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Politica, alcol e fuga dal campo Pawnee (2)

Zagor esordisce al campo Pawnee, mentre Holster sta concionando la tribù, enunciando la sua posizione in favore del miglioramento delle relazioni tra bianchi e nativi e auspicando che anche da parte del Governo vi sia il medesimo impegno (pag. 202).

Quando la situazione all'improvviso precipita, il Nostro spinge il senatore nella carrozza (pag. 205) e rifila un pugno a un primo aggressore, seguito da lancio, nuovo pugno e calcio a danno di altri malcapitati. Dopo un paio di miglia invita energicamente il postiglione a rallentare l'andatura e sale a cassetta (pag. 207).

Una volta fermata la corsa, assiste alla sfuriata di Holster contro il capitano Larson; invita subito il politico a chiudere il becco e minaccia di abbandonarlo nella foresta; quando il senatore dice che non lo ritiene capace di fare una cosa simile, gli intima di guardarlo negli occhi per convincersi che invece ne sarebbe capacissimo (pag. 209); difende il capitano Larson dalle ingiuste accuse di Holster e afferma che la causa del comportamento aggressivo dei Pawnee è l'alcool (avendo sentito da vicino l'alito pesante degli aggressori... ).

Dopo aver sottolineato l'inutilità di una vendetta cruenta da parte dell'esercito (che avrebbe il solo effetto “...di turbare la pace dell'intera regione e di far spargere del sangue...”, promette al senatore di impegnarsi a trovare i responsabili della vendita di alcolici agli indiani (pag. 210), si divide i compiti con il capitano Larson e fissa l'appuntamento al Forte otto giorni dopo (pag. 212).

Cico ha una parte marginale in questa prima parte.
E' il primo a sottolineare, sottovoce, la lunghezza eccessiva del discorso del senatore Holster (“...il nostro pezzo grosso sta parlando da quasi un'ora...”, pag. 202), osserva che i danzatori Pawnee hanno un'aria veramente truce (pag. 204), al momento della fuga sale a cassetta col postiglione, incita quest'ultimo ad accelerare l'andatura.

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Alla ricerca dei trafficanti (“Cico indiano”) (1)

Di questa seconda parte, dedicata alla ricerca dei commercianti senza scrupoli che vendono alcool agli indiani, sono protagonisti Zagor, Cico e tre mercanti che vivono sulle colline della zona.

In realtà, è Cico che svolge il ruolo principale ed è al centro dell'azione; Zagor si limita a concepire il piano per scoprire chi, dei tre mercanti, è il malfattore e a vederne gli esiti (infausti per Cico).

Il messicano tenta la ormai consueta, sterile, resistenza al piano di Zagor (“Questa volta non potrai convincermi a travestirmi!...Io mi rifiuto categoricamente. Chiaro?”, pag. 213), ma, secondo le attese, si trasforma rapidamente in un panciuto pellerossa (pag. 214, ).

La sua prima visita, quella al mercante O'Connoll, si risolve in una cacciata a pedate nel didietro, essendosi il falso indiano fattosi riconoscere per il suo appetito insaziabile (pag. 216).

La seconda visita, quella al mercante Jeff Ferguson, termina addirittura con due fucilate e una fuga precipitosa (pag. 218).

A quel punto, Cico dice all'amico di averne abbastanza e minaccia di dare le dimissioni dal ruolo di pellerossa baffuto.
Ma le capacità di convincimento di Zagor sono notorie e, così, vediamo il messicano in visita al terzo mercante, Gunnard Petersen, che però, per fortuna, li vede e li riconosce da lontano, evitando una reazione sproporzionata ai danni del nostro pancione.

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Alla ricerca dei trafficanti (“Cico indiano”) (2)

Fra i mercanti incontrati, l'irlandese O' Connoll è definito da Zagor “un tipo piuttosto sveglio”.
Riceve Cico travestito da indiano nella sua baracca, si rifiuta di vendergli l'acqua di fuoco, riconosce il messicano per il suo enorme appetito, lo caccia dalla baracca con un sonoro calcio nel didietro.

