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Il buono e il cattivo
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Autore Messaggio
ElEmperador
Iper Zagoriano
Iper Zagoriano


Registrato: 21/12/03 01:26
Messaggi: 11370
Località: Istanbul

MessaggioInviato: Gio Mag 21, 2020 7:28 am    Oggetto: Rispondi citando

Story: 10
Art: 10
This is the excellence on the history of the comics globally.
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Ivan
Zagoriano Expert
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Registrato: 05/05/14 21:04
Messaggi: 1043

MessaggioInviato: Mar Mag 26, 2020 9:02 am    Oggetto: Rispondi citando

cama69 ha scritto:
Io vedo delle enormi criticità proprio sulla spiegazione che ha dato Ivan sulla pozza avvelenata. [...] Supponiamo pure che il veleno nonostante sia diluito nell'acqua abbia un effetto immediato dando cosi il tempo a Simon di capire immediatamente che l'acqua è avvelenata e non bere. Va bene, però gli amici di Simon si devono sentire male al primo sorso e stramazzare al suolo doloranti, ora indipendentemente da quando sopraggiunge la morte i loro corpi devono stare vicino alla pozza. Invece la spedizione di Zagor trova i corpi avvelenati lontano dalla pozza [...]

Orsù, Carmine, questa è davvero pignoleria gratuita Very Happy (sono certo che puoi benissimo trovare anche da solo dei motivi plausibili sul fatto che i 2 aiutanti di Simon vengono trovati morti un po' distanti dalla fonte).
Il punto è un altro, ovvero l'atteggiamento che noi lettori dobbiamo adottare nel caso di spiegazioni mancanti in una storia. (La butto un po' sul tecnico; prova a seguirmi lo stesso.)


In Narrativa esiste un patto tacito tra Autore & Lettore: l'autore descrive una sequenza e poi un'altra sequenza, e il vuoto che sta in mezzo viene colmato dal lettore con la propria fantasia. (Questo è un patto obbligato, dato che le due sequenze non esistono nella Realtà.)

Ovviamente la corda di questo patto non deve essere né troppo tesa né troppo molle; un autore che descrive tutto risulta "verboso", e un autore che descrive poco risulta "astratto".

In questo caso Nolitta ci presenta due esempi di descrizione "astratta": offre pochi indizi, e il lettore deve arrovellarsi per farli combaciare. La narrazione non scorre via fluida come suo solito...però il divario tra sequenze si può colmare lo stesso (non è come in LA MINACCIA VERDE, dove per quanti sforzi di fantasia un lettore possa compiere, le caratteristiche della pianta-vampira risultano sempre contraddittorie e incoerenti. Lì c'è un difetto strutturale incolmabile, qui invece NO).

A parer mio le due semplici vignettine che ho proposto avrebbero fatto da "ponte mentale" immediato tra due sequenze troppo distanziate fra loro, e la narrazione sarebbe scorsa via fluida come sempre. I sotto-dettagli su cui ti impunti sarebbero stati colmati dalla fantasia del lettore, in modo spontaneo e naturale, senza originare dubbi sul perché Simon lascia lì le erbe velenose, o sul notaio che deve fare i turni di notte da solo, etc. Questi sotto-dettagli saltano fuori solo perché nella storia quelle due vignette non ci sono, e allora la nostra fantasia viaggia troppo liberamente. Se ci fossero state, non avremmo mai pensato all'implausibilità dei loro sotto-dettagli. Di questo sono convinto.

Insomma, torniano sempre al punto fondamentale:
Il vero problema di questi famosi 2 punti non è che non esiste una spiegazione logica; il problema è solo che Nolitta non l'ha spiegata chiaro & tondo all'interno della storia.
In breve, non si tratta di un errore strutturale della trama, ma solo di un errore formale nella sua esposizione. Per me il caso si chiude così. Rolling Eyes


Doc Lester 1975 ha scritto:
Quando è poco è poco e quando è troppo è troppo, ok, ma se parliamo di spiegazioni preferisco il poco al troppo.

In linea di massima preferisco anch'io così...Però il "non-detto" deve essere VOLUTO, intenzionale, al servizio di uno scopo preciso (es: per creare mistero o suggestione emotiva) e non frutto di una dimenticanza da parte dell'autore. Altrimenti il "non-detto" non crea mistero o suggestione, bensì solo una fastidiosa sensazione di lacuna narrativa.

