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Asta CATAWIKI Tex e Zagor
LUNGO IL FIUME - I racconti di Darkwood- maxi Zagor n° 39
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Autore Messaggio
ElEmperador
Iper Zagoriano
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MessaggioInviato: Mer Mag 27, 2020 7:30 pm    Oggetto: Rispondi citando

Doc Lester 1975 ha scritto:
Ultima viene la neve
Alti e bassi, anzi, altissimi e bassissimi, per Barbieri.
Da un lato c'è una storia delicata, intensa, malinconica. Dal titolo meraviglioso (sarebbe ora che si titolassero più spesso in modalità iconica e poetica gli albi: più cose tipo Le nere ali della notte e meno cose tipo I mandriani, o Il ritorno di).
Dall'altro lato c'è il riferimento esplicito a "Darkwood come luogo in cui accadono spesso cose inspiegabili e magiche" Brick wall Brick wall Brick wall e un altro riferimento, stavolta implicito, al fatto che in qualche modo, in questo luogo magico, Zagor sia una sorta di medium Brick wall Brick wall Brick wall Roba per me inaccettabile.
Per quanto riguarda Barison... I suoi disegni non saranno mai i miei preferiti e continuo a pensare che non siano adatti a Zagor. Però il suo tratto in questa occasione mi ha disturbato meno del solito, sembra che prova dopo prova tenda a non esagerare con gli scuri, la sua foresta innevata è resa bene.
Ma il volto di Zagor, un mix tra Dylan Dog e Ridge Forrester, resta terrificante. Certi primi piani da giustiziere cool mi hanno fatto con terrore tornare alla mente quel Sono tornato detto col mitra in mano nella storia degli evasi spaziali...
Eppure sapete cosa vi dico? Che arrivo a preferire Barison a Chiarolla Laughing
Insomma, storia affascinante con finale struggente.
Ma "Darkwood luogo in cui succedono cose magiche" non si può proprio sentire Sad
Voto: 6,5

Grosso modo, its true no?
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Doc Lester 1975
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MessaggioInviato: Gio Mag 28, 2020 11:45 pm    Oggetto: Rispondi citando

ElEmperador ha scritto:
Doc Lester 1975 ha scritto:
"Darkwood luogo in cui succedono cose magiche" non si può proprio sentire Sad

Grosso modo, its true no?

Eren, se non è un problema rispondo in italiano Wink
Io credo che in origine Darkwood sia stata ideata, al netto di qualche licenza tipo le liane, come una foresta normale situata nel Nord Est degli Stati Uniti. Vi accadevano cose inspiegabili semplicemente perché queste dovevano capitare all'eroe di un fumetto realistico ma aperto alle varianti fantastiche.
Kandrax il mago viene dall'Europa, e così anche Rakosi il vampiro. La magia che devasta la vita dei Kellog proviene dall'India. E così via. Altre storie del versante fantastico (si pensi a Vudu!, per esempio) sono ambientate in trasferta. Non c'era alcun riferimento, esplicito o implicito, al fatto che Darkwood stessa fosse "magica", una sorta di luogo-ponte o addirittura un varco dimensionale come appare oggi...
Ultimamente sembra che sia il luogo, Darkwood appunto, a "chiamare" l'elemento fantastico, come se la foresta/regione ne fosse impregnata di suo. E Zagor ne ha coscienza.
A me sembra che ci sia una grande differenza rispetto all'idea originale Think
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Supercoppa, Milan-Inter 0-3
Campionato, Inter-Milan 1-0
Champions, Milan-Inter 0-2
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Campionato, Inter-Milan 5-1

Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Gio Mag 28, 2020 11:52 pm    Oggetto: Rispondi citando

No, no problem to write in Italian dear Doc.
Very true what you have written.But we have also Yaska, Tawar, the dragoon of the abyss...
Even in the first story we have a “ magical” ambiance in Mo-hi-la.
But I understand what you have said and its respectful.
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Doc Lester 1975
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MessaggioInviato: Ven Mag 29, 2020 12:12 am    Oggetto: Rispondi citando

wakopa ha scritto:
a Zamberletti e questa cosa mi fai raccontare proprio a zagor? Confused
Guarda che lo dico al mio amico Lester e gli faccio chiudere il fan club Laughing