Jeff Ferguson è il mercante appena giunto dall'est, definito “uomo dall'aria ispida e poco trattabile” (pag. 217).
Si rifiuta di dare alcool al Cico/pellerossa, considerato che in un'occasione precedente i militari gli avevano buttato all'aria mezzo magazzino; vista l'insistenza di Cico, non ci pensa due volte e lo caccia a fucilate.

Lo svedese Gunnard Petersen commercia con gli indiani da decine di anni.
Accoglie Zagor e Cico all'aperto, fucile alla mano, riconosce subito il messicano nonostante il travestimento da indiano (non che fosse difficile... ), intuisce che i due amici sono in zona per via del traffico di alcool e li mette sulla pista giusta, suggerendo loro di andare a dare un'occhiata al Colle dei Gufi, dove vive la famiglia dei Clinton (pag. 222).

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Al Colle dei Gufi (“Lezioni di pugilato”) (1)

In questa terza e ultima parte, il palcoscenico spetta, naturalmente, al variopinto clan dei Clinton, con cui i nostri due amici hanno occasione di fare i conti sul Colle dei Gufi.

I primi a incrociare la strada dei Nostri sono Beniamino e Ricky Clinton. E sono subito scintille.



Beniamino da il benvenuto a Cico, intento a far legna sul colle per il bivacco, lo invita a mettersi in guardia e gli rifila d'improvviso un paio di cazzottoni che lo fanno addirittura svenire (pagg. 225-227).
Il giochetto gli riesce anche con Zagor (cui rifila un sonoro destro, pag. 230), ma solo a metà, perchè lo Spirito con la Scure, dopo aver schivato gli altri colpi dell'avversario, gli sferra un poderoso gancio che lo fa volare a metri di distanza (pag. 233).



A cena, Beniamino si becca del buono a nulla e dello smidollato dal padre Nat per non essere riuscito a sconfiggere a pugni il cugino “Little Dick”, ma la riscossa arriva il giorno dopo, quando lui e la sua famiglia si recano sulla sommità della collina per comunicare a “Little Dick” che non intendono più lavorare alla distilleria.
Quando il capo del clan prende per il bavero il vecchio Nat, Beniamino lo blocca e, finalmente, gli rifila tre cazzotti che lo mandano ko. Nel finale, dopo il sermoncino dello Spirito con la Scure, promette a Zagor che “...non dimenticheremo le vostre parole...” (pag. 249).

Ricky è il fratello minore di Beniamino e può essere considerato, citando Wakopa, il prototipo dei “bimbiminkia” che verranno.
Insieme a Beniamino, incontra Cico sul colle intento a far legna e mostra subito un entusiasmo bimbominkiesco – saltando a braccia levate - quando il fratello comincia a prendere a pugni lo sfortunato messicano; per due volte lo rialza dopo le sventole rimediate, sino a che il povero Cico non perde i sensi.
Stesso entusiasmo – saltello a braccia levate - mostra Ricky quando è Zagor a subire il destro di Beniamino (pag. 230), suggerisce al fratello di colpire di nuovo a pugni uniti, ma è sorpreso quando Zagor fa fare a Beniamino un volo di otto metri (pag. 233).
Il giorno successivo Ricky è con la famiglia sul Colle dei Gufi per la resa dei conti con “Little Dick” e, naturalmente, non manca di saltellare di gioia quando Beniamino colpisce il cugino e lo fa volare a tre metri di distanza (pag. 245).

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Al Colle dei Gufi (“Lezioni di pugilato”) (2)

Nathaniel Clinton è il padre di Beniamino e Ricky.

E' al suo casolare quando riceve la visita di Zagor e Cico e i suoi primi commenti sono sulla taglia dello Spirito con la Scure (“Uh...si direbbe più o meno della taglia di Little Dick”, pag. 229) e sul modo di colpire che dovrebbe adottare il figlio Beniamino.
Dopo che questi è stato colpito da Zagor, invita i due amici a cena e gli chiede di rimanere ospite per qualche giorno al casolare (pag. 234), in modo che possa insegnare a suo figlio a fare a pugni.



