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cama69
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MessaggioInviato: Ven Apr 17, 2020 8:35 am    Oggetto: Rispondi citando

E' importante sottolineare che questa è una delle prime storie scritte da Toninelli, anche se è stata pubblicata molto tempo dopo.
Questo è un ulteriore segnale che con il passare del tempo l'autore ha perso entusiasmo evidentemente non tutto è andato nel verso giusto nel rapporto con la SBE.
Per la verità dopo molte storie scialbe proprio alla fine ha scritto due-tre storie molto belle che hanno fatto ricordare il Toninelli dei primi anni: I due complici, Il segreto del capitano e a me piace anche il grande buio dove c'è uno Zagor stratosferico che fa delle cose incredibili pur essendo cieco.
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Burattini ha scritto:
Zagor è una persona intelligente e curiosa, quindi impara da tutti, continua ad apprendere continuamente, tutto lo arricchisce. Così come prendiamo esempio da lui per il coraggio o l’umanità, mi parrebbe giusto farlo anche per l’atteggiamento positivo verso l’apprendimento di cose nuove.
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Ven Apr 17, 2020 9:47 am    Oggetto: Rispondi citando

I miss this Assalonne Tipperary.
He was a good duo with Cico Lopez.
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Doc Lester 1975
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MessaggioInviato: Ven Apr 17, 2020 10:41 am    Oggetto: Rispondi citando

Se un giovane autore proponesse oggj Acqua di fuoco, parleremmo di miracolo, della storia più bella del terzo millennio.
Applause Applause Applause
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Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.
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kanoxen60
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MessaggioInviato: Gio Ott 15, 2020 7:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

One Eyed Jack ha scritto:
Il Cucciolo disegnato da Ferri ha una fisionomia molto diversa da quella originale: Donatelli aveva creato un individuo dalla possanza grottesca e dal viso da bambino scemo, Ferri realizza un "normale" forzuto. Shame on you
E' anche vero che Donatelli aveva creato il personaggio di una gag, mentre Ferri, forse, ha pensaato che come protagonista di una storia drammatica il personaggio andava reso pi? credibile. Think

Scusate, quale è stata la prima apparizione di Cucciolo? Think
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Gio Ott 15, 2020 7:58 pm    Oggetto: Rispondi citando

kanoxen60 ha scritto:
One Eyed Jack ha scritto:
Il Cucciolo disegnato da Ferri ha una fisionomia molto diversa da quella originale: Donatelli aveva creato un individuo dalla possanza grottesca e dal viso da bambino scemo, Ferri realizza un "normale" forzuto. Shame on you
E' anche vero che Donatelli aveva creato il personaggio di una gag, mentre Ferri, forse, ha pensaato che come protagonista di una storia drammatica il personaggio andava reso pi? credibile. Think

Scusate, quale è stata la prima apparizione di Cucciolo? Think

Don Xixote Escobar...
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kanoxen60
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MessaggioInviato: Ven Ott 16, 2020 7:03 am    Oggetto: Rispondi citando

Grazie Eren! Wink
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Ven Ott 16, 2020 9:28 am    Oggetto: Rispondi citando

Prego.
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Gaius
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MessaggioInviato: Dom Nov 29, 2020 8:33 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ottima storia, personaggi ben caratterizzati, ritorni di amici e nemici azzeccati. Buon ritmo e bel finale con duello. Disegni di Ferri splendidi Applause
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Cactus Pete
Della Monichiano del forum
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MessaggioInviato: Lun Nov 30, 2020 12:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ottima, sì... ma lo scontro tra il Pequot e Zagor ricorda troppo quello con Iron Man.
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Doc Lester 1975
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MessaggioInviato: Ven Ago 27, 2021 8:37 am    Oggetto: Rispondi citando

Più che un fumetto sembra un romanzo. È il kolossal di Marcello Toninelli Applause
C'è infatti una trama principale ma a partire da essa diversi rivoli, ci sono comprimari ricorrenti, nuovi personaggi, camei e un antagonista, il Pequot, di spessore enorme, che se non fosse inequivocabilmente morto poteva diventare uno dei grandi villain della serie. In realtà oggi sarebbero capaci di far resuscitare anche uno crivellato di colpi di fucile, ma sarebbe indecente... e poi, forse, è meglio così, perché facendo tornare troppo spesso un nemico si rischia di renderlo ripetitivo (Mortimer) o di stravolgerlo (Hellingen, Kandrax).
Antagonista straordinario, il Pequot. Un Mortimer pellerossa, freddo, calcolatore, crudele, vile, eppure anche carismatico e capace di offrire una discreta performance agonistica. Unisce in sé le peggiori caratteristiche dei bianchi e degli indiani, e proprio per questo è il personaggio adatto a far saltare l'equilibrio di Darkwood, la pacifica convivenza tra vecchi e nuovi abitanti della regione, la mission di Zagor. Ma qualcosina non mi ha convinto: innanzitutto, non viene spiegato come possa essere ancora vivo dopo il finale della storia Un'impresa disperata, dove lo si vede cadere rovinosamente, più volte colpito; poi c'è da dire che se la sua strategia è inizialmente diabolica e vincente, alla fine si lascia fregare come un pivello dalla trappola nell'avamposto 3 senza cautelarsi con un "piano b" (come avrebbe fatto un Mortimer), senza far ricorso insomma a quella fredda prudenza che dovrebbe essere la sua principale caratteristica; infine, non si comprendono più di tanto il suo odio verso Zagor e il suo ardente desiderio di vendetta, che appaiono esagerati. In una didascalia, il Pequot viene presentato come un "importante personaggio, tipico nella galleria dei nemici dello Spirito con la Scure" Shocked In realtà era solo alla sua seconda apparizione, e nella prima non era l'antagonista principale ma solo un attendente di One Eyed Jack.
Considerazioni che non tolgono nulla allo spessore del personaggio, probabilmente il miglior villain toninelliano Applause Applause Applause