Laughing Laughing Laughing
White River Express
Non posso che concordare con gli amici Wakopa, Kramer e Cama: storia debole, molto ordinaria, si vede che Zagor era stanco e non aveva voglia di narrare chissà che...
A me francamente sembra evidente che questo soggetto non sia stato pensato per una storia breve. Faccio la stessa critica che ho rivolto a La diga di ghiaccio di Moreno: non ha senso proporre una breve per poi aver bisogno di un montaggio fatto di flashback, ricostruzioni ex post, improvvisi cambi di scena e passaggi troncati per riuscire a stare nelle 40 tavole Think
Comunque, la storia si salva grazie ad un ottimo Cico, gestito sempre discretamente dal bravo Zamberletti.
Mi sono sembrati forse un po' approssimativi i disegni di Spadavecchia, ma non disturbano la lettura e questo, in fin dei conti, è già positivo.
Voto: 6 di stima.
Antonio Zamberletti Fans Club Applause Applause Applause

La mia media voto di tutte le storie di questo Maxi risulta così di 6,07.
Il voto definitivo è pertanto 6+ con un piccolo bonus per la stupenda copertina di Piccinelli, così pacifica, simbolica, evocativa. Non so cosa darei per vivere anch'io a Pleasant Point Very Happy
Resta la delusione perché, appunto, queste storielle non sono tutte ambientate proprio lì, Lungo il fiume, come avevo sperato.
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Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Ven Mag 29, 2020 1:44 pm    Oggetto: Rispondi citando

Il mio voto d'insieme va verso la sufficienza, perché la lettura globale è stata piacevole, ma nessuna storia è riuscita ad elevarsi. O se ci ha provato per qualcosa, è stata poi gravata di qualcos'altro che l'ha riportata al galleggiamento.

Le storie peggiori, e non perché brutte ma perché sostanzialmente inutili, sono La diga di ghiaccio e White river express.
Si limitano ad essere dei normali inseguimenti visti (ovviamente) mille volte, tanto che sembrano in pratica dei "segmenti" di storie più ampie, e in quanto tali non riescono a reggersi da sole.
Un po' meglio la prima, per la location particolare ed evocativa (resa peraltro splendidamente da Chiarolla) e per il fenomeno che conferisce il titolo (su cui invece secondo me toppa nel disegnarne il bordo come una specie di passerella: è mai stato sulle scogliere al mare?).
Un po' peggio la seconda per il difetto tipico di Zamberletti di aspettare il finale per cominciare a raccontare in un colpo solo tutto quanto anziché farlo vedere in diretta. Questo porta ad un ingolfamento nel finale insostenibile, non capisco come si possa considerare avvincente questo modo di raccontare.

Le migliori sono tutte le altre. E se ne faccio un fascio, si intuisce che è erba senza troppe differenze. Sopratutto posso dire che a tutte, come si dice dalle mie parti, gli manca sempre uno per far due.

Il delitto impossibile è molto accattivante e dimostra quanto Burattini sia naturalmente volto verso il giallo. Peccato per lui che in Zagor è un genere molto minore. Ma peccato anche per me, dato che il genere mi piace e perché sostengo (cama, ascoltami) che un autore deve muoversi (per quanto è reso possibile dai paletti di testata) nei generi che gli vengono più naturali, anche a costo di portarsi sul limite del personaggio. E comunque è molto più zagoriano il giallo che il fantasy, quindi se proprio dobbiamo stare al limite, stiamoci in questo che gli viene pure bene.
Detto questo di positivo, l'affossamento arriva però con l'espediente del travestimento, che nel 2020 sfida davvero la soglia della credibilità. E’ una trovata che ci può stare in una fase ingenua del fumetto, appunto da Fante di picche, ma oggi è davvero difficile accettarla, sia pure verniciandola al massimo tramite l’essere un gemello e attore.

Il confine parte con un'idea originale, col paese di sole donne, ma la cosa viene velocemente banalizzata nel già visto (peraltro pure lo scorso mese) paese oscuro in cui si fanno sacrifici al demone ecc. ecc. del quale peraltro nemmeno si prova a spiegarne la natura o ad impiegarlo in qualche modo avventuroso. Il demone è solo un ritratto, poi appare per un attimo e subito scompare e tanti saluti.
Anche se, per paradosso, questo che normalmente è un limite, sono costretto a salutarlo positivamente, vista la superficialità delle spiegazioni e il trashume fisico che ha caratterizzato i precedenti. Il fatto che scompaia e Zagor non lo prenda a mazzate mi ha sollevato, e questo la dice lunga sull'infimo livello degli ultimi tempi.