Spiega ai due ospiti l'antica tradizione pugilatoria che regola la convivenza delle due famiglie di Clinton stabilite sul Colle dei Gufi e, dopo alcune domande ficcanti di Zagor, ammette l'esistenza di un commercio di alcool con gli indiani della zona (pag. 238). Accetta, infine, di andare a parlare con il nipote Little Dick, al fine di interrompere il traffico alcolico con i pellerossa (pag. 241).

Così, il giorno successivo, Nathaniel si reca con tutta la famiglia sulla sommità del Colle, dove comunica al nipote di non voler più lavorare nella distilleria clandestina e gli chiede di interrompere la vendita agli indiani, ponendo anche fine all'antica tradizione di famiglia. Viene di conseguenza preso per il bavero da un minaccioso Little Dick, che però viene prontamente neutralizzato da Beniamino.

Poco dopo, quando i Pawnee arrivano al Colle per comprare l'acqua di fuoco, Nat gliela nega e viene minacciato col fucile, ma questa volta è l'intervento di Zagor che lo toglie dagli impicci.

Nel finale, c'è spazio per i suoi ringraziamenti allo Spirito con la Scure (pag. 249).
Insomma, un brav'uomo questo Nathaniel Clinton, che si dimostra subito disponibile a seguire i consigli di Zagor e a rimettersi sulla retta via.

La moglie di Nathaniel Clinton, di cui se non sbaglio non viene detto il nome, è anche lei al casolare quando arrivano Zagor e Cico.
Anche lei nota la poderosa muscolatura del nostro Eroe, esulta quando il figlio Beniamino colpisce il Nostro con un pugno, suggerisce addirittura di rifilargli un calcio nello stomaco (e il marito: “Mi meraviglio di te, moglie! Un Clinton rifugge da questi mezzi!”, pag. 231).
Anche lei racconta, durante la cena, le antiche tradizioni di famiglia; va con i suoi il giorno successivo a parlare con Little Dick, è felice quando quest'ultimo viene messo ko da Beniamino.

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Al Colle dei Gufi (“Lezioni di pugilato”) (3)

“Little Dick” è il capo del clan dei Clinton, carica ottenuta per meriti pugilistici secondo la tradizione della famiglia che vive sul Colle dei Gufi.



E' descritto dallo zio Nat come individuo avidissimo di denaro e, per tale ragione, ideatore del commercio di alcool con i Pawnee.
Riceve la visita di Nat e famiglia e si arrabbia moltissimo perchè lo zio gli dice che non intende più lavorare alla distilleria clandestina e non vuole più seguire l'antica tradizione di famiglia. Quando prende Nat per il bavero e sembra pronto a colpirlo, interviene il cugino Beniamino che lo mette fuori causa con un tris di pugni ben assestati (pagg. 244-245).
Nel finale, si sorbisce con rassegnazione il sermoncino da Zagor.

Cervo Ferito è il capetto dei Pawnee che si reca al Colle dei Gufi per ottenere la razione periodica di acqua di fuoco (pag. 246).
Quando Nat Clinton gliela nega, è lesto a puntargli il fucile, ma viene neutralizzato da Zagor che lo prende al volo per il collo, lo porta su un albero, si fa promettere che non tornerà più sul Colle in cerca di whisky, lo lascia infine cadere a terra fragorosamente (“Splat”, pag. 248).
Al capetto non resta che andarsene con la coda tra le gambe...

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Al Colle dei Gufi (“Lezioni di pugilato”) (4)
Zagor, dopo aver mandato allo sbaraglio Cico nella seconda parte della storia, torna ad assumere, in questa terza parte, il ruolo che gli compete (con una tendenza a sermoneggiare... ).

