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MessaggioInviato: Mar Ago 04, 2020 10:26 pm    Oggetto: Rispondi citando

Una grande produzione Edizioni Inkiostro. Prossimamente potremo leggere l'adattamento a fumetti di uno dei romanzi più forti e intensi di Joe Lansdale. IL LATO OSCURO DELL'ANIMA: sceneggiato da Francesca Bertuzzi, disegnato da Rossano Piccioni e colorato da Arancia Studio. Editing a cura di Luca Blengino.


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MessaggioInviato: Gio Ago 06, 2020 11:42 pm    Oggetto: Rispondi citando


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MessaggioInviato: Ven Ago 07, 2020 9:04 pm    Oggetto: Rispondi citando

La copertina del prossimo Dragonero Senzanima


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MessaggioInviato: Mar Ago 11, 2020 5:44 pm    Oggetto: Rispondi citando

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MessaggioInviato: Mar Ago 11, 2020 5:50 pm    Oggetto: Rispondi citando




Il primo graphic novel dedicato agli ultimi giorni di Giacomo Leopardi, il più grande poeta italiano dell'Ottocento


Giacomo Leopardi ci ha lasciato grandi poesie diventate dei classici immortali della poesia italiana: Il Passero Solitario, Il sabato del villaggio, A Silvia sono ad oggi simboli di una poesia senza età e di una ricerca intimista instancabile.

Tra queste, però, prima fra tutte e indimenticabile rimane L’Infinito, simbolo dell’aspirazione dell’uomo a cose più grandi e definita come un’avventura dell’animo. Leopardi, che realizzò questo idillio sul monte Tabor a Recanati, parte da un piccolo episodio per sviluppare il senso della sua poetica: una siepe gli impedisce la vista del paesaggio e così comincia ad immaginare spazi immensi… È proprio partendo da questa immagine che nasce questo biopic dedicato alla vita del più grande poeta italiano dell’Ottocento.

Si racconterà del suo rapporto tormentato con l’amore e con la famiglia e del suo ritorno a Recanati, dove realizzerà le sue opere più note, fino alla morte, avvenuta a Napoli, a seguito della quale il poeta si ricongiungerà proprio con quell’infinito che apre il racconto della sua vita.
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MessaggioInviato: Mar Ago 11, 2020 7:24 pm    Oggetto: Rispondi citando

IL MASSIMO CON IL MINIMO

Dottor Pira: Il fumetto italiano tra ovipari, superrelax e comunicazione social.

Grafico, animatore, pioniere dei fumetti online, musicista ma, soprattutto ora, fumettista.
Il Dottor Pira è uno dei modelli più riconoscibili del fumetto italiano: minimale, surreale e irriverente. Il suo ultimo libro, dal titolo dissociativo Topo e Papero fanno le avventure (Feltrinelli Comics, 2020), non smentisce niente di tutto questo.

Topo e papero fanno le avventure è uscito sotto lockdown. Ci racconti un po’ la genesi di questa opera?
Tutto nasce circa dieci anni fa sui Fumetti della Gleba. A prima vista può sembrare una versione low-fi di Topolino, ma in realtà è stato ispirato dai mille cloni degli anni Settanta di questo personaggio Disney, tra cui anche il più famoso, Tira e molla. Erano su riviste per ragazzi con storie di avventure, ne leggevo a tonnellate perché le portavi via a pacchi per pochi spiccioli. Li facevano in redazioni che erano composte da due persone ma incredibilmente riuscivano a farli uscire in edicola. Mi piaceva l’idea che avessero una trama quasi casuale, senza una struttura preimpostata.

 

E anche che ci fosse un personaggio con cui era impossibile immedesimarsi: papero è un oviparo, è impossibile immedesimarsi con un oviparo.

 
Tutti i tuoi lavori hanno questo tratto semplice che ti identifica molto
Sono contento del tipo di sintesi del tratto. Lo trovo quasi “di design”, anche se mi sento un po’ a disagio a definirlo così. È un tratto molto vicino al modo con cui si concepiscono gli oggetti di arredo. Alle volte soluzioni dettate per necessità risultano efficaci: se hai poco budget e poco tempo, sei portato a scelte di questo tipo. Succede che fai la sedia in un determinato modo perché così la stampa costa meno, ma allo stesso tempo ottieni il massimo con il minimo. In tutte le pagine comunque c’è una certa ricerca: la dominante di colore cambia con la storia e anche la dinamica, che è difficile da rendere con questo tipo di tratto. Insomma, c’è uno studio dietro, a cominciare dalle inquadrature. Ma francamente questa cosa deve passare implicitamente, non mi interessa sottolinearla. Voglio che questo rimanga un prodotto di consumo, non autoriale. 

