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JNFERNAL

 
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Puro Veleno
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MessaggioInviato: Lun Mar 09, 2020 1:28 pm    Oggetto: JNFERNAL Rispondi citando

Premessa.
Il post che segue l'ho scritto qualche anno fa.
Siccome in questo periodo, tra le varie letture, mi sto occupando anche del fumetto nero degli anni Sessanta riciclo queste mie righe pensando che possano interessare qualche utente di questo forum.




D’accordo.
La triade Diabolik-Kriminal-Satanik rappresenta l’indiscusso vertice (per notorietà, diffusione e valore) del particolare e famigerato filone del fumetto nero italiano.
Diabolik (1962), delle sorelle Giussani, fu il capostipite. Il Big Bang.

Kriminal e Satanik (1964), della premiata ditta Magnus & Bunker, due colonne di punta del “movimento” che cominciava a prendere forma.
A questi si aggiunse di lì a poco, infatti, una lunga schiera di epigoni (più o meno conosciuti) che si inserì nella scia degli apripista inondando le edicole degli anni Sessanta con le gesta dei loro protagonisti votati al male e al delitto, con le loro efferatezze, uccisioni e violenze.
Il fenomeno non durò molto.
Meno di un decennio, per poi esaurirsi di fatto e lasciare spazio ad altri generi più in voga.
A tenere alta la bandiera del Nero rimase nelle edicole solo Diabolik.
Un Diabolik che, comunque, con gli anni aveva perso quella ferocia a 360° che lo connotava inizialmente.
I suoi bersagli, oltre ai soliti ricconi da derubare, diventavano sempre più spesso personaggi malavitosi e non più gli agenti delle forze dell’ordine. Questi ultimi da tramortire o addormentare e non più uccidere.
Ma torniamo alla flotta di pubblicazioni che a metà anni Sessanta si aggiunse ai magnifici tre.
Cito alla rinfusa alcune testate: Zakimort, Sadik, Demoniak, Tetrus, Masokis, Mister X, Spettrus, Vampir, Samantha, Misterious, Fantasm, Magik, …
Ma la lista sarebbe lunga.
Tra questi mi incuriosiva in particolar modo Jnfernal.
Ne uscirono, per le Edizioni Nord, 25 numeri tra il maggio ’65 e il luglio ’67.
Ne ho recuperato qualcuno, come assaggio, per vedere se sia il caso di provare a completare la serie o meno.
Inizio col parlare del numero uno.

Il formato, naturalmente, è quello tascabile.
Le pagine sono 128 (di cui le ultime 10 dedicate all’umorismo e a varie).
Il prezzo di 150 lirette.
La periodicità mensile.
Va da sé che le vignette sono in rigoroso bianco e nero.
Autori dei testi (non indicati, ma desunti) dovrebbero essere Alberto Ongaro in collaborazione con l’editore Nullo Cantaroni mentre i disegni sono opera di Stelio Fenzo con l’apporto di Ivo Pavone.
Per dar modo di inquadrare subito il protagonista riprendo la sua presentazione in seconda di copertina:
JNFERNAL è il pericolo pubblico per eccellenza. Tutte le polizie del mondo gli danno la caccia. Con speciali maschere di materia plastica è capace di infinite trasformazioni.
Leggere le avventure di JNFERNAL significa conoscere il personaggio più leggendario, audace, imprendibile della storia del brivido.
JNFERNAL è il fumetto del mistero e del terrore.

Un clone, dunque, di Diabolik?
Beh, negarlo sembrerebbe operazione ardua.
Anche se non mancherà, come vedremo, qualche distinguo da fare.
Iniziamo intanto col dire che la “mise” è quella diabolika, salvo il fatto che oltre agli occhi anche la bocca e il mento sono scoperte. E questo dettaglio gli conferisce, a parer mio, un aspetto maggiormente aggressivo.