Ultima viene la neve possiede a tratti una certa atmosfera, specie nel titolo e nel finale, ma spreca troppe tavole in combattimenti che da tale atmosfera portano lontano. Ma sopratutto la spiegazione si regge su presupposti magici davvero eccessivi, poco chiari e non minimamente preparati.
Scusate, recapitolo per vedere se ho capito bene: dunque, Zagor è sulle tracce di un orso e all'improvviso inizia a nevicare. Da questo momento viene trasportato in una "illusione" sul luogo del delitto della ragazza, davanti ad un lago, in cui combatte con degli indiani e la raccoglie morta. E già qua: come avviene questa illusione? Gliel'ha creata la ragazza? Perché dispone di poteri pazzeschi, anche se fosse viva. Ma invece no, perché essendo successa un anno prima, gli ha mandato la visione da morta! E cavolo, mi pare un po' troppo, eh.
Poi dall'interno della visione, lei gli mostra addirittura un'altra visione ancora nella quale gli fa vivere i suoi ultimi anni di vita.
E come se non bastasse, materializza (sempre da morta, eh) nelle mani di Zagor un oggetto fisico come il medaglione, e in più ha percezione (sempre da morta) dell'arrivo del fratello nella zona dove sta Zagor! Shocked
E minchia, e poi?!
Ma se aveva tutti questi poteri non si capisce come non sia riuscita a scappare dalla prigionia prima o a non farsi prendere!
Capisco che siamo nel magico, ma anche questo versante deve avere un minimo di logica per essere credibile e funzionare narrativamente, altrimenti si può scrivere qualunque delirio giustificandolo con un bel: "Eh ma tanto è magia". Peccato perché certe parti (benché troppo poche) sono davvero intense. Ma la rivelazione finale, che è ovviamente cercata, è preparata talmente male che l’effetto risulta quasi solo di incomprensione anziché di sorpresa.

Tirando le somme, la migliore risulta un po' a sorpresa L’ingrediente segreto, anche se più per luce riflessa che propria. E' una storia umoristica (genere peraltro assolutamente zagoriano), ma fa bene quel che deve fare e non pretende di essere altro. Sopratutto è un bel personaggio sorella O’Hara, talmente caratterizzato da prendersi la scena anche a scapito del vero protagonista che sarebbe Cico. Sia lei che tutti coloro che parlano di lei, lo fanno in modo brillante e divertente, costruendo così un gustoso teatrino. Questo a riprova che la differenza la fanno sempre i personaggi.
Voglio altresì sottolineare che nella conduzione ha ricordato una storia da Zagor delle origini, con questa sottotraccia umoristica presente ovunque, anche nelle scene drammatiche. Che è uno dei (non) segreti della scrittura nolittiana, oggi completamente dimenticato che invece qua mi piace evidenziare.

Fronte disegni, rilevo con dispiacere l’aver in pratica totalmente ignorato uno dei motivi della nascita di questa forma di Maxi, ovvero la sperimentazione.
Il livello medio, sia chiaro, è buono (notevole Chiarolla nella neve e apprezzabile lo schiarimento operato da Barison) ma, a parte la curiosità di vedere new entries (poche) cimentarsi col Nostro, il taglio è del tutto ordinario.
Uniche eccezioni, senza esagerare, sono Barison e Oskar, che avrebbe comunque preso la palma del migliore per il livello dei dettagli, specialmente dei fondali, e che aggiunge anche tale caratteristica meritoria in questo tipo di pubblicazione. Mi auguro di vederlo al più presto alle prese con una storia lunga.
_________________
"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"


Ultima modifica di Walter Maddenbrook il Lun Giu 08, 2020 7:06 pm, modificato 1 volta in totale
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alessandro70
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MessaggioInviato: Mar Giu 02, 2020 11:50 am    Oggetto: Rispondi citando