Arrivato con l'amico (affannato) alla base del Colle dei Gufi, decide di accamparsi per la notte e va a cercare qualcosa da mangiare (pag. 224).
Al ritorno, Cico gli racconta della sua disavventura con Beniamino e Ricky Clinton e il Nostro decide subito di andare a chiedere spiegazioni (pag. 229).

Al casolare dei Clinton, si becca anche lui un cazzotto da Beniamino, ma va subito alla riscossa: lancia il suo urlo di battaglia (che impressiona il giovane Ricky, pag. 232), evita i muovi pugni di Beniamino e gli rifila un cazzottone che lo fa volare a otto metri di distanza (pag. 233). A quel punto, chiede spiegazioni sullo strano comportamento del suo avversario e ottiene dal capo famiglia, Nathaniel, un invito a cena (pag. 234).

A tavola, una volta conosciuta la strana tradizione della famiglia Clinton, intercede per Ben quando questi è rimproverato dal padre (“Non siate troppo severo, Clinton”, pag. 236), chiede apertamente del commercio di alcool con gli indiani e si fa raccontare la verità dal vecchio Clinton (pag. 238).
Afferma di provare simpatia per la famiglia di Nat e li invita sia a interrompere l'attività nella distilleria sia a farla finita con l'assurda tradizione pugilatoria di famiglia, facendo un primo sermoncino (“Il responsabile di una comunità...deve essere eletto per le sue doti morali...per la sua saggezza e non per i suoi muscoli!”, pag. 241).

Il giorno successivo, mentre Nat e famiglia vanno in ambasciata da Little Dick, il Nostro e Cico si mettono in cerca della distileria clandestina (nell'occasione, Zagor da dell'ubriacone all'amico... ) e, una volta trovatala, la distruggono. Scende poi con una liana da una pianta e rapisce il capetto Pawnee, Cervo Ferito, e lo convince a desistere dal venire al Colle in cerca di whisky (pag. 248).

Nel finale, nuovo sermoncino a tutta la famiglia Clinton (“...guardate la terra che vi circonda: è tanto ricca e generosa che non avete alcun bisogno di ricorrere ad attività di dubbia onestà...”, pag. 249).

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Al Colle dei Gufi (“Lezioni di pugilato”) (5)

Cico, dopo il calcio e le fucilate prese nella seconda parte della storia, in questa terza parte comincia col buscarle sode da Beniamino Clinton appena arrivato alla base del Colle dei Gufi.
Riferisce l'accaduto a Zagor, che sulle prime stenta a credergli (e Cico: “Senti, senti, questo bellimbusto presuntuoso!”, pag. 228), e poi lo sfotte quando anche il nostro Eroe è colpito da Beniamino (“A quanto pare, neanche tu sei piaciuto al primo sguardo...”, pag. 231).

Fa onore alla tavola dei Clinton e, il giorno dopo, è lui a scoprire l'ubicazione della distilleria clandestina (prendendosi dell'ubriacone da un ingeneroso Zagor. E lui: “Uh! Le tue pesanti insinuazioni non mi toccano!”, pag. 242).

E' sulla pianta con Zagor quando arrivano al Colle i Pawnee di Cervo Ferito, mentre nella scenetta finale assaggia il whisky fabbricato dai Clinton e lo definisce “proprio schifoso”, pag. 250).

[kanoxen60]

I disegni di Gallieno Ferri sono buoni, come al solito.
Alcune particolarità:
- la famiglia Clinton, con quelle barbe, è ritratta quasi come una famiglia di mormoni;
- Cico indiano, come al solito, è abbastanza comico;
- ci sono le consuete espressioni incazzose di Zagor in primo piano (ad esempio, pagg. 208 e 240);
- curiosa è la posizione della cuffia della signora Clinton a pag. 237...