Nel primo albo, “Notte di sangue”, scopriamo che Jnfernal ha già compiuto precedenti crimini, la sua fama si è già sparsa e la polizia lo considera la minaccia numero uno.
La scena si apre con un colpo perpetrato all’interno del Museo Imperiale sottraendo dodici preziose perle di una collezione.
Il colpo riesce … a metà.
Nel senso che Jnfernal sottrae il bottino, riesce a dileguarsi con l’aiuto di un complice provvisto di elicottero, a raggiungere il proprio covo, ma ha la sgradita sorpresa di accorgersi poi che le perle sono false.
Le 12 perle facevano parte di una collezione comprendente uno scettro dove andavano incastonate in totale 36 perle. Alla morte del suo possessore lo scettro e le perle vennero divise tra vari eredi.
Jnfernal punta a recuperarle tutte. Per riuscirci mette in atto un piano diaboliko. Ossia utilizza maschere di plastica per assumere varie identità e farsi beffe di poliziotti, guardie e proprietari.
Sua nemesi è l’ispettore Scott (massì, una sorta di Ginko) con tanto di pipa da aspirare per lenire le ripetute sconfitte. Abbiamo detto che Jnfernal può contare su un complice, si tratta di Gregory, un anziano maggiordomo devoto a lui.
Questo all’apparenza, perché la storia regala, almeno a me, un colpo di scena.
Se le prime cento paginette erano tutto sommato scorse via in maniera abbastanza prevedibile, nel finale con lo scettro ricomposto delle 36 perle e la soddisfazione tracimante mentre lo contempla ecco arrivare la sorpresina. Gregory, abbagliato dallo splendore delle gemme, perde la testa e prova a sopprimere il suo padrone.
Gli va male e Jnfernal non lo perdona, pur versando poi qualche lacrimuccia di rammarico.
Il vuoto verrà presto colmato, comunque, perché Jnfernal ha già in mente chi potrà essere il suo nuovo alleato.
La contessa Frida Orlov, che nel corso dell’avventura si era dimostrata della sua pasta in quanto animaccia nera, lo riabbraccia con ardore.
Sarà la sua “Eva” nelle prossime avventure?
Il sospetto è forte.

Capitolo disegni.
Qui sono combattuto e mi spiego.
Il tratto non mi piace molto, di primo acchito lo trovo anche un po’ sgraziato, poi però mi rendo conto, andando avanti nella lettura, che per le atmosfere e la trama è efficace. Gli sfondi son generalmente essenziali, i volti abbastanza espressivi (lo sguardo di Jnfernal mascherato discretamente azzeccato nella sua crudeltà mista a follia lucida). Dando una rapida sfogliata al secondo numero ho visto che ai disegni c’è invece Pini Segna. Il suo tratto mi piace già di più nella sua maggior “pulizia”, però ho l’impressione che si perda qualcosa dell’atmosfera di fumosa malvagità e graffiata espressività che donavano alla testata un fascino particolare.
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Doc Lester 1975 ha scritto:
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MessaggioInviato: Lun Mar 09, 2020 5:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

qualche numero di satanik non mi dispiacerebbe leggerlo...

Puro Veleno ha scritto:
scopriamo che Jnfernal ha già compiuto precedenti crimini


... prima di tagliare la parte più bassa della maschera Laughing
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MessaggioInviato: Lun Mar 09, 2020 8:20 pm    Oggetto: Rispondi citando

I topic di Puro Veleno sono sempre i più interessanti Applause
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MessaggioInviato: Lun Mar 09, 2020 11:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

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MessaggioInviato: Mar Mar 10, 2020 3:11 pm    Oggetto: Rispondi citando

Altro personaggio che non conoscevo, grazie per averlo portato alla nostra attenzione. Applause Applause
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Sergio e Gallieno adesso sono insieme a Darkwood, grazie per tutti i sogni che mi avete regalato.
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MessaggioInviato: Gio Mar 12, 2020 12:30 pm    Oggetto: Rispondi citando

Io solo di nome. Bell'articolo Applause .
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felipecayetano ha scritto:
se mark fosse stato schliemann, una volta scoperte le prime rovine di troia avrebbe ricoperto tutto pensando di aver trovato i resti di un film di pastrone Brick wall
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Puro Veleno
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MessaggioInviato: Gio Mar 12, 2020 8:17 pm    Oggetto: Rispondi citando

Kerzhakov91 ha scritto:
I topic di Puro Veleno sono sempre i più interessanti Applause

Super Mark ha scritto:
Io solo di nome. Bell'articolo Applause .