Con questo episodio siamo sul confine: il "non-detto" è tutto sommato spiegabile in qualche modo...però non era nelle intenzioni di Nolitta far compiere questo sforzo al lettore. Diciamo che è uno dei rari casi in cui il Sergione ha difettato un po' di empatia, non chiedendosi come un lettore esterno avrebbe potuto reagire alla "strana" comparsa del notaio. Rolling Eyes


Walter Maddenbrook ha scritto:
Quando uno scrive il "come" in modo superbo, quasi nessuno si accorge dei limiti del "cosa", e che è sempre preferibile una storia emozionante con buchi anziché un orologio arido.

Ah, questo è poco ma sicuro. Per capirci, propongo un giochino:
Immaginiamo che la sequenza dell'improvvisa comparsa del notaio sia contenuta in una storia moderna (dove il "COME" raccontare non è minimamente richiesto agli autori); probabilmente davanti alla sede della SBE si formerebbe una fila di lettori inferociti che pretendono il rimborso del prezzo dell'albo.

Il nome "Nolitta" non c'entra niente. C'entra lo STILE nel raccontare di un autore, comunque si chiami. E lo stile che è in voga adesso non riesce a coprire le (eventuali) lacune quanto ci riusciva il particolare stile usato da Nolitta. Se nelle storie moderne c'è una pecca nella trama, essa appare 10 volte più evidente rispetto alla STESSA pecca contenuta in una storia di Nolitta.

Non ci si scappa, torna sempre il solito discorso: il vero valore di un autore sta nel "COME" racconta, non nel "COSA" racconta. Ai redattori della SBE questo concetto non gli entra proprio nella zucca (e i risultati si vedono nei prodotti che mandano in edicola: storie dal soggetto formalmente impeccabile, ma dalla risoluzione priva di pathos. A fumetti del genere, di lettori se ne affezionano ben pochi). Brick wall Pray
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Dom Ago 30, 2020 9:29 am    Oggetto: Rispondi citando

Concerning Icaro, this a Icaro story par excellence. Applause Applause
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Magico Vento
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MessaggioInviato: Lun Apr 19, 2021 8:02 am    Oggetto: Rispondi citando

Inutile dire che "Il buono e il cattivo" si tratta di una delle migliori storie di Zagor, nel periodo in cui Nolitta sfornava capolavoro su capolavoro.
Le scene del viaggio memorabili sono tantissime: una su tutte, il lungo scontro tra Zagor e i suoi amici e gli abitanti del deserto, che sembrano dei veri e propri zombi, o degli spettri. Questa scena, inquietantissima, è davvero fantastica. Ottimi i personaggi nuovi della storia, come Archer o i due cugini, ma è anche sublime l'utilizzo dei comprimari fissi, come Bat Batterton e La Plume. Pure il finale, seppur sia un po' troppo da "e vissero tutti felici e contenti", mi è piaciuto molto. Bello sia il colpo di scena sul vero nemico che tramava nell'ombra sia quello sul contenuto della scatola dello zio. Purtroppo, c'è una grande incongruenza nel finale, ossia su come il notaio abbia fatto a precedere entrambi i cugini. Questa incongruenza, inevitabilmente, fa sì che il voto della storia sia un 10 senza la lode. Unica imperfezione di questo capolavoro senza tempo.
Ferri pazzesco, sia nei disegni sia nelle copertine, tra cui spicca per bellezza quella di "Il buono e il cattivo". Questa è, a mio avviso, una delle migliori prove grafiche del Maestro.

Soggetto/Sceneggiatura: 10
Disegni: 10 e lode
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Angelo1961
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MessaggioInviato: Lun Apr 19, 2021 9:26 am    Oggetto: Rispondi citando

Storia 10
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DAL GIUGNO 1970 ININTERROTTAMENTE LETTORE DI ZAGOR!
Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa)
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Mauro Tozzi
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MessaggioInviato: Mer Mar 29, 2023 8:08 pm    Oggetto: Rispondi citando

Suggerisco a Ivan di aggiungere nella sua recensione che anche questa storia di Nolitta è divisa in tre parti ben distinte:

1) Il prologo a Rapid City;
2) La prima parte di gara sul fiume e nella foresta;
3) La seconda parte nelle Terre Bruciate.
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Occhi di gatto, un altro colpo è stato fatto!
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