mio padre, quando serve", ho notato alcuni "debiti" wikipediani: la citazione di eusebio di cesarea, l'iniziale pappardella cinefila...
tralasciando le citazioni da "martyrs" e quant'altro (preferisco albertone), dylanianamente parlando è un misto tra "necropolis" e "mater morbi"
lontano allo spessore narrativo della barbato, nonché dall'exploit recchioniano, in effetti sembra proprio una storia breve da color fest, ma diluita...
con, tuttavia, il valore aggiunto del colpo di scena finale che a me è piaciuto abbastanza e che quantomeno invoglia all'acquisto del prossimo albo
il mio giudizio è lo stesso di "la fine dell'oscurità", laddove avevo molto apprezzato la visionarietà di santucci, ivi ho apprezzato l'eretico lauria
disagevole, delirante, un incrocio tra bacilieri e il primo mari... mi è piaciuta molto la sequenza della scarnificazione, anche il risveglio in cella...
mentre cavenago è costretto a disegnare una copertina brutta, inadatta al suo stile...

voto 6+


Ultima modifica di Kramer76 il Mar Giu 08, 2021 2:14 pm, modificato 1 volta in totale
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Sab Mag 29, 2021 8:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

******* SPOILER su DyD 416 - Il detenuto ***********

Torna per l'ennesima volta il tema del Dyd incarcerato ingiustamente e blablabla. Ma va bene, eh, non pretendo chissà quale originalità di trama, tanto poi tutto sta a come le svolgi, le cose.
Uzzeo mi piace ma qua devo dire che si spinge un po' troppo oltre il visionario, mettendo giù un qualcosa che forse vuole essere metafora di qualcosa ma io sinceramente non ci ho capito nulla.
E' scritta bene, si sente che ai testi c'hai uno che da' del tu alle parole, solo che bisognerebbe anche dare un senso ad una storia. Specie in un fumetto popolare. Qua è tutto un guazzabuglio tale che alla fine non sa manco lui come finirla e se la svigna, lasciando alla Baraldi (abbeh...) il compito di fare la seconda parte.
E' talmente fuori schema e onanistico che sembra un numero di UT, ma scritto un po' meglio.
Che voleva essere, fatemi capire, una critica del sistema carcerario e relativa disumanizzazione dei detenuti? Lo immagino solamente, perché è arduo capirlo. Però quando chiudi un Dylan e non hai capito dove voleva andare a parare, forse c'è da farsi delle domande. Va bene, anzi benissimo, l'arte, ma bisogna anche renderla comprensibile, sennò tutti i tuoi profondissimi messaggi e denunce varie non penetrano nel lettore e scivolano invece come acqua sulla pietra.
E non è difficile, eh. Necropolis, per esempio, affronta lo stesso tema ma gli da' dei punti non solo a livello di comprensione ma di trasmissione dell'angoscia vera, perché te la senti addosso, si fa metafora del quotidiano e ti si ficca dentro. Non quella che si regge solo su un disturbo disgustato di tipo visivo, continuando a piazzarti di fronte a freaks e gente a cui è stata asportata la pelle.
Il punto è che questi sono fumetti, cazzo! E non lo dico con tono svilente, anzi. Ma sono arte sequenziale, sono un racconto! Il che significa che tu devi raccontare una storia, non segare la tua autoreferenzialità onirica.
Boh, magari non ci arrivo io eh.... dai, dopo mi leggo qualcosa sui forum e poi la riguardo, perché si intuisce che ci possono essere dei significati nascosti ma sono un po' troppo nascosti, cazzarola.
A peggiorare la situazione, i disegni orrendi, che per amor di Dio, sono anche efficaci e in linea con l'incubo e l'angoscia che si vuol trasmettere, però anche qua ripeto che siamo su Dylan, non su qualche rivista d'avanguardia sperimentale indie.
Recchioni dovrebbe filtrare le cose sulla base della testata in cui si trova. Se non ce la fa, fondi una nuova Metal Hurlant e si sfoghi lì.
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Sab Mag 29, 2021 8:12 pm    Oggetto: Rispondi citando

********** SPOILER su DyD 417 - L'ora del giudizio *************

Beh, tanto per cominciare devo dire che dopo aver letto Uzzeo, qua la Baraldi mi pare talmente logica e razionale da sembrare Gianluigi Bonelli. Il che è tutto dire, visti i precedenti.
Che infatti poi andando avanti, non si capisce più niente neanche qua. Solo che a differenza di Uzzeo, lei come capacità di scrittura è 10 livelli sotto, quindi vabbè.
Povera, cerca anche di dare un senso logico ai deliri del numero prima, e qua e là qualche aggancio può esserci pure, ma di base torna ad essere una storia oscillante tra realtà e delirio, senza che sia né chiaro né avvincente capire o non capire quando stiamo di qua o di là. Si sforza, ma non riesce proprio.
Niente, regà... le storie oniriche bisogna saperle scrivere, non c'è niente da fare, sennò escono delle pacchianate. Allora anzi lascia proprio perdere.
Peggiorano il tutto i riferimenti buttati così a caso, tipo Il silenzio degli innocenti o Kafka, perché sembrano manierismo per fare citazioni fighe, ma del tutto decontestualizzate. Ma non è la prima volta.
Aggiungo anche Stano che già (oh, bestemmia) non mi è mai piaciuto ma ora è pure peggiorato.