Grazie.
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Doc Lester 1975 ha scritto:
io di calcio non capisco granché.
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Puro Veleno
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MessaggioInviato: Ven Apr 03, 2020 7:14 pm    Oggetto: Rispondi citando

Attenzione! Lenzuolata in arrivo Laughing

Post scritto qualche anno fa, lo riciclo integralmente a beneficio degli appassionati del fumetto nero. Buona lettura ai più coraggiosi.



Prima di addentrarmi in una disamina del secondo numero di Jnfernal consentitemi di fare un piccolo passo indietro per aggiungere un paio di dettagli che avevo trascurato nel post introduttivo.

Il lettering utilizzato nel primo numero lascia parecchio a desiderare.
Non che ci siano errori ortografici o refusi, ma sono proprio i caratteri usati ad essere un po’ piccoli, obliqui, a volte sbiaditi. Non certo ideali per la vista del lettore.
Va anche detto che l’autore in certe vignette vuol scrivere troppo. Con il risultato di costringere il letterista a dover fare i salti mortali per far stare tutto il “discorsetto” all’interno del baloon.
In ogni caso vedo che dal secondo numero il lettering migliora decisamente. Vista la diversità dello stile (molto più chiaro e lineare con baloon stessi più moderni) immagino che sia subentrata un’altra persona e l’editore abbia capito l’esigenza di apportare qualche correttivo per migliorare il prodotto.

Altro aspetto che mi piace segnalare è il colore della costola del volumetto: è giallo. Probabilmente pensato per rafforzare il concetto espresso dal sottotitolo della testata: JNFERNAL il fumetto giallo.

Infine, una precisazione per quanto riguarda il personaggio e le sue caratteristiche.
Io lo sto scoprendo per la prima volta solo adesso e man mano che lo leggo riporto sul forum le mie impressioni e i miei giudizi.
Che sono, naturalmente, suscettibili di aggiustamenti in corso.
Proprio seguendo la rotta che gli autori imprimono alla testata.
Poiché ho notevole stima per lo sceneggiatore, il veneziano Alberto Ongaro, non vorrei aver dato l’impressione di reputarlo un mero scopiazzatore delle sorelle Giussani.
Certo, l’impianto di base riprende quello di un personaggio con alcune caratteristiche che in quel momento si stavano imponendo con grande successo, ma sono convinto (e già ho notato qualcosa) che Ongaro saprà immettere nella testata peculiarità e connotati propri per offrire qualcosa di personale.


Detto ciò procedo con il secondo albo.

C’è parecchio da dire.
Intanto una premessa.
Questi albi che sto leggendo sono copie anastatiche.
Ho acquistato il primo lotto dall’editore Mercury (specializzato nel genere).
Un mese fa quando è arrivato il pacco (contenente svariato materiale) ho scoperto che nel primo lotto i 4 albi di Jnfernal non erano proprio in perfetto ordine cronologico. Mancava infatti il 3 sostituito dal 5.
Sul momento ho pensato ad un errore da parte di chi aveva confezionato il lotto (come mi era capitato già una volta in passato) e stavo pensando di sporgere un reclamo, poi guardando meglio ho notato all’interno un foglietto con un comunicato dell’editore che si scusava per l’inconveniente dovuto a cause di forza maggiore e garantiva che nel secondo lotto sarebbe stato recuperato (insieme al 6, 7 e 8 ) il terzo numero al momento mancante. Questo fatto induce a pensare che il recupero della serie integrale presso qualche collezionista per la stampa tipografica non sia stata operazione semplicissima.
Altro dettaglio.
Sull’angolo destro in alto della copertina faccio osservare che il prezzo è di 200 lire.
Ma come, dirà qualcuno, dopo appena un numero già un rialzo del prezzo?
Sembra strano sì, visto che nei numeri successivi (4 e 5)il prezzo torna a quota 150.
Cos’è successo allora? Intanto che se guardiamo con attenzione leggiamo sopra il prezzo la scritta “due fascicoli”. Questo mi fa credere che si tratti di un albo (di resa) venduto in busta assieme ad un altro con un talloncino nuovo a coprire il vecchio prezzo. Togliere il bollino dopo tanti anni poteva causare una deturpazione e per evitare problemi del genere non è stato rimosso durante la stampa.
En passant, notare come nelle cover insieme con Jnfernal avremo quasi sempre belle donne a promettere al lettore momenti di eros.