 

Domanda che non ti posso non fare: come vedi la situazione del fumetto oggi?
Adesso c’è più pubblico.

 
Sono capitate cose casuali che hanno contribuito a questa crescita, per esempio una decina di anni fa sui social si è cominciato a postare le immagini e si è usciti dalla bolla della “frase”.

 Tutti hanno iniziato a veicolare contenuti di altri autori e chi li produceva è riuscito a crearsi del pubblico interessato. È stato un processo simile per certi versi a quello che era successo con la musica e MySpace.

I social hanno svolto un ruolo fondamentale, quindi?
Sono stato tra i primi a fare un sito, prima ancora dei social. A dirla tutta, a quanto pare non sono stato il primo, il secondo, che comunque rimane quasi il primo – ride, ndr. Me ne sono accorto facendo ricerca quando ho stampato l’almanacco, che poi è stato forse la prima prevendita di fumetti in Italia.


È stato un fenomeno interessante perché per la prima volta gli editori si sono trovati dalla parte opposta: perdendo la loro aurea, sono stati costretti a prendere degli autori che hanno un pubblico acquisito.
 

Difficile comunque prevedere un fenomeno come quello social per il mondo del fumetto, non credi?
Sì. Un pubblico formato da persone che si sono trovate casualmente a leggere e vedere tavole che prima non avrebbero mai visto, nemmeno da lontano. Oggi però il fenomeno sta cambiando.


Alcuni autori hanno preso il senso di quello che gira e che al momento può funzionare e scrivono e disegnano storie fatte apposta per la piattaforma.

 
Mi trovo nelle fiere a parlare con alcuni di loro, gente che lavora nel campo e che non avevo mai sentito.

 
Mi spiegano che lavorano come fossero agenzie, si svegliano la mattina e cercano di capire quali sono i temi del giorno e danno vita a tavole appositamente su quelli. Io ho un approccio diverso, ho sempre pensato a fare quello che mi piace.

 
Che è la stessa cosa che ho fatto quando ho deciso di scrivere un fumetto al mare: dicevo che lo facevo al mare ma nessuno mi credeva, sembrava come lo avessi fatto sull’Hymalaya. Quando mi hanno premiato ho pensato che il premio lo stessero dando a quel tipo di lavoro li, alla rilassatezza, non tanto al fumetto.

Ora però sei con Feltrinelli…
Sì, ora Feltrinelli, ma devo dire che mi hanno lasciato fare tutto quello che volevo. Mi aveva chiamato Tito – Faraci, ndr – dicendomi che avrebbe voluto pubblicare un mio fumetto. Avevo qualcosa di pronto e, a tutto quello che gli mostravo, rispondeva: “Bellissimo questo!”. Gli avevo fatto vedere anche quello che avevo disegnato con la mano sinistra dopo che mi ero rotto la destra, quella che uso per disegnare, e la risposta era sempre stata la stessa. Quindi ho pensato che fosse giusto valutare la proposta. Lui lavorava in Disney e faceva Topolino, allora mi è venuto in mente questo riferimento qui per un fumetto nuovo.

 

Se i grandi gruppi editoriali si dedicano con frequenza al fumetto significa che il pubblico c’è, che non è una bolla quella del fumetto in Italia, non credi?
Il pubblico c’è ed è “specializzato”. Quando cinque/sei anni fa ho pensato di mollare quello che era il mio lavoro per mettermi a fare fumetti mi sembrava fosse impossibile. Tanto più con fumetti come i miei. Quelli che ce la facevano erano veri e propri autori e basta, sembrava che solo il fumetto intellettuale potesse funzionare nel nostro mercato, mentre il mio a confronto pareva quasi una gag. “Non potrà mai funzionare”, dicevano. Invece ci sono vari tipi di pubblico. C’è quello di massa, ma a quello ci puoi arrivare solo in una certa maniera. Non voglio sembrare snob, ma io quella cosa non sono capace di farla, a loro non arrivo.


