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ISABELLA

 
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Puro Veleno
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MessaggioInviato: Sab Mar 07, 2020 2:49 pm    Oggetto: ISABELLA Rispondi citando



Il primo numero esce nell’aprile del 1966.
In pieno boom del fumetto per adulti.
Allineato allo standard del formato, foliazione e prezzo che con il Diabolik dell’Astorina ha fatto scuola.
Per l’editrice 66 con i disegni di Sandro Angiolini e i testi di Renzo Barbieri e (in seguito) Giorgio Cavedon.
La collana, di gran successo, raggiungerà i dieci anni di presenza costante in edicola con 244 numeri suddivisi in due serie.

Siamo nella Francia del Seicento e la protagonista si ispira alla figura dell’Angelica che tanto successo sta riscuotendo sugli schermi cinematografici.
Si apre, dunque, il filone del fumetto storico, avventuroso ed erotico.
Erotismo, visto con gli occhi di adesso, all’acqua di rose.
Ma, contestualizzando, per l’epoca doveva essere qualcosa di notevole.
Il programma è tutto dispiegato già nella quarta di copertina.


Ho letto il primo albo ieri sera.
Mi è piaciuto moderatamente.
Partiamo proprio dalle note dolenti.
Il tratto grafico di Angiolini (almeno quello visto qui) non mi entusiasma proprio.
In molte vignette sembra che usi un pennarello con la punta grossa.
Si dirà, è il suo stile. Va bene, ma a me non garba particolarmente.
Se poi con il tempo si è affinato da grezzo come è, a parer mio, in molte parti di questa pubblicazione, sarò il primo a felicitarmi.

E la narrazione? A tratti didascalica e verbosetta, nel complesso passabile.
Gli eventi sono noti ai più, li riassumo per chi ne fosse digiuno.
Il castello della Lorena dove vive la piccola Isabella con fratelli e genitori viene invaso da truppe alsaziane guidate dal perfido barone Von Nutter. La bimba scampa fortunosamente alla strage*, cresce allevata da una comunità di zingari prima di essere riaccolta da una zia presso la sua magione. La giovane, però, non è tipa da salotti e chiacchiere. Desidera regolare i vecchi conti con il malefico barone e impadronirsi del tesoro che suo padre aveva messo al sicuro prima di essere ucciso. Indirizzata dalle parole in punto di morte di un suo fedele servitore la giovane parte per la sua missione coadiuvata da amici che nel frattempo si sono stretti attorno a lei. Una volta entrata nel territorio del barone la giovane si dirige verso l’avito castello e con uno stratagemma riesce a intrufolarsi. Nelle ultime pagine di questo primo albo Isabella, rimasta sola con il barone, svela le proprie intenzioni estraendo un coltello e facendone uso …

* come per Zagor, Dago, Batman (per elencare i primi che mi vengono in mente). Personaggi che sopravvivono alla morte cruenta dei propri cari e da lì iniziano la loro “mission” di eroi avendo per prima cosa il desiderio di vendicarsi verso chi gli ha distrutto l'infanzia/adolescenza.
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Doc Lester 1975 ha scritto:
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MessaggioInviato: Sab Mar 07, 2020 3:41 pm    Oggetto: Rispondi citando

chista è a zita e si chiama 'sabella...
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il mio blog con i miei racconti a fumetti>>> https://gavialbabi.blogspot.com/
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MessaggioInviato: Sab Mar 07, 2020 6:59 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ma questi fumetti avranno prima o poi una stampa moderna? Stessa cosa per Spettrus
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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.
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MessaggioInviato: Dom Mar 08, 2020 8:32 am    Oggetto: Rispondi citando

Intendi dire una riedizione?
Beh, ce l’hanno già. Visto che l’editore Mercury le sta portando avanti da anni. Naturalmente, nel suo caso, sono riedizioni di ultranicchia. Ristampe anastatiche, a prezzi non proprio popolari anche se ormai non troppo distanti da quelli di edicola-fumetteria. Ma soprattutto con tirature limitatissime. 100-150 copie per numero. Faccio fatica, di questi tempi, a immaginare editori che si prendano carico di ristampare per le edicole pubblicazioni del genere. Forse e dico forse quello che potrebbe provarci è Gianni Bono con le sue edizioni If, ma non mi sembra interessato al genere.
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Doc Lester 1975 ha scritto:
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MessaggioInviato: Dom Mar 08, 2020 11:17 pm    Oggetto: Rispondi citando

Grazie per le info. La Mercury è improponibile, è tutto tranne che popolare
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MessaggioInviato: Mer Mar 11, 2020 1:32 pm    Oggetto: Rispondi citando


Isabella #2 – 28 Aprile 1966
Quattordicinale - Edizioni 66

Secondo numero parecchio denso.
Accadono tante cose, forse pure troppe.
Nel senso che magari si poteva anche svilupparle con un po' di calma e invece sembra che debbano infilarci dentro di tutto con il risultato nel finale di tagliar via bruscamente per star dentro l’albo.