Adesso veniamo, finalmente, alla trama.
Siamo in continuity, quindi ritroveremo l’ispettore Scott a dar la caccia a Jnfernal e la baronessa Frida Orlov ormai sua compagna di delitti.
A proposito, mentre Diabolik è moro con Eva bionda qui abbiamo Jnfernal biondo con Frida mora.
Il volto di Jnfernal che nelle copertine, immagino, sarà sempre mascherato assomiglia a quello dell’attore Ed Bishop.
Che, per chi ha una certa età, era il famosissimo comandante Ed Straker della serie di telefilm di fantascienza UFO (primissimi anni Settanta).


Dunque, la storia.
Tutto parte dal rapimento di una giovane donna. La polizia non sa che pesci pigliare. Passa qualche giorno e ne viene rapita un’altra. Siccome ha lo stesso nome e cognome si accende una lampadina nella testa del nostro ispettore. Il passato delle ragazze, però, non presenta nulla di anomalo ed è solo al terzo rapimento di un’altra omonima che Scott decide di far mettere sotto sorveglianza tutte le altre possibili prede. Malgrado le precauzioni anche una quarta viene rapita e la polizia è battuta in velocità dalla destrezza di Jnfernal aiutato, come ormai da prassi, dall’elicottero guidato dalla complice.
Questa volta Jnfernal ottiene lo scopo, la ragazza rapita rivela, sotto l’effetto della scopolamina (il presunto siero della verità), di essere la persona giusta. Quella che il nostro antieroe sta cercando.
E qui scatta l’antefatto che apprendiamo in flashback. Qualche tempo prima (un annetto) la ragazza rapita, Lois Marva. insieme a due complici, Else Morgan e il suo fidanzato Riccardo, che lavoravano con diverse mansioni in una compagnia aerea architettano un piano diabolico per impossessarsi di una cassetta di diamanti che sanno essere presente nel volo. Fanno esplodere l’aereo con una bomba a orologeria e compiono il colpo senza scrupoli per le vittime causate. Else, però, non ha intenzione di dividere il bottino con i complici, tantomeno con il fidanzato che non ama. Riesce a dileguarsi dopo aver fatto sapere cha avrebbe cambiato nome e faccia (con una operazione di chirurgia estetica). Tuttavia conserva gratitudine per Lois alla quale mensilmente garantisce anonimamente una cifra di tutto rispetto. Il fidanzato Riccardo invece soffre per l’abbandono, si dispera, beve e finisce in galera. Qui farà una brutta fine, ma prima di morire si lascerà scappare durante il sonno i particolari (con tanto di nomi dei suoi complici) del furto dei diamanti. Ad orecchiare le notizie e poi a riferirle a Jnfernal sarà uno dei suoi vecchi complici una volta scarcerato.
Siccome di lui non si sa più niente è presumibile che Jnfernal gli abbia poi chiuso la bocca come ricompensa.
In ogni caso ecco spiegato perché Jnfernal si sia attivato e abbia rapito le varie Lois Marva fino a beccare quella giusta. Il fatto è che anche lei ignora il nome e il nuovo volto di Else Morgan quindi non si capisce a cosa sia servito estorcerle informazioni che non aggiungono nulla a ciò che Jnfernal sapeva già.
Qui lo sceneggiatore se la cava in questo modo: dai giornali Else Morgan apprende la scomparsa delle donne accomunate dal nome e immagina che qualcuno stia indagando sulla vecchia storia.
Allora, preoccupata di quello che potrebbe rivelare la sua antica complice, si muove per sapere che cosa ha detto.
Infatti Jnfernal ha liberato le tre ragazze più la sua alleata Frida travestita con la maschera da Lois Marva.
Dopo l’interrogatorio della polizia che si è presto incagliato nel nulla Frida, che si è stabilita sotto mentite spoglie nell’abitazione della vera Lois Marva, attende la venuta di Else Morgan rimanendo in contatto attraverso una microradiotrasmittente al polso con Jnfernal.
