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[Kramer76]

le morti bianche
maxi numero 12, giugno 2009, testi gualdoni, disegni montanari e grassani, copertina stano
storia credo fortemente penalizzata dai disegni che sono pessimi, tra i più brutti che ho mai visto su dylan dog
anche come storia in sé mi pare un pochino sopravvalutata, però ammetto che è sopra la media dei maxi e di gualdoni...
mi è piaciuto il duello in stile "la classe operaia va in paradiso", nonché il finale, con l'ennesima citazione del "quarto stato"
ce n'era una perfino su "horror cico"
copertina simpatica

voto 6+



i sei corvi
maxi numero 12, testi enna, disegni montanari e grassani
è la storia che mi è piaciuta di più di questo maxi, nonostante sia anche questa fortemente penalizzata da disegni per lo più brutti
una storia ricca di cose interessanti come piace a me, a partire dal curioso soggetto "corvino" e dall'ambientazione (la torre di londra)
poe, giobbe, i samurai, la rosa canina e la sanguinella... forse solo quella fusione tra i vari corvi è un pò troppo "naif"...
i disegni, come detto, sono brutti, ma non senza sorprese, ad esempio quando i corvi vomitano o beccano gli occhi
oppure nel divertente dettaglio dello specchietto che tiene dylan mentre bloch si aggiusta la cravatta

voto 7



oggetti smarriti
maxi numero 12, testi bilotta, disegni montanari e grassani
mi è piaciuta anche se mi è sembrata un pò troppo "naif", soprattutto la parte finale (il camion fantasma?)
meglio la prima parte, una commedia nera quasi alla "risvegli", con la vedova nera e i continui scivoloni sul sangue...
divertente anche groucho che si spaccia per esattore delle tasse... peccato i disegni, veramente brutti in questo maxi...
maxi comunque sul discreto, soprattutto grazie alla storia di enna, nel complesso una piacevole lettura

voto 6

[Kramer76]

effetti speciali
maxi numero 18, febbraio 2013, testi cavaletto, disegni piccatto, copertina stano
storia inconsistente, scritta benino, ma inconsistente rimane... con un finale davvero scemo, la morte e la vita due macchiette infantili...
peccato, perché come detto la "stoffa" c'è, cavaletto gioca sul dualismo realtà/finzione, cinema di oggi/ieri, le morti sono scritte benino
ma soprattutto sono disegnate bene, un piccatto decisamente ispirato in questo maxi a lui dedicato
varie strizzatine d'occhio: il concerto metal, l'inizio che mi ha ricordato "horror cult movie"

voto 6-



il processo
maxi numero 18, testi de nardo, disegni piccatto
classica storia alla de nardo, avvocati, ingegneria genetica, nanotecnologie, neurofarmacologia, cibernetica, matematica
come giallo fantascientifico molto meglio il sottovalutato "programma di rieducazione", un omaggio meno "ostico" al genere...
classica struttura alla de nardo con dylan narratore in flashback...
disegni buoni, piccatto in forma

voto 5/6



le scarpe del morto
maxi numero 18, testi marzano, disegni piccatto
la migliore storia che ho letto finora di marzano, superiore anche alle più che sufficienti "tra moglie e marito", "hyppolita" e "la voce negata"
ci sono i difetti ricorrenti di marzano, un dylan moscio, il manierismo, lo spiegazionismo... però la storia è di gran lunga la migliore dell'albo
mi sono piaciuti "prologo" e il finale, dove per un attimo anch'io avevo temuto il solito, stupido, cameo della morte, e invece no...
piccatto decisamente ispirato, cita sè stesso, ad esempio il marito infilzato alla pappagorgia ricorda l'andy capp di "maelstrom"
complessivamente un maxi poco più che sufficiente, superiore comunque a quello di roi
il che dimostra che "zenith 666" è molto al di sotto di quello che può fare piccatto

voto 6+

[Kramer76]

l'armata di pietra
maxi numero 13, giugno 2010, testi cavaletto, disegni montanari e grassani, copertina stano
di solito non mi entusiasmano queste storie con le "fatine", non mi entusiasmava sclavi figurati gli altri, però devo dire che ho trovato simpatico questo esordio di cavaletto
balor ("l'occhio di balor" e la zagoriana "gli eroi del ramo rosso"), il muflone, le mucche pazze ("i segni della fine"), la mucca parlante (come il cervo parlante di "INCUBI")
trash però vintage, vedi i mostriciattoli tipici dei film degli anni ottanta, i troll prima dell'era recchioni, con un tocco malinconico (la moglie malata)
i disegni sono bruttini (come la copertina, del resto), ma l'accumulo di cui sopra ha dato modo ai disegnatori di sbizzarrirsi
per inciso, secondo me "l'occhio di balor" di de nardo è una delle poche storie da salvare del periodo pre-recchioni...