Andiamo alla trama.
Avevamo lasciato nel numero scorso Isabella finalmente di fronte al suo mortale nemico, il barone Von Nutter.
La vendetta tanto agognata era nelle sue mani di abilissima spadaccina e lei cosa fa? Invece di ammazzarlo, si “limita” a mozzargli un orecchio e il naso deturpandogli un volto che già prima non era uno splendore.

Aperta parentesi. Più che trovare nudità e erotismo qui il lettore trova del gore (o splatter se preferite) a buon mercato. Teste spiccate dal busto dal boia, torture di varia crudeltà e via di questo passo. Lo scrivente non è mai stato un appassionato del genere (era un aspetto che meno mi piaceva su Dylan Dog, per esempio) se proseguendo nella lettura dei prossimi albi dovessi notare una escalation di questo ingrediente potrei fermarmi con il primo lotto della serie e spendere i miei soldi in altre direzioni. Chiusa parentesi.

Lasciato il nobile svenuto dal dolore nel suo letto, Isabella prova a fuggire dal castello, ma le guardie dopo averla avvistata riescono, con molta fatica, a catturarla. Intanto è arrivato con la sua scorta al castello il fratello minore del barone, il principe Curd. Informato degli eventi non tarda a invaghirsi della bella prigioniera e ad approfittare delle sue grazie, aiutato in questo anche dai filtri di una megera contattata per la bisogna. C’è da dire che in un primo momento Curd prende con la forza Isabella, incatenata e alla sua mercè. Poi decide che gli dà più soddisfazione averla con maggior trasporto anche da parte sua (seppur drogata).
Reparto grandguignol. Il pingue Cliquot, zingaro amico di Isabella, aveva provato a dileguarsi ma una volta catturato è prima appeso a una gabbia esposta agli artigli e ai colpi di becco dei rapaci, poi affidato alle crudeli tenaglie dei boia cinesi che lo “lavorano” da par loro (unghie strappate, spille arroventate nelle carni).
Ma la riscossa dei fedelissimi di Isabella cova sotto le ceneri. Prima riescono a recuperare armi pesanti (un cannone) dalla fortezza di Metz con un raid notturno. Poi preparano i piani di battaglia una volta raggiunti i dintorni del castello dove Isabella è rinchiusa. Riescono a liberare Cliquot dalla gabbia dove è appeso e poi a scatenare l’assalto grazie anche a uno stormo di anatre precedentemente avvelenate e rese così indigeste per gli stomaci delle guardie. Un pallone aerostatico consente, mentre incombe il cannoneggiamento, ai tre coraggiosi: Gilbert, Martignan e Mendoza di sorvolare gli spalti, calarsi nel castello e cercare Isabella per liberarla. Sorpresi dallo spiegamento di forze (e soprattutto da un colpo fortunato che fa esplodere la santabarbara) le guardie del barone capitolano ai “diavoli” della duchessa. Da dire che al castello mancano sia il Barone che Curd. Il primo si era allontanato giorni prima perché convocato ad un incontro tra i principali rappresentanti della federazione germanica e quella svedese. Nel corso di tale incontro il Barone, per scatenare una guerra, uccide gli ambasciatori svedesi. Mentre Curd al quale era stata affidata dal fratello la reggenza si era diretto con i suoi fidi alla ricerca del tesoro dei De Frissac dopo aver costretto Isabella a rivelargliene il luogo (senza sapere che era già stato preso dagli zingari). Nelle ultime venti tavole abbiamo dunque Isabella con i suoi più stretti amici e gli zingari che stanno cercando di allontanarsi dal castello ormai distrutto per rientrare nei propri territori, Curd furibondo per non aver trovato il tesoro, aver perso Isabella e il castello che gli era stato affidato e il Barone che sta tornando da Saarbrucken ancora ignaro del disastro. Gli autori però vogliono, come dicevo prima, regolare i conti con alcuni malfattori e allora cosa fanno? I boia cinesi vengono ricambiati, una volta caduta la fortezza, della loro stessa moneta. Torturati nella maniera sadica che erano usi praticare. Uno di loro è cosparso sulla pancia di grasso e poi lasciato divorare dai topi. Ma anche la strega ritorna in scena. Durante la fuga verso la Francia quando Isabella e i suoi sono raggiunti da Curd al limitare di un bosco un soldato trova rifugio nella cavità di un albero, inseguito da uno zingaro scoprono poi che all’interno dimora la strega che li ammalia. A sua volta Isabella entra nella cavità e viene irretita per essere vittima di un sortilegio che dovrebbe restituire la gioventù alla strega.
(ma siamo già quasi in conclusione e l’autore chiude la faccenda in maniera fin troppo sbrigativa e non si capisce perché visto che poteva riprendere da lì nell’albo successivo).