Io sono rimasto molto deluso da questo max.
Problema più rilevante ( riscontrabile soprattutto nella trama principale che fa da collante a tutte le storie, vale a dire il giornalista che si fa raccontare le storie a Pleasant Point ):
un insopportabile infantilismo a livello di trama, sceneggiatura e dialoghi.
Io non pretendo di ritrovare la durezza e il linguaggio diretto di Bonelli padre nè l'introspezione e l'ironia mai banale di Nolitta......però vedere, come battute e interazione tra personaggi, un livello degno dei Capitan Miki degli anni 60 francamente sta cominciando ad infastidirmi non poco.
Anzi...forse sto facendo un torto a capitan Miki !!
Non c'è un profilo psicologico ben delineato, i personaggi sono una serie di macchiette piatte che si scambiano battute affettate e melliflue.
Nell'800 ( e non solo ) non si parlava così neanche in un oratorio, figuriamoci in un trading post sulle rive di un fiume nella foresta !
Lo stesso filo conduttore delle storie è a livello di racconti di catechismo ( anzi....no...magari lo fosse !! ).

Le storie......alti e bassi ( più bassi ).
L'unica che si è lasciata leggere è quella di Barison Ultima viene la neve.
Bella, malinconica, poetica......avrei solo messo battute diverse in bocca al fratello della vittima, ma una buona storia.

Il resto è un guazzabuglio con qualche idea che però è sfruttata male.
La prima storia alla Sherlock Holmes è di un surreale assurdo, non tanto per le idee da giallo di Burattini, pure buone... ma perchè aveva bisogno di più ariosità per essere credibile.
Zagor trasformato in emulo di Sherlock Holmes l'ho trovato forzato, i personaggi anche qui infantili, la soluzione dell'intreccio troppo frettolosa ( ah, tu hai un fratello attore, ricordo che me l'hai accennato in treno......mistero risolto !! ).

White river Express poi non ne parliamo......se ero a loro mettevo qualche altro flashback e qualche altro spiegone !!!.....Una storia potenzialmente tutta azione trasformata in qualcosa di illeggibile, in cui mettono pure il flashback per spiegare perchè ci sono i tronchi in mezzo al fiume.
Se con un soggetto hai bisogno di 100 pagine almeno per fare una storia digeribile fai una storia di 100 pagine !!
E mettila nella serie regolare.
Se va nel Maxi ci vuole un soggetto di 30 pagine per una storia di 30 pagine.....si può fare, la storia del fumetto e migliaia di racconti di qualunque genere stanno lì a dimostrarlo.

Unica nota positiva il personaggio di Suor O'Hara in Ingrediente segreto ......anche in questo caso lo si poteva sfruttare meglio, la brevità della storia ha penalizzato tutto.
Trama affrettata, personaggi non approfonditi.....ma almeno l'idea c'è.
Potrebbe essere un personaggio che adeguatamente sfruttato ( e adeguatamente sceneggiato, la ricerca con tutti che ne dicevano peste e corna poteva essere più divertente con dialoghi più scoppiettanti ) avrebbe un senso nella galleria di characters umoristici creati da Nolitta per Zagor.



Francamente ?
Una lettura che mi avrebbe lasciato insoddisfatto a 10 anni........figuriamoci ora.




.....
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Andrea67
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MessaggioInviato: Mar Giu 02, 2020 1:37 pm    Oggetto: Rispondi citando

Maxi al livello del penultimo di questa categoria, quindi appena sufficiente. C’è davvero da augurarsi che sia l’ultimo.

Lungo il fiume: (Burattini/Voltolini)
La storia cornice è una non storia. Grazie ad essa, però, possiamo ammirare le donne di Pleasant Point, che la fanno da protagoniste.
Voto alla storia: 6
Voto ai disegni: 8

Il delitto impossibile: (Burattini/Venturi)
Classico giallo alla Poirot risolto brillantemente da Zagor senza che, a mio parere, avesse gli elementi completi in mano. Il soggetto è comunque molto intrigante e si sposa con Zagor più di quanto non facciano, ultimamemente, alcune presunte storie horror.
Voto alla storia: 6,5
Voto ai disegni: 8,5

La diga di ghiaccio: (Burattini/Chiarolla)
Altra storia poco più che sufficiente caratterizzata da qualche flashback e da una caccia all’uomo non risolta da Zagor. I disegni di Chiarolla, con il suo tratto sporco e spigoloso, non aiutano la lettura.
Voto alla storia: 6,5
Voto ai disegni: 6,5

L’ingrediente segreto: (Enna/Oskar)
Storiella scialba, senza mordente, questa dell’esordiente Enna, da cui ci si aspettava sicuramente molto di più, anche se c’è l’attenuante della brevità. Inoltre, che Cico abbia una vita segreta non nota a Zagor è certamente improbabile.
Bravo, invece, ai disegni Oskar, con il suo tratto dinamico.
Voto alla storia: 6
Voto ai disegni: 8