Ripeto la mia perplessità: cosa ha da temere Else Morgan con un nome e una faccia nuovi? Nessuno può risalire a lei. Perché rischiare di farsi scoprire? Vabbè, chiamiamola curiosità femminile di sapere nei dettagli cosa è capitato alla sua vecchia amica. Qualche sera passa senza che accada nulla, finché un complice di Else si reca dalla presunta Lois e la invita caldamente a seguirlo in auto per rivedere la sua antica complice.
Malgrado i depistaggi, prudentemente compiuti, Jnfernal riesce a seguire l’auto e a piombare nel locale dove i tre (Else li attendeva con il volto velato) si erano sistemati. Prima dell’arrivo di Jnfernal Lois/Frida era stata sottoposta al siero della verità confessando la propria identità. Una volta tornata cosciente si era resa conto di essere stata scoperta e smascherata. Jnfernal uccide il complice, ma non Else che grazie ad un motoscafo riesce a sfuggirgli (senza rivelare il proprio volto). Prima di abbandonare il luogo Jnfernal recupera dalle tasche del morto un indizio (un invito ad una festa altolocata) che si rivelerà assai utile.
Tornati nel proprio covo assistiamo ad uno sviluppo (per me) inaspettato. Frida si preoccupa del fatto che sia stata scoperta come complice di Jnfernal e capisce che si è definitivamente tagliata i ponti con il passato. Confida nella protezione del suo alleato, ma questi ha altri piani e si sbarazza di lei strangolandola. Ne riporta il corpo nella casetta abbandonata visitata precedentemente e comincia a elaborare il piano per rintracciare Else. La quale ha nel frattempo anonimamente avvertito con una telefonata la polizia sull’identità di Frida sperando di mettere le forze dell’ordine sulla buona strada per liberarsi della minaccia di Jnfernal, ma l’ispettore arriva ancora a cose compiute e non può che raccogliere i cadaveri senza avanzare nelle proprie indagini.
Il nostro criminale si autoinvita alla festa dove conta ci sia Else. Assunte le sembianze del padrone di casa, il marchese De Roles, al quale si sostituisce dopo averlo cloroformizzato, invita in un momento della serata durante la festa alcune invitate ad un gioco di società: devono leggere su un biglietto una frase e rispondere a piacimento. Ovviamente è un espediente per terrorizzare quella che capirà di essere stata scoperta. Su tutti i biglietti c’è scritta la stessa frase “Buona sera Else, sono venuto a prendere i diamanti”. A perdere i sensi, svenendo, è proprio la (fresca) moglie del marchese. Compito ancor più facile per Jnfernal recitare la parte del marito premuroso che porta nella propria camera la moglie per farla riprendere. Cosicché, una volta, appartati Else vien messa alle strette e costretta a consegnargli i diamanti. A Jnfernal sfuggono parole di ammirazione (da criminale qual è) per la mente diabolica della donna e alla sua proposta di mettersi assieme sembra voler riflettere. Sarà però l’improvviso tentativo della donna di pugnalarlo a tradimento ad abortire sul nascere la possibile intenzione. Dalla colluttazione seguita Else ha la peggio ferendosi mortalmente sulla propria lama. Con il bottino luccicante da rimirare Jnfernal è riuscito nella propria impresa, ora l’obiettivo è “Una donna bellissima che sia disposta a dividere la vita con me! Chi sarà?”
Il terzo numero si intitola proprio La donna del mistero.
Ma, come detto in precedenza, al momento non ce l’ho.
E allora toccherà saltare direttamente al numero quattro.