Continua...
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Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.
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cama69
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MessaggioInviato: Ven Ago 27, 2021 10:49 am    Oggetto: Rispondi citando

Doc Lester 1975 ha scritto:
Più che un fumetto sembra un romanzo. È il kolossal di Marcello Toninelli Applause

cheers cheers cheers cheers Finalmente! questa è una storia da ricordare io e Doc siamo d'accordo sulla valutazione di una storia, è una notizia.
Sono convinto anche io che è una delle migliori di Toninelli è un romanzo e inoltre c'è ancora uno Zagor carismatico, è importante sottolineare che è stata una delle prime storie scritte da Toninelli anche se fu pubblicata dopo molto tempo, quando Toninelli era ispirato e entusiasta, poi si è sgonfiato e ha perso anche entusiasmo, a dimostrazione che se avesse mantenuto lo stesso spirito inziale le cose potevano andare in maniera un pò diversa.
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Burattini ha scritto:
Zagor è una persona intelligente e curiosa, quindi impara da tutti, continua ad apprendere continuamente, tutto lo arricchisce. Così come prendiamo esempio da lui per il coraggio o l’umanità, mi parrebbe giusto farlo anche per l’atteggiamento positivo verso l’apprendimento di cose nuove.


Ultima modifica di cama69 il Ven Ago 27, 2021 1:01 pm, modificato 1 volta in totale
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Andrea67
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MessaggioInviato: Ven Ago 27, 2021 10:55 am    Oggetto: Rispondi citando

Senza dubbio la migliore di Toninelli
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Ven Ago 27, 2021 6:26 pm    Oggetto: Rispondi citando

One of the best…
But Docs question about the first death of Pequot is still valid.
Maybe we can have a sequel to resolve that.. Rolling Eyes Laughing
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MessaggioInviato: Sab Ago 28, 2021 4:53 pm    Oggetto: Rispondi citando

Più che un fumetto sembra un romanzo. È il kolossal di Marcello Toninelli  Applause
Seconda parte.
Se è un kolossal, è perché c'è un grande cast Applause Per quanto mi riguarda, non ci sono dubbi: il gradimento di una storia è proporzionale alla quantità ed alla qualità/caratterizzazione dei comprimari.
I trappers, guidati da Doc Lester, si rivelano protagonisti assoluti e figure decisive nel coadiuvare Zagor nella sua opera di pacificazione. Oltre al dentista, compaiono l'inseparabile Rochas ed inoltre due figure che nel corso degli ultimi anni sembrano finite nel dimenticatoio, Jim Baker e Boston Jack. Questo gruppo scanzonato di cacciatori, fondamentali nel farmi innamorare di questo fumetto, incarnano l'ideale zagoriano: uomini bianchi che vivono in pace nei boschi, a contatto con i pellerossa, rispettandoli e diventando loro amici. Straordinaria l'occupazione, senza spargimento di sangue, dell'avamposto 3.
Al protagonismo dei trappers fa da contraltare, purtroppo, l'inspiegabile assenza, al centro della scena, dei più importanti capi indiani di Darkwood: di Scure Gialla è detto che si ritira di fronte alla piega degli eventi, mentre Tonka, Winter Snake ed Akenat fanno giusto una comparsata al raduno, per poi non intervenire dopo la sconfitta di Zagor e davanti ad una imminente guerra. Bene ha fatto Toninelli ad inserire questi personaggi nel kolossal, ma allo stesso tempo doveva trovare loro un ruolo. Probabilmente c'era il rischio di mettere troppa carne al fuoco, ma così facendo questa presenza monca dei sakem si trasforma in una colpevole e non credibile assenza di fronte ad una situazione drammatica per tutta la regione.
Merita una citazione il personaggio di Shonta Quassan, "Colui che doveva morire": le 7 paginette in cui compare, salva Zagor e gli racconta la sua storia, sono un piccolo gioiello, tipicamente nolittiano (la vicenda ricorda quella del lebbroso Signore dei Serpenti). Sono queste digressioni apparentemente inutili a fare grande una storia, come capitoli brevi di un grande romanzo, momenti in cui la narrazione esce dalla trama principale, pagine brevi ma intense, che restano nella memoria Applause Applause Applause
Infine, tra gli alleati, come non menzionare il grande Cucciolo? È parte attiva dell'avventura, un eccezionale esempio di forza e di coraggio (se l'è vista brutta!) vissuti con disarmante ingenuità. E poi, la gag con Cico in arte Gutierrez "la belva di Guadalajara" è spassosissima Laughing Laughing Laughing e contribuisce alla riuscita della storia. Il messicano io lo do spesso per scontato, mi concentro poco su di lui... È un mio errore, perché Cico dovrebbe essere sempre essenziale in una vera storia di Zagor. In quest'occasione, comunque, direi che Toninelli lo ha discretamente utilizzato.