Il confine: (Fantelli/Coppola)
La peggiore del lotto, questa onirica di tale Fantelli, a me sconosciuto. Zagor che si fa picchiare e legare da delle donne mi mancava ancora. Coppola, invece, si difende con un tratto classico.
Voto alla storia: 5
Voto ai disegni: 7,5

Ultima viene la neve: (Barbieri/Barison)
Sicuramente originale il lavoro di Barbieri, che ha capito la lezione della foresta di Darkwood, all’interno della quale tutto può accadere, anche di rivivere fasi della vita accadute anni prima. Barison ci mette del suo regalandoci tavole spettacolari.
Voto alla storia: 6,5
Voto ai disegni: 8

White river express: (Zamberletti/Spadavecchia)
Piuttosto insipida e confusionaria, si vede che Zamberletti non si è impegnato troppo.
Voto alla storia: 6
Voto ai disegni: 7

In conclusione, per quanto concerne i disegni, Voltolini si dimostra ormai una sicurezza, col suo tratto classico, e le storie cornice sono ormai definitivamente di sua proprietà. Venturi è il solito mattatore. Molto bravo anche Oskar, così come Barison e Coppola che mantengono una buona media. Il peggiore, per i miei gusti, è Chiarolla, il cui tratto non si è mai sposato con la nostra serie. Spadavecchia più che sufficiente.
Per quanto riguarda le storie, purtroppo nessuna si eleva sulle altre. Burattini ne firma tre, raggiungendo sempre la piena sufficienza. Anche Barbieri si difende alla stessa maniera, mentre Enna e Zamberletti deludono le aspettative. Sicuramente bocciato Fantella.
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Ken Parker
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MessaggioInviato: Lun Giu 08, 2020 1:52 pm    Oggetto: Rispondi citando

Poiché non avevo trovato questo topic, pensavo di cominciare da zero. Ricopio qui i miei commenti, magari saranno ripetitivi di altri.

Nuova puntata di questa serie nella serie, di "balenotteri" composti da più storie e una storia-cornice.

Procedo in ordine.


S P O I L E R a tutto spiano

Lungo il fiume (storia cornice) - Burattini/Voltolini
Il trading Post di Pleasant Point viene utilizzato come luogo di ritrovo di personaggi diversi, a ognuno dei quali viene chiesto di raccontare una storia zagoriana da un giornalista di passaggio, in attesa del ritorno del proprietario, Peabody, misteriosamente scomparso. Lo schema sembrerebbe reggere abbastanza, lo sviluppo un po' meno. Sempre un po' troppo artificiose le ragioni che inducono i singoli al racconto; è un po’ il difetto di questa formula, soprattutto laddove le pagine di passaggio da una storia all’altra devono essere poche. Il motivo dell’assenza di Peabody, per quanto divertente, appare un po’ troppo arrampicato sugli specchi.
Quanto ai disegni di Voltolini, direi una buona media, tranne la caratterizzazione di “Drunky” Duck, che sinceramente trovo troppo spigoloso e invecchiato.
Storia 6; disegni 6

Il delitto impossibile - Burattini/Venturi
Burattini si cimenta col classico mistero del delitto nella stanza chiusa. Oggettivamente lo spunto è buono e la soluzione del mistero ben congegnata. L’unica pecca è che forse sviluppare una storia del genere in poche pagine la strozza un po’ e, soprattutto, obbliga a rappresentare Zagor come un genio che, da praticamente nessun particolare, non solo risolve l’impossibile mistero, ma addirittura ricostruisce tutti gli avvenimenti delle ultime 16 ore. Inoltre, il colpevole è decisamente subito troppo arrendevole. Sempre preciso e accattivante il tratto di Venturi.
Storia 6,5; disegni 7

La diga di ghiaccio - Burattini/Chiarolla
Trasposizione a fumetti del raccontino in prosa uscito a puntate sulle strisce della Collana Scure, riproduce la trama abbastanza fedelmente. È chiaro che la tentazione di riportare a vignette una storia già esistente appare irresistibile, però l’idea di desiderare storie nuove viene frustrata; soprattutto se, appunto, la riproposizione è assolutamente corrispondente. In ogni caso, è certo situazione che ben si presta a un racconto breve. Quanto meno, però, anche in relazione alla situazione della trama, il contesto paesaggistico non poteva essere messo in primo piano con un diverso utilizzo della pagina e della gabbia? Così comunque non è stato.
Chiarolla lavora bene, anche se forse un po’ più senza infamia e senza lode i suoi disegni rispetto ad altre occasioni.
Storia 6; disegni 6