La didascalia della prima vignetta di pagina 121 recita “Strappati alla magia nera, Isabella e Paquito vengono caricati su un carro che procede verso il confine …”

Cioè? Shocked Noi lettori non vediamo una mazza di niente. Strappati come? E la strega che fine fa? E I due giovani sono tornati coscienti o continuano a copulare? Maddai, come si fa a elidere un passaggio così cruciale?Brick wall

Note a margine.
Non c’è un frontespizio, ma la prima pagina è tutta occupata da un corposo riassunto degli eventi accaduti nel precedente albo.
Dicevo che il tasso erotico è molto basso, però nelle ultime pagine del volumetto insieme alle promozioni di altri albi della casa (Goldrake), rubriche della posta e concorsi legati a disegni di personaggi spacciati per figurine, ci sono due pagine di un racconto in prosa a puntate con le vicende sempre di Isabella. Qui l’autore tralascia la parte avventurosa e si dedica a quella amatoria della nostra eroina.
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MessaggioInviato: Gio Mar 12, 2020 11:13 am    Oggetto: Rispondi citando


Isabella #3 – 10 maggio 1966
Quattordicinale - Edizioni 66

Terzo numero che mi soddisfa maggiormente rispetto il precedente.
La narrazione è meno convulsa, meno frenetica. Accadono meno eventi, è vero, ma sono raccontati in maniera più distesa e si apprezzano di più.
La nota dolente, lo dico subito, sono i disegni. In alcune tavole alcuni personaggi (es. la strega) sembrano delle caricature.
Sì, c’è anche la vecchia megera e c’è così modo di capire cosa era accaduto nelle ultimissime tavole del numero precedente.
Praticamente la carovana degli zingari ha raggiunto con tutti i suoi effettivi e la fattucchiera (rimasta vecchia) al seguito, la Mosella che separa come confine naturale il territorio della confederazione germanica dal regno francese. Il Barone mascherato però non dà tregua ai fuggitivi e li incalza da vicino. Le abbondanti piogge hanno gonfiato il fiume e di fatto impediscono un passaggio regolare. In un primo momento i Nostri si fanno guidare dalla strega nei pressi di un vulcano dove contano di far perdere le tracce, ma la manovra sarà inutile e la fuga riprenderà. Tornati sulle rive della Mosella la decisione è presa: con dei rudimentali salvagenti di legno Isabella e company si gettano nelle acque del fiume, ma la corrente e i gorghi impediscono a tutti di transitare pacificamente. Isabella e Curd (il fratello del barone, al momento prigioniero degli zingari) dopo traversie si ritrovano ancora sulla sponda germanica e per salvarli anche Gilbert fa ritorno in territorio nemico. Nel finale dell’episodio, dopo che Gilbert ha raggiunto Isabella e Curd in un vecchio mulino dove si erano momentaneamente riparati, Il barone e i suoi uomini piombano su loro che, miracolosamente riescono a mettersi in fuga. Curd, claudicante per le ferite riportate, viene invece investito dalla furia del Barone che non intende fare sconti neppure al fratello e lo spinge verso un precipizio.
Qualche nota a margine della lettura.
Diminuisce, per fortuna, il tasso splatter. Mentre aumenta il lato del sadismo. Una giovane contadina, al corrente dei movimenti di Gilbert, viene torturata per indurla a rivelare ciò che sa. Prima viene spogliata e “accarezzata” con fasci di ortiche e poi promessa come svago alla soldataglia del barone.

Altre sottotrame vengono portate avanti con indubbia abilità, ma sarebbe troppo lungo darne conto.
Chi fosse incuriosito dalle mie note e volesse saperne di più non ha che da acquistare i volumi. Cool

A leggere la rubrica della posta (parlo del quarto numero che ho occhieggiato) la pubblicazione sta incontrando un notevole successo. Fioccano le richieste di arretrati. I lettori chiedono di osare ancora di più, ma il curatore della rubrica cerca di moderare le richieste di maggior sadismo nelle scene. Promette per Natale un numero speciale con le “Memorie di Isabella” in tiratura limitata. Limitata per l’epoca, però. Si parla di 25 mila copie. Che da noi adesso è una tiratura quasi popolare.
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MessaggioInviato: Gio Mar 12, 2020 12:05 pm    Oggetto: Rispondi citando

non so se sia peggio lo splatter o il sadismo, a questo punto...
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MessaggioInviato: Gio Mar 12, 2020 10:22 pm    Oggetto: Rispondi citando

Lo splatter
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