Penso che il mio pubblico ricerchi autori ai quali piace fare esattamente quello che vogliono e, per un prodotto del genere, sono disposti a spendere. Mi pare sia lo stesso fenomeno che capita anche nella moda con le limited edition.

 
Ho sempre fatto così con i fumetti e la musica: se entro in un negozio di dischi esco a mani vuote, ma se scopro che quel gruppo che avevo apprezzato su Bandcamp ha fatto un disco di sole 200 copie lo compro senza nemmeno ascoltarlo. E, quando mi arriva a casa, sono contento. Ecco, con questo pubblico puoi permetterti di fare un po’ quello che vuoi. È questo il vero lusso.



 

Tu hai fatto tante cose prima di fare fumetti…
Ho lavorato in tv come autore, ho fatto storyboard ma soprattutto ho fatto il grafico. Ho anche fatto animazioni per i live musicali di Elio e Le Storie Tese e Fedez. Ultimamente Fedez torna sempre perché se la giocano gli uffici stampa, lui tira sempre. Come Achille Bonito Oliva – che firmò la prefazione de L’Almanacco dei Fumetti della Gleba, ndr: su certe riviste ci vuole.

 

In realtà l’incontro con Fedez nasce in un periodo in cui stavo abbandonando la grafica e l’idea di fare qualcosa di grosso che potesse portare altri lavori mi interessava. Non è andata esattamente così, ma forse è stato anche un bene. È stato uno dei lavori migliori che mi sia mai capitato dal punto di vista della libertà creativa, ho avuto completa carta bianca.

 
Achille Bonito Oliva ti aveva paragonato ad Apollinaire
Per fare quella prefazione siamo andati direttamente a casa sua. Si era preparato tutto, una enorme supercazzola che ci aveva dettato dall’inizio alla fine. Poi nessuno credeva che la prefazione fosse vera, mi chiedevano se Bonito Oliva non si fosse incazzato per averlo messo dentro così nel fumetto.

 

Ti senti comunque di essere uscito dal mondo dell’underground?
Sono sempre stato nel mezzo. Quando avevo fatto l’almanacco autoprodotto mi avevano accusato di aver guadagnato troppi soldi. Mi sono sempre detto: ma scusa, se me lo produco per venderlo devo stare attento a non guadagnarci troppo? L’imprenditoria è sempre e comunque male?

 
L’underground era qualcosa che esisteva quando c’erano i media tradizionali, se non rispecchiavi determinati canoni dovevi per forza vivere in quel mondo. Ora non è più così, c’è gente che fa prodotti underground ragionando i termini mainstream e viceversa.

 
Qual è il futuro del fumetto?

 
Il fumetto al momento vende, ma l’editoria è come un iceberg che sta scendendo.

 
Il fumetto scende anche lui, ma non così velocemente, quindi sembra un fenomeno in espansione.
Il problema è tutta la distribuzione libraria: una autore perde circa il 65% del guadagno una volta che il libro entra in distribuzione. Poi oggi gli editori si dedicano con maggiore impegno al fenomeno che nasce sui social. Per me è un casino: sono bianco, etero, di mezza età e un tranquillone. Non c’è nulla in me che acchiappi al volo.


https://luz.it/spns_article/intervista-dottor-pira/
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MessaggioInviato: Ven Ago 14, 2020 8:22 am    Oggetto: Rispondi citando

È in arrivo il fumetto più raro mai stampato in Italia?

A Luglio vi abbiamo parlato di come Italycomics stesse preparando alcune nuove uscite, tra cui il prosieguo della serie Fallen Angel di Peter David e J. K. Woodward con copertine variant.

Attraverso la propria pagina Facebook ufficiale, la casa editrice di Paolo Accolti Gil rende noto che l’edizione con cover A dei numeri 6-11 della serie potrebbe diventare uno dei fumetti più rari mai stampati nel nostro Paese.

Ecco il perché:

NUOVO RECORD!

Le cover A dei numeri da 6 a 11 del Fallen Angel di Peter David si preparano a essere uno dei fumetti più rari mai stampati in Italia.

Avevamo detto che avremmo stampato solo le copie ordinate e così sarà.