voto 6+



fuori orario
maxi numero 13, testi di gregorio, disegni montanari e grassani
una piccola sorpresa questa storia, secondo me la migliore del maxi e una delle migliori di di gregorio, insieme a "la morte non basta", "fuga dal passato", "il persecutore"
che però erano tutte "gonfiate" dagli ottimi disegni, qui invece mi ha sorpreso in particolare la vivace performance di dylan, oserei dire "vecchio stile"
la storia alla fine si rivela abbastanza ingenua, ma ha dei momenti di grazia (il metronotte scacchista) che la fanno preferire, ad esempio, a un "horror market"
come nella prima storia del maxi, la curiosa ambientazione ha dato modo ai disegnatori di sbizzarrirsi

voto 7



sorvegliato speciale
maxi numero 13, testi mignacco, disegni montanari e grassani
mignaccata quasi sufficiente che però fa crollare inesorabilmente la discreta media fin qui ottenuta dall'albo...
va bene la citazione di "truman show", ma è proprio la storia a non essere un granché...
una spy story con un pò di azione, tanta spiegazione (che senso ha pag.239 e seguenti?)
e ben due controfinali, di cui l'ultimo per fare capire che comunque siamo su dylan dog...
da ricordare anche la citazione di kurt cobain

voto 5+

[Kramer76]

di mostri, incubi e ragazze
color fest numero 24, febbraio 2018, testi disegni e colori di baggi, copertina dell'edera
copertina buona, i disegni e i colori di baggi sono stupendi, da 10 e lode, bellissime le "locandine", i "ritratti", anche i passaggi più "astratti"
ora, sottraiamo queste 8 pagine alle 18 complessive, ne restano una decina di troppo, sceme come non mai, ma non era meglio un artbook?
oppure una storia direttamente senza parole, come in "anna per sempre" o "scrutando nell'abisso", non a caso le cose migliori del post-400?
e poi che cosa ca..o centra hello kitty?

voto 5+



spazio sotto sfratto
color fest numero 24, testi casale, disegni acciarino, colori mossa
è la storia più classica ma, paraddossalmente, quella più sorprendente dell'albo, sembra davvero sclavi (il lavandino parlante)
i disegni di acciarino sono quelli meno appariscenti dell'albo, ma si tratta comunque di un lavoro giudizioso
einstein era già apparso in "l'ultima mutazione", vera e propria PERLA ripudiata dai presunti "chiaverottiani"

voto 6+



l'isola dei morti
color fest numero 24, testi monteleone, disegni e colori rincione
bisogna ripetere quanto detto per la prima (non)storia, grafica bella, in qualche punto stupenda, ad esempio l'apparizione di lillie
però sinceramente questo "nuovo" dylan dog non mi piace molto, troppo puerile o forse sono io che sono troppo all'antica...
uber, il mojito, manca solo il papeete e poi avevamo completato il "quadro"

voto 6+

[Kramer76]

il convento del vuoto
color fest numero 23, novembre 2017, testi giovanni barbieri, disegni freghieri, colori algozzino, copertina grzegorz rosinski
questo color fest si è rivelato una piacevole sorpresa, lettura scorrevole e allo stesso tempo intensa, finale forse un pò sbrigativo ma va bene lo stesso
mi è piaciuto tutto, l'inizio in medias res, l'ambientazione, la violenza, gli aspetti "psichedelici", la riflessione finale sulla follia vuota e fredda
aspetto quest'ultimo che si rispecchia nel titolo, nell'ambientazione e nel personaggio del "frate" psicopatico che s'avventa sulla giugulare del prossimo...
sarà anche vuota e fredda, e quindi da compatire come in ogni dylan dog che si rispetti, ma io ci ho visto anche la "cattiveria" (involontaria?) dei tempi migliori
sono tutti aspetti di cui va dato merito a barbieri, ma anche a un freghieri abbastanza ispirato e soprattutto al lavoro raffinato di algozzino
molto personale il dylan di rosinski, però avrei gradito che la copertina fosse attinente al contenuto dell'albo

voto 7+

[Jurassico]

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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.

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DYLAN DOG PER L'OSPEDALE DEI BAMBINI DI MILANO!