Dopo questi due albi penso seriamente che non comprerò mai più un Dylan.
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MessaggioInviato: Gio Giu 03, 2021 5:18 pm    Oggetto: Rispondi citando

Walter Maddenbrook ha scritto:
******* SPOILER su DyD 416 - Il detenuto ***********

Torna per l'ennesima volta il tema del Dyd incarcerato ingiustamente e blablabla. Ma va bene, eh, non pretendo chissà quale originalità di trama, tanto poi tutto sta a come le svolgi, le cose.
Uzzeo mi piace ma qua devo dire che si spinge un po' troppo oltre il visionario, mettendo giù un qualcosa che forse vuole essere metafora di qualcosa ma io sinceramente non ci ho capito nulla.
E' scritta bene, si sente che ai testi c'hai uno che da' del tu alle parole, solo che bisognerebbe anche dare un senso ad una storia. Specie in un fumetto popolare. Qua è tutto un guazzabuglio tale che alla fine non sa manco lui come finirla e se la svigna, lasciando alla Baraldi (abbeh...) il compito di fare la seconda parte.
E' talmente fuori schema e onanistico che sembra un numero di UT, ma scritto un po' meglio.
Che voleva essere, fatemi capire, una critica del sistema carcerario e relativa disumanizzazione dei detenuti? Lo immagino solamente, perché è arduo capirlo. Però quando chiudi un Dylan e non hai capito dove voleva andare a parare, forse c'è da farsi delle domande. Va bene, anzi benissimo, l'arte, ma bisogna anche renderla comprensibile, sennò tutti i tuoi profondissimi messaggi e denunce varie non penetrano nel lettore e scivolano invece come acqua sulla pietra.
E non è difficile, eh. Necropolis, per esempio, affronta lo stesso tema ma gli da' dei punti non solo a livello di comprensione ma di trasmissione dell'angoscia vera, perché te la senti addosso, si fa metafora del quotidiano e ti si ficca dentro. Non quella che si regge solo su un disturbo disgustato di tipo visivo, continuando a piazzarti di fronte a freaks e gente a cui è stata asportata la pelle.
Il punto è che questi sono fumetti, cazzo! E non lo dico con tono svilente, anzi. Ma sono arte sequenziale, sono un racconto! Il che significa che tu devi raccontare una storia, non segare la tua autoreferenzialità onirica.
Boh, magari non ci arrivo io eh.... dai, dopo mi leggo qualcosa sui forum e poi la riguardo, perché si intuisce che ci possono essere dei significati nascosti ma sono un po' troppo nascosti, cazzarola.
A peggiorare la situazione, i disegni orrendi, che per amor di Dio, sono anche efficaci e in linea con l'incubo e l'angoscia che si vuol trasmettere, però anche qua ripeto che siamo su Dylan, non su qualche rivista d'avanguardia sperimentale indie.
Recchioni dovrebbe filtrare le cose sulla base della testata in cui si trova. Se non ce la fa, fondi una nuova Metal Hurlant e si sfoghi lì.

Concordo.
Ho letto l'albo visto che poer mero collezionismo lo ho preso per la medaglia allegata.
ho provato le stesse sensazioni di Massimo. Brick wall Brick wall Brick wall
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La vita è fatta di scelte. Di alcune ci pentiamo, di altre siamo fieri. Siamo quelli che decidiamo di essere.
Graham Brown.

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MessaggioInviato: Mar Giu 08, 2021 2:57 pm    Oggetto: Rispondi citando



l'ora del giudizio
numero 417, giugno 2021, testi baraldi, disegni stano
dopo aver letto questo secondo albo ho rivisto al ribasso il voto del primo, sono sceso da 7- a 6+, comunque un voto positivo
dovuto quasi unicamente allo stile particolare di lauria, perché la "storia" (se così si può chiamare) mi ha lasciato un vuoto dentro
twist a parte... mi si dirà che era proprio questo l'intento degli autori, ma è che non ho proprio la minima voglia di andare a rileggerlo
neanche il secondo, se è per questo... però l'albo della baraldi è una delle cose più "tradizionali" che si siano lette ultimamente su dd
anzi, non escludo che, tra qualche giorno o ora o minuto, nella mia mente possa concretizzarsi il sorpasso della baraldi su uzzeo Laughing
c'è perfino un groucho più presente, sempre riciclato ma proprio per questo più riconoscibile rispetto a quello degli ultimi tempi
strana sceneggiatura che va avanti a strappi, ma tipicamente surreale, meglio (ça va sans dire) dell'orrido pastrocchio chiaverottiano
anche se poi non si va lontani dal pastrocchio, eh! c'è un pò di tutto, il silenzio degli innocenti, un pesce di nome wanda, manhattan
ci sono cose interessanti (l'esperimento, la bambola, la coperta), dovute anche a uno stano certamente declinante, ma "rassicurante"
accanto a cose più grossolane come rania, il "crollo mentale", il subconscio che "ha mangiato pesante", il finale abbastanza banale
come detto in più occasioni recenti, 20 o 30 anni fa a storie così non gli avremmo dato nemmanco due lire, le avremmo stroncate!
la stessa baraldi ha fatto molto meglio nel pruriginoso esordio "la mano sbagliata" e nella malinconica "il bottone di madreperla"
oggi ci si accontenta di questo dittico, lontano dai miei standard dylaniani, a tratti pura fuffa, ma nel suo complesso sufficiente
gradito l'angolo musicale con i joy division, cavenago un pò sottotono ma non male

voto 6-
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Puro Veleno
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MessaggioInviato: Sab Giu 12, 2021 10:25 am    Oggetto: Rispondi citando

Il sito SBE annuncia un sodalizio tra le canzoni di Vasco Rossi e Dylan Dog



Per il barone Icaro: fare spazio nella libreria per gli imminenti acquisti laughing6 laughing6
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Doc Lester 1975 ha scritto:
io di calcio non capisco granché.
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MessaggioInviato: Sab Giu 12, 2021 11:08 am    Oggetto: Rispondi citando

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