VENTI COPIE IN TUTTA ITALIA sono state richieste al distributore e queste riceverà e come promesso le fumetterie CHE CON NOI HANNO IL DIRITTO DI RESO non ne avranno altre a meno che non arrivino altri ordini prima che si stampi a settembre.

Ne aggiungeremo una manciata per Comicrew e per Ecomics ma questo è quanto.

Non che i primi cinque numeri avessero venduto chissà quanto però eravamo almeno nell’ordine delle centinaia. E Jude piange…

Vista l’alta qualità della serie e l’eccellente cura editoriale dell’edizione italiana, ci auguriamo che almeno l’edizione con cover esclusiva di ecomics.it possa avere un riscontro decisamente migliore da parte del pubblico.

FALLEN ANGEL N. 6
di Peter David e AA.VV.
17×26, S., 24 pp. Col. € 3,00

FALLEN ANGEL N. 6 COVER ESCLUSIVA ECOMICS
di Peter David e AA.VV.
17×26, S., 24 pp. Col. € 2,00

FALLEN ANGEL N. 7
di Peter David e AA.VV.
17×26, S., 24 pp. Col. € 3,00

FALLEN ANGEL N. 7 COVER ESCLUSIVA ECOMICS
di Peter David e AA.VV.
17×26, S., 24 pp. Col. € 2,00

FALLEN ANGEL N. 8
di Peter David e AA.VV.
17×26, S., 24 pp. Col. € 3,00

FALLEN ANGEL N. 8 COVER ESCLUSIVA ECOMICS
di Peter David e AA.VV.
17×26, S., 24 pp. Col. € 2,00

FALLEN ANGEL N. 9
di Peter David e AA.VV.
17×26, S., 24 pp. Col. € 3,00

FALLEN ANGEL N. 9 COVER ESCLUSIVA ECOMICS
di Peter David e AA.VV.
17×26, S., 24 pp. Col. € 2,00

FALLEN ANGEL N. 10
di Peter David e AA.VV.
17×26, S., 24 pp. Col. € 3,00

FALLEN ANGEL N. 10 COVER ESCLUSIVA ECOMICS
di Peter David e AA.VV.
17×26, S., 24 pp. Col. € 2,00

FALLEN ANGEL N. 11
di Peter David e AA.VV.
17×26, S., 24 pp. Col. € 3,00

FALLEN ANGEL N. 11 COVER ESCLUSIVA ECOMICS
di Peter David e AA.VV.
17×26, S., 24 pp. Col. € 2,00

Jude, il nuovo magistrato di Bete Noire nonché figlio del nostro angelo, cercherà di arrestare i traffici di droga in città dopo la morte di un ragazzo…scoprirà a sue spese che non è tanto facile, soprattutto se la cosa lo porta in conflitto con sua madre. Ospiti d’onore ancora una volta altre due creazioni di Peter David, Sachs & Violens.
Nel secondo ciclo, una donna ricoverata in una clinica psichiatrica ha ricordi di Bete Noire e riconosce nello staff medico i suoi cittadini più noti. È veramente pazza o vi ha vissuto veramente? E in questo caso, che ruolo aveva?

https://www.mangaforever.net/665142/e-in-arrivo-il-fumetto-piu-raro-mai-stampato-in-italia
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MessaggioInviato: Ven Ago 14, 2020 9:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

Fumo di China N.298 arriva in Edicola e Fumetteria

Il nuovo numero di Fumo di China, il numero 298, stà arrivando nelle edicole italiane, dopo una nuova lunga pausa tecnica,per venir incontro alle difficoltà di tanti lettori nel raggiungere edicole e fumetterie. La copertina di questo numero è firmata da un Paco Roca in bella forma e richiama uno dei focus principali della rivista di questo mese.

Il mensile si apre come sempre con l’Editoriale dedicato alla lenta  ripresa dell’editoria italiana a fumetti ( e si parla anche dei premi assegnati al XXXVI festival Cartoon Club di luglio, seppur privo della mostra mercato Riminicomix), e quindi le usuali news dal mondo (spaziando fra Italia, Francia, Stati Uniti e Giappone, oltre all’iniziativa italiana Comicrew, il Netflix del fumetto Italico).