Continua...
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Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.
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MessaggioInviato: Lun Ago 30, 2021 9:17 am    Oggetto: Rispondi citando

Più che un fumetto sembra un romanzo. È il kolossal di Marcello Toninelli  Applause
Terza parte.
Spendiamo due parole anche sull'altro lato del cast, quello degli antagonisti, anzi, degli altri antagonisti, avendo già presentato il villain principale, il Pequot, che è quello che tira le fila di tutto il complotto.
Orso che grida è l'avversario sul campo, l'utile idiota di cui il Pequot si serve per scatenare e guidare la rabbia dei Naskapi. Personaggio alquanto anonimo, però simbolico: rappresenta il pellerossa bellicoso che resta scettico di fronte all'opera di pacificazione dello Spirito con la Scure, ma poi si redime. Un classico zagoriano di grande portata pedagogica.
Blotch e Gregorio danno il la alla storia con i loro sporchi traffici di whisky e di fucili, poi sembrano quasi sparire dalla scena (del resto, è la strategia dei trafficanti di qualsiasi cosa...) per riapparire nel finale, anzi dopo, in una sorta di epilogo forse tirato via, quando vengono facilmente acciuffati da Zagor e consegnati ai militari. Assolutamente dimenticabili, se non fosse per come sono rappresentati: Blotch è il classico villain toninelliano "sporco e brutto", (ma da questo punto di vista è superato dal gregario Harp, davvero terribile Laughing ), Gregorio invece è cool tanto nel nome quanto nell'aspetto: potenza di una caratterizzazione grafica, che può imprimere nella memoria delinquenti di mezza tacca. I due finiscono agli arresti e non mi pare siano più comparsi... e se fosse arrivato il momento di ritirarli fuori, magari tornando finalmente a scrivere una storia di trafficanti di acqua di fuoco e canne tonanti, come non accade da tanti, troppi anni? C'è davvero così bisogno di insistere esageratamente con mostri, alieni, creature del buio, demoni, cani infernali, ragazze crudeli con poteri mentali che fanno esplodere il cervello ai malcapitati, zombi, personaggi DC Comics, agenti di Altrove e via dicendo?
Ci sono poi gli squallidi nipoti di Wandering Fitzy, Greg e Keith Fitzgeraldson Sad Uno potrebbe chiedersi cosa ci stanno a fare in una storia del genere, se c'era proprio bisogno di inserirli... Vengono a complicare una trama che in fondo poteva funzionare anche senza di loro, ma sono queste cose che differenziano una buona storia da un capolavoro, un racconto da un romanzo. Bravissimo Toninelli a rendere i due fratelli davvero odiosi, ai lettori certamente ma soprattutto a Zagor, che in una situazione già drammatica si trova a dover fare i conti anche con un forte coinvolgimento emotivo personale, che fa aumentare l'intensità di tutta la narrazione. Aggiungerei che la presenza di questi due viscidi personaggi è un omaggio alla limpidezza di Fitzy: al di là di quello che verrà narrato dopo (forse troppo) sull'uomo che è stato un secondo padre per il giovane Wilding, in Zagor racconta lui si limita a dire che aveva scelto di girovagare libero nei boschi perché era stanco di un certo tipo di vita... ecco, forse era stanco anche di un certo tipo di uomini, rappresentati adesso simbolicamente dai due nipoti, pronti a tutto pur di arricchirsi, gente abbrutita che calpesterebbe ogni legame in nome del dio denaro. Per persone così "corrotte" è difficile che ci sia redenzione, e la miserevole fine di Keith e Greg (uno muore e l'altro impazzisce dopo una stupida strage dettata dalla follia dell'avidità) sta lì come monito.
Infine, come dimenticare il tenente Offord? Si torna a un po' di leggerezza grazie a un imbecille del genere. Personaggio visto e rivisto, quello dell'ufficialino privo di esperienza appena uscito dall'accademia, ma questo li batte tutti grazie alla straordinaria ironia che permea ogni sequenza in cui è coinvolto, dal primo "dialogo" con Zagor, che in una fantastica scena che sembra una gag gli dà dell'idiota senza sapere che l'idiota ce l'ha davanti Laughing fino a Doc che lo chiama ossequiosamente "generale" Laughing passando per i soldati che lo disprezzano e per la sua stessa aria da lord impomatato. Finisce degradato ma fa in tempo a rivelarsi un discreto pugile, e questo aspetto stupefacente conferma, ancora una volta, la grande capacità di Toninelli di caratterizzare i comprimari Applause Applause Applause

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