Giuseppe Montanari ha messo a disposizione tre tavole di "Final Cut", pubblicata sul Maxi Dylan n.33, per l'asta di beneficenza organizzata da Desideri all'asta in favore dell'Ospedale dei Bambini di Milano Buzzi Onlus.
Grazie alla disponibilità di Giuseppe Montanari, anche quest'anno la nostra Casa editrice supporta l'iniziativa benefica Desideri all'asta, giunta alla ventesima edizione e dedicata all'Associazione OBM - Ospedale dei Bambini di Milano Buzzi Onlus. Montanari ha infatti donato tre tavole da lui disegnate per la storia "Final Cut", pubblicata all'interno del Maxi Dylan Dog n.33 nell'estate del 2018.

Desideri all'asta è un'iniziativa online che rappresenta un'occasione unica per aggiudicarsi oggetti ed esperienze esclusive, contribuendo allo stesso tempo a una causa benefica. Questa 20ª edizione si svolge per la prima volta sul sito charitystars.com, a partire dal 20 novembre fino al 18 dicembre. Per partecipare è sufficiente iscriversi al sito e rilanciare sulla base d'asta.

I fondi raccolti tramite l'asta contribuiranno all'acquisto di una infant warmer per il reparto di Neonatologia e Patologia Neonatale dell'Ospedale dei Bambini di Milano. Questa speciale incubatrice, completa di ogni accessorio necessario per un primo rapido intervento, sarà collocata in un'area riservata alle mamme con sospetto Covid-19 e i loro piccoli.

Per ulteriori informazioni, potete visitare il sito dell'Ospedale dei Bambini. Per partecipare all'asta, potete invece visitare la pagina apposita sul sito di CharityStars






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Recensione de "I racconti di domani 3"

https://youtu.be/Bs3XImdCvy4
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[Kramer76]

il terzo giorno
preoccupa perché è il terzo disastro di fila sulla serie regolare, dopo la meteora e soprattutto dopo il ciclo 666 di cui non si spegne l'eco...
ma, dall'altro lato, fa quasi pena se è vero, come ho sentito dire, che è una sorta di commiato chiaverottiano da dylan dog... vedi il finale...
il terzo albo è forse il meno peggio dei tre, il più moderato e il più visionario allo stesso tempo, i disegni secondo me sono interessanti
chiaverotti avrebbe un'inaspettata occasione per affondare il colpo (la donna incinta), ma lo manca clamorosamente....
per quanto riguarda i testi o quel che ne resta, questa trilogia rimane pura kriptonite per me, una delle cose peggiori che ho mai letto
ancora mi devono spiegare che ha di tanto bello 'sto mana cerace... poi se ci aggiungiamo l'altrettanto incomprensibile john ghost...
le piccole "recchionate" (tipo l'imbarazzante battuta su harry potter) sono il male minore di questo pastrocchio...
un'altra copertina stupenda di cavenago, assolutamente sprecata

voto 5

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Dal Dylan Dog Oldboy

Il giornale dei misteri:





Casanova:




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[Walter Maddenbrook]

*************** SPOILER SU: 409 - Ritorno al buio / 410 - La notte eterna / 411 - Il terzo giorno *******************

Ho aspettato l'ultima uscita per leggermi tutta la run di fila, e devo dire che è stata un'ottima idea, così me la sono finita di corsa e via il dente via il dolore.
Sinceramente, non so nemmeno come commentare 'sta roba. Non voglio essere offensivo verso un autore che tutto sommato ho sempre apprezzato, ma le ultime cose che ho letto di Chiaverotti sono questa trilogia e il Kandrax, e davvero mi trovo in imbarazzo a dire qualunque cosa.
In pratica prende l'idea del suo Il buio, ne ricicla personaggi e situazioni e la allunga, annacquandola, per trecento narcolettiche pagine, a forza di raffiche di scene splatter che, in quanto raffiche, dopo un po' emozionano come la vernice che asciuga.
Non conosco la genesi di questa fantastica idea editoriale, ma l'impressione è veramente quella di una storia su commissione, una che Recchioni lo chiama e gli dice: "Dai Clà, fammi tre albi su Mana Cerace per attirare qualche vecchio fan, che qua stamo alla frutta", e lui si mette lì a scrivere senza voglia.
Scene scollegate, un procedere a casaccio, personaggi e cattivi macchiettistici... si salvano qualche dialogo qua e là e le parti con Ghost, forse perché costrette ad essere più razionali e quindi un minimo ordinate. Tanto era stato inquietante, angoscioso, originale l'albo degli anni '80, tanto è piatto, inutile, ridondante, acquoso, manieristico, banale, questo.

A questo scempio contribuiscono i patetici disegni di Dall'Agnol che ha subito una involuzione apocalittica (ah no, si chiama "ricerca di un nuovo stile", scusate), passando dall'essere uno che sa come si disegna una anatomia e si crea un'atmosfera, a pastrocchi da bambini dell'asilo.
Mamma mia che fine ingloriosa questa testata.
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

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Ecco la copertina:


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