La  cover story è dedicata alle storie tra fiction e realtà, arricchita da una chiacchierata con lo stesso Paco Roca e Guillermo Corral sul “dietro le quinte” del loro nuovo Il tesoro del Cigno Nero( Tunué).e con Emanuele Di Giorgi ( Managing Director dell’editrice)i su graphic novel e storie per ragazzi. Che potrebbe dare importanti spunti e novità sulle publicazioni del gruppo.

Nel sommario seguono quattro chiacchiere, inedite, con Samuele Canestrari (che ci racconta le sue iniziative in autoproduzione tra Libri Somari e MalEdizioni) e Stefano Federici ( autore che ha attraversato il fumetto italiano dal Corriere dei Piccoli a L’Isola Trovata, creando poi libri illustrati e un romanzo), ed un approfondimento sul “Black Panther matters” di Ta-Nehisi Coates  giornalista e scrittore, intellettuale, americano, “prestato” alla Marvel ed al mondo di Pantera Nera. Ed infine un’ ampia chiacchierata con Valentina Chico ( per il ciclo delle interviste di FdC a celebrità del cinema e del teatro). Da non perdere un succoso incontro con  Alberto Becattini per meglio conoscere la sua  sterminata produzione saggistica dedicato al mondo Disney.

A completare la rivista un reportage dal primo festival tutto dedicato al fumetto italiano Nuvole a Montereggio (con premiazioni e iniziative a distanza e “in presenza”), un’analisi del volume È tutto un ciclo (tradotto dall’Editrice Il Castoro) su come ancora una volta ci aiuta un fumetto nel cammino culturale: perché parlare di mestruazioni non dev’essere più un tabù. Infine il consueto reportage dall’inviato  speciale Federico Fiecconi dal forum professionale di animazione cinetelevisiva Cartoon Movie a Bordeaux.

E per concludere come sempre in bellezza, le abituali 7 pagine di recensioni per orientarsi nel mare magnum del fumetto proposto nelle edicole, fumetterie e librerie italiane, insieme alle rubriche “Il Podio” (i top 3 del mese), “Pollice Verso” (un exploit in negativo), “Il Suggerimento” (per non perdere uscite sfiziose) del poliedrico Fabio Licari, oltre a “Niente Da Dire” (la nuova rubrica curata dall’omonimo portale di divulgazione lanciato da Daniele Daccò detto il Rinoceronte con le sodali Furibionda e Onigiri Calibro 3Cool, approfondimenti (stavolta sul Commissario Mascherpa, l’asta in memoria di Federico Memola, il Bestiario contemporaneo di Sicilia), “Strumenti” (sulla sempre più numerosa saggtica)… e le strisce fra satira e ironia della nuova serie Fex contro Mefìstronz su testi & disegni di Marcello!

Tutto questo e altro ancora su FdC n.298 (distribuito in edicola e fumetteria da Me.Pe. e come sempre acquistabile via PayPal o con bonifico direttamente dal sito ufficiale), a soli 4 euro nel tradizionale formato 24 x 33,5 cm (fin dal primo sbarco in edicola, oltre trent’anni fa) con 32 pagine tutte a colori: buona lettura.


https://www.afnews.info/wordpress/2020/08/14/fumo-di-china-n-298-arriva-in-edicola-e-fumetteria/
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MessaggioInviato: Lun Ago 17, 2020 10:33 pm    Oggetto: Rispondi citando

Da domani in prevendita sul sito di Cronaca di Topolinia


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MessaggioInviato: Mar Ago 18, 2020 6:43 pm    Oggetto: Rispondi citando

In arrivo dal 16 Settembre il primo capitolo online di Troy the Shadow man.
~TRAMA~
-Natalie è reduce da una traumatica amicizia finita anni prima e fa sogni strani.
Natalie viene costretta ad accompagnare suo fratello Julius a Brownsky, nella città dove hanno passato l'infanzia. Il luogo in cui Natalie ha dovuto abbandonare il suo primo amico, Troy.
Appena arrivati, ai due ragazzi aspettano grossi problemi.
La gente viene rapita e uccisa.
Troy ha dei poteri terribili e intende usarli per vendicarsi e "purificare" il mondo.
Troy intende usarli per coinvolgere la sua prima e ultima amica Natalie.
È arrivato il tempo dell'Inferno. -

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MessaggioInviato: Mar Ago 18, 2020 9:16 pm    Oggetto: Rispondi citando

VITA DA POMODORO – CONCENTRATO DI VITE A FUMETTI

Vita da Pomodoro – Concentrato di vite a fumetti è un’antologia edita da Beccogiallo che raccoglie opere realizzate da Tomatocomics, un collettivo di 7 fumettiste dal largo seguito sul web grazie a due profili Instagram (@tomatowebcomics e @tomato.comics) su cui confluiscono fumetti brevi delle varie artiste, pubblicati originariamente in inglese sui loro profili personali.