Aggiornamento classifica prima centuria zagoriana, dove questa storia si colloca al 22° posto:

1. L'isola della paura/Sulle orme di Titan (Nolitta-Ferri)
2. L'inferno dei vivi (Nolitta-Ferri)
3. Ombre! (Nolitta-Ferri)
4. La furia di Zagor (Nolitta-Ferri)
5. Gli adoratori del sole (Nolitta-Ferri)
6. Iron Man (Nolitta-Ferri)
7. I mercanti di schiavi (Nolitta-Ferri)
8. La foresta degli agguati (Nolitta-Ferri)
9. Territorio indiano (Nolitta-Ferri)
10. La strega della palude nera (G. Bonelli-Ferri)
11. Il piccolo popolo/La danza della scure (G. Bonelli-Ferri)
12. Uno strano violinista (Nolitta-Ferri)
13. Condanna a morte (Nolitta-Ferri)
14. Gentiluomo...ma non troppo (Nolitta-Ferri)
15. L'abisso verde (G. Bonelli-Ferri)
16. Un nido di vipere (Nolitta-Ferri)
17. Un tragico patto (Nolitta-Ferri)
18. Il messaggio tragico (G. Bonelli-Ferri)
19. Il popolo della palude (G. Bonelli-Ferri)
20. I padroni del fuoco (Nolitta-Ferri)
21. L'uomo volante (Ferri-Ferri)
22. Il colle dei gufi (Nolitta-Ferri)
23. Lo squadrone fantasma (Nolitta-Ferri)
24. L'oro del fiume-Corvo Giallo (Ferri-Ferri)
25. L'impronta misteriosa/Il domatore di orsi (Ferri-Ferri)
26. I due sosia (Ferri-Ferri)
27. La lancia spezzata (G. Bonelli-Ferri)
28. Il cervo sacro (Nolitta-Enzo e Antonio Chiomenti)
29. I rinnegati (G. Bonelli-Ferri)
30. Gli schiavi della miniera (Ferri-Ferri)
31. Smiling Joe (Nolitta-Ferri)
32. I predoni della montagna (Nolitta-Cubbino/Ferri)
33. I predoni del Big River/La vendetta di Zagor (G. Bonelli-Ferri)
34. Acque pericolose (Ferri-Ferri)
35. Il totem scomparso (Ferri-Ferri)
36. L'idolo Oneida/L'orso giustiziere (G. Bonelli-Ferri)

[Ken Parker]

Sicuramente non una delle storie indimenticabili del primo periodo Nolittiano. Se da un lato il pericolo rappresentato dai commercianti di whisky era ancora un filone molto utilizzato, lo sceneggiatore aggiunge una serie di elementi particolari e anche divertenti nella costruzione della vicenda.
Simpatica infatti l'idea di dare vita a un'usanza inderogabile all'interno di un clan familiare che fa sì che diventi legge l'impostazione decisa dal capo indiscusso; che poi la leadership sia guadagnati a suon di pugni e non per il prestigio personale è naturalmente un punto debole, ma di certo rende la trama divertente.
Nelle poche pagine finali forse succedono troppe cose: la "ribellione" di un ramo della famiglia, il successo di Beniamino nel match, la redenzione dell'intero clan, l'arrivo degli indiani, con relativo assalto e sconfitta, il loro velocissimo ripensamento, che li fa andar via con la coda tra le gambe: il tutto condito con i vari sermoni del nostro eroe.
Insomma, forse un po' troppa morale e poca sostanza.
Una curiosità è rappresentata dal fatto di voler a tutti i costi utilizzare entrambi i possibili finali: da un lato la liberazione da una tradizione forse obsoleta, che porta una delle due famiglie a ribellarsi sulla base di buoni e sani principi; dall'altro comunque il successo nella sfida che in ogni caso avrebbe modificato le politiche familiari. Insomma, i buoni stavolta dovevano proprio stravincere!
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"SO LONG!"
https://blog.libero.it/QuelPocoDaDire/view.php

[Thunderman]

Storia quasi completamente comica, ma si fa apprezzare anche per un durissimo Zagor che affronta di petto uno dei primi alti papaveri della sua carriera. Il resto è praticamente tutto da ridere, dal solito travestimento di Cico al benvenuto a suon di pugni sul colle dei gufi.