C’è un passaggio nella sceneggiatura che mi ha divertito.
Si sa che uno sceneggiatore ha l’esigenza durante il racconto di fornire certe informazioni affinché sia chiaro che il suo intreccio ha una logica e una coerenza. Se tralasciasse di dare certe informazioni il lettore potrebbe avanzare dubbi sulla solidità del plot.
Esempio: sotto l’effetto della scopolamina Lois Marva ha appena finito di raccontare i fatti, Jnfernal aggiunge altre informazioni utili per far comprendere al lettore cose che Lois non poteva sapere (che Riccardo aveva parlato nel sonno in cella e che chi aveva carpito le informazioni le aveva poi riferite a Jnfernal). Altrimenti mancherebbe un tassello al lettore per capire come faccia Jnfernal a conoscere nomi e furto dei diamanti. Il bello è che come Jnfernal ha aggiunto questi dati, la sua compagna Frida gli dice candidamente: “Ma perché le racconti tutto ciò?”. Cioè: che senso ha? Perché sprechi fiato?
E lui (ma sarebbe meglio dire lo sceneggiatore) se la cava dicendo: “Che importa? Tanto quando riprenderà coscienza di sé non ricorderà nulla di quello che è successo, ha visto e detto!”
Questo espediente narrativo già cinquanta anni fa veniva ironicamente evidenziato.
Secondo me un bravo sceneggiatore (che si impegna) cerca di far passare queste informazioni necessarie (al lettore) in maniera più naturale possibile utilizzando (ma non è per nulla facile) dialoghi che non appaiano artificiosi e, appunto, innaturali.
Una delle cose che più detesto nelle avventure di Diabolik, per esempio, dove se ne fa un abbondantissimo uso, sono proprio questi dialoghi tra Diabolik ed Eva quando lui “spiega” a lei cose che lei sa benissimo (perché le hanno magari concertate prima, ma lì non si rivelano per non rovinare l’effetto sorpresa) e sono ad esclusivo beneficio del lettore al quale si devono fornire tutti i passaggi per far comprendere anche ai più zucconi come era stata organizzata la cosa.
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Doc Lester 1975 ha scritto:
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MessaggioInviato: Ven Apr 03, 2020 8:34 pm    Oggetto: Rispondi citando

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MessaggioInviato: Mar Ago 01, 2023 12:25 pm    Oggetto: Rispondi citando


Sfida a Goldfinger
JNFERNAL #7 – 1 dicembre 1965
Testi: Alberto Ongaro
Disegni: Kunst W.H.
Edizioni Nord

Le vendite dovevano essere soddisfacenti se l’editore decideva di cambiare la periodicità passando con questo numero a quella quindicinale.
Titolo e copertina richiamano immediatamente al lettore il film della serie James Bond che aveva sbancato i botteghini di tutto il mondo l’anno precedente.
La trama prende notevole spunto dalla pellicola citata in quanto il protagonista, Jnfernal, dopo aver assistito al cinema proprio a quel film decide di mettere a segno un colpo analogo.
Si serve oltre che della propria complice e amante, Alice Dobbs, di una nutrita banda di delinquenti che ha coinvolto rapendo il loro capo per costringerli a seguirlo nell’impresa.
A complicargli i piani ci si mette anche il suo acerrimo nemico, l’ispettore Scott, il quale riesce per breve tempo a catturarlo prima di essere sopraffatto da alcuni membri della gang.
Nella munitissima base dove è custodita la riserva aurea dello stato, Jnfernal riuscirà a mettere a segno il colpo (travestimenti alla Diabolik di prammatica) e a sbarazzarsi dei complici facendoli affogare in un bunker dove ha nel frattempo piazzato l’ingente refurtiva.
Forse la storia di quelle lette finora più vicina anche alle atmosfere “diabolike”. Da notare anche il rapporto di rispetto e stima che ha verso l’ispettore Scott (molto simile a Ginko) al quale restituisce la libertà perché convinto che sarà più gusto sfidarlo (e batterlo) nelle prossime avventure.

Il prossimo numero della serie si intitolerà Jnfernal contro 077.
L’influenza del filone jamesbondiano era molto forte.

Da segnalare come curiosità la svista relativa al titolo di questo numero sette.
In copertina abbiamo Sfida a Goldfinger, nel frontespizio Jnfernal sfida Goldfinger, a pag.119 nell’elenco arretrati per le richieste Scacco a Goldfinger.
Si mettessero d’accordo. Pray
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Doc Lester 1975 ha scritto:
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