Le 19 storie brevi scritte e disegnate da Miko, Kotopopi, Bibi, Laura Romagnoli, Sara Ferracuti, Silvia Carrus e Caterina Costa sono completamente inedite e realizzate per l’occasione.
Fin da una prima occhiata è possibile notare come il loro stile sia molto eterogeneo e ciò vale non solo per il tratto grafico di ognuna di loro, ma anche per scrittura e argomenti trattati. L’antologia, dunque, è molto varia ed è possibile sentirsi più o meno affine ad una o a un’altra artista. Trattando di molteplici tematiche, non esiste un vero e proprio filo conduttore fra le storie, seppure il sottotitolo "Concentrato di vite a fumetti" fa ben intendere come si parli tendenzialmente di piccoli squarci di vita - passati o presenti -, e delle difficoltà con cui dobbiamo confrontarci tutti i giorni, che siano affettive/amorose, lavorative, legate all’accettazione di se stesse o riguardanti la propria femminilità. È chiaro, dunque, che i toni delle singole storie cambino totalmente da autrice ad autrice, attraversando declinazioni più comiche e irriverenti o più intimiste e riflessive.

Dal punto di vista artistico, lo stile delle 7 disegnatrici differisce molto ed è difficile tracciare un minimo comune denominatore se non la ricerca di una certa semplicità nel tratto tipico delle produzioni web. In fondo, è necessaria la massima leggibilità per attirare l’attenzione dell’utente in rete ed è fondamentale giocare anche di sottrazione. Naturalmente, troviamo artiste che prediligono uno stile più caricaturale o minimale, mentre altre hanno un tratto e una gamma cromatica più ricca, ma senza mai abusare.

Vita da Pomodoro è sicuramente un prodotto molto fresco, considerando anche l’età media molto bassa delle fumettiste coinvolte, alcune appena ventenni, e che dunque possono contare su un ampio margine di crescita per il futuro. Di personalità, però, ce n’è tanta, nonostante qualche debito a webcomic già esistenti. È vero, le storie sono tutte molto semplici e dirette, e se qualche volta peccano di ingenuità ne guadagnano in genuinità arrivando dritte al loro scopo, parlando a un pubblico molto ampio e sicuramente ricettivo. L’eterogeneità dei loro stili potrebbe rappresentare un’arma a doppio taglio per qualche lettore, ma in realtà crediamo rappresenti una ricchezza per il progetto.

Il formato "quasi" quadrato proposto da Beccogiallo richiama il rapporto delle tavole pubblicate in rete su Instagram, ed è una scelta tanta logica quanto accattivante che ben presenta l’opera del team Tomatocomics.

https://www.comicus.it/mainmenu-rece/item/68513-vita-da-pomodoro-concentrato-di-vite-a-fumetti-recensione
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MessaggioInviato: Mar Ago 18, 2020 9:20 pm    Oggetto: Rispondi citando

Dandy, patriota, visionario: la vita di George Orwell diventa un fumetto

Studente a Eaton e poliziotto in Birmania, combattente nella guerra civile spagnola e giardiniere: la storia di George Orwell è densa e appassionante, non solo per i suoi lettori. Christin Verdier ha deciso di raccontarla, firmando un'edizione pubblicata in Italia da Ippocampo.
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MessaggioInviato: Mer Ago 19, 2020 11:11 pm    Oggetto: Rispondi citando

Chiaverotti parla dei nuovi Speciale Brendon e Morgan Lost & Dylan Dog e annuncia la nuova stagione di Morgan Lost

https://youtu.be/tFo938nNRR8
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MessaggioInviato: Gio Ago 20, 2020 1:00 pm    Oggetto: Rispondi citando


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MessaggioInviato: Gio Ago 20, 2020 4:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

Intervista che non leggerò mai: pubblicata su Il manifesto angryfire




Questa invece su Robinson:


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Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.
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