Nota a margine per il “cattivo” Little Dick, dotato di muscoli e di poco cervello e stando al nome poco dotato anche in altri reparti
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Lo faceva anche Nolitta

[ElEmperador]

Ah ah ah
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E M P

https://share.icloud.com/photos/05pGIztDv008xiXfWKbzW4wFw

[AAHHYAAAAK]

Mmm... Questa volta la coppia Nolitta-Ferri fa cilecca! Non tanto per i disegni del Maestro, sempre ben fatti, su tutto le espressioni di Cico sono una cosa meravigliosa e anche la scena ironica dove rifiuta categoricamente di travestirsi, iniziando a sillabare una parola che viene finita con lui... travestito . Tuttavia in 49 tavole e un terzo la storia è un qualcosa di grottesco e insulso che di più non si può! Voto, 4/5 e se lo merita tutto...
Storia che si divide prima al villaggio dei pawnee, dove il senatore Holster dà lettura del trattato di pace, ma viene attaccato, insieme al capitano Larson da degli indiani ubriachi, come noterà Zagor affrontandoli. Fuggiti con il carro del senatore, questo minaccia azioni poco consone con il trattato di pace raggiunto e Zagor lo tiene a bada e ottiene otto giorni per trovare chi vende alcool agli indiani. Il Nostro, manco a dirlo, fa travestire Cico da pellerossa in cerca del "torcibudella" fra i mercanti della zona: O'Connol lo sgama perché il messicano pronuncia la parola "spuntino" e lo sbatte fuori a calci; Jeff Ferguson invece lo prende a... schioppettate; Petersen invece incontra Zagor e Cico e li indirizza al colle dei gufi, dove una certa famiglia, i Clinton, soprannominati "Barbanera", potrebbe sapere qualcosa. Arrivati ai piedi del colle, Zagor va a cercare selvaggina, mentre Cico, dopo una calorosa accoglienza, viene letteralmente preso a pugni da Beniamino Clinton, che riserva la stessa sorte anche a Zagor, il quale però lo mette ko. Interviene il padre di Beniamino, Nathaniel, che, invitando a cena i Nostri, racconta la storia della famiglia. I Clinton vengono comandati da un capo, che viene scelto perché è quello con più forza fisica. In questo caso, il capofamiglia è "Little Dick" che fa lavorare tutti alla sua distilleria. Nathaniel chiede a Zagor di insegnare al figlio beniamino qualche trucchetto di boxe (addestramento che non ci viene presentato). Alla corte di "Little Dick", mentre Nathaniel informa il capo che la sua famiglia non lavorerà più alla distelleria, Zagor e Cico la distruggono. Infuriatosi, "Little Dick" si ribella, ma questa volta Beniamino, grazie agli insegnamenti dello Spirito con la Scure, lo manda al tappeto. A questo punto, arrivano i pawnee con in testa il loro sakem, Cervo Ferito, in cerca dell'alcool. Gli indiani, essendo loro stata negata l'acqua di fuoco, diventano furibondi, ma Zagor strappa a loro la promessa di rinunciare al whisky e di non cercarlo più.
Storia non-sense: una famiglia che si allena prendendo a pugni chiunque gli capiti a tiro, solo per allenarsi a chi tira sganassoni più forti, anche no! Che dire? KO tecnico alla sceneggiatura
Le gag di Cico:
1) le gag citate con O'Connoll e Jeff Ferguson
2) i pugni presi da Beniamino Clinton, dove sviene prima ancora di ricevere il terzo pugno

Personaggi prinipali:
- senatore Holster
- capitano Larson
- O'Connol
- Jeff Ferguson
- Petersen
- Beniamino Clinton
- Nathaniel Clinton
- "Little Dick"
- Cervo Ferito

Luoghi:
- villaggio dei pawnee
- colle dei gufi
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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.