L’ingrediente segreto – Enna/Oskar
Che dire? L’esordio di un nuovo sceneggiatore, peraltro simpatico ed esperto come Bruno Enna, fa sempre ben sperare. La storia proposta però è abbastanza debole. La rivelazione di una suora-non suora, che prima difende, cura e protegge il figlio a discapito di tutto e poi lo lascia tranquillamente finire in prigione, forse è poco convincente. Abbastanza stucchevole la motivazione che induce Cico a prendere parte alla vicenda e anzi a convincere Zagor ad agire.
Anche i disegni del bravo Oskar, soprattutto nella caratterizzazione di Zagor, sembrano un po’ incostanti.
Storia 5; disegni 5,5

Il confine – Fantelli/Coppola
Coppia di esordienti per questa storia. Direi il punto più basso dell’albo. A parte il fatto che per la terza volta in pochi mesi (la quarta se consideriamo anche La morte rossa del Maxi n. 35) ci troviamo di fronte all’ennesima cittadina in cui qualcosa di particolare e misterioso coinvolge l’intera popolazione, la vicenda stavolta è decisamente di serie C; sembra una storiella da lanciostory trasferita su Zagor, che certo non è adatto a questo tipo di trame. Peraltro non si capisce perché la ragazza Marylis veda in Zagor il suo possibile salvatore e, soprattutto, come gli comunichi il suo pensiero: a pag. 188 siamo alla telepatia pura!
Un incendio, apparentemente controllabile, porta alla morte di tutte le invasate, tranne ovviamente i nostri eroi e Marylis. Poi naturalmente, non pago del trash che già ci ha propinato prima, lo sceneggiatore riprende alla fine l’idea del confine invalicabile, oltre il quale le ragazze non sono più tali. Ma le litanie delle donne e la inesistente spiegazione sull’origine del tutto sono già da sole abbastanza insopportabili.
I disegni di Coppola sembrano adeguati al livello della storia.
Storia 4; disegni 5

Ultima viene la neve – Barbieri/Barison
Titolo che cita Calvino per una storia che riesce a creare una qualche emozione. Sarà che Barison stavolta ha smesso di pennellare di nero le sue tavole, si riesce anche a vedere qualcosa dei personaggi, per cui i suoi animali e gli attori dell’azione sono leggermente meglio caratterizzati. Resto dell’idea che Zagor non sia il suo campo.
La storia sembra un po’ troppo appesa, finché lascia pensare che ci troviamo di fronte all’ennesima dimostrazione di poteri extrasensoriali dello Spirito con la Scure. Per fortuna alla fine si capisce che la mente che fa vedere le cose non è la sua, e le cose rientrano un poco a posto.
Un po’ eccessiva l’aggressione del fratello a Zagor, dandogli del ladro, dopo che questo gli ha appena salvato la vita e gli ha detto che lo stava cercando da parte della ragazza. Così come di certo eccessiva la capacità di proiettare i suoi poteri magici da parte della ragazza (e che poteri!) a un anno di distanza dalla sua morte.
Storia 5,5; disegni 5

White River Express – Zamberletti/Spadavecchia
Una storiella con poche luci; forse solo la scorrazzata di 5 pagine di Zagor, tra fiume e liane, abbastanza ben resa da Spadavecchia, dà una qualche emozione. Per il resto scorre piatta, con cattivi lombrosiani e uno schema in fondo poco convincente. Appare un po’ troppo complesso il piano architettato dai banditi, laddove fermare la barca in qualche altro modo sembrava comunque possibile. Le storie di Zamberletti sembrano un po’ legnose, così come in questo caso anche i disegni dell’esordiente; peraltro anche con qualche problema di anatomie.
Storia 5; disegni 5

Complessivamente il Maxi non ha un grande livello, coinvolgono poco le trame utilizzate e sembra anche abbastanza poco omogeneo. Lo spunto per dare vita ai racconti è decisamente poco spontaneo, soprattutto considerando che si tratta di raccontarle a un estraneo, impiccione, da parte di rudi uomini dei boschi! Inoltre – nota personale – forse questa esagerazione di storielle brevi comincia a risultare un po’ pesante. Soprattutto considerando come Zagor sia notoriamente sempre stato sviluppato (tranne forse qualche passaggio nei primi anni) su trame a lungo respiro. Forse solo la storia di Barbieri consente un minimo di profondità e di riflessione; per il resto sono tutte semplici incolonnamenti di fatti con pochissimo coinvolgimento del lettore.
Voto complessivo: 5
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Kiki Manito
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MessaggioInviato: Gio Giu 11, 2020 5:47 pm    Oggetto: Rispondi citando

Prima metà dell'albo.

S
P
O
I
L
E
R


Il delitto impossibile

Quando Cico dice "la sorella potreste farcela conoscere" e Zagor fa la faccia accigliata, pensavo che stesse per dargli del vecchio reprobo Laughing invece stava osservando i rapinatori.

Dunque...



E dopo aver letto la storia...



... il colpevole è il fante di Picche (o almeno così c'è scritto in grassetto).


La diga di ghiaccio

Cico: "Vuoi proprio che ti ricordi chi sono quei due? " (pagina 62)
Zagor: "No, lo so già."

Poi succedono cose e alla fine i cattivi hanno quel che meritano.

Zagor dice giustamente "la forza dei milioni di galloni d'acqua" perché è americano e in America usano i galloni. Magari poteva anche dire soltanto "il fiume con la sua forza" ^_^ o azzardare un ardito e pubblicitario "la forza lavante della giustizia!"

L'ingrediente segreto

Possibile che il gesto del dito puntato, spesso ripetuto, sia una qualche citazione? Think
La scena in cui Zagor spalanca la porta mi ha fatto tornare in mente la copertina de La taverna del gufo.
_________________
Frog went a-kkkkk-courtin', and he did ride, kkkkkk-crambone!

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Kiki Manito
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MessaggioInviato: Ven Giu 12, 2020 1:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

Seconda metà

S
P
O
I
L
E
R

Il confine

Un'altra comunità di matti come nel recente Speciale. Questa volta però sono femmine predatrici per il loro dio. Dago una volta venne fatto prigioniero dalle amazzoni e costretto a copulare con una delle comandanti ogni notte per non essere mangiato. Zagor lo fregano con la crostata e la visione delle megere mentre sviene basterà a renderlo refrattario alle donne per altri decenni.



Troppo veloce. Non il soggetto migliore per una storia breve perché è necessario il tempo per l'introduzione, la scoperta del luogo, la tensione che sale, la rivelazione dell'orrore e quindi la fuga.

Ultima viene la neve

Zagor: "Maledizone! Non mi ha lasciato scelta! (pagi.218)
Ma...stava solo parlando!Non gli si è avventato addosso, non stavano lottando! E' Zagor che gli è corso incontro e l'ha accoppato. L'ira ci sta, ma poi che non si assolva da solo anche se gli avversari non erano reali. :P

Storia imperfetta e direi anche antiburattiniana perché lascia dubbi al lettore su come è avvenuto cosa. Barbieri non se ne preoccupa troppo e punta su drammaticità e realismo, compreso l'indiano zozzone e la viuuulenza per ammazzare l'orso. La migliore del Maxi.

White River Express

"Vattene o avrai una razione di piombo!" La battuta secca è efficace proprio perché in contrasto con quella lunga di Cico (che serviva a distrarre i birbaccioni).
Storia opposta alla precedente, scritta da Zamberlettini.

Lungo il fiume

Ho letto giusto qualche battuta. Sti tizi e tizie del Pleasant Point, ormai imposti come comprimari e personaggi fissi di Darkwood, non riescono a piacermi e non ho ancora capito perché. Quel che è evidente è che il trading post ha un ruolo da baretto dela foresta per momenti leggeri.
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Frog went a-kkkkk-courtin', and he did ride, kkkkkk-crambone!

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wakopa
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MessaggioInviato: Ven Giu 12, 2020 2:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

Kiki Manito ha scritto:
Dago una volta venne fatto prigioniero dalle amazzoni e costretto a copulare con una delle comandanti ogni notte per non essere mangiato. Zagor lo fregano con la crostata

Laughing
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Ven Giu 12, 2020 4:04 pm    Oggetto: Rispondi citando

I like the guys and gals of Pleasant...
There was also an indian smoking calumet... Think
They can put him also in the next stories...
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jupiter973
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MessaggioInviato: Sab Giu 13, 2020 4:15 am    Oggetto: Rispondi citando

Kiki Manito ha scritto:
il trading post ha un ruolo da baretto dela foresta


Il baretto Very Happy
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bordenchase ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Quando ho visto comparire l'ennesimo bimbominkia boselliano (questa volta cioccolatino) ho ritrovato l'entusiasmo dei giorni migliori

Questa faccenda del bimbominkia mi fa incacchiare più di quanto immaginiate. Il prossimo che lo dice lo vengo a prendere a casa!


Zeb Dowler ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Rauch non fare il timido sappiamo che hai rispolverato Stiletto dal suo oblio cheers

E' talmente nell'oblio, che ho dovuto ricercarlo sugli Index, per vedere di chi parlavi... Laughing

cama69 ha scritto:
L'utilizzo del nome Jupiter per il capo discepolo di Hellingen vale il costo di tutti e tre gli albi della storia
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MessaggioInviato: Sab Giu 13, 2020 4:59 pm    Oggetto: Rispondi citando

Non metto lo spoiler visto che è uscito da quasi un mese ed è già stato ampiamente letto.

Lungo il fiume (storia cornice) - Burattini/Voltolini
Storia semplice che , giustamente, fa solo da cornice a tutte le altre storie; non mi aspettavo molto da questa storia che serve appunto solo di raccordo. Però sempre buoni i disegni di Voltolini.

Il delitto impossibile - Burattini/Venturi
A me questo Zagor investigatore è piaciuto, nonostante la forzatura dei suoi ragionamenti in così poco tempo; ovviamente azzecca tutte le ipotesi. Se relegato ad un Maxi di storie brevi, o comunque se una storia così compare molto raramente, ci può stare e la leggo volentieri. Anche Venturi sempre bravo e molto leggibile e dettagliato.

La diga di ghiaccio - Burattini/Chiarolla
Sono un fan da sempre di Chiarolla, quindi anche qui l'ho apprezzato molto. Quello che invece manca alla storia è qualche pagina in più dedicata alla diga di ghiaccio, mi pare che sia stata sacrificata a tutto il resto, ad esempio ai flashback e battibecchi. Storia normale, niente di eclatante.

L’ingrediente segreto – Enna/Oskar
Questa invece è molto divertente e simpatica, un ritorno alle prime avventure più leggere e ironiche. Molto belle e originali le due pagine con Zagor e Cico che non dicono una parola , mentre raccolgono informaz9ioni su suora O'Hara.
Vorrei più storie di questo tipo, e soprattutto i due autori sarebbero da vedere anche sull'inedito.

Il confine – Fantelli/Coppola
Anche questa storia è interessante e ben fatta, originale, senza il classico mostro finale, per fortuna. Un'idea già vista, ma resa molto bene e con alcune chicche (il prigioniero col teschio, l'apparizione finale del dio).
Molto bene quindi Fantelli, Coppola invece ha peccato un po' nel disegnare le donne, migliorabile.

Ultima viene la neve – Barbieri/Barison
Originale e carina questa storia; ha un'atmosfera surreale e poetica, mi ha sorpreso in modo positivo. Ottimo Barison che dà un taglio moderno e avvincente alle tavole.

White River Express – Zamberletti/Spadavecchia
Ultima storia sufficiente, non mi ha colpito molto; unica sequenza da ricordare è quella di Zagor che prende la scorciatoia nel fiume e tra le liane. Per il resto è dimenticabile; Zamberletti in altre occasioni mi era piaciuto, qui invece non lascia il segno; idem per Spadavecchia, non mi entusiasma (questione di gusti personali).

In pratica, i Maxi con le storie brevi mi piacciono sempre, molto meglio questo tipo invece che con le storie lunghe e magari noiose come è capitato, polpettoni che si fanno fatica a leggere tutti di seguito.
La qualità per me è sempre stata medio-alta.
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MessaggioInviato: Lun Giu 15, 2020 6:53 am    Oggetto: Rispondi citando

Il baretto di Darkwood ahahahahahah.... Laughing Laughing
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«La maggior parte degli uomini trascorre la propria esistenza immersa nel fango. Alcuni lo fanno guardando